Una drammatica notizia arriva dal continente africano e tocca da vicino il mondo del calcio italiano: Christian Obodo, centrocampista del Lecce ed in passato anche con Perugia e Udinese, è stato sequestrato stamattina nel suo Paese di origine, la Nigeria. Secondo quanto si apprende, alle 9:20 Obodo si stava recando a messa nella sua città di origine, Warri, situata nella regione del Delta, quando alcuni uomini armati lo hanno fermato e portato via con loro. Versione questa confermata anche dal cognato del giocatore, ovvero Obidike Okechukwu, il quale ha confermato all’Ansa che si tratta di un sequestro e che i rapitori si sarebbero già fatti vivi con la famiglia in tal senso.
”I rapitori hanno telefonato questa mattina a casa della mamma di Christian chiedendo un riscatto di circa 150 mila euro’‘ ha detto lo stesso Okechukwu, il quale si trova in Italia, precisamente a Udinese, città dove abita ormai da tempo, e il quale ha avuto notizia di tutto ciò dalla moglie che proprio stamattina era arrivata in Nigeria. Alla richiesta del riscatto, la madre del giocatore del Lecce, ovviamente preoccupata, avrebbe risposto che essendo sabato oggi le banche sono chiuse e che non ci sarebbe la possibilità, almeno momentaneamente, di pagare tale cifra.
Per ciò che concerne la dinamica del sequestro Okechukwu ha confermato quanto poco prima era venuto fuori da fonti ufficiose: ”Christian – dice – stava andando in chiesa, era da solo, intorno alle quattro del mattino ora italiana, quando alcune persone lo hanno preso e portato via”. Intanto il sito supersport.com ha riportato le dichiarazioni di un funzionario del governo del Delta il quale conferma il rapimento del giocatore di proprietà dell’Udinese.
“E’ tutto vero – ha detto -. Le informazioni sono ancora frammentarie, ma mi è stato riferito che mentre era al volante della sua auto, che aveva una targa speciale, è stato fermato e rapito. Sembra che proprio la targa personalizzata abbia attirato l’attenzione dei rapitori, che avevano notato Obodo mentre si dedicava alla vita notturna la sera precedente“. In questo momento si trova in Nigeria anche Kenneth Obodo, fratello di Christian, il quale gioca nel Pisa.
Il sistema del calcio italiano è sotto shock dopo la giornata di ieri. Arresti di calciatori eccellenti, cellule ungheresi, perquisizioni, vacanze bruscamente interrotte, polizia dentro il centro tecnico federale di Coverciano. Insomma, se ne sono viste di tutti i colori. A questo punto bisogna anche capire che cosa rischiano i calciatori arrestati e le squadre coinvolte nello scandalo calcioscommesse. Non è assolutamente fantascienza pensare a una classifica di Serie A letteralmente stravolta nei prossimi giorni. Il processo inizierà il 31 maggio, salvo ulteriori colpi di scena, per poi concludersi agli inizi di luglio, in tempo per presentare all’Uefa la lista ufficiale delle squadre che parteciperanno al prossimo campionato di Serie A. Dopo sei anni la lezione in Italia non è stata ancora imparata.
LAZIO – Il club biancoceleste è quello che potrebbe subire il danno maggiore. L’arresto di Mauri per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva conduce la società di Claudio Lotito fuori dall’Europa. Se dovesse essere accertata la posizione di colpevolezza del centrocampista, la Lazio non parteciperà alla prossima Europa League e contemporaneamente inizierà la stagione 2012-2013 con una forte penalizzazione in campionato. Si parla di un handicap di 7 punti, grosso modo sulla falsa riga dell’Atalanta di quest’anno (Cristiano Doni docet).
GENOA – Il Grifone è forse la squadra più coinvolta, se prendiamo in esame il numero dei calciatori finiti sul registro degli indagati della Procura di Cremona. Ad oggi l’unico arrestato è Omar Milanetto (quest’anno in forza al Padova), ma anche sul capo di Giuseppe Sculli e Domenico Criscito veglia una scure pronta ad abbattersi da un momento all’altro, incastrati dalle foto che li ritraggono insieme a esponenti della cellula ungherese arrestati all’alba di ieri. Al momento però la società di Enrico Preziosi non pare rischiare la retrocessione in Serie B. Più probabile invece una semplice penalizzazione da scontare la prossima stagione.
SIENA – Il club bianconero, insieme al Lecce, è quello maggiormente invischiato a livello dirigenziale. Infatti sul registro degli indagati figurano gli stessi presidenti (Mezzaroma per i toscani e l’ex Semeraro per i salentini). A questo punto è inevitabile che la giustizia sportiva contempli nelle sue decisioni la responsabilità oggettiva nei confronti dei due club, che verrebbero retrocessi dalle rispettivi divisioni. Il Siena scenderebbe in Serie B, nonostante la salvezza ottenuta quest’anno con il tecnico Sannino, mentre per il Lecce, già retrocesso in Serie B, si aprirebbero le porte della Lega Pro.
