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  • Lazio – Udinese, la Champions passa per i ricorsi di Mauri e Inler

    Lazio – Udinese, la Champions passa per i ricorsi di Mauri e Inler

    Arrivano le ultime partite di campionato ed il nervosismo sale ovviamente alle stelle. Mauri e Inler si sono resi protagonisti, nell’ ultimo turno, di episodi alquanto discutibili dal punto di vista regolamentare e ad entrambi sono state combinate due giornate di squalifica.

    Negli spogliatoi di San Siro, Reja ha definito« fiscale »la decisione di Morganti. La Lazio presenterà il ricor­so per la squalifica di Mauri, affidandosi sul fatto che nella sentenza si parla di ‘gioco fermo’, mentre secondo la Lazio Mauri non aveva ancora avuto la percezione del fischio dell’arbitro, il quale comandava una punizione a suo varo. Se così fosse, il fallo verrebbe catalogato come “fallo di gioco” e Mauri avrebbe la riduzione di un turno della squalifica, in modo da poter scendere in campo a Udine. La Lazio potrebbe quindi provarci nel tentativo di riavere a disposizione Mauri nella sfida dell’8 maggio al Friuli, dove peraltro si presenterebbe da ex. Stessa situazione in casa Udinese, con i friulani che tenteranno anche loro, di ottenere uno sconto per la squalifica di Inler ed averlo così nell’ importantissimo match – Champions contro i biancocelesti.

    Molto importante risulterà essere la decisione del giudice Tosel sui ricorsi ma con ogni probabilità, le giornate di squalifica verranno confermate per ambedue i calciatori.

  • Lotito incontra Braschi e poi litiga con Sconcerti

    Lotito incontra Braschi e poi litiga con Sconcerti

    La Lazio esce sconfitta da Milano al cospetto di un Inter in dieci uomini ma Lotito questa volta evita la polemica arbitrale prendendosela con i suoi giocatori, ma nel post partita è nata lo stesso una scaramuccia verbale con il giornalista Sconcerti ai microfoni di Sky.

    Sconcerti rimproverava al presidente della Lazio un colloquio con il designatore arbitrale Braschi nell’intervallo, colloquio che per le regole post calciopoli non potrebbero esserci.

    “Stavamo solamente parlando della partita. Non c’è stato assolutamente nessun pensiero rivolto alla direzione di gara, non iniziamo a mettere in giro voci che non esistono. Stavamo analizzando la partita dal punto di vista tecnico-tattico”. Replica Lotito alla domanda della D’Amico sul colloquio con Braschi, la risposta però non convince in particolare Sconcerti, che subito replica interrompendolo: “Lo sa che sta facendo una ‘excusatio non petita, accusatio manifesta’?”. “Ma che c’entra mi scusi, io sono anche membro del Comitato di Presidenza della Federazione e non posso parlare col designatore. Cioè uno non può neanche fermarsi a salutare una persona che conosce, deve far finta di niente, solo perchè lui è il designatore? Quindi secondo lei io che dovrei fare, mi dovrei eclissare? Diventare un fantasma?”. Poi continua: “Non vado mai in Federazione? Mi sa che le sue fonti sono sbagliate Sconcerti”.

    “Ma infatti la colpa non è sua Lotito – tuona Sconcerti – ma di Braschi, che in qualità del ruolo che svolge non dovrebbe trovarsi lì”. “Ah quindi secondo lei un designatore non dovrebbe mettere piede in uno stadio? Ma che sta dicendo?”. Infine ci pensa lo stesso Sconcerti, stremato, a chiudere la battaglia verbale con un: “Presidente non ce la faccio più, ha ragione lei, non so più che cosa dirle

  • Inter – Lazio, la carica di Leo. Rabbia per Reja

    Inter – Lazio, la carica di Leo. Rabbia per Reja

    È tornata la tranquillità in casa nerazzurra dopo la vittoria per 2 a 1 contro la Lazio maturata in 10 contro 11 e considerando anche i risultati delle altre partite, l’Inter tiene le distanze dal 4 posto e scavalca il Napoli riprendendosi la seconda posizione. I biancocelesti ricevono buone notizie dalla sconfitta dell’Udinese, e dal pareggio della Juventus, ma la Roma vincendo a Chievo si rifà prepotentemente sotto per l’ingresso nella zona Champions. Analizziamo le voci del post partita, che vedono i due tecnici esporre le loro impressioni sul match.

