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  • La Serie A non si ferma, domani Juve-Fiorentina apre la 9 Giornata

    La Serie A non si ferma, domani Juve-Fiorentina apre la 9 Giornata

    Serie A senza sosta. Neanche il tempo di passare agli archivi l’ottava giornata che già domani sera Juventus e Fiorentina saranno in campo protagoniste dell’anticipo serale che apre il nono turno del campionato.

    Si tratta della seconda gara consecutiva in casa, allo Stadium, per i bianconeri reduci da due pareggi che hanno portato alla luce diversi problemi che affliggono la squadra di Conte, soprattutto in difesa dove in particolare Chiellini non sta di certo attraversando il periodo migliore della sua carriera. Alla Juventus serve un immediato riscatto per affrontare poi con uno spirito differente le sfide che la vedranno impegnate contro Inter, a San Siro, e Napoli, al San Paolo, che ci diranno quali sono le vere potenzialità e ambizioni della squadra di Conte.
    Anche la Fiorentina è alla ricerca di punti, dopo il buon avvio i viola, ai quali sabato non è bastato un Jovetic in stato di grazia per avere la meglio sul Catania, sembrano essersi smarriti. Mihajlovic punterà ancora sul gioiellino montenegrino per perforare la difesa bianconera, e auspica di poter utilizzare il bomber Gilardino rientrante dall’infortunio al ginocchio subito un mese fa ad Udine.

    Mercoledì poi quasi tutti i riflettori saranno puntati sul San Paolo di Napoli dove la truppa di Mazzarri affronterà la capolista Udinese. La squadra di Guidolin è in testa alla classifica di Serie A con 15 punti e può vantare una difesa di ferro (solo 1 gol subito), i tifosi azzurri sperano che i Tre Tenori Cavani, Hamsik e Lavezzi possano interrompere i quasi 400 minuti di imbattibilità di Handanovic. Trasferte insidiose per Inter, a Bergamo, contro la sorprendente Atalanta che senza la penalizzazione si troverebbe al secondo posto in classifica ad un solo punto dall’Udinese e Roma, a Marassi con il Genoa di Malesani.

    Turni casalinghi invece per l’altra milanese e romana, il Milan, reduce dalla folle rimonta di Lecce – da 3-0 a 3-4 – ospita il Parma di Giovinco mentre la Lazio, seconda in classifica, non vuole perdere terreno nei confronti della capolista al cospetto del bel Catania di Vincenzo Montella.

    La gara contro il Cagliari sarà l’ultima spiaggia per Giampaolo per salvare la panchina del Cesena, a Verona ci sarà il ritorno, da avversario, dell’ex tecnico del Chievo Pioli, da due settimane alla guida del Bologna e Novara – Siena sarà un’interessante sfida tra neo promosse. Chiude il programma il posticipo del giovedì sera tra il Palermo e il Lecce con il tecnico dei salentini Di Francesco a rischio esonero.

    Il programma della 9 Giornata di Serie A 2011-2012

    domani ore 20:45
    JUVENTUS – FIORENTINA

    mercoledì ore 20:45
    ATALANTA – INTER
    CESENA – CAGLIARI
    CHIEVO – BOLOGNA
    GENOA – ROMA
    LAZIO – CATANIA
    MILAN – PARMA
    NAPOLI – UDINESE
    NOVARA – SIENA