CALCIATORI E ALLENATORI – Nel via vai generale, il prossimo processo sportivo ormai alle porte vedrà come assoluti protagonisti i calciatori arrestati. Senza fare i catastrofisti, è certo che qualora le prove dimostrassero la colpevolezza di Stefano Mauri e Omar Milanetto, questi ultimi andrebbero incontro alla radiazione, subendo quindi lo stesso trattamento riservato sei anni fa al direttore generale della Juventus Luciano Moggi. Rimanendo nell’ambiente bianconero, rischia tanto anche Antonio Conte, che ieri ha professato la propria innocenza al fianco del presidente Andrea Agnelli. Per Conte si va da un minimo di 6 mesi qualora venga accerta l’omessa denuncia, fino ad un massimo di 6 anni.
VIDEO LAZIO GENOA 4-2
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VIDEO NOVARA SIENA 2-2
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Sono giorni bui quelli che accompagnano il Lecce all’inizio della prossima stagione. Non bastasse la retrocessione in serie B avvenuta sul campo i tifosi leccesi adesso corrono il rischio di vedere la propria squadra ancora più in basso. La situazione del Lecce calcio si fa sempre più intricata e complicata. Le indiscrezioni riguardo un possibile coinvolgimento dell’ex presidente leccese Pierandrea Semeraro nel filone calcioscommesse sono state confermate dallo stesso nella giornata di ieri attraverso un comunicato apparso sul sito ufficiale della società pugliese.
“Dopo le indiscrezioni giornalistiche trapelate nei giorni scorsi in ordine alle presunte responsabilità dell’Unione Sportiva Lecce SpA nell’ambito del procedimento del c.d. “calcioscommesse” pendente dinanzi alla Procura della Repubblica di Bari, apprendo ufficialmente di essere indagato per frode in competizioni sportive con riferimento alla partita Bari-Lecce dello scorso anno. Premesso che nulla ho da rimproverarmi circa il regolare svolgimento della suddetta partita, ho dato incarico ai miei legali di assumere tutte le iniziative ritenute idonee a tutela della Società e della mia persona. Per completezza, devo evidenziare che non ricopro cariche sociali nella U.S. Lecce da circa un anno.”
Queste le parole di Pierandrea Semeraro, parole che non rassicurano i tifosi leccesi che già tremano all’idea di subire una seconda retrocessione che costringerebbe il Lecce a ripartire dalla Prima Divisione. Se venisse confermato dagli organi competenti il coinvolgimento dell’ex presidente leccese nella combine di Bari-Lecce del 15 maggio 2011, il Lecce si ritroverebbe accusato di responsabilità diretta, molto più grave di quella oggettiva, e rischierebbe non una semplice penalizzazione ma bensì la retrocessione diretta. La procura di Bari sta lavorando e manca poco alla chiusura del primo filone di indagini. Nei giorni scorsi i carabinieri hanno completato gli accertamenti sui movimenti bancari di Semeraro e hanno acquisito elementi utili per verificare possibili intrecci di assegni nel periodo immediatamente successivo alla partita in questione (Bari-Lecce). Si attendono i prossimi sviluppi riguardo suddetta indagine ma certamente i tifosi giallorossi non possono dormire sogni tranquilli.
Cala il sipario sulla Serie A stagione 2011/2012 con la Juventus che fa festa allo ‘Stadium’ per lo scudetto vinto acquisito aritmeticamente la settimana scorsa a Trieste e saluta il suo capitano di mille battaglie Alessandro Del Piero che oggi ha disputato la sua ultima partita davanti ai suoi tifosi ma non l’ultima con la maglia bianconera dal momento che c’è ancora una finale di Coppa Italia da disputare domenica prossima contro il Napoli, con l’Udinese che gioisce per aver centrato per il secondo anno consecutivo l’accesso ai preliminari di Champions League, con l’Inter che conclude la sua terribile annata con una sconfitta in casa della Lazio e con la salvezza del Genoa e la conseguente retrocessione del Lecce che torna in Serie B insieme a Cesena e Novara, salvo terremoti provenienti dalle procure per il calcioscommesse che potrebbe riscrivere la classifica di Serie A.
Partiamo dalla Juventus che chiude da imbattuta il suo campionato eguagliando il record del Perugia di Castagner e del Milan di Fabio Capello registrato rispettivamente nella stagione ’78/’79 e ’91/’92, la squadra di Antonio Conte batte l’Atalanta 3-1 portando a 84 i suoi punti in classifica, due in più del Milan scudettato dello scorso anno, infilando la decima vittoria nelle ultime 11 partite e festeggiando nel migliore dei modi il tricolore. Un siluro di Marrone sblocca immediatamente il risultato, poi il raddoppio di Del Piero fa venire giù lo Stadium prima che i tifosi gli riservino tra le lacrime e i cori il meritato tributo con una standing ovation a colui che è stato, è e continuerà ad essere la leggenda della Juventus. Gli orobici mettono paura ai campioni d’Italia accorciando le distanze complice un’autorete sfortunata di Lichtsteiner ma a tempo scaduto Barzagli su calcio di rigore fissa il punteggio finale sul 3-1.
