Dovevano arrivare i 3 punti per non perdere definitivamente il treno scudetto e così è stato: reduce da due pareggi di fila al San Paolo con Lazio e Juventus e con una vittoria che mancava da troppo tempo in campionato, dallo scorso 26 ottobre, il Napoli questa volta non stecca e travolge un Lecce sempre più ultimo in classifica per 4-2. Un sollievo per la squadra di Mazzarri che mantiene inalterato lo svantaggio dalla vetta e potrà così preparare nel migliore dei modi la gara di Villarreal arrivando a questo decisivo appuntamento di Champions League con un morale diverso.
Grandi protagonisti della gara Lavezzi e Cavani, il primo sempre prezioso per le sue giocate in velocità, il secondo, che ha recuperato in extremis dall’infortunio, sempre letale sottoporta e autore di una doppietta. Mazzarri, in vista della trasferta in terra spagnola che potrebbe dare ai partenopei la qualificazione agli ottavi di finale di Champions, decide di far rifiatare Cannavaro, Campagnaro, Gargano e Hamsik, inserendo i due argentini Fideleff e Fernandez in difeda, Dzemaili in mediana e Pandev alle spalle di Cavani. Il tecnico dei salentini Di Francesco schiera i suoi secondo un 5-3-2 abbottonato cercando di far scoprire il Napoli per colpirlo in con rapidi contropiedi.
Sotto una pioggia battente, sono i padroni di casa a spingere sull’acceleratore e dopo un aver preso le giuste misure al Lecce passano in vantaggio al 26′ con Lavezzi dopo una bella azione personale sull’out di sinistra che trova la complicità di Benassi imperfetto sul tiro dell’attaccante argentino. Il raddoppio non tarda ad arrivare, è da poco passata la mezz’ora quando Pandev trova il corridoio giusto per servire Cavani che libero in area mette alle spalle del portiere giallorosso. Al 40′ è Dzemaili a legittimare la supremazia del Napoli siglando la terza rete con una conclusione sporca dal limite dell’area che praticamente chiude la gara.
Si va al riposo sul 3-0 per il Napoli che nella ripresa continua a rendersi pericoloso con Lavezzi ma è il Lecce a trovare il gol alla prima disattenzione difensiva degli azzurri con il giovane Muriel, l’unica nota positiva di questo Lecce, che resiste alla carica di Aronica e supera De Sanctis. Dopo la consueta girandola di sostituzioni che porta in campo anche Hamsik al posto di Inler, arriva il colpo del ko a 8 minuti dal termine ancora merito di un irresistibile Lavezzi che serve a Cavani un 4-1 facile facile per il suo settimo centro stagionale.
Nel finale c’è solo il tempo di annotare il 4-2 definitivo siglato di testa da Corvia sugli sviluppi di un calcio d’angolo in pieno recupero che non eviterà un’altra settimana difficile ai salentini. Piove sul bagnato per Di Francesco che non solo viene espulso per proteste dal direttore di gara Romeo ma che vede l’esonero dietro l’angolo.
Quella di stasera è una partita fondamentale per il Napoli di Mazzarri. Dopo la delusione per il 3-3 con la Juventus subendo la rimonta dei bianconeri quando sul 3-1 avevano ormai la partita in pugno, i partenopei vogliono riscattarsi immediatamente e fare bottino pieno contro il fanalino di coda della Serie A Lecce, una gara nella quale l’obiettivo è la vittoria ad ogni costo per non rimanere troppo attardati dalla vetta della classifica attualmente occupata dal Milan.
