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  • Lavezzi e Cavani trascinano il Napoli, Lecce travolto 4-2

    Lavezzi e Cavani trascinano il Napoli, Lecce travolto 4-2

    Dovevano arrivare i 3 punti per non perdere definitivamente il treno scudetto e così è stato: reduce da due pareggi di fila al San Paolo con Lazio e Juventus e con una vittoria che mancava da troppo tempo in campionato, dallo scorso 26 ottobre, il Napoli questa volta non stecca e travolge un Lecce sempre più ultimo in classifica per 4-2. Un sollievo per la squadra di Mazzarri che mantiene inalterato lo svantaggio dalla vetta e potrà così preparare nel migliore dei modi la gara di Villarreal arrivando a questo decisivo appuntamento di Champions League con un morale diverso.

    Napoli | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Grandi protagonisti della gara Lavezzi e Cavani, il primo sempre prezioso per le sue giocate in velocità, il secondo, che ha recuperato in extremis dall’infortunio, sempre letale sottoporta e autore di una doppietta.
    Mazzarri, in vista della trasferta in terra spagnola che potrebbe dare ai partenopei la qualificazione agli ottavi di finale di Champions, decide di far rifiatare Cannavaro, Campagnaro, Gargano e Hamsik, inserendo i due argentini Fideleff e Fernandez in difeda, Dzemaili in mediana e Pandev alle spalle di Cavani. Il tecnico dei salentini Di Francesco schiera i suoi secondo un 5-3-2 abbottonato cercando di far scoprire il Napoli per colpirlo in con rapidi contropiedi.

    Sotto una pioggia battente, sono i padroni di casa a spingere sull’acceleratore e dopo un aver preso le giuste misure al Lecce passano in vantaggio al 26′ con Lavezzi dopo una bella azione personale sull’out di sinistra che trova la complicità di Benassi imperfetto sul tiro dell’attaccante argentino. Il raddoppio non tarda ad arrivare, è da poco passata la mezz’ora quando Pandev trova il corridoio giusto per servire Cavani che libero in area mette alle spalle del portiere giallorosso. Al 40′ è Dzemaili a legittimare la supremazia del Napoli siglando la terza rete con una conclusione sporca dal limite dell’area che praticamente chiude la gara.

    Si va al riposo sul 3-0 per il Napoli che nella ripresa continua a rendersi pericoloso con Lavezzi ma è il Lecce a trovare il gol alla prima disattenzione difensiva degli azzurri con il giovane Muriel, l’unica nota positiva di questo Lecce, che resiste alla carica di Aronica e supera De Sanctis. Dopo la consueta girandola di sostituzioni che porta in campo anche Hamsik al posto di Inler, arriva il colpo del ko a 8 minuti dal termine ancora merito di un irresistibile Lavezzi che serve a Cavani un 4-1 facile facile per il suo settimo centro stagionale.
    Nel finale c’è solo il tempo di annotare il 4-2 definitivo siglato di testa da Corvia sugli sviluppi di un calcio d’angolo in pieno recupero che non eviterà un’altra settimana difficile ai salentini. Piove sul bagnato per Di Francesco che non solo viene espulso per proteste dal direttore di gara Romeo ma che vede l’esonero dietro l’angolo.

  • Napoli – Lecce, ultima chiamata scudetto per i partenopei

    Napoli – Lecce, ultima chiamata scudetto per i partenopei

    Quella di stasera è una partita fondamentale per il Napoli di Mazzarri. Dopo la delusione per il 3-3 con la Juventus subendo la rimonta dei bianconeri quando sul 3-1 avevano ormai la partita in pugno, i partenopei vogliono riscattarsi immediatamente e fare bottino pieno contro il fanalino di coda della Serie A Lecce, una gara nella quale l’obiettivo è la vittoria ad ogni costo per non rimanere troppo attardati dalla vetta della classifica attualmente occupata dal Milan.