Perso lo scudetto, il Milan saluta i suoi campioni tra le lacrime con una vittoria, nella prossima stagione non indosseranno più la maglia rossonera Inzaghi, Gattuso, Seedorf, Nesta, Zambrotta e Van Bommel, superando a San Siro il Novara già retrocesso per 2-1. A passare per primi in vantaggio sono i piemontesi che onorano la gara con Garcia, poi nella ripresa Flamini e Pippo Inzaghi ribaltano la situazione.
In serata si sono giocate le sfide valide per la volata Champions, a spuntarla è stata l’Udinese alla quale bastava un pari per riconfermarsi nella massima competizione europea per il secondo anno consecutivo. I friulani espugnano Catania per 2-0 e con un gol per tempo che portano le firme di Totò Di Natale e Fabbrini, unica nota stonata le dichiarazioni a fine gara dell’artefice del miracolo Udinese Guidolin che ha espresso il dubbio se continuare ad allenare o prendersi un anno sabbatico. In Europa League vanno quindi Lazio, Napoli e Inter, i biancocelesti rifilano la 14esima sconfitta in campionato ai nerazzurri che erano passati in vantaggio sul finire del primo tempo grazie ad un rigore trasformato dal solito Diego Milito; poi nella ripresa Kozak, Candreva ribaltano il punteggio, a chiudere definitivamente il match sul 3-1 ci ha pensato al 90′ Mauri che costringe l’Inter ai preliminari di Europa League con il primo impegno il 2 agosto; vittoria inutile quindi quella del Napoli che doveva sperare nei passi falsi di Udinese e Lazio per la qualificazione in Champions dopo il suicidio di domenica scorsa a Bologna: la squadra di Mazzarri batte il Siena con una doppietta di Dossena (di Destro il gol toscano) in quella che potrebbe essere stata l’ultima partita al San Paolo, stesso discorso fatto per Del Piero c’è ancora la finale di Coppa Italia da giocare, di Ezequiel Lavezzi vicinissimo al Paris Saint Germain.
La Roma, fuori dalle coppe per la prossima stagione, saluta Luis Enrique con una vittoria a Cesena, espugnando il Manuzzi 3-2 con reti di Bojan, Lamela e De Rossi. Il tecnico asturiano aveva annunciato qualche giorno prima il suo addio alla panchina giallorossa al termine di una stagione fatta da alti e tanti bassi. Settima vittoria consecutiva del Parma che chiude l’annata vincendo il derby emiliano con il Bologna, a decidere una rete di Biabiany che consente ai ducali di chiudere a quota 53 a soli 2 punti dall’Europa. Fiorentina – Cagliari fanno 0-0 in una gara senza nessuna emozione, i viola escono tra i fischi per una delle annate peggiori della storia recente del club toscano.
Chiusura dedicata alla lotta salvezza: al Genoa bastava un punto per centrare l’aritmetica permanenza in Serie A, il Lecce doveva invece vincere e sperare in un ko dei rossoblu. Alla fine il Grifone è riuscito a concludere il suo disastroso campionato con la vittoria sul Palermo per 2-0 (Gilardino e Sculli) mentre i salentini sono andati incontro ad una sconfitta a Verona contro il Chievo per quella che è una retrocessione sul campo per la squadra di Cosmi salvo stravolgimenti di classifica per il calcioscommesse.
RISULTATI E MARCATORI 38 GIORNATA SERIE A
CATANIA – UDINESE 0-2
19′ Di Natale, 58′ Fabbrini CESENA – ROMA 2-3
9′ Del Nero (C), 27′ Bojan (R), 32′ Lamela (R), 49′ De Rossi (R), 90′ Santana (C) CHIEVO – LECCE 1-0
78′ Vacek FIORENTINA – CAGLIARI 0-0 GENOA – PALERMO 2-0
52′ Gilardino, 70′ Sculli JUVENTUS – ATALANTA 3-1
10′ Marrone (J), 28′ Del Piero (J), 83′ aut Lichtsteiner (A), 91′ rig Barzagli (J) LAZIO – INTER 3-1
45′ rig Milito (I) , 59′ Kozak (L), 63′ Candreva (L), 90′ Mauri (L) MILAN – NOVARA 2-1
20′ Garcia (N), 56′ Flamini (M), 82′ Inzaghi (M) NAPOLI – SIENA 2-1
3′ Dossena (N), 6′ Destro (S), 34′ Dossena (N) PARMA – BOLOGNA 1-0
37′ Biabiany
CLASSIFICA SERIE A
Pos
Squadra
Pt
G
1.
JUVENTUS
84
38
2.
MILAN
80
38
3.
UDINESE
64
38
4.
LAZIO
62
38
5.
NAPOLI
61
38
6.
INTER
58
38
7.
ROMA
56
38
8.
PARMA
56
38
9.
BOLOGNA
51
38
10.
CHIEVO
49
38
11.
CATANIA
48
38
12.
ATALANTA [-6]
46
38
13.
FIORENTINA
46
38
14.
SIENA
44
38
15.
CAGLIARI
43
38
16.
PALERMO
43
38
17.
GENOA
42
38
18.
LECCE
36
38
19.
NOVARA
32
38
20.