    giovedì ore 20:45
    PALERMO – LECCE

  • Pagelle Bologna-Lazio. Bene Klose, Di Vaio evanescente

    Pagelle Bologna-Lazio. Bene Klose, Di Vaio evanescente

    Portanova 5: Prova a mettere delle pezze nel nulla più totale della difesa bolognese, non ci riesce anche se di fatto commette solo un errore in occasione del gol di Lulic Mudingay 6: da ex in campo prova ad arginare le sortite dei centrali laziali, ma disputa una partita tutto sommato da sufficienza, senza infamia e senza lode. Ramirez 6: apre una battaglia personale contro Marchetti che vede vincitore l’estremo difensore laziale, però è l’unico insieme ad Acquafresca a provarci con più convinzione. Di Vaio 5: dov’è finito il bomber che segnava a raffica e che ha portato per due anni di fila miriade di gol alla causa felsinea? I tifosi, i compagni e tutto l’ambiente bolognese lo attendono perchè non possono prescindere dalle giocate del loro capitano Acquafresca 5,5: come detto insieme a Ramirez è l’unico che ci prova, sfortunato in occasione della sua battuta a colpo sicuro e soprattutto in occasione dell’autogol che porta in vantaggio la Lazio Bologna (4-3-1-2): Agliardi 6; Raggi 5,5, Portanova 5, Cherubin 5, Morleo 6; Casarini 5,5 (14′ st Gimenez 6), Mudingayi 6, Kone 5 (14′ st Pulzetti 6); Ramirez 6; Di Vaio 5, Acquafresca 5,5 (35′ st Vantaggiato sv). A disp.: Gillet, Loria, Krhin, Garics.

    Senad Lulic| © Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images
    Marchetti 7,5: Ramirez lo sognerà stanotte vedrà e rivedrà le sue parate nella sua mente e non riuscirà a scordarle facilmente, l’estremo difensore biancoceleste ha dimostrato di essere uno dei migliori in circolazione parando tutto quello che si poteva parare e mantenendo inviolata la sua porta, di questo passo potrebbe riconquistare anche la nazionale persa l’anno scorso a Cagliari. Biava 6: comincia molto male, continua peggio liberando Acquafresca al tiro, ma poi da giocatore esperto qual è si riprende e dona sicurezza ad un reparto che con lui e Diaz può contare su due ottimi elementi Lulic 7,5: segna il gol che chiude la partita, adattato a mezzala si comporta egregiamente ed in una partita in cui nessuno spicca lui fa la sua parte e si mostra giocatore di qualità, ottimo acquisto per Reja. Hernanes 6: non una partita eccelsa, propizia il vantaggio quando scaglia in mezzo quel bolide su punizione su cui Acquafresca è sfortunato, per il resto niente di eccezionale, sa fare molto di più Klose 7: non segna ma corre come un ossesso dietro ad ogni pallone, insegue l’avversario e aiuta molto la squadra in fase difensiva, 32 anni e non sentirli, con lui la Lazio può pensare in grande   Lazio (4-3-1-2): Marchetti 7,5; Konko 6, Biava 6, Dias 7, Radu 6; Lulic 7,5 (42′ st Sculli sv), Ledesma 6,5, Matuzalem 6 (27′ st Cana 6); Hernanes 6,5 (19′ st Scaloni 6); Cisse 6, Klose 7. A disp.: Bizzarri, Diakité, Rocchi, Kozak.

  • La Lazio non si ferma più. Biancocelesti battono il Bologna e sono secondi

    La Lazio non si ferma più. Biancocelesti battono il Bologna e sono secondi

    Dopo il derby ancora un’altra vittoria per la Lazio, i biancocelesti pur non mostrando un gioco eccelso si dimostrano squadra cinica e capace di sfruttare le poche occasioni che un Bologna tutto sommato ben organizzato le ha concesso. Reja ritrova il suo bomber, nonchè uomo derby Miroslav Klose e punta sul classico trio d’attacco composto dal tedesco, da Cisse e dal profeta Hernanes. La prima occasione però capita tra i piedi di Konko che sfruttando un tiro poco convincente di Ledesma, con una deviazione da vera punta sorprende Agliardi e colpisce il palo. La partita si gioca su alti ritmi ma di fatto nessuna delle due squadre crea delle grosse difficoltà all’altra, ma al 23° ecco la zampata che spezza l’equilibrio, ma a romperlo però non è un giocatore laziale o meglio non direttamente, infatti, è Acquafresca a punire il suo portiere con il più classico degli autogol, deviando nella propria porta una bordata su punizione di Hernanes, battuta da posizione defilata. Un minuto dopo però è lo stesso attaccante ex Cagliari che prova a riscattarsi sfruttando un erroraccio di Biava che lo libera verso la porta, ma sul suo tiro Marchetti si fa trovare pronto. Adesso il Bologna prova a rimettere in sesto la gara e al 34° va vicino al pareggio prima su punizione con Ramirez, che apre il suo conto personale con Marchetti, ma il portiere devia in angolo, sull’azione che si sviluppa dal corner Acquafreca, ancora lui, ha la possibilità di battere a botta sicura ma sulla sua strada trova Lulic che salva sulla linea. Come detto il fenomeno uruguaiano dei rossoblu apre il suo conto con l’estremo difensore biancoceleste e prova a chiuderlo al 43° con un’altra bordata da calcio da fermo sul quale il portiere ex Cagliari risponde presente.

