Diego Perotti match winner del match con cui il Genoa espugna l’Olimpico di Roma sconfiggendo 0-1 la Lazio suo un calcio di rigore che ha anche provocato l’espulsione del portiere Marchetti lasciando i padroni di casa con l’uomo in meno.
Successo meritato per la formazione di Gasperini la quale è stata protagonista di una bella gara mentre per la squadra di Pioli è la seconda sconfitta di fila; la gara di oggi ha dimostrato un involuzione negativa sotto il profilo del gioco da parte della Lazio.
La prima palla gol del match porta la firma di Biglia che, al 7′, calcia una punizione radente e Perin si salva con la complicità del palo, avvio di match molto maschio con tre cartellini gialli estratti dal direttore di gara Gervasoni a Mauri e Cana, per la Lazio, i quali erano diffidati e salteranno la prossima gara. La risposta del Genoa è affidata a un calcio di punizione effettuato da Niang respinto dal portiere Marchetti; al 27′ la svolta del match: Marchetti frana in uscita su Niang imbeccato da Bertolacci, calcio di rigore e cartellino rosso per il portiere, tra i pali si schiera Berisha, dal dischetto gol di Diego Perotti per il vantaggio ospite.
Nella ripresa diagonale di Niang con palla a lato. Al 51′ punizione di Biglia palla a lato. Al 52′ Niang serve Iago che sbuca dinnanzi a Berisha ma calcia a lato; Al 67′ palo colpito da Mauri che si incunea tra i difensori del Genoa; al 79′ rovesciata dall’interno dell’area di rigore di Mauri palla alta.
Con questa vittoria il Genoa si porta a quota 32 punti in classifica mentre la Lazio rimane ferma a 34 punti.
Tabellino
LAZIO-GENOA 0-1 29′ Perotti (rigore)
LAZIO: Marchetti, Radu, Cana, De Vrij, Basta, Parolo, Biglia, Cataldi [27. Berisha], Mauri [80. Keita], Klose, Candreva [46 Felipe Anderson]. All: Pioli
Quando tutto sembra finito, quando ormai, in una gara sostanzialmente equilibrata, ci si prepara ad assistere ai tempi supplementari, arriva la zampata del campione che regala alla propria squadra il successo. Con queste parole si può sintetizzare la gara tra Napoli ed Inter decisa al 93° da una giocata di Higuain che, dopo una rimessa laterale di Ghoulam, ha beffato un Ranocchia totalmente in ritardo ed ha spedito in rete la palla della vittoria.
Benitez può essere contento del successo ma magari dovrà apportare qualche piccola modifica ad una squadra che nel primo tempo ha ben giocato con la consueta qualità davanti ma che nella ripresa ha commesso diversi errori ed ha impensierito poco l’Inter concedendo qualche occasione ai nerazzurri.
Mancini, dovendo mandare giù la delusione dell’errore finale costato l’eliminazione, può comunque vedere dei lati positivi in quella che è parsa, probabilmente, la migliore Inter della sua gestione.
Veniamo al racconto della gara.
Benitez effettua un turnover piuttosto leggero, sostanzialmente rispetto alla formazione base il tecnico spagnolo sostituisce solo il portiere, gioca Andujar, e l’esterno di difesa, Maggio infatti ha dato forfait all’ultimo ed è stato sostituito da Koulibaly.
Mancini invece cambia ben 8 giocatori rispetto alla formazione scesa in campo dal primo minuto domenica contro il Sassuolo. Subito in campo l’ultimo acquisto Santon, oltre a lui dentro il giovane Puscas in attacco al fianco di Icardi e Brozovic titolare a centrocampo con Hernanes e Medel. C’è Shaqiri panchina per Podolski.
