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  • Conte sceglie Del Piero “non si muove dalla Juve”

    Conte sceglie Del Piero “non si muove dalla Juve”

    Conte e Del Piero | ©Marco Luzzani/Getty Images
    Antonio Conte con la vittoria contro l’Inter ha convinto anche i più scettici sulla qualità del suo progetto e sulle sue capacità di ridar un anima alla Vecchia Signore. Il tecnico della Juventus beccato dalla Iena Bossanova ha regalazto una simpatica intervista rispondendo alle solite domeante “velenose” e dimostrando ancora una volta di esser tutt’altro che un personaggio accomodante e aziendalista. Conte tra scherzo e realtà ha snocciolato il suo punto di vista sull’attuale momento della Juventus, attribuendo la vittoria del campionato al Napoli e sul tormentone Del Piero ha in qualche modo avallato la posizione di Pavel Nedved considerando il capitano funzionale al progetto. Tra Conte e Del Piero come dimostra il lungo abbraccio a San Siro nel post partita c’è una grande sintonia nonostante il poc utilizzo in campo di questo scorcio di stagione. Di seguito vi riportiamo alcuni stralci dell’intervista tratti da Tgcom.z Rosario Rosanova: Praticamente sei primo in campionato con la Juve, è già un grande risultato, una grande cosa… Uno dice: Anche se muoio domani, ho raggiunto un obiettivo! Antonio Conte: Faccio gli scongiuri.. no, no, non moriamo! Rosanova: C’è gente che viene allo stadio solo per vedere quello che fai in panchina… Conte: Questa è una brutta cosa…(ride) Rosanova: Vorrei farti vedere una cosa (vengono mostrati diversi filmati in cui Conte si muove concitato a bordo campo n.d.r.) Conte: Questo è Lino Banfi che mi ispira….”porca puttena”… (riferendosi alla celebre espressione dell’attore ne l’Allenatore nel pallone e in molti suoi film) Rosanova: Vogliamo commentare queste immagini con Krasic? (viene mostrato un video in cui Conti parla con il giocatore e si allontana mostrandosi dubbioso n.d.r.) Conte: Ho parlato in dialetto stretto con Krasic e non mi ha capito… gli ho detto “entra e per venti minuti brucia la fascia, vai avanti e indietro”, però non so se aveva capito. Devo dire che se arrivo a parlare in dialetto durante la partita è perché sono arrabbiato ed è un monito per la squadra. Rosanova: Ma questo discorso della mentalità, tu leggi i libri… come ti prepari? Conte: Ho fatto le superiori, l’università, ho letto libri di psicologia e poi li condivido con i giocatori. C’è un bel libro di Montali “Scoiattoli e tacchini”, è un bel libro da leggere… Rosanova: I tacchini? Conte: Sì, “Scoiattoli e tacchini”. Il titolo non c’entra niente ma il libro è molto bello. Rosanova: Tu dici che “per vincere dobbiamo diventare un’altra volta antipatici”. Come mai? Conte: Chi vince è antipatico. Ultimamente la Juve è diventata un po’ più simpatica a tutti e la speranza è quella che ritorniamo antipatici. Rosanova: Uno per vincere deve essere antipatico… Conte: E’ obbligatorio in Italia! Rosanova: Prima di venire qui ho parlato con un mio amico antipatico.. Gli ho detto: “Vado da Conte” e gli ho chiesto una domanda antipatica da farti. Lui me l’ha detta ma non so se te la posso fare… scegli tu… Conte: Dopo quest’intervista i danni li abbiamo già fatti, quindi… Rosanova: Quindi te la posso fare? Conte: Prima in un orecchio. Rosanova: Non mi assumo la responsabilità… Porti il parrucchino? Conte: No, è tutta roba mia. È tutta invidia no? 10.000 dollari e ti passa la paura. C’è chi si rifà i seni… Rosanova: Ho capito. Quindi sono 10.000 dollari. Conte: E ti passa la paura! Rosanova: È meglio fare l’allenatore o il calciatore? Conte: Per me è meglio il calciatore 100.000 volte. Il calciatore va a casa e pensa a sé. L’allenatore torna a casa e pensa a tutti. Rosanova: Alessandro Del Piero, che sta combinando? Si sta allenando? Torna ogni tanto, fa 6 o 8 minuti… Conte: Alessandro è un campione, anche quando respira si sente un’aria di Juventinità ed è sempre d’esempio per tutto lo spogliatoio. Rosanova: Resta, se ne va, che fa? Conte: E dove va? Rimane qua. Per me è un ragazzo fondamentale. Rosanova: Il campionato non lo vinci, perché non lo vinci, giusto? Conte: No, lo vince il Napoli, lo vince il Napoli. (si mette le mani in tasca, ndr) Rosanova: Che fai con le mani in tasca? Conte:… quest’anno lo vince il Napoli… Rosanova: Ma che vince il Napoli, non lo vince nessuno (anche la Iena si mette le mani nei pantaloni per scaramanzia e tutti e due scoppiano a ridere n.d.r.) Conte: Mi hai rovinato con questa intervista!