CESENA
22
38
I VERDETTI FINALI DELLA STAGIONE 2011/2012
Juventus campione d’Italia e ammessa alla fase a gironi di Champions League
Milan ammesso alla fase a gironi di Champions League
Udinese ammessa ai preliminari di Champions League
Lazio ammessa in Europa League
Napoli e Inter ammesse ai preliminari di Europa League (se il Napoli dovesse vincere la Coppa Italia ai preliminari andrà la Lazio)
Niente da fare per il Lecce di Serse Cosmi. L’ultima giornata giocata ieri sera, ha visto i giallorossi perdere 1-0 con il Chievo mentre il Genoa si è fatto valere con il Palermo ed ha conquistato i 3 punti e la conseguente salvezza.
CHIEVO-LECCE – Lecce ci credeva così come Cosmi, ed infatti i salentini partono bene a Verona cercando subito il goal del vantaggio per mettere pressione al Genoa; ma nonostante un gran possesso palla (60%) Giacomazzi e compagni non riescono ad andare in rete nel primo tempo. Il Chievo tuttavia non molla niente e cerca di colpire in contropiede senza avere successo. Il primo tempo termina a reti bianche. Il secondo tempo inizia e vede un Lecce propositivo ma poco lucido negli ultimi 20 metri. 7 minuti dopo l’inizio della ripresa arriva una mazzata incredibile per i giallorossi: Alberto Gilardino porta in vantaggio il Genoa al Marassi, la notizia arriva a Verona e spezza le gambe dei ragazzi di Serse Cosmi. Neanche il Chievo sta a guardare e a 15 minuti dalla fine passa addirittura in vantaggio con Kamil Vacek, primo gol in serie A. A Marassi il Genoa raddoppia ed il Lecce con l’orgoglio ci prova in tutte i modi a segnare almeno un goal, ma Di Michele non riesce a concretizzare la più ghiotta delle occasioni. Finisce 1-0 per il Chievo che sale a 49 punti mentre il Lecce rimane chiude a 36 punti e retrocede nella serie cadetta. Da segnalare il bellissimo atteggiamento sportivo dei tifosi leccesi, che nonostante una retrocessione amara, applaudono a più riprese i propri giocatori.
Serse Cosmi al termine della partita non ha voluto incontrare la stampa; a parlare è stato il capitano Guillermo Giacomazzi, ecco le sue dichiarazioni: “Ci tengo tantissimo a ringraziare i tifosi del Lecce per gli applausi che ci hanno tributato sia sabato scorso al Via del Mare, sia stasera qui a Verona. Sono scene davvero rare nel mondo del calcio, certamente un esempio per l’intera Italia. Oggi siamo retrocessi ufficialmente ma, nonostante tutto, a fine gara ci hanno battuto le mani a lungo. Quel che dispiace profondamente è il fatto di non essere riusciti a regalare la gioia della salvezza a questa gente, perchè ci tenevamo tanto. Dispiace anche per noi stessi, perchè ce l’abbiamo messa tutta, dando il meglio di noi stessi, così come ha fatto anche il nostro mister. Purtroppo, dopo una lunga e difficile rincorsa, le energie sono venute un po’ a mancare e questo, probabilmente, non ci ha consentito di coronare la rimonta”.
GENOA-PALERMO – In un Marassi a porte chiuse, il Genoa cerca almeno un punto per assicurarsi un posto nella prossima serie A. Inizia la partita a ritmi blandi con le due squadre che badano più a non prenderle. Il Palermo ci prova soprattutto da fuori area con due tiri di Edgar Barreto che volano alto sopra la traversa, il Genoa risponde con 2 occasioni per Jankovic e Granqvist. Termina il primo tempo 0-0. Nella ripresa il Genoa entra in campo molto più deciso, rassicurato dal momentaneo pareggio del Lecce a Verona. E al ’52 arriva il goal di Alberto Gilardino servito perfettamente da Marco Rossi. Il Palermo prova a reagire riversandosi nella metà campo avversaria ma non produce particolari pericoli che arrivano invece per i genoani che in contropiede al ’70 centrano il 2-0 grazie al goal di Giuseppe Sculli, servito da un tonico Gilardino. Il 2-0 del Genoa chiude di fatto la partita e il discorso salvezza. Genoa termina il campionato con 42 punti e resta nella massima serie.
Grande attesa per l’ultimo turno di campionato che deve emettere ancora due verdetti importanti: chi andrà nell’Europa che conta? Chi sarà la terza retrocessa in serie B dopo Cesena e Novara? Stasera il campo emetterà i suoi verdetti. Ma concentriamoci sulla lotta salvezza che vede contrapposti il Genoa ed il Lecce.
Il Genoa ha 39 punti, ben 3 in più sul Lecce allenato da Serse Cosmi; per questo stasera i salentini devono sperare in un vero e proprio miracolo calcistico. Innanzitutto i pugliesi dovranno battere in trasferta il Chievo Verona e poi dovranno sperare in una sconfitta del Genoa impegnato contro il Palermo in un Marassi a porte chiuse. Combinazione molto utopistica diranno in molti, ma si sa, il calcio è strano e le sorprese sono dietro l’angolo.
