Tag: Lega Serie A

  • Diritti TV, si trova l’accordo tra Sky e Mediaset

    Diritti TV, si trova l’accordo tra Sky e Mediaset

    Spifferano dalle stanze della Lega di Serie A le voci, sempre più insistenti, per cui la guerra tra i due colossi televisivi, Sky e Mediaset, sembra arrivata ad una conclusione pacifica con un accordo tra le parti per l’assegnazione dei diritti Tv.

    Alla luce di questa armonia trovata tra le due concorrenti per l’assegnazione dei diritti televisivi, per le partite del nostro massimo campionato, la Lega a questo punto potrà procedere all’assegnazione dei suddetti diritti inerenti il triennio dal 2015 al 2018.

    L’assegnazione, secondo le indiscrezioni raccolte, avverrà in questo modo, il pacchetto per la piattaforma satellitare all’emittente di Murdoch (357 milioni annui), quello per il digitale a Mediaset (280 milioni). Mediaset inoltre si aggiudica anche  il pacchetto D, ovvero quello previsto con gli scontri diretti di 12 squadre per una cifra pari a 306 milioni.

    Con questa ripartizione, che trova sempre più conferme, l’incasso totale per la Lega sarebbe di 943 milioni a stagione, 114 in più dell’attuale triennio ma meno di quello che speravano ad inizio delle trattative , dove si paventava la possibilità di superare addirittura il miliardo di Euro.

    Considerando he la giornata odierna si era aperta con la proroga della scadenza per la presentazione dell’offerta dalle ore 12:00 iniziale alle ore 24:00 tutto faceva presupporre all’ennesimo incidente diplomatico tra le due offerenti, con addirittura il rischio che Mediaset vincesse la gara per il satellitare e Sky quella sul digitale terrestre scatenando un putiferio mediatico, questo accordo tra le parti paventato è da considerare come un buon successo per la Lega calcio che può incassare e ottenere ossigeno fresco da reinvestire nel calcio, anche se tra il dire ed il fare come sempre abbiamo visto, sembra ci sia un’eternità che privilegia troppo spesso sempre di più le grandi del nostro calcio a sfavore delle compagini di seconda e terza fascia che si trovano a spartirsi solo le briciole.

    Una telecamera appostata a bordo campo / Foto Web / Il Pallonaro
    Una telecamera appostata a bordo campo / Foto Web / Il Pallonaro

    L’intesa tra i broadcaster per i diritti Tv infatti, prevede che la Lega, previa autorizzazione delle authority, autorizzi  lo scambio dei diritti, che porterebbe a questo scenario finale: Mediaset rivenderebbe il pacchetto D a Sky che quindi continuerebbe ad avere l’intero campionato di Serie A, con l’esclusiva su 12 squadre (ma non la Roma, inizialmente inserita nel pacchetto D) e su interviste e telecamere negli spogliatoi, scongiurando proprio un delirio collettivo degli utenti costretti a modificare improvvisamente schede digitali o abbonamenti satellitari per seguire quanto pattuito alla sottoscrizione iniziale.

    Al pari di Sky a Mediaset resterebbe il pacchetto principale con le partite in casa e trasferta di otto squadre, tra cui Inter, Juve, Milan, Napoli e Roma. Alla fine di tutta l’operazione l’investimento complessivo di Sky, comprese le eventuali ma quasi scontate concessioni secondarie, ammonterebbe a 572 milioni e quello di Mediaset a 373.

    Ricordiamo che per il momento per questo accordo, non rientrano i diritti Tv per la Champions League.

