Se vendi Sanchez, Inler e Zapata è fisologico pensare di dover soffrire quantomeno ad inizio stagione, l’Udinese invece dimostra di aver capacità di programmazione, idee ed una veste camaleontica che le permette di cambiar pelle a seconda della partita. Guidolin a sorpresa cambia la formazione proponendo la difesa a tre con Exstrand e Domizzi ai lati dell’ottimo Danilo. Le maggiori novità a centrocampo dove i pezzi pregiati Isla e Armero vengono rimpiazzati da Basta e Pasquale mentre in mezzo Badu e Asamoah fanno da cerniera davanti a Pinzi. In avanti capitan Di Natale fa coppia con Torje. Giandonato per Bertolacci è l’unica novità di formazione apportata da Di Francesco rispetto alle indiscrezioni della vigilia, avanti tridente mascherato con l’ex Cuadrado schierato a sinistra e Corvia e Di Michele di punta. La partita parte subito in salita per i padroni di casa con Basta bravo ad insaccare su assist di Ekstrand. I salentini sembrano storditi e privi di idee in avanti e capitan Di Natale ne approfitta per segnare dal limite la rete della sicurezza. In vantaggio di due gol i friulani calano il ritmo complice anche una condizione approssimativa e il gran caldo ma il Lecce non riesce ad approfittarne andando a sbattere sul sempre positivo Handanovic. Nella ripresa DI Francesco fa ampio utilizzo delle sostituzioni non riuscendo però a dar una svolta alla partita controllata bene dall’Udinese che sbaglia anche il terzo gol con Torje.
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Lecce-Udinese tridente per Di Francesco, Guidolin lancia Torje
Il nuovo e giovane Lecce di mister Di Francesco ospita al Via del Mare la temibile Udinese di mister Guidolin sperando di bissare il successo della scorsa stagione. I salentini schierano una formazione altamente spregiudicata con Corvia punta centrale e Di Michete e Cuadrado ai lati. A centrocampo l’ex tecnico del Pescara non può fare affidamento sul giovane prodotto della Primavera rossonera Strasser mentre il gioiellino della Juve Pasquato non è stato convocato per problemi fisici. A centrocampo al fianco di Giacomazzi dovrebbe esser preferito Oboto su Giandonato. Fuori gioco anche Olivera e Carrozzieri, gioca e titolare Bertolacci autore di una doppietta nella scorsa stagione. La probabile formazione Lecce (4-3-3): Julio Sergio; Tomovic, Oddo, Esposito, Mesbah; Obodo, Giacomazzi, Bertolacci; Corvia, Piatti, Di Michele. A disp. : Gabrieli, Ferrario, Brivio, Strasser, Piatti, Giandonato, Ofere. All: Di Francesco. Tante assenze anche in casa friulana con la formazione di Guidolin alla ricerca di una nuova prospettiva dopo le partenze illustri di questa estate. Ancora out Floro Flores e Barreto toccherà al giovane e promettente Torje affiancare Totò Di Natale, in difesa squalificato Benatia toccherà a Danilo far coppia al centro con Domizzi, ai lati giocheranno Basta e Neuton. Udinese (4-4-1-1): Handanovic; Basta, Danilo, Domizzi, Neuton; Isla, Pinzi, Asamoah, Armero; Torje, Di Natale. A disp. : Padelli, Pasqua, Ekstrand, Abdi, Badu, Fabbrini, Doubai. All: Guidolin
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Coppa Italia, crollo per Atalanta e Lecce. Gila e Cerci lanciano la Fiorentina