    LEONARDO-L’Inter torna a vincere e Leonardo si può togliere qualche sassolino dalle scarpe quando viene intervistato dai microfoni di Sky nel post partita: “Questo risultato è importante, ma ce ne sono tante altre che ci consentono di essere ad oggi secondi in classifica. Mantenere questa continuità di risultati non è da tutti, questo è un segnale positivo che scaturisce anche dalla vittoria molto particolare ottenuta oggi. La mia squadra è sempre stata così, ogni volta dopo una sconfitta iniziano i processi, posso capire sul tecnico ma parlare come si è fatto di determinati giocatori è incredibile. Avete visto una reazione chiarissima, era la situazione più difficile possibile, una rimonta perfetta dopo un rigore, l’uomo in meno e lo 0-1, una reazione devo dire veramente straordinaria. Sneijder caricato? No, tutti hanno bisogno di stimoli. Nessuno ha stimoli costanti, gli stimoli nascono da tante cose tra cui anche sentirsi bene, tavolta può capitare di non rendere al massimo perché fisicamente stremato. Credo che pensare al futuro oggi è fuori tempo, è stata una stagione diversa dalle ultime per quanto accaduto, per i cambiamenti e per un ritmo troppo spesso spezzato a causa di diversi fattori. E’ rimasto intatto lo spirito che oggi avete visto, la squadra ha dato il cuore, lo zoccolo duro va avanti. Questa grinta c’è sempre stata, la base di questa squadra c’è e ci sarà, poi il tentativo sarà sempre quello di migliorare. Ma ancora è tutto aperto, dobbiamo finire questa stagione al meglio.

    Il tecnico brasiliano prende fortemente le difese di Sneijder fin troppo criticato, per non essere stato all’altezza della passata stagione: “Sneijder è stato fuori per cinquanta giorni, questo viene dimenticato quando si emettono giudizi immediati. Capita a tutte le squadre di avere giocatori fuori condizioni a lungo, poi quella che arriva in fondo prima in classifica è quella che ‘resiste’ meglio. Le parole di Mourinho? Non mi suona strano niente, perché vedo quello che ho di fronte. Non è mai cambiato nulla nella mia testa, sia nei momenti più difficili che più positivi, il mio comportamento e il mio rapporto con l’Inter è molto chiaro. Noi poco offensivi? Ma non dicevate che eravamo sbilanciati? Oggi siamo troppo bilanciati? Ci sono momenti e momenti. Credo che la squadra abbia giocato bene in tante partite, in determinati momenti c’è bisogno di tante cose, in altri di tante altre. Se ci credo ancora per lo scudetto? Sinceramente, sì, io ci spero sempre”,

    REJA- Il tecnico biancoceleste è visibilmente amareggiato, per una partita che sicuramente andava gestita in maniera diversa e sfoga la sua rabbia sulla terna arbitrale, rea di aver favorito in qualche modo i nerazzurri: “Oggi l’Inter ha avuto degli episodi, così come è avvenuto al Napoli. Certo, gli arbitri diventano più fiscali quando le squadre di casa son sempre sotto. Poi ci può stare di perdere, abbiamo avuto le nostre chances e messo in soggezione l’Inter almeno fino al gol. I nerazzurri ci hanno messo in difficoltà più quando erano in 10 contro 11. Maicon e Nagatomo spingevano tanto, noi abbiamo cercato poco la profondità e più il possesso palla. Non abbiamo sfruttato le opportunità per il raddoppio, e alla fine siamo stati penalizzati oltremisura dal risultato. Ma abbiamo giocato la nostra partita, meritavamo miglior sorte”.

    Sull’episodio che è costato l’espulsione al centrocampista e capitano laziale Mauri Reja commenta: “Devo rivederla, con lui non ho nemmeno parlato. Ormai, però, resta solo il risultato, difficile da digerire anche per come abbiamo giocato. Meritavamo il pari, anche se l’Inter è una squadra di campioni e sa gestire meglio le gare. Ci è mancato il cinismo. Poi, la scivolata di Biava dalla quale è nato il vantaggio di Eto’o è stato un infortunio”.

