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  • Hernanes come Nedved. Juve, ennesimo flop

    Hernanes come Nedved. Juve, ennesimo flop

    Andiamo a scoprire i migliori e i peggiori della penultima giornata del massimo campionato con la nostra rubrica “Liscio e Sbalascio“:

    Davanti a tutti nella classifica dei Lisci troviamo il “Profeta” Hernanes, che alla sua prima stagione con la maglia della Lazio eguaglia il record di reti messe asegno da un centrocampista che apparteneva al campione ceco Pavel Nedved con 11 gol. A Lecce potrebbe definitivamente entrare nella storia del club, arrivando a quota 12 (ed essere così il centrocampista più prolifico in una stagione dei biancocelesti) e, Udinese-Milan permettendo, regalando ai suoi la qualificazione ai preliminari della prossima Champions League. E’, dopo Ibrahimovic e Cavani, l’acquisto più azzeccato della Serie A. Complimenti a Lotito!

    Secondo posto alla “Formica Atomica” Sebastian Giovinco, il quale ci ha preso gusto a far sprofondare sotto i suoi colpi la sua squadra del cuore, che è quella che poi lo ha lanciato al grande calcio, la Juventus. Come già successo all’andata, fa impazzire i suoi ex-compagni regalando al suo pubblico giocate di alta classe e l’attesa vittoria. I dirigenti bianconeri molto probabilmente lo stanno rimpiangendo, e non poco…Che sia il suo riscatto il vero colpo della Juve nella prossima stagione?

    Al terzo Liscio collochiamo le due neopromosse che al contrario del Brescia hanno saputo guadagnarsi la salvezza attraverso il bel gioco, impressionando piacevolmente gli addetti ai lavori: Lecce e Cesena, due squadre molto diverse, ma che hanno avuto in comune il vero obiettivo principale di questa stagione, ossia la permanenza in Serie A. Ora le due squadre potranno affrontare serenamente il finale di stagione e prepararsi a un nuovo ed emozionante campionato.

    Tra gli Sbalasci è doveroso citare il disastro del quale è stata protagonista la Sampdoria, che in un anno esatto è passata dalla qualificazione ai preliminari di Champions alla Serie B. Un vero è proprio dramma, se si pensa che a inizio stagione gli obiettivi erano ben altri. Sicurmante il fallimento dei blucerchiati è iniziato dopo la vicenda Cassano, il quale su ceduto dopo una furibonda lite col presidente Garrone (ora Fantantonio gioisce per aver conquistato lo scudetto col Milan, Garrone piange). Non contento dell’ “affare” concluso, si è permesso il lusso di lasciar via l’altro ex-gioiello di casa Samp, Pazzini, cedendolo all’Inter per poco più di 15 milioni (compreso il cartellino di Biabiany), quando in estate aveva affermato che non si sarebbe mosso da Genova neanche per 100 milioni. Un’esagerazione, è vero, ma cosa ci ha guadagnato ora da queste 2 importanti perdite? Niente, anzi, a nostro parere sono stati buttati soltanto anni importanti di lavoro, dai quali la Sampdoria ne aveva tratto un gran beneficio, partecipando prima alla Coppa Uefa, arrivando l’anno successivo in finale di Coppa Italia persa ai rigori contro la Lazio e raggiungendo l’insperato traguardo Champions League, sogno spezzato bruscamente da una rete di Rosenberg al 94′ di Samp – Werder, che ha permesso alla squadra tedesca di giocare la competizione europea più importante proprio a discapito dei doriani. Auguriamo comunque alla squadra blucerchiata di ritornare il prima possibilie nella massima serie, anche se la fiducia nei Garrone dopo questo scempio è praticamente terminata.