    Festeggiamenti Lazio| © Mario Carlini / Iguana Press/Getty ImagesSi va al riposo col vantaggio laziale, al rientro dagli spogliatoi anche memori degli ultmi 20 minuti dei padroni di casa, ci si aspetta l’arrembaggio bolognese e invece dopo due minuti è Lulic a segnare il gol che taglia le gambe alle velleità dei felsinei e che lancia la squadra capitolina verso la vittoria e il secondo posto. Bravo il giocatore laziale a sfruttare l’ottimo assist di Cisse che lo lancia fra le linee e lo libera in area, da lì non si sbaglia. La partita di fatto finisce qui, ci provano prima Morleo su punizione ancora Marchetti pronto, poi Cisse incrociando al volo, a far cambiare il risultato che però non si schioda dal 2-0. Lazio cinica e seconda.

  • Bologna-Lazio in cerca di conferme. Le probabili formazioni

    Bologna-Lazio in cerca di conferme. Le probabili formazioni

    Partita interessante quella che vedrà impegnate nel posticipo serale dell’ ottava di serie A, il Bologna e la Lazio. La squadra felsinea, reduce da una bella vittoria contro il Novara, dopo un inizio difficile che ha portato al cambio della guida tecnica da Bisoli a Pioli, vuole sfruttare il fattore campo e proverà a mettere i bastoni fra le ruote ad una Lazio gasatissima per la vittoria in rimonta nel derby di domenica scorsa. Il tecnico ex Palermo verosimilmente confermerà per larghi tratti la formazione vista la scorsa giornata, anche se dovrà fare a meno dello squalificato Diamanti.

    Gaston Ramirez | ©Getty Images
    Ad agire sulla linea di trequarti sarà quindi il fenomeno Ramirez mattatore a Novara e voglioso di far bene anche al Dall’Ara, con Gimenez e uno fra Di Vaio e Acquafresca a comporre la coppia d’attacco. In difesa confermati Raggi e Morleo sugli esterni, l’unico dubbio riguarda chi sarà schierato come centrale al fianco di Portanova, con Loria favorito nel ballottaggio con Cherubin. In mediana un terzetto tutto muscoli composto da Pulzetti, Mudingay e Konè a cercare di arginare le sortite dei tecnici palleggiatori laziali. Bologna (4-3-1-2): Agliardi, Raggi, Portanova, Loria, Morleo, Pulzetti, Mudingay, Konè, Ramirez, Di Vaio, Gimenez. A disp.: Lombardi, Cherubin, Vitale, Casarini, Khrin, Acquafresca, Vantaggiato
    Klose | ©Alberto Pizzoli/Getty Images
    In casa Lazio, modulo speculare per Eddy Reja, che ritrova Klose, uomo del derby, dopo il turno di riposo concessogli in Europa League e lo rischiera a fianco di Cisse, con il profeta Hernanes a sostegno dei due arieti biancocelesti. Confermatissimo anche il modulo oltre che l’attacco, un 4-3-1-2 speculare a quello dei bolognesi e che vedrà nella linea difensiva Konko e Radu sugli esterni e Biava e Dias in zona centrale a completare il reparto. A centrocampo Lulic occuperà la posizione di mezz’ala sinistra con Ledesma playmaker basso davanti la difesa e Matuzalem al suo fianco, ad agire da mezz’ala destra. Lazio (4-3-1-2): Marchetti; Konko, Biava, Dias, Radu; Lulic, Ledesma, Matuzalem; Hernanes; Klose, Cisse. A disp.: Bizzarri, Diakitè, Zauri, Cana, Sculli, Rocchi, Kozak.