     
    (Fonte : Fc Inter News)

  • Pagelle Inter Lazio. Eto’o signore del calcio

    Pagelle Inter Lazio. Eto’o signore del calcio

    Pagelle Inter

    Julio Cesar 5 Nel bene e nel male si rende protagonista di un intervento forse troppo avventato. Esce a valanga su Zarate e lo stende in area. Rigore ed epulsione lasciando i suoi per più di un’ora in dieci. Rimangono i dubbi per il rosso diretto, poiché Zarate era in direzione esterna verso la porta e alle spalle di Julio Cesar c’era Ranocchia come ultimo uomo.

    Eto’o 7 Signore del calcio. Oggi torna a sorridere ritrovando il gol che gli mancava da troppo tempo, (6 partite tra campionato e Champions League) spezzando una maledizione. La sua partita è davvero spaventosa per quanto riguarda l’impegno profuso. Corre senza sosta per tutti i 90 minuti, a centrocampo in difesa e in attacco, facendo ammattire i difensori biancocelesti. È lui a guadagnarsi la punizione dalla quale nascerà il gol di Sneijder. Unico neo nel finale in un’azione di contropiede spreca servendo una brutta palla a metà strada tra Obi e Nagatomo. Perdonato!

    Lucio 7 Se Ranocchia soffre le accelerazioni e i dribbling di Zarate, lui praticamente è il padrone dell’area nerazzurra e non si fa spaventare da nessuno. Ogni tanto si permette anche le sue sgroppate davanti, a suon di dribbling e serpentine stile carioca.

    Nagatomo 7 Se qualcuno avesse definito l’Inter stanca sicuramente non era riferito  a lui. Corre come Speedy Gonzalez, e si rende pericolosissimo nelle percussione offensive. Perfetto nelle chiusure difensive e miracoloso nel finale di primo tempo quando in scivolata disperata chiude l’angolo di tiro a Lichtseiner. L’ultimo Samurai!

    Sneijder 7 Wesley ‘the Sniper’: il cecchino come lo chiamano i suoi tifosi. Si incarica di calciare la punizione e beffa Muslera con una traiettoria a giro sul palo opposto del portiere. Continua la sua partita recuperando moltissimi palloni e adattandosi al lavoro sporco che gli ha chiesto Leonardo per via dell’inferiorità numerica. Soffre per un malore intestinale e chiede il cambio, Leo lo incita, lui stringe i denti e si batte al fianco dei suoi come un eroe.

     

    Pagelle Lazio

    Zarate 6.5 Pericolosissimo nel nuovo ruolo  da prima punta che gli ha assegnato Reja. Scarta i difensori come birilli e va alla conclusione con una facilità imbarazzante. Alla prima occasione buona dribbla Julio Cesar e si procura il rigore che poi trasformerà con assoluta freddezza. Fa tremare in più occasioni Ranocchia, che lo soffre in maniera evidente in molte occasioni. Lucio è il giusto ostacolo per fermarlo e nel secondo tempo cala con il resto della squadra.

    Hernanes 5 Il profeta è sparito, in una partita in cui sarebbero servite moltissimo le sue giocate lui si è eclissato in maniera esponenziale. Perde un numero di palloni elevatissimo, e si intestardisce con giocate inutili invece di servire i compagni liberi nello spazio. Una partita giocata con troppa leggerezza e poca cattiveria.

    Biava 4 Ingiustificabile l’errore che regala praticamente lascia solo Eto’o a tu per tu con Muslera. Sfortunato perché ovviamente lo scivolone magari è stato dettato dal campo bagnato, ma in fin dei conti il suo errore è stato determinante in una partita del genere.

    Lichtseiner 6 Non male la partita del terzino destro della Lazio che sfrutta ogni occasione utile per spingere e servire cross utili alle punte o agli inserimenti dei centrocampisti. Buona corsa e buon impegno per uno che non ha mai smesso di crederci nonostante il risultato ribaltato.

    Mauri 5 Il capitano della Lazio parte davvero bene, con una prestazione condita da ottimi passaggi, e buoni inserimenti in fase offensiva. Cercando spesso il dialogo con le punte e con Zarate in particolare. Vera e propria stupidaggine la reazione su Nagatomo, quando da terra lo scalcia e si guadagna gli spogliatoi in anticipo. Punito più per il gesto che per la violenza del calcio, ma in questa partita forse l’elemento fondamentale per portare i 3 punti a casa era proprio mantenere la calma. A lui è mancato questo.

