Tag: lazio

  • La Lazio stende il Parma e vola al quarto posto

    La Lazio stende il Parma e vola al quarto posto

    Missione compiuta per gli uomini di Reja. Dovevano essere tre punti e così è stato, troppo ghiotta l’opportunità concessa dall’Udinese ieri sera, per merito degli arcinemici della Roma che hanno sbancato il Friuli per 2-1 con un super Totti, per non riagguantare quel quarto posto che aprirebbe loro le porte dell’Europa che conta. La Lazio non fallisce e all’Olimpico supera un Parma allo sbando e che ora rischia davvero tanto.

    Nonostante il cambio di panchina da Marino a Colomba nel quale ci si aspettava la cosidetta scossa, i ducali disputano un brutto match e restano in balìa dei biancocelesti per tutti i 90′ minuti. La gara viene sbloccata da una rete magnifica del Profeta Hernanes, al suo ottavo centro stagionale, che non segnava da quasi due mesi al minuto 23′, poi gli emiliani si fanno vedere timidamente in avanti con un paio di conclusioni di Giovinco, una sulla quale Muslera deve compiere un difficoltoso intervento e l’altro, indirizzato all’angolino basso, sporcato dalla fitta maglia di difensori biancocelesti.

    Nella ripresa Reja da l’ordine ai suoi di amministrare il vantaggio e di affondare il colpo nel momento adatto. Ledesma e compagni eseguono gli ordini alla lettera perchè tengono bene il campo come richiesto dal tecnico non correndo particolari pericoli e poi chiudono la gara quando Floccari, entrato al posto di uno spento Zarate, ad un quarto d’ora dal termine scatta sul filo del fuorigioco e batte Mirante sul palo alla sinistra del portiere per il 2-0 finale.

    Un prezioso successo questo per i laziali se si considera il calendario tutt’altro che agevole che vedrà impegnata la Lazio in quattro trasferte sulle restanti sei gare da qui fino al termine del campionato e con ancora gli scontri diretti da disputare con Udinese e Juventus oltre ad affrontare l’Inter, in corsa per lo scudetto, alla 34esima giornata. In casa Parma invece quella che comincerà domani sarà un’altra, l’ennesima, settimana infuocata.

  • Lazio – Parma, probabili formazioni

    Lazio – Parma, probabili formazioni

    La Lazio, in virtù della sconfitta casalinga nell’anticipo serale di ieri dell’Udinese con la Roma, ha l’occasione oggi pomeriggio di riprendersi il quarto posto in classifica che vuol dire Champions. All’Olimpico arriva il Parma del neo tecnico Colomba che ha preso il posto dell’esonerato Marino: i gialloblu sono in cerca di punti pesanti per la salvezza.

    In campo Reja manda Zarate come unica punta con Sculli, Hernanes e Gonzalez alle spalle; rientra in cabina di regia Ledesma mentre Stendardo prenderà il posto in difesa dello squalificato Biava.
    Colomba si affida ad Amauri con a sostegno Candreva e Giovinco; Crespo partirà dalla panchina.

    Probabili formazioni LAZIO – PARMA (ore 15:00)

    LAZIO (4-2-3-1): Muslera; Lichtsteiner, Stendardo, Dias, Garrido; Brocchi, Ledesma; Gonzalez, Hernanes, Sculli; Zarate.
    Panchina: Berni, Del Nero, Scaloni, Bresciano, Foggia, Kozak, Floccari.
    Allenatore: Reja
    PARMA (3-4-2-1): Mirante; Zaccardo, Paletta, Pisano; Valiani, Galloppa, Dzemaili, Gobbi; Candreva, Giovinco; Amauri.
    Panchina: Pavarini, Paci, Lucarelli, Modesto, Angelo, Crespo, Bojinov.
    Allenatore: Colomba

  • Lotito, fissa l’obiettivo Champions e lancia la sfida a DiBenedetto

    Lotito, fissa l’obiettivo Champions e lancia la sfida a DiBenedetto

    Nonostante la sconfitta di domenica scorsa contro una diretta concorrente, il Napoli di Mazzarri, la Lazio crede ancora fermamente nella possibilità di agguantare il quarto posto, valido per la qualificazione alla prossima Champions League, ed ha intenzione di riprendere la corsa già dal prossimo match in casa contro il Parma.