  • Lazio sciupona, a Zurigo è solo 1-1

    Lazio sciupona, a Zurigo è solo 1-1

    Così non va, si rischia seriamente l’eliminazione anticipata dall’Europa League nonostante sia tutta ancora da giocare. La Lazio rimane a secco di vittorie in terreno europeo pareggiando a Zurigo per 1-1 ma sprecando diverse occasioni per portare a casa l’intera posta in palio. La vittoria nel derby di domenica sera aveva caricato d’entusiasmo i biancocelesti che però pagano una disattenzione difensiva pochissimi secondi dopo essere passati in vantaggio, un calo di concentrazione imperdonabile che condanna le Aquile ad ottenere il massimo nelle restanti tre partite per centrare almeno il secondo posto nel Gruppo D visto che lo Sporting Lisbona, a punteggio pieno, è pressocchè irraggiungibile.

    Francelino Matuzalem | © FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images
    Reja, costretto ad assistere alla partita dalla tribuna per l’espulsione rimediata nella gara di Lisbona, deve rinunciare all’eroe del derby Klose e manda in campo una Lazio schierata secondo un 4-2-3-1 con Cissè di punta supportato da Sculli, Hernanes e Gonzalez, Matuzalem e l’albanese Cana in mediana e sperimentando Lulic a destra. Gli elvetici presentano tra i pali l’ex primavera del Parma Andrea Guatelli, che alla fine risulterà uno dei migliori in campo. Dopo una prima parte di primo tempo abbastanza equilibrata e con poche fiammate arriva il vantaggio biancoceleste sugli sviluppi di un corner con Sculli bravo a stoppare e girare in rete la sfera calciata da Hernanes. Partita in discesa, si pensa. E invece no perchè non passa neanche un minuto che lo Zurigo trova il pari con un bel destro potente sotto l’incrocio di Nikci servito libero sulla destra al termine di un bel fraseggio con Chikahoui. La risposta della Lazio non si fa attendere e un tiro dalla distanza di Matuzalem, il migliore dei suoi, sporcato da un difensore svizzero, fa gridare al gol alle centinaia di tifosi giunti dalla capitale dandone però solo l’illusione del gol. Lazio che poi rischia una beffarda autorete di Lulic di testa nell’intento di mettere in angolo un cross spiovuto dalla destra e chiude il primo tempo con Marchetti che si allunga e salva il risultato su un’insidiosa punizione calciata da Magnin. Nella ripresa Giovanni Lopez, in panchina al posto di Reja, decide di aumentare la spinta offensiva dei suoi togliendo Cana e inserendo Rocchi. Mossa azzeccata perchè la Lazio comincia a martellare e a chiudere i padroni di casa nella propria metà campo ma rischia al 60′ quando Radu sbaglia il disimpegno servendo Alphonse che s’invola tutto solo verso Marchetti calciando clamorosamente però a lato. Passata la paura i biancocelesti si riorganizzano e vanno al tiro in sequenza con Hernanes, Matuzalem, con una bordata dalla distanza indirizzata all’angolino che sfiora la traversa, e Cissè che emula il grande gesto atletico mostrato nel derby calciando in maniera potente al volo di destro trovando però Guatelli pronto alle respinta. L’ultima occasione è per Kozak, entrato al posto dell’attaccante francese, con la sua specialità, il colpo di testa, sul quale trova ancora la risposta dell’estremo difensore italiano dello Zurigo che strappa così un buon punto. Con lo Sporting a punteggio pieno, la classifica del raggruppamento vede Vaslui, Zurigo e Lazio appaiate a 2 punti. Le restanti gare, ma soprattutto gli scontri diretti del ritorno, saranno fondamentali per decretare chi tra romeni, elvetici e italiani centreranno i sedicesimi di finale di Europa League.

  • Lazio a Zurigo senza Klose, Mauri e Brocchi

    Lazio a Zurigo senza Klose, Mauri e Brocchi

    Nella capitale si continua ancora a parlare di derby, la vittoria delle aquile per molti permetterà la costruzione di un nuovo feeling tra Reja e i tifosi e contribuirà ad aumentare l’autostima del gruppo. La partita di quest’oggi in Svizzera contro lo Zurigo sarà per la Lazio l’occasione giusta per dimostrare di aver trovato finalmente un anima ed esser pronta a spingere finalmente sull’acceleratore rendendosi protagonista del proprio destino.

