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  • NBA: Kobe Bryant primo nella classifica degli sportivi più amati degli U.S.A.

    Kobe Bryant ha scalato la classifica degli sportivi più amati degli U.S.A. arrivando a dividere il primo posto nella speciale graduatoria con Tiger Woods, golfista di colore, che dominava incontrastato dal 2006.
    E’ il responso dell’annuale sondaggio della Harris Interactive, che l’anno scorso piazzava la star dei Los Angeles Lakers solo in quarta posizione. Dietro la coppia Bryant-Woods c’è Derek Jeter, capitano dei New York Yankees, la franchigia più famosa per quanto riguarda il baseball.
    In caduta libera Michael Jordan, precipitato dal secondo al settimo posto, e LeBron James, terzo l’anno passato e ora sesto: il sondaggio però è stato effettuato tra il 14 e il 21 giugno, prima della ormai discussa e criticatissima scelta dell’M.V.P. NBA in carica di lasciare i Cleveland Cavaliers per i Miami Heat: non ci sarebbe da scandalizzarsi se il nuovo numero 6 degli Heat in futuro perdesse qualche altra posizione, vista l’impopolarità che ne è conseguita dopo la scelta professionale!

    Nella classifica femminile dominano invece le sorelle Williams: Serena è sicuramente la più amata, con Venus che si deve accontentare della piazza d’onore.

  • NBA: Jason Kidd, veleno sui Miami Heat

    Dopo Michel Jordan, che certamente non le ha mandate a dire a LeBron James riguardo alla scelta professionale fatta qualche giorno fa (leggi l’articolo sulle dichiarazioni di Michael Jordan), stavolta a parlare è stato il playmaker dei Dallas Mavericks Jason Kidd, il quale non è certo stato tenero e delicato nei confronti della franchigia della Florida, i Miami Heat, che stanno facendo man bassa sul mercato di tutti i migliori giocatori in circolazione.
    Ecco le sue parole sulla questione:

    • Penso a città come Cleveland e Toronto che prima facevano il tutto esaurito per vedere quei ragazzi (James a Cleveland, Bosh a Toronto) e adesso non so se sarà ancora così!“.

    Poi ha aggiunto:

    • E’ logico che quest’anno, ovunque andranno, gli Heat faranno il Sold Out (tutto esaurito), ma questo non è un bene per l’NBA. In altre città per 82 partite gli spettatori mancheranno e si sfioreranno i record minimi di affluenza nelle Arene! Sicuramente tutto ciò porterà ad incassi minori, sarebbe stato meglio vedere una Lega equilibrata, con la suddivisione del talento in giro per la Nazione, e non un ammasso di fenomeni in una sola squadra! Ma ormai è andata così e dovremo adattarci tutti, squadre, giocatori, pubblico e dirigenti di Lega“.

    Parole molto forti e taglienti quelle del veterano playmaker, 2 volte finalista NBA con i New Jersey Nets. Intanto sponda Miami e anche sponda LeBron James, tutto tace!

  • NBA: Paul vuole andare via dagli Hornets

    Chris Paul non vuole più giocare per i New Orleans Hornets. E’ quanto ha dichiarato il giocatore in un’intervista in cui ha fatto capire che la situazione della sua squadra che non gli permetterà nei prossimi anni di battersi per il titolo NBA, lo ha portato a questa decisione.
    Paul vorrebbe essere scambiato per andare a giocare o ai New York Knicks, o agli Orlando Magic, oppure ai Los Angeles Lakers, seguendo l’esempio di James e Bosh che si sono uniti a Wade ai Miami Heat per fare piazza pulita dei prossimi campionati.
    Il numero 3 dei “Calabroni” ha il contratto in scadenza nel 2013-2014 ma teoricamente andrà in scadenza l’anno prima visto che nel 2012-2013 potrà decidere se continuare a percepire il suo normale contratto oppure se svincolarsi con un anno di anticipo (un pò come James e Bosh quest’anno). La situazione è delicata e ora la palla passa alla sua squadra, gli Hornets, che dovranno valutare bene la situazione e decidere il da farsi. Ma sono poche le speranze di rivedere Chris Paul con la maglia azzurra di New Orleans.

