Tag: lazio

  • Con Mandzukic e Dybala la Juve festeggia la sua settima Supercoppa

    Con Mandzukic e Dybala la Juve festeggia la sua settima Supercoppa

    Il primo trofeo stagionale che apre ufficialmente il campionato 2015/16 va alla Juventus che può festeggiare così la settima Supercoppa della sua storia, record per una squadra italiana. I campioni d’Italia ormai orfani di Tevez, Pirlo e Vidal, si sono imposti per 2-0 sulla Lazio di Pioli grazie ai nuovi innesti Mandzukic e Dybala, i prescelti a sostituire le gesta dei campioni uscenti.
    Ma il trofeo conquistato porta anche un altro nome, quello di Pogba, che proprio a Shangai ha debuttato con il 10 sulla maglia. Il francese, pur non segnando, ha preso per mano la squadra specie nel secondo tempo, come un campione dal compito arduo di portare il 10 sulle spalle deve fare.

    La partita non è stata bellissima, complice anche le pessime condizioni del terreno di gioco e le condizioni atmosferiche che alla vigilia minacciavano l’arrivo di un uragano. Le due squadre si sono studiate per tutto il primo tempo dove a risaltare è stata qualche giocata di Pogba. In avvio del secondo tempo Mandzukic ha la possibilità di sbloccare la partita ma il croato si fa ipnotizzare da Marchetti in uscita sciupando la prima vera occasione del match; poco dopo è Pogba che con un destro da fuori area manda la palla a lato di un soffio.

    Mandzukic

    AL 24′ la Juventus sblocca il risultato grazie ad un cross in area di Sturaro per Mandzukic che sovrasta Basta sullo stacco e infila alle spalle di Marchetti. Cinque minuti dopo tocca a Dybala, chiamato a sostituire uno spento Coman, chiudere la pratica con una girata al volo su assist di Pogba. La Lazio accenna una reazione d’orgoglio con Candreva che trova però un sontuoso e sempre pronto Bonucci a murare per due volte.

    La Juventus, trascinata dai nuovi arrivati, aggiunge così il primo dei trofei stagionali in bacheca, la compagine di Allegri è ripartita da dove aveva chiuso la precedente stagione, sempre cinica e spietata ma ancora non al meglio della condizione. Quella della Lazio è parsa molto più indietro rispetto ai campioni d’Italia, una situazione che, a meno di 10 giorni dal preliminare di Champions contro il Bayern Leverkusen, preoccupa molto i suoi tifosi.

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Sturaro (45′ st Pereyra), Marchisio, Pogba, Evra; Coman (15′ st Dybala), Mandzukic (35′ st Llorente). (Rubinho, Neto, Parodi, Rugani, Isla, Vitale, Padoin, Tello, Zaza). All.: Allegri
    Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Basta, de Vrij, Gentiletti, Radu; Onazi, Biglia; Candreva, Cataldi (30′ st Kishna), Felipe Anderson (42′ st Morrison); Klose (16′ st Djordjevic). (Berisha, Guerrieri, Hoedt, Mauricio, Konko, Patric, Milinkovic-Savic, Oikonomidis, Keita). All.: Pioli
    Arbitro: Banti
    Reti: 24′ st Mandzukic, 28′ st Dybala

  • Lazio, l’urna di Nyon sceglie il Bayer Leverkusen

    Lazio, l’urna di Nyon sceglie il Bayer Leverkusen

    Un’urna dal retrogusto certamente amaro quella di Nyon per la Lazio.

    I biancocelesti infatti, per poter raggiungere la fase a gironi della Champions League dovranno vedersela con i tedeschi del Bayer Leverkusen.

    Un confronto decisamente complesso quello con le Aspirine, certamente si poteva pescare di meglio, sulla carta Shakhtar Donetsk e Sporting Lisbona sembravano decisamente avversarie più morbide, poteva però anche andare peggio, venendo accoppiati con lo spauracchio Manchester United.

    Sarà certamente uno scoglio difficile per gli uomini di Pioli, il Bayer Leverkusen è giunto 4° nella scorsa Bundesliga ed è stato eliminato negli ottavi di finale della scorsa Champions League, ai calci di rigore, dall’Atletico Madrid.

    La squadra tedesca, guidata da luglio 2014 da Roger Schmidt, ha una rosa decisamente interessante e che non può certo lasciar sereno il tecnico della Lazio.

    In porta infatti c’è il talento dell’Under 21 tedesca Bernd Leno, in difesa oltre all’italiano Giulio Donati, c’è anche l’ex giallorosso Tin Jedvaj. E’ però da centrocampo in su che il Bayer Leverkusen ha i suoi punti di forza, partendo dal turco Çalhanoğlu, proseguendo con Bellarabi, Kruse e Lars Bender. In avanti la Lazio dovrà fare grandissima attenzione al talento coreano Heung-Min Son e all’esperto attaccante tedesco classe 1985 Stefan Kiessling.

    Heung-Min Son | Foto Twitter
    Heung-Min Son | Foto Twitter

    Lazio e Bayer Leverkusen hanno avuto modo di sfidarsi in sole due occasioni, risalenti alla fase a gironi di Champions League 1999/2000. La gara d’andata in Germania finì 1-1, a segno Neuville e Sinisa Mihajlovic. Stesso risultato anche nella sfida dell’Olimpico, reti di Pavel Nedved e Ulf Kirsten.

    Insomma un doppio confronto da affrontare con grande concentrazione per evitare l’eliminazione come accaduto al Napoli 12 mesi fa e portare così nuovamente tre squadre della Serie A, ai gironi di Champions League.

    La gara di andata si svolgerà allo stadio Olimpico di Roma martedì 18 agosto mentre il ritorno alla BayArena di Leverkusen si giocherà mercoledì 26 agosto.