  • Diritti TV, Agnelli vs Infront. Sarà guerra in lega

    Diritti TV, Agnelli vs Infront. Sarà guerra in lega

    Domani 13 Settembre, il termometro toccherà picchi elevatissimi in Lega Calcio, nonostante  la calura estiva sia, ormai, alle porte. Non si tratta di una vera e propria previsione meteorologica, ovviamente, ma di un probabile scenario che potrebbe verificarsi all’interno del palazzo del potere  del calcio italiano. Proprio domani, infatti, è in programma la discussione sulla ripartizione dei diritti TV per il prossimo triennio 2015-2018. In merito alla spinosa questione diritti televisivi esistono già da tempo due fronti contrapposti, formati rispettivamente dall’alleanza contestatrice a “sette” fra Juventus, Inter, Roma, Sassuolo, Hellas Verona, Fiorentina e Sampdoria, e dal sodalizio Milan-Lazio. Un’altra big della serie A, il Napoli di De Laurentiis, potrebbe essere decisiva nel fornire appoggio esterno alle sette società che, dal canto loro, contestano aspramente i criteri di ripartizione della ricca “torta” dei diritti televisivi puntando il dito sulla scarsa trasparenza di tali criteri, così come evidenziato in una lettera già sottoscritta dalle sette società con i “capofila” Andrea Agnelli e Della Valle.

    Diritti televisivi, la serie A sul piede di guerra | © Vittorio Zunino/Getty Images
    Diritti televisivi, la serie A sul piede di guerra | © Vittorio Zunino/Getty Images

    Ciò che si critica, in particolare, è l’affidamento del ruolo di advisor nella gestione dei diritti televisivi ad Infront, la società che si occupa di curare il marketing ed il reperimento sponsor proprio di Milan e Lazio, oltre che di altri club come Palermo, Genoa e Cagliari. Emergerebbe, pertanto, un evidente conflitto di interessi che, di fatto, riguarda proprio il soggetto responsabile dell’attribuzione di risorse vitali per il futuro dei club. Complessivamente la cifra in questione si aggira su 1 miliardo di euro ma i club vorrebbero ritoccarla al rialzo, puntando soprattutto sull’aumento degli introiti dei diritti esteri che, ad oggi, fruttano 127 milioni: una cifra ben al di sotto di quella incamerata dalle squadre inglesi di Premier League che si aggira sui 500 milioni di euro.

    La questione diritti televisivi è uno dei capitoli principali dei bilanci delle società di serie A e, pertanto, appare assolutamente prioritaria una definizione della questione che possa tenere in considerazione le esigenze dei due “fronti”. In caso contrario, la battaglia sarà aperta.

  • Fumata bianca Diritti Tv: cifre e criteri dell’accordo raggiunto

    Fumata bianca Diritti Tv: cifre e criteri dell’accordo raggiunto

    La complessa ed intricata ripartizione dei diritti Tv per il prossimo triennio 2012-2015 ha raggiunto una conclusione dopo una lunga e tirata assemblea di Lega fra i venti presidenti dei club di serie A.

    La decisione sarà ratificata nell’assemblea della prossima settimana ed, intanto, il presidente Maurizio Beretta ha illustrato i punti salienti che riguardano la presente stagione, nella quale saranno applicati i criteri previsti per il biennio precedente (2011-2012), con l’aggiunta di una sorta di “paracadute” da 30 milioni di euro per i tre club che retrocederanno in serie B: una cifra che ha conosciuto un sostanziale incremento considerando che, precedentemente, oscillava fra i 7 milioni ed i 22 milioni di euro.

    Nei due anni seguenti, invece, vi sarà una sorta di “bonus” connesso ai ricavi incrementali che verrà ripartito fra le prime dieci squadre in classifica. Per avere un quadro più chiaro e preciso è necessario, però, illustrare le cifre: il monte diritti tv per la presente stagione sarà pari a 840 milioni di euro, mentre nel prossimo biennio vi si aggiungeranno circa 17 milioni di euro che, appunto, verranno “distribuiti” seguendo la “top ten” della classifica finale di campionato cercando si attenersi,  così, ad un criterio meritocratico che determinerà, quindi, un nuovo obiettivo stagionale per molti club: non solo vincere lo scudetto, classificarsi fra le prime tre per raggiungere la Champions League ma, anche, ottenere una posizione fra le prime dieci per beneficiare della ripartizione del bonus.