    Rashad McCants invece sarebbe stato contattato dai Cleveland Cavaliers per il ruolo di ala piccola, ruolo per il quale sono anche in trattativa per Matt Barnes, visto che in quella posizione c’è un enorme buco lasciato vuoto da LeBron James. McCants, che è stato vicino alla madre ammalata di cancro, alla fine potrebbe decidere di firmare con la franchigia dell’Ohio.

    I Portland Trail Blazers hanno fatto sapere a Rudy Fernandez che è quasi improbabile che venga ceduto in Europa. Se vorrà andare via da Portland dovrà scegliersi un’altra squadra NBA in modo che i Blazers possano ricevere una contropartita tecnica di valore.

  • NBA: Miami Heat scatenati, preso anche Juwan Howard

    Non sembrano fermarsi più i Miami Heat del nuovo trio delle meraviglie LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh.
    Pat Riley, Presidente delle operazioni di mercato, ha messo sotto contratto un altro giocatore, nuovo tassello per il completamento del puzzle, riuscendo a firmare il veterano Juwan Howard, reduce da una stagione molto buona ai Portland Trail Blazers.
    Con Howard è in via di completamento il reparto “lunghi” degli Heat che quindi guardano al futuro con illimitata fiducia visti i colpi di mercato di questa Estate.

    Per quanto riguarda le altre notizie è ufficiale l’acquisto dei Chicago Bulls di Ronnie Brewer che quindi ritrova i suoi ultimi compagni di squadra agli Utah Jazz, ovvero Carlos Boozer e Kyle Korver. Sempre i Bulls, scoperti nel ruolo di riserva di Derrick Rose vista la trade che ha portato Kirk Hinrich ai Washington Wizards, prendono dai Golden State Warriors tramite “sign and trade” il playmaker C.J. Watson. In cambio ai Warriors va una seconda scelta futura e al giocatore un contratto di 3 anni per 10 milioni di dollari complessivi.

    Una notizia invece che era data come ufficiale adesso invece non è più tanto sicura: stiamo parlando del fantomatico passaggio di Matt Barnes ai Toronto Raptors. Ieri il trasferimento era dato per certo, con il giocatore che avrebbe anche messo nero su bianco. Oggi però si sono rifatti vivi i Cleveland Cavaliers, alla disperata ricerca di un’ala piccola che non sostituirà certamente come talento LeBron James ma almeno occupi il ruolo in squadra. Inoltre la concorrenza su Barnes si è fatta ancora più agguerrita visto che anche la ex squadra del giocatore, gli Orlando Magic, hanno riallacciato trattative per tenerlo in squadra, accompagnati degnamente dai soliti Miami Heat che stanno giocando un pò ad “asso piglia tutto” sul mercato NBA.
    Staremo a vedere l’evolversi della situazione.

  • NBA: Ecco i nomi per il team U.S.A. in vista del Mondiale

    Sono stati resi noti i nomi dei 21 atleti che parteciperanno al training camp della nazionale degli Stati Uniti d’America, dai quali poi usciranno i 12 giocatori che rappresenteranno il Paese nei Mondiali di Turchia a settembre.

    Da premettere che il “Dream Team” degli anni passati non ci sarà viste le defezioni dei vari Kobe Bryant, Dwyane Wade, LeBron James, Chris Bosh, Dwight Howard, Carlos Boozer, Carmelo Anthony, Chris Paul, Deron Williams che per motivi personali hanno deciso di declinare l’invito di coach Mike Krzyzewski e che quindi non saranno disponibili per i Mondiali.
    Si tratterà di una selezione nuova, fatta di ottimi giocatori (che potranno fare bene durante la manifestazione), ma non parliamo di superstar quali quelle appena elencate.
    Tutto ruoterà attorno al talento senza fine di Kevin Durant, unico atleta che può essere paragonato ai precedenti. Il numero 35 degli Oklahoma City Thunder sta bruciando tutte le tappe e i suoi miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti: a soli 21 anni è stato il più giovane vincitore della classifica marcatori, il suo status di campione è ormai dichiarato da tutti gli addetti ai lavori della NBA ed il prossimo anno sarà chiamato a portare la sua squadra verso traguardi importanti.
    Al suo fianco ci sono ottimi giocatori come Rajon Rondo (che finalmente non ha rifiutato la chiamata della Nazionale), Derrick Rose, talento dei Chicago Bulls, Tyreke Evans (in rampa di lancio dopo aver vinto il titolo di matricola dell’anno lo scorso anno con i Kings e primo atleta del dopo Michael Jordan a chiudere con oltre 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist di media a partita al primo anno da rookie, dopo ovviamente “Sua Maestà”), atleti dal fisico esplosivo come Rudy Gay e Gerald Wallace e poi i compagni di Durant ad OKC ovvero Russell Westbrook e Jeff Green. Forse manca qualcosa sotto canestro, nel ruolo di centro, dove il solo Stoudemire non potrà giocare tutti i 48 minuti delle partite (anche se il suo fisico ed il suo talento potrebbero anche permetterglielo), ma si potrà ovviare con il giusto spirito di sacrificio.
    Insomma, gruppo sul quale si deve lavorare ma che può dare soddisfazioni viso che è molto bene amalgamato. Con la certezza di Kevin Durant…