  • Inter-Lazio 2-1 grinta, cuore e secondo posto

    Inter-Lazio 2-1 grinta, cuore e secondo posto

    L’Inter vince e convince contro la Lazio, strappando 3 punti ai biancocelesti e scavalcando il Napoli in classifica fermato a Palermo a quota 65 punti, piazzandosi al secondo posto. Una vittoria che davvero mette a tacere molte critiche per il modo in cui è maturata. Squadra poco convinta e senza grinta quella di Leonardo nei primi minuti, contro una Lazio molto determinata. L’espulsione di Julio Cesar e lo svantaggio sono stati quasi una sveglia per i nerazzurri che hanno creduto nella rimonta, e non si sono mai arresi, vincendo una partita nella ripresa con il cuore la determinazione e la compattezza di un gruppo che fin troppe persone avevano dato per finito.

    Vediamo nel dettaglio le emozioni che ci ha regalato la partita.

    Novità dell’ultimo momento in casa nerazzurra nella formazione, dove Leonardo conferma le previsioni ma cambia la coppia di attaccanti: non ci sarà Giampaolo Pazzini, bensì Diego Milito a fare coppia con Samuel Eto’o. Nella Lazio, invece, è Bresciano a vincere il ballottaggio con Brocchi per il posto in mediana affiancando Ledesma.

    PRIMO TEMPO- .E’  Zarate a fare gli onori di casa quando al 5’ fa quello che gli riesce meglio: dal limite dell’area salta con un dribbling secco Cambiasso e prova la conclusione, trovando la respinta in due tempi di Julio Cesar.

    È proprio Zarate l’uomo in più della Lazio, che dopo una stagione altalenante sembra in queste ultime partite essere veramente ispirato.

    Al 22’ sempre Zarate viene servito in profondità,  si trova a tu per tu con Julio Cesar, con il portiere nerazzurro che in uscita travolge l’argentino. Morganti non ha dubbi e decreta rigore ed espulsione diretta per il numero 1 dell’Inter. Zarate dagli undici metri è freddissimo e batte senza problemi Castellazzi subentrato a Julio Cesar. Lazio in vantaggio.

    L’Inter non si arrende e al 28’ su una botta da fuori ribattuta di Stankovic, è Sneijder che prova a riportare la partita sul punteggio di parità. L’olandese libero di calciare, trova una grande parata di Muslera a chiudergli lo specchio della porta.

    Al 38’ è  Ranocchia a mancare il tap in vincente di testa, anticipando anche Lucio dietro le sue spalle liberissimo da marcature.

    Al 40’ con l’uomo in meno l’Inter si affida alla grinta e alle giocate dei suoi campioni, e Sneijder risponde a Zarate segnando un gol bellissimo su calcio di punizione beffando Muslera e riportando la partita sul punteggio di parità: Inter 1 Lazio 1.  Nel finale di tempo Lazio pericolosa con i nerazzurri che si salvano grazie ad una splendida chiusura di Nagatomo che anticipa tutti sul cross di Lichtseiner. 3 minuti di recupero e squadre a riposo.

     

    SECONDO TEMPO- Si torna in campo nella ripresa con le stesse formazioni del primo tempo. Al 5’ Sneijder pecca di egoismo, quando entra in area da sinistra e prova la conclusione invece di servire Eto’o e Stankovic sotto porta. È Proprio Stankovic a chiedere la sostituzione per un possibile stiramento, e Leonardo corre ai ripari inserendo Mariga. Torna a sorridere Samuel Eto’o al 8’ quando Biava commette un errore imperdonabile scivolando e lasciandolo solo davanti a Muslera. Il camerunense scarta con facilità il portiere biancoceleste e porta i suoi sul 2 a 1.

    Sneijder nelle fila nerazzurra accusa un malore e chiede più volte il cambio, ma Leonardo chiede all’olandese di stringere i denti e rimanere in campo. Brividi per l’Inter al 18’ quando Zarate servito da Mauri in area calcia e la palla va di pochissimo a lato del palo.

    Al 20’ la partita si infiamma quando Nagatomo scavalca Mauri con un spinta, il centrocampista laziale reagisce da terra scalciando il terzino nerazzurro. Morganti vede il gesto di stizza del laziale e sanziona Mauri con il rosso diretto. Ristabilita anche la parità numerica in una partita che si è incattivita fin troppo.

    Al 30’ la Lazio va vicinissima al 2 a 2 con Zarate a servire un assist di petto a Kozak, che colpisce di destro e impatta la traversa facendo tirare un sospiro di sollievo a Castellazzi.