    Maurizio Beretta annuncia accordo su diritti Tv | © Vittorio Zunino/Getty Images

    A parte il 40% attribuito in parti uguali, gli altri due parametri sono stati, in questi mesi, oggetto di dibattito e aspre polemiche fra i diversi club: in particolare, il concetto maggiormente controverso ed intricato è stato quello del “bacino d’utenza” che, allo stato dei fatti, viene determinato per il 25% in base ai sostenitori del club, e per il 5% in funzione della popolazione del Comune in cui il club gioca. Fra i club maggiormente scontenti dall’applicazione di tali parametri, c’è il Chievo che ha intenzione di impugnare la decisione finale dell’assemblea e che aveva presentato una contro-proposta, finalizzata ad incrementare la percentuale di distribuzione “uguale per tutti” e di rivedere gli altri parametri di assegnazione. Oltre ai gialloblu veronesi, secondo quanto rivela il presidente Beretta, anche le “sei grandi” e l’Udinese avevano avanzato proposte alternative che, però, non sono state accolte.

    In virtù dell’attuale fotografia della situazione e non considerando la parte “extra” connessa alla composizione della classifica, per il prossimo triennio la Juventus incasserà dai diritti Tv circa 100 milioni di euro, ad Inter e Milan andranno circa 90 milioni a testa, a Roma e Napoli 65 milioni, alla Lazio 50, alla Fiorentina 45 milioni, ad Udinese e Palermo 40. Alla Sampdoria circa 37 milioni, al Genoa 35 milioni così come Cagliari, Bologna, Atalanta e Catania. Al Toro andranno circa 34 milioni, due in più del Parma, mentre Chievo e Siena ne otterranno, rispettivamente, 29 e 27. Il neo promosso Pescara, invece, sarà la “Cenerentola” con 24 milioni di euro.

  • Maglia Juventus 30 sul campo, la Lega approva

    Maglia Juventus 30 sul campo, la Lega approva

    La maglia della prossima stagione 2012-2013 per la Juventus probabilmente diventerà un must per i tifosi, considerando la presenza del tricolore ritrovato dopo lunghi anni di assenza, della frase ad effetto di Giampiero Boniperti, ricamata dietro il colletto, “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta” ma, soprattutto, dello slogan dell’orgoglio bianconero, quello dei “30 sul campo” riferendosi, naturalmente, agli scudetti conquistati, ostentandoli “nero su bianco”, escogitando una modalità originale di sostituire le tre stelle.

    Nell’incertezza iniziale – subito dopo il trionfo scudetto – fra desiderio di rivendicazione di ciò che appartiene e che le sentenze del post-Calciopoli hanno cancellato e la volontà di lasciare il segno, il presidente Andrea Agnelli aveva annunciato una soluzione che avrebbe stupito i tifosi.

    In realtà, la rinuncia alle tre stelle inizialmente ha deluso i sostenitori più “infervorato” ma, ora, pare sia stata comunque apprezzata, anche perchè (maglie di gioco a parte) chi acquisterà la nuova maglia riceverà un kit con due speciali patch, uno con il tricolore, ed uno con la fatidica scritta “30 sul campo”, da poter applicare a piacimento oltre che la possibilità, negli Juventus Store, di applicare in aggiunta proprio la terza stella per rendere la maglia dei tifosi “un pezzo davvero unico”, come riporta il sito ufficiale del club bianconero.

    Il presidente Lega Calcio Maurizio Beretta | © Vittorio Zunino/Getty Images

    Una via diplomatica per evitare lo strappo con la Lega Calcio che, già subito dopo la festa scudetto bianconera, aveva intimato che le tre stelle sulla divisa ufficiale non sarebbero state “conformi”, anche se, poi, tale dibattito, si è trasformato soltanto in una sterile polemica.

    Il “30 sul campo”, invece, ha ottenuto proprio in queste ore il benestare della Lega Calcio, che, per voce dello stesso presidente Maurizio Beretta, ha annunciato l’approvazione dell’adozione del nuovo logo, su parere dell’ufficio legale.

    Il club juventino, dunque, ha subito provveduto a depositare il nuovo logo che, sempre secondo il presidente Beretta “non presenta controindicazioni”.