Parte meglio il Napoli che nei primi minuti prova a rendersi insidioso con Higuain. Al 13° però ghiottissima occasione per l’Inter con Icardi che si libera e lascia partire una conclusione che colpisce il palo. L’occasione carica i nerazzurri che provano a rendersi pericolosi poco dopo con un tiro di Shaqiri che però risulta centrale e facile per Andujar. Il Napoli pian piano riprende il comando delle operazioni e al 27° Hamsik ha una buona occasione ma il suo tiro finisce alto, subito dopo occasione anche per Higuian che vince un duello con Ranocchia ma non riesce a superare Carrizo. Le occasioni per i partenopei aumentano e poco dopo la mezz’ora il Pipita non riesce a ribadire in gol una corta respinta di Carrizo su tiro di Hamsik. I padroni di casa danno l’impressione di poter trovare il gol in qualsiasi momento e al 43° Koulibaly colpisce oltre la traversa da pochi passi. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.
La ripresa parte senza cambi e nei primi minuti si assiste ad una gara equilibrata con buon ritmo ma senza grandi lampi. Al 62° Icardi s’inventa una finezza di tacco per Puscas, il giovane attaccante calcia ma Albiol e poi Andujar salvano in corner. Passano 5 minuti ed è Hernanes ad avere una buona chance dal limite ma la difesa del Napoli devia in angolo. L’Inter sembra più sicura mentre il Napoli non pare la stessa squadra del primo tempo, gli azzurri sono imprecisi e lenti rispetto alla prima frazione. Benitez inserisce Mertens e Gabbiadini ed il Napoli ne guadagna subito in intensità nella zona offensiva. Quando ormai i supplementari sembrano ad un passo Higuain, servito da una rimessa laterale di Ghoulam, beffa Ranocchia, si presenta davanti a Carrizo e lo batte. Non c’è più tempo in semifinale contro la Lazio va il Napoli.
NAPOLI – INTER 1-0 (0-0) (93° Higuain)
Napoli (4-2-3-1): Andujar; Koulibaly, Albiol, Britos, Strinic; David Lopez, Gargano; De Guzman (84° Ghoulam), Hamsik (75° Gabbiadini), Callejon (72° Mertens); Higuain.
Allenatore: Benitez.
Inter (4-3-1-2): Carrizo; Nagatomo, Ranocchia, Juan Jesus, Santon (85° Dodò); Hernanes (74° Guarin), Brozovic, Medel; Shaqiri; Puscas, Icardi
Allenatore: Mancini.
Arbitro: Massa.
Ammoniti: Shaqiri (I), Juan Jesus (I), Medel (I), Gargano (N), Puscas (I), Ranocchia (I)
La 21° giornata della Serie A 2014/15 ha visto l’Udinese fermare la capolista Juventus sullo 0-0, i bianconeri, oggi in blu, non sfruttano così il pari della Roma e mantengono 7 punti di vantaggio sui giallorossi. L’Udinese dalla sua ha fatto una gara attentissime in difesa, belle prove di Piris e Allan, e ha provato a far male con le insidiose ripartenze. La Juve può recriminare per una clamorosa palla gol sprecata da Tevez al 85°.
Prosegue la corsa del Napoli che, contro un avversario storicamente ostico come il Chievo, riesce ad imporsi per 2-1 al Bentegodi. Nel primo tempo un autogol per parte, piuttosto simili, prima di Cesar e poi di Britos fissano il risultato sul 1-1. Nella ripresa il Napoli fa suo il bottino pieno grazie al primo gol in azzurro di Manolo Gabbiadini. Terzo posto consolidato e secondo a soli 4 punti.
Tremendo tonfo della Sampdoria a Torino. Nel giorno in cui tutti si aspettano qualcosa da Samuel Eto’o, protagonista assoluto della giornata è Fabio Quagliarella che con una tripletta trascina il Torino ad un nettissimo successo per 5-1 sui blucerchiati. Le altre reti dei granata sono siglate da Amauri e da Bruno Peres. Inutile quanto bello il tacco di Obiang che aveva siglato il momentaneo 1-4.
Della frenata della Sampdoria non ne sa approfittare la Lazio che a Cesena si trova contro un super Defrel autore di un gran tiro che vale l’uno a zero e del cross in mezzo che manda in tilt Cataldi che fa autogol. Arriva troppo tardi la rete di Klose che serve solo ad accorciare le distanze. Il Cesena vince e prova a rimanere attaccato alla Serie A.