    Nelle altre sfide il sorteggio ha proposto interessantissimi incontri come quello tra il Celtic e il Malmoe e quello tra gli spagnoli del Valencia ed il Monaco di Stephan El Shaarawy.

    Il risultato del sorteggio dei Playoff Champions League | Foto Uefa.com
    Il risultato del sorteggio dei Playoff Champions League | Foto Uefa.com

    Strada sulla carta più semplice, ma attenzione a sottovalutare l’avversario, per il Manchester United che sfiderà i belgi del Club Brugge. L’equilibrio sembra regnare nelle sfide Sporting Lisbona-Cska Mosca e Rapid Vienna-Shakhtar Donetsk. Sogno gironi possibile per gli albanesi del Skenderbeu, sfideranno la Dinamo Zagabria, e  per i Kazaki dell’Astana che se la vedranno con l’Apoel Nicosia.

     

     

  • Gioia Roma, Derby e secondo posto. Lazio Ko

    Gioia Roma, Derby e secondo posto. Lazio Ko

    Il Derby ha dato la sua sentenza, vince la Roma che con i gol del tanto atteso Iturbe e dell’inaspettato Yanga Mbiwa conquista il successo per due a uno, per la Lazio aveva momentaneamente pareggiato Djordjevic.

    Non è stata una gara spettacolare, anzi sino al minuto 73 ha dominato la noia nonostante il forte agonismo. Il gol di Iturbe è stato come togliere il tappo ad una bottiglia di champagne, la Lazio ha reagito e dopo 8 minuti ha pareggiato con il colpo di testa di Djordjevic. Addirittura l’inerzia sembrava spostarsi verso i biancocelesti ed invece Yanga Mbiwa al 85° ha girato in rete di testa il perfetto calcio di punizione di Pjanic. 

    L'esultanza di Yanga-Mbiwa | Foto Twitter
    L’esultanza di Yanga-Mbiwa | Foto Twitter

    Merito a Garcia che ha saputo fare i cambi giusti, togliendo uno spento Totti per un vivace Ibarbo e Pjanic per Keita, che hanno cambiato la gara.

    La Lazio ha mostrato tanta stanchezza e può recriminare sull’occasione fallita nei primissimi minuti da Klose che avrebbe potuto dare una svolta alla sfida.

    La Roma quindi si aggiudica matematicamente il terzo posto mentre la Lazio dovrà andare a Napoli, con due risultati su tre, per cercare di difendere il terzo posto.

    Veniamo al racconto della gara.

    Pioli recupera Biglia e schiera i suoi con un 4-2-3-1 che vede Lulic spostarsi sulla linea dei difensori, con Mauri insieme a Candreva e Felipe Anderson alle spalle di Klose.

    Garcia risponde con il 4-3-3 con Holebas sulla fascia in difesa, Keita preferito a Pjanic a centrocampo e con Florenzi spostato nel tridente d’attacco insieme a Totti ed Iturbe.

    La partenza vede una Lazio decisamente brillante con Klose che al 5° con il colpo di testa in tuffo fallisce il vantaggio, a due passi dalla porta. I giallorossi sembrano soffrire l’aggressivo inizio della Lazio, ma grazie alla grinta di Florenzi creano una potenziale chance al 11°. La gara sale di tensione con i contrasti che si fanno aggressivi e con l’equilibrio che la fa da padrone e le occasioni che latitano. Il finale di frazione si accende appena ma il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte, senza cambi, ma con la speranza di vivere 45 minuti più emozionanti. L’inizio sembra promettente per lo spettacolo, al 47° infatti una bella azione biancoceleste viene conclusa dal diagonale di Basta fuori di poco. E’ un’illusione perchè poi le squadre tornano a studiarsi, senza prendersi troppi rischi. Lulic rischia di prendere il secondo giallo per un fallo su Totti e allora Pioli non rischia e lo toglie per Cavanda. Al 69°, sul corner successivo ad una bella giocata di Florenzi, Ibarbo ha una chance enorme a centro area, ma calcia fuori. L’ingresso di Ibarbo però vivacizza la Roma e al 73° su un contropiede è proprio il colombiano a servire un assist perfetto a Iturbe che sotto porta anticipa la difesa e segna il vantaggio. La Lazio sembra incassare il colpo ma poi reagisce e al 81° Felipe Anderson pennella il cross in area, Klose fa la sponda e Djordjevic da due passi pareggia. Le emozioni mancate nel primo tempo riappaiono nel finale, al 85° infatti la Roma ritrova il vantaggio con un colpo di testa vincente di Yanga-Mbiwa su punizione di Pjanic. La Lazio reagisce, ci prova ma non crea niente di pericoloso e dopo 5 minuti di recupero sono i giallorossi a far festa, per gli uomini di Garcia è secondo posto matematico mentre la Lazio dovrà giocarsi il tutto nel prossimo turno a Napoli. 

     

    LAZIO – ROMA 1-2 (73° Iturbe (R), 81° Djordjevic (L), 85° Yanga-Mbiwa (R))

    Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Basta, de Vrij, Gentiletti, Lulic (55° Cavanda); Parolo, Biglia (78° Cataldi); Candreva, Mauri (76° Djordjevic), Felipe Anderson; Klose.

    Allenatore: Pioli.

    Roma(4-3-3): De Sanctis; Torosidis, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas; Keita (68° Pjanic), De Rossi (85° Doumbia), Nainggolan; Florenzi, Totti (61° Ibarbo), Iturbe.

    Allenatore: Garcia.

    Arbitro: Rizzoli.

    Ammoniti: Totti (R), Lulic (L), Gentiletti (L), Biglia (L), Torosidis (R), Klose (L), Iturbe (R), Florenzi (R)

  • Matri regala la decima Coppa Italia alla Juve

    Matri regala la decima Coppa Italia alla Juve

    Una partita intensa, magari non altamente spettacolare, una finale combattuta e che ha avuto bisogno dei tempi supplementari per decidere il vincitore della Coppa Italia.