  • Pellegrini cambia idee grazie alle Iene, portabandiera a patto che..

    Pellegrini cambia idee grazie alle Iene, portabandiera a patto che..

    Le Iene sono riuscite nell’impresa di far cambiare idea a Federica Pellegrini, la pluricampionessa italiana di nuoto, circa la possibilità di divenire portabandiera azzurra alle prossime Olimpiadi di Londra 2012.

    Federica Pellegrini | © Getty Images
    La campionessa veneta, infatti, nei giorni scorsi, aveva glissato la proposta di ricevere la prestigiosa investitura, sostenendo come la durata della parata inaugurale – con le lunghe ore da trascorrere in piedi – avrebbe potuto stancare i suoi muscoli delle gambe, in vista delle gare dei giorni seguenti, molto ravvicinate, proprio perchè le gare di nuoto solitamente sono la prima disciplina dopo la cerimonia di apertura dei Giochi.  Dichiarazioni, quelle della Pellegrini, accolte con dispiacere da parte di molti, ed in particolare dal presidente del Coni Gianni Petrucci che aveva sottolineato con una nota di sarcasmo come “la parata inaugurale delle Olimpiadi non è la Via Crucis”. Una valutazione sincera da parte della Pellegrini, ma probabimente fin troppo schietta, che  ora, la campionessa ha ritenuto opportuno “correggere”, almeno in parte, rendendosi disponibile a far da portabandiera a Londra, a patto che debba fare solo il giro di campo, senza trascorrere altre ore in piedi. Un aut aut molto diretto. Chissà, dunque, se la nuova versione di Federica Pellegrini, riveduta e corretta, farà storcere il naso come la prima. D’ altronde, capita raramente che gli atleti Azzurri, designati come alfieri alle Olimpiadi, pongano tante condizioni e “paletti” per ricoprire un ruolo tanto ambito e prestigioso, che altri atleti accetterebbero immediatamente.  Inoltre, la Pellegrini ha “cambiato versione” solo dopo un estenuante inseguimento del “Moralizzatore” delle Iene, che l’ha inseguita per le strade della sua Verona, aspettandola anche all’ uscita del centro sportivo dopo gli allenamenti quotidiani, strappandole, dunque, una dichiarazione “per sfinimento”.

  • Allegri “Mou patetito e insicuro. Al Milan niente comunisti”

    Allegri “Mou patetito e insicuro. Al Milan niente comunisti”

    Dopo esserci riusciti con Moratti le Iene riescono a far sbottonare un pò più del solito il tecnico del Milan Massimiliano Allegri, il tecnico neo campione d’Italia parla dei suoi colleghi in modo meno diplomatico del solito apostrofando l’ex nerazzurro Mourinho come patetico ed insicuro “Ogni tanto è patetico. Ripete sempre continuamente le stesse cose, diventa anche banale. Credo che sia molto bravo ma dietro la sua arroganza nasconde delle insicurezze”

    Il livornerse poi, passa ad apostrofare i suoi colleghi “Il punto debole di Leonardo? Troppo gentiluomo. Delneri? Integralista. Spalletti? Pelato. Prandelli? Diplomatico. Mazzarri? Incazzoso”

    Nello spogliatoio rossonero “Robinho è buffo e anche il più furbo, Cassano è simpatico a modo suo, Nesta è molto ironico, Pato il più viziato e Flamini il più birichino”. Impossibile identificare il più comunista: “Credo che non ce ne siano al Milan”.

    L’Inter nel futuro? “In questo momento no. Nella vita non si sa mai, però c’è molta rivalità tra Inter e Milan, quindi i colori ti entrano dentro”. Dopo aver pronosticato la vittoria del Barcellona a Wembley si lascia andare anche sulla vita privata confessando “La mia più grande cavolata? Quando ho lasciato la mia ex fidanzata due giorni prima del matrimonio. Le ho mancato molto di rispetto”

  • Mario Balotelli aiuta un ragazzo vittima di bullismo

    Mario Balotelli aiuta un ragazzo vittima di bullismo

    La notizia ha quasi dell’ incredibile: il bad boy Mario Balotelli aiuta un ragazzo vittima di bullismo.