Continuano i regalare sorprese i match di Coppa Italia. Dopo le emozioni regalate sabato da Genoa, Empoli e Verona quest’oggi si completava il terzo turno. La Fiorentina ha superato il Cittadella grazie alle reti dei possibili partenti Gilardino e Cerci, crolla l’Atalanta sconfitta in casa per 4-3 dal Gubbio, batosta anche per il Lecce sconfitta tra le mura amiche dal Crotone. Bogdani salva il Cesena soltanto ai tempi supplementari, il Bologna vince in rimonta e soltanto nel finale. Bene Cagliari, Bari, Novara e Parma il Siena elimina il Toro grazie ad una rete di Calaiò. Questi tutti i risultati del 3° turno eliminatorio di Coppa Italia: Cesena-Ascoli 1-0 dts 119′ Bogdani (C) Atalanta-Gubbio 3-4 22′ Bazzoffia (G), 30′ Moralez (A), 37′ Tiribocchi (A), 48′ e 52′ Giannetti (G), 78′ Gabbiadini (A), 87′ Garibaldi (G) Bari-Avellino 4-0 39′ Marotta (B), 50′ Caputo (B), 65′ Donati (B), 90′ Marotta (B) Bologna-Padova 2-1 2′ rig. Italiano (P), 68′ Portanova (B), 91′ Della Rocca (B) Cagliari-Albinoleffe 5-1 36′ rig. Nenè (C), 40′ Larrivey (C), 50′ Conti (C), 51′ Larrivey (C), 63′ Foglio (A), 69′ Larrivey (C) Catania-Brescia 2-1 37′ Lopez (C), 55′ Jonathas (B), 92′ Gomez (C) Chievo-Livorno 1-0 12′ Cesar (C) Lecce-Crotone 0-2 45′ Djuric (C), 50′ Ciano (C) Novara-Triestina 4-0 10′ aut. D’Aiello (T), 57′ Pinardi (N), 74′ Meggiorini (N), 78′ Gemiti (N) Parma-Grosseto 4-1 45′ Giovinco (P), 57′ Pellè (P), 73′ Crespo (P), 80′ aut. Paletta (P), 91′ Crespo (P) Siena-Torino 1-0 79′ rig. Calaiò (S) Modena-Reggina 2-1 5′ Greco (M), 13′ Emerson (R), 83′ Di Gennaro (M) Fiorentina-Cittadella 2-1 11′ Gilardino (F), 37′ Di Carmine (C), 47′ Cerci (F) Genoa-Nocerina 4-3 14′ Palacio (G), 16′ Pratto (G), 38′ Di Maio (N), 49′ Palacio (G), 55′ Plasmati (N), 88′ Castaldo (N), 91′ Kaladze (G) Empoli-Sampdoria 2-1 48′ Buscè (E), 61′ Pozzi (S), 78′ rig. Tavano (E) Sassuolo-Verona 5-7 dcr (3-3 dopo i tempi regolamentari) 17′ Boakye (S), 29′ Berettoni (V), 34′ Troiano (S), 64′ D’Alessandro (V), 88′ Laribi (S), 92′ Ferrari (V)
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Fiorentina-Roma, Lecce-Cagliari e Genoa-Lecce. Le scommesse di Pirani
Sarebbero dieci le partite sospette del campionato di serie A in questa stagione, tre le nomina Marco Pirani, il medico oramai famoso per aver prescritto il calmante per sedare i giocatori della Cremonese nella partita contro la Paganese. Pirani, senza dar troppi dettagli a dire il vero, indica in Fiorentina-Roma 2-2, Lecce-Cagliari 3-3- e Genoa-Lecce 4-2 le tre partite in cui l’organizzazione avrebbe scommesso e ricavato dalle combine. In attesa che i magistrati riescano a delineare i contorni, proviamo a descrivere gli incontri con l’ausilio delle immagini Youtube. Fiorentina-Roma 2-2 è la partita dei gol 200 e 201 di Francesco Totti, il primo tempo finisce 2-1 per i viola grazie alle reti di Mutu in slalom e Gamberini sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Se c’è la combina è veramente orchestrata bene, i viola infatti hanno almeno altre tre occasioni clamorose colpendo due traverse e uno splendido tiro al volo di Gila. La Roma va vicinissima alla vittoria con un bolide di Totti e una conclusione di Menez. [jwplayer config=”120s” mediaid=”79081″] Lecce-Cagliari 3-3 Gli isolani comandano l’incontro in lungo e in largo, chiudono il primo tempo in vantaggio con il gol di Acquafresca ma Rosati e un pò di imprecisione non permettono di allungare. Mesbah regala il pari ai salentini, ma poi è ancora Cagliari, gol di Conti, Acquafresca allunga. L’undici di Donadoni sbaglia tantissimo permettendo al Lecce di ritornare in partita con Fabiano. Nel finale Cossu si divora un gol fatto e al 94′ Corvia segna con la difesa ospite immobile. [jwplayer config=”120s” mediaid=”79088″] Genoa Lecce 4-2 Il primo tempo si chiude sul due a due grazie alla doppietta di Di Michele, e alle reti di FLoro FLores e Palazio per il Grifone. Nella ripresa i padroni di casa dilagano con i secondi gol di Palacio e Floro Flores [jwplayer config=”60s” mediaid=”79091″]
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Scandalo scommesse: Roma e Fiorentina tra le 5 di A?