    A festeggiare è stata la Juventus che ha sfruttato la zampata di Matri al 97° per sconfiggere una bella Lazio che si è arresa solo all’ultimo istante.

    La Juventus alza al cielo di Roma la Coppa Italia | Foto Twitter
    La Juventus alza al cielo di Roma la Coppa Italia | Foto Twitter

    Allegri può gioire, per il tecnico bianconero arriva una Coppa Italia, che a Torino mancava da 20 anni, dopo il successo in campionato. Obiettivi pre stagionali centrati per l’allenatore livornese. Ora c’è un sogno da cercare da far divenire realtà a Berlino, ma quella sarà un’altra storia.

    Oltre a Matri, tra i protagonisti si segnalano i difensori bianconeri, Chiellini ha pure siglato il gol del momentaneo 1-1, che hanno saputo tener testa agli attacchi degli avanti biancocelesti.

    Pioli da parte sua non ha niente da rimproverare ai suoi ragazzi, la mossa del nuovo modulo si è rivelata quasi vincente. La Lazio ha sorpreso la Juve, ha trovato subito il vantaggio al 4° con Radu (pareggiato dopo soli 6 minuti da Chiellini) e ad inizio primo tempo supplementare ha visto la palla calciata da Djordjevic sbattere prima su un palo e poi sull’altro prima di uscire beffarda dallo specchio della porta.

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri, che non può schierare gli squalificati Marchisio e Morata, manda in campo la Juventus con un 3-5-2 che vede il trio Barzagli-Bonucci-Chiellini in difesa, Pogba-Pirlo-Vidal a centrocampo con Llorente-Tevez coppia d’attacco.

    Pioli, che recupera Biglia solo per la panchina, schiera una formazione che può ricoprire due moduli 3-4-3 con de Vrij-Gentiletti-Radu centrali, oppure un 4-3-3 con Radu che si sposta sulla fascia e l’arretramento di Basta. In avanti trio Felipe Anderson-Klose-Candreva.

    La partenza vede intensità a centrocampo ma la Lazio la sblocca subito, punizione in area, svetta Radu colpo di testa e palla in rete. La Juventus ci mette poco a reagire e al 10° trova il pareggio, punizione di Pirlo, sponda di Evra e girata vincente di Chiellini. A questo punto la sfida torna sui binari dell’equilibrio con una Lazio aggressiva che cerca di non far ragionare i bianconeri. Tra un colpo di testa alto di Llorente e una ripartenza non finalizzata di cataldi si arriva alla mezz’ora sul 1-1. Al 31° Pogba sbaglia uno stop al limite della propria area, Parolo non si fa pregare e calcia, palla fuori di poco. Al 42°grosso rischio per Berisha che ritarda il rinvio sulla pressione di Tevez e centra in pieno l’Apache, per sua fortuna c’è un tocco di braccio e l’azione si perde. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    La ripresa parte con ritmi più bassi, con la Lazio che alterna momenti di calma ad altri di grande intensità, non si assiste però a grandi occasioni. Le due squadre non riescono a surclassarsi, la gara rimane sul filo dell’equilibrio con la Juventus che sembra voler addormentare la gara. Al 83° buona occasione per Djordjevic appena entrato, chiude bene Storari. Al 87° Matri ben imbeccato da Pirlo calcia e batte Berisha ma è in fuorigioco, gol annullato. Non accade altro, dopo 3 minuti di recupero si va ai tempi supplementari.

    Si parte e al 94° gran conclusione di Djordjevic che colpisce un palo, poi l’altro e poi viene allontanata da Pirlo. Il calcio però sa essere strano e maligno, al 97° infatti Matri si fa trovare pronto in area, vince un rimpallo e calcia battendo un insicuro Berisha. La Lazio cerca di reagire ma non riesce ad impensierire Storari, il primo tempo supplementare si chiude sul 2-1 Juventus.

    L'esultanza di Alessandro Matri | Foto Twitter
    L’esultanza di Alessandro Matri | Foto Twitter

    Si riparte con Pioli che si gioca anche la carta Keita che va a prendere il posto di de Vrij per una Lazio ultra offensiva. I biancocelesti però sono stanchi, le azioni sono confusionarie e poco prolifiche. La Juventus tiene e al fischio finale può festeggiare, dopo lo scudetto arriva anche la Coppa Italia.

     

    JUVENTUS – LAZIO 2-1 d.t.s. (4° Radu (L), 10° Chiellini (J), 97° Matri (J))

    Juventus (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (115° Padoin), Pogba (77° Pereyra), Pirlo, Vidal, Evra; Llorente (84° Matri), Tevez.

    Allenatore: Allegri.

    Lazio (3-4-3): Berisha; de Vrij (105° Keita), Gentiletti, Radu (71° Mauricio); Basta, Parolo, Cataldi, Lulic; Candreva, Klose (82° Djordjevic), Felipe Anderson.

    Allenatore: Pioli.

    Arbitro: Orsato.

    Ammoniti: Parolo (L), Evra (J), Bonucci (J), Matri (J), Candreva (L)

  • Juve verso il quarto scudetto, anche la Lazio s’arrende

    Juve verso il quarto scudetto, anche la Lazio s’arrende

    La Juventus cancella lo scivolone di Parma e nella sfida contro la Lazio, seconda in classifica, con una prestazione solida, s’impone per 2-0 grazie ai gol di Tevez, 18° gol stagionale per lui, e Bonucci autore di un’azione personale iniziata a metà campo.

    Oltre ai due gol la squadra di Allegri non ha sostanzialmente concesso tiri alla Lazio se non negli ultimissimi minuti. Pioli nella ripresa ha provato a cambiare le carte in tavola, ha inserito Candreva provando a premere ma la retroguardia bianconera non ha quasi mai tremato.