CHIEVO – LECCE – Stasera ore 20:45 al Bentegodi di Verona va in scena Chievo-Lecce, una delle due partite chiave per la lotta salvezza. Il Chievo ha poco da chiedere a questa sfida in quanto è già salvo con 46 punti in classifica. I ragazzi di Di Carlo sono reduci da 4 pareggi nelle ultime 5 di serie A e la vittoria in casa manca dal 7 aprile contro il Catania. A tal motivo Pellissier e compagni vogliono chiudere la stagione con una vittoria davanti al pubblico di casa. Di diverso parere sarà il Lecce che ha bisogna assoluto di una vittoria per sperare. Tra l’altro i salentini quest’anno hanno ottenuto ben 21 punti (36 quelli totali) lontano dal Via del Mare, a conferma che la squadra di Cosmi si esprime meglio in trasferta. I giallorossi inoltre, potranno contare sull’apporto di Luis Muriel e Juan Cuadrado, tornati disponibili dopo il turno di squalifica.
GENOA – PALERMO – Ad inizio stagione nessun genoano avrebbe pensato di ritrovarsi invischiato fino all’ultima giornata nella lotta salvezza. Ed invece è la dura realtà che sta vivendo la Genova rossoblù da 2 mesi a questa parte. Stasera il Genoa, autore di una stagione sciagurata se si pensa al valore tecnico della rosa allestita dal presidente Enrico Preziosi, si gioca la permanenza nella massima serie. Brutto scherzo del destino per gli stessi genoani che un anno fa avevano gioito per la retrocessione incredibile dei cugini della Sampdoria. Certo è che il Grifone ha il destino nelle proprie mani ma la squadra di Luigi De Canio non potrà contare sull’apporto del pubblico dopo i fattacci di Genoa-Siena 1-4. Pubblico che comunque seguirà la squadra e la sosterrà fuori dallo stadio. Non sarà della partita Rodrigo Palacio, 19 reti e capocannoniere genoano. In avanti spazio a Giuseppe Sculli e Alberto Gilardino. Il Palermo, altra delusione di questo campionato, proverà ad opporre resistenza senza l’aiuto di un leccese doc, Fabrizio Miccoli, che non sarà della partita per via di un problema muscolare.
PROBABILI FORMAZIONI GENOA-PALERMO
GENOA (4-4-2) : Frey; Mesto, Granqvist, Kaladze, Moretti; Rossi, Belluschi, Biondini, Jankovic; Sculli, Gilardino.
Panchina: Lupatelli, Alhassan, Carvalho, Veloso, Birsa, Jorquera, Ze Eduardo. Allenatore: De Canio.
Tutto pronto per l’ultima giornata del campionato di Serie A 2011/2012. Lo scudetto è già della Juventus, che chiuderà il campionato davanti al Milan mentre è ancora tutto da decidere per le posizioni che vanno dal terzo al sesto posto. Novara e Cesena sono già retrocesse in Serie B con il Lecce che ha bisogno di un miracolo per evitarla. Di seguito le probabili formazioni delle partite di domenica valevoli per il 38esimo ed ultimo turno della Serie A 2011/2012.
FIORENTINA – CAGLIARI ore 15.00 – All’Artemio Franchi va in scena l’ultima partita della stagione di una Fiorentina desiderosa di chiudere bene un campionato deludente. Non sarà della gara Stevan Jovetic, capocannoniere della squadra con 14 reti. Il Cagliari, reduce da 5 sconfitte consecutive in trasferta, non avrà a disposizione Cossu e Pisano ma ritroverà Agostini in difesa.
JUVENTUS – ATALANTA ore 15.00 – Sarà grande festa bianconera allo Juventus Stadium. I campioni d’Italia affrontano l’Atalanta di Stefano Colantuono e vogliono chiudere imbattuti questo campionato. Squalificato Vidal, in avanti Borriello-Quagliarella. Possibile riposo per Buffon e Vucinic. Nell’Atalanta non recupera il portiere Consigli. In avanti Maxi Moralez e Denis.
MILAN – NOVARA ore 15.00 – Partita di addio per Nesta e Gattuso, due protagonisti della storia recente del Milan. Siederanno in panchina invece, altri due partenti Seedorf e Inzaghi. Yepes, fresco di rinnovo, affiancherà Nesta in difesa. In avanti torna Cassano al posto di Robinho. Ultima partita in Serie A per il retrocesso Novara che dovrà fare a meno dello squalificato Mascara.
CESENA – ROMA ore 18.00 – Ultima di Luis Enrique sulla panchina della Roma. Il tecnico asturiano vuole lasciare la capitale con una vittoria e si affida al trio Totti, Borini, Osvaldo. Il Cesena, già retrocesso da tempo, vuole salutare il suo pubblico con una buona prestazione, probabilmente dovrà fare a meno dell’infortunato Mutu che è in dubbio per una contrattura muscolare. In porta gioca Ravaglia.
Cesena (3-4-1-2): Ravaglia; Benalouane, Von Bergen, Rodriguez; Ceccarelli, Guana, Colucci, Martinho; Santana; Malonga, Rennella. Roma (4-3-1-2): Lobont; Rosi, Kjaer, Heinze, Marquinho; Gago, De Rossi, Pjanic; Totti; Borini, Osvaldo.