    La qualificazione è un traguardo prestigioso dal punto di vista sportivo, ma è naturale che a livello societario si facciano anche delle valutazioni economiche in proposito, dati i  consistenti introiti che apporterebbe, che potrebbero renderlo un importante trampolino di lancio verso un miglioramento dell’organico.

    Questo è anche il pensiero del numero uno del club biancoceleste, Lotito: «E’ inutile negarlo, piazzarsi o meno in Champions può cambiare i progetti». Gli introiti, appunto, potrebbero portare ad un progetto di consistente rinforzo della squadra, così come lo stesso presidente Lotito ha affermato:  «Una sana gestione passa per due elementi: il contenimento dei costi e l’incremento dei ricavi. Raggiungere questo obiettivo sposta molto, in termini di ritorno esterno e di sottoscrizione di contratti anche in termini pubblicitari; la Champions League ti proietta in un circuito totalmente diverso».

    Sempre in merito alla gestione economica, Lotito avverte la necessità di precisare come nel calcio vi siano delle regole da rispettare, nelle quali il presidente biancoceleste crede fermamente, e che non possono essere eluse dall’arrivo di Paperoni d’oltreoceano, riferendo una frecciatina a DiBenedetto, prossimo rivale dell’altra sponda del Tevere. «Si parla tanto dello Zio Tom dall’America, ma lui non può mettere dei soldi. Per farlo deve passare per una serie di iniziative per incrementare i ricavi. Il problema è che se lo faccio io passo per tirchio, ma ci sono delle norme che dovranno essere rispettate».

    Pertanto, considerando la lunga assenza della Lazio dalla Champions (dal 2007), l’obiettivo è quello di affrontare l’eventuale qualificazione seguendo una linea di progettualità, puntando a preservare i giocatori di maggior rilievo, ed inserendo innesti di valore, top players che consentano di effettuare il cosiddetto “salto di qualità”, oltre che di giocatori giovani ma dal grande potenziale, come finora è accaduto nella gestione Lotito: «Ci sono giocatori sconosciuti, ma che hanno grandi qualità e che possono fare la differenza».

    Fra i top players già in organico, gli unici dubbi riguardano la permanenza di Mauro Zarate, mentre sembrava in via di definizione la questione del rinnovo contrattuale di Fernando Muslera (in scadenza nel 2012), anche se – negli ultimi giorni – pare siano sorti ulteriori intoppi: «L’intesa per il rinnovo era già stata firmata, ma poi il ragazzo e l’agente hanno voluto disattendere l’accordo sottoscritto. Ad ogni modo, siamo fiduciosi che alla fine la situazione possa ricomporsi».

    Punto fermo del progetto sarà il tecnico goriziano Edi Reja, con il quale il presidente dimostra di avere un feeling particolare, un’unione di intenti vera e propria, ed è per quato che per Reja vi sono solo parole di elogio:  «Ha dimostrato il suo valore anche nella gara con il Napoli, ha tutta la mia stima e considerazione. Lui non condivide le critiche strumentali e distruttive. Noi vogliamo solo essere rispettati per quanto dimostriamo in campo, vogliamo essere giudicati solo per quello che uno fa. Reja non si spiega le critiche che gli vengono rivolte a priori, ed ha ragione. Ecco perché punto su di lui ed ecco perché dopo il San Paolo si dovrà ripartire alla grande per raggiungere un traguardo importante».

  • Roma, Lamela se salta Pastore. Sabatini irrompe sul mercato

    Roma, Lamela se salta Pastore. Sabatini irrompe sul mercato

    La Roma di DiBenedetto vuole iniziare in grande stile e che le intenzioni sono serie lo si intuisce dai numerosi rumors di mercato che vedono come protagonista Walter Sabatini.

    L’ex da rosanero ha avuto mandato dalla nuova proprietà di condurre il mercato e provare a piazzare qualche colpo importante a sensazione per destare da subito una buona impressione sui tifosi. Come abbiam detto ieri (leggi il nostro articolo) il nome principe è quello di Javier Pastore, scovato da Sabatini per il Palermo ma viste le difficoltà nel trattare con Zamparini si è iniziato a valutare le alternative.