Torna a vincere il Palermo che al Barbera non lascia scampo al Verona. I rosanero compiono una rimonta visto che erano stati gli scaligeri a passare in vantaggio grazie al bel colpo di testa di Tachtsidis su azione di corner. Il solito immenso Dybala, questa volta con un calcio di punizione potente e precisissimo, riporta in parità i suoi e nella ripresa ci pensa il GalloBelotti a trovare la rete da tre punti. Per il Verona di Mandorlini, nonostante il successo nello scorso turno, il periodo negativo sembra non voler finire.
Una rovesciata di pregevole fattura, siglata nel recupero, di Mauricio Pinilla permette all’Atalanta di avere la meglio sul Cagliari. Il gol dell ex del cileno fissa il risultato sul 2-1, prima di lui nel primo tempo avevano segnato Biava, per il vantaggio nerazzurro e Dessena, per il pari rossoblu.
RISULTATI 21° GIORNATA
Genoa -Fiorentina 1-1 (giocata ieri)
Roma Empoli 1-1 (giocata ieri)
Sassuolo – Inter 3-1 (anticipo delle 12.30)
Atalanta – Cagliari 2-1
Cesena – Lazio 2-1
Chievo – Napoli 1-2
Palermo – Verona 2-1
Torino – Sampdoria 5-1
Udinese – Juventus 0-0
Milan – Parma posticipo delle 20.45
CLASSIFICA DOPO 21 GIORNATE
Juventus 50, Roma 43, Napoli 39, Lazio e Sampdoria 34, Fiorentina 32, Palermo 30, Genoa 29, Torino, Sassuolo e Udinese 28, Milan* e Inter 26, Verona 24, Atalanta 23, Empoli 20, Cagliari 19, Chievo 18, Cesena 15, Parma* 9
La sconfitta in Tim Cup, subita in casa contro la Lazio poteva metter la parola fine sull’avventura di SuperPippoInzaghi come allenatore del Milan, voci però riportate dagli spogliatoi dai giornalisti di Raisport presenti, parlano di una telefonata di Berlusconi che avrebbe deciso di continuare con l’attuale tecnico. Resta però il fatto che se la gara di questa sera contro la Lazio doveva essere quella della rinascita, della ripartenza per un futuro migliore, così non è certamente stato. Oltre all’eliminazione, firmata da un rigore di Lucas Biglia nel primo tempo, c’è da segnalare un Milan troppo confusionario nel primo tempo e che ha effettuato un forcing nella ripresa sfruttando l’inferiorità numerica biancoceleste per il rosso a Cana al 45°. Attacco che però non ha prodotto quasi niente, Berisha in fin dei conti non ha dovuto esibirsi in parate complesse.
La Lazio di Pioli ha invece dimostrato di vivere un buon momento di forma e di avere un progetto di gioco ben preciso che anche cambiando gli interpreti non cambia il risultato, buona prestazione, nonostante inferiorità per 45 minuti e difesa contata, e semifinale raggiunta.
Veniamo al racconto della sfida di San Siro.
Inzaghi vuole rialzarsi e a parte l’inserimento di Albertazzi sulla fascia e di Abbiati tra i pali, cerca di schierare la miglior formazione con il trio offensivo composto da Menez, Pazzini e Cerci.