    Dopo questo successo della Juve, il quarto scudetto di fila si avvicina, la Lazio infatti è scivolata a -15 e la Roma, momentaneamente, a -16, con 7 gare ancora da disputare.

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri schiera i suoi con il 3-5-2 con Padoin che prende il posto di Lichtsteiner sulla fascia e con Matri insieme a Tevez, a dispetto delle previsioni che volevano uno tra Llorente e Morata accanto all’Apache.

    Pioli con diversi problemi per infortuni e squalifiche passa al 4-3-3 e schiera Cana al posto di De Vrij e Lulic a metà campo al posto di Parolo. In avanti Mauri viene preferito a Candreva e gioca nel tridente con Klose e Felipe Anderson. 

    La partenza vede una Lazio più aggressiva, i biancocelesti provano a pressare, lasciando poca possibilità di ragionare alla Juventus. Nei primi 10 minuti non si segnala occasioni. La prima conclusione la firma da lontano Marchisio al 13°, blocca Marchetti. Al 17° da un lancio lungo arriva una spizzata per Tevez che controlla, si presenta davanti a Marchetti e lo batte per il vantaggio bianconero. La risposta della Lazio arriva al 25° con Klose che sfrutta un rinvio corto di Chiellini e si avventa sul pallone, il suo tiro però è deviato in corner da Bonucci. Il difensore della Juventus e della Nazionale è protagonista 3 minuti dopo quando s’inventa un’azione personale conclusa con il rasoterra vincente dal limite. La Lazio cerca di crescere sfruttando l’estro di Felipe Anderson che prova a far tutto da solo ma la difesa di Allegri tiene. Una buona aggressività della Lazio porta a poco in concreto, anzi è Evra con il colpo di testa, nel recupero, ad avere la palla del 3-0. Il primo tempo si chiude con i bianconeri avanti di due gol.

    L'esultanza dei calciatori della Juventus | Foto Twitter
    L’esultanza dei calciatori della Juventus | Foto Twitter

    La ripresa parte con l’ingresso di Candreva al posto di Braafheid e conseguente ritorno al 4-2-3-1 per la Lazio. I biancocelesti premono, provano a far girare il pallone più veloce ma gli spazi non ci sono, la difesa bianconera tiene. Buffon viene impegnato da una punizione di Candreva al 64° e da una conclusione di Biglia 5 minuti dopo. La Juventus si mostra sempre più solida, la Lazio pian piano perde forza e spirito e ad un minuto dal termine rimane anche in 10 per il rosso diretto a Cataldi. Non c’è tempo per altro la Juventus, dopo lo scivolone di Parma, torna al successo e continua la sua corsa verso il 4° scudetto consecutivo. La Lazio esce sconfitta ma non certo ridimensionata.

     

    JUVENTUS – LAZIO 2-0 (17° Tevez, 28° Bonucci)

    Juventus (3-5-2): Buffon; Chiellini, Bonucci, Barzagli; Padoin, Vidal (83° Sturaro), Pirlo (72° Pereyra), Marchisio, Evra; Tevez, Matri (58° Morata).

    Allenatore: Allegri.

    Lazio (4-3-3): Marchetti; Basta, Cana, Mauricio, Braafheid (46° Candreva); Lulic, Biglia, Cataldi; Felipe Anderson, Klose (92° Ledesma), Mauri (65° Keita).

    Allenatore: Pioli.

    Arbitro: Rizzoli.

    Ammoniti: Mauricio (L), Lulic (L), Evra (J), Marchisio (J), Candreva (L), Chiellini (J), Cana (L)

    Espulso: Cataldi (L)

     

    Nell’altro anticipo, quello delle 18, la Sampdoria spreca tante occasioni e non riesce a superare un buon Cesena che si difende bene e porta a casa dal Ferraris uno 0-0 che vale solo un punto in classifica ma che da morale e lascia una fiammella di speranza salvezza ancora accesa. La squadra di Mihajlovic perde così una buona occasione di consolidare la corsa europea.

    SAMPDORIA – CESENA 0-0 

    Sampdoria (4-2-3-1): Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Mesbah; Palombo (86° Soriano), Obiang; Muriel (68° Correa), Eto’o, Éder; Okaka.

    Allenatore: Mihajlović.

    Cesena (4-3-1-2): Agliardi; Perico, Volta, Krajnc, Lucchini; Giorgi (84° Cazzola), Mudingayi (77° Zè Eduardo), Cascione; Brienza; Succi, Rodríguez (60° Defrel).

    Allenatore: Di Carlo.

    Arbitro: Giacomelli.

    Ammoniti: Perico (C), Silvestre (S), Okaka (S), Mudingayi (C)

  • La Lazio mette la freccia, è sorpasso sulla Roma

    La Lazio mette la freccia, è sorpasso sulla Roma

    La Lazio non si ferma più, contro l’Empoli gli uomini di Pioli infilano l’ottava vittoria consecutiva e, approfittando del pareggio della Roma a Torino, sorpassa i giallorossi andandosi a prendere il secondo posto in classifica.

    Bel successo del Napoli contro la Fiorentina. Torna a vincere il Palermo, in casa dell’Udinese, mentre nella corsa salvezza vittorie importantissime di Chievo ed Atalanta.

    Veniamo a raccontare le gare giocate in questa domenica 12 aprile 2015.

    LAZIO – EMPOLI

    Miroslav Klose | Foto Twitter
    Miroslav Klose | Foto Twitter

    La Lazio soffre sostanzialmente per i primi 3 minuti, poi Mauri sblocca e mette in discesa la gara. Al 32° arriva il raddoppio e pare una fotocopia del primo gol, cross di Cavanda e colpo di testa vincente, questa volta, di Klose. L’Empoli non reagisce ed incassa il 3-0 con un gran tiro di Candreva sulla fine del primo tempo. Nella ripresa c’è tempo per il gol del solito Felipe Anderson che fissa il definitivo 4-0, poi c’è solo tempo per attendere positive notizie da Torino. La Lazio è seconda e sabato andrà allo Juventus Stadium a sfidare la capolista con tanto entusiasmo.