PARMA – BOLOGNA ore 18.00 – Al Tardini si affrontano due delle squadre più in forma del campionato. Il Parma, reduce da 6 vittorie consecutive, ritrova Floccari al fianco di Giovinco. Il Bologna ritrova Ramirez dopo la squalifica e si prepara a salutare Marco Di Vaio, per lui ultima partita con il Bologna prima di andare in Canada.
CATANIA – UDINESE ore 20.45 – Gara cruciale in chiave Champions per i ragazzi di Guidolin, che con un punto conquisterebbero per il secondo anno di fila la qualificazione ai preliminari. Formazione tipo per i friulani mentre il Catania deve rinunciare allo squalificato Lodi. Probabile ultima panchina a Catania per Vincenzo Montella sempre più vicino alla Roma.
CHIEVO – LECCE ore 20.45 – Il Lecce cerca i tre punti salvezza in casa del Chievo, aspettando buone notizie da Marassi. Per i salentini ritornano disponibili Oddo e i gioielli Muriel e Cuadrado. Nel Chievo possibile chance per il giovane Uribe, a segno nell’ultima giornata a Palermo.
GENOA – PALERMO ore 20.45 – Il Genoa di De Canio ospita a Marassi un Palermo privo del leccese Miccoli, per lui problema muscolare. Squalificati Palacio e Kucka, in avanti spazio alla coppia Gilardino-Sculli supportata da Jankovic. Palermo senza Silvestre (squalificato), Acquah e Ilicic infortunati.
LAZIO – INTER ore 20.45 – La Lazio di Edy Reja ospita l’Inter di Stramaccioni in un caldissimo scontro diretto per l’Europa. I laziali ritrovano dal primo minuto Miroslav Klose, capocannoniere biancoceleste che sarà supportato da Mauri e Lulic. Nell’Inter squalificato Julio Cesar, gioca Castellazzi. Problemi per Obi e Sneijder che non saranno della partita. Out dai convocati anche Zarate e Forlan.
NAPOLI – SIENA ore 20.45 – Al San Paolo il Napoli di Walter Mazzarri ospita il Siena di Giuseppe Sannino. I napoletani andranno alla caccia dei 3 punti e di buone notizie da Catania e Roma. Squalificato Cavani, torna titolare dopo tre panchine consecutive Ezequiel Lavezzi che verrà affiancato da Goran Pandev. Nel Siena da tenere d’occhio sia Destro che Brienza, entrambi dati in splendida forma.
Napoli (3-5-2): De Sanctis; Fernandez, Cannavaro, Britos; Maggio, Gargano, Inler, Hamsik, Zuniga; Pandev, Lavezzi.
Siena (3-5-2): Pegolo; Belmonte, Contini, Terzi; Vitiello, Vergassola, Gazzi, Brienza, Del Grosso; Destro, Larrondo.
Vincere o con ogni probabilità sarà retrocessione. E’ questo l’imperativo del Lecce che oggi pomeriggio nel primo anticipo della 37esima giornata di Serie A, la penultima, ospita al Via del Mare una Fiorentina ancora scossa da quanto accaduto mercoledì sera tra Delio Rossi e Adem Ljajic. Il tecnico viola, squalificato anche per tre mesi e che ieri si è scusato pubblicamente, è stato esonerato dopo l’aggressione all’attaccante serbo scatenata dalle provocazioni e insulti dello stesso giocatore che non aveva gradito la sostituzione alla mezzora del primo tempo durante Fiorentina – Novara.
La squadra è stata affidata al team manager Vincenzo Guerini che dovrà traghettare i viola alla conquista della salvezza aritmetica. Manca infatti un solo punto ai toscani per raggiungere quest’obiettivo, per tale motivo anche un pareggio, dopo tutto quello che è successo in settimana, oggi pomeriggio potrebbe risultare come una vittoria: sono infatti 42 i punti contro i 36 del Lecce terzultimo che, reduce dal pari esterno conquistato contro la Juve nella bolgia dello ‘Stadium’, nutre ancora speranze di salvezza che passeranno inevitabilmente anche dal risultato di Genoa che sarà di scena ad Udine domani pomeriggio.
Cosmi in conferenza stampa non ha risparmiato critiche verso Cuadrado, secondo il tecnico reo di aver “affossato” il Lecce nell’ultimo periodo con i suoi comportamenti poco corretti (il colombiano è squalificato dopo il cartellino rosso rimediato mercoledì); Oddo non è stato convocato inoltre non saranno del match neanche Muriel e Carrozzieri perchè squalificati. A supporto dell’unica punta Di Michele ci sarà l’autore del gol alla Juve Bertolacci che ha nei bianconeri la vittima prediletta. Centrocampo a 5 con Delvecchio, Giacomazzi e Blasi in mezzo e Di Matteo e Brivio sulle corsie esterne, in difesa davanti a Benassi i centrali Tomovic, Esposito e Miglionico.
