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  • NBA Finals: Terry e Nowitzki portano Dallas ad un passo dal titolo

    NBA Finals: Terry e Nowitzki portano Dallas ad un passo dal titolo

    Importantissima vittoria dei Dallas Mavericks sui Miami Heat in gara 5 delle Finals NBA: i texani a questo punto conducono (per la prima volta) la serie per 3 partite vinte contro le 2 degli avversari ed ora avranno a disposizione 2 incontri per chiudere il conto in proprio favore anche se dovranno cercare il successo sul campo di Miami.

    La gara è bellissima fin dai primi minuti di gioco, Dallas parte più concentrata e si mantiene avanti di 7 lunghezze, solo Wade riesce a limitare i danni per gli ospiti ma un contatto con Brian Cardinal manda il numero 3 degli Heat negli spogliatoi per le necessarie cure. Miami però trova la forza di restare sempre a contatto pur priva del suo leader e grazie a 2 triple di Mario Chalmers (la seconda da centrocampo a tempo quasi scaduto) riesce addirittura a portarsi avanti per 31-30 alla fine del primo periodo.
    Nel secondo quarto torna Wade e Miami prova ad andar via portandosi sul +6 (52-46) sfruttando la vena offensiva che però non manca neanche dall’altra parte e così i Mavs riescono in un batter d’occhio a riportarsi in parità nel giro di una manciata di minuti (52-52). Non paghi della grande prestazione i texani continuano a spingere ed arrivano sul +4 grazie a Jason Terry ma Chalmers con la sua quarta bomba della serata tiene ad un solo possesso di distanza gli avversari che comunque chiudono avanti 60-57 con percentuali dal campo altissime (66%).

    La ripresa vede i padroni di casa cercare l’allungo decisivo e il tedesco Nowitzki guida i suoi compagni al momentaneo +9 (80-71) anche se il merito va diviso con i micidiali tiratori di Dallas che iniziano ad infilare il canestro avversario con precisione chirurgica da oltre l’arco (2 triple di Barea ed una di Kidd, oltre a quella del solito Nowitzki). Coach Spoelstra chiama timeout e Miami inizia a giovarsi della mini-pausa ricucendo lo strappo fino al -5 grazie al duo Wade-James.
    Si arriva così al quarto quarto dove a sorpresa a trascinare inizialmente i Mavs è il piccolo Barea che crea più di un problema con la sua velocità alla difesa rossonera. Un nuovo timeout per la squadra della Florida ridisegna schemi ed atteggiamento sul parquet ed un super parziale firmato in gran parte da Dwyane Wade regala un inaspettato vantaggio a Miami che si porta sul 99-95 a 4 minuti e mezzo dalla fine. A questo punto esce fuori (nuovamente) il cuore, il carattere e la determinazione dei texani che con una serie impressionante di triple chiudono il match (2 sono di uno straordinario Jason Terry, una dell’eterno Jason Kidd) per il provvisorio ma rassicurante 108-101 con soli 33 secondi da giocare. Gli Heat alzano bandiera bianca ed il risultato finale è 112-103 in favore di Dallas.
    Per i padroni di casa grandi prestazioni di Nowitzki (29 punti con 6 rimbalzi e 10/10 dalla lunetta), Terry (21 punti e 3 triple di capitale importanza), Barea (che lanciato in quintetto chiude con 17 punti e 4 bombe) e Jason Kidd (che infila 13 punti e 3 tiri dalla distanza), oltre al solito Tyson Chandler che in area annulla i lunghi avversari (per lui 13 punti, 7 rimbalzi e 2 stoppate). Irreale la percentuale da 3 punti dei Mavericks che chiudono con 13/19 (quasi il 70%!), al contrario degli Heat che pur tirando discretamente (8/20, 40% netto) non riescono a stare dietro al ritmo dei texani. Per James c’è un’amara tripla doppia da 17 punti, 10 rimbalzi e 10 assist, Wade aggiunge 23 punti e Bosh (scomparso come al solito nel secondo tempo) 19. Menzione per Mario Chalmers che sta dimostrando il suo valore, ieri per lui 15 punti con 4/6 da 3 e per la seconda volta in queste Finals 2011 capace di bucare il canestro avversario con un tiro da centrocampo.
    Per la prima volta in questa serie di Finale gli Heat sono con le spalle al muro, ma avranno le ultime 2 partite da giocare in casa dato che ora ci si trasferisce tutti in Florida. Per Dallas invece c’è solo una necessità: non prolungare ulteriormente le cose e chiudere tutto già in gara 6. Per il resto un ringraziamento a queste 2 squadre che ci stanno facendo vivere una Finale NBA veramente degna di questo nome!

    Finals NBA 2011

    Dallas Mavericks-Miami Heat 112-103
    Dal Nowitzki 29, Terry 21, Barea 17
    Mia Wade 23, Bosh 19, James 17

    LA SERIE:

    Miami Heat (2)-Dallas Mavericks (3) serie 2-3 Mavericks

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  • NBA Finals: Dallas batte Miami, serie di nuovo in parità

    NBA Finals: Dallas batte Miami, serie di nuovo in parità

    Altra rimonta vincente per i Dallas Mavericks che in gara 4 delle Finals NBA riescono ad avere la meglio sugli Heat ed impattano la serie che ora si trova sul risultato di 2-2.