Le rivelazioni del dentista scommettitore Mario Pirani al gip di Cremona fanno tremare cinque squadre di serie A, “sparigliando le carte dell’ inchiesta”: Roma, Fiorentina, Genoa, Cagliari e Lecce, le squadre che sarebbero coinvolte in riferimento a “tre incontri sicuri”, come lo stesso Pirani ha dichiarato. Il dentista ha sostenuto di non sapere da chi e come le gare in questione fossero state manipolate, ma di esser stato rassicurati circa l’esito delle partite, che poi è stato realmente confermato dal risultato del campo, assicurando vincite molto elevate, nonostante l’abbassamento delle quote. Le sue dichiarazioni erano attese per un chiarimento sulle scommesse di B ed, invece, hanno rivelato più del previsto, anche sul massimo campionato e, pertanto, il gip Salvini ha dichiarato che “L’impianto accusatorio si è rinforzato”, ed inoltre Pirani avrebbe riferito” indicazioni significative” anche sulle posizioni di Doni e Signori. Fra gli scommettitori coinvolti, risultano esservi anche l’ex calciatore Michele Cossato, ed anche Pederzoli e Gervasoni. Intanto, a Cremona, nella giornata di Mercoledì potrebbe essere sentito Beppe Signori, che al momento si trova agli arresti domiciliari, e che secondo gli inquirenti sarebbe stato il capo dell’organizzazione, anche se per lui si tratta di “fraintendimenti”. Intanto, in parallelo all’indagine della procura di Cremona, procede più speditamente l’indagine della Figc che entro luglio dovrebbe concludersi con i verdetti che si annunciano molto severi: da 2 a 3 anni di squalifica per i calciatori scommettitori coinvolti, oltre che forti multe per le squadre ed il blocco delle promozioni per le squadre di B coinvolte, come al momento risulta nel caso di Siena e Atalanta. Perchè rischia l’Atalanta? – Perchè rischia il Livorno?
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Il Pagellone di Serie A: Juve 4.5, Milan 9
Juventus 4,5: Il voto è una media fra il 6 della prima metà di stagione e il 3 pieno della seconda. Una stagione iniziata con il piglio giusto quella dei bianconeri che a dicembre, prima del pareggio suicida con il Chievo, parevano rappresentare l’unica seria alternativa alla capolista Milan; poi come d’incanto tutto è svanito, un gennaio disastroso ha rovinato quanto di buono costruito nei primi mesi e da lì una continua deriva, fino ad arrivare ad un modestissimo settimo posto che ha escluso la squadra di Del Neri da tutte le competizioni europee. Un risultato così negativo in casa juventina non si verificava da 20 anni, era la stagione ‘9o-’91 e sulla panchina di Madama sedeva Gigi Maifredi. Tra le note positive dell’annata bianconera c’è sicuramente l’ottimo inserimento di Milos Krasic, a larghi tratti l’esterno serbo è stato il vero trascinatore dei suoi, un punto fermo da cui la Juve di Conte potrà e dovrà ripartire.