La Fiorentina si presenta con lo stesso modulo utilizzato nelle ultime uscite da Delio Rossi, ovvero il 3-5-2: in attacco mancheranno Amauri, stagione finita per l’italo-brasiliano, e Jovetic; l’estroso montenegrino non è riuscito a recuperare in tempo dall’infortunio per essere del match, out anche Vargas, Nastasic e Kroldrup. Boruc prenderà il suo posto tra i pali, Camporese, Natali e Gamberini formeranno il trio di difesa, sulle ali ci sanno Cassani, a destra, e Pasqual, a sinistra, in mediana Lazzari e Behrami con Montolivo che torna a prendere il suo posto in cabina di regia per quella che è la sua penultima apparizione in viola prima di trasferirsi al Milan a partire dalla prossima stagione. In attacco Cerci e Olivera con il protagonista di mercoledì scorso Ljajic che è stato messo fuori rosa e non andrà neanche in panchina.
Ecco le probabili formazioni relative alla 37esima giornata del campionato di serie A 2011/2012.
LECCE-FIORENTINA (5/05/12 ORE 18:00): Il Lecce in piena emergenza visto le squalifiche di Muriel, Carrozzieri e Cuadrado, cerca tre punti fondamentali per giocarsi la salvezza nell’ultima giornata. La Fiorentina dopo il fattaccio di mercoledì ha affidato la squadra a Vincenzo Guerini, che dovrà fare a meno di Stevan Jovetic, punta di diamante dell’attacco viola. Assente anche Nastasic in difesa. I viola con un pareggio sarebbero salvi.
ROMA-CATANIA (5/05/12 ORE 20:45): Allo stadio Olimpico la Roma cerca tre punti che la riproietterebbero nella zona Europa League. Saranno disponibili dopo aver scontato le rispettive squalifiche sia Osvaldo che Lamela, entrambi partiranno titolari ed insieme a Totti formeranno il trio d’attacco. Ancora fuori Stekelenburg. Il Catania di Montella, autore di un gran campionato, ha poco da chiedere alla sua classifica ed è apparso sottotono in queste ultime partite. Tuttavia scenderà in campo la squadra migliore ad eccezione dello squalificato Spolli.
SIENA-PARMA (6/05/12 ORE 12:30): Al Franchi di Siena si affrontano due squadre tra le più in forma del campionato. Il Siena di Sannino vuole vincere per puntellare la sua classifica e si affida all’affiatamento tra Brienza e Destro per scardinare la difesa di un Parma reduce da cinque vittorie consecutive e trascinato da un Giovinco in forma strabiliante. Assenti tra i ducali Mirante, Santacroce, Valdes e Mariga.
ATALANTA-LAZIO (6/05/12 ORE 15:00): All’Atleti Azzurri d’Italia va in scena l’ultima Atalanta dell’anno e mister Colantuono può contare sulla ritrovata verve di Denis e Maxi Moralez. La Lazio, in piena emergenza di formazione e di risultati (2 punti nelle ultime 5) proverà a far risultato per assicurarsi almeno un piazzemento in Europa League. Possibile panchina per Klose.
BOLOGNA-NAPOLI (6/05/12 ORE 15:00) Ultima in casa per il Bologna di Pioli. I rossoblù sono matematicamente salvi e vogliono chiudere in bellezza un campionato sorprendente. Squalificati Ramirez, Portanova e Kone. Penultima partita nel Bologna per Di Vaio che andrà a giocare in Canada. Il Napoli di Mazzarri vede sempre più vicino l’obiettivo terzo posto e una vittoria al Dall’Ara sarebbe fondamentale in ottica Champions. Conferma da titolare per Pandev mentre Lavezzi si accomoderà in panchina per la terza partita consecutiva.
NOVARA-CESENA (6/05/12 ORE 15:00): Partita tra due squadre già retrocesse ma che stanno onorando al massimo la serie maggiore. Il Novara si affida alla coppia Mascara-Caracciolo per vincere l’ultima in casa in serie A. Il Cesena dovrà fare a meno di Mutu e Iaquinta. In attacco spazio al giovane Rennella.
CESENA: Ravaglia, Moras, Von Bergen, G. Rodriguez, Comotto, T. Arrigoni, Guana, Parolo, Martinho, Santana, Rennella
PALERMO-CHIEVO (6/05/12 ORE 15:00): Il Palermo cerca una vittoria che significherebbe aggancio al Chievo ma soprattutto salvezza matematica. Tornano disponibili Silvestre, Mantovani e Miccoli che affiancherà in attacco Budan. Il Chievo si presenta con una formazione tipo. Assente Thereau. In attacco spazio al fattore P (Paloschi, Pellissier)
UDINESE-GENOA (6/05/12 ORE 15:00): Partita fondamentale in chiave terzo posto per i ragazzi di Guidolin. In difesa torna Benatia mentre in attacco conferma per Fabbrini dopo il gol decisivo a Cesena. Il Genoa, rinfrancato dalla vittoria di mercoledì, proverà a fare risultato per non giocarsi la salvezza all’ultima giornata. Attacco Sculli-Palacio. Jankovic titolare.
GENOA: Frey, Mesto, Granqvist, Moretti, Alhassan, M. Rossi, Kucka, Biondini, Jankovic, Sculli, Palacio
CAGLIARI-JUVENTUS (6/05/12 ORE 20:45): A Trieste in uno dei due posticipi serali, il Cagliari non vuole fare sconti alla Juve e manda in in campo la formazione migliore. La Juve deve rinunciare a De Ceglie (per lui stagione finita) che verrà sostituito dal rientrante Pepe. In attacco sono in rialzo le quotazioni che vedono Borriello affiancare l’inamovibile Vucinic.