    Ancora una volta Miami si lascia sorprendere, come già successo in gara 2, nell’ultimo quarto: avanti di 9 punti (65-74) gli Heat lasciano il campo ai texani scomparendo dal parquet ed il solito Nowitzki, seppur in condizioni precarie dovute ai quasi 39 gradi di febbre, riesce a raddrizzare il match ed a condurre i suoi compagni verso un successo che lascia ancora vive le speranze di Dallas di vincere il tanto agognato primo titolo della sua storia.

    Per circa 3 quarti si assiste ad un botta e risposta tra Wade-Bosh e Marion-Terry a cui qualche volta si aggiunge qualche punto sporadico di Nowitzki e Chandler: fughe poi riprese, sorpassi e controsorpassi fino al momento in cui Miami si issa sul +9 pur priva del contributo di LeBron James che sul parquet viene visto più per gli assist che per le sue conclusioni.
    Si arriva così all’ennesima prova di forza dei padroni di casa, Nowitzki dimentica acciacchi e febbre ed inizia a carburare (saranno 10 punti e 5 rimbalzi nei minuti decisivi), Terry e Tyson Chandler danno il loro contributo ed i Mavericks si riportano avanti. Wade ha la possibilità, a 30 secondi dal termine, di pareggiare il match ma sbaglia il secondo tiro libero e permette a Nowitzki di firmare, nell’azione seguente il +3 per i Mavs. Mancano 9 secondi, Wade trova 2 punti veloci e viene fatto fallo su Terry ma la guardia biancoblu non trema e riporta a +3 i suoi compagni. Nell’ultima azione gli ospiti combinano un pasticcio e Miller con l’ultimo tiro non arriva neanche a toccare il ferro. Finisce 86-83 e Dallas può sorridere.
    Nowitzki chiude la sua gara (con 39 di febbre) piazzando 21 punti, Terry e Marion ne mettono rispettivamente 17 e 16, importanti anche Chandler (che annulla Bosh nella ripresa) e firma una doppia doppia da 13 punti e 16 rimbalzi (di cui 9 offensivi) e la marcatura di Kidd su James che viene limitato ad 8 punti (peggior prestazione nei playoff in carriera) con un misero 3/11 dal campo a cui comunque aggiunge 9 rimbalzi e 7 assist. Non basta a Miami il solito fenomenale Wade per ottenere il punto del 3-1: il numero 3 infila 32 punti, 24 sono di Bosh ma l’ala degli Heat viene cancellata nella ripresa dalla difesa di Chandler. Gara 5 è ancora a Dallas, sarà una partita cruciale per le sorti di questa bellissima serie.

    Finals NBA 2011

    Dallas Mavericks-Miami Heat 86-83
    Dal Nowitzki 21, Terry 17, Marion 16
    Mia Wade 32, Bosh 24, James 8

    LA SERIE:

    Miami Heat (2)-Dallas Mavericks (3) serie 2-2

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  • NBA Finals: Miami batte Dallas e ritorna in vantaggio

    NBA Finals: Miami batte Dallas e ritorna in vantaggio

    Se gara 2 delle Finals NBA aveva dimostrato il carattere dei Dallas Mavericks (che avevano recuperato in 7 minuti di gioco 15 punti di deficit) in gara 3 è emerso invece quello dei Miami Heat che hanno espugnato il parquet texano per 88-86, riprendendosi il vantaggio del fattore campo ed il vantaggio nella serie che ora dice 2-1 in favore della squadra della Florida.

    La situazione era difficile per gli Heat che potevano uscire con le ossa rotte da Dallas dopo la batosta di gara 2. Invece la squadra di coach Spoelstra dimostra a tutti le grandissime qualità atletiche, tecniche e caratteriali che potrebbero veramente portarla a diventare la squadra dominatrice della Lega per i prossimi 5-6 anni.
    Parte bene Miami, guidata da un ottimo Wade, e chiude il primo quarto a quota 29 punti e con un +7 nei confronti dei Mavs dovuto anche ad una tripla spaziale di Chalmers sulla sirena che buca il canestro da metà campo.
    I padroni di casa sono chiamati a reagire ma la musica non sembra voler cambiare e gli ospiti arrivano sul +14 grazie ad una giocata difensiva di Wade su Terry che scatena il contropiede e grazie a 2 tiri liberi di LeBron James. Dallas cerca di riorganizzarsi e stringe le maglie difensive, gli Heat subiscono la pressione in difesa e riescono a segnare solo 2 punti negli ultimi 3 minuti prima del riposo lungo, permettendo a Nowitzki di ricucire parzialmente il divario: si va al riposo sul 47-42.