Sono infatti 10 i punti che al momento separano azzurri dai rossoneri che ieri si sono imposti a Genova per 2-0, un altro passo falso difficilmente consentirebbe al Napoli di poter rientrare nella lotta scudetto a meno di un calo vertiginoso delle squadre che stanno davanti. Nonostante al San Paolo arrivi una squadra in netta crisi, la truppa di Mazzarri deve fare molta attenzione perchè il Lecce ha disperato bisogno di fare punti e la differenza potrebbe farla appunto la motivazione, i salentini voglioni tirarsi fuori da una situazione pericolosa mentre quella del Napoli potrebbe essere offuscata dall’impegno in Champions League nella trasferta decisiva di Villarreal di mercoledì che potrebbe regalare al club di De Laurentiis una storica, e all’inizio impensabile visto il girone di ferro nel quale era stato inserito con Bayern Monaco e Manchester City oltre che agli spagnoli, qualificazione agli ottavi di finale della più importante competizione continentale. Il presidente però ha chiesto ai suoi 12 punti da qui a Natale, in pratica vincere tutte le restanti 4 partite prima di chiudere il 2011.
Per quanto riguarda le formazioni, Mazzarri recupera il bomber Cavani che però partirà dalla panchina e pronto ad entrare in campo in caso di necessità. Il tecnico partenopeo non vuole rischiare la sua punta di diamante, dopo essere stato costretto già a farne a meno contro la Juventus; in attacco così dovrebbe esserci ancora Pandev, autore di una doppietta alla Juventus lunedì. Alle sue spalle i soliti Hamsik e Lavezzi, a uno dei due però potrebbe essere concesso di rifiatare con un probabile inserimento sulla trequarti di Santana. A centrocampo ad affiancare Inler ci sarà Dzemaili e non Gargano mentre sulla fasce Maggio giocherà come al suo solito a destra e Dossena riprenderà il suo posto sulla sinistra con Zuniga in panchina; rivoluzione in difesa dove con Aronica, davanti a De Sanctis, giocheranno i due argentini arrivati quest’estate Fideleff e Fernadez con Campagnaro in panchina e capitan Cannavaro neanche convocato.
Il tecnico giallorosso Di Francesco proverà a far scoprire il Napoli per poi colpirlo in contropiede: un 5-3-2 con Benassi tra i pali, difensori centrali Oddo, Tomovic ed Esposito con Cuadrado e Mesbah sulle corsie laterali a spingere duellare con Maggio e Dossena, centrocampo muscolare con Strasser, Obodo e Grossmuller, in attacco spazio a Corvia e al giovane Muriel.
Il Lecce ancora senza Di Michele e Giacomazzi si schiererà con il solito 4-4-1-1 con Olivera e Bertolacci schierati a supporto di Muriel confermatissimo dopo l’exploit in Coppa Italia. Mediana tutta fisica con il giovane Strasser ed Obodo, va in panchina invece Corvia. Montella opta per il suo 5-3-2 con Izco e Marchese esterni e Potenza nel trio di difesa al posto dell’assente Spolli. Solito centrocampo con Lodi a far da regista con Almiron e Delvecchio ai lati in avanti la coppia Gonez Bergessio con l’ennesima panchina stagionale per Maxi Lopez.
LECCE CATANIA ore 18
Lecce (4-4-1-1): Benassi; Oddo, Esposito, Tomovic, Brivio; Cuadrado, Strasser, Obodo, Olivera; Bertolacci; Muriel A disp.: Julio Sergio, Ferrario, Grossmuller, Piatti, Pasquato, Corvia, Ofere. All.: Di Francesco
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Di Michele, Giacomazzi, Mesbah, Diamoutene, Carrozzieri
La Roma gioca una partita strepitosa: ritmi sempre alti, possesso di grande qualità, costante movimento senza palla unito a disciplina tattica, concentrazione e cattiveria agonistica. Il risultato sconta la imbarazzante imprecisione sotto porta degli attaccanti. La nota negativa è il gol subito al primo pericolo e le occasioni o quasi-occasioni concesse nel finale in sporadici momenti di puro sbandamento. Il Lecce fa davvero poco: è bravo a rimanere sempre in partita, ma ciò accade più per demerito dei giallorossi. La squadra di Di Francesco non riesce a mordere le caviglie degli avversari e non sa proporre ripartenze organizzate.
Rosi 6 Partita senza grandi squilli offensivi, ma comunque giocata su buoni livelli di concentrazione.