    Il giovane, infatti, si era recato al campo di allenamento del Manchester City per ricercare qualche autografo e, così, Mario gli ha chiesto come mai non fosse a scuola, in un orario scolastico. Il ragazzo, così, ha raccontato di essere vittima di “attenzioni non gradite” da parte dei compagni di classe e, così, Mario Balotelli ha deciso di agire in prima persona per aiutarlo, recandosi nella sua scuola per segnalare il problema al Preside e cercare di risolvere la questione al più presto, per consentire al ragazzo di tornare a scuola in tranquillità.

    Secondo il tabloid inglese The Sun, quindi, Mario Balotelli avrebbe una sensibilità particolare per queste problematiche sociali: in fondo, ha un buon cuore anche lui!

    Video Balotelli aiuta ragazzo svenuto.
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    Upgrade
    A distanza di quasi un anno Le Iene mostrano il video originale annunciando che lo skecht in realtà è un’idea concordata per dar un’immagine diversa di quella del Bad Boy a Mario Balotelli. Dire che ci siamo cascati tutti è superfluo, il video infatti scovato da il Sun ha fatto il giro dell’intero globo.

  • Balotelli beccato dalle Iene “se conoscessi Ronaldo potrei cambiare”

    Balotelli beccato dalle Iene “se conoscessi Ronaldo potrei cambiare”

    Ci son volute le Iene per far tornare il sorriso a Mario Balotelli al centro dell’ennessimo tormentone dopo il fallaccio in Europa League contro la Dinamo Kiev e il grido d’aiuto lanciato a Prandelli dopo la mancata convocazione in Nazionale.

    SuperMario confessa che potrebbe cambiare il suo modo di comportarsi la conoscenza di Ronaldo, suo idolo di sempre “Se mi presenti Ronaldo, giuro che mi comporto bene fino a quando non smetterò di giocare a calcio. Non l’ho mai conosciuto”. Un viaggio in Brasile per incontrarlo? “Ma anche io posso andare da lui, ci mancherebbe – continua Balotelli -. Quando vedi l’idolo della tua vita, puoi cambiare. Non in meglio o in peggio, solo cambiare, anche nel modo di essere. Lui è stato il più grande di tutti e quindi una sua parola vale mille più di tutti gli altri. Comunque io mi comporto già bene, però cercherò di non fare anche le piccole stupidate, ma quello succede”.

    Per quanto riguarda il mercato mette a tacere i rumors che lo vogliono in procinto di tornare in Italia “Il Napoli? Ci comprerei una casa per venire in vacanza, ma a giocare adesso no. Al Milan? Ho un contratto di 5 anni a Manchester, dove vado…”. Infine una promessa: “Ai miei tifosi dico che presto rivedrete in campo il vero Mario”.

  • Gattuso racconta la rissa con Joe Jordan alle Iene. Video

    Gattuso racconta la rissa con Joe Jordan alle Iene. Video

    Vi avevamo anticipato dell’intervista di Gattuso alle Iene ma vederla è tutta un’altra cosa. Il centrocampista rossonero con ironia e con qualche frecciatina ripercorre i momenti della rissa creando un bel siparietto con la Iena Rosario Rosanova, guarda il video:

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  • Gattuso alle Iene: “Bassong pensava che fossi una mezza sega…”

    Gattuso alle Iene: “Bassong pensava che fossi una mezza sega…”

    L’Uefa è andata giù pesante comminandogli 5 turni di squalifica e il Milan ha deciso di non presentare il ricorso, Gattuso dovrà dunque aspettare la finale di Wembley nel migliore delle ipotesi o le ultime partite della fase a girone del prossimo anno se i suoi compagni non riusciranno a rimontare lo svantaggio.

    Ringhio ha capito di aver sbagliato ma ad esser criminalizzato oltremodo non gli va giù e beccato dalla Iena Rosario Rosanova ha scherzato e commentato l’accaduto con la solita ironia che lo contraddistingue:

    Gattuso: Ho fatto una figura di m***, ma per me il rispetto è importante. Mi hanno dato 5 giornate… ci manca solo che mi davano un mese di galera!

    Iena: Alla partita di ritorno ci sarai?
    Gattuso: Volevo esserci, ma mi hanno consigliato di no: sono in 37mila, sai come sarei tornato gonfio a Milano. Avrei preso 37mila schiaffi

    Iena: Quando è scoppiata la rissa Ibra non è intervenuto?
    Gattuso: E meno male, altrimenti ora eravamo ancora lì!