    Nel terzo quarto si assiste al grande ritorno in campo di Miami che con un 8-0 di parziale e 4 canestri consecutivi ritorna immediatamente sul +13. Nowitzki non ci sta e con delle giocate spettacolari firma un contro-parziale di 12-2 che riporta ad un solo possesso di distacco i suoi Mavs alla fine del terzo periodo (67-64).
    Quarta frazione di gioco elettrizzante: Chalmers (preziosissimo) e Bosh tengono avanti i rossoneri, Wade regala con una bomba il +6 a 4 minuti e mezzo dal termine. Miami però non riesce a gestire i vantaggi e il solito tedesco con 8 punti in fila riporta in parità il match sull’86-86. Il canestro decisivo quando mancano 39 secondi alla fine lo sigla Chris Bosh che porta i suoi compagni a quota 88 punti. Poi c’è tanta difesa per gli ospiti, soprattutto di Haslem che nell’ultima azione di gioco si incolla a Nowitzki che è costretto a forzare. Il tiro danza sul ferro ed esce, la sirena suona ed il match viene vinto dagli Heat.
    Top scorer è Nowitzki con 34 punti ed 11 rimbalzi, Terry e Marion provano a dare man forte al leader biancoblu rispettivamente con 15 e 10 punti, Kidd aggiunge 9 punti, 10 assist e 6 rimbalzi. Per gli ospiti invece c’è un grande Wade a quota 29 punti ed 11 rimbalzi, James arriva a 17 con 9 assist (decisivo l’ultimo per Bosh) e proprio Bosh ne mette 18 tra cui i 2 punti decisivi. Sono 64 i punti totali realizzati dai “Big Three” di Miami, ma uno spazio sempre maggiore viene riservato a Chalmers che ad una prima impressione viene “usato” da James come Daniel Gibson quando il “Prescelto” vestiva la maglia dei Cavs: il numero 15 della squadra della Florida mette 12 punti con 4 triple, tutte fondamentali. Gara 4 (in programma domani notte) è la gara della vita per Dallas, un 3-1 per Miami chiuderebbe i giochi quasi in modo definitivo, serve il punto del pareggio per poter continuare a sperare.

    Finals NBA 2011

    Dallas Mavericks-Miami Heat 86-88
    Dal Nowitzki 34, Terry 15, Marion 10
    Mia Wade 29, Bosh 18, James 17

    LA SERIE:

    Miami Heat (2)-Dallas Mavericks (3) serie 2-1 Heat

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  • NBA Finals: Suicidio Miami, Dallas fa 1-1

    NBA Finals: Suicidio Miami, Dallas fa 1-1

    Incredibile e clamorosa rimonta dei Dallas Mavericks in gara 2 delle Finals NBA 2011. Grazie al successo esterno i texani impattano la serie sull’1-1 alla vigilia delle prossime 3 gare casalinghe ed avranno l’opportunità di vincere serie e campionato se rispetteranno il vantaggio del favore campo che ora pende a loro favore.

    La gara è molto diversa dalla precedente gara 1 con gli attacchi che predominano sulle difese. Nel primo quarto si va al riposo sul 28 pari, i Mavericks però sembrano più in palla ed infatti nella seconda frazione toccano il +9 (51-42) a 3 minuti dal riposo lungo. Ci pensa la solita coppia James-Wade a ricucire tutto il gap nel tempo rimanente con un parziale di 9-0 chiuso da una tripla della stella con il numero 3 che riequilibra le sorti del match e si va al riposo sul 51 pari.

    Nella ripresa gli Heat tentano la fuga e grazie ad una serie di contropiedi terrificanti di Wade e James e ad una tripla di Bibby toccano il +9 ma Dallas non molla e ritorna sotto con un contro parziale che fissa il risultato sul 75-71 in favore degli Heat.
    Il bello deve ancora venire perchè Miami inizia a spingere forte ed arriva a prendere il largo con un eloquente +15 a 7 minuti dalla fine del match (bomba di Wade). Sembra fatta, Dallas in confusione chiama time out, il pubblico rossonero va in delirio ma coach Carlisle ordina le giuste indicazioni ai suoi giocatori che tornano sul parquet trasformati e grazie ad 8 punti Terry ritornano prepotentemente a giocarsi le loro possibilità. Nowitzki firma i successivi 4 punti che pareggiano l’incontro (90-90 a 57 secondi dalla fine). Si ritorna in campo e Wade sbaglia da 3, nel successivo possesso Nowitzki invece dalla distanza è letale e fissa il 93-90 (26 secondi rimanenti). Time out Miami con coach Spoelstra che disegna un buono schema ed al ritorno in campo permette a Mario Chalmers di pareggiare quando restano solo 24 secondi sul cronometro. L’ultima azione in teoria è per i Mavs che sfruttano quasi tutto il tempo ed assestano il canestro vincente con Nowitzki a 3 secondi dalla fine. Per Miami i time out sono finiti, Wade prova il tiro della disperazione da distanza siderale ma ovviamente la palla non va a bersaglio. Festeggiano i texani, per gli Heat invece una mazzata che sarà dura da assorbire.
    Miami ha in Wade il top scorer con 36 punti, bene anche James che chiude a quota 20, Bibby infila 4 bombe per un totale di 14 punti, male Bosh che viene annullato da Nowitzki e Chandler. Proprio il tedesco è il protagonista del finale e chiude la sua gara con 24 punti ed 11 rimbalzi, ben assistito da Marion (20 punti) e Terry (16 punti ed autore della clamorosa rimonta nei 7 minuti di fuoco), con Chandler che chiude l’area e segna 13 punti con 7 rimbalzi.
    E’ la prima sconfitta casalinga per la squadra della Florida in questi playoff, una caduta che potrebbe costare molto cara, visto che ora la serie si trasferisce in Texas per le prossime 3 gare e Dallas in teoria potrebbe chiudere i giochi. La rimonta compiuta in questa gara 2 dai Mavs lascia oscuri presagi dato che assomiglia in maniera impressionante a quella subita dagli stessi Mavericks, 5 anni fa, in gara 3, sempre in finale NBA proprio contro gli Heat: allora Nowitzki e compagni guidavano la serie 2-0 e persero per 4-2, non riuscendo più a riprendersi, ora staremo a vedere come reagiranno Wade, James e Bosh. Certo è che la squadra biancoblu ha dimostrato di avere una carattere d’acciaio e sarà molto difficile da superare sul proprio parquet.