Pioli effettua un po’ più di turnover, eccezion fatta per la difesa dove ha gli uomini contati
Il Milan parte forte ma al 9° trema quando Klose s’invola, supera anche Abbiati ma si sposta troppo verso l’esterno e la sua conclusione esce. Le distrazioni difensive rossonere si ripetono dopo circa 5 minuti ed il portiere milanista è costretto ad un’uscita miracolosa sulla propria trequarti su Keita lanciato. Passata la paura il Milan prova a portarsi in avanti con Menez che va al tiro che però gli esce troppo centrale, para Berisha. La Lazio però costruisce un’altra occasione ma Cataldi è anticipato sul più bello. I biancocelesti giocano a memoria e quando spingono fanno paura, i rossoneri sono più confusionari e si affidano alle azioni dei singoli, Menez e Cerci, che però non paiono in serata. Alla mezz’ora Pazzini ha una buona chance ma ci mette troppo tempo a calciare e Parolo chiude. Al 38° la gara si sblocca, cross di Radu da calcio di punizione, tocco di mano di Albertazzi e Rocchi concede il rigore che Biglia trasforma per il vantaggio Lazio. Sullo scadere del primo tempo Cana commette il fallo che gli costa il secondo giallo, i biancocelesti rimangono in 10, il Milan non ha il tempo di sfruttare le superiorità, almeno nel primo tempo che si chiude sullo 0-1.
Ci si aspetta un Milan aggressivo ma nei primissimi minuti si assiste solo ad un possesso palla che porta a poco, poi pian piano i rossoneri provano ad aumentare la pressione. La gara la fa il Milan, la Lazio si limite alla copertura e alle ripartenze veloci. Al 68° Pazzini trova una girata incredibile che si infila sotto l’incrocio ma Rocchi vede un controllo di mano dell’attaccante e annulla. La ripresa è un vero e proprio forcing del Milan ma nonostante tutto Berisha non effettua alcuna parata anzi è Keita a sfiorare il raddoppio con un gran diagonale che s’infrange sul palo. Inzaghi le prova tutte inserendo anche Suso per Albertazzi ma i risultati non si vedono. Nel secondo dei 5 minuti di recupero è Onazi a mangiarsi il gol dello 0-2 e sul fronte opposto Cerci trova il gol ma si alza la bandierina, rete annullata. Nei restanti minuti non accade altro, la Lazio regge in 10 e conquista la semifinale, il Milan esce tra i fischi dei suoi tifosi.
MILAN – LAZIO 0-1 (38° rig. Biglia)
Milan (4-3-3): Abbiati; Abate, Alex, Rami, Albertazzi (80° Suso); Poli (79° Van Ginkel), Montolivo, Muntari (51° Honda); Cerci, Pazzini, Menez.
Una Lazio brillante s’impone, in rimonta per 3-1 sul Milan di Inzaghi, troppo brutto e totalmente senza idee. Gli uomini di Pioli vanno subito dopo 4 minuti per il gol di Menez ma poi cominciano a macinare gioco e ad inizio ripresa confezionano il sorpasso che riporta momentaneamente i biancocelesti al 3° posto. Da segnalare un ottimo Klose autore di un assist ed un gol.
Per il Milan arriva invece la terza sconfitta in quattro gare di campionato in questo 2015, e la posizione di Inzaghi sulla panchina rossonera pare decisamente in bilico, molto probabilmente sarà la partita di martedì in Coppa Italia a San Siro, sempre con la Lazio a decidere il destino di Superpippo.
Veniamo al racconto della gara.
Pioli recupera De Vrij e Mauri e nel suo 4-3-3 schiera Cataldi con Biglia e Parolo a metà campo e un trio offensivo composto da Candreva, Klose e Mauri.
Inzaghi risponde con lo stesso schema ma cambia un po’ di uomini con Van Ginkel che si prende un posto a centrocampo ed El Shaarawy che è titolare in avanti insieme a Bonaventura e Menez.
Parte forte ed aggressiva la Lazio che chiede un rigore al 2° con Radu che lamenta un contatto in area, Mazzoleni non fischia. Alla prima opportunità però è il Milan a colpire con Menez che al 4° ruba palla a Basta a centrocampo, s’invola verso la porta e batte Marchetti. Il gol permette ai rossoneri di poter impostare la partita compattandosi e cercando le ripartenze. Al 17° occasionissima per Klose che sfrutta un errore di Mexes e prova a superare Lopez che però è bravo a chiudere, sulla ribattuta ci prova Candreva ma il suo tiro è ribattuto. I biancocelesti crescono e al 20° un colpo di testa di Klose esce di un niente. Passano meno di 5 minuti e Diego Lopez salva il risultato opponendosi ad un tiro di Candreva piuttosto libero in area di rigore. Il duo Candreva-Klose continua a far impazzire un’incerta difesa rossonera che però, nonostante qualche sofferenza, tiene. Dopo 2 minuti di recupero concessi da Mazzoleni, si chiude il primo tempo con gli ospiti avanti per un gol a zero.