    Iena: E Pato se ne è andato negli spogliatoi?
    Gattuso: Sì, si è andato a chiudere in bagno…

    Iena: Quando hai messo le mani al collo a Jordan che cosa aveva detto?
    Gattuso: Gridava e diceva “Questa non è una piscina!” (riferito al fallo a Thiago Silva)

    Iena: Tu dovresti essere il tutor di Cassano…
    Gattuso: È questa la cosa bella, Cassano mi ha detto. Bell’esempio che mi hai dato… adesso lui è diventato il mio tutor!!!!

    Gattuso: Il mio motto è ‘portare rispetto a chi porta rispetto’. Buono sì ma scemo no. In questi anni non ho fatto male a nessuno e dopo la partita sono andato da Jordan e lui si è tolto gli occhiali con un gesto di sfida, gridando “fuck fuck”, poi è intervenuto Bassong dicendo “You and me” e noi abbiamo fatto “you and me” anche perché avevo esperienza con la telefonia… Nel sottopassaggio abbiamo fatto primo e secondo tempo io e lui (Bassong), che mi ha visto piccolo e pensava fossi una mezza sega…”.

  • Totti si confessa a Le Iene: “volevo far vedere la marca degli scarpini”

    Totti si confessa a Le Iene: “volevo far vedere la marca degli scarpini”

    Per l’ultima puntata stagionale Le Iene si regala un in intervista a Francesco Totti. Il capitano della Roma incalzato dalle domande della “Iena” Rosario Rosanova risponde con la solita simpatia, il principale argomento non poteva che esser il derby e l’esultanza tanto contestata. Si parlerà anche di Nazionale, della Sampdoria e Cassano prossimi avversari e di possibile fioretto con Ilary per lo scudetto. DI seguito vi riportiamo l’intevista integrale:

    Iena Rosario Rosanova: Domenica non si è capito questo fatto del gesto, del pollice verso. Che cosa è successo?
    Francesco Totti: No, è solamente un gesto goliardico, è sempre successo sia da parte nostra che da parte loro; dopo un derby di Roma vinto sappiamo quello che può succedere. Non ho offeso nessuno.

    Iena: Ma che significa questo gesto?
    Totti: Niente, volevo fare vedere gli scarpini e la marca degli scarpini…

    Iena: Cioè, praticamente significa Lazio in Serie B…
    Totti: No, perché in quel momento pensavo solamente alla vittoria nel derby e basta.

    Iena: L’unico laziale che ti ha difeso è Di Canio.
    Totti: Perché conosce il sapore del derby. Lui ne ha fatti tanti, è riuscito anche lui a fare sfottò dopo un gol sotto la sud, molto più pesante del mio, non tutti l’hanno accettato, alla fine, però, come ha detto lui e ha ribadito, chi è romano sa cosa significa il derby.

    Iena: Che significato ha il derby?
    Totti: Il derby per me è una partita speciale, una partita differente, una partita che vorrei vincere sempre perché, più che altro, il giorno dopo, per non sentire i laziali in giro…

    Iena: L’allenatore delle Lazio ha proposto 10 giornate di squalifica per questo tuo gesto…
    Totti: Penso che non stia a lui deciderlo. Come ho detto prima e ribadisco, non sa cosa significhi il derby di Roma per un romano.

    Iena: Ci sono dei giocatori della Lazio che porteresti alla Roma
    Totti: No.

    Iena: Un laziale che ti sta simpatico?
    Totti: Penso che alla fine fuori dal campo siamo tutti simpatici.

    Iena: Se dovessi dare un voto alla Roma di domenica da 1 a 10, che voto daresti?
    Totti: 11.

    Iena: E un voto invece alla Lazio?
    Totti: Alla Lazio 7, perché è partita bene e poi alla fine è uscito fuori il migliore, purtroppo per loro.

    Iena: E quando l’arbitro ha fischiato il rigore per la Lazio che hai pensato?
    Totti: Quando ha fischiato il rigore stavo ancora sotto la doccia, ho sentito un boato e ho pensato che avessimo pareggiato, invece è venuto il magazziniere e ha detto del rigore per la Lazio. Poi non sapevo se uscire o meno perché un po’ di scaramanzia te la porti dentro, sì. E allora ho detto “Mho rimango dentro”.

    Iena: Quando hai saputo che lo ha parato che hai pensato invece?
    Totti: Eh, mi sono sbrigato a vestirmi per uscire, poi il tempo che uscivo e c’era il rigore per la Roma, sono rimasto dentro perché ho detto “Non si sa mai”. Dopo il gol sono uscito.