Lazio 6,5: Nonostante i biancocelesti non siano riusciti a centrare la qualificazione ai preliminari di Champions, il loro è stato sicuramente un cammino molto positivo, per lunghi tratti della stagione hanno insediato la leadership del Milan ed hanno lottato per delle piazze più onorevoli, ma, forse, l’unica pecca è stata quella di non sapere reggere la pressione nei momenti decisivi del proprio campionato (vedi sconfitta contro il Napoli). Un nome su tutti il neo acquisto Hernanes, il profeta ha realizzato 11 reti con la maglia degli aquilotti, risultando spesso decisivo, da migliorare la sua continuità, ma c’è da dar merito a Lotito di aver azzeccato l’acquisto.
Lecce 6: La salvezza acquisita nel derby contro gli “odiati” cugini del Bari, è il meglio che qualsiasi tifoso giallorosso potesse immaginare. A dire il vero quello espresso dai salentini, guidati da De Canio, non è stato un gioco esaltante, anzi, ma il tecnico materano è riuscito nel compito di trasmettere ai suoi quel carattere e quella volontà per raggiungere l’ambito traguardo. Una menzione di merito nella stagione dei lupi pugliesi, va ai senatori Chevanton autore dello straordinario gol vittoria contro il Napoli e Jeda protagonista con una doppietta nella partita decisiva contro il Bari.
Milan 9: Un voto in meno solo perchè la perfezione non è di questo mondo, ma la squadra di Allegri fin da inizio campionato ha meritato il successo finale, guidata prima dai i gol di Ibra e poi da quelli di Pato e Robinho, quando lo svedese ha tirato un po’ il fiato. I rossoneri hanno vinto tutti gli scontri diretti eliminando ad uno ad uno tutte le pretendenti al titolo e resistendo anche all’attacco disperato dei cugini interisti, sicuramente i più attrezzati come organico per spodestare il dominio del diavolo su questo campionato. Bravo quindi il tecnico livornese a recuperare giocatori fondamentali ma messi ai margini l’anno scorso, vedi Gattuso e Seedorf; bravo a rinunciare a Ronaldinho e a puntare su Robinho e Boateng; bravo a valorizzare Abate, gradita sorpresa di quest’anno e poi quando in squadra ti ritrovi due come Ibra e Pato il tutto viene più facile.
Napoli 8: Terza piazza e Champions diretta con un organico che, fatto salvo per il terzetto d’attacco non presenta poi tutta questa qualità, merito anche di Mazzarri, tecnico carismatico e desideroso di successi, capace di far rendere i proprio uomini al massimo delle loro capacità. Il fenomeno vero quest’anno però è stato Cavani che con le sue 26 reti ha contribuito notevolmente all’ascesa degli azzurri, portandoli a lottare anche per la prima piazza della classifica, non è un caso, quindi, che quando è venuto a mancare lui i partenopei abbiano sofferto molto.
Palermo 5,5: Troppo sotto le aspettative la stagione dei siciliani, con un organico di tutto rispetto, migliorato anche dagli arrivi di Ilicic e Bacinovic, gli uomini di Delio Rossi, sono riusciti a concludere veramente troppo poco almeno in campionato, neanche il cambio al timone (Cosmi al posto di Rossi) e il successivo ritorno in panchina del tecnico ex-lazio hanno dato la scossa sperata. Dopo la qualificazione all’Europa League dell’anno scorso, l’ottavo posto di quest’anno rappresenta una vera e propria battuta d’arresto. Tutt’altro discorso va fatto, invece, per la Coppa Italia, dove i rosanero hanno raggiunto una storica finale.
Parma 5,5: Per gli emiliani vale lo stesso discorso fatto per il Palermo, organico molto ben fornito, rafforzato dall’arrivo di Amauri, ma stagione molto al di sotto delle aspettative, una salvezza raggiunta con sudore e che è costata la testa del tecnico, mai amato, Marino. L’arrivo di Colomba alla 32ma giornata ha rinvigorito i gialloblu, ma il prossim’anno ci si aspetta molto di più da una nobile come la squadra ducale.Roma 6: “Annamo a vincè” disse De Rossi a Borriello per convincerlo a trasferirsi a Roma nella scorsa estate, mai profezia fu meno azzeccata, infatti, i giallorossi dopo essere stati per anni la vera e sola antagonista allo strapotere interista, hanno miseramente fallito nella stagione che doveva sancire il loro definitivo rilancio. Un’annata talmente fallimentare da costringere anche il tecnico testaccino Ranieri a rassegnare le proprie dimissione e a lasciare la squadra in mano all’aeroplanino Montella. Un cambio che ha sortito solo una pallida qualificazione ai preliminari d’Europa League, di certo una stagione che si ricorderà solo per la fine dell’epoca Sensi, con l’approdo alla presidenza della società di una cordata americana guidata da Thomas Di Benedetto.