    Walter Mazzarri | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Sono infatti 10 i punti che al momento separano azzurri dai rossoneri che ieri si sono imposti a Genova per 2-0, un altro passo falso difficilmente consentirebbe al Napoli di poter rientrare nella lotta scudetto a meno di un calo vertiginoso delle squadre che stanno davanti. Nonostante al San Paolo arrivi una squadra in netta crisi, la truppa di Mazzarri deve fare molta attenzione perchè il Lecce ha disperato bisogno di fare punti e la differenza potrebbe farla appunto la motivazione, i salentini voglioni tirarsi fuori da una situazione pericolosa mentre quella del Napoli potrebbe essere offuscata dall’impegno in Champions League nella trasferta decisiva di Villarreal di mercoledì che potrebbe regalare al club di De Laurentiis una storica, e all’inizio impensabile visto il girone di ferro nel quale era stato inserito con Bayern Monaco e Manchester City oltre che agli spagnoli, qualificazione agli ottavi di finale della più importante competizione continentale. Il presidente però ha chiesto ai suoi 12 punti da qui a Natale, in pratica vincere tutte le restanti 4 partite prima di chiudere il 2011.

    Per quanto riguarda le formazioni, Mazzarri recupera il bomber Cavani che però partirà dalla panchina e pronto ad entrare in campo in caso di necessità. Il tecnico partenopeo non vuole rischiare la sua punta di diamante, dopo essere stato costretto già a farne a meno contro la Juventus; in attacco così dovrebbe esserci ancora Pandev, autore di una doppietta alla Juventus lunedì. Alle sue spalle i soliti Hamsik e Lavezzi, a uno dei due però potrebbe essere concesso di rifiatare con un probabile inserimento sulla trequarti di Santana. A centrocampo ad affiancare Inler ci sarà Dzemaili e non Gargano mentre sulla fasce Maggio giocherà come al suo solito a destra e Dossena riprenderà il suo posto sulla sinistra con Zuniga in panchina; rivoluzione in difesa dove con Aronica, davanti a De Sanctis, giocheranno i due argentini arrivati quest’estate Fideleff e Fernadez con Campagnaro in panchina e capitan Cannavaro neanche convocato.

    Il tecnico giallorosso Di Francesco proverà a far scoprire il Napoli per poi colpirlo in contropiede: un 5-3-2 con Benassi tra i pali, difensori centrali Oddo, Tomovic ed Esposito con Cuadrado e Mesbah sulle corsie laterali a spingere duellare con Maggio e Dossena, centrocampo muscolare con Strasser, Obodo e Grossmuller, in attacco spazio a Corvia e al giovane Muriel.

    PROBABILI FORMAZIONI NAPOLI – LECCE (ore 20:45)

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Fideleff, Aronica, Fernandez; Maggio, Dzemaili, Inler, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Pandev.
    Panchina: Rosati, Campagnaro, Zuniga, Gargano, Santana, Lucarelli, Cavani.
    Allenatore: Mazzarri.

    LECCE (5-3-2): Benassi; Cuadrado, Oddo, Tomovic, Esposito, Mesbah; Obodo, Strasser, Grossmuller; Muriel, Corvia.
    Panchina: Julio Sergio, Ferrario, Pasquato, Bertolacci, Brivio, Piatti, Di Michele.
    Allenatore: Di Francesco.

  • Lecce Catania ultime dal Via del Mare. Gioca Muriel

    Lecce Catania ultime dal Via del Mare. Gioca Muriel

    Muriel Lecce | © Giuseppe Bellini/Getty Images
    Tra poco meno di un’ora il Via del Mare accenderà i riflettori sul match Lecce Catania importantissimo per i padroni di casa alla ricerca di punti preziosi in chiave salvezza ma necessari anche agli etnei entrati in una mini crisi dopo un avvio di stagione interessante. Lecce Catania può esser sia letta come una partita dallo spettacolo assicurato grazie a due squadre inclini ai tatticismi e orientate all’attacco, sia per la sfida tra due grandi amici come Di Francesco e Montella.