    Il nome più gettonato è quello di Erik Lamela, la risposta argentina al brasiliano Ganso. Sul talento del River Plate si scatenerà un asta con quasi tutte le big d’Europa interessate anche se nelle ultime settimane la pista più calda sembrava quella battuta dalla Lazio di Lotito, chi sa se potrà nascere un nuovo derby di mercato.

  • Primavera: la Roma blinda il primo posto, Napoli alimenta le speranze

    Primavera: la Roma blinda il primo posto, Napoli alimenta le speranze

    Nel girone meridionale del Campionato Primavera la Roma continua a far la corsa su se stessa, ipotecando dopo il turno infrasettimanale il primo posto del girone con un roboante 7-2 sul malcapitato Bari. I pugliesi in vantaggio per 2-1 alla fine del primo tempo hanno subito la trasformazione dei giallorossi catechizzati a dovere da De Rossi negli spogliatoioi.  Per l0’undici di Maiellaro aveva  segnato Gammone e Grandolfo, per i gialorossi son andati in rete Dieme (doppietta) Piscitella, Montini, Viviani, Florenzi e Politano.

    La Lazio respinge l’attacco del Catania surclassando il Palermo in trasferta trascinati da Onazi, doppietta per lui, Barretto ed Emmanuel. Il Napoli continua ad alimentare la fiammella di speranza  superando il Pescara ma adesso occorre battere il Siena nello scontro verità di sabato prossimo.

    Lecce-Frosinone 1-2
    Crotone-Siena 0-1
    Palermo-Lazio 1-4
    Napoli-Pescara 2-1
    Reggina-Catania 1-2
    Roma-Bari 7-2
    Ascoli-Grosseto 3-4

    Classifica: Roma 56, Lazio 46, Catania 43, Siena 42, Napoli 37, Palermo 31, Reggina 29, Bari 27, Ascoli 26, Crotone 23, Frosinone 24, Lecce e Grosseto 22 Pescara 20

    Leggi anche:
    Campionato Primavera la situazione del: Gruppo A, Gruppo B

  • Lazio, con la Champions arriva Diego

    Lazio, con la Champions arriva Diego

    Scaricato da Marotta e Del Neri e svenduto al Wolfsburg in estate, Diego potrebbe presto fare ritorno in Italia ma non alla Juve bensì alla Lazio. Il numero uno biancoceleste Claudio Lotito ha infatti individuato nel trequartista brasiliano il regalo da fare a sè e ai propri tifosi in caso di qualificazione alla prossima Champions League, distante solo 2 punti, attraverso il quarto posto in campionato considerando che i primi tre sono oramai quasi irraggiungibili.

    E’ più che un’ipotesi suggestiva, Diego è deluso dalla sua seconda esperienza in Bundesliga trovandosi, dopo la partenza verso il Manchester City di Edin Dzeko, a lottare per non retrocedere con il suo Wolfsburg e accetterebbe di buon grado una seconda chance di poter giocare nel nostro campionato per dimostrare tutto il suo valore e riscattare la pessima stagione trascorsa nelle file della Juventus.
    L’operazione si aggira sui 12-13 milioni, cifra non proibitiva e che arriverebbe appunto dalla conquista dei preliminari di Champions.

    Ma Lotito sta lavorando anche su altri fronti: per l’attacco la Lazio sta pensando a Djibril Cissè, 30enne attualmente in forza al Panathinaikos ed ex Liverpool mentre è stato già raggiunto un accordo di massima con il Chievo per il trasferimento a fine stagione a Roma del difensore di nazionalità slovena Cesar. Inoltre si continuano a seguire da molto vicino le prestazioni del 21enne peruviano Andre Carrillo valutato dal suo club l’Alianza Lima circa 3 milioni di euro.

  • Lazio, non si placa l’ira di Lotito: sarà panolada

    Lazio, non si placa l’ira di Lotito: sarà panolada

    La partita di domenica scorsa, nel mezzogiorno di fuoco del San Paolo – non solo dal punto di vista metereologico – contro il Napoli, ha lasciato in casa Lazio uno strascico di polemiche non ancora sopito, dopo il gol annullato – ingiustamente – a Brocchi (la palla era entrata oltre la linea di porta dopo aver colpito la traversa), ed il rigore fischiato – e molto contestato – per fallo su Cavani, poi realizzato dallo stesso attaccante uruguagio per il momentaneo pareggio. Soprattutto in virtù della conseguente sconfitta per 4 a 3 così maturata, che ha allontanato la Lazio dalla zona quarto posto valida per la qualificazione in Champions League, obiettivo stagionale ormai apertamente dichiarato.