    Ne sarà contento il presidente Andrea Agnelli, ma anche la Nike che già si sfrega le mani in prospettiva delle prossime vendite del suo prodotto.

  • Serie A, resi noti anticipi e posticipi sino a metà aprile

    Serie A, resi noti anticipi e posticipi sino a metà aprile

    Dopo una lunga, e per alcuni tifosi anche estenuante, attesa, la Lega di Serie A ha reso noti anticipi e posticipi dalla ventinovesima sino alla trentaquattresima giornata. Completato il turno di Champions League, che ha visto il Milan come unica squadra italiana a passare il turno, sono stati comunicate le date delle gare in programma nei mesi di marzo (quel che resta) e aprile, e molti appuntamenti sono davvero attesissimi, specie perché in più di una circostanza si tratta di classiche della Serie A. A partire da sabato 24 marzo alle 18, per il ventinovesimo turno. allorquando ci sarà Milan – Roma. Nello stesso turno sempre alle 20.45 di sabato ecco Palermo – Udinese. Domenica 25 alle ore 12.30 Atalanta – Bologna e alle 20.45 Juventus – Inter. Per la trentesima giornata: sabato 31 alle ore 18 Catania – Milan; alle ore 20.45 Parma – Lazio; domenica 1 aprile alle ore 12.30 Roma – Novara; alle ore 20.45 Juventus – Napoli.

    Tifosi © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Per il trentunesimo turno: sabato 7 alle ore 12.30 Chievo – Catania; alle ore 18.30 Palermo – Juventus; alle ore 21 Lazio – Napoli, le restanti gare tutte alle ore 15. Per la trentaduesima giornata, in programma mercoledì 11 alle 20.45, in programma i seguenti anticipi e posticipi: martedì 10 alle ore 20.45 Chievo Verona – Milan; giovedì 12 alle ore 20.45 Bologna – Cagliari. Per la trentatreesima giornata invece: sabato 14 alle ore 18 Milan – Genoa, alle ore 20:45 Udinese – Inter. Domenica alle 12.30 Novara – Lazio, alle 20:45 Roma – Fiorentina. Nei giorni scorsi, specie sul web, vi erano state forti proteste da parte dei tifosi, che avevano già acquisito i biglietti ma che, non conoscendo a distanza di pochi giorni le date di anticipi e posticipi, avevano attaccato duramente la Serie A poichè impauriti da possibili variazioni che avrebbero potuto causare variazioni per ciò che concerne i viaggi e le prenotazioni di hotel nelle varie città italiane. Finalmente ecco l’intero palinsesto sino al trentatreesimo turno, vale a dire sino a metà del mese di aprile.

  • Anticipi e posticipi non comunicati, è protesta sul web

    Anticipi e posticipi non comunicati, è protesta sul web

    Una nuova polemica sta imperversando negli ultimi giorni sul web. E riguarda migliaia di tifosi, pronti a sobbarcarsi lunghi viaggi per vedere in campo le proprie squadre del cuore nel corso delle prossime giornate. Destinataria di queste critiche la Lega di Serie A, rea di non aver deciso, a tutt’oggi, le date di anticipi e posticipi a partire dalla ventinovesima giornata in poi, quella, tanto per intenderci, del weekend che comprende il 24 e il 25 marzo. Quella di Juventus-Inter, una delle tante partite per le quali i biglietti per lo stadio sono già stati acquistati, così come quelli di aerei o treni oltre che alberghi. Se la gara dovesse essere anticipata rispetto alla data in programma da calendario, ecco che sorgerebbero numerosi problemi per chi ha già in mano il tagliando e deve sobbarcarsi lunghe trasferte, già organizzate e prenotate: bisognerà soggiornare un ulteriore giorno in più e spendere altri soldi per il viaggio d’andata, sempre se ci saranno posti utili.