    Reja nel finale  si gioca anche la carta Rocchi, per una squadra totalmente a trazione anteriore con 3 punte in campo.

    Al 39’ l’occasione di chiudere la partita per l’Inter è sui piedi di Maicon che a prova a beffare Muslera con un pallonetto, ma il numero uno biancoceleste con un gran colpo di reni evita il gol. 5 minuti di recupero e partita Morganti manda tutti nello spogliatoio sul punteggio di 2 a 1 per l’Inter che vince una partita fondamentale per lo sprint finale della stagione.

  • Inter – Lazio, probabili formazioni. Riscatto o aggancio?

    Inter – Lazio, probabili formazioni. Riscatto o aggancio?

    Va in scena questo pomeriggio  a San Siro il replay della famosa partita dello scorso campionato tra Inter e Lazio, dove i tifosi biancocelesti incitarono la loro squadra a perdere pur di evitare il possibile scudetto nelle mani dei rivali cittadini giallorossi. Questa volte la posta in palio è ben diversa, perché entrambe le squadre puntano al terzo posto, per evitare i faticosi preliminari di Champions con una preparazione da svolgersi in piena estate. Le tifoserie sono gemellate ma non si respirerà il clima dello scorso campionato. Oggi sarà una sfida vera.

    L’Inter a quota 63 punti, dopo l’ultima sconfitta con il Parma al Tardini si è saputa rialzare all’Olimpico in Coppa Italia contro la Roma, mostrando però ancora una volta evidenti segnali di stanchezza e poca incisività in attacco. Il problema maggiore dei nerazzurri sembrava essere la difesa, troppo penetrabile. Adesso si aggiunge la siccità in zona gol di gente del calibro di Eto’o, Pazzini e Milito. Ai nerazzurri sono mancati soprattutto  i gol di Eto’o, trascinatore assoluto della rimonta interista fino al derby. Il camerunense molto probabilmente sta accusando la stanchezza di una stagione che l’ha visto (squalifica a parte) sempre titolare.

    Reja invece trova una Lazio davvero in forma, motivata e che nello scorso turno di campionato ha letteralmente strapazzato il Catania, vincendo 4 a 1. Altra nota positiva il ritorno ad alti livelli di Zarate, autore di una bellissima prestazione proprio contro i siciliani, segnando anche uno splendido gol su punizione. Hernanes è tornato a fare il ‘profeta’ e Lotito in primis ci crede chiedendo ai suoi una prestazione da grande squadra per battere i nerazzurri.

    Vediamo nel dettaglio le scelte di Leonardo e Reja

    INTER- Leonardo torna a sorridere per il recupero di Eto’o, reduce da una distorsione alla caviglia che gli aveva fatto saltare la sfida di Coppa. Cattive notizie per l’italo brasiliano Thiago Motta, che non recupera dal fastidio muscolare e quindi non è nemmeno tra i convocati. Il tecnico interista dopo la vittoria dell’Olimpico dovrebbe schierare lo stesso modulo, con il rombo a centrocampo. Difesa classica con Lucio Ranocchia centrali e Maicon e Nagatomo sugli esterni. A Centrocampo Cambiasso torna a fare lo schermo davanti alla difesa aiutato da Stankovic in ottima forma nelle ultime partite e da capitan Zanetti. Sneijder più avanzato dovrà servire gli assist vincenti alle due punte Eto’o e Pazzini.

    LAZIO- Reja dovrà fare a meno di Sculli, fermato da un problema alla schiena, e degli infortunati  Radu e Diakite. Torna disponibile e carico a mille per la sfida con i nerazzurri Christian Brocchi. Problema dell’ultim’ora per Guglielmo Stendardo che durante la rifinitura ha accusato un problema al polpaccio sinistro, e al suo posto è stato convocato il giovanissimo Crescenzi. I biancocelesti dovrebbero scendere in campo con il 4-2-3-1, stesso modulo della sfida con il Catania, con l’unico dubbio a centrocampo tra Brocchi e Bresciano da affiancare a Ledesma. Nel dettaglio la difesa sarà così composta: Dias e Biava centrali, con Lichsteiner e Garrido rispettivamente sulle corsie laterali. Centrocampo con Brocchi e Ledesma davanti la retroguardia, e Mauri ed Hernanes più avanzati. Davanti il ruolo da prima punta spetta a Zarate assistito da Floccari leggermente arretrato.

    INTER: (4-3-1-2): Julio Cesar, Maicon, Ranocchia, Lucio, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Stankovic; Sneijder; Pazzini, Milito.