INTER-MILAN (6/05/12 ORE 20:45): A San Siro va in scena un derby spettacolare e dai molteplici significati. L’Inter recupera Zanetti mentre perde Stankovic per infortunio. Torna titolare Guarin mentre sono confermati Alvarez e il ritrovato Sneijder alle spalle di Milito. In casa Milan regna fiducia dopo i due punti recuperati alla Juve ma Thiago Silva non dovrebbe farcela; spazio quindi a Mexes e Nesta centrali con Abate che torna dopo il turno di riposo. Confermatissimo il trio in avanti: Boateng-Ibra-Cassano.
INTER: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Zanetti, Cambiasso, Guarin, R. Alvarez, Sneijder, Milito
A volte basta un piccolo errore, una macchiolina scura in un mare di luce a compromettere tutto: è stato questo il pensiero prevalente fra gli juventini, a cinque minuti dalla fine della maledetta partita contro il Lecce, che i padroni di casa conducevano per 1 a 0, con gol di Marchisio nel primo tempo, e che si sono lasciati strappare di mano, nonostante la superiorità numerica. Questa Juventus è condannata a correre, a sudare ogni minuto di gioco, a vincere dilagando: non può amministrare le gare, non è nelle sue corde. Se prima di ieri era una sensazione, tutto ciò ha preso forma di certezza, assoluta. Eppure, senza quel retropassaggio a Buffon da parte di Barzagli e senza lo stop sbagliato grossolanamente dal portiere più forte al mondo, si parlerebbe probabilmente di tutt’altro. Perchè, in sostanza, il Lecce di ieri non ha mai impensierito la difesa bianconera, nonostante nel secondo tempo la squadra di Conte sia apparsa, diversamente dal solito, meno grintosa, meno concentrata, meno “arrabbiata” e meno prolifica in zona gol, con un Quagliarella spento, un Vucinic svagato e un Vidal in calo fisico. A tutto ciò, poi, si è aggiunto il rilassamento conseguente all’espulsione di Cuadrado che, piuttosto che penalizzare il Lecce, ha cambiato l’inerzia della gara proprio a favore dei salentini, considerando che hanno potuto giocare con la testa libera di chi sente di non aver nulla da perdere. Alla Juventus, invece, è capitato l’esatto opposto, subendo quello che nel tennis viene definito “braccino”, ossia la paura di vincere, l’ansia di sentire la pressione tutta su di sè.
E’ una squadra cresciuta in fretta, molto in fretta, che non ha mai vissuto queste situazioni (solo Pirlo, Del Piero, Buffon hanno già vinto un campionato, ndr) e che, dunque, può non avere la freddezza determinante, anche se – finora – non aveva mai sbagliato nulla, soprattutto in questo finale di stagione, con ben otto vittorie consecutive all’attivo. Quel che preoccupa, e che dispiace, è che l’errore tecnico di ieri sia capitato proprio ad un grande uomo squadra come Gigi Buffon: di certo, lui ha le spalle sufficientemente larghe per superare questo “infortunio”, ha l’esperienza e la forza d’animo del campione, e riuscirà ad oltrepassare il momento delicato.
Nonostante la rabbia a caldo e la delusione del post partita, sarebbe totalmente ingiusto metterlo sul banco degli imputati, anche alla luce dell’ottima stagione fin qui disputata, delle parate che – in particolare ad inizio stagione – hanno spesso salvato risultati in bilico. Un errore così non può e non deve capitare, soprattutto perchè, in un gara tanto “incerta”, non bisogna rischiare nulla, non bisogna azzardare dribbling (come quello che Gigi stesso ha mostrato nel primo tempo, ndr) nè creare situazioni al limite, pericolosi per l’esito della gara e per le coronarie dei tifosi. Invece, tutto ciò è successo nel finale thrilling, in cui sembrava ci fosse il sottofondo musicale dei film horror più riusciti, e l’immagine più eloquente dell’incredulità generale è stata l’espressione di mister Conte, con le mani nei capelli, rosso in viso, con lo sguardo basso.
Nonostante la serata negativa e la cocente delusione del gol incassato, il segnale positivo per i bianconeri proviene dal bel gesto dei compagni di squadra che hanno subito mostrato vicinanza al loro portierone, che si è scusato immediatamente assumendosi le proprie responsabilità, evidenziando ancora una volta unità e solidità del gruppo. La Juventus, con un solo punto di vantaggio sul Milan a due giornate dal termine, dovrà assolutamente ripartire da questo: dalle sue caratteristiche, dalla sua fame di vittoria, dal suo Dna. Lotta e corsa fino all’ultimo respiro, non mollando mai. O meglio, non mollando più.
Il video della papera di Buffon
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Campionato riaperto, colpa solo di Buffon?
Si, il suo errore è determinante (56%, 83 Voti)
No, tutta la squadra ha le sue responsabilità (44%, 64 Voti)