    Un altro Sbalascio dovuto riguarda la Juventus: ancora un altro anno senza Champions League, praticamente fuori dall’Europa League (deve vincere col Napoli e sperare in una debacle casalinga della Roma contro la Sampdoria già retrocessa) tanti soldi spesi, squadra rivoluzionata; risultato??? sempre lo stesso, anzi peggio, se si pensa che la stagione scorsa è stato conquistato l’ultimo posto per l’Europa. Dal 2008 ad oggi la società bianconera sta facendo i passi del gambero: anzichè andare avanti e migliorare, va indietro e peggiora. Sintomo di una società che non c’è, di un allenatore che non è riuscito a farsi capire e di un gruppo che sembra essersi sfaldato, sempre se c’è stato un gruppo alla Juventus. Ora si accorgono tutti del fallimento totale, persino i giocatori, come Chiellini che proprio stamane ha dichiarato che alla Juve non esiste un gruppo: ma l’abbiamo visto tutti che i giocatori della Juve non sono un gruppo. Neanche una squadra della Terza Categoria giocherebbe così male come la squadra bianconera. L’ennesimo fallimento di una stagione catastrofica farà riflettere i dirigenti di Madama, perchè agli occhi del mondo la Juventus non può sembrare così debole essendo la squadra italiana con più tifosi al segiuto e soprattutto una società blasonata. Ci auguriamo di vederla di nuovo ai fasti di un tempo il prima possibile.

    Ultimo posto va alla Roma, che in una giornata iniziata col botto per il vantaggio firmato Loria, si fa beffare prima da Bergessio e poi da Gomez perdendo malamente le speranze di Champions, dove potrebbero accedere i cugini laziali. Ma non è tutto, ancora l’aritmetica non la vede qualificata per la prossima Europa League, magra consolazione della stagione che sta per giungere al termine, anche se dovrebbe essere una formalità, in quanto affronterà una Samp già retrocessa la quale l’unico stimolo che avrà per giocare sarà dimostrare almeno un pò di orgoglio dopo questo terribile epilogo. Non è di certo quello che si aspettava il nuovo patron Di Benedetto, ma proprio per questo le risorse su cui puntare in estate non mancano…

  • Pagelle Bari-Lecce. Salentini tutti promossi

    Pagelle Bari-Lecce. Salentini tutti promossi

    De Canio
    Pagelle Bari Gillet 6,5: E’ l’unico a tenere alto l’onore della squadra, offre parate di altissimo livello sugli attacchi degli avanti leccesi, subisce due gol sui quali è chiaramente incolpevole, un punto di partenza per il prossimo anno, anche se radio mercato lo vorrebbe lontano dal capoluogo pugliese. Masiello 5: Che non sia un fenomeno lo si sa, ma il suo autogol ha dell’incredibile, la sintesi della stagione disastrata e sfortunata del Bari, sta tutta in quella deviazione maldestra su un tiro di Jeda probabilmente indirizzato fuori. Bentivoglio 5: Dopo l’acquisto da parte del Bari, aveva dichiarato che avrebbe portato i biancorossi alla salvezza, dopo la prestazione di ieri si è capito che forse si era sbilanciato un po’ troppo. Donati 5,5: Se dovessimo giudicare la prestazione di ieri la sufficienza ci starebbe tutta, ma non si può non considerare la sua annata che definire sottotono sarebbe un eufemismo, e pensare che l’aveva aperta con il gol vittoria contro la Juventus. Huseklepp 6: Tra le sorprese più interessanti di questo finale di campionato, il giovane attaccante norvegese è sicuramente da tenere d’occhio, si è comportato molto bene anche ieri arrendendosi per ultimo e fornendo anche un delizioso assist a Kopunek; un anno in serie B non gli farà male. Bari (4-3-1-2): Gillet 6,5; A. Masiello 5, Belmonte 5,5, Rossi 5, Parisi 6 (61′ Rivas 5,5); Kopunek 6 (54′ Grandolfo 6), Donati 5,5, Gazzi 5; Bentivoglio 5; Huseklepp 6, Romero 6 (31′ Alvarez 6). A disp.: Padelli, Rinaldi, Rivas,Raggi, Almiron, Grandolfo, Alvarez. Pagelle Lecce Rosati 6: Non che gli attacchi del Bari siano incessanti e martellanti, ma su quelle poche occasioni che i biancorossi riescono a costruirsi si fa trovare sempre pronto. Mesbah 6,5: Sempre nel vivo dell’azione offensiva dei suoi non si risparmia neanche in quella difensiva, anche se c’è da dire che il Bari crea ben pochi disturbi alla retroguardia, mette lo zampino sul gol di Jeda e cerca anche gloria personale ma Gillet gli nega la gioia. Vives 6,5: Gioco oscuro ma efficace tra le linee per cercare di spezzare la manovra offensiva degli avversari, stoicamente rimane in campo anche se tormentato dai crampi. Di Michele 6,5: 35 anni e non sentirli, qualità e quantità, anche se non disputa la sua miglior partita nella salvezza del Lecce c’è il suo zampino. 8 gol in 21 partite sono il suo bottino, ma molto spesso con i suoi inserimenti e le sue giocate ha creato quegli spazi di cui hanno beneficiato i suoi compagni di reparto. Jeda 7: Un gol e mezzo nella partita più importante della stagione e salvezza assicurata. Si muove bene, l’ex cagliaritano, e compie a pieno il suo dovere, ottimo il colpo di testa che apre la partita e le porte della serie A.   Lecce (4-3-1-2):  Rosati 6; Tomovic 6, Fabiano 6, Gustavo 6, Mesbah 6,5; Giacomazzi 6, Vives 6, Olivera s.v. (40′ Brivio 6); Bertolacci s.v. (34′ Munari 6); Jeda 7, Di Michele 6,5 (81′ Coppola s.v.). A disp.: Benassi, Donati, Giuliatto, Coppola, Piatti, Munari, Chevanton.