    TORINO – ROMA

    Dopo due successi consecutivi la Roma si ferma in casa dei granata. Il calcio di rigore conquistato da De Rossi al 57° e trasformato da Florenzi, dopo un primo tempo non certo indimenticabile, sembrava spianare la strada verso la vittoria per gli uomini di Garcia ed invece dopo meno di 10 minuti Maxi Lopez si è fatto trovare pronto dentro l’area per il gol che è valso il definitivo 1-1.

    NAPOLI – FIORENTINA

    Tutto facile per il Napoli che batte nettamente la Fiorentina e si riporta, momentaneamente, al 4° posto. Gli uomini di Benitez si portano in vantaggio con un gran tiro a giro di Mertens al 24°, non rischiano praticamente nulla e anzi troverebbero il 2-0 con Higuain ma arbitro e sopratutto addizionale non si accorgono che il pallone è entrato. Nella ripresa Montella prova ad aggiustare qualcosa inserendo Gomez come vera prima punta ma il Napoli prima raddoppia con Hamsik e poi la chiude con Callejon.

    UDINESE – PALERMO

    I rosanero di Iachini tornano al successo e lo fanno con un risultato netto in casa dell’Udinese che replica così il ko di Parma subito in settimana. Il Palermo passa con un gran gol di Lazaar al quarto d’ora, raddoppia dopo poco più di 5 minuti con Rigoni e piazza il colpo del Ko nel secondo tempo con Chochev. Nel finale torna al gol Di Natale che rende un pochino meno amara la sconfitta.

    ATALANTA – SASSUOLO

    El Tanque Denis regala 3 punti fondamentali all’Atalanta. Contro il Sassuolo infatti il centravanti argentino sblocca la gara con una splendida rovesciata al 44° e poi, dopo il momentaneo pareggio di Berardi, trasforma il rigore del definitivo 2-1.

    CESENA – CHIEVO

    Nel lunch match un gol di Sergio Pellissier fa gioire il Chievo, ormai ad un  passo dalla salvezza, e complica la rincorsa del Cesena che vede il quartultimo posto sempre più distante.

     

    RISULTATI 30° GIORNATA 

    Genoa – Cagliari 2-0 (52° Niang, 58° Iago Falque) giocata ieri ore 18

    Parma – Juventus 1-0 (60° Mauri) giocata ieri ore 18

    Verona – Inter 0-3 (11° Icardi, 48° Palacio, 90° aut Moras) giocata ieri alle 20.45

    Cesena – Chievo 0-1 (82° Pellissier) giocata alle 12.30

    Atalanta – Sassuolo 2-1 (42°, 63° rig. Denis (A), 59° Berardi (S))

    Lazio – Empoli 4-0 (4° Mauri, 32° Klose, 44° Candreva, 53° Felipe Anderson)

    Napoli – Fiorentina 3-0 (24° Mertens, 71° Hamsik, 89° Callejon)

    Torino – Roma 1-1 (57° rig. Florenzi (R), 66° Maxi Lopez (T))

    Udinese – Palermo 1-3 (15° Lazaar (P), 21° Rigoni (P), 66° Chochev (P), 81° Di Natale (U))

    Milan – Sampdoria posticipo delle 20.45

     

    CLASSIFICA DOPO 30 GIORNATE

    Juventus 70, Lazio 58, Roma 57, Napoli 50, Fiorentina 49, Sampdoria* 48, Torino 43, Milan*, Genoa* ed Inter 41, Palermo 38, Sassuolo e Chievo 35, Udinese 34, Empoli e Verona 33, Atalanta 29, Cesena 22, Cagliari 21, Parma* (-3) 16

    * una partita in meno.

     

  • Lulic punisce il Napoli. Lazio-Juve finale di Coppa Italia

    Lulic punisce il Napoli. Lazio-Juve finale di Coppa Italia

    La Lazio è in finale di Coppa Italia. A trascinare i biancocelesti nell’ultima sfida, all’Olimpico contro la Juventus, è stato Senad Lulic che è entrato a metà del secondo tempo, ha trovato il gol vittoria e poi a 3 minuti dalla fine ha salvato sulla linea il possibile pareggio del Napoli. 

    Oltre al bosniaco, parte del successo dei biancocelesti va assegnato al tecnico Stefano Pioli che quando ha capito che la gara si stava trascinando sullo 0-0, che avrebbe portato il Napoli in finale, ha cambiato di fascia Felipe Anderson, in difficoltà contro Maggio, che da quel momento è tornato ad essere il solito gran calciatore visto quest’anno, e poi ha inserito Lulic per un Candreva in serata no.

    Brutta partita invece per il Napoli che prosegue nel momento negativo e che sperava con l’Uomo delle Coppe, Rafa Benitez, di conquistare la finale di Coppa Italia. 

    Il tecnico spagnolo non è stato in grado di rivoltare la partita come accaduto per il suo collega. I partenopei hanno fatto troppo poco, hanno sprecato le occasioni avute, vuoi per imprecisione, vuoi per sfortuna e non hanno creato grossi problemi ad una Lazio in grande periodo di forma. Al Napoli adesso resta un’Europa League da provare a conquistare, per cercare di raggiungere quella Champions che al momento, in campionato, pare molto lontana.

    Veniamo al racconto della gara.

    Benitez non rinuncia al suo classico 4-2-3-1 confermando la coppia Britos-Albiol in difesa. A centrocampo tocca a Gargano ed Inler mentre nel trio di trequartisti, alle spalle di Higuain, spazio a Gabbiadini e Hamsik.