    Sotto accusa, dunque, l’arbitraggio di Banti, aspramente contestato dal presidente Lotito, che nella giornata di lunedì si è recato proprio dal numero uno della Federcalcio, Giancarlo Abete, per esporre duramente le proprie ragioni. “Serve uniformità di giudizio, non c’è più certez­za delle regole. Non conte­sto gli arbitraggi, ma tanti e troppi episodi in questo ca­so hanno penalizzato la La­zio così tanto. Non chiedo favori, ma solo il rispetto delle regole, voglio essere giudicato per i meriti e devo tutelare un club quotato in Borsa. Entrare o meno in Champions League signifi­ca incassare o non incassa­re 25 milioni di euro“.

    Di certo la protesta pare legittima, ma non è corretto adoperare la linea del vittimismo, lasciando intendere che la squadra biancoceleste sarebbe stata vittima di una persecuzione arbitrale nel corso della presente stagione.

    Il presidente Figc, dal canto suo, ha replicato alle parole di Lotito, sottolineando come il match Napoli – Lazio non abbia fatto emergere elementi di particolare rilevanza, fermo restando che negli errori arbitrali non bisogna vedere la famigerata “malafede”, ma la semplice possibilità della svista umana.  “Con il presidente della Lazio ho parlato lunedì in federazione. Dal mio punto di vi­sta, quanto è successo dopo Napoli-Lazio, fa parte della normale dialettica“. Il presidente federale è poi tornato a parlare dell’argomento nel corso del seminario inter­nazionale organizzato dal Coni dal titolo ‘Progetto Ta­lento’: “Nicchi ha suggerito la magistratu­ra? Per qualunque problema bisogna ri­volgersi alla Procura Federale, noi puntiamo sui nostri organismi interni“.

    Il presidente dell’Aia Nicchi, chiamato in causa sull’argomento, ha sottolineato, poi, l’importanza dell’introduzione di importanti novità in tema arbitrale, come i sussidi tecnologici oppure il “giudice di linea”, di cui si parla da diversi anni per evitare i cosiddetti “gol fantasma” ma la cui attuazione sembra un lontano miraggio, nonostante le dichiarazioni di apertura in merito dello stesso Sepp Blatter, finora il principale ostacolo a tale innovazione. Nicchi ha dichiarato la sua apertura in merito: “Si va verso i due arbitri dietro le porte. E’ un dibattito, questo, che sarà rilanciato in occasio­ne della competizione per il rinnovo della prossima presidenza Fifa“.

    Il presidente del Coni Gianni Petrucci si è espresso, in linea con Abete, a difesa della classe arbitrale, anche per tentare di smorzare il clima di velenose polemiche, soprattutto in vista del finale di campionato che si preannuncia già infuocato: “Difendo sempre la ca­tegoria arbitrale. Conosco bene gli sforzi che sta facen­do il presidente Lotito per la Lazio e per questo motivo ne comprendo l’amarezza: ma io sto con le regole. Vo­glio anche dire che stimo Lotito, perché rappresenta una novità positiva per il calcio italiano“.

    Nonostante i tentativi di sedare il malcontento percorrendo la strada della diplomazia, oltre al canale “ufficiale” di protesta percorso dal presidente Lotito, anche i tifosi laziali sono pronti a dimostrare apertamente il loro disappunto, fermamente convinti che la squadra di Reja sia stata penalizzata eccessivamente dai fischietti, in due diverse modalità. La prima, rivolta direttamente al “Palazzo”, con una lettera di proteste indirizzata proprio alla Federcalcio, la seconda – molto più suggestiva e “ad effetto” – da mettere in scena nel corso del prossimo match di campionato, in programma domenica pomeriggio all’Olimpico contro il Parma, mettendo in atto la più classica delle proteste pacifiche: la “panolada”.