    Il Lecce ancora senza Di Michele e Giacomazzi si schiererà con il solito 4-4-1-1 con Olivera e Bertolacci schierati a supporto di Muriel confermatissimo dopo l’exploit in Coppa Italia. Mediana tutta fisica con il giovane Strasser ed Obodo, va in panchina invece Corvia. Montella opta per il suo 5-3-2 con Izco e Marchese esterni e Potenza nel trio di difesa al posto dell’assente Spolli. Solito centrocampo con Lodi a far da regista con Almiron e Delvecchio ai lati in avanti la coppia Gonez Bergessio con l’ennesima panchina stagionale per Maxi Lopez.

    LECCE CATANIA ore 18
    Lecce (4-4-1-1):
    Benassi; Oddo, Esposito, Tomovic, Brivio; Cuadrado, Strasser, Obodo, Olivera; Bertolacci; Muriel A disp.: Julio Sergio, Ferrario, Grossmuller, Piatti, Pasquato, Corvia, Ofere. All.: Di Francesco
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Di Michele, Giacomazzi, Mesbah, Diamoutene, Carrozzieri

    Catania (5-3-2): Andujar; Izco, Potenza, Legrottaglie, Bellusci, Marchese; Almiron, Lodi, Delvecchio; Bergessio, Gomez. A disp.: Campagnolo, Capuano, Ricchiuti, Lanzafame, Barrientos, Biagianti, Lopez. All.: Montella
    Squalificati: Spolli (1)
    Indisponibili: Suazo, Alvarez

  • Roma – Lecce 2-1, le pagelle. Brilla il centrocampo romanista

    Roma – Lecce 2-1, le pagelle. Brilla il centrocampo romanista

    La Roma gioca una partita strepitosa: ritmi sempre alti, possesso di grande qualità, costante movimento senza palla unito a disciplina tattica, concentrazione e cattiveria agonistica. Il risultato sconta la imbarazzante imprecisione sotto porta degli attaccanti. La nota negativa è il gol subito al primo pericolo e le occasioni o quasi-occasioni concesse nel finale in sporadici momenti di puro sbandamento. Il Lecce fa davvero poco: è bravo a rimanere sempre in partita, ma ciò accade più per demerito dei giallorossi. La squadra di Di Francesco non riesce a mordere le caviglie degli avversari e non sa proporre ripartenze organizzate.

    Roma | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    PAGELLE ROMA

    Stekelenburg 6 Inoperoso.

    Rosi 6 Partita senza grandi squilli offensivi, ma comunque giocata su buoni livelli di concentrazione.

    Kjaer 5,5 Anticipa sempre l’attaccante con interventi puliti e regna sul gioco aereo, ma si perde Bertolacci sul gol leccese e dopo rischia di far capitolare la squadra con qualche incertezza di troppo.

    Heinze 6 Match senza sbavature fatto di attenzione e concretezza. Sul gol forse poteva aiutare Kjaer.

    Taddei 7 Grande prestazione da terzino per il brasiliano. Nel primo tempo spinge come un treno regalando un assist al bacio sfruttato da Pjanic per l’1-0. Nella ripresa dimostra di stare bene fisicamente e continua la fase offensiva di qualità senza scordare quella difensiva.

    Gago 7,5 E’ una diga. Fa il mediano dai piedi buonissimi segnando un bel gol con un tiro da fuori.

    De Rossi 7,5 Gioca una partita immensa di intensità e concentrazione. Sradica tanti palloni dai piedi degli avversari e gestisce il possesso con grande qualità e visione di gioco.

    Pjanic 7,5 Completa la grande prestazione del centrocampo romanista. Il suo ottimo palleggio impone alti ritmi di circolazione della palla ad un tasso di precisione invidiabile. Segna con un puntuale inserimento in area. Nel secondo tempo cala un pochino, ma la prestazione rimane da incorniciare.