    Pioli invece modifica lo schema, passando dal 4-2-3-1 visto nelle ultime gare, al 4-3-3 con Cataldi che va ad inserirsi nel trio di centrocampo, costringendo Mauri alla panchina.

    Nei primissimi istanti sembra il Napoli a voler far la gara ma la Lazio non sta a guardare e crea una potenziale occasione con Candreva al 3°. La gara scorre con possesso palla da ambo le parti senza però grandi occasioni. Al 19° occasione per Candreva che, dopo una sponda di Klose, lascia partire un tiro, fuori di poco. La risposta del Napoli arriva al 28° con un calcio di punizione di Gabbiadini che centra il palo. I ritmi si alzano ed i restanti minuti scorrono via piacevoli con un paio di occasioni per parte ma con i portieri inoperosi. Il primo tempo si chiude a reti bianche.

    Il gol vittoria di Lulic | Foto Twitter
    Il gol vittoria di Lulic | Foto Twitter

    Si riparte senza cambi con i primi minuti nuovamente di studio, anche se al 50° un cross rasoterra di Maggio preoccupa Berisha che alla fine si ritrova la palla tra le braccia. Al 55° Pioli decide di cambiare schema inserendo Mauri per Cataldi e passando al 4-2-3-1. I ritmi si alzano, le occasioni aumentano per entrambe le compagini. Al 75° occasione enorme per Lulic, il bosniaco colpisce di testa ma Andujar sfodera un grande intervento e salva. Passano pochi minuti e una gran conclusione di Hamsik fa gridare al gol il San Paolo, ma la palla esce di un niente. Al 79° la gara si sblocca, Felipe Anderson piazza il cross basso che trova la deviazione vincente di Lulic. Il Napoli è costretto a trovare una reazione, Benitez tenta la carta ultra offensiva inserendo Insigne per Gargano. Proprio Insigne al 87° s’inventa una stupenda azione personale, arriva al limite del lato corto dell’area mette in mezzo superando anche Berisha ma arriva Lulic a spedire fuori, salvando a due passi dalla linea. I partenopei ci provano ma non riescono a trovare il gol che varrebbe i supplementari. In finale va la Lazio che se la vedrà, all’Olimpico, contro la Juventus. 

     

    NAPOLI – LAZIO 0-1 (79° Lulic)

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; Gargano (85° Gargano), Inler; Gabbiadini (72° Callejon), Hamsik, Mertens (67° De Guzman); Higuain.

    Allenatore: Benitez.

    Lazio (4-3-3): Berisha; Basta, De Vrij, Mauricio, Braafheid (83° Cavanda); Cataldi (55° Mauri), Biglia, Parolo; Candreva (72° Lulic), Klose, Felipe Anderson.

    Allenatore: Pioli.

    Arbitro: Orsato.

    Ammoniti: Albiol (N), Mauricio (L), De Guzman (N), Parolo (L)

  • Felipe Anderson show: Lazio terza. Joaquin condanna Inzaghi

    Felipe Anderson show: Lazio terza. Joaquin condanna Inzaghi

    Una doppietta di Felipe Anderson, il primo dei quali un vero gioiello, permette alla Lazio di Pioli di espugnare l’Olimpico di Torino e conquistare tre punti preziosi che fanno salire i biancocelesti al 3° posto solitario a -1 dalla Roma, impegnata nell’ultimo posticipo serale con la Sampdoria.

    Nell’altra gara Mattia Destro illude il Milan trovando il vantaggio ad inizio ripresa. I rossoneri sembrano però incapaci di gestire il risultato e una volta subito il pareggio della Fiorentina con Gonzalo Rodriguez al 83°, si dimostrano fragilissimi permettendo a Joaquin, autore dell’assist del 1-1, di impattare di testa per il definitivo 2-1 che fa felice Firenze e rende sempre più traballante la panchina di Inzaghi.

    Veniamo al racconto delle due gare partendo da Fiorentina-Milan.

    Montella opta per un po’ di turnover dando fiducia a Gilardino in attacco supportato da Rosi ed Ilicic. 

    Inzaghi risponde con un 4-3-1-2 con Honda trequartista e la coppia Destro-Menez in avanti.

    La partita inizia sotto una pioggia battente e dopo una partenza di possesso palla viola, esce fuori il Milan che ha un paio di chance con Honda e Destro. 30°, occasione enorme per Basanta che stacca di testa su cross da punizione ma centra la traversa.  La Fiorentina cresce e su ogni calcio piazzato spaventa un Milan che dal canto suo spreca con Menez un paio di ripartenze. La prima frazione si chiude sullo 0-0.

    Nella ripresa Montella effettua un doppio cambio e sono i viola a partire meglio chiudendo i rossoneri nella propria metà campo. Come spesso accade nel calcio nel momento migliore della Fiorentina, segna il Milan con Destro abile a toccare, spiazzando Neto, una conclusione di Bonaventura. La squadra di Montella si getta in avanti, cercando il pari ed esponendosi al contropiede rossonero. Il Milan sembra in controllo, ma al 83° su un bel cross di Joaquin arriva Gonzalo Rodriguez che di testa pareggia. Al 85° s’infortuna l’arbitro Russo, al suo posto l’addizionale Valeri. La Fiorentina ha più grinta, vuole vincere e al 89° viene premiata dal colpo di testa di Joaquin che ribalta il risultato. Inzaghi inserisce anche Pazzini ma non bastano nemmeno 6 minuti di recupero, vincono i viola e per Superpippo la situazione si fa sempre più critica.

    FIORENTINA – MILAN 2-1 (56° Destro (M), 83° Rodriguez (F), 89° Joaquin (F))

    Fiorentina (4-3-2-1): Neto; Richards (46° Joaquin), Basanta, Rodriguez, Pasqual; Borja Valero, Aquilani (46° Badelj), Kurtic; Ilicic, Rosi (80° Babacar); Gilardino.