    Iena: Un voto al portiere, a Julio Sergio.
    Totti: Dieci.

    Iena: E a Vucinic?
    Totti: Da quando la ragazza è incinta è cambiato. Gli riesce tutto. È un giocatore che fa la differenza.

    Iena: Fa bene a mettere incinta la ragazza?
    Totti: Eh, hai capito Ilary? (guarda la telecamera)

    Iena: A Vucinic che voto diamo?
    Totti: In questo momento dieci.

    Iena: A Jimenez?
    Totti: Nove.

    Iena: De Rossi?
    Totti: Otto.

    Iena: E a Francesco Totti?
    Totti: Dieci (ride).

    Iena: Senti, domenica arriva la Sampdoria e ci sta Cassano, che diciamo a Cassano?
    Totti: Cassano deve stare buono domenica. Lui è un giocatore che può fare la differenza quando vuole, ha numeri eccezionali, sperando che domenica li lasci a Genova.

    Iena: Quindi domenica quando lo vedi che succede?
    Totti: Ci salutiamo, parliamo delle fidanzate, delle mogli e della famiglia.

    Iena: Ora si sposa, vai pure tu al matrimonio?
    Totti: No. Ha invitato pochi intimi.

    Iena: E al tuo matrimonio è venuto?
    Totti: Sì, sì.

    Iena: Lui invece ha fatto una cosa fra intimi!
    Totti: (ride).

    Iena: La Roma è prima, quanto è importante un allenatore romano e romanista?
    Totti: È importantissimo. Importantissimo perché conosce la piazza, conosce la città, aiuta un po’ tutti. E poi se dovesse succedere quello che succede sarebbe il primo romano a vincere lo scudetto. Un allenatore.

    Iena: Chi è più forte secondo te, Ranieri o Mourinho?
    Totti: Ranieri.

    Iena: Tra Ranieri o Capello?
    Totti: Sono due allenatori differenti. Però Capello ha vinto lo scudetto a Roma, Ranieri vediamo.

    Iena: Chi è più forte, la Roma o L’Inter?
    Totti: La Roma (ride).

    Iena: Meglio come presidente la Sensi o Moratti?
    Totti: Sensi, sono facili queste domande…

    Iena: E perché la Sensi è meglio di Moratti?
    Totti: Perché è il mio presidente, perché ho un rapporto eccezionale e poi perchè ha fatto grande questa squadra.

    Iena: E come giocatore chi vorresti il prossimo anno alla Roma?
    Totti: Come giocatore? Bisogna vedere se possiamo comprarli… non lo so… Messi, va bene?

    Iena: A proposito di Messi… se dovessimo scegliere, Inter o Barcellona?
    Totti: Una partita aperta a 360°… però da italiano tifo Inter.

    Iena: E lo scudetto chi lo vince?
    Totti: Lo scudetto lo vince l’Inter (ride)

    Iena: E Ranieri ha fatto bene a sostituirti?
    Totti: Sì ha fatto bene perché abbiamo vinto. Alla fine quello che conta era il risultato. Chi segnava, come segnavamo, chi giocava era uguale…

    Iena: Se dovessi scegliere tra giocare sempre titolare o vincere lo scudetto?
    Totti: Bisogna vedere quante partite faccio…

    Iena: È più importante vincere il derby o lo scudetto?
    Totti: Gli lascio tutti e due i derby.

    Iena: Sì?
    Totti: Embè… mica sono stupido.

    Iena: La Lazio in B o lo scudetto?
    Totti: Lo scudetto.

    Iena: L’andare in nazionale o vincere lo scudetto?
    Totti: Lo scudetto.

    Iena: Il momento importante per lo scudetto, parliamoci chiaro, è quando si festeggia, o mi sbaglio?
    Totti: Eh, sì anche perché mancano quattro giornate. Siamo primi in classifica e abbiamo la possibilità di vincerlo. Sappiamo che è difficile vincerlo, sappiamo che non lo vinciamo, tentiamo di vincerlo.

    Iena: Se dovessi scegliere tra vincere i Mondiali e vincere lo scudetto?
    Totti: Ho vinto tutti e due perciò…prima vinco lo scudetto e poi speriamo che possa vincere i Mondiali.

    Iena: Se tu fossi l’allenatore chi porteresti in Nazionale?
    Totti: Chi sta bene fisicamente.

    Iena: Bella questa…
    Totti: Beh, sono scelte difficili.

    Iena: Hai una formazione ideale nella testa?
    Totti: La Formazione ideale per la Nazionale?