    I 21 convocati del team U.S.A.

    playmaker: Rajon Rondo (Boston Celtics), Derrick Rose (Chicago Bulls), Stephen Curry (Golden State Warriors), Chauncey Billups (Denver Nuggets), Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder)

    guardie: O.J. Mayo (Memphis Grizzlies), Eric Gordon (Los Angeles Clippers), Tyreke Evans (Sacramento Kings)

    ali piccole: Kevin Durant (Oklahoma City Thunder), Rudy Gay (Memphis Grizzlies), Danny Granger (Indiana Pacers), Andre Iguodala (Philadelphia 76ers), Gerald Wallace (Charlotte Bobcats)

    ali grandi: Jeff Green (Oklahoma City Thunder), Lamar Odom (Los Angeles Lakers), David Lee (Golden State Warriors)

    centri: Amar’è Stoudemire (New York Knicks), Robin Lopez (Phoenix Suns), Brook Lopez (New Jersey Nets), Tyson Chandler (Dallas Mavericks), Kevin Love (Minnesota Timberwolves)

  • NBA: Le ultime voci di mercato e trattative [19 luglio 2010]

    Poche le voci di mercato in NBA visto che quasi tutti i free agent hanno trovato la squadra per cui giocare il prossimo anno.
    Vediamo in dettaglio le più importanti: Ronald “Flip” Murray sembra vicino a firmare per i Cleveland Cavaliers. Sul giocatore ci sono i soliti Miami Heat ed anche i Los Angeles Clippers e Chicago Bulls.

    Rudy Fernandez continua ad essere l’oggetto del desiderio di Mike D’Antoni e dei New York Knicks.

    Minnesota avrebbe proposto ai Cavs uno scambio significativo: Ramon Sessions, playmaker da sempre apprezzato in Ohio, ed il nuovo arrivato dai Jazz, Kosta Koufos per la guardia Delonte West. Cleveland ci sta pensando su ma lo scambio potrebbe anche concludersi a breve. Intanto si sta spargendo la voce dell’interesse dei Cavaliers per il free agent Matt Barnes, ottimo difensore che potrebbe prendere il posto in quintetto di LeBron James andato ai Miami heat.

    Shannon Brown ancora non ha trovato un punto d’incontro con i Lakers, ma a breve la situazione dovrebbe sbloccarsi.

    Sofoklis Schortsanitis, reduce dalla Summer League con i Los Angeles Clippers che detengono i diritti del giocatore in NBA, se non sarà tenuto a roster dai californiani, verrà dato molto probabilmente al Panathinaikos, in Grecia, dopo che il centro ha disputato le ultime 5 stagioni con la maglia dell’Olympiacos Pireo!

    Nuova puntata della telenovela Shaquille O’Neal-Atlanta Hawks: la franchigia della Georgia starebbe per rifirmare Jason Collins, il centro di riserva e questo potrebbe precludere l’arrivo di Shaq ad Atlanta, a meno che questa non sia una mossa tattica per far abbassare le pretese al centro veterano che ancora non ha trovato una squadra dove giocare il prossimo anno.