    Allenatore: Montella.

    Milan (4-3-1-2): Diego Lopez; Abate (85° Bonera), Paletta, Mexes, Antonelli; Van Ginkel, Essien (90° Pazzini), Bonaventura; Honda (80° Cerci); Destro, Menez.

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Russo.

    Ammoniti: Menez (M), Van Ginkel (M), Mexes (M), Pasqual (F), Rodriguez (F), Diego Lopez (M), Ilicic (F)

     

    Veniamo al racconto dell’altra gara delle 19, Torino-Lazio. 

    Ampio turnover per Ventura che da fiducia alla coppia d’attacco Amauri-Martinez. 

    Pioli risponde con la migliore Lazio, con il consueto terzetto di centrocampo e il classico tridente offensivo Mauri-Klose-Felipe Anderson.

    Nei primi minuti meglio la Lazio che quando si accende Felipe Anderson spaventa la difesa granata. Bravo Padelli al 18° su una bella conclusione di Parolo. La prima occasione del Torino ce l’ha Amauri al 28° ma Marchetti è bravo a respingere il colpo di testa. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Felipe Anderson | Foto Twitter
    Felipe Anderson | Foto Twitter

    Ad inizio ripresa Pioli si gioca un doppio cambio per cercare di dare la sveglia ai suoi. Al 63° occasione enorme in contropiede per gli ospiti ma Keita non riesce a concretizzare. Al 71° gioiello di Felipe Anderson che si esibisce in uno slalom prima di piazzare la palla dove Padelli non può arrivare. La reazione granata si vede in una bella conclusione di Darmian deviata in corner da Marchetti. Felipe Anderson però è scatenato e al 77° riceve da Klose e da posizione angolata calcia battendo nuovamente Padelli. I padroni di casa provano a reagire ma la Lazio abbassa i ritmi cercando di addormentare il gioco. Impresa compiuta, i biancocelesti si portano al 3° posto a -1 dalla Roma.

    TORINO – LAZIO 0-2 (71°, 77° Felipe Anderson)

    Torino (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Jansson, Bovo; Bruno Peres, El Kaddouri, Basha (78° Farnerud), Benassi, Silva (63° Darmian); Martinez (62° Maxi Lopez), Amauri.

    Allenatore: Ventura.

    Lazio (4-3-3): Marchetti; Basta, De Vrij, Mauricio, Radu; Cataldi (57° Onazi), Biglia, Parolo; Mauri (57° Keita), Klose, Felipe Anderson (79° Ederson).

    Allenatore: Pioli.

    Arbitro: Orsato.

    Ammoniti: Maksimovic (T), Amauri (T), Radu (L), El Kaddouri (T), Basta (L)

  • Uragano Lazio, poker alla Fiorentina

    Uragano Lazio, poker alla Fiorentina

    Una Lazio praticamente perfetta, a tratti incontenibile ha mandato al tappeto una Fiorentina insicura, con poche idee e che ha limitato il passivo solo grazie ad uno straordinario Neto.

    Gli uomini di Pioli hanno approcciato la gara nel modo giusto, hanno avuto solo il difetto di essere poco concreti nel primo tempo per poi però dilagare nel secondo tempo.

    La Fiorentina invece non ha praticamente creato mai niente, non ha saputo reagire alle sberle prese ed ha mostrato una stanchezza, magari più psicologica che fisica, per le gare intense disputate nell’ultimo periodo.

    Veniamo al racconto della gara.

    Pioli recupera Marchetti e Mauri e schiera i suoi con il 4-2-3-1, con appunto Mauri, Candreva e Felipe Anderson alle spalle di Klose.

    Montella risponde con il 4-3-1-2 con Ilicic e Salah di punta, supportati da Diamanti dietro di loro.

    Partenza sprint della Lazio che al 5° trova già il vantaggio con una gran conclusione di Biglia che colpisce al volo dal limite, dopo una respinta della difesa viola, e batte Neto. nei minuti successivi i biancocelesti costruiscono altre tre ghiottissime palle gol che non vengono però sfruttate da Klose, Felipe Anderson e Mauri. La Fiorentina dopo lo shock iniziale prova a crescere cercando di spingersi con le accelerazioni di Salah. Al 25° viola vicino al pari con la punizione di Mati Fernandez che esce di poco. Alla mezz’ora si ripete la sfida Felipe Anderson-Neto e la vince ancora il portiere viola. Passano 3 minuti e Biglia cerca il replay del gol ma Neto sfodera una prodezza e devia il pallone sul palo. La Fiorentina non riesce a costruire ma anzi continua a soffrire le verticalizzazioni dei padroni di casa. Il primo tempo si chiude sul 1-0, risultato che va ampiamente stretto alla Lazio.

    Miroslav Klose | Foto Twitter
    Miroslav Klose | Foto Twitter

    Si riparte con Montella che effettua un cambio, dentro Pizarro e fuori Diamanti. In campo si rivede un altra viola, più convinta, più aggressiva ma nonostante questo Marchetti rimane inoperoso, l’unico tiro insidioso arriva al 56° con Badelj che però non trova la porta. Neto torna protagonista al minuto 61° quando blocca una conclusione piuttosto forte ed insidiosa di Novaretti su azione da corner. Al 64° la Lazio raddoppia con Candreva che trasforma un calcio di rigore concesso per fallo di Tomovic su Felipe Anderson. La Fiorentina prova a premere ma la Lazio prima sfiora il gol con Klose, anticipato da Neto in uscita, e poi trova la rete al 75° con lo stesso tedesco che in tuffo spinge in gol un pallone respinto da Neto dopo un tiro di Candreva. Al 84° i biancocelesti calano il Poker, rapido contropiede di Keita che davanti a Neto calcia, il brasiliano salva, arriva Klose, altro salvataggio del portiere, la palla però torna al tedesco che da due passi sigla la doppietta. La gara finisce qua, la Lazio aggancia il Napoli al 3° posto mentre per i viola arriva uno stop dopo una serie positiva che durava dal 6 gennaio.