    Iena: Sì
    Totti: Buffon, Zambrotta, Nesta, anche se non ci va…vabbè, levo Nesta e metto Cannavaro, Chiellini, Grosso, De Rossi, Pirlo, Camoranesi, Di Natale, Toni e Iaquinta

    Iena: E tu dove stai, scusa?
    Totti: E io sto in vacanza (ride).

    Iena: Ma se ti chiamano ci vai?
    Totti: Non lo so.

    Iena: Ma da che dipende?
    Totti: Dipende da come sto fisicamente, tutto quanto…poi, può essere che sto bene e non mi chiama.

    Iena: Non è che dipende da Ilary, che dice andiamo a farci le vacanze invece di andare in Nazionale?
    Totti: No, Ilary è la prima che mi vuole mandare in Sud Africa.

    Iena. Ma veramente?
    Totti: Sì, vuole vedere il Sud Africa che non l’ha mai visto.

    Iena: Andiamo su Ilary. Perché vi siete sposati?
    Totti: Perché stiamo bene insieme. Ci amiamo.

    Iena: Diventi serio quando parli di Ilary, hai cambiato proprio espressione..
    Totti: Vabbè, devo stare attento a quello che dico, sennò chi la sente…

    Iena: È stato importante il passo del matrimonio?
    Totti: Sì, perché noi convivevamo, era una bimba, aveva 20anni. L’ho cresciuta bene, l’hai vista com’è migliorata (ride), mica era così prima…

    Iena: Ne è valsa la pena quindi?
    Totti: Sì, ne sono fiero.

    Iena: Ma è laziale o romanista?
    Totti: È romanista. Mio suocero e i miei cognati sono laziali.

    Iena: Dopo la partita Ilary cosa ha detto?
    Totti: Era contenta, era emozionata, anche perché anche lei sapeva l’importanza della partita, quanto ci tenevo…poi mi ha detto: “Certo che non hai fatto niente te! Era meglio che non giocavi!”. Lei poi per ammazzarmi su queste cose è la prima.

    Iena: Ti dà fastidio?
    Totti: No perché non ci capisce niente, parla e non capisce niente di pallone perciò non parliamo proprio di calcio.

    Iena: A no?
    Totti: No, è come se parlassi da solo. Perciò evitiamo, ci sono altri argomenti.

    Iena: Domenica notte dopo cena c’è stato il “premio” partita con lei poi?
    Totti: No, dopo cena lei è andata a casa e io sono andato a festeggiare con la squadra. Lei voleva andare a dormire perché era stanca e io sono andato con gli amici…

    Iena: Sta sempre stanca praticamente.
    Totti: Eh, è sempre stanca…quando torna da Milano…

    Iena: Io so che sei geloso, sei famoso per questo fatto.
    Totti: Quando ero più piccolo ero geloso, adesso… sono geloso il giusto. Conoscendo lei non ho problemi.

    Iena: E che significa dividerla con noi delle Iene, che sta con noi, viene una volta a settimana a Milano, come la vedi tu questa cosa?
    Totti: Ma la vedo bene perché poi lei è brava, è spigliata, è una persona giusta per quel programma poi.

    Iena: E di Luca e Paolo sei geloso?
    Totti: No, anche perché… di che devo essere geloso? (ride)

    Iena: Neanche quando fanno i balletti assieme?
    Totti: No… è il suo lavoro.

    Iena: Vogliamo fare un bel fioretto per lo scudetto? Ce la faresti a dire rinuncio, non faccio più niente con Ilary finché…
    Totti: Ma che? Sei matto? No, no… Trova un’altra via d’uscita…

    Iena: Non rinunceresti a questa cosa per vincere lo scudetto?
    Totti: Da qua a un mese?

    Iena: No quanto vuoi tu… quanto tempo…
    Totti: Due giorni… il tempo che va a Milano e torna… il fioretto quanto me lo vuoi fare durare oh?

    Iena: Non lo so. Dici io rinuncio a fare queste cose la sera, basta vincere lo scudetto…
    Totti: Ho capito. Allora lo scudetto dobbiamo vincerlo domenica…

    Iena: Allora niente fioretto?
    Totti: …niente fioretto.