Nel secondo tempo la Lazio parte fortissimo e al 47° trova la parità con Parolo abile ad inserirsi e girare in rete un perfetto cross di Klose. Non è finita qua perchè al 51° Montolivo commette una leggerezza sul retropassaggio, si avventa Klose che si presenta davanti a Diego Lopez e lo batte per il vantaggio biancoceleste.Inzaghi al 55° si gioca la carta Pazzini ma la Lazio non sembra voler rallentare il ritmo. Il cambio di modulo non permette al Milan di costruire anzi sono ancora i padroni di casa a rendersi insidiosi. Gli uomini di Inzaghi non trovano spazi ma sembrano non avere nemmeno idee. Al 81° contropiede della Lazio con Candreva che solissimo s’invola sulla destra, mette in mezzo per Djordjevic che al momento di calciare si procura una distorsione alla caviglia (uscirà subito dopo) dietro di lui c’è Parolo che calcia e realizza il 3-1, è il colpo del K.o. per il Milan. Nel primo minuto di recupero Mexes perde la testa e dopo un contrasto con Mauri va a prendere per il collo il capitano della Lazio, Mazzoleni vede tutto ed estrae il rosso per il francese. Addirittura Mauri avrebbe anche la palla per segnare il quarto gol ma il suo tiro esce di poco. Non accade altro, la Lazio batte il Milan 3-1.
Coppa Italia che premia la Lazio e il Parma le quali si qualificano ai quarti di finale, rispettivamente vincitrici contro Torino e Cagliari
PARMA – CAGLIARI 2-1 Il Parma batte 2-1 il Cagliari e si qualifica agli ottavi di finale di Coppa Italia dove si troverà di fronte la vincente del match tra Juventus e Verona. La squadra di Donadoni ha gestito la gara in tutto il corso dei suoi novanta minuti salvo complicarsi la vita concedendo agli avversari il gol del momentaneo pareggio. La formazione di casa avrebbe potuto vincere il match con un parziale molto più ampio ma le occasioni, per giunta diverse, sprecate hanno fissato il risultato finale con soltanto un gol di scarto.
In avvio di gara è stato Cassano a impensierire la porta di Colombi; al 17′ assist di Rispoli per il barese il quale che ha concluso alto. Al 23′ triangolazione tra Cassano e Rispoli con la conclusione bloccata dall’estremo difensore; a pochi secondi dalla fine del primo tempo il vantaggio del Parma: punizione di Cassano, Barella ha sfiorato indirizzando la sfera verso il centro dell’area dove Paletta, in rovesciata, ha depositato la palla in rete. In avvio di ripresa conclusione di De Ceglie, su assist di Cassano, deviata in angolo. Al 65′ occasione per Rispoli il quale, a tu per tu, con Colombi si fa ipnotizzare mancando il raddoppio. Al 66′ ancora conclusione di Rispoli ma la palla esce a lato. Al 69′ il pareggio della squadra di Zola: Farias a tempo di prendere la mira e calciare, la palla è respinta da Mirante ma Sau è stato pronto a ribadire in gol. Nuovo, e definitivo, vantaggio del Parma al 84′: Rispoli, salta due avversari e ha depositato alle spalle di Colombi per il 2-1.
TORINO – LAZIO 1-3 L’ottavo di finale di Coppa Italia allo stadio “Olimpico” di Torino ha sorriso alla Lazio la quale ha superato per 1-3 il Torino. Turn over maggiore da parte di Pioli mentre Ventura ha mandato in campo sette titolari.