  • Serie A, i numeri della 31 Giornata: Milan a +5 sull’Inter, il Napoli è secondo

    Serie A, i numeri della 31 Giornata: Milan a +5 sull’Inter, il Napoli è secondo

    Sono state 29 le reti segnate in questo turno di campionato che ha regalato mille emozioni a partire dal derby scudetto di sabato sera tra le due milanesi e che ha visto il trionfo del Milan sull’Inter dell’ex Leonardo alla terza sconfitta su altrettante stracittadine, due sulla panchina del Milan e una su quella dell’Inter. Ai desideri interisti di sorpasso sui cugini hanno prevalso quelli rossoneri che sono scesi in campo con la giusta concentrazione e motivazione per “zittire”, almeno per il momento, i propositi tricolori nerazzurri riportando le distanze in classifica a +5. Orfano della sua stella Ibrahimovic, ci ha pensato Pato a caricarsi sulle sue spalle tutto il peso dell’attacco del Milan, è sua infatti la doppietta che apre al tripudio rossonero dimostrando che, nonostante i recenti infortuni che lo hanno tenuto blocatto nell’ultimo periodo, resta uno degli attaccanti più forti in circolazione.

    Da un derby ad un altro, il Catania umilia 4-0 un Palermo alla deriva e che dopo aver offerto una prestazione deludente, ha convinto il vulcanico presidente rosanero Zamparini a ritornare sui suoi passi e richiamare alla guida tecnica della squadra Delio Rossi esonerando Serse Cosmi che aveva preso il suo posto soltanto un mese fa. Tutto troppo facile per gli etnei di Simeone che giocano sul velluto e prendono una bella boccata d’ossigeno tenendosi a debita distanza dalla zona calda della classifica.

    Cuore, entusiasmo, determinazione e grande fiducia nei propri mezzi. Questi sono gli ingredienti della ricetta Mazzarri che con il suo Napoli vince una rocambolesca partita con la Lazio (4-3), fondamentale per tenere ancora aperta la porta che conduce allo scudetto, trascinato da un immenso Cavani che infrange il record di gol segnati in un singolo campionato con la maglia azzurra detenuto da Antonio Vojak che durava dal campionato ’32-’33 con la tripletta che lo spedisce in testa alla classifica marcatori al fianco di Totò Di Natale, rimasto a secco invece nel ko di Lecce della sua Udinese dopo 13 risultati utili che hanno spedito i friulani in piena zona Champions League. Carnefice della squadra di Guidolin il giovane Andrea Bertolacci, un classe ’91 proveniente dalle giovanili della Roma che si sta ritagliando uno spazio importante in Salento, autore della doppietta nel 2-0 finale.

    Identico risultato ma a punteggio invertito nel posticipo domenicale tra Roma e Juventus. I bianconeri tirano fuori l’orgoglio per tenersi aggrappati all’Europa League e sbancano l’Olimpico con le reti di Krasic e Matri dando il primo dispiacere al futuro presidente giallorosso, l’americano Thomas DiBenedetto. Secondo successo consecutivo per la squadra di Del Neri che in questo campionato ancora non è riuscita a calare il tris di vittorie consecutive. Domenica in casa contro il Genoa sarà la volta buona? E Proprio il Grifone compie un passo falso in casa con il Cagliari grazie alla rete decisiva dell’ex Acquafresca.

    Infine chiudono la vittoria di un Bari quasi spacciato a Parma (1-2) che causa l’esonero del tecnico ducale Marino, quella del Brescia nel primo anticipo del sabato 3-1 nei confronti del Bologna e i pareggi di Cesena – Fiorentina (2-2), al termine di un match divertente, e di Chievo – Sampdoria (0-0) davvero scialbo.