  • Il Lecce vince un derby storico. E’ salvezza

    Il Lecce vince un derby storico. E’ salvezza

    Beffardo il destino a volte nella vita e molto più spesso lo è nel calcio, oggi al San Nicola il Bari ha avuto prova di questo, i rivali di sempre del Lecce, infatti, per uno strano caso sono riusciti a raggiungere la tanto sudata salvezza sul campo dei già retrocessi biancorossi.

    Partita fondamentalmente brutta e dalle poche emozioni quella vista oggi pomeriggio, con i giallorossi a tenere in mano il pallino del gioco e i padroni di casa a fare da spettatori non paganti, la prima frazione di gioco si fa, infatti, registrare più per la sequenza d’infortuni che sia da una parte che d’altra portano a 3 sostituzioni in 6 minuti, Alvarez per Romero nelle fila baresi e Munari e Brivio per Bertolacci e Olivera, che per la quantità di occasioni. Solo due i pericoli procurati alle rispettive porte, la più ghiotta capita sui piedi di Kopunek che a due passi dalla porta, in estirada, non riesce a insaccare un bel pallone crossato da Huseklepp; l’altra è un ottimo tiro di Mesbah ben respinto da Gillet. Il primo tempo si chiude a reti inviolate e con una massiccia dose di caffè per gli spettatori.

    Al rientro dagli spogliatoi la musica è diversa, le notizie provenienti da Genova, dove il salentino doc Miccoli ha portato in vantaggio il Palermo, sembrano spingere i lupi di Puglia alla rincorsa del risultato che vorrebbe dire salvezza. Al 51°, infatti, il Lecce passa con Jeda che lasciato colpevolmente solo in area insacca tranquillamente alle spalle di Gillet su azione d’angolo. La reazione del Bari non si fa attendere, dopo poco Parisi fa partire un bolide da dentro l’area sul quale Rosati ci mette le manone e salva la porta, sulla corta respinta però un batti e ribatti porta i galletti a protestare per un possibile mani in area leccese. Niente da fare però il risultato non si schioda dall’1-0 e la protesta degli Ultras di casa cresce a tal punto che tra il 70′ e il 72′, l’arbitro Morganti è costretto a sospendere la gara. Il gioco riprende e il Bari ha l’occasione buona per pareggiare, il pallone capita fra i piedi di Grandolfo, che però manda fuori di poco da centro area. Due minuti dopo ancora il Lecce a rendersi pericoloso con un gran tiro di Di Michele respinto dal solito Gillet, ma è il preludio al gol, azione travolgente in velocità che porta al tiro Jeda, sulla traiettoria del tiro destinato fuori si trova Masiello che nel tentativo di respingere insacca la propria porta, un rocambolesco autogol che è la sintesi della stagione disastrosa del Bari.

    A questo punto la partita si può considerare chiusa e la festa può cominciare, anche in considerazione del fatto che da Marassi giungono notizie del nuovo vantaggio del Palermo sulla Samp, che nel frattempo aveva pareggiato i conti. Lecce in serie A e Samp dalla Champions alla B.