Gli ospiti nel primo tempo sono passati in vantaggio al 13′: imbeccato da Onazi, Keita è entrato in area superando Padelli con
un tiro sul secondo palo. Al 29′ la seconda rete: Cataldi, imbeccato da Keita, serve un assist sul piede di Klose il quale deve solo depositare in rete. La squadra di Pioli si è dimostrata molto più sul pezzo della squadra di Ventura. Al 48′ Keita può fare tris ma non capitalizza l’assist di Cataldi. Dopo pochi istanti El Kaddouri pesca tutto solo Martinez il quale è riuscito ad infilare Berisha. Al 57′ un errore di Glik ha consentito a Klose di presentarsi tutto solo davanti al portiere granata, rigore e rosso per Padelli, rigore che viene trasformato da Ledesma. La partita finisce praticamente qui.
Derby dai due volti quello che si è visto a Roma nella diciottesima giornata di Serie A e attendendo la partitissima di questa sera Napoli-Juventus. La Lazio butta la vittoria costruita nel primo tempo ma nella ripresa è Super Totti che con una doppietta rimette le cose in pari e in ogni caso prende, per ora, un punto sulla Juventus.
Partiamo spiegando l’effetto spettacolare e magico della partita, caratterizzato da due belle squadre costruite con un unico scopo, quello di vincere la stracittadina, e trascinate da un pubblico fantastico. La Roma inizia con il solito piglio, aggressiva e determinata la Lazio nonostante subisca inizialmente la manovra giallorossa è viva e combattiva, infatti la prima occasione è sua.
Errore di Astori, palla ad Anderson che serve Candreva in buona posizione ma il suo tiro finisce fuori. E’ il preludio al vantaggio perché al 25° Astori replica facendo un movimento per contrastare Anderson che ha la palla al limite e lascia libero un corridoio dove s’inserisce Mauri ben servito dal centrocampista laziale e fa 1-0. La Roma perde un po’ di convinzione e i biancocelesti ne approfittano, è sempre Anderson che vede spazio davanti a se e tira in porta realizzando il raddoppio, e siamo solo al 29°. Però nel primo tempo non accade più nulla, la Lazio si ferma e la Roma stordita chiude la frazione sotto di due gol, un colpo che avrebbe abbattuto un toro.
Nella ripresa però Garcia risveglia la squadra e cambia modulo in corsa, innesti di Ljajic e Strootman al posto di Florenzi e Nainggolan, cambi che peseranno molto nel prosieguo della partita. Proprio Strootman serve Totti che è tenuto in gioco dal ritardo di Radu e mette alle spalle di Marchetti accorciando le distanze dopo solo 3 minuti di inizio ripresa. Si capisce subito che è un’altra Roma e Iturbe da fuori area prova ad impensierire Marchetti che risponde attento. Al 59° la Lazio potrebbe chiudere la partita ma su un bel cross di Basta Mauri colpisce il palo e vanifica l’occasione.
Al 64° arriva il pareggio giallorosso, su un traversone di Holebas dalla sinistra Francesco Totti in acrobazia al volo realizza la rete del 2-2 entrando nella storia del derby capitolino, nessuno come lui ha messo il sigillo tante volte nella stracittadina, sono undici gol segnati nei derby.
La Lazio sembra stanca e demoralizzata, ma non molla perché l’ultimo sussulto è suo. Maicon commette un errore in appoggio e spiana la strada al contropiede biancoceleste, Candreva pesca Klose che si gira tirando in porta ma De Sanctis risponde d’istinto tenendo il 2-2 finale.
ROMA-LAZIO 2-2 (0-2) – 25° Mauri (L), 35° Anderson (L), 48° e 64° Totti (R)
Una super prestazione di Felipe Anderson permette alla Lazio di battere agevolmente con un netto 3-0 la Sampdoria ed issarsi, in attesa del Napoli, da sola al terzo posto.
Molto bella la Lazio, molto brutta la Sampdoria. La squadra di Mihajlovic non ha praticamente mai impensierito Marchetti e non è riuscita ad abbozzare una reazione dopo le reti subite.
Pioli invece può essere certamente raggiante per una Lazio che si è presentata in campo brillante dopo la sosta e con l’entusiasmo giusto per avvicinarsi al derby.