    A disposizione: Castellazzi, Chivu, Materazzi, Kharja, Mariga, Pandev, Eto’o.

    Allenatore: Leonardo.

    Indisponibili: Cordoba (stagione finita).

    Diffidati: Kozak, Brocchi, Stendardo, Biava, Dias, Bresciano

    Squalificati: nessuno.

     

    LAZIO(4-2-3-1): Muslera, Lichsteiner, Biava, Dias, Garrido; Brocchi, Ledesma; Zarate, Hernanes, Mauri; Floccari.

    A disposizione: Berni, Crescenzi, Scaloni, Gonzalez, Bresciano, Rocchi, Kozak.

    Allenatore: Reja.

    Indisponibili: Diakite, Sculli, Radu

    Diffidati: Kozak, Brocchi, Stendardo, Biava, Dias, Bresciano

    Squalificati: Matuzalem (1).

  • La Lazio piange il “Pola”. E’ morto Luigi Polentes

    La Lazio piange il “Pola”. E’ morto Luigi Polentes

    Lutto in casa Lazio: è morto quest’ oggi all’età di 66 anni Luigi Polentes, detto “Pola”, ex difensore che si laureò campione d’ Italia con la Lazio nello storico primo scudetto biancoceleste conquistato nel 1974.

    Giunse nel club capitolino dal Perugia nel 1969 e vi militò fino al 1977, collezionando ben 110 presenze e segnando un gol, per poi chiudere la carriera nel Modena. Un giocatore che seppe conquistare il cuore di tutti, schivo ed estraneo a qualsivoglia forma di polemica, arrivato nella diffidenza generale ma che seppe farsi apprezzare da tutti, “un atleta dalla condotta esemplare”, come ricorda Antonio Buccione presidente della Polisportiva Lazio.

     na nota ufficiale del club biancoceleste lo ricorda ed esprime il cordoglio nei confronti della sua famiglia: “La S.S. Lazio, il Presidente Claudio Lotito, l’allenatore, i giocatori e tutto lo staff si uniscono al cordoglio della famiglia Polentes per la scomparsa di Luigi, protagonista con la Lazio della conquista dello scudetto del 1974″.

     

  • La carica di Edi Reja “puntiamo al terzo posto”

    La carica di Edi Reja “puntiamo al terzo posto”

    A volte è incredibile come nel calcio tutto possa cambiare repentinamente, basti pensare come una giornata di campionato possa cambiare radicalmente le prospettive delle diverse squadre.

    Strano ma vero, soprattutto in casa Lazio. Prima della vittoria di ieri contro il Catania, sonoro e netto 4 a 1 al Massimino, la Lazio doveva cercare di guardarsi alle spalle, dalla rincorsa di Roma, Juve e Udinese ora, invece, anche per i risultati negativi di Roma e Juventus, può guardare avanti con grande fiducia, puntando addirittura al terzo posto, dando il quarto ormai per consolidato, a cinque giornate dal termine del campionato.

    La pensa così anche il tecnico Edi Reja, e, verrebbe da dire, se si sbilancia lui allora qualcosa è realmente cambiato. Il tecnico, infatti, dall’inizio della stagione ha cercato di spegnere i facili entusiasmi, almeno nelle dichiarazioni: dapprima affermava di puntare a quota quaranta, ossia alla salvezza, poi ha pian piano iniziato ad accarezzare quel sogno, che pareva assolutamente irragiungibile all’inizio del campionato, chiamato quarto posto, ossia preliminari di Champions League. Ora, invece, trova il coraggio di spronare i suoi ad alzare l’asticella, aumentando il coefficiente di difficoltà ed ambizione, puntando al terzo posto, ossia alla qualificazione dalla porta principale.

    Anche perchè il terzo posto è davvero a portata di mano, distante soli tre punti, ed il calendario nella prossima giornata propone proprio lo scontro diretto con l’Inter, attualmente in terza posizione. Far risultato a San Siro appare difficile ma non impossibile, soprattutto in virtù del difficile momento attualmente attraversato dai nerazzurri, ma avrebbe comunque un’ importanza assoluta, anche per poter affrontare con maggior serenità l’altro scontro diretto, con l’Udinese di Guidolin, fermo restando che la quota qualificazione quest’anno si è alzata, e sarà necessario conquistare almeno 69 – 70 punti. Edi Reja in merito alla situazione attuale dichiara: “Soprattutto in virtù dello scontro diretto di Udine sarebbe stato importante staccarli in questa giornata. Senza contare che ora l’Inter avrà ancora la motivazione di giocarsi il secondo posto con il Napoli. Lo stesso Milan, che è ad un passo dallo Scudetto, ora potrà gestire. Adesso è chiaro che i punti necessari per raggiungere il piazzamento Champions aumenteranno”.