    Finals NBA 2011

    Miami Heat-Dallas Mavericks 93-95
    Mia Wade 36, James 20, Bibby 14
    Dal Nowitzki 24, Marion 20, Terry 16

    LA SERIE:

    Miami Heat (2)-Dallas Mavericks (3) serie 1-1

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  • NBA Finals: Miami batte Dallas e vola sull’1-0

    NBA Finals: Miami batte Dallas e vola sull’1-0

    Gara 1 delle Finals NBA 2011 va ai Miami Heat che guidati dai soliti “Big Three” si impongono sui tenaci Dallas Mavericks. Vittoria sofferta perchè per 3 quarti di partita i texani mettono a dura prova i padroni di casa. Poi nel decisivo periodo emerge tutta la classe di Wade e James e per Nowitzki e compagni non c’è nulla da fare.

    L’inizio del match è molto teso, i 2 team intasano l’area piccola e gli unici canestri dell’incontro vengono segnati dalla distanza. Col passare dei minuti le 2 squadre prendono confidenza col canestro e si sciolgono, riuscendo finalmente ad esprimere un buon basket, al riposo si va in sostanziale equilibrio ma Dallas sembra reggere meglio i ritmi dell’incontro.

    All’inizio del secondo tempo a risultare più efficaci sono i Mavericks che grazie a Terry, alle giocate di Nowitzki e ad un attivissimo Shawn Marion si portano sul + 8 che sarà il loro massimo vantaggio in gara. Prima della fine della terza frazione ci pensano i soliti James e Wade a riavvicinare gli Heat. Il fantastico duo dell Florida non solo azzera il divario dagli avversari ma nei secondi finali porta Miami avanti di 4 lunghezze. E’ il colpo decisivo al cuore di Dallas che non riuscirà più a mettere la testa avanti, anche perchè Haslem cresce di intensità e regala preziosi rimbalzi e 5 punti alla sua squadra, che poi si porta sul +12 a soli 40 secondi dal termine con le spettacolari giocate della premiata ditta, nemmeno a farlo apposta, Dwyane Wade-LeBron James. Partita chiusa sul risultato di 92-84 e primo punto in favore degli Heat.
    James è autore di una splendida gara da 24 punti, 9 rimbalzi e 5 assist con un ottimo 4/5 da 3 punti, Wade lo segue a quota 22 ed aggiunge anche 10 rimbalzi e 6 assist. Bosh chiude a 19 punti e 9 rimbalzi con una buona partenza ma un finale in calando. Per i padroni di casa da segnalare anche i 12 punti con 3 bombe di Mario Chalmers, si fanno valere anche Haslem e Miller rispettivamente con 7 e 6 punti. Gli sconfitti, i Mavs, hanno nel solito tedesco Nowitzki il top scorer con 27 punti, Marion sforna la doppia doppia da 16 punti e 10 rimbalzi, Terry arriva a 12 ma tutti segnati nel primo tempo. A fare la differenza sono i rimbalzi di attacco (16 a 6 a favore di Miami, 46-36 invece il totale sempre per gli Heat) e la grande difesa dei padroni di casa in ogni singolo istante di gioco che limita a soli 84 punti segnati la squadra che finora aveva segnato più di tutti in questi playoff con una media di 110 punti a gara (26 punti in meno ieri sera).
    Gara 2 si giocherà sempre a Miami giovedì notte, l’appuntamento è fissato, non resta che godersi lo spettacolo di queste finali!