Kjaer 5,5 Anticipa sempre l’attaccante con interventi puliti e regna sul gioco aereo, ma si perde Bertolacci sul gol leccese e dopo rischia di far capitolare la squadra con qualche incertezza di troppo.
Heinze 6 Match senza sbavature fatto di attenzione e concretezza. Sul gol forse poteva aiutare Kjaer.
Taddei 7 Grande prestazione da terzino per il brasiliano. Nel primo tempo spinge come un treno regalando un assist al bacio sfruttato da Pjanic per l’1-0. Nella ripresa dimostra di stare bene fisicamente e continua la fase offensiva di qualità senza scordare quella difensiva.
Gago 7,5 E’ una diga. Fa il mediano dai piedi buonissimi segnando un bel gol con un tiro da fuori.
De Rossi 7,5 Gioca una partita immensa di intensità e concentrazione. Sradica tanti palloni dai piedi degli avversari e gestisce il possesso con grande qualità e visione di gioco.
Pjanic 7,5 Completa la grande prestazione del centrocampo romanista. Il suo ottimo palleggio impone alti ritmi di circolazione della palla ad un tasso di precisione invidiabile. Segna con un puntuale inserimento in area. Nel secondo tempo cala un pochino, ma la prestazione rimane da incorniciare.
Lamela 6,5 Accarezza la palla con sapienza e scatta con grande rapidità. E’ nel vivo del gioco e sforna un assist e palle filtranti sempre potenzialmente decisive. Macchia la prestazione col gol fallito solo davanti ad Julio Sergio.
Bojan 4,5 Gioca una partita di alto livello sotto il profilo dei movimenti, della corsa e della partecipazione attiva e di qualità alle manovre della squadra. Il problema è che fallisce almeno tre colossali occasioni da rete che tengono il Lecce sempre in partita.
Osvaldo 6 E’ il più in ombra dei giallorossi: un pò impacciato e impreciso quando in due occasioni non fa il bomber. Ma la strepitosa rovesciata che insacca in rete valeva il prezzo del biglietto. Peccato che l’errore della terna cancelli un gesto tecnico stupendo. Totti 6 (dal 23′ s.t.) A sorpresa entra solo nel finale regalando qualche pezzo di alta classe.
Luis Enrique 6,5 La sua Roma convince tantissimo in fase offensiva dove si vede concretamente l’ottimo lavoro svolto. La difensiva rimane ad oggi il problema. Sempre gli stessi errori con le stesse dinamiche. Forse bisognerà arretrare la posizione dei terzini e sistemare i meccanismi difensivi per evitare di buttare via partite dominate con autorità come questa.
PAGELLE LECCE
Julio Sergio 6 L’evidente indecisione sul gol di Gago è cancellata da almeno altre quattro parate decisive. All’emozionante ritorno all’Olipico è aiutato dalla giornata nera di Bojan e Osvaldo in fase realizzativa.
Oddo 4,5 Si fa saltare in lungo e in largo da Taddei e Lamela. E’ l’anello debole della difesa salentina nonostante la grande esperienza. Brivio (dal 40′ p.t.) 6 Entra al posto dell’infortunato Carrozzieri: non spinge praticamente mai sulla fascia, ma almeno non cade in distrazioni difensive.
Esposito 4,5 Si perde spesso l’avversario in area concedendogli facili occasioni. Non è facile giocare 90′ minuti in difesa, ma non per questo può mancare la concentrazione per lunghi tratti della partita.
Tomovic 4,5 Il serbo fa il paio col compagno centrale di difesa, un reparto che sconta probabilmente la giovane età.
Grossmuller 5 Dovrebbe sostituire Giacomazzi, ma dell’uruguayano non si vede nulla. Manca la grinta e la qualità per dare respiro alla difesa sotto attacco.
Strasser 5 Il centrocampo del Lecce non aggredisce gli avversari pressandoli alti e questo dipende anche dalla sua giornata no che gli toglie il consueto dinamismo e la facilità di corsa.