    Risultati e marcatori 31 Giornata Serie A

    BRESCIA – BOLOGNA 3-1
    3′ Hatemaj (Br), 9′ Zoboli (Br), 30′ Di Vaio (Bo), 67′ rig Caracciolo (Br)
    CATANIA – PALERMO 4-0
    50′ aut Balzaretti (P), 63′ Bergessio (C), 69′ Ledesma (C), 78′ Pesce (C)
    CESENA – FIORENTINA 2-2
    18′ Jimenez (C), 35′ Gilardino (F), 70′ Montolivo (F), 87′ Caserta (C)
    CHIEVO – SAMPDORIA 0-0
    GENOA – CAGLIARI 0-1
    16′ Acquafresca
    LECCE – UDINESE 2-0
    49′ Bertolacci, 66′ Bertolacci
    MILAN – INTER 3-0
    1′ Pato, 62′ Pato, 90′ rig Cassano
    NAPOLI – LAZIO 4-3
    29′ Mauri (L), 57′ Dias (L), 60′ Dossena (N), 62′ Cavani (N), 68′ aut Aronica (N), 82′ rig Cavani (N), 88′ Cavani (N)
    PARMA – BARI 1-2
    65′ Parisi (B), 82′ Amauri (P), 94′ Alvarez (B)
    ROMA – JUVENTUS 0-2
    60′ Krasic, 74′ Matri

    Classifica

    1. MILAN 65 31
    2. NAPOLI 62 31
    3. INTER 60 31
    4. UDINESE 56 31
    5. LAZIO 54 31
    6. ROMA 50 31
    7. JUVENTUS 48 31
    8. PALERMO 43 31
    9. FIORENTINA 42 31
    10. CAGLIARI 42 31
    11. BOLOGNA (-3) 40 31
    12. GENOA 39 31
    13. CHIEVO 36 31
    14. CATANIA 35 31
    15. SAMPDORIA 32 31
    16. PARMA 32 31
    17. LECCE 31 31
    18. CESENA 30 31
    19. BRESCIA 29 31
    20. BARI 20 31

    Prossimo turno 9-10 aprile 2011

    BARI – CATANIA
    BOLOGNA – NAPOLI
    CAGLIARI – BRESCIA
    FIORENTINA – MILAN
    INTER – CHIEVO
    JUVENTUS – GENOA
    LAZIO – PARMA
    PALERMO – CESENA
    SAMPDORIA – LECCE
    UDINESE – ROMA

    Classifica marcatori

    25 Cavani (Napoli), Di Natale (Udinese)
    19 Di Vaio (Bologna), Eto’o (Inter)
    17 Matri (Juventus)
    14 Ibrahimovic (Milan)
    13 Pato (Milan)
    12 Pazzini (Inter), Sanchez (Udinese)
    11 Gilardino (Fiorentina)
    10 Borriello (Roma), Pastore (Palermo), Pellissier (Chievo), Robinho (Milan)
    9 Caracciolo (Brescia), Crespo (Parma), Hamsik (Napoli), Quagliarella (Juventus), Totti (Roma)
    8 Ilicic (Palermo), Vucinic (Roma)
    7 Cassano (Milan), Hernanes (Lazio), Jimenez (Cesena), Maxi Lopez (Catania), Miccoli (Palermo)

  • Lotito furioso “C’è già una classifica scritta”

    Lotito furioso “C’è già una classifica scritta”

    Claudio Lotito non ha digerito la sconfitta rocambolesca della sua Lazio contro il Napoli al San Paolo per 4 a 3. Le aquile biancocelesti dopo essere passate in vantaggio sono state rimontate e superate due volte, ma secondo il presidente laziale questa sconfitta sarebbe maturata dai pesanti errori arbitrali che avrebbero favorito la squadra partenopea.

    Queste le parole infuocate, come un fiume di lava in piena dopo la partita in questione:“Siamo stati penalizzati in maniera decisiva, il gol sul tiro di Brocchi non concesso e quel rigore su Cavani si commentano da soli. I giocatori vanno educati, altrimenti cambino sport e facciano i tuffatori… Il tiro di Brocchi, poi, non era dentro di cinque centimetri ma in modo tale da non poter essere considerato un non gol. Prendo atto di quanto accaduto, significa che già oggi si vuol stilare una classifica per ricoprire certe posizioni”.

    Continua sulla stessa riga il presidente Lotito, ammettendo come nonostante le assenze i ragazzi ce l’abbiano messa tutta rimanendo con un pugno di mosche in mano: “La squadra era debilitata da assenze importanti ma il nostro principio è la lealtà sportiva prima di tutto, invece c’è qualcuno che prova a vincere ad ogni costo. Non è nel mio stile lamentarsi delle situazioni in campo ma oggi parlo con al consapevolezza che nel calcio non esiste meritocrazia”.