    Lamela 6,5 Accarezza la palla con sapienza e scatta con grande rapidità. E’ nel vivo del gioco e sforna un assist e palle filtranti sempre potenzialmente decisive. Macchia la prestazione col gol fallito solo davanti ad Julio Sergio.

    Bojan 4,5 Gioca una partita di alto livello sotto il profilo dei movimenti, della corsa e della partecipazione attiva e di qualità alle manovre della squadra. Il problema è che fallisce almeno tre colossali occasioni da rete che tengono il Lecce sempre in partita.

    Osvaldo 6 E’ il più in ombra dei giallorossi: un pò impacciato e impreciso quando in due occasioni non fa il bomber. Ma la strepitosa rovesciata che insacca in rete valeva il prezzo del biglietto. Peccato che l’errore della terna cancelli un gesto tecnico stupendo. Totti 6 (dal 23′ s.t.) A sorpresa entra solo nel finale regalando qualche pezzo di alta classe.

    Luis Enrique 6,5 La sua Roma convince tantissimo in fase offensiva dove si vede concretamente l’ottimo lavoro svolto. La difensiva rimane ad oggi il problema. Sempre gli stessi errori con le stesse dinamiche. Forse bisognerà arretrare la posizione dei terzini e sistemare i meccanismi difensivi per evitare di buttare via partite dominate con autorità come questa.

    PAGELLE LECCE

    Julio Sergio 6 L’evidente indecisione sul gol di Gago è cancellata da almeno altre quattro parate decisive. All’emozionante ritorno all’Olipico è aiutato dalla giornata nera di Bojan e Osvaldo in fase realizzativa.

    Oddo 4,5 Si fa saltare in lungo e in largo da Taddei e Lamela. E’ l’anello debole della difesa salentina nonostante la grande esperienza. Brivio (dal 40′ p.t.) 6 Entra al posto dell’infortunato Carrozzieri: non spinge praticamente mai sulla fascia, ma almeno non cade in distrazioni difensive.

    Esposito 4,5 Si perde spesso l’avversario in area concedendogli facili occasioni. Non è facile giocare 90′ minuti in difesa, ma non per questo può mancare la concentrazione per lunghi tratti della partita.

    Tomovic 4,5 Il serbo fa il paio col compagno centrale di difesa, un reparto che sconta probabilmente la giovane età.

    Grossmuller 5 Dovrebbe sostituire Giacomazzi, ma dell’uruguayano non si vede nulla. Manca la grinta e la qualità per dare respiro alla difesa sotto attacco.

    Strasser 5 Il centrocampo del Lecce non aggredisce gli avversari pressandoli alti e questo dipende anche dalla sua giornata no che gli toglie il consueto dinamismo e la facilità di corsa.

    Cuadrado 6,5 E’ uno dei pochi ad essere pimpante. Praticamente da solo rischia di far prendere un incredibile punto al Lecce con due tiri velenosi che sfilano fuori. La sua spinta sarebbe costante se i compagni lo mettessero in condizione di attaccare gli spazi come riesce a fare alla grande nelle poche chance avute.

    Bertolacci 7 Il giovane romano gioca un’ottima partita fatta di una corsa quasi solitaria per fare pressing e coronata da un pregevole gol che rimette in careggiata il Lecce.

    Olivera 4,5 Dovrebbe essere il leader per esperienza e tasso tecnico, ma non si illumina mai. Riceve poche palle buone e quelle che ha le spreca malamente. Non è mai nel vivo del gioco e non riesce a guidare il pressing offensivo oppure a dare qualità alla giocata d’attacco.

    Corvia 5,5 Può fare davvero poco da unica punta senza una squadra che lo sorregga. Non riceve mai palle giocabili ed è abbandonato lì su al suo destino.