    Tifosi © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Il tutto nasce, secondo indiscrezioni, dall’attesa della Lega di Serie A per i match di Champions League ed Europa League che vedono impegnate le formazioni italiane. Si attende di capire quante squadre andranno avanti, ed eventualmente anche quali saranno gli accoppiamenti del turno successivo dopo i sorteggi che verranno effettuati venerdì mattina.  Ma in caso di dubbio, perché non anticipare comunque le gare delle squadre in questione in modo da dare la possibilità ai tifosi che devono fare migliaia di chilometri di avere delle certezze, dei punti di riferimento? Anche perché, se si vuole aspettare il risultato delle italiane in Europa, c’è da considerare che poi i quarti di finale si giocheranno a stretto giro di date, dunque c’è il rischio che anticipi e posticipi siano comunicati per appena tre giornate. A rimetterci cosi sono solo i tifosi che per seguire una partita devono fare grossi sacrifici in termini economici, considerando nuove prenotazioni da effettuare e a prezzi più alti, per non dimenticare i giorni di ferie aggiuntivi da prendere a lavoro.  Chi paga, insomma, sono sempre i tifosi. Va bene lo spezzatino insomma, ma sarebbe giusto cuocerlo con largo anticipo e non servirlo quasi a freddo!

  • Nessuno si fa male, Inter-Roma 0-0. Video

    Nessuno si fa male, Inter-Roma 0-0. Video

    Partite a reti bianche a San Siro dove Inter e Roma si sono neutralizzate a vicenda in una partita con molte emozioni e troppa imprecisione. Primo punto in classifica per entrambe le squadre ma almeno per i nerazzurri è sembrato non cambiare la musica, con numerose occasioni sprecate e davvero molta approssimazione in fase offensiva. Emblematico il cambio di Gasperini, Forlan Muntari nel finale quasi a voler difendere un pareggio casalingo per cui la Roma non avrebbe firmato. Continuano i dubbi sulla gestione della squadra e continuano la sfortuna sottoporta per Milito e soci.

    La prima sorpresa della serata arriva direttamente alla lettura delle formazioni: Luis Enrique non cambia il modulo ma gli interpreti inserendo sulle fasce difensive due centrocampisti puri come Perrotta e Taddei. Centrocampo con Pizzarro al centro e De Rossi leggermente decentrato, mentre c’è spazio per Borini in attacco nel tridente con Totti e Osvaldo. Nessuna novità per Gasperini che modifica leggermente la posizione di Sneijder inserendolo al fianco di Zanetti con la possibilità di spostarsi dietro le punte in fase offensiva.

    PRIMO TEMPO- Avvio di personalità per la squadra di Luis Enrique, che pressa alto l’undici nerazzurro e insiste con un lungo possesso palla. È intorno al 10’ minuto ad arrivare il primo pericolo per l’Inter quando Osvaldo servito in area fa partire un diagonale che Julio Cesar neutralizza chiudendo lo specchio della porta all’italo argentino. Brutto colpo al 15’ per il portiere Stekelenburg che prende un calcione in pieno viso da Lucio su un’uscita bassa in area, con il difensore nerazzurro che tiene la gamba invece di saltare .Il portiere giallorosso lascia il campo in barella sostituito da Lobont. Giallo per il difensore brasiliano. Brivido al 19’ quando Borini mette un pallone teso verso la porta e Lucio salva sulla linea mettendo in calcio d’angolo. Sugli sviluppi dello stesso ancora Borini ha l’occasione di segnare con un gran tiro dal limite dell’area respinto  da una bella parata di Julio Cesar. Al 22’ è l’Inter ad affacciarsi davanti con Milito che va a dribblare l’uomo, entra in area e da posizione defilata prova una conclusione facilmente murata da Lobont. Bella invenzione di Totti alla mezz’ora  con un colpo a scavalcare la difesa interista serve un pallone perfetto in area a Borini che al volo non colpisce bene e mette fuori. Occasione d’oro per Nagatomo al 36’ dopo un bello scambio Milito- Forlan, Sneijder serve un pallone perfetto al terzino nipponico che fa partire un diagonale fortissimo che sfiora la traversa con Lobont battuto. Ultima occasione prima del fischio finale per Totti su punizione, con il capitano che calcia alto. Mazzoleni fischia e mandi tutti a riposo in un primo tempo di certo non esaltante dal punto di vista dello spettacolo.