    Finals NBA 2011

    Miami Heat-Dallas Mavericks 92-84
    Mia James 24, Wade 22, Bosh 19
    Dal Nowitzki 27, Marion 16, Terry 12

    LA SERIE:

    Miami Heat (2)-Dallas Mavericks (3) serie 1-0 Heat

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  • Analisi della Finale NBA Miami Heat – Dallas Mavericks

    Analisi della Finale NBA Miami Heat – Dallas Mavericks

    Nella serata americana (le 2 di notte in Italia) prenderà il via la Finalissima NBA che quest’anno metterà di fronte i Miami Heat contro i Dallas Mavericks. Per entrambe si tratta della seconda finale nella storia e caso strano vuole che anche la prima sia stata uno scontro tra queste 2 franchigie. Per capire bene l’atto conclusivo della stagione NBA non può non essere fatto un accenno a ciò che successe 5 anni fa, stagione 2005-2006, con le 2 squadre che diedero vita ad una serie tra le più pazze degli ultimi anni: i Mavs di Nowitzki, con il vantaggio del fattore campo ed avanti per 2 partite a 0 vanno a giocare sul parquet degli avversari. Dominano la gara fino a 7 minuti dalla fine e quando il punto della sicurezza pare messo in cassaforte (ricordiamo che un risultato di 3-0 in una serie di playoff NBA non è mai stato ribaltato nella storia) ecco che si illumina la stella di Dwyane Wade. La guardia degli Heat guida la sua squadra alla clamorosa rimonta da -13 nei 6 minuti finali del quarto periodo e grazie alle sue prodezze evitano la pesante sconfitta mettendo il punto del 2-1. Il KO è una mazzata tremenda per i texani che non si riprenderanno più, perderanno in sequenza sia gara 4 che gara 5 che la sesta in casa soccombendo per 4-2. Miami e Wade entrano di diritto nella leggenda, dalla porta degli “Immortali”, Dallas e Nowitzki entrano invece nella storia in negativo. Una sconfitta che ancora brucia per i Mavs che avranno ora l’occasione giusta (forse l’ultima vedendo l’età media della squadra) per vendicarsi. Il bello dello sport è anche questo, di dare, presto o tardi, una seconda chance a chi butta al vento la prima occasione.

    Nella nostra analisi non possiamo non accennare ai risultati dell stagione regolare: ebbene, i Mavericks guidano gli scontri diretti per 2-0 (106-96 in Texas, 98-96 all’American Airlines di Miami). Il problema per Nowitzki e compagni è che le vittorie ottenute contro i rivali sono arrivate ad inizio anno, si era ancora nel 2010, e Miami non era certo la squadra che è ora: la franchigia viveva ancora un momento particolare dovuto ai grandi cambiamenti effettuati nel mercato estivo quando vennero riconfermati solo 5 giocatori innestandone 10 nuovi. Tra questi i colpi furono quelli di LeBron James, miglior giocatore della Lega, arrivato da Cleveland, e Chris Bosh, una delle più talentuose ali grandi della NBA, che si trasferì in Florida dai Toronto Raptors di Andrea Bargnani. Entrambi sbarcarono a South Beach a parametro zero grazie alla free agency, subito dopo il rinnovo di Dwyane Wade, stella e leader tecnico ed emotivo della squadra. Un terzetto da sogno che ogni coach desidererebbe allenare ma che nei primi tempi ha vissuto momenti critici: 3 campionissimi hanno bisogno di un naturale periodo di tempo per amalgamarsi e fu proprio in questo periodo che Dallas ne approfittò. La storia adesso è molto cambiata perchè gli Heat sono una squadra fortissima, come dimostrano i risultati ottenuti nell’ultima parte di regular season e fino a questo momento nei playoff.

    E proprio esaminando il percorso della post season può facilmente concludersi che sono arrivate all’appuntamento più importante le 2 squadre migliori: i Mavericks hanno eliminato i Portland Trail Blazers nel primo turno per 4-2, i campioni in carica dei Los Angeles Lakers nel secondo (incredibile quanto meritato sweep per 4-0) nelle semifinali di Confernce, mentre in Finale di Conference a cadere sotto i colpi di Nowitzki sono stati i giovani Thunder di Kevin Durant (4-1 il risultato finale). Gli Heat hanno invece ottenuto tre 4-1 in sequenza: prima contro Philadelphia, poi contro i favoriti alla Finale NBA, ovvero i Boston Celtics ed infine contro la formazione con il miglior record della Lega nella stagione regolare, ovvero i Chicago Bulls. Esaminando questi 2 percorsi la prima cosa che salta all’occhio è il record identico con 12 vittorie e 3 sconfitte. Tuttavia le differenze risiedono nelle sfide casalinghe ed in quelle in trasferta: Miami ha mantenuto inviolato il proprio parquet (8-0), Dallas invece ha perso una partita (7-1), ma va nettamente meglio in trasferta (5 vittorie a fronte di 2 sconfitte), mentre Wade e compagni lontani dalla città hanno avuto un andamento più difficile del previsto (4 successi e 3 KO). Proprio questa potrebbe essere la chiave della serie, la capacità dei Mavs di vincere anche sul campo dell’avversario, mentre il team della Florida non ha dato impressione di essere così continuo in trasferta.