    Il segreto della Lazio secondo il tecnico finora è stato l’approccio alle gare, la mentalità e l’ umiltà, con tenuta mentale, rialzandosi di fronte ad ogni difficoltà. In questo discorso, si inserisce la situazione legata agli screzi del tecnico con Zarate, che avevano portato all’esclusione dell’argentino dall’unidici titolare di ieri, relegandolo in panchina per “punirlo” per il ritardo in allenamento. Il destino, però, ha voluto regalare alla vicenda un lieto fine, con la complicità inconsapevole di Giuseppe Sculli. Dopo 13′ della gara di Catania, infatti, l’attaccante calabrese si è infortunato, costringendo il tecnico a sostituirlo proprio con Mauro Zarate. L’ingresso dell’Argentino, però, ha avuto un impatto straordinario sul match, in termini di assist, giocate e di gol, la rete che ha suggellato il definitivo 4 a 1.

    Edi Reja, dunque, non può che ringraziarlo, coccolarlo ed elogiarlo, consapevole dell’estremo valore tecnico del suo giocatore dal geniale estro: “In alcune circostanze, quando si è lasciato andare a qualche dribbling di troppo davati la difesa, Zàrate mi ha fatto venire quasi un infarto, Ma devo dire che si è calato alla grande nello spirito della gara. Tra l’altro spesso si è sacrificato molto anche in fase di ripiegamento, è stato costante come rendimento, ha fatto benissimo sulle corsie esterne, in particolare su quella di destra. Ma Mauro è già un po’ di tempo che sta facendo bene, ci sta mettendo il piglio giusto, ha promesso che vuole finire alla grande, mi auguro continui così”.

    Chissà se lo scaramantico tecnico goriziano ora non decida, almeno per le prossime cinque gare, di lasciar sempre in panchina Mauro Zarate, sperando in cinque repliche della straordinaria gara di ieri.

    In tal caso, di sicuro, all’argentino verrebbe perdonato qualsiasi ritardo in allenamento.

  • Inter dal Paradiso all’Inferno. Terzo posto a rischio

    Inter dal Paradiso all’Inferno. Terzo posto a rischio

    Adesso è allarme in casa nerazzurra. Dopo la sconfitta di Parma e l’addio definitivo alle possibilità di rincorsa scudetto, le notizie peggiori arrivano dalla parte bassa della classifica, con la vittoria della Lazio contro il Catania. La società di Lotito, adesso è a quota 60 punti, a soli 3 punti di distacco dai nerazzurri. Paradossale pensare che in due settimane siano totalmente cambiati gli obiettivi stagionali interisti, con un -2 dalla vetta i primi giorni del mese di Aprile, un quarto di finale più che abbordabile e la sfida in Coppa Italia contro la Roma come ciliegina sulla torta. Tutto cambiato una volta perso il derby, fuori dall’Europa contro lo Schalke 04, e oggi con la  paura-possibilità di perdere il terzo posto proprio ai danni della Lazio, finendo quarti in classifica con l’obbligo di un’estate breve in vista dei preliminari di Champions.

    Leonardo ha collezionato 4 sconfitte nelle ultime 5 gare ufficiali (sconfitta nel derby, contro lo Schalke, vittoria col Chievo, altre sconfitta in Germania e a Parma), un periodo nero che non capitava ai nerazzurri da addirittura 11 anni: durante la gestione Lippi nel 2000. Il tecnico che aveva saputo rimotivare e ricaricare i suoi condottieri dopo la gestione Benitez, adesso sta vivendo il suo peggior momento alla guida dell’Inter. La felicità e l’allegria che contraddistinguevano il suo modo di allenare sono apparse meno chiare nelle pesanti esclusioni di Maicon e Thiago Motta contro il Parma. Senza contare l’uso a metà di Sneijder a Parma privando una squadra stanchissima degli unici giocatori in grado di risolvere le partite anche da soli.