    SECONDO TEMPOSquadre che tornano in campo nella ripresa, con gli stessi uomini. Parte fortissimo la Roma nei primi minuti con Totti che serve un pallone tra le linee a Osvaldo che in area  non trova la giusta freddezza per battere Julio Cesar finendo per calciare sul portiere nerazzurro.  Al 4’ è l’Inter ad avvicinarsi al gol, dagli sviluppi di una punizione di Sneijder, Milito colpisce di testa da nemmeno un metro e spreca un’occasione clamorosa mandando il pallone di poco a lato. Roma che inizia a crederci e fa la partita dimostrando una continuità offensiva che dovrebbe rappresentare il primo campanello d’allarme per la squadra di Gasperini. Baricentro troppo arretrato per l’undici nerazzurro che non riesce a ripartire e soffre in maniera evidente le avanzate giallorosse. Pronto il cambio per Gasperini che già al 13’ fa entrare Zarate per Milito, mentre la Roma manda in campo Gago per Pizzarro. Ottimo spunto di Zarate al 19’ che con un doppio passo e una finta di tiro si libera e calcia benissimo sfiorando l’incrocio dei pali, prendendosi i primi applausi di San Siro. Ancora una grande occasione per i nerazzurri con Sneijder che dal limite dell’area fa partire un gran tiro, fin troppo centrale che Lobont neutralizza senza problemi. Luis Enrique nel frattempo fa scaldare Borriello giocandosi l’ultima carta dalla panchina, per farlo subentrare al posto di uno sfinito Borini. Mossa che fa infuriare il pubblico di San Siro al 34’ quando Gasperini  toglie la prima punta Forlan per far entrare un centrocampista come Muntari. Quasi un segnale di resa. Bellissimo spunto di Zarate al 40’ che mette una palla tesa in area e dal rinvio di Kjaer Sneijder si trova tra i piedi la palla per segnare ma viene murato dal difensore giallorosso che salva sulla linea. Bel finale dell’Inter che avrebbe l’occasione per segnare ancora una volta con Sneijder che calcia troppo centrale e si fa neutralizzare l’ennesimo tiro. Fischio Finale sullo 0 a 0 con San Siro che riempie di fischi i suoi uomini.

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  • Verso Palermo-Inter, Moratti si affida a Gasperini

    Verso Palermo-Inter, Moratti si affida a Gasperini

    Polemiche, Articolo 7, contributo di solidarietà, sciopero, etc, e il calcio giocato dov’è? Dopo quasi due settimane di attesa, per l’ancora incomprensibile sciopero dettato dalla Lega Calcio con l’Aic calciatori, sembra essere davvero tutto pronto per l’inizio del nuovo campionato di Serie A. Si parte stasera con i rossoneri freschi vincitori dell’ultimo titolo di campione d’Italia, contro la nuova Lazio di Reja, rivoluzionata nell’attacco e non solo. Chiuderà la prima giornata il posticipo serale Palermo Inter al Barbera, dove la squadra guidata da Gasperini, dovrà in qualche modo lanciare un segnale chiaro ai rossoneri e alle altre squadre per far capire se la sua candidatura ad Anti Milan sia ancora valida. Vediamo nel dettaglio com’è l’aria che tira nello spogliatoio nerazzurro.