    Di Francesco 4 Non riesce a dare al Lecce la mentalità e la preparazione giusta per la partita. La sua è una squadra rinunciataria e senza mordente. Paga l’inesperienza dei suoi ragazzi, ma non riesce a coagulare le energie dei giovani in un gioco di grande organizzazione difensiva e ripartenza veloce. Almeno stasera non c’è un’impronta di gioco nel Lecce.

  • Verso Roma Lecce, rientra Totti. Emozione Di Francesco

    Verso Roma Lecce, rientra Totti. Emozione Di Francesco

    La dodicesima giornata della Serie A offre come il posticipo il match Roma Lecce carico di intrecci nostalgici, sfide di rivalsa e tanta voglia di farsi notare. Gli ex sono molti infatti. A partire dall’allenatore salentino Eusebio Di Francesco. Per il  42enne pescarese quattro stagioni da calciatore nella Roma con 14 reti siglate, uno storico Scudetto vinto nel 2001 e soprattutto un grande affetto da parte della tifoseria. Dunque per l’allenatore al primo anno di A sarà una grande emozione tornare in quello Stadio Olimpico che ha solcato nell’apice della sua carriera. Altro grande ex è l’amministratore delegato romanista Claudio Fenucci. I suoi anni al Lecce hanno lasciato il segno ed è tuttora molto stimato in terra pugliese considerando i vari talenti che ha contribuito a scoprire: uno fra tutti quel Vucinic ex di entrambe le squadre.

    Eusebio Di Francesco | ©Gabriele Maltinti/Getty Images

    Sul capitolo giocatori la lista si allunga. C’è Julio Sergio amareggiato da un ambiguo addio alla Roma: da pedina fondamentale con l’arrivo di Montella si trasformò in terza scelta nonostante prestazioni non eccessivamente deludenti. Anche domenica, però, sarà costretto a guardare dalla panchina per fare posto al secondo Benassi.

    Altra storia di ricordi è quella di Daniele Corvia romano cresciuto nel vivaio giallorosso. Il classe ’84 ha perso la grande occasione nella Roma. Giovane bruciato dal grande club o semplicemente giocatore da squadra piccola? E’ questa la domanda a cui Corvia, che giocherà titolare, cercherà di dare risposta domenica sera. Dal passato al futuro passando sempre per la Cantera giallorossa con Andrea Bertolacci, classe 1991, in prestito al Lecce. Anche l’azzurrino è nato a Roma, ma per lui non è escluso un futuro alla corte di Luis Enrique che notoriamente lancia i giovani. Il ragazzo di Spinaceto sarà nell’undici titolare e potrà sfidare il mito calcistico di ogni ragazzino cresciuto nella capitale sulla sponda giallorossa: Francesco Totti. Il Capitano tornerà titolare, infatti, insieme agli altri romani Rosi e De Rossi. Il numero 10 orchestrerà la squadra con l’aiuto dei due giovanissimi Bojan e Osvaldo. Sarà vera sfida da Derby, poi, con Massimo Oddo che fu capitano della Lazio e avversario di tante sfide entusiasmanti. Roma Lecce dunque, tanti intrecci, ma sopratutto tre punti fondamentali.

  • Palermo-Lecce 2-0, le pagelle. Hernandez straripante

    Palermo-Lecce 2-0, le pagelle. Hernandez straripante

    Vittoria del Palermo su un Lecce che non ha certamente sfigurato ma che non ha potuto nulla, rispetto al miglior tasso tecnico dei rosanero che decidono la partita con Pinilla ed Hernandez migliore in campo per i rosanero.