    Per la sfida di Roma in Coppa Italia si dovranno inoltre verificare le condizioni dei giocatori apparsi più stanchi e acciaccati fisicamente, quindi Lucio, Ranocchia per i suoi continui problemi al ginocchio e Chivu per una contusione rimediata a Parma.

    Centrocampo stanco, difesa vulnerabile e attacco sterile, queste sono i più grandi limiti apparsi in maniera evidente nelle ultime uscite stagionali della squadra guidato dal tecnico brasiliano. Poche soluzioni dalla panchina e poche cose da inventare nel modulo. C’è da stingere i denti e provare a gestire le forze per questo sprint finale.  Maicon e Thiago Motta dovrebbero comunque essere disponibili per la sfida di Coppa Italia contro la Roma. In campionato in quest’ottica la sfida contro la Lazio diventa una sfida spareggio, e la panchina di Leonardo in caso di sconfitta traballerebbe, con le prime indiscrezioni su un possibile affidamento della rosa in mano a Beppe Baresi, già vice ai tempi di Mourinho.  Preparando in questo modo la strada per un eventuale ritorno del vate di Setubal in terra nostrana, dopo le notizie giornalistiche sull’iscrizione dei suoi figli alla scuola di Lugano distante soltanto una ventina di minuti dalla Pinetina.

    L’amore di Mourinho per il nerazzurro è  sempre stato evidente agli occhi di tutti e ulteriori conferme di questo attaccamento arrivano dalle frasi riportate sulla Gazzetta dello Sport  durante la sfida tra Real Madrid e Barcellona, dove il portoghese avrebbe domandato cosa avesse fatto l’Inter a Parma, e alla notizia della sconfitta avrebbe risposto con un “vaffa”.

    Dallo spogliatoio arrivano comunque le parole del capitano Javier Zanetti (intervenuto nella trasmissione Staio Sprint) a voler dimostrare come la squadra sia unita e fortemente in sintonia con Leonardo: “Leo sta svolgendo un buon lavoro, non sarebbe corretto condannarlo per questo brutto momento”. Lanciando al tempo stesso parole al miele per un eventuale ritorno dello Special One sulla panchina nerazzurra: “ Mourinho? Per lui le porte saranno sempre aperte, dopo le straordinarie imprese compiute.”

    Il primo amore non si scorda mai, e Mourinho di certo non è stato solo una cotta per tutti i tifosi nerazzurri, giocatori compresi.

  • Juventus, Delneri – Marotta e le verità non dette

    Juventus, Delneri – Marotta e le verità non dette

    Con lo scialbo 0-0 ottenuto ieri al Franchi contro la Fiorentina e le contemporanee vittorie di Lazio e Udinese, la Juventus ha fallito l’ ultimo dei suoi obiettivi stagionali e cioè la qualificazione ai preliminari di Champions.

    Ennesima dimostrazione la partita di Firenze, di come Gigi Delneri sia completamente inadatto a guidare una squadra di alta classifica, o che comunque inizia la stagione con obiettivi importanti. Le tre vittorie consecutive ottenute anche con un po’ di fortuna, hanno illuso il tecnico di Aquileia che il modulo da attuare fosse quello presentato al Franchi un 4-1-4-1 con Matri unica punta ma come al solito, a partita in corso, non è riuscito a rendersi conto che il predominio della Fiorentina era netto e che Krasic arrancava in campo. Come può essere possibile che la Juventus vada a Firenze per ottenere un pareggio? Come ci si può presentare davanti alle telecamere e dire che la squadra ha risposto bene e che Boruc è l’ unico portiere ad aver fatto una parata?

    Ma soprattutto, come si può pensare di confermare un allenatore che è riuscito a fare peggio della gestione Ferrara, con figure barbine in Europa e prestazioni assolutamente imbarazzanti?

    Purtroppo sembra che la Juventus abbia ormai acquisito la mentalità di chi la guida, sia a livello tecnico che dirigenziale e cioè una mentalità di assoluta provinciale. Ma allora ci si chiede, come mai non è stato detto che ad inizio stagione l’ obiettivo fosse il 4° posto? Perché non si è spiegato ai tifosi che l’ eliminazione in Europa League fosse necessaria perché la squadra non era attrezzata a competere su due fronti?

    Beh sicuramente perché alcune verità fanno male, soprattutto a dei tifosi abituati ai piani alti, ma forse, non sarebbe stato più opportuno essere onesti con chi paga il biglietto e soffre veramente per questi colori?