Veniamo al racconto della gara.
Il tecnico della Lazio sceglie il suo 4-3-3 con Felipe Anderson e Mauri ad accompagnare Djordjevic in attacco.
Mihajlovic, alla prima senza Gabbiadini, schiera la Samp con un 4-3-1-2 che vede Soriano partire alle spalle del duo Eder-Okaka.
I primi minuti non mostrano un gioco brillante, c’è equilibrio e la gara rimane senza emozioni. Intorno al 20° i padroni di casa mostrano segnali di crescita e spaventano Viviano con una punizione di Biglia e con Djordjevic che però non sfrutta un errore della difesa blucerchiata. La Sampdoria però non sta a guardare e tenta di rendersi insidiosa con le ripartenze. Al 38° gli sforzi della Lazio vengono premiati, giocata di Felipe Anderson che mette un cross rasoterra per l’accorrente Parolo che calcia di prima battendo Viviano. Passano 3 minuti e Felipe Anderson, migliore in campo sino a quel momento, s’inventa una gran conclusione da fuori che non lascia scampo a Viviano. Il primo tempo si chiude con i padroni di casa avanti di due gol.
La ripresa vede una Lazio propositiva che va alla ricerca del terzo gol che viene sfiorato al 51° quando, dopo un’uscita scriteriata di Viviano, Romagnoli è bravo a salvare la conclusione a botta sicura di Djordjevic. Il copione non cambia è sempre la Lazio a gestire il gioco con una Sampdoria praticamente mai pericolosa. Al 66° Felipe Anderson torna super protagonista, azione superba del numero 7 che salta gli avversari come birilli e poi appoggia a Djordjevic che a porta vuota spinge in gol. E’ sostanzialmente il colpo del K.O. la Sampdoria non trova alcun modo per provare a riaprirla, i biancocelesti non si limitano solo al controllo e possesso palla ma cercano anche il 4° gol che però non arriva, al fischio finale è 3-0 per la Lazio.
Dopo la pausa natalizia e la parentesi mediorientale della Supercoppariprende il campionato con la diciassettesima giornata di Serie A. L’anticipo è Lazio-Sampdoria, match che mette a confronto due squadre in lotta per la terza posizione, un vero e proprio scontro diretto che vale momentaneamente l’Europa.
Le due squadre arrivano al temine della pausa con qualche cambiamento importante soprattutto dalla parte blucerchiata che ha ceduto Gabbiadini al Napoli, inserito Correa e che è ancora molto attiva sul mercato. Stesso attivismo in casa Lazio, che proprio oggi potrebbe dare la zampata vincente per il difensore olandese Vlaar in forza all’AZ Alkmaar restia però alla sua cessione.
La partita sarà avvincente proprio perché entrambe le formazioni sono appaiate al terzo posto e un successo da parte di una delle due consentirebbe l’isolamento in zona preliminari di Champions League in attesa del risultato del Napoli, anche lei con gli stessi punti dei laziali e dei blucerchiati al momento.
La Lazio ha una vera e propria infermeria piena, sarà senza Ciani, Gentiletti, Braafheid, Pereirinha, Biglia e Ederson ma in compenso recupera Candreva. In attacco dovrebbe giocare Klose, che nella pausa ha manifestato un certo malumore per il poco impiego, Pioli sembra intenzionato al continuare sulla strada del 4-3-2-1 dando fiducia in mezzo al campo ai due giocatori più in forma prima di Natale, Anderson e Mauri.
La Sampdoria di Mihajlovic dovrà fare i conti con la perdita di Gabbiadini, ma non dovrebbe discostarsi troppo dal modulo abituale e lo spostamento di Soriano a trequartista dietro a Okaka ed Eder più avanzati. Assenti Viviano, Silvestre e Wszolek mentre impegnati nella Coppa d’Africanon ci saranno Duncan e Mesbah fatti che mettono in condizione il tecnico serbo di schierare davanti a Romero la coppia centrale di difesa Gastaldello-Romagnoli, mentre in mezzo dovrebbe essere inserito Rizzo tra Palombo ed Obiang.