    Gasperini ©AFP/Getty Images
    MOLTI DUBBI- Nonostante le parole di Massimo Moratti che ha voluto dare piena fiducia a Gasperini, soprattutto per quanto riguarda la scelta del tanto discusso modulo 3-4-3, adesso il giudice sovrano come spesso accade, sarà il campo. Così il presidente nerazzurro sulle prossime scelte del tecnico ex Genoa: “Io sono convinto che siamo ancora fortissimi, possiamo avere il dubbio del nuovo schema, che però io trovo sia giusto come evoluzione della squadra. Per questo, sono vicino all’allenatore: avrà successo con l’evoluzione tattica che sta imponendo e, se non dovesse avere successo, il nostro allenatore è intelligente e, se lo riterrà opportuno, lo cambierà”. In realtà rimangono ancora molti dubbi sul possibile undici titolare da schierare in campo domenica sera, poiché le indicazioni delle ultime partite hanno dato un segnale univoco e chiaro: la difesa a 3 ancora non è ben rodata, e l’elevato numero di gol presi non è certamente un fattore da trascurare. PROBLEMI NAZIONALI- Un ulteriore problema potrebbe essere rappresentato dai giocatori rientranti dalle Nazionali arrivati alla Pinetina solo in questi ultimi giorni, poiché non si sono potuti allenare a dovere come avrebbe voluto il tecnico, arrivando così alla prima di campionato magari affaticati e non nella giusta condizione. Le cattive notizie arrivano direttamente dal ritiro azzurro dove Thiago Motta infortunatosi contro la Slovenia, ha accusato uno stiramento al bicipite femorale della coscia della gamba sinistra. Ovviamente indisponibile contro il Palermo, sarà arruolabile non prima di 3 settimane di stop. Tanta paura anche per Dejan Stankovic, che festeggiando la sua 100esima partita con la Serbia, nel match contro le Far Oer (vinto 3 a 1) ha subito un brutto colpo alla testa ed è uscito al 46’ per correre in ospedale e fare i dovuti accertamenti. Dovrebbe comunque essere recuperabile in extremis e scendere in campo nella prima stagionale. ALLARME CENTROCAMPO E DIFESA- Le prime defezioni stagionali arrivano dunque dal centrocampo con l’assenza di Motta, con Obi tornato da poco dalla nazionale, Poli che non è ancora in condizione perfetta e Stankovic che nonostante potrebbe essere schierato dal primo minuto non è sicuramente al 100%. Nell’ultimo allenamento c’è stato un fitto dialogo tra Sneijder e Gasperini, quasi a voler ridare all’olandese quel posto da protagonista, da padrone del centrocampo che gli spetta. Se il tecnico nerazzurro dovesse scendere in campo con il suo classico 3-4-3, Sneijder dovrebbe di nuovo adattarsi a giocare al centro del campo, abbassare il suo raggio d’azione e dettare i tempi alla squadra, prendendo in mano le chiavi del gioco nerazzurro. Diversamente con la scelta delle due punte, potrebbe tornare ad agire dietro gli attaccanti, facendo il suo lavoro preferito: mettere in condizione di segnare i suoi compagni! Le defezioni non mancano nemmeno in difesa con gli indisponibili Caldirola e Chivu, e quindi Lucio che probabilmente agirà sulla fascia del romeno. Le uniche certezze arrivano dall’attacco, dove Forlan e Zarate saranno sicuramente in campo dal primo minuto, con il ballottaggio Milito Pazzini che verrà risolto sul filo di lana, nonostante Pazzini visto il gol segnato in Nazionale e le buonissime prestazioni fornite nelle ultimissime uscite, sembri leggermente favorito sull’argentino. Dichiarazioni tratte: da Fc Inter News.It

  • È scontro Aic – Lega sul superprelievo. Calderoli: “Giocatori viziati”

    È scontro Aic – Lega sul superprelievo. Calderoli: “Giocatori viziati”