    Iena: Beh, io avrei fatto la stessa cosa.
    Totti: (ride)

  • Facchetti Jr. alle Iene: “restituiamo lo scudetto del 2006”

    Dopo l’infuocata udienza di ieri a Napoli, nella quale la difesa ha tirato fuori “la madre di tutte le intercettazioni” che voleva l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti consigliare la griglia a Bergamo, le Iene hanno intervistato il figlio Gianmaria:

    Negli anni d’oro di Moggi che ruolo ha avuto tuo padre? Gianfelice Facchetti:
    «È stato vicepresidente e presidente negli ultimi due anni circa».
    Hai mai avuto dei sospetti su Calciopoli?
    «Sì»
    In famiglia ne avete mai parlato?
    «Sì, tante volte. Abbiamo par la to di alcuni episodi che si vedevano, di una serie di strane coincidenze, chiamiamole così. Io all’inizio facevo fatica a credere e poi sono felice di essere stato sbugiardato».
    Hai mai pensato che qualcuno lo stesse fregando?
    «Spesso».
    Ha mai peccato un po’ di ingenuità?
    «Sicuramente».

    Avrebbe potuto fare qualcosa per portare al la luce Calciopoli prima?
    «Penso che abbia fatto tutti i tentativi nelle sue possibilità perché ciò accadesse».
    Tuo padre parla va con i designatori arbitrali?
    «Sì».
    Quindi faceva come Moggi?
    «No, faceva diversamente perché il contenuto delle telefonate era differente».
    Perché lo stanno tirando in mezzo proprio ora?
    «Perché nel momento in cui il processo fa verso la sua fase cruciale la difesa di Moggi sta cercando di fare il suo lavoro. Sicuramente i sistemi sono in parte inaccettabili, quello che è accaduto ieri lo dimostra».

    Tutta Italia parla di una telefonata tra Facchetti e il designatore degli arbitri. Di cosa l’accusano?
    «Lo accusano di aver indicato il nome dell’arbitro Collina per una partita».
    Hai qualcosa in contrario se sentiamo la telefonata?
    «Volentieri, sono felice». (Si ascolta la telefonata)
    Cosa c’è di strano in questa telefonata?
    «C’è di strano che per tutta la giornata di ieri e che per i giorni che hanno anticipato l’udienza è stato detto che c’era questa “madre di tutte le intercettazioni” in cui mio padre dettava la griglia degli arbitri, in cui mio padre avrebbe dato indicazioni al dott. Bergamo di mandare Collina a una partita invece il nome del signor Collina lo pronuncia per la prima volta nel la telefonata il dottor Bergamo e non Giacinto Facchetti. La telefonata è completamente diversa dalla trascrizione che è stata usata in aula ieri, che è stata diffusa dai giornali, in rete, nei vari siti, che è stata riportata da varie tv private e non e quindi c’è proprio una falsificazione dei fatti che è una cosa assolutamente grave e inaccettabile».

    Quindi pensi ci sia una manipolazione di questi contenuti?
    «Non so se ci sia stata una manipolazione, però sicuramente c’è stata un’alterazione del significato delle cose , anche perché trascrivere una testo che viene diffuso e che poi si va ad ascoltare ed è diverso, è quasi comico».
    Chi vuole coinvolgere tuo padre in questa intercettazione? Chi lo vuole sporcare?
    «Credo la difesa di Moggi per cercare di portare avanti la teoria che tutti facevano così e quindi che tutti vanno assolti perché facevano le stesse cose».
    Quindi tutti colpevoli nessun colpevole?
    «Questa è la suggestione che loro vorrebbero far passare ma che noi non possiamo accettare».
    Perché no?
    «Non si può accettare perché basta ascoltare… la sostanza è assolutamente differente. Chiedere il miglior arbitro per giocare una partita mi sembra la richiesta di giocare una partita in condizioni di legalità nel campionato più taroccato nel la storia del campionato italiano».

    Chi ha calunniato tuo padre?
    «Troppe persone, ho perso il conto».
    Qualcuno si è mai scusato con la famiglia Facchetti?
    «Sì, l’ex arbitro Massimo De Santis che noi avevamo querelato perché aveva fatto delle insinuazioni su mio papà e poi ha firmato una lettera di pubbliche scuse, salvo poi negli ultimi giorni di cercare di tornare sui suoi passi…».

    Come definisci Calciopoli?
    «Una degna conclusione di una pagina del calcio italiano orribile durata più di dieci anni».
    Come definisci Luciano Moggi?
    «Non voglio definirlo, non voglio spendere altre parole». Vi siete mai incontrati? «No».
    Senza Calciopoli l’Inter avrebbe vinto quattro scudetti di fila?
    «No, assolutamente no, per un sacco di motivi».

    Lo scudetto del 2006 l’Inter lo deve riconsegnare?