  • NBA: Jordan contro LeBron James, nuovo attacco al “Re”

    Non accennano a placarsi le polemiche e le critiche sulla decisione di LeBron James di lasciare i Cleveland Cavaliers e trasferirsi a Miami dall’amico Dwyane Wade in compagnia di Chris Bosh per cercare di sbaragliare la concorrenza e vincere (teoricamente) a mani basse i prossimi titoli NBA.
    Ultimi in ordina di tempo 2 leggende del basket professionistico americano, Charles Barkley e Michael Jordan unico grande atleta riconosciuto unanimamente come il più grande di sempre della storia del basket.
    Jordan, che nei primi anni di carriera si era “preso cura” di leBron, quasi come un figlio, consigliandolo sempre per il verso giusto e facendolo crescere sia come atleta che come uomo, questa volta non le ha mandate a dire. Queste le sue parole dopo aver partecipato a un torneo di golf per beneficenza a Las Vegas:

    • Io non mi sarei mai neanche lontanamente sognato di telefonare a Larry Bird e Magic Johnson e dire loro: hey, che ne dite di metterci insieme e giocare in una sola squadra? Credo però che le cose siano diverse ora. Certo, loro adesso hanno una grande opportunità. Io però in tutta onestà ero troppo impegnato a cercare di battere Larry e Magic per pensare di giocare con loro“.

    Chiaro il pensiero del numero 1 di sempre che piuttosto che giocare nella stessa squadra con gli altri 2 maggiori esponenti del basket degli anni 90 preferiva batterli sul campo e dimostrare di essere il migliore vincendo quasi da solo le partite.
    Certamente Larry Bird e Magic Johnson erano campioni di tutt’altra pasta rispetto a Chris Bosh e Dwyane Wade, ma il paragone non fa una piega. La NBA a cavallo degli anni 80-90 infatti risorse grazie alle rivalità sui parquet NBA del trio Jordan-Johnson-Bird, visto che in quel periodo la Lega era snobbata da più parti, pubblico, televisioni e sponsor. Gli epici duelli tra le 3 superstar ne fecero crescere gradualmente ma inesorabilmente l’interesse, facendone la prima attrazione sportiva non solo degli Stati Uniti, ma del mondo intero. La storia è conosciuta, sappiamo tutti ciò che fece vincere Magic Johnson ai Los Angeles Lakers, stesso discorso vale per Larry Bird dei Boston Celtics, ma chi è riuscito a metterli sotto e rimanere nella leggenda è sempre e solo lui, Michael Jordan con i suoi Chicago Bulls.
    Anche Charles Barkley, ex stella dei Philadelphia 76ers, Phoenix Suns, e Houston Rockets, ha detto la sua:

    • Io e Michael siamo d’accordo al 100% su questo punto. Se tu sei il 2 volte M.V.P. in carica non vai da nessuna parte. Sono gli altri a dover venire da te. Quello che è successo è ridicolo. LeBron mi piace, è un grande giocatore. Ma non penso che nella storia dello sport si sia mai visto un 2 volte M.V.P. lasciare la sua squadra per andare a giocare con altra gente

    Poi sferra il colpo finale che risulta tagliente come la lama di una ghigliottina (che decapita il “Re”):

    • LeBron non sarà mai come Jordan. Non scherziamo. Potrà vincere tutti i titoli che vorrà, ma questa sua scelta lo toglie completamente da ogni paragone con M.J. Sarebbe stato onorevole restare a Cleveland e cercare di vincere come “The Man”. Se solo avesse vinto un anello a Cleveland, sarebbe stata una grandissima cosa, un’impresa veramente da ricordare visto ciò che è diventata Cleveland nella storia degli sport professionistici. Ma ora non mi interessa quanti titoli potrà vincere a Miami. Perché Miami è chiaramente la squadra di Dwyane Wade“.

    Insomma, piovono ancora critiche sul “Prescelto”, e l’unica cosa certa in tutta questa storia è che non finiranno di certo qui.

  • Shaq O’Neal tra Knicks ed Hawks, McGrady verso i Clippers

    Continuano senza sosta le voci e le trattative in NBA.
    Ecco le più importanti e rilevanti: Shaquille O’Neal sarebbe stato contattato dai New York Knicks per sondare la sua disponibilità a trasferirsi nella “Grande Mela”. I Cavaliers vorrebbero un “sign and trade” per il loro centro. Su Shaq ci sono sempre gli Atlanta Hawks a cui i Cavs hanno chiesto la stessa formula (dello scambio) inserendo magari Marvin Williams, ala piccola che dovrebbe prendere il posto di LeBron James in squadra, ma la proposta non è gradita agli Hawks. Nelle prossime ore si attendono comunque sviluppi.