    Il Ministro Roberto Calderoli | ©VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images
    Non si placano le polemiche sul contributo di solidarietà indetto dal Governo italiano per far fronte alla crisi globale e che colpisce anche il dorato mondo del calcio. Il ministro leghista Calderoli, come al solito, non perde occasione di far parlare di sé definendo i calciatori una casta di viziati ed individuando propri nei calciatori, i soggetti idonei a versare il famoso contributo. L’esponente leghista l’anno scorso propose una riduzione degli stipendi dei giocatori con l’introduzione di un salary cap e la rinuncia ai premi in caso di vittoria del Mondiale. Le dichiarazioni di Calderoli determinarono una dura reazione da parte del portiere azzurro Gigi Buffon e di altri azzurri. Anche l’Aic ha preso la parola per bocca del suo vicepresidente, Leo Grosso . queste le sue parole: “E’ una stupidaggine dire che i giocatori sono viziati. I calciatori sono contribuenti che pagano le tasse e sono in regola. Ma se per contratto il compenso concordato è al netto, allora il contributo di solidarietà andrà pagato dalle società. Sulla vicenda è intervenuto anche Adriano Galliani il quale ha dichiarato che: “I calciatori sono lavoratori dipendenti a tempo determinato. Non hanno uno status differente dagli altri. Parliamo di un contributo, non di una tassazione Irpef. Quindi non so proprio di cosa stiamo parlando? E la regola vale anche per i lavoratori stranieri che percepiscono un reddito in Italia, che fiscalmente rispondono al fisco italiano”. Come al solito quindi, si andrà prospettando una vicenda tipicamente italiana dove ogni volta che viene toccata una casta si alza il polverone e, come al solito, a pagare risultano essere sempre e solo i più deboli.

  • Serie A, I capitani sono uniti: “o si firma o sarà sciopero”

    Serie A, I capitani sono uniti: “o si firma o sarà sciopero”

    Si fa sempre più possibile lo sciopero dei calciatori per la prima giornata di Serie A prevista per il 27 Agosto in quanto ancora non è stato raggiunto l’accordo completo sul nuovo contratto collettivo dei calciatori professionisti. Il presidente dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi non dava affatto per scontata la partenza del torneo 2011-2012: “Ai giocatori pesa non scendere in campo, ma è necessario mettere nero su bianco i nostri diritti e non è una questione economica: c’è unità di intenti tra i calciatori, sono stato nel 90 per cento dei ritiri delle squadre: il campionato parte quando si firma”. E la firma della Lega di serie A non ancora arrivata. A dire la verità l’accordo è molto più vicino di quello che sembra, ma manca la firma più importante, quella sull’articolo 7 del contratto, quello sui fuori rosa, per la quale i club chiedono maggiore flessibilità. “Niente firme, niente campionato”, hanno tuonato i capitani di tutte le 20 squadre.

    Damiano Tommasi presidente Aic | ©Vittorio Zunino Celotto/Getty Images
    “Senza la firma dell’accordo collettivo, non è possibile cominciare un nuovo campionato». La lettera aperta è stata firmata da tutti i 20 capitani e dai vicecapitani della serie A. Ci sono tutti: da Gattuso a Javier Zanetti, da Del Piero a Totti chiedono in una lettera aperta dell’Aic all’opinione pubblica, invitando la Lega a firmare e a “tenere fede agli impegni assunti”. Il contratto collettivo dei giocatori professionisti è scaduto da oltre un anno. Si legge nella lettera: “In occasione dell’inizio della stagione agonistica con la partita della Supercoppa giocata ieri tra Milan ed Inter, i calciatori di serie A, come anticipato nei giorni scorsi dal presidente Aic Tommasi, vogliono portare a conoscenza dell’opinione pubblica la sconcertante situazione attualmente in atto per il rinnovo del contratto collettivo. Gli accordi conclusi tra la delegazione dell’Assocalciatori e la delegazione della Lega serie A e certificati dalla Figc nel mese di dicembre 2010 sono stati disattesi dall’Assemblea delle società con una scelta sorprendente ed inaccettabile. In conseguenza di ciò, permane oggi un inammissibile periodo di deregolamentazione che lede le nostre tutele non di carattere economico e che potrebbe, ai sensi della legge 91/81, mettere in dubbio la validità dei nostri contratti. Per quanto possa sembrare assurdo, l’Italia è oggi l’unico paese calcisticamente evoluto nel quale non esistono precise norme contrattuali in vigore per tutti i tesserati. Riteniamo, quindi, che senza la firma dell’accordo collettivo non sia possibile cominciare un nuovo campionato e, per questo motivo, siamo certi che la Lega serie A terrà fede agli impegni assunti sottoscrivendo il Contratto già siglato dall’Assocalciatori in data 30 maggio 2011. La Lega firmi il contratto o il 27 agosto il campionato non partirà”.