     

    LAZIO – FIORENTINA 4-0 (5° Biglia, 64° rig. Candreva, 75°, 84° Klose)

    Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Basta, Mauricio (48° Novaretti), De Vrij, Radu; Biglia, Cataldi; Candreva (76° Keita), Mauri (80° Onazi), Felipe Anderson; Klose.

    Allenatore: Pioli.

    Fiorentina (4-3-1-2): Neto; Savic, Basanta, Tomovic, Pasqual; Kurtic, Mati Fernandez, Badelj (76° Joaquin); Diamanti (46° Pizarro); Ilicic (55°Gilardino), Salah.

    Allenatore: Montella.

    Arbitro: Tagliavento.

    Ammoniti: Basanta (F), Mauricio (L), Tomovic (F), Candreva (L)

  • Tim Cup: Gabbiadini risponde a Klose, è 1-1

    Tim Cup: Gabbiadini risponde a Klose, è 1-1

    Un tempo per parte, il primo a favore della Lazio chiuso in vantaggio per il gol di Klose, il secondo per il Napoli che ha trovato la parità con Manolo Gabbiadini.

    L’andata della prima semifinale di Tim Cup si chiude con un pareggio sostanzialmente giusto, che favorisce leggermente il Napoli che ha segnato un gol in trasferta, e che al San Paolo potrà giocare anche per lo 0-0. Sarà comunque un match molto equilibrato e fare previsioni adesso relativamente al passaggio del turno è praticamente impossibile.

    Veniamo al racconto della gara.

    Pioli, dovendo fare a meno di Marchetti e Mauri, cerca di schierare la miglior Lazio puntando sul centrocampo già utilizzato spesso in questa stagione, Cataldi-Biglia-Parolo, ed un tridente offensivo che vede Miro Klose supportato da Candreva e Felipe Anderson.

    Benitez invece, mantenendo il consueto 4-2-3-1, modifica in diversi uomini la formazione vista all’Olimpico di Torino. Gabbiadini, Mertens, Inler, Britos, Ghoulam e Mesto trovano posto dall’inizio.

    Si parte e nei primi minuti si assiste ad una fase di studio, da un errore della difesa della Lazio però prova ad approfittarne Mertens che mette in mezzo per Higuain, chiude Mauricio. Al 8° occasione della Lazio con il colpo di testa di Klose che sbatte sul palo. Lo stesso attaccante tedesco ci riprova dopo 2 minuti ma la sua conclusione finisce tra le braccia di Andujar. Sembra crescere la Lazio ma il Napoli non sta a guardare e al 18° Gabbiadini prova la girata che però esce troppo debole e centrale. Occasione ghiottissima per Higuain al 26°, il Pipita s’inserisce e prova a girare verso la porta di prima, ma calcia troppo centralmente, facile per Berisha. La gara è vivace, i ritmi sono piacevoli e i padroni di casa rispondono con Felipe Anderson che pian piano prova ad accendersi. Al 33° la gara si sblocca, errore di Gabbiadini a metà campo, Felipe Anderson parte in verticale come un treno, vede e serve l’inserimento di Klose che col tocco morbido in scivolata beffa Andujar. Higuain sul finale del tempo si ritrova sui piedi la palla per il possibile pareggio ma la sua conclusione esce non troppo lontana dal palo. Sull’altro fronte la Lazio avrebbe la palla per il raddoppio ma prima Klose si fa chiudere lo specchio da Andujar, poi Felipe Anderson calcia a botta sicura ma Britos, poco prima della linea, salva. Il primo tempo si chiude con gli uomini di Pioli avanti sul 1-0.

    Manolo Gabbiadini | Foto Twitter
    Manolo Gabbiadini | Foto Twitter

    Il Napoli prova a spingere cercando di chiudere nella propria trequarti la Lazio ma la manovra è lenta e l’unica chance per i partenopei arriva con un colpo di testa di Lopez da corner che scheggia la traversa. Al 53° Berisha è super nel salvare in corner una conclusione di Gabbiadini con deviazione. Passano meno di 5 minuti e Higuain si presenta davanti a Berisha, lo supera, calcia verso la porta, arriva Gabbiadini che si fa trovare pronto a mettere in rete a porta vuota. La risposta biancoceleste arriva sempre da Klose il cui tiro potente ma centrale è messo in corner da Andujar. Il Napoli però pare più in fiducia e la Lazio non trova gli spazi della prima frazione. Pioli si gioca la carta Keita e l’attaccante prova subito a rendersi insidioso con le sue accelerazioni. I biancocelesti ci provano ma si spaventano al 90° quando Berisha devia in corner un insidioso tiro da fuori di Inler. Nei 4 minuti di recupero non accade praticamente niente finisce 1-1.

    LAZIO – NAPOLI 1-1 (1-0) (33° Klose (L), 57° Gabbiadini (N))

    Lazio (4-3-3): Berisha; Basta, de Vrij, Mauricio, Radu; Cataldi, Biglia, Parolo; Candreva (73° Keita), Anderson, Klose (81° Perea).

    Allenatore: Pioli.

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Mesto, Albiol, Britos (76° Koulibaly), Ghoulam; Inler, Lopez; Gabbiadini (73° Callejon), De Guzman (81° Hamsik), Mertens; Higuain.

    Allenatore: Benitez.

    Arbitro: Damato.

    Ammoniti: Britos (N), Basta (L), Mesto (N), Gabbiadini (N), Albiol (N), Klose (L), Keita (L), Inler (N)