    Sembra molto seria invece la trattativa che potrebbe portare il free agent Tracy McGrady ai Los Angeles Clippers. Sul giocatore c’è l’interesse anche dei Chicago Bulls e dei Miami Heat, ma nei prossimi giorni (se non addirittura nelle prossime ore) McGrady dovrebbe decidere la sua futura destinazione.

    Chicago, Boston, Portland, Utah, Washington e Cleveland hanno espresso interesse verso il free agent Ronnie Brewer, soprattutto i Bulls potrebbero acquisire la guardia se Orlando dovesse pareggiare l’offerta fatta da Chicago nei giorni scorsi a J.J. Redick.

    Cleveland dopo l’offerta fatta a Kyle Lowry (ma fonti sicure dicono che Houston pareggerà l’offerta fatta dai Cavs al playmaker per tenerlo in Texas) sta sondando il terreno dei registi per dare un valido cambio a Mo Williams: nel mirino ci sono Mike Conley dei Memphis Grizzlies e Ramon Sessions dei Minnesota Timberwolves.

    Miami dopo l’acquisizione di Mike Miller continua a cercare dei tiratori di sicuro affidamento: Rasual Butler (un ex) è in cima alla lista).

    Larry Hughes vorrebbe restare con i Charlotte Bobcats e in queste ore sta trattando un eventuale rinnovo con la squadra del North Carolina.

  • Illgauskas segue James agli Heat, Dallas beffa Toronto e prende Chandler

    Pochi i movimenti nel mercato NBA.
    Riportiamo le trattative concluse: innanzitutto è ufficiale il passaggio di Al Jefferson ai Jazz visto che i Dallas Mavericks hanno tentato fino all’ultimo di inserirsi nell’affare per prendere il giocatore. Ma alla fine Utah ha prevalso, cedendo ai T-Wolves il centro Kosta Koufos e 2 prime scelte (una sarà quella ricevuta dai Memphis Grizzlies per la cessione di Ronnie Brewer a febbraio, l’altra invece sarà proprio della franchigia di Salt Lake City).

    Zydrunas Illgauskas ha invece deciso di seguire LeBron James ai Miami Heat, rifiutando il rinnovo con i Cleveland Cavaliers: altro colpo al cuore per i tifosi dei Cavs, visto che Illgauskas gioca per la franchigia orogranata da ben 14 anni ed è una bandiera del team dell’Ohio. Il contratto dovrebbe essere di 2,8 milioni di dolari per 2 anni ed il secondo anno ha l’opzione del giocatore per il rinnovo.

    I Dallas Mavericks, perso Al Jefferson, finito a Utah, hanno rovinato la festa ai Toronto Raptors del nostro Andrea Bargnani: il possibile scambio sull’asse Toronto-Charlotte (anche per via di un ripensamento del proprietario dei Cats, Michael Jordan) è sfumato in extremis ed avrebbe dovuto portare il playmaker Josè Calderon ed il centro Dwayne Jones ai Bobcats, mentre percorso inverso sarebbe stato fatto da Boris Diaw e Tyson Chandler. Poi l’inserimento dei Mavs di Nowitzki che hanno offerto Erick Dampier, Matt Carroll ed Eduardo Najera per avere Tyson Chandler ed Alexis Ajinca. Scambio chiuso e tutti felici, Dallas ora ha il suo centro (sperando che sia libero dagli infortuni), Jordan ha tutti contratti in scadenza per liberare spazio salariale e non spendere il becco di un quattrino per la luxury tax.

    Matt Bonner, ala grande con un ottimo tiro dal perimetro ha rifirmato con i San Antonio Spurs.

    Notizie di contorno sono le acquisizioni di 2 centri: Hilton Armstrong, ex Hornets, Kings e Rockets, ha deciso di firmare un contratto al minimo salariale, per un anno, con i Washington Wizards. Mentre il centro russo Timofey Mozgov è stato firmato dai New York Knicks. Mozgov, 23 anni e quasi 220 centimetri, ha giocato nello scorso anno nel Khimki con buoni risultati.