    Se ci ricolleghiamo al 2006, scorrendo i roster si può notare come sia una squadra che l’altra hanno subito profondi cambiamenti nel corso di questi 5 anni: i superstiti sono solo 4, 2 per franchigia, Nowitzki e Terry per Dallas, Wade ed Haslem per Miami. C’era anche Erick Dampier nel 2006 ma a parti invertite visto che era il centro titlare dei texani, mentre ora ricopre il ruolo di sostituto a Miami. Anche gli allenatori sono cambiati. Le squadre quindi si sono evolute, ma hanno agito in 2 direzioni differenti: i Mavericks hanno sempre cercato di costruire un team attorno al leader Dirk Nowitzki aggiungendo giocatori complementari al tedesco, gli Heat invece hanno guardato in tutt’altra direzione, smembrando la squadra lo scorso anno per formare un trio di giocatori super (subito denominato dalla stampa specializzata “The Big Three”) che si suddivide i tiri e le responsabilità in partita.

    Un rapido sguardo anche alle caratteristiche delle 2 squadre: i Mavericks sono i migliori della Lega per efficacia offensiva (110 punti ogni 100 possessi nelle 15 gare della post season), gli Heat sono al contrario il massimo dell’efficacia difensiva (concedono appena 98 punti ogni 100 possessi). In comune hanno però 2 cose: partenze lente con straordinari recuperi ed altissima efficacia nelle “clutch-situations”, cioè nella fasi decisive che si verificano negli ultimi 5 minuti dell’ultimo quarto o negli eventuali supplementari.
    Dallas partirà sicuramente con un quintetto formato da Jason Kidd in regia, Stevenson nel ruolo di guardia, Marion in ala piccola, Nowitzki ala grande e Tyson Chandler come centro. Dalla panchina pronti a subentrare il pericolosissimo Jason Terry, Barea, Stojakovic ed infine Haywood come cambio per i lunghi. Miami si schiererà invece con Bibby o Chalmers come playmaker, Wade sarà la guardia tiratrice, Lebron James in ala piccola, Bosh ala grande e Illgauskas come centro. Pronti a dare il loro contributo dalla panchina ci saranno in primis Haslem, poi Mike Miller, Joel Anthony ed Eddie House (uno che di esperienza e di finali NBA ne sa qualcosa).
    La serie si giocherà principalmente su queste chiavi tattiche: prevarrà l’attacco e la straordinaria circolazione di palla dei Mavericks, oppure la gran difesa ed il velenosissimo contropiede degli Heat?
    Se Jason Kidd continuerà a guidare la squadra come ha fatto finora (a dispetto dei suoi 38 anni) e Nowitzki saprà approfittare degli errori avversari allora i texani potrebbero avere più di una possibilità di ribaltare il pronostico che li vede in partenza sfavoriti. Certamente la marcatura sul tedesco sarà arcigna da parte di Miami che può alternare 3 grandi nomi su di lui: Bosh in prima battuta, Haslem ed anche Anthony. Il raddoppio sul nativo di Wurzburg (con cifre nella postseason da M.V.P.: 28,4 punti di media a partita contro i 23 della regular season, 130 tiri liberi a segno sui 140 tirati ed il nuovo record di 24/24 in gara 1 contro Oklahoma City, 7,5 rimbalzi di media a gara contro i 7 della stagione regolare e una percentuale nel tiro da 3 superiore al 50%) potrebbe innescare l’altra arma dei Mavs ovvero il tiro da oltre l’arco che ha degli interpreti eccezionali in Terry, lo stesso Kidd, Stevenson, Barea, Marion e lo specialista Stojakovic (ne sanno qualcosa i Lakers che in gara 4 della semifinale di Conference vennero distrutti dal tiro da fuori di Terry e Stojakovic che fissarono 4 record validi per la post season).
    Miami dovrà cercare invece di fare leva sulla freschezza fisica e cercare di indirizzare il match sui canoni più consoni ai suoi giocatori. Potrebbe creare qualche problema contrastare il duo di lunghi avversari Nowitzki-Chandler, con l’ex Hornets autore di una stagione strepitosa. Inoltre (sembra strano fare un’affermazione del genere ma i numeri dicono più di qualsiasi altra cosa) la coppia James-Wade dovrà fare attenzione alla marcatura di Stevenson: Wade, nelle 2 partite di regular season, ha preso appena 3 tiri nei 30 minuti in cui Stevenson è stato in campo su di lui, e James ha un modestissimo 1 su 9 al tiro nella stessa situazione. Potrrebbe essere proprio l’ex Wizards (che con James ha un conto aperto per via di alcune polemiche avvenute dopo le sfide tra Cavs e Washington negli anni passati) uno degli agenti speciali “sguinzagliati” da coach Carlisle sulle tracce dei 2 fenomeni rossoneri.