    Abel Hernandez festeggia il gol contro il Lecce | ©Getty Images
    Palermo Hernandez: 7 migliore in campo l’uruguaiano, si procura il rigore e chiude la partita iniziando a non far rimpiangere la partenza di Cavani di cui è il suo naturale sostituto. Migliaggio: 6,5 perfetto sia da difensore che da centrocampista, chiusure puntuali denotando anche qualche spunto in attacco. Lecce Cuadrado: 6,5 il migliore del Lecce devastante in velocità, pecca in fase realizzativa. Corvia 5 l’ex primavera della Roma si divora il pareggio da due passi nel primo tempo e nella ripresa è un fantasma, venendo giustamente sostituito da Di Francesco. Le pagelle Palermo: (4-3-1-2) Tzorvas 5,5, Pisano 6,5, Silvestre 6,5, Cetto 6, Balzaretti 6, Migliaccio 6,5, Acquah 6,5 (70’ Bacimovic 6,5), Barreto 6, Ilicic 6 (65’ Miccoli 6), Pinilla 6 (46’ Zahavi 6,5), Abel Hernandez 7. A disp. Benussi, Mantovani, Aguirregaray, Bacimovic, Bertolo, Zahavi, Miccoli. Lecce (4-3-1-2): Benassi 6, Oddo 6, Carrozzieri 6, Tomovic 5,5, Mesbah 5, Piatti 5,5, Obodo 6 (65’ Oliveria 5,5), Giacomazzi 5,5, Grossmuller 5,5 (85’ Bertolacci s.v.), Corvia 5 (64’ Muriel 5), Cuadrado 6,5 . A disp. Gabrieli, Esposito, Giandonato, Oliveira, Muriel, Bertolacci, Strasser.

  • “Barbera” inespugnabile, Palermo – Lecce 2-0

    “Barbera” inespugnabile, Palermo – Lecce 2-0

    Un buon Palermo batte il Lecce per due reti a zero grazie al rigore realizzato da Pinilla nel primo tempo, ed al raddoppio di Abel Hernandez nella ripresa. Mangia schiera a sorpresa, ma forse neanche troppa, Pinilla al posto di Miccoli che risente sia per un fastidio al polpaccio che dal punto di visto emotivo troppo la partita contro la sua squadra del cuore. Di Francesco preferisce Cuadrado a Pasquato per affiancare l’unica punta, Corvia.

    Abel Hernandez ©Maurizio Lagana/Getty Images
    I primi minuti sono a ritmo molto basso ma è il Palermo che ha il comando del gioco, con il Lecce che agisce soprattutto in contropiede approfittando della velocità di Cuadrado. Il primo pericolo è targato rosanero con Balzaretti che spara da fuori area centrando Tomovic, ma il lecce non sta a guardare con Corvia che da fuori area impegna Tzorvas in calcio d’angolo. Ilicic è in palla ed è Hernandez che ne approfitta, l’uruguaiano viene lanciato in velocità, entra in area con Mesbah che lo stende procurano un rigore netto, Pinilla dal dischetto non sbaglia regalando il vantaggio ai rosanero ma subito dopo Corvia si mangia il pareggio non approfittando di una papera di torva che respinge goffamente un tiro di Obodo. Tuttavia è l’unico pericolo vero portato dal Lecce con il Palermo che legittima il vantaggio, prima con Hernandez da fuori area e poi con Acquah che colpisce da due passi a botta sicura colpendo Oddo che salva Benussi dal secondo gol. La ripresa si apre con la novità di Zahavi al posto di Pinilla infortunatosi alla fine del primo tempo con il Lecce che dimostra di essere più aggressivo soprattutto con Cuadrado che impegna la difesa rosanero in più occasioni. Mangia sente il pericolo ed inserisce Miccoli e Bacimovic, con lo sloveno che propizia il secondo gol del Palermo recuperando un bel pallone a centrocampo servendo Hernandez che chiude il triangolo con Zahavi chiudendo la partita. Il Lecce si sbilancia ma è Miccoli che si divora il terzo gol spedendo a lato da ottima posizione.