LAZIO-SAMPDORIA LE PROBABILI FORMAZIONI:
Lazio (4-3-2-1): Marchetti; Basta, De Vrij, Cana, Radu; Parolo, Ledesma, Lulic; Mauri, Felipe Anderson; Klose.
I due anticipi della 15° giornata di Serie A hanno visto due successi interni, ma se per la Lazio è stato un netto 3-0, maturato nella ripresa, contro l’Atalanta, il Palermo ha trovato subito il vantaggio, si è fatta agganciare dal Sassuolo e proprio nel recupero della seconda frazione ha trovato il gol vittoria.
Veniamo a raccontare i due match partendo da quello delle 18 disputato al Renzo Barbera tra Palermo e Sassuolo.
PALERMO – SASSUOLO
Allo stadio di Palermo si affrontano due squadre in salute e che possono essere considerate tra le sorprese di quest’inizio di stagione.
Iachini mantiene il suo 3-5-2 con Vazquez che rientra dalla squalifica e si accomoda accanto a Dybala. A centrocampo Barreto non ce la fa, gioca Chochev.
Anche Di Francesco non modifica il modulo, mantenendo il suo 4-3-3 e sostituendo i tre squalificati Peluso, Vrsaljko e Berardi con Gazzola, Longhi e Floro Flores.
Si parte ed il Palermo passa subito in vantaggio con Rigoni che gira di testa un corner calciato da Dybala. Il Sassuolo tenta di reagire ed il primo tempo si mantiene vivace con entrambe le squadre che provano a far gol. Il parziale però non cambia e si va al riposo sul 1-0.
Nella ripresa il Palermo ha diversa chances ma le spreca e al 66° arriva l’episodio che potrebbe indirizzare la gara ancor di più verso i rosanero: ripartenza Palermo, Consigli sbaglia totalmente l’uscita ed è costretto a stendere, fuori area, Maresca, l’arbitro estrae il rosso. Sembrerebbe la mazzata per il Sassuolo ma i neroverdi non mollano ed incredibilmente al 85° trovano la parità. Andelkovic sbaglia l’intervento respingendo corto un’imbucata di Floccari, Pavoletti è lesto a calciare senza lasciare scampo a Sorrentino. Sembra finita ma non sono stati fatti i conti con Belotti che al 92°segna ma partendo da posizione di fuorigioco ed un minuto dopo, assistito da Vazquez, si presenta nuovamente davanti a Pomini, in posizione regolare, e calcia regalando il vantaggio al Palermo. Zaza avrebbe addirittura il pallone del pari ma Sorrentino si supera e salva il risultato. Al 96° c’è tempo per un altro rosso, brutta entrata di Cannavaro su Dybala che gli costa l’espulsione diretta.
Pioli sceglie un 4-3-2-1 con Felipe Anderson e Mauri alle spalle di Djordjevic e con un centrocampo composto da Ledesma-Gonzalez-Lulic.
Colantuono modifica il suo schema, passando ad un 4-3-1-2 con le due punte pesanti, Denis e Bianchi, supportate da Moralez e con Del Grosso scelto sull’esterno al posto di Dramè.
Il primo tempo è tutto fuorchè spettacolare, le squadre tendono più a controllare che a pungere e a parte qualche tentativo della Lazio, non si assiste ad emozioni.
Nella ripresa la sfida si accende subito con Mauri che al minuto 51 sfrutta una bella azione di Felipe Anderson e praticamente a porta vuota, deposita in rete per il vantaggio. Ci si aspetta una reazione nerazzurra che non arriva, anzi è la Lazio a trovare il raddoppio con un gran tiro a giro sempre di Mauri, su tocco di uno scatenato Felipe Anderson. La gara però non si chiude qua, i biancocelesti calano il tris al 81° con un bel colpo di testa di Lulic su perfetto cross di Basta. La Lazio conquista un successo pesante che permette, momentaneamente, alla squadra di Pioli di agganciare il Genoa al 3° posto.