    Lanciando un messaggio chiaro ai vertici arbitrali e della Lega: “Siamo abituati ad agire con logiche diverse, la lealtà sportiva è un elemento fondamentale per noi, mentre per altri è un optional, vincere con ogni mezzo non è il nostro stile. Mi auguro che qualcuno capisca cosa è accaduto oggi, altrimenti viene depauperato il lavoro basato sul merito. Banti? Non mi interessa fare critiche alla classe arbitrale perché non è nel mio stile. Le conclusioni deve trarle chi è preposto a queste cose. La nostra sconfitta è immeritata, chi ha visto le partite e capisce di pallone e non di calcio lo sa. O si interpretano le cose in modo regolare oppure cambiamo sport e ci mettiamo a fare i tuffatori”.

     

    Le affermazioni si raffreddano il giorno dopo e il presidente biancoceleste Claudio Lotito stavolta usa parole meno forti intervenendo alla trasmissione Radio Anch’io lo Sport su Radiouno: “Le mie esternazioni non sono volte soltanto al rammarico per una sconfitta immeritata, ma per alcuni fatti che snaturano la certezza del diritto”.  Senza però rimarcare ancora una volta l’amarezza per la sconfitta giunta in un modo non proprio limpido, e spiegando come questa manovra di difesa nei confronti della Lazio sia comunque qualcosa di necessario per tutelare la sua squadra, parte lesa in questo caso: “Quello che qualcuno dimentica e’ che il calcio di una volta era romantico e non incideva sul bilancio, oggi invece entrare in Champions o meno significa 25 milioni, la Lazio e’ quotata in borsa e io ho il diritto di difendere gli azionisti affinché venga rispettato il diritto. Si parla di compensazioni, che guardando le partite della Lazio non ci sono state; noi abbiamo avuto 2 rigori in tutta la stagione e ci sono squadre che ne hanno avuto 14, molti opinabili.

    Chiusura finale con una presa di posizione chiara e decisa, che porti ad un’unica soluzione, l’uniformità di giudizio, con la consapevolezza che cambiare il mondo del calcio non è un cosa facile: “Tutti i cambiamenti di regole che ci sono stati in questi anni sono partiti dal sottoscritto, a partire dalle penalizzazioni per chi non paga l’Irpef. Dobbiamo creare uniformità di giudizio, altrimenti la gente allo stadio non ci va più perché ha sfiducia nelle istituzioni. Ho avanzato sospetti dicendo che è inutile giocare? Non ho mai detto queste cose, ho detto semplicemente cosa dobbiamo fare che e’ una cosa completamente diversa. Lo scorso anno dissi che ci serviva l’ausilio della tecnologia e mi è arrivato un deferimento. Io sono entrato in un sistema dove non si pagavano le tasse e l’Iva non era un dato sensibile per iscriversi al campionato, mentre fuori dal calcio per chi non paga l’Iva c’e’ l’arresto”.

    (Fonte: Sportal- Italpress)

  • Pagelle Napoli-Lazio. Terno secco di Cavani

    Pagelle Napoli-Lazio. Terno secco di Cavani

    Cannavaro 6: Nonostante la strepitosa vittoria dei suoi, il capitano napoletano non ha disputato una delle sue migliori partite anzi in almeno 2 dei 3 gol subiti da De Sanctis la responsabilità è sua. Soprattutto sul gol del primo vantaggio laziale, quando si fa saltare da Mauri con un birillo e lo lascia libero di battere a rete a tu per tu con il proprio estremo difensore. Ha il merito di fornire a Cavani un ottimo assist che costringerà Biava al fallo da rigore.

    Aronica 5: Concorso di colpa sul gol di Mauri, prova a rovinare la festa ai suoi ed ai tifosi siglando un autorete clamorosa che riporta in vantaggio la Lazio dopo il pareggio di Cavani. Anche lui non brilla e fa pentire Mazzarri di non aver schierato l’ottimo Ruiz.

    Dossena 6,5: A tratti appare nervoso, forse sente il peso della partita e così facendo si dimentica di giocare e pensa più a discutere con l’arbitro, ha il grosso merito di credere su una palla che pareva destinata al fondo e con l’istinto di una punta di razza sigla il gol del momentaneo 2-1 che riapre i giochi della partita e del campionato.