  • Probabili Formazioni Bari – Lecce. Salentini in campo per la A

    Probabili Formazioni Bari – Lecce. Salentini in campo per la A

    Nonostante la retrocessione aritmetica sia una realtà da molto tempo, per il Bari la partita di oggi rappresenta un match importantissimo, anche alla luce delle forti tensioni che si sono vissute in settimana, con i calciatori biancorossi minacciati dai loro stessi tifosi, che non hanno risparmiato anche le maniere forti per far apprendere i concetti ai loro ex beniamini, ovvero, che il derby non si deve assolutamente perdere. Mutti, dovrà fare a meno di Glik squalificato, Ghezzal e del rientrante dalla squalifica Rudolf. Il tecnico bergamasco sembra intenzionato ad affidarsi ancora alla coppia d’attacco Huseklepp-Romero, con l’ex Chievo Bentivoglio ad agire alle loro spalle come trequartista. In difesa a protezione di Gillet, una linea a quattro con Masiello e Parisi sugli esterni e Belmonte e Rossi al centro. Undici titolare completato da una linea mediana formata da Donati, fra i più contestati dalla curva, Gazzi e Kopunek.

    Bari (4-3-1-2): Gillet; A. Masiello, Belmonte, Rossi, Parisi; Kopunek, Donati, Gazzi; Bentivoglio; Huseklepp, Romero.
    A disp.: Padelli, Rinaldi, Rivas, Ghezzal, Almiron, Codrea, Alvarez.

    In casa salentina, posto che la salvezza passerà da questa partita, squalificato Corvia, De Canio potrebbe affidarsi in attacco al trio Di Michele, Jeda e Bertolacci, con quest’ultimo ad agire alle spalle dei due attaccanti. In porta confermato il solito Rosati, a protezione del quale ci saranno, in una solita difesa a quattro, Tomovic, Fabiano, Gustavo e Mesbah. In linea mediana agirà il trio Giacomazzi, Vives, Olivera. Ancora panchina per l’eroe della scorsa settimana Chevanton.

    Lecce (4-3-1-2):  Rosati; Tomovic, Fabiano, Gustavo, Mesbah; Giacomazzi, Vives, Olivera; Bertolacci; Jeda, Di Michele.
    A disp.: Benassi, Donati, Giuliatto, Coppola, Piatti, Munari, Chevanton.

    Due moduli speculari quindi per i tecnici, in una partita che si preannuncia calda e con un San Nicola simile ad un calderone, pronto a scoppiare qualora i giallorossi dovessero fare colpaccio in trasferta.

  • Streaming Bari – Lecce, Serie A 37 Giornata

    Formazioni BARI – LECCE (ore 15:00)

    BARI (4-3-1-2): Gillet; A. Masiello, Belmonte, Rossi, Parisi; Kopunek, Donati, Gazzi; Bentivoglio; Huseklepp, Romero.
    Panchina: Padelli, Rinaldi, Rivas, Raggi, Almiron, Grandolfo, Alvarez.
    Allenatore: Mutti.
    LECCE (4-3-1-2): Rosati; Tomovic, Fabiano, Gustavo, Mesbah; Giacomazzi, Vives, Olivera; Bertolacci; Chevanton, Di Michele.
    Panchina: Benassi, Giuliatto, Brivio, Coppola, Munari, Piatti, Jeda.
    Allenatore: De Canio.

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  • Bari, che caos: i tifosi bloccano l’allenamento

    Bari, che caos: i tifosi bloccano l’allenamento

    Il derby con il Lecce di domenica prossima si avvicina, ma per il Bari non sembra esserci pace. Dopo le difficoltà continue in stagione, il rifiuto da parte dei calciatori di spalmare gli ingaggi per ovviare alla carenza di liquidità della società, ecco l’ennesima contestazione dei tifosi, avvenuta questo pomeriggio. Un folto gruppo della frangia più accesa di ultrà pugliesi, infatti, ha causato la sospensione temporanea dell’allenamento pomeridiano, lanciando petardi, fumogeni e indirizzando cori offensivi all’ indirizzo dei calciatori, soprattutto verso Barreto, Almiro, Ghezzal e Castillo esponendo uno striscione molto significativo nell’ esprimere il loro pensiero: Il derby non si regala, Vincere o so cazz’ amara”, e soprattutto forzando le recinsioni ed invadendo il campo da gioco, entrando a contatto con i calciatori stessi e colpendo con schiaffi alcuni di essi, fra cui Belmonte.