    Edj Reja | © Getty Images
    Quest’estate la Lazio grazie agli acquisti di Lotito era una delle accreditate per la vittoria finale in Europa League, l’avvio di stagione europeo è stato però di un altro tenore e senza una vittora questa sera potrebbe rivelarsi quasi un incubo. I cinque punti di distanza dallo Sporting Lisbona impongono una prestazione super e sopratutto i tre punti che però dovranno arrivare senza Klose, Mauri e Brocchi acciaccati e tenuti precauzionalmente a riposo da Reja. La Lazio dunque si poggerà sulle spalle di Cissè schierato da prima punta con Gonzalez, Hernanes e Sculli a supporto. A centrocampo con capitan Ledesma dovrebbe aver una chance Cana, in difesa con Dias ci sarà Radu mentre sugli esterni agiranno Zauri e Lulic. Giovanni Lopez, tecnico in seconda delle Aquile, che quest’oggi sostituirà in panchina lo squalificato Reja ha inquadrato cosi la partita in conferenza stampa “Non possiamo perdere questa partita. Il derby ci ha dato la consapevolezza che siamo una squadra forte e che possiamo giocare alla pari con tutti. Ora però dobbiamo dimostrarlo anche contro lo Zurigo”.

  • Trionfo Lazio nel derby, delusione Roma

    Trionfo Lazio nel derby, delusione Roma

    Un derby di Roma che non tradisce le aspettative e regala spettacolo e colpi di scena. La Roma esce sconfitta per un singolo episodio come spesso accade in partite di questo tipo. Se le due squadre si sono equivalse nel complesso vuol dire che i giallorossi non escono ridimensionati, ma la Lazio potrà sfruttare l’entusiasmo della vittoria e l’ottima posizione di classifica ottenuta.

    Hernanes e De Rossi | © Giuseppe Bellini/Getty Images
    Nell’approccio alla gara gli uomini di Luis Enrique si fano preferire agli avversari sotto il profilo della mentalità e dell’intensità del gioco. E il buon inizio, infatti, regala il gol del vantaggio di Osvaldo dopo il quale la squadra continua su buoni livelli: circolazione veloce e precisa della palla, difesa alta coi reparti corti. Il buon momento giallorosso frutta una clamorosa occasione su cross dalla destra che nè Bojan nè Osvaldo riescono a capitalizzare. Dal 30′ in poi, però, il pressing giallorosso cala insieme alla lucidità nelle ripartenze e la Lazio guadagna campo e possesso provocando un sostanziale equilibrio tra le due formazioni. Nei primi minuti della ripresa la Roma prova a riproporre lo stesso atteggiamento del primo tempo senza la medesima precisione. Poi un primo svarione di Kjaer mette in allarme la retroguardia. Qualche minuto dopo il crack del danese: grande discesa di Brocchi e fallo plateale quanto ingenuo in area di rigore. Tagliavento applica alla lettera il regolamento e con un pizzico di fiscalità decreta il calcio di rigore e il cartellino rosso per il centrale romanista. Hernanes batte e trasforma. A questo punto la Roma entra nel panico: cinque minuti di calcioni al pallone e ansie difensive dettate dal contraccolpo psicologico del pareggio. Dopo lo sbandamento iniziale i giallorossi si ricompattano, stringono le maglie e la Lazio non punge. L’ingresso di Lulic, però, dà una spinta in più ai biancocelesti che provano un paio di volte la conclusione, ma Stekelenburg c’è. La Roma subisce le folate laziale poco organizzate dal punto di vista corale e basate sulle abilità dei singoli. Prima Klose di testa e poi Cissè con un destro al volo colpiscono due clamorosi legni, ma la Roma tiene e con un paio di ripartenze mette paura ai cugini. Il finale è di marca laziale: un forcing disordinato che si conclude a pochi secondi dal termine quando Mtuzalem imbecca Klose che segna il gol della vittoria biancoceleste. La Lazio porta a casa i tre punti, ma sembra ancora una squadra work in progress. E’ ancora, infatti, troppo legata alle individualità di Klose o Cissè. La manovra risulta compassata e priva di alternative di gioco quando Hernanes non accende la luce. Se il brasiliano non detta i tempi del gioco e le geometrie per l’attacco il regista diventa Ledesma che non sembra in grado di ricoprire il ruolo di mediano e playmaker insieme. Lazio ancora da migliorare sotto il profilo della velocità e degli inserimenri senza palla. Per ora la squadra di Reja si tiene stretta la grande vittoria e può lavorare sull’onda emotiva e sugli elementi positivi. Come per esempio la superba prova di Klose, l’impatto molto positivo al match di Lulic e la prestazione lucida di Biava. Dall’altra parte del Tevere c’è una Roma ferita dopo una partita persa a pochi secondi dal termine e giocata per metà bene e per metà male col grande handicap dell’uomo in meno. Certamente l’aspetto della fragilità psicologica nei momenti di criticità è statto determinante per gli uomini di Luis Enrique. La squadra riesce ad esaltarsi quando le cose gli riescono, ma quando c’è da soffrire non è coesa e spiccano soltanto i veterani. Un altro problema invece è tattico: la posizione dei terzini sempre altissimi. In fase d’attacco è sicuramente un vantaggio, anche se quando i due difensori esterni non sono propositivi tale vantaggio è nullo. Il vero nodo è la fase difensiva in cui spesso i due centrali si ritrovano a difendere in solitudine. A quel punto tutto dipende dalla bravura individuale, cosa che sembra contraddittoria rispetto all’idea di squadra nella testa del tecnico asturiano.