  • La rimonta del Milan, la sconfitta di Allegri

    La rimonta del Milan, la sconfitta di Allegri

    La partita di ieri del Milan al Lecce è stata il più grande spot all’imprevedibilità del calcio, a quella incredibile follia che porta una squadra prima a dar l’immagine peggiore di se stessa e poi una incredibile voglia di reazione e riscatto. I rossoneri hanno finalmente capito l’adrenalina di quella notte stregata che costò la Champions League contro il Liverpool. A differenza di una finale di Champions o di una partita di cartello la partita del Via del Mare contro un modesto Lecce però oltre alla gioia della vittoria deve per forza di cose lasciare qualche spunto di critica, un segnale di un evidente imbarazzo in difesa e a centrocampo. Il Milan forse vincerà anche in questa stagione lo scudetto ma lo farà “di forza e non di classe” contravvenendo al diktat presidenziale che da sempre fa il marchio di fabbrica del diavolo rossonero.

    Massimiliano Allegri | © Filippo Monteforte/Getty Images
    Il cammino di Allegri in rossonero è stato contraddistinto sin dal suo avvio da una predilezione della fisicità a discapito della qualità, Pirlo nella scorsa stagione ne è stato l’esempio concreto e nelle scelte iniziali di ieri a Lecce si è ancora palesato. Un centrocampo con Ambrosini, Van Bommel e Nocerino è lo specchio ideale di chi vuol vincere attraverso le giocate di Ibra e Cassano o la giornata illuminata di Robinho. Ricordo i lunghi faccia a faccia tra Ancelotti e Berlusconi per il modulo ad una o due punte con il tecnico che comunque cercava di far coesistere Kaka, Rui Costa, Pirlo e Seedorf alle spalle di una punta puntando alla vittoria attraverso il controllo totale del gioco e del possesso palla. In assenza di Seedorf la rinuncia anche ad Aquilani e Boateng è difficile da spiegare sopratutto allo stato di forma attuale dei due.

  • Milan che rimonta. Ci pensa il Boa

    Milan che rimonta. Ci pensa il Boa

    A pensarci bene nessuno avrebbe mai potuto immaginare una domenica così, un Milan a due facce che subisce nel primo tempo e nel secondo rimonta una partita che sembrava ormai persa. Il protagonista assoluto è uno solo e si chiama Kevin Prince Boateng, Boa per i compagni, il ghanese grande rivelazione dello scorso anno, era finito nel mirino della critica che lo accusava di essere un tipo troppo mondano, alle “accuse” bisogna dire che ha risposto come meglio non poteva, protagonista in coppa e a dir poco favoloso nella gara di Lecce. Ma veniamo al match, i rossoneri scendono in campo ancora con la testa negli spogliatoi e va subito sotto, su una punizione di Grossmuller, Giacomazzi s’inserisce bene e bruciando sul tempo Yepes batte l’incolpevole Abbiati. Padroni di casa avanti e che confermano di meritare il vantaggio con un’azione avvolgente che porta al tiro Obodo, che chiama l’estremo difensore rossonero all’intervento in angolo. Poca cosa, invece, gli avanti ospiti che sembrano spauriti e che non impensieriscono mai o quasi il portiere salentino Benassi. Si attende la reazione del Milan e invece ecco ancora i giallorossi pugliesi che tra il 30° e il 37° confezionano due azioni che li portano sul triplice vantaggio, il secondo gol arriva su rigore dopo un erroraccio sul calcio d’angolo Abbiati atterra Corvia e consente ad Oddo di presentarsi sul dischetto e di siglare il classico gol dell’ex. Il terzo gol è opera di Grossmuller che sfruttando un tocco goffo di Antonini insacca a tu per tu con il portiere ospite. Si va al riposo con un rotondo 3-0 per i padroni di casa.

