Dopo Serie A e Serie B anche la Lega Pro apre i battenti comunicando i gironi di Prima e Seconda Divisione in attesa di sorteggiare i calendari. Sono cinque le squadre ripescate in Prima Divisione (Avellino, Prato, Pro Vercelli, Sudtirol e Ternana) mentre il Rimini, vincitore dei Play Off di serie D conquista la Seconda Divisione, ancora al vaglio la posizione del Catanzaro.
Analizzando i gironi non può che andare all’occhio lo spostamento nel girone A del Foggia del presidente Casillo dopo le accesissime polemiche della scorsa stagione. Pugliesi divise dunque mentre laziali e siciliane accoppiate nel girone B.
PRIMA DIVISIONE
Girone A
Alessandria Avellino Benevento Carpi Como Foggia Foligno Lumezzane Pavia Pisa Pro Vercelli Reggiana Sorrento Spal Taranto Ternana Tritium Viareggio
La Lega Pro, ha comunicato ufficialmente tramite una nota diramata sul sito ufficiale, l’ esito delle iscrizioni al prossimo campionato, sia di Prima che di Seconda divisione.
Nello specifico, il Consiglio ha confermato che 70 Società ( 29 in Prima Divisione e 41 in Seconda ) hanno compiuto correttamente la propria iscrizione al campionato di riferimento. Invece, quattro club di seconda divisione – da quanto attesta la nota ufficiale – pare non abbiano presentato la domanda di iscrizione: Canavese, Crociati Noceto, Rodengo e Sangiovannese.
Inoltre, altre 16 società sono in bilico perchè hanno sì presentato la domanda di iscrizione nei tempi previsti, ma tale domanda risultava essere incompleta e, pertanto, si sono rese necessarie ulteriori verifiche in merito, per poter poi perfezionare l’ iscrizione.
Tra queste sedici formazioni, in Prima divisione si tratta dell’ Atletico Roma, Como, Foggia, Gela, Lucchese, Ravenna e Salernitana ( da notare che Salernitana e Atletico Roma hanno perso i play off per la promozione in serie B proprio in finale). In Seconda divisione, invece, si tratta di: Fano, Brindisi, Cavese, Cosenza, Ebolitana, Catanzaro, Matera, Montichiari e Sanremese.
Per conoscere, dunque, con maggior certezza l’elenco completo delle squadre che prenderanno parte alla prossima Lega Pro, sarà necessario attendere almeno una settimana: infatti, entro l’8 Luglio sarà reso noto l’esito dell’ istruttoria da parte della Covisoc, che dovrà compiere una valutazione sulle varie domande ed allegati presentati.
Sempre l’8 Luglio, poi, verrà comunicato l’elenco delle escluse dalla prossima Lega Pro, le quali avrenno tempo fino al 12 di Luglio per i ricorsi, ed attendere il 16 per l’ ulteriore espressione della Covisoc in merito, anche se l’ ultima parola sarà per il Consiglio Federale. Anche in questo caso, c’è già una data di riferimento: il 18 Luglio
Le scene dei finali di campionato sembrano tutte uguali: un verdetto, quasi sempre decisivo ed inappellabile, una squadra che esulta, una squadra che piange, delusa per la sconfitta, o per la mancata vittoria che dir si voglia. tifosi hellas | immagine dal web Le scene si somigliano tutte, che siano riferite a promozioni in serie A, in Serie B, in Lega Pro o in Eccellenza. Che siano la vittoria di un trofeo Europeo, o la conquista della salvezza. Il campo emana il suo giudizio, i protagonisti lo accolgono, esternando tutte le loro emozioni, scaricando la tensione accumulata, lo stress preparatorio alla gara, le speranze riposte, i sogni della notte prima. Il calcio, per molti, è anche questo, è anche un po’ poesia: malinconia o gioia irrefrenabile. Ecco che, quindi, anche due partite di play off valide per la promozione in serie B possono assumere un