Sampdoria 3: Dalle stelle alle stalle in una sola stagione.L’anno scorso di questi tempi, infatti, eravamo qui a lodare il lavoro della squadra allora guidata da Del Neri, e dopo 12 mesi ci ritroviamo a commentare una disfatta e la disgregazione di una squadra passata dai preliminari di Champions alla serie B. Che altro aggiungere se non che forse le colpe sono in gran parte della società e del presidente Garrone su tutti, non si può cedere così a cuor leggero un duo da Coppa Campioni come Cassano e Pazzini e sostituirli, non ce ne vogliano i diretti interessati, con Maccarone e Pozzi.
Udinese 8: 5 sconfitte ad inizio campionato non avrebbero di certo fatto presagire un epilogo così dolce, ma la costanza della società nel confermare Guidolin alla guida e la splendida intesa sviluppata fra il duo d’attacco Di Natale, ancora re dei bomber con 28 reti, e Sanchez, esploso definitivamente e sicuro uomo mercato, hanno dato i frutti sperati. I friulani tornano quindi nell’Europa che conta dopo 6 anni di assenza e proveranno certamente a mantenere in rosa i loro gioielli, ambiti da molte squadre di vertice, per ben figurare nella prossima Champions.
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Lecce-Lazio 2-4: le pagelle
La speranza e l’ impegno della Lazio non sono state ripagate dal raggiungimento del traguardo desiderato, ma la Lazio ha profuso fino all’ ultima giornata il massimo impegno, conquistando anche nell’ ultima giornata i tre punti, realizzando 4 gol in trasferta in terra salentina. Il Lecce, invece, non aveva più nulla da chiedere al campionato dopo aver raggiunto la salvezza, ma ha comunque offerto una buona prestazione, in una partita nel complesso divertente e veloce.
Le pagelle:
Benassi 5 Impreciso in alcune uscite, viene scavalcato dal pallonetto di Zarate poi respinto dal palo, oltre che nella seconda occasione quando l’ Argentino tira a lato; esce in modo avventato su Rocchi procurandosi un rosso diretto e causando il rigore del 3 a 2.
Donati 6 Buona gara, impreziosita da un buon assist per il 2 a 2 di Piatti
Giacomazzi 5 Impreciso, nella zona centrale la Lazio riesce a creare molti problemi, soprattutto con gli inserimenti di Rocchi e Zarate
Giuliatto 5 Come Giacomazzi, impreciso e lento
Brivio 5.5 Soffre molto le accelerazioni di Lichsteiner sulla sua fascia
Munari 5.5 Partita poco precisa
Vives 6 Sfortunato nella goffa autorete su corner di Zarate, ma nel resto della gara gioca una partita di buona sostanza
Coppola 7 Ottimo il pallonetto che porta il pareggio per 1 a 1 del Lecce, ancor di più la prontezza nel salvataggio su Rocchi a porta vuota.