    Kevin Prince Boateng| © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images
    Al rientro dagli spogliatoi ci si aspetta una ripresa con un Lecce copertissimo a proteggere il copioso bottino e un Milan frustrato dalla mancanza di concentrazione del primo tempo. Allegri prova a cambiare le carte in tavola da subito sostituendo Ambrosini e Robinho con Aquilani e Boateng. Proprio questi cambi saranno determinanti, uno su tutti quello del Boa, che rivoluziona totalmente tutto l’andamento della partita siglando in meno di un quarto d’ora una tripletta, anche grazie all’aiuto del giudice di linea, che stordisce i salentini e rimette in corsa sia nella gara sia in campionato, i campioni d’Italia in carica. Al 48° Il primo morso del serpente ghanese è un bolide di sinistro scagliato sotto la traversa da dentro l’area di rigore, sei minuti dopo altro tiro stavolta di destro e dal limite dell’area su appoggio di Cassano, il terzo, invece, è un tiro poco velleitario ad onor del vero, ma insidioso a tal punto che il portiere Benassi non riesce a respingerlo. E adesso il Milan è un’altra cosa, ma il capolavoro non è ancora completo, il Lecce ormai non è più in campo e allora ecco che Yepes riscatta l’errore sul primo gol e sull’invitante cross di un barese doc come Fantantonio colpisce di testa e spedisce i lupi salentini in un incubo che alla fine del primo tempo mai avrebbero potuto immaginare di vivere. La vittoria dei rossoneri è un grosso segnale al campionato, ma è anche un piccolo gesto per ricordare un giovane milanista doc, deceduto nella mattinata, forse la vittoria del Milan avrà fatto ridere dall’alto il mitico SuperSic.

  • Lecce-Milan probabili formazioni. Turn over per Allegri

    Lecce-Milan probabili formazioni. Turn over per Allegri

    Il Milan prova a recuperare è nell’insolito anticipo di mezzogiorno va a Lecce a caccia dei tre punti che lo riporterebbero a ridosso delle prime. Probabile turn over in casa rossonera dove Allegri dovrebbe concedere un turno di riposo a Nesta, Van Bommel e Cassano, quest’ultimo in dubbio con Robinho. In difesa dovrebbe essere rimandato l’esordio dal primo minuto di Mexes non ancora al 100% a cui sarà verosimilmente preferito Yepes affiancato dal recuperato Thiago Silva, con Taiwo e Abate a completare il blocco difensivo. A centrocampo, come detto, turno di riposo per l’olandesone ex Bayern, i tre titolari dovrebbero essere Nocerino, Aquilani, in cabina di regia, e il rientrante Ambrosini. Dietro le punte il confermatissimo Boateng, goleador di coppa, mentre in attacco coppia gol composta dall’insostituibile Ibrahimovic e da Robinho. Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Thiago Silva, Yepes, Taiwo; Nocerino, Aquilani, Ambrosini; Boateng; Ibrahimovic, Robinho. A disp.: Amelia; Mexes, Bonera; Antonini, Emanuelson, Cassano, El Shaarawi.

    Massimiliano Allegri| © Marco Luzzani/Getty Images
    In casa Lecce il tecnico Di Francesco dovrebbe rinunciare ad alcuni uomini di alta qualità tecnica e schierare un coperto schema ad albero di natale che prevede lo spostamento in zona più centrale dell’esterno scuola Juve, Pasquato. Il quale agirà in coppia con Grossmuller dietro l’unica punta Corvia, in fase d’attacco, mentre in fase di difesa avrà il compito di rientrare sulla linea dei centrocampisti a dar manforte al terzetto di mediana composto da capitan Giacomazzi, Obodo e il milanista Strasser. L’altro ex della partita sarà Massimo Oddo, campione d’Italia in carica con i rossoneri, l’esterno ex Lazio si posizionerà sulla sua corsia di competenza, la destra, mentre sulla fascia opposta agirà Mesbah, a completare il reparto arretrato ci sarà la coppia centrale composta da Tomovic ed Esposito. Fra i pali a protezione della porta salentina il solito Benassi. Lecce (4-3-1-2): Benassi; Oddo, Tomovic, Esposito, Mesbah; Giacomazzi, Obodo, Strasser; Pasquato, Grossmuller; Corvia. A disp.: Gabrieli; Cuadrado, Olivera, Ofere, Piatti, Muriel, Brivio.