    Una situazione ricomposta soltanto grazie al pronto intervento delle forze dell’ ordine, che altrimenti sarebbe potuta degenerare ulteriormente, e che non risulta nuova in questa stagione, soprattutto dopo la sconfitta del Bari contro la Lazio a Roma nel mese di Febbraio.

    Quel che è certo, però, è che non si placa l’ ira dei tifosi, in particolare se dal derby con i rivali salentini dovesse scaturire l’ennesima delusione stagionale.

  • Le pagelle di Lecce – Napoli 2-1. Delusione Cavani

    Le pagelle di Lecce – Napoli 2-1. Delusione Cavani

    Lecce

    Corvia 5.5 fa tutto lui nella ripresa, segna un bel rigore e poi si fa espellere per doppia ammonizione rischiando di compromettere tutta la partita per il Lecce.

    Chevanton 7 grande ritorno dell’ uruguaiano che ha passato gran parte della stagione tra panchina e tribuna, segna un gol importantissimo.

    Napoli

    Cavani 4.5 il Matador sembra aver finito le batterie, mai un azione degna della sua fantastica stagione, molto nervoso si fa espellere, come Corvia, per doppio giallo.

    Hamsik 4,5 la classe non si discute, ma risultano veramente inspiegabili le sue prestazioni altalenanti che non aiutano certamente la squadra, anzi….

    Mascara 6,5 l’ ex Catania cerca di giustifacre un acquisto che finora non ha prodotto molti dividendi, bello il gol e forse doveva partire titolare

    IL TABELLINO

    Lecce : Rosati 6; Tomovic 6.5, Fabiano 6, Gustavo 6, Mesbah 5.5; Olivera 6.5, Vives 6.5 (25′ st Giuliatto sv), Giacomazzi 6, Munari 6 (35′ st Chevanton 7); Di Michele 6 (47′ st Coppola sv), Corvia 5.5. A disp.: Benassi, Donati, Brivio, Jeda. All.: De Canio 6
    Napoli: De Sanctis 6; Campagnaro 5, Cannavaro 5.5, Aronica 6; Maggio 5.5, Gargano 6, Yebda 6 (15′ st Mascara 6,5), Dossena 5,5 (15′ st Zuniga 6.5); Hamsik 4,5 (40′ st Pazienza sv), Lavezzi 6.5, Cavani 4.5. A disp.: Iezzo, Ruiz, Santacroce, Pazienza, Sosa. All.: Mazzarri 5.5
    Arbitro: Valeri 7
    Marcatori: 4’st rig. Corvia (L), 22′ st Mascara (N), 43′ st Chevanton (L)
    Ammoniti: Giacomazzi, Corvia, Chevanton (L), Maggio, Cavani, Mascara, De Sanctis (N)
    Espulsi: Corvia (L), Cavani (N)

  • Il Lecce spera ancora, brutto Napoli

    Il Lecce spera ancora, brutto Napoli

    Al via del mare il Lecce continua a coltivare la speranza di rimanere in serie A battendo un Napoli molto deludente che forse paga le fatiche di una stagione estenuante e con pochi ricambi

    Formazione tipo per Walter Mazzarri che schiera in attacco il trio delle meraviglie mentre nel Lecce Di Michele gioca titolare dopo la revoca della squalifica in settimana.

    Primo pericolo per il Napoli dopo 5’ con Munari che tira a lato da ottima posizione dopo un buon passaggio di Corvia da centro area. La partita è molto equilibrata, ma i ritmi sono molto bassi dati il caldo, situazione che svantaggia il Napoli. Al 25’ maggio viene fermato davanti a Rosati per un fuorigioco molto dubbio, mentre dall’ altra parte è Di Michele che reclama un rigore su un presunto fallo di Campagnaro. Finisce un primo tempo orribile dove le due squadre si sono annullate a vicenda e con il caldo protagonista assoluto.