Mesbah (49′ Corvia) 6 Qualche buona accelerazione e giocata, ma non incide
Piatti (49′ Chevanton) 6.5 Buona partita, per spunti ed impegno, culminata con il gol del provvisorio 2 a 2
Di Michele (53′ Rosati) 5.5 Poco incisivo, attacca poco la profondità e non riesce a pungere
Lazio:
Muslera 5.5 Disattento sul pallonetto di Coppola, poi riesce a riscattarsi con alcuni interventi positivi. Discontinuo nel rendimento ma non è una novità
Lichtsteiner (83′ Scaloni) 6.5 Spinge e crossa, fa soffrire molto il suo diretto marcatore sulla fascia destra
Biava 6 Partita sufficiente nel complesso, soffre in alcuni casi ma si riscatta con chiusure importanti
Dias 6.5 Salva sulla linea di porta un gol già fatto dal Lecce con Piatti, molto attento in quell’ occasione così come nel corso della gara
Garrido 5 Poco presente e spesso lontano dal vivo del gioco
Brocchi 6 Partita di grande sostanza e generosità: corre, recupera, ripiega instancabilmente
Ledesma 6 Qualche intuizione lodevole, suggerendo in modo preciso ed intelligente, ma pecca di continuità di rendimento nell’arco dei novanta minuti
Mauri 6 Si inserisce frequentemente, anche senza palla, recupera palloni prezioni, trova sempre la posizione giusta, aiutando i compagni in fase di ripiegamento e facendola ripartire con intelligenza
Hernanes (46′ Gonzalez) 5 Molto deludente in quest’ occasione, a differenza di quanto mostrato nell’arco della stagione. Molle e poco lucido, oltre che disattento tatticamente cosatringendo Reja a sostituirlo
Zarate 6.5 Alcuni errori per eccesso di sicurezza come spesso gli accade, soprattutto all’ inizio del secondo tempo quando scarta il portiere e tira a lato a porta vuota. Segna, però, due gol di cui un rigore che gli consente di riscattarsi – in parte – del clamoroso errore di Udine dal dischetto che è costato alla Lazio una buona fetta della qualificazione in Champions League. Autore anche del tiro d’angolo che Vives manda nella sua porta per il 3 a 2.
Rocchi (64′ Floccari) 7 Sempre nel vivo dell’azione ed al posto giusto, scatta sul filo del fuorigioco, corre, segna il primo gol, fa da assist man a Zarate sul 2 a 1, potrebbe segnare anche la doppietta se non venisse fermato da Coppola sulla linea di porta: è il migliore in campo da vero capitano
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Lazio corsara a Lecce ma è “solo” Europa League
In terra salentina la Lazio cercava il risultato per sperare, con l’ orecchio attento a carpire il risultato dell’Udinese impegnata contro il Milan, in vista della rincorsa al quarto posto. Un risultato che arriva, ma che non basta a raggiungere il traguardo più ambito.
Al Via del Mare di Lecce la partita inizia già al sesto minuto, con gol di Tommaso Rocchi ad aprire i giochi per la Lazio: azione in contropiede e diagonale preciso in scivolata, che si infila nell’angolino basso. Il primo quarto d’ ora di gioco scorre fra le difficoltà del Lecce a riorganizzarsi, soprattutto nei movimenti offensivi, che mancano di incisività in profondità-
Al 15′ buona azione di Zarate che prova una serie di dribbling e si accentra, producendo, però, un tiro troppo centrale. Al 19′, il Lecce inizia a dare segnali positivi di ripresa, con un buon tiro di Di Michele che finta lo scatto profondo e rientra, sferrando un ottimo tiro che viene, però, rimpallato da Diaz in angolo.
Al 21′ la Lazio si rende molto pericolosa con un’ azione innescasta dall’assist di Mauri a cercare Zarate che accelera e si infila centralmente, provando un pallonetto a scavalcare il portiere leccese: la fortuna, però, non aiuta il tiro dell’Argentino che, dopo aver scavalcato l’ estremo difensore giallorosso, colpisce il palo.
Arriva, così, la risposta del Lecce che trova il pari con Coppola che riesce ad inserirsi in area ed a realizzare un pallonetto perfetto che beffa Muslera per il provvisorio 1 a 1.
Al 35′, però, il risultato cambia ancora: Rocchi scatta sul filo del fuorigioco e suggerisce per Zarate che questa volta non sbaglia e realizza il 2 a 1.
Al 40′ arriva, poi, il secondo pareggio del Lecce: cross di Donati per Piatti che, da solo in area, colpisce bene di sinistro e batte Muslera.