    Per finire, il pronostico pende nettamente dalla parte dei Miami Heat, ma se i Dallas Mavericks riuscissero nell’impresa di espugnare solo una volta il parquet avversario, allora le cose potrebbero cambiare radicalmente. Negli ultimi anni l’unica squadra a ribaltare il fattore campo è stata proprio Miami edizione 2006, dato che in quelle Finals i Mavs avevano 4 gare casalinghe, poi solo vittorie di squadre che avevano il vantaggio del campo (San Antonio 2007, Boston 2008, Lakers 2009 e 2010). Anche per questo aspetto sarebbe dolcissima una rivincita dei “Mandriani” texani. Quello che ci auguriamo è che sia una Finale degna di tale nome!

  • NBA: Scottie Pippen incorona LeBron James

    NBA: Scottie Pippen incorona LeBron James

    Faranno molto discutere le ultime dichiarazioni di Scottie Pippen, ex stella NBA dei Chicago Bulls di Michael Jordan e Phil Jackson che assieme vinsero 6 titoli.
    Queste le dichiarazioni rilasciate da Pippen subito dopo la finale di Eastern Conference tra i Bulls e gli Heat, parole che incoronano LeBron James, star di Miami che ha trascinato la sua squadra alla finale NBA contro i Dallas Mavericks:

    • Probabilmente Jordan è il più grande cannoniere di sempre ma penso che LeBron diventerà il miglior giocatore ogni epoca perchè abbina potenza fisica, capacità di segnare in ogni modo e abilità nel coinvolgere i compagni. James è completo, è un giocatore dominante in attacco ma anche in difesa. E’ un grande passatore, tira bene da fuori e sa creare grandi giocate in contropiede. E’ immarcabile. James potrebbe diventare veramente il miglior giocatore dell’intera storia di questo gioco”.

    Pippen ha così definitivamente incoronato Lebron James, le sue dichiarazioni hanno già suscitato qualche commento da parte degli addetti ai lavori ma la cosa più interessante (se avverrà) sarà ascoltare la replica del suo ex compagno, Michael Jordan, nei prossimi giorni.

  • NBA, playoff: Miami passa a Chicago, sarà finale contro Dallas

    NBA, playoff: Miami passa a Chicago, sarà finale contro Dallas

    Saranno i Miami Heat del fantastico trio LeBron james, Dwyane Wade e Chris Bosh a giocarsi le finali NBA contro i Dallas Mavericks (che hanno ottenuto ieri il pass in gara 5 contro i Thunder): battuti i Bulls dell’M.V.P. stagionale Derrick Rose, la squadra dell’Illinois si è arresa per 4-1 nella serie di finale di Eastern Conference perdendo 4 partite consecutive dopo l’iniziale vittoria.

    Una grande vittoria quella degli Heat, ottenuta con talento, voglia e tanta determinazione che ha portato ad un super recupero negli ultimi 4 minuti di gioco quando la situazione sembrava praticamente disperata ed irrecuperabile. Nella serie Chicago avrebbe meritato qualcosa di più, il 4-1 definitivo è un pò bugiardo ma spiega nel migliore dei modi come partita dopo partita Miami abbia trovato un’ottima chimica di squadra che aggiunta al talento dei suoi “Big Three” l’ha portata al risultato per cui era stata costruita, ovvero le Finals NBA. E non stiamo parlando di un intesa di gioco raggiunta nel corso dei playoff ma già a circa metà regular season la squadra di coach Spoelstra aveva dato dimostrazione delle sue potenzialità dopo un inizio stagione difficile che l’aveva portata, nonostante il talento dei suoi 3 giocatori di punta, anche ad un record negativo. Poi il gruppo si è cementato, e da lì la squadra è diventata quasi uno schiaccia-sassi con vittorie in serie, il terzo posto assoluto nella stagione regolare e la bellissima cavalcata playoff fino alle finali raggiunte con un record di 12 vittorie a fronte di sole 3 sconfitte (il capolavoro resta la vittoria nella serie su Boston spazzata via per 4-1, con i vicecampioni NBA messi veramente alle corde).

    Ma veniamo al match: Chicago vuole fare la partita e resta per tutto il match sempre davanti.
    Infatti il primo tempo si chiude sul +7 per i “Tori” (45-38). Bogans ed i liberi di Boozer portano i Bulls anche sul +13 a metà terzo quarto, vantaggio che viene mantenuto fino a 4 minuti dalla fine: la furiosa rimonta degli Heat arriva nel momento in cui Brewer porta avanti Chicago di 12 punti con una tripla, il mega parziale dei rossoneri della Florida dice 18-3, con Wade e James decisivi. La guardia infatti infila un fondamentale gioco da 4 punti che riporta a -3 (76-79) i suoi compagni, l’ala ex Cavaliers prima impatta il match, poi segna il canestro del sorpasso con il provvisorio 81-79. Rose nell’azione seguente sbaglia un tiro libero (81-80), Bosh segna i suoi (83-80). Chicago va per il pareggio nell’ultima azione della partita ma Rose si trova davanti il muro LeBron James ed il tiro arriva sbilenco al canestro. La partita termina ed a Miami può iniziare la festa.
    Rose è il top scorer dei padroni di casa con 25 punti (ma ottenuti con 29 tentativi dal campo, merito della difesa arcigna di un James decisivo su entrambi i lati del campo), Deng ne aggiunge 18, male Boozer (5 punti) che si farà ricordare più per le sue entrate scomposte tendenti a provocare danni che per le prestazioni sul parquet. Per gli ospiti ci sono 28 punti, 11 rimbalzi, 6 assist, 3 recuperi e 2 stoppate per James, Wade si ferma a quota 21 e Bosh mette la doppia doppia da 20 punti e 10 rimbalzi: sono loro 3 a firmare ben 69 degli 83 punti totali, segno che ormai la squadra gira sulle prodezze di questi 3 talenti.
    Miami diventa campione della Eastern Conference e si giocherà (da martedi 31 maggio, con il vantaggio del fattore campo) il titolo di campione NBA contro i Dallas Mavericks in una riedizione delle Finals del 2006 dove i Mavs di Nowitzki vennero beffati da un assurdo ed irreale Dwyane Wade.