valore speciale, per i giocatori in campo ma anche per i tifosi di Hellas Verona e Juve Stabia. Due storie totalmente diverse: la prima, una nobile decaduta, con in bacheca anche uno scudetto; la seconda, una squadra operaia che – prima d’ora – si era affacciata in serie B soltanto in un’ occasione, peraltro lontanissima nel tempo, 60 anni fa, nel campionato 1950-51. La prima, l’Hellas Verona, era la squadra della città scaligera, la squadra che nel campionato 1984-85 si laureò Campione d’Italia, guidata da Osvaldo Bagnoli in panchina e partecipando, nella stagione seguente, anche alle fasi finali della Coppa dei Campioni. Una squadra capace di raggiungere, poi, anche due finali di Coppa Italia, senza però agguantare, poi, il trofeo. Una squadra che, però, agli inizi degli anni 2000 – parallelamente all’ascesa in Serie A del Chievo Verona, quartiere della città – ha iniziato un lento ed inesorabile declino, con la retrocessione in serie B nel 2002, nonostante una squadra di primo livello, con giocatori importanti quali Camoranesi, Gilardino, Mutu, Oddo e Paolo Cannavaro ed un allenatore esperto come Alberto Malesani. Seguirono, poi, gli anni bui della serie cadetta, lottando per non retrocedere per diverse stagioni e, poi, perdendo anche la serie B nel campionato 2006/2007. La promozione ottenuta ieri, quindi, è uno squarcio di luce, uno spiraglio per i tifosi scaligeri, che hanno ritrovato dopo quattro stagioni quella serie B perduta, che gli consente – perlomeno – di sognare il “gran ritorno”, e la rivincita nel Derby contro il Chievo. La Juve Stabia, invece, nonostante non possa vantare trofei in bacheca, nè un passato prestigioso, è stata accompagnata nella sua avventura-promozione da un tifo calorosissimo, che solo la gente del Sud può offrire: un sostegno incondizionato, di una cittadina operaia – afflitta dai tanti problemi legati alla Ficantieri ed alla difficile situazione dei suoi lavoratori. Ecco perchè, nel loro piccolo, i giocatori della Juve Stabia hanno voluto celebrare la vittoria con un messaggio di solidarietà e di vicinanza agli operai: “Castellammare è Fincantieri”. Una cittadina che, nonostante tutto, si è lasciata travolgere dall’entusiasmo, dai caroselli di auto e moto, dall’esplosione di gioia di fronte ai maxischermi posizionati sul lungomare e nei pressi dello stadio Menti, dalla partecipazione di un tifoso d’eccellenza, come Fabio Quagliarella che, nonostante stesse partecipando al ricevimento per il matrimonio di Bonucci, chiamava continuamente suo padre per ricevere informazioni sulla squadra, alla quale è legatissimo. L’altra faccia della medaglia, invece, sono le sconfitte: Salernitana ed Atletico Roma. Tanta delusione per il mancato traguardo raggiunto, qualche momento di tensione nelle rispettive tifoserie, ma la consapevolezza di aver realizzato comunque un cammino importante fino alle due finali play off, nelle quali – per entrambe le squadre – è mancata la lucidità necessaria per compiere l’impresa. La serie B, per loro, dovrà attendere ancora anche se, dopo la delusione di quest’anno, certamente la Salernitana tenterà il prossimo anno di tornare nella serie cadetta, dopo aver assaporato anche la serie A in passato. Per l’Atletico Roma, invece, terza squadra della Capitale, di recente fondazione – nel 1998 con il nome di Cisco Roma – la serie B sarebbe un mondo inesplorato, un’avventura nuova da intraprendere. Per Atletico Roma e Salernitana, appuntamento al prossimo anno, per Hellas Verona e Juve Stabia, invece, la festa può continuare.
Come da titolo, la situazione in casa Cosenza è a dir poco drammatica: è stata convocata per domani martedì 21 giugno, l’assemblea straordinaria del club rossoblu. Se quindi entro le prossime 24 ore vecchi soci e potenziali nuovi ingressi non si metteranno d’accordo e non provvederanno ad effettuare la ricapitalizzazione necessaria a saldare gli stipendi di calciatori e dipendenti, all’iscrizione al prossimo campionato di Seconda Divisione e a rateizzare i debiti federali, si oltrepasserà il punto di non ritorno e il fallimento, figlio di una gestione scellerata dell’ultimo anno, sarà inevitabile. Anche i tentativi di mediazione del sindaco e degli enti provinciali non sono andati a buon fine.
Cessino le chiacchiere che da mesi a questa parte stanno logorando gli animi di tutto il popolo rossoblu, ostaggio quest’ultimo delle manovre occulte di alcuni personaggi i quali hanno giocato con i sentimenti dei tifosi provando, senza successo, a “violentare” la loro fede verso i colori a loro cari ma riuscendo a demolire nell’arco di breve tempo una squadra che negli ultimi anni era riuscita a risalire dagli inferi del calcio dilettantistico fino alla Prima Divisione, dopo il fallimento del 2003 che aveva privato la città della Serie B; se si vuole dare un futuro al Cosenza bisognerà mettere da parte tutti i dissidi tra chi è veramente intenzionato a salvare il club e passare ai fatti: tirare fuori il blocchetto degli assegni e versare nelle casse societarie un milione di euro circa per dare un domani dignitoso ai Lupi. Tocca quindi a De Caro, Carnevale, De Rose, Citrigno, Salerno, Chianello, Filippelli, Mazzuca e Pizzini, il tutto con il placet dell’attuale amministratore unico Funari, trovare un accordo entro domani.
Se nella fatidica assemblea dei soci non dovesse concretizzarsi quanto sopra sarà un altro terribile schiaffo per la tifoseria cosentina a distanza di pochi giorni dalla retrocessione in Seconda Divisione, frutto di una penalizzazione di 6 punti, a fronte dei 44 conquistati sul campo che avrebbero salvato ampiamente il club di viale Magna Grecia in condizioni societarie normali, scontati in campionato che hanno costretto il Cosenza ad affrontare, tra le mille difficoltà che hanno accompagnato la squadra durante tutto l’anno e ai limiti dell’incredibile, il Viareggio nello spareggio playout perdendolo. Il fallimento è dietro l’angolo.
Completa l’impresa l’Hellas Verona di Mandorlini resistendo all’Arechi forte dei due gol di vantaggio della partita d’andata e guadagnandosi il salto di categoria a spese della Salernitana.
Gli amaranto di Breda trascinati da uno stadio completamente esaurito hanno riaperto la partita nel finale di primo tempo grazie al rigore conquistato da Ragusa e trasformato magistralmente da Carrus. La partita è stata di sostanziale equilibrio con i padroni di casa pericolosi sulle fasce grazie agli sguscianti Ragura e Fabinho e il Verona arroccato in difesa bravo a ripartire grazie al lavoro di un super Ferrari.
Nella ripresa la partita è ancora più spezzettata con gli però più incisivi in avanti, Scaglia in avvio chiama al miracolo Iuliano, Rafael è poi strepitoso su Ragusa e Fabinho. La partita scivola via nervosa con i padroni di casa alla ricerca del gol con lanci lunghi e il Verona bravo ad allegerire su Ferrari e sui cambi di ritmo di Halfrendson.
Si chiude dopo 4′ minuti di recupero con gli ospiti a festeggiare sotto lo spicchio di stadio riservato ai proprio tifosi, i padroni di casa invece stremati e in lacrime dopo un campionato irto di difficoltà si sono arresi all’ultimo ostacolo.
Il campo ha emesso il primo verdetto definitivo sulle gare di ritorno dei play off di Prima Divisione nella partita delle ore 16: la Juve Stabia batte l’Atletico Roma ed è in Serie B.EurosportI campani, infatti, hanno espugnato il Flaminio con un perentorio 2-0, mostrandosi nettamente più concentrati e determinati, con gol di Molinari (36 anni) nel primo tempo, allo scadere del secondo minuto di recupero con un destro al volo sugli sviluppi di un calcio d’angolo, e di Corona (37 anni) in contropiede sul finire della ripresa, all’88’, e che, alla luce dello 0-0 dell’andata, ha permesso di conquistare il biglietto per la serie cadetta. Un traguardo raggiunto con una dedica molto particolare dei giocatori stabiesi agli operai della Fincantieri di Castellammare, con la scritta sulla maglietta “Castellammare è Fincantieri”. Soddisfattissimo il tecnico Braglia a fine gara, che divide la gioia con i suoi ragazzi, che hanno pienamente meritato di raggiungere questa promozione. Un’impresa storica, a distanza di sessant’anni dall’unica apparizione in serie B dei campani, nel lontanissimo campionato 1950-51. Come è naturale che sia, festa grande per i 1.700 supporters che hanno seguito la Juve Stabia al Flaminio, e per coloro che hanno seguito il match a Castellammare dai maxischermi installati per le strade del paese e nei pressi dello stadio Menti. Nonostante la festa, però, allo stadio Flaminio non è mancato qualche minuto di tensione, per un deprecabile lancio di oggetti dei tifosi di casa all’inidirizzo della panchina della Juve Stabia. Dopo Gubbio, Nocerina ed, ora, Juve Stabia manca l’ultimo verdetto del campo per la Serie B: Verona o Salernitana.
A Salerno, Salernitana ed Hellas Verona si affrontano per l’ultimo atto dei play off del girone A di Lega Pro prima divisione validi per il salto di categoria, nella serie cadetta per raggiungere il Gubbio già promosso nel loro girone.
Si parte dal risultato di 2 a 0 dell’andata al Bentegodi per la squadra di casa del tecnico Mandorlini, con doppietta di Ferrari su rigore. Una situazione in apparenza favorevole per gli scaligeri che, però, dovranno fare i conti con il pubblico con lo stadio Arechi di Salerno, che si preannuncia tutto esaurito.
Le probabili formazioni in campo: per la Salernitana, qualche problema di formazione a causa dell’ infortunio di Fabinho e delle squalifiche di Caglioni, Montervino, Altebello, Accursi. L’undici in campo dovrebbe essere il seguente, con un modulo 3-4-3 : Iuliano; Murolo, Jefferson, Peccarisi; D’Alterio, Carrus, Carcuro, Pippa; Montella, Fava, Ragusa. A disposizione: Polito, Russo, Franco, Szatmari, Fabinho, Aurelio, Montalto.
Per l’Hellas Verona, invece, un modulo 4-3-3 Rafael; Cangi, Ceccarelli, Maietta, Scaglia; Russo, Esposito, Hallfredsson; Mancini, Ferrari, Berrettoni. A disposizione: Nicolas, Abate, Anderson, Garzon, Martina Rina, Le Noci, Pichlmann.
Si gioca alle 16, invece, allo Stadio Flaminio di Roma l’altra finale di ritorno dei play off di Lega Pro Girone B fra Atletico Roma e Juve Stabia, valida per un posto in serie B: si parte dal risultato di perfetta parità, per 0 a 0 , della gara d’andata a Castellammare di Stabia ed, in caso di ulteriore parità, si ricorrerà all’extra time, supplementari. Lo stadio romano avrà una capienza ridotta a soli 4 mila spettatori per ragioni di ordine pubblico.
Le probabili formazioni saranno le seguenti, con l’Atletico Roma schierato con un 4 – 4 – 2: Ambrosi; Balzano, Doudou, Padella, Angeletti; Babù, Baronio, Miglietta Franceschini; Ciofani, Franchini. La Juve Stabia, invece, scenderà in campo con un modulo 4-3-3 con: Colombi, Dianda, Molinari, Scognamiglio, Maury, Danucci, Cazzola, Mezavilla, Mbakogu, Corona, Tarantino.
Gigi Buffon, storico tifoso “da curva” e proprietario del 20% della società toscana, sarà sicuramente euforico per la promozione della Carrarese in prima divisione, ribaltando il risultato dell’ andata dei playoff di seconda divisione nel derby contro il Prato, e vincendo ieri il ritorno per 2 a 0 grazie alle reti di Benassi di testa e Corrent su calcio di rigore, concesso per fallo di mano nettissimo in area di Zagaglioni, improvvisatosi “portiere” sul tiro di Redomi che sarebbe finito sicuramente in rete. sito ufficiale Un risultato agguantato con grinta e tenacia, con il cuore oltre l’ostacolo, nonostante l’ inferiorità numerica della Carrarese a causa dell’espulsione di Giovinco, fratello di Sebastian, per una leggerezza che gli ha procurato un doppio giallo, costringendo i compagni a correre il doppio per frenare le avanzate del Prato: alla fine, però, il bunker della Carrarese ha retto bene, ed ha meritato nettamente la festa della promozione. Un’ impresa festeggiata dallo Stadio dei Marmi tutto esaurito, in delirio, e che riporta la formazione toscana in prima divisione, ex serie C1, dopo nove anni di assenza. Come spesso accade nel calcio, sull’ onda delle vittorie, le ambizioni crescono esponenzialmente: Nelso Ricci promette una Carrarese in grado di lottare per la serie B da qui ai prossimi tre anni, mentre è in dubbio la riconferma del tecnico Monaco, nonostante l’ importante risultato raggiunto. La società potrebbe puntare su Silvio Baldini, tecnico toscano, che ha già avuto un’ importante esperienza in Serie A con l’Empoli. Oltre alla Carrarese, altre due promosse in Prima divisione dagli altri due gironi di Seconda divisione: Salò e Trapani.
L’ Hellas Verona ora la serie B la sogna davvero, un sogno che è quasi realtà dopo la vittoria per 2 a 0 contro la Salernitana nella gara di andata dei playoff, al Bentegodi alla presenza di 23 mila spettatori. A decidere la gara, due rigori realizzati da Nicola Ferrari, uno per tempo: al 18′ del primo tempo ed al 23′ della ripresa, quando la Salernitana aveva già ridotto il suo mordente, spenta dalla situazione di svantaggio, anche numerico per l’espulsione di Caglioni, espulso nell’azione che ha condotto al secondo rigore per l’ Hellas Verona. larena.it Al ritorno, domenica prossima allo stadio Arechi di Salerno, per l’Hellas Verona potrebbe bastare anche una sconfitta con un solo gol di scarto per festeggiare la promozione, mentre se dovessero esserci più di due gol di scarto siandrebbe ai supplementari e la Salernitana sarebbe più avvantaggiata dal migliore piazzamento in classifica. Fra i calciatori presenti ieri, al ritorno mancheranno sicuramente Caglioni, a causa dell’ espulsione, e Accursi, Montervino e Altobello, che erano diffidati e sono stati ammoniti; bisognerà, inoltre, verificare l’ eventuale recupero di Fabinho, infortunatosi ed uscito anzitempo dal terreno di gioco nella gara di ieri: per lui, con tutta probabilità, un risentimento muscolare che difficilmente potrà essere recuperato in una sola settimana di tempo. Una strada tutta in discesa, almeno nelle apparenze, per l’ Hellas Verona, anche se il tecnico Andrea Mandorlini vuole provare a frenare gli entusiasmi dei suoi e della piazza, per scaricare un po’ di pressione. Ecco perchè il tecnico vuole puntualizzare come, nonostante l’ ottima prova dei suoi, il ritorno presenterà molte insidie, e pertanto la sua squadra dovrà farsi trovare pronta ad affrontarle e superarle, per realizzare l’ ultimo passo, quello decisivo.
Ha davvero dell’incredibile quello che è successo ieri nello spareggio play-out di Prima Divisione tra Ravenna e Sudtirol. Gli altoatesini raggiungono Ravenna con la possibilità di giocare su due risultati su tre per mantenere la categoria.
Le due squadre si trovano al 95′ sull’1-1, quando il portiere Davide Zomer perde di lucidità e dopo una presa sicura si scaglia contro l’attaccante ravennate costingendo l’arbitro a decretare l’espulsione e il rigore che salava il Ravenna tra lo stupore generale.