Nel 2° tempo la Lazio prova a ritrovare il vantaggio, ed ha un’ ottima opportunità con Zarate che salta in dribbling il portiere Benassi ma calcia sull’ esterno della rete con molta imprecisione. Al 9′, però, Mauro Zarate ha l’occasione di rifarsi calciando un rigore procurato un minuto prima da Tommaso Rocchi che, scattato sul filo del fuorigioco, entra in area stoppando il pallone di petto e portandolo avanti di sinistro, colpito dall’ uscita del portiere Benassi, che rimedia anche l’ espulsione diretta lasciando il Lecce in inferiorità numerica: Zarate mantiene la calma e realizza il penalty che porta la Lazio sul 3 a 2.
Al 17′ Mauro Zarate batte un calcio d’angolo che Vives colpisce in modo molto scordinato con il collo del piede beffando il suo portiere Rosati con un clamoroso autogol che rende il passivo molto pesante per il Lecce: 4 a 2.
La gara dopo il quarto gol della Lazio ha poco da aggiungere, poichè in campo c’è poco da esprimere, considerando la stanchezza per il finale di campionato, e la tensione crescente, con l’attenzione rivolta sempre più costantemente al tabellone luminoso, per cogliere un segnale positivo dal Friuli di Udine, nella speranza che l’ Udinese non faccia risultato positivo.
Una notizia che, però, non arriva: la partita termina ed il campo esprime il suo verdetto. La Lazio di Edi Reja non raggiunge la Champions e deve accontentarsi dell’Europa League, ma è comunque un ottimo risultato a conclusione di una stagione di alto livello, conclusasi con un traguardo in più: per la prima volta nella gestione di Lotito, la Lazio chiude in classifica sopra i cugini romanisti.
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Streaming Lecce – Lazio, Serie A 38 Giornata
Formazioni LECCE – LAZIO (ore 20:45)
LECCE (4-3-1-2): Rosati; Donati, Giacomazzi, Giuliatto, Brivio; Munari, Vives, Coppola, Mesbah; Chevanton, Corvia.
Panchina: Benassi, Fabiano, Rispoli, Grossmuller, Piatti, Jeda, Di Michele.
Allenatore: De Canio.
LAZIO (4-2-3-1): Muslera; Lichtsteiner, Biava, Dias, Garrido; Ledesma, Brocchi; Mauri, Hernanes, Zarate; Rocchi.
Panchina: Berni, Stendardo, Scaloni, Gonzalez, Kozak, Floccari, Sculli.
Allenatore: Reja.CLICCA QUI PER VEDERE LECCE – LAZIO IN STREAMING
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De Canio e Ficcadenti lasciano Lecce e Cesena
Hanno conquistato una meritata salvezza ma per Luigi De Canio e Massimo Ficcadenti è giunta l’ora di dire addio: i due tecnici infatti risolveranno consensualmente il loro contratto che li legava rispettivamente a Lecce e Cesena e dalla prossima stagione ripartiranno con una nuova avventura.
Per l’allenatore dei salentini domenica sarà l’ultima gara sulla panchina giallorossa al Via del Mare con la Lazio, dopo aver condotto con una giornata d’anticipo alla salvezza il club in questa stagione e dopo averla riportata in Serie A in quella passata. Dietro la scelta di De Canio nessun’altra squadra, come assicura lui stesso, ma la diversa visione rispetto alla dirigenza di un progetto iniziato insieme due anni fa: “L’unico problema vero che mi ha portato a prendere questa decisione è l’impossibilità di sviluppare il percorso che avevamo pensato due anni fa. Non sono legato a poltrone o contratti, amo il mio lavoro e se mi rendo conto di non poter mantenere gli impegni presi, preferisco farmi da parte“.
Divorzio anche a Cesena dove Ficcadenti e il presidente del Cesena Igor Campedelli hanno deciso per il futuro di prendere strade diverse: “Cambiare era la migliore soluzione per il Cesena e per Ficcadenti. E’ una questione di sensazioni che ci fa prendere questa scelta di comune accordo“. Il tecnico, ingaggiato al posto di Fabrizio Castori che aveva ottenuto la promozione nella massima serie, lascia il suo incarico dopo appena un anno.
Foto credits Repubblica e Ansa.