    Playoff NBA 26 maggio 2011

    Chicago Bulls-Miami Heat 80-83
    Chi Rose 25 Deng 18, Brewer 10
    Mia James 28, Wade 21, Bosh 20

    LE SERIE DEI PLAYOFF

    EASTERN CONFERENCE:

    Chicago Bulls (1)-Miami Heat (2) serie 1-4 Heat (Heat qualificati)

    WESTERN CONFERENCE:

    Dallas Mavericks (3)-Oklahoma City Thunder (4) serie 4-1 Mavericks (Mavericks qualificati)

  • NBA: Ufficializzati i migliori quintetti della stagione

    NBA: Ufficializzati i migliori quintetti della stagione

    La NBA ha comunicato i 3 migliori quintetti stagionali. Questi i risultati dopo le votazioni dei 119 aventi diritto (tra parentesi squadra di appartenenza e punti totalizzati nelle votazioni)

    Migliore quintetto NBA:

    PG: Derrick Rose (Chicago Bulls-593 punti)
    SG: Kobe Bryant (Los Angeles Lakers-551 punti)
    SF: Kevin Durant (Oklahoma City Thunder-492 punti)
    PF: LeBron James (Miami Heat-595 punti)
    C: Dwight Howard (Orlando Magic-593 punti)

    Secondo quintetto NBA:

    PG: Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder-184 punti)
    SG: Dwyane Wade (Miami Heat-392 punti)
    SF: Dirk Nowitzki (Dallas Mavericks-437 punti)
    PF: Pau Gasol (Los Angeles Lakers-259 punti)
    C: Amar’è Stoudemire (New York Knicks-258 punti)

    Terzo quintetto NBA:

    PG: Chris Paul (New Orleans Hornets-157 punti)
    SG: Manu Ginobili (San Antonio Spurs-106 punti)
    SF: Zach Randolph (Memphis Grizzlies-67 punti)
    PF: LaMarcus Aldridge (Portland Trail Blazers-135 punti)
    C: Al Horford (Atlanta Hawks-62 punti)

    Da notare che solo Lebron James ha ottenuto l’unanimità dei voti da primo quintetto.

  • NBA: Forman (Bulls) e Riley (Heat) premiati come Manager dell’anno

    NBA: Forman (Bulls) e Riley (Heat) premiati come Manager dell’anno

    La NBA ha reso noto che Pat Riley dei Miami Heat e Gar Forman dei Chicago Bulls sono i co-vincitori del premio di “Esecutivo dell’anno” categoria che rende onore al migliore staff manageriale della stagione.

    Riley si è distinto per aver costruito una squadra stellare grazie ai colpi in sede di mercato con le acquisizioni di LeBron James (il più forte giocatore in NBA al momento) dai Cleveland Cavaliers e di Chris Bosh dai Toronto Raptors oltre ad aver rifirmato il pilastro Dwyane Wade, star indiscussa della sua squadra. Le sue mosse sul mercato sono valse agli Heat un record di 58 vittorie e 24 sconfitte.

    Ancora meglio ha fatto Forman che ha costruito dei Bulls quasi perfetti riuscendo a far progredire la squadra dell’Illinois dalle 41 vittorie e 41 sconfitte della scorsa annata alle 62 di quest’anno (contro le sole 20 sconfitte), un incremento che non poteva essere ignorato dai votanti dato che Chicago ha avuto il miglior record NBA.
    Le sue scelte hanno pagato in toto: Tom Thibodeau, scelto come nuovo coach, ha vinto il premio di allenatore dell’anno, la squadra con i nuovi innesti è cresciuta così tanto che ha permesso a Derrick Rose di esprimersi al meglio e vincere il premio di M.V.P. della stagione, diventando il più giovane giocatore a ricevere questo premio.

    Onoreficenze ampiamente meritate per i 2 manager che hanno portato le rispettive squadre al primo posto assoluto nella Lega (Bulls) ed al secondo posto nella Eastern Conference (terzo assoluto in NBA, per gli Heat).