    Si riparte nel secondo tempo senza cambi e con il Lecce che dopo 3’ si porta in vantaggio: rigore molto dubbio per un fallo di Campagnaro su Oliveira con Corvia che trasforma alle spalle di De Sanctis. Corvia è il protagonista di inizio ripresa nel bene e nel male, infatti l’ attaccante ex Roma, si fa espellere per doppia  ammonizione dopo 5’ dal rigore trasformato. Il Napoli in superiorità numerica tenta di dare un senso alla sua trasferta con Mazzarri che inserisce Zuniga al posto di Dossena ma soprattutto Mascara al posto di Yebda con l’ ex Catania che realizza il pareggio al 22’ su cross proprio di Zuniga. Al 27’ cavani sbaglia un gol facilissimo calcolando male il rimbalzo e concludendo alto e dopo 2’ si fa espellere anche lui per doppia ammonizione. Con la parità numerica il lecce tenta l’ assalto verso la porta partenopea, assalto che raccoglie i suoi frutti al 42’ con Chevanton che realizza un grandissimo gol di sinistro con la palla che rimbalza dentro la porta dopo aver colpito la traversa.

    Finisce così 2-1 per i pugliesi in una gara vibrante soprattutto nel secondo tempo con il Lecce che si sente ancora in serie A ed il Napoli sicuramente in Champions League

  • Streaming Lecce – Napoli, Serie A 36 Giornata

    Formazioni LECCE – NAPOLI (ore 15:00)

    LECCE (4-3-1-2): Rosati; Tomovic, Fabiano, Gustavo, Mesbah; Munari, Vives, Giacomazzi; Olivera; Di Michele, Corvia.
    Panchina: Benassi, Giuliatto, M.Coppola, Donati, Brivio, Jeda, Chevanton.
    Allenatore: De Canio.
    NAPOLI (4-3-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena; Hamsik, Lavezzi, Cavani.
    Panchina: Iezzo, Ruiz, Santacroce, Zuniga, Yebda, Mascara, Sosa.
    Allenatore: Mazzarri.

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  • Mazzarri, la parole dell’addio

    Mazzarri, la parole dell’addio

    Nel calcio le smentite, la mancanza di sincerità, il mistero sono delle prassi conosciutissime e chi cerca in qualche modo di distinguersi uscendo dagli schemi rischia paradossalmente di esser messo alla berlina per la sua sincerità.

    Il caso più lampante è quello di Walter Mazzarri autore sulla panchina del Napoli di un campionato fantastico ed esaltante. Il tecnico livornese, come ben sappiamo, è persona ambiziosa e una stagione da “Champions” non può gratificarlo e in virtù di questo con la consapevolezza che un’altra stagione a questi livelli, con questo organico è irripetibile, chiede alla società convergenza sulle scelte future in sede di calciomercato.

    De Laurentiis per il momento promette e blinda il suo tecnico ma nella realtà i programmi sembrano esser diversi e la conferma arriva dalle parole di mazzarri in conferenza stampa “L’ho detto alla società,. La mia permanenza è incerta. Ho avvertito il club di questo e delle perplessità che ho sul fatto di rimanere qui”. E continua “Se resto? Ve lo dirò alla fine dell’anno, ma non prendo le decisioni da solo perché ho comunque un contratto in vigore. Si è creata una situazione kafkiana, si cerca di rovesciare il senso dei miei discorsi. La mia sincerità dovrebbe essere apprezzata, invece viene criticata. Ripeto, ho informato la società di quelli che possono essere i miei pensieri, le mie remore. A livello personale non ho problemi con nessuno, ma poi altra cosa sono i rapporti professionali. Per un professionista accadono cose che possono essere anche capite dai tifosi. Comunque, gli addetti ai lavori passano i colori restano. Un allenatore va valutato per il lavoro svolto, quanto rimane alla guida della squadra conta relativamente”.

    Mazzarri comunque non distoglie l’attenzione dal campionato e dalla partita contro il Lecce “Il mio mandato di quest’anno non è ancora concluso e non voglio distrazioni. Ho parlato chiaro alla ripresa degli allenamenti con i ragazzi. Ho detto loro che sono stati eccezionali, ma visto che mancano ancora tre giornate e ci sono nove punti in palio dovranno fare un ulteriore sforzo per conquistare il titolo di vice campioni d’Italia. Quindi, il nostro spirito non cambierà neppure a Lecce”. Anche per rispetto dei tifosi, che lo vorrebbero ancora a lungo a Napoli: “Non debbono farsi fuorviare da tutti i miei detrattori che sono usciti allo scoperto. Piuttosto pensino a festeggiare questa grande annata, visto che era da 21 anni che non si andava in Champions”