    «Sarebbe un gesto molto eclatante ma che avrebbe il potere di far acquisire ancora più punti alla nostra storia…. Anche restituendo lo scudetto ci sarà chi rivorrà indietro i suoi, ma secondo me sarebbe una mossa vincente».

    Il calcio è più pulito dopo il 2006?
    «Un po’ di più sì».

    L’Inter vince lo scudetto?

    «Non voglio dirlo per scaramanzia».

    Ti stai toccando?
    «Sì».

    E la Champions?
    «Non lo voglio dire come lo scudetto e mi sto toccando».

    E la Coppa Italia ?

    «Idem».

    Adesso l’Inter è ostacolata dagli arbitri?

    «No».

    C’è un complotto contro l’Inter?
    «No, penso proprio di no».

    Glielo dici tu a Mourinho?

    «Se ho occasione sì».

    Cosa diresti a tuo padre se ci fosse ancora?

    «Ieri ci siamo divertiti parecchio. Si sarà divertito molto anche lui con l’Avvocato Prisco, ci sarebbe voluto lui ieri a Napoli in aula».

    Cosa pensi del la richiesta di Vieri?
    «Io di Vieri ricordo solo Lido Vieri, il portiere del la grande Inter»

  • Fiorentina – Inter: dal “Fatto” a “Le Iene” i sospetti di una combine

    In questi ultimi giorni il mondo del calcio sta vivendo nuovamente l’incubo dello scandalo di Calciopoli a causa delle nuove intercettazioni telefoniche che chiamano in causa anche la società nerazzurra che proprio nel 2006 si ergeva come esempio di lealtà in un “sistema” ormai marcio.
    Inizia stasera per l’ Inter quella che viene definita la dieci giorni che vale un’intera stagione, prima con l’impegno in campionato contro la Fiorentina di Prandelli che sarà nuovamente affrontata martedì in Coppa Italia, poi il 13 Aprile a Napoli si terrà l’udienza del processo di Calciopoli, la sfida con la Juventus il 16 Aprile e l’attesissima semifinale di Champions League il 20 Aprile contro il Barcellona di Messi e Ibrahimovic.
    Ciò che però è emerso in queste ultime ore sono dei sospetti sul risultato di questa sera al Franchi. A far scattare il campanellino d’allarme è la parte interessata per la corsa allo scudetto ovvero la Roma. Sono molte le lettere di denuncia giunte nelle varie redazioni giornalistiche da parte di tifosi terrorizzati da una vittoria sospetta dei nerazzurri.
    Il sospetto, o meglio ancora, la voce che circola in queste ore sarebbe basata su una sorta di scambio di favori tra le due società, per una Fiorentina che non ha molto da chiedere al campionato italiano e l’imminente sfida in Coppa Italia che farebbe gola all’ambiente viola.

    Addirittura ad occuparsi del caso sembra sia stato anche il Fatto Quotidiano, testata giornalistica solitamente lungi dall’interesse calcistico, che stamattina non esitava a pubblicare in prima pagina le strane quote decise dai bookmaker italiani sul risultato, le ripetute lettere anonime e le parole “strane” di Cesare Prandelli (“In Europa ci si arriva anche via Coppa Italia“). Altro Media ad occuparsi del ipotetico fattaccio sarebbe la trasmissione televisiva “Le Iene” che, attraverso la voce di uno dei suoi inviati, Paolo Calabresi, segnala nel corso della trasmissione “Tana libera per tutti”:

    Ieri mattina ho ricevuto una segnalazione: il risultato sarà per l’Inter, lo dice un giocatore che lo riferisce ad un dirigente di un’importante squadra del nord. La contropartita per il regalo che la Fiorentina farà in campionato ci sarà nella gara di martedì di Coppa Italia. Io non sono un giornalista ma per quello che faccio anche in alcuni servizi per “Le Iene” lo sono di fatto. Per me, questa cosa che mi è arrivata, non ha nessun valore, perchè la regola vuole che se un anonimo ti manda una segnalazione è come se non ti arrivasse nulla, a meno che non contenga degli elementi che si possono verificare, cosa che noi de “Le Iene” nel nostro piccolo, per quello che possiamo, essendo aperti anche il weekend, verificheremo“.

    Certamente alla luce di quanto scritto, sarà difficile stasera immaginare un dopopartita esente da polemiche, noi speriamo solo che tutto ciò sia solo frutto di un allarmismo (poco sportivo a dire il vero) di tifosi desiderosi di vincere uno scudetto che ad inizio campionato sembrava impensabile, ad ogni modo ci auguriamo sempre che il mondo del calcio si allontani dalle aule di tribunale e dal marciume in cui sembra ormai precipitare sempre più.