Cuadrado 6,5 E’ uno dei pochi ad essere pimpante. Praticamente da solo rischia di far prendere un incredibile punto al Lecce con due tiri velenosi che sfilano fuori. La sua spinta sarebbe costante se i compagni lo mettessero in condizione di attaccare gli spazi come riesce a fare alla grande nelle poche chance avute.
Bertolacci 7 Il giovane romano gioca un’ottima partita fatta di una corsa quasi solitaria per fare pressing e coronata da un pregevole gol che rimette in careggiata il Lecce.
Olivera 4,5 Dovrebbe essere il leader per esperienza e tasso tecnico, ma non si illumina mai. Riceve poche palle buone e quelle che ha le spreca malamente. Non è mai nel vivo del gioco e non riesce a guidare il pressing offensivo oppure a dare qualità alla giocata d’attacco.
Corvia 5,5 Può fare davvero poco da unica punta senza una squadra che lo sorregga. Non riceve mai palle giocabili ed è abbandonato lì su al suo destino.
Di Francesco 4 Non riesce a dare al Lecce la mentalità e la preparazione giusta per la partita. La sua è una squadra rinunciataria e senza mordente. Paga l’inesperienza dei suoi ragazzi, ma non riesce a coagulare le energie dei giovani in un gioco di grande organizzazione difensiva e ripartenza veloce. Almeno stasera non c’è un’impronta di gioco nel Lecce.
La dodicesima giornata della Serie A offre come il posticipo il match Roma Lecce carico di intrecci nostalgici, sfide di rivalsa e tanta voglia di farsi notare. Gli ex sono molti infatti. A partire dall’allenatore salentino Eusebio Di Francesco. Per il 42enne pescarese quattro stagioni da calciatore nella Roma con 14 reti siglate, uno storico Scudetto vinto nel 2001 e soprattutto un grande affetto da parte della tifoseria. Dunque per l’allenatore al primo anno di A sarà una grande emozione tornare in quello Stadio Olimpico che ha solcato nell’apice della sua carriera. Altro grande ex è l’amministratore delegato romanista Claudio Fenucci. I suoi anni al Lecce hanno lasciato il segno ed è tuttora molto stimato in terra pugliese considerando i vari talenti che ha contribuito a scoprire: uno fra tutti quel Vucinic ex di entrambe le squadre.
Sul capitolo giocatori la lista si allunga. C’è Julio Sergio amareggiato da un ambiguo addio alla Roma: da pedina fondamentale con l’arrivo di Montella si trasformò in terza scelta nonostante prestazioni non eccessivamente deludenti. Anche domenica, però, sarà costretto a guardare dalla panchina per fare posto al secondo Benassi.
Altra storia di ricordi è quella di Daniele Corvia romano cresciuto nel vivaio giallorosso. Il classe ’84 ha perso la grande occasione nella Roma. Giovane bruciato dal grande club o semplicemente giocatore da squadra piccola? E’ questa la domanda a cui Corvia, che giocherà titolare, cercherà di dare risposta domenica sera. Dal passato al futuro passando sempre per la Cantera giallorossa con Andrea Bertolacci, classe 1991, in prestito al Lecce. Anche l’azzurrino è nato a Roma, ma per lui non è escluso un futuro alla corte di Luis Enrique che notoriamente lancia i giovani. Il ragazzo di Spinaceto sarà nell’undici titolare e potrà sfidare il mito calcistico di ogni ragazzino cresciuto nella capitale sulla sponda giallorossa: Francesco Totti. Il Capitano tornerà titolare, infatti, insieme agli altri romani Rosi e De Rossi. Il numero 10 orchestrerà la squadra con l’aiuto dei due giovanissimi Bojan e Osvaldo. Sarà vera sfida da Derby, poi, con Massimo Oddo che fu capitano della Lazio e avversario di tante sfide entusiasmanti. Roma Lecce dunque, tanti intrecci, ma sopratutto tre punti fondamentali.