  • Lazio-Roma 2-1. L’illusione di Zampa, l’apoteosi di De Angelis video

    Lazio-Roma 2-1. L’illusione di Zampa, l’apoteosi di De Angelis video

    Miroslav Klose | © Paolo Bruno/Getty Images
    Lazio – Roma di ieri sera è stato un derby dalle mille emozioni, una gara tirata come qualsiasi derby che si rispetti e infiammatasi soprattutto nel secondo tempo quando i biancocelesti hanno pareggiato con un penalty trasformato da Hernanes il gol di Osvaldo dei primissimi minuti di gioco e con i giallorossi in dieci per l’espulsione di Kjaer autore del fallo del calcio di rigore. La squadra di Reja, con un uomo in più, in ha capito che puteva finalmente sfatare il tabù derby avendo perso le ultime 5 stracittadine giocate e ha premuto sull’acceleratore trovando all’ultimo minuto di recupero la rete del trionfo con il bomber Miroslav Klose. Ma ad infuocare un derby ci hanno pensato non solo i tifosi delle due curve opposte ma anche i cosiddetti telecronisti tifosi di Mediaset Premium. Di seguito potete vedere gli highlights del derby ed ascoltare le esultanze, sempre particolari e folkroristiche, di Guido De Angelis (telecronista tifoso laziale) e del collega Carlo Zampa (telecronista tifoso romanista) ai gol dei rispettivi beniamini. Gli highlights di Lazio – Roma 2-1 [jwplayer config=”240s” mediaid=”100718″]   Le esultanze dei telecronisti tifosi De Angelis e Zampa [jwplayer config=”60s” mediaid=”100721″]

  • Lazio-Roma 2-1, le pagelle. Klose uomo derby

    Lazio-Roma 2-1, le pagelle. Klose uomo derby

    Un derby entusiasmante vede la vittoria della Lazio per 2-1. Una partita molto equilibrata che nel primo tempo vede una Roma più intraprendente che va in gol con Osvaldo al 6′. Nel finale di tempo qualche sprazzo offensivo della Lazio che comunque aveva tenuto un possesso palla pari a quello dei giallorossi.

    Miroslav Klose | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images
    Nella ripresa dopo 6 minuti c’è l’episodio decisivo: Kjaer spinge a terra Brocchi lanciato a rete: calcio di rigore per la Lazio e cartellino rosso per il danese della Roma. Hernanes trasforma dagli undici metri e comincia un’altra partita. La Roma sbanda inizialmente, poi si ricompatta ma subisce le folate laziali. Tra la clamorosa traversa di Klose e lo spettacolare palo di Cisse ci sono due occasioni mancate prima da Bojan e poi da Pjanic. Poi nel forcing finale della Lazio con l’uomo in più, il rapace d’area Klose porta a casa i tre punti insaccando Stekelenburg quando mancavano 40 secondi alla fine dei 3 minuti di recupero concessi da Tagliavento. PAGELLE LAZIO Marchetti 6 Konko 6 Dias 6,5 Per il brasiliano una partita senza sbavature. E’ sempre concentrato e pulito negli interventi. Deve colmare i buchi lasciati da qualche compagno e spesso lo fa senza diffcoltà. Biava 5,5 E’ il più in ombra tra i due centrali. Si fa scappