Tag: lega calcio

  • Caso Cassano, la sentenza diventa spinosa

    Caso Cassano, la sentenza diventa spinosa

    Si aspettava in giornata la sentenza del Collegio Arbitrale per porre fine al contenzioso tra la Sampdoria e Antonio Cassano ma i tre arbitri hanno deciso di prendersi ulteriore tempo per trovare il giusto compromesso. I motivi del ritardo sarebbero attribuiti alla delicatezza della decisione che farà giurisprudenza per i casi futuri (a partire da quello Marchetti) ma anche e sopratutto per il compenso economico che la decisione può far propendere a favore di una o dell’altra parte.

    Dar ragione alla società infatti oltre alla squalifica comporterebbe al barese oltre alla definitva perdita delle mensilità congelate, di contro favorire Cassano comportebbe alla società il reintegro e la successiva cessione accollandosi però i 5 milioni di euro per il Real Madrid oltre l’elargimento delle mensilità.

    La sensazione è che alla fine ci sarà una squalifica di qualche mese per Cassano (già scontata), una multa pesante per il giocatore ma poi Garrone sarà costretto a trattare la cessione.

  • Cassano vs Garrone: i giudici si prendono una notte

    Cassano vs Garrone: i giudici si prendono una notte

    Questa volta sembra esser davvero arrivata la parola fine alla querelle tra la Sampdoria e Antonio Cassano davanti al Collegio Arbitrale della Lega Calcio. I tre arbitri si sono presi una notte di tempo per decidere il futuro dell’attaccante barese dopo che oggi hanno ascoltato le arringhe conclusive degli avvocati delle due parti.

    Indiscrezioni vogliono solo parzialmente accolte le richieste del presidente Garrone con una ipoteca squalifica per Cassano (già scontata) ed una pesante multa, il presidente Garrone e i suoi avvocati invece credono ancora nella rescissione definitiva del contratto. Lo stesso presidente ha comunque dichiarato che venderà il giocatore qualora dovesse uscirne sconfitto.

  • Cassano vs Garrone: nessuna conciliazione, lunedi il verdetto

    Cassano vs Garrone: nessuna conciliazione, lunedi il verdetto

    “La conciliazione non è riuscita, serve la decisione arbitrale. Sono stati ascoltati i testimoni e l’istruttoria è finita. Lunedì alle 15 ci sarà una nuova udienza al termine della quale emetterò il verdetto”.

    Con queste parole Giuggioli, presidente del Colleggio Arbitrale, ha commentato la prima udienza in Lega Calcio tra la Sampdoria e Antonio Cassano per dirimere il contenzioso. L’assenza del talento barese è la dimostrazione concreta che lo strappo non potrà esser ricucito e la diplomazia dovrà per forza di cose lasciar spazio al parere del giudice.

    Il presidente Garrone per perorare la sua causa ha portato a testimoniare 5 giocatori più due membre dello staf societario ribadendo la rescissione unilaterale del contratto, mentre Cassano chiede un milione di euro per il procurato danno di immagine e la mancata convocazione in Nazionale. Lunedi 15 dopo le arringhe dei due legali ci sarà il verdetto.

  • Ora è ufficiale, domenica si gioca. I calciatori revocano lo sciopero.

    Ora è ufficiale, domenica si gioca. I calciatori revocano lo sciopero.

    Dopo le trattative ad oltranza dei giorni scorsi e le dichiarazioni fiduciose dei diretti interessati, finalmente è arrivata la tanto attesa ufficialità della revoca dello sciopero, indetto dall’Associazione Italiana Calciatori e previsto per il prossimo weekend (11 e 12 dicembre) che avrebbe bloccato la 16esima giornata del campionato di Serie A, per il contratto collettivo scaduto lo scorso 30 giugno e la riformulazione di alcuni punti in esso contenuti.
    E’ stato raggiunto infatti l’accordo tra le parti interessate (AIC e Lega Calcio) su 6 degli 8 punti alla base dello scontento dei calciatori, mentre rimane fuori quello più spinoso dei “fuori rosa” per il quale si comincerà a lavorare per inserirlo nel nuovo sotto la supervisione del presidente della FIGC Giancarlo Abete. L’ottavo, quello dei “trasferimenti coatti” non è stato preso in considerazione venendo definitivamente stralciato. Il nuovo contratto colletivo avrà una validità di tre anni. Questo il comunicato dell’AIC:

    • L’Associazione Italiana Calciatori, preso atto del buon andamento dei lavori per la stesura del nuovo testo dell’Accordo Collettivo, con la mediazione del Presidente della FIGC Abete, e sentiti i rappresentanti delle squadre, comunica che rientra l’azione di protesta in attesa della definitiva sottoscrizione e che i calciatori di Serie A scenderanno in campo alla 16a giornata di campionato fissata l’11 e il 12 dicembre prossimi“.

    Pienamente soddisfatto anche il presidente del CONI Gianni Petrucci che ha commentato così la revoca dello sciopero:

    • Fortunatamente, grazie a Campana, Beretta e Abete, che ha condotto molto bene la trattativa, non ci sara’ nessuna astensione che sarebbe stata un brutto spot per il calcio e i calciatori. Ci sono formule diverse per esprimere il proprio dissenso“.
  • Sciopero Aic: inizia il countdown. Petrucci auspica il buon senso

    Sciopero Aic: inizia il countdown. Petrucci auspica il buon senso

    Si è partiti da lontano prima ipotizzandolo e poi mettendo tutti con la faccia contro il muro, l’Aic come i migliori sindacati (di un tempo) non indietreggia, anzi, alza il tiro proclamando un sciopero per il prossimo week end che ha la sensazione di voler imporre una scelta piuttosto che lasciar al dibattito la soluzione.

    Non entrando sul merito della richiesta dei giocatori peraltro leggittima e comunque privileggiante rispetto a chi, comune lavoratore, se non rientra nei piani della società viene licenziato in tronco e non trasferito, ciò che sembra grottesco è la scelta di uno sciopero in un momento cosi aspro e pieno di insidie per il nostro paese e dove in molti hanno l’angoscioso problema di come arrivare a fine mese.

    Inizia oggi la lotta contro il tempo con il presidente Abete in campo personalmente per derimere la controversia e gli avvocati delle due parti a trovar il giusto tavolo per l’accordo. Intanto anche l’Aia è sul piede di guerra per la propria indipendenza.

    Petrucci continua comunque ad auspicare il buon senso rimarcando la categoria privileggiata che sono i calciatori “revoca dello sciopero? Sono realista ho fiducia nel presidente Figc Abete affinché il buon senso prevalga. Fare questo sciopero significa non rendersi conto del momento che sta attraversando il Paese e il resto del mondo. Questa proclamazione è di una assurdità tale che significa non aver letto i giornali”

    “Mi auguro – prosegue il presidente del Coni – che sabato e domenica si giochi. Io non tifo per una parte, io tifo perchè si giochi, il calcio è una cosa pubblica. Vedo troppa effervescenza da parte dell’Aic, si dice che tutti i calciatori sono d’accordo, ma non è stata fatta un’assemblea. Credo che dopo questa questione, debba essere rivista tutta la materia. Si dice che si fa sciopero per i più deboli ma domenica i più deboli giocano”. E ancora: “Sono certo che Abete convocherà le parti, tutti dovranno andare senza pregiudizi perché questa giornata si deve giocare. Sarebbe bruttissimo fermarsi per l’immagine, per il calcio italiano e per tutti. Non vogliamo passare alla storia come il paese che non si rende conto di quello che sta accadendo intorno”.

  • Sciopero dei calciatori, come calpestare un diritto.

    Sciopero dei calciatori, come calpestare un diritto.

    Con l’ ennesima fumata nera tra l’ A.i.c  e la lega di serie A, il tanto temuto sciopero, o meglio, “astensione dall’ esercizio dell’ attività professionale”, come viene più dolcemente chiamato dall’ avv. Sergio Campana, è diventato realtà.

    Le date di questa particolare “astensione” sono già fissate, l’ 11 ed il 12 dicembre, ma chi viene realmente danneggiato da questo sciopero? Sicuramente l’ art. 40 della Costituzione individua un iter difensivo da affidare al lavoratore, quando i suoi diritti all’ esercizio ed alla continuazione della sua attività lavorativa, vengono talmente ignorati e calpestati e non osservati, da rendere la continuazione della stessa assolutamente improponibile e impraticabile. È ovvio che, dal punto di vista giuslavoristico, quando in sede di stipulazione di un’ accordo collettivo la categoria professionale è chiamata a fissare i punti base di tale accordo, questa, ha tutto il diritto di “battersi” per l’ attuazione dei punti che ritiene più opportuni ma è altrettanto ovvio che, non si è mai visto, in sede di negoziazione, una chiusura talmente totale della categoria stessa da far sembrare, la protesta e lo sciopero degli operai di “mirafiori” una autentica bazzecola. Inoltre risulta essere ridicolo, da un punto di vista morale, battersi per un’ accordo collettivo, quando il proprio conto in banca supera almeno i sette zeri, ma questo si sa, in Italia che è il paese dell’ ipocrisia, succede anche questo.

    La mediazione della federazione, capeggiata dal suo presidente Giancarlo Abete, era riuscita a risolvere alcuni dei punti controversi dell’ accordo, ma la discussione si è arenata, sulla ormai famosa norma che colpisce i giocatori messi fuori rosa dalle proprie squadre. Sarebbe inutile cercare di spiegare alla categoria dei calciatori, che il caso Pandev prima e Marchetti poi, dimostri come i calciatori hanno i mezzi e le istituzioni adeguate per far valere i propri diritti e che, tali mezzi si siano rivelati assolutamente vantaggiosi per i calciatori stessi. E sarebbe altrettanto inutile cercare di far comprendere alla categoria, che “lavorare” è un termine che, in questa particolare situazione, viene usato in maniera alquanto impropria e che quindi, si potrebbe cercare di trovare un’ accordo senza privare i “veri” lavoratori italiani, dello sport più amato e più seguito e che consente loro di non pensare, almeno per 90’, dei veri problemi che la vita quotidiana presenta giorno per giorno.

  • Salta l’accordo. La Serie A si ferma l’11 e il 12 dicembre

    Salta l’accordo. La Serie A si ferma l’11 e il 12 dicembre

    Anche l’ultimo tentativo di accordo tra Aic e Lega non ha sancito la tanto sperata fumata bianca e a questo punto sembra inevitabile la serrata dei giocatori per l’11 e il 12 dicembre facendo saltare il 16° turno di serie A. L’Aic e la Lega non hanno trovato l’accordo sul settimo punto degli otto all’ordine del giorno e vale a dire quello dei calciatori fuori rosa

    “C’è lo sciopero proclamato per l’11 e il 12 dicembre. Siamo davvero dispiaciuti perche’ c’era la disponibilità, abbiamo anche lavorato sotto traccia per trovare eventuali punti di intesa, ma non si e’ trovato l’accordo
    – dice il vicepresidente dell’Aic Grosso – Siamo dispiaciuti, noi abbiamo ribadito la nostra disponibilità a discutere sui sei punti, senza entrare nel merito di nessuno di questi sei punti perchè la Lega continuava a chiedere di discutere anche del sempiterno problema dei fuori rosa che per noi e’ un discorso chiuso”.

    Deluso il presidente Beretta ”Stiamo assistendo ad un pericoloso gioco al massacro: lo sciopero dei calciatori e’ una decisione irresponsabile e senza ragioni. Sono stupefatto dalla decisione dell’Aic di alzarsi dal tavolo della trattativa mentre il presidente Abete stava illustrando la bozza di sintesi preparata dalla Figc. E’ una giornata senza precedenti”.

  • Samp vs Cassano, ecco i motivi della rottura

    Samp vs Cassano, ecco i motivi della rottura

    “Si è verificata una insubordinazione, ingiure e minacce rivolte a superiori. La gravità dell’episodio costringe la Società a richiedere la più grave delle sanzioni, la rescissione del contratto che, purtroppo, comporta anche la perdita dell’opportunità di ricavare eventuale corrispettivi dalla cessione del contratto sportivo del calciatore che scadrà nel 2013. Ma è evidente che è in gioco la credibilità dell’intero staff dirigenziale della Società”.

    Il tanto atteso e auspicato passo indietro della Sampdoria e del presidente Garrone non c’è stato e a questo punto la rescissione sembra esser un passaggio quasi obbligato. Il presidente doriano, poco prima che venisse pubblicato il contenuto del ricorso alla Lega Calcio, aveva addirittura, confessato ai microfoni, di voler cancellare Cassano dai suoi ricordi addirittura rinnegando il glorioso passato del giocatore in maglia blucerchiata: “Cassano fa parte di una storia che è meglio non raccontare”.

  • Aic sul piede di guerra, si va verso la serrata

    Aic sul piede di guerra, si va verso la serrata

    I presidenti di serie A bocciano la proposta del presidente della Federcalcio Giancarlo Abete continuando il braccio di ferro con l’Associazione Calciatori per trovare un accordo sul contratto collettivo. Abete cercava una mediazione per scongiurare lo sciopero che allo stato attuale sembra esser alle porte come confermato dal segretario generale dell’Aic Gianni Grazioli

    “Dobbiamo sentire i calciatori tra questa sera e domani mattina,  abbiamo già il mandato di tutte le squadre di Serie A e valuteremo azioni di protesta e l’eventuale sospensione del campionato per una giornata”
    Lo stesso Abete ha indetto una conferenza stampa per domani pomeriggio alle 14 nella quale spiegherà alla stampa i nuovi sviluppi dopo la decisione unanime dei presidenti di Serie A

  • Serie A, si gioca il 6 gennaio. Lega e AIC trovano l’accordo

    Serie A, si gioca il 6 gennaio. Lega e AIC trovano l’accordo

    La 18esima giornata di Serie A si giocherà, come da calendario, il giorno della Befana il 6 gennaio. Lega Calcio e Associazione Calciatori sono giunti ad un accordo che cancella la decisione dei giorni scorsi di anticipare la giornata in questione al 22 dicembre, gare che si sarebbero dovute giocare in notturna, in seguito alla minaccia dei calciatori di indire uno sciopero. Lo rende noto il segretario generale dell’AIC Gianni Grazioli in attesa che ne venga data l’ufficialità (mancano infatti ancora gli assensi di alcuni club di Serie A):

    • I calciatori hanno accettato di giocare di pomeriggio nel giorno dell’Epifania per senso di responsabilità, senza ottenere nulla in cambio ma le società dovranno sottoscrivere l’impegno a garantire nel periodo natalizio sette giorni di fila di vacanza ai giocatori e uno o due giorni di tolleranza per quelli extracomunitari“.

    Nessun cambiamento dunque nel calendario della Serie A. Risolta una vertenza ora Lega e AIC dovranno trovare l’accordo sul rinnovo del contratto collettivo sul quale, dichiara Grazioli, si sta ancora lavorando.