    Lavezzi 6,5: Batte 3 punizioni e da altrettanti calci da fermo nascono le 3 reti del suo Napoli, “El Pocho” non sembra in forma, ma corre e si danna l’anima, al contrario dell’assente Hamsik. Mazzarri deve tenerlo un po’ a freno per evitare che s’innervosisca a causa delle rudi entrate dei difensori laziali, ma alla lunga è venuta fuori la sua tecnica ed anche se da punizione ha messo il suo zampino su 3 delle 4 reti siglate.

    Cavani 9: Che dire anche oggi 3 reti che portano la sua squadra al secondo posto in classifica, 25 in totale nella massima serie, una stagione da incorniciare per il nuovo Re di Napoli, ormai non ci sono parole per descrivere quanto di buono stia facendo il Matador, sarà un caso ma quando si è fermato lui anche gli azzurri hanno avuto un calo di risultati, tornato al gol è tornata a risplendere il sole all’ombra del Vesuvio. In caso di vittoria di scudetto si vocifera che molti altarini con la sua effige potrebbero trovare spazio a fianco a quelli di Re Diego, tra le vie della città partenopea.

    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis 6; Campagnaro 6, Cannavaro 6, Aronica 5; Maggio 6,5, Pazienza 6 (59′.Mascara 6,5), Yebda 6 (85′ Lucarelli s.v.), Dossena 6,5 (78′ Gargano 6); Hamsik 6, Lavezzi 6,5; Cavani 9.

    Dias 6,5: Nonostante le 4 reti subite dalla sua squadra disputa un’ottima gara e sigla la rete del 2-0 che illude i laziali di poter ritornare al quarto posto espugnando il fortino San Paolo.

    Biava 4,5: Con un intervento goffo e scoordinato atterra in area Cavani, procurando un rigore sacrosanto ed una dubbia espulsione a nostro avviso, che però condiziona il resto del match.

    Brocchi 6: L’intuizione di Reja di piazzarlo davanti alla difesa ha dato i suoi frutti, nonostante la sconfitta solo in occasione del 4 gol del Napoli si è fatto trovare fuori posizione, le altre marcature sono arrivate da palle inattive sulle quali non ha potuto molto. Ha il merito di siglare un gol buono che però si vede ingiustamente annullare, caro signor Blatter non sarebbe l’ora di ricorrere alla tanta bistrattata moviola. Il centrocampista laziale, oggi, avrà forse il rimpianto di non essere un giocatore di football, lì sicuramente il suo punto sarebbe stato valido.

    Mauri 7: Sigla una rete meravigliosa superando gli avversari come birilli e battendo De Sanctis con un mancino chirurgico, sarà che sul terreno del San Paolo i mancini sono di casa, si esalta e manca subito dopo una facile occasione, si muove bene fra le righe ma non è sorretto dai compagni di reparto e quando il resto della truppa non gira il capitano nulla può e deve arrendersi alla legge del Matador.

    Zarate 5: I suoi compagni si lamentano che non passa mai la palla, ed è la realtà, lo fa una volta soltanto e permette a Mauri di siglare il vantaggio, mette anche lo zampino sull’autorete di Aronica, suo il tiro respinto da De Sanctis, ma da uno come lui ci si aspetta molto di più e soprattutto più collaborazione.

    Lazio (4-1-4-1): Muslera 6; Lichtsteiner 5, Biava 4,5, Dias 6,5, Garrido 6; Brocchi 6; Gonzalez 6, Bresciano 5 (82′ Stendardo s.v.), Mauri 7, Sculli 6; Zarate 5 (83′ Floccari s.v.).

    Banti 6,5: La partita non è delle più facili ma il fischietto di Livorno si dimostra capace nel tenere la gara in pugno, sempre presente e molto vicino all’azione, fischia correttamente e non sbaglia quasi niente, fatta eccezione, ma questa è un opinione personale, sull’eccessiva espulsione ai danni di Biava. Nel fallo da rigore, infatti, il difensore non rappresenta l’ultimo uomo e la decisione appare fin troppo fiscale.