  • Carmelo Anthony e Chris Paul nel mirino dei Knicks

    Ultime voci di mercato in NBA veramente sensazionali.
    Sarebbe clamorosa la notizia che sta circolando negli ultimi minuti, frutto di una dichiarazione di Chris Paul, playmaker dei New Orleans Hornets, ma per il momento è bene prendere tutto con le molle e con i dovuti ragionamenti del caso.

    In sostanza la dichiarazione di Paul, strappata al matrimonio di Carmelo Anthony avvenuto sabato proprio nella “Grande Mela”, ha lasciato presagire un’eventuale unione con la stessa maglia sia del playmaker degli Hornets, che di Anthony che andrebbero a fare compagnia ad Amar’è Stoudemire (anche lui tra glia invitati) ai New York Knicks, a detta di Paul proprio per contrastare lo strapotere dei nuovi “Big Three” di Miami Wade-Bosh-James (Paul avrebbe detto: “anche io e Carmelo, con Amar’è formeremo presto un grande “Big Three”). La dichiarazione avrebbe lasciato senza parole anche un notissimo tifoso Knicks, ovvero il regista Spike Lee, anche lui alla cerimonia, che non è poi riuscito a contenere la sua emozione.

    Certamente questa ipotesi è molto più facile ad inquadrarla con le parole che non con i fatti visto che sia Anthony che Paul non sono free agent, ma sono legati ancora alle rispettive franchigie. Eventuali scambi per permettere ai Knicks di accaparrarsi i giocatori in questione sono molto difficili, visto l’alto valore sul mercato e le eccellenti qualità dei 2 atleti che sono nel pieno della loro carriera agonistica.
    Inoltre al momento il roster di New York è molto povero dato che molti giocatori anche appetibili sono stati lasciati liberi sul mercato per creare spazio salariale per l’offerta a LeBron James che poi è invece andato a Miami.
    Ecco che quindi tutti i conti non tornano! Certamente però si deve anche pensare che Paul ha molte volte dichiarato di voler giocare in una squadra da titolo, e gli Hornets in questo momento non lo sono visto che stanno ricostruendo partendo dai giovani. E da questo punto di vista New Orleans potrebbe accontentarsi anche di qualche contratto in scadenza dei Knicks, tipo Eddy Curry, e di qualche giovane promettente per poi poter avere un monte salari molto basso e risparmiare sugli ingaggi, cosa che in Louisiana è di primaria importanza.
    Se per Paul esiste qualche barlume di speranza e si potrebbe anche eventualmente sognare, molto più difficile appare la situazione di Carmelo Anthony: Denver ha dichiarato che vorrebbe rinnovare il giocatore per altri 3 anni a 65 milioni di dollari, ma il numero 15 nicchia e prende tempo. Denver davanti all’ipotesi di perderlo a zero la prossima Estate potrebbe cederlo già da subito ma solo davanti ad una mega offerta: e i Knicks in questo momento non hanno gli argomenti giusti per convincere la dirigenza del Colorado che vuole monetizzare al massimo la cessione del suo gioiello.
    Wilson Chandler, Raymond Felton e forse anche Ronny Turiaf sono il massimo che possono offrire gli arancioblù, più qualche altro giovane di belle speranze ma niente di più al momento. Ed è anche poco per il valore di Anthony.
    L’unica speranza sarebbe che “Melo” puntasse i piedi per trasferirsi a New York rifiutando qualsiasi altra destinazione, ma questo potrebbe avvenire solo se in primis i Knicks riuscissero a prendere Chris Paul. Solo così Anthony si convincerebbe della bontà del progetto di coach Mike D’Antoni e del General Manager Donnie Walsh (che hanno sempre dichiarato alla stampa di avere un piano “B” per la squadra casomai fosse sfumato LeBron James, come si è verificato pochi giorni fa) per contrastare gli Heat sia nella Eastern Conference che nell’intera Lega. Certamente il trio Paul-Anthony-Stoudemire non avrà l’impatto mediatico del trio della Florida, ma non gli manca nulla a livello di talento e potenzialità per poter combattere con gli altri 3 fenomeni.
    Ora, ripetiamo, è solo una voce frutto di una dichiarazione forse anche riportata in modo inesatto, ma ci sembrava giusto e doveroso farla presente anche per far capire che il “terremoto Miami Heat” sta scatenando le altre squadre per migliorarsi e diventare competitive. E i New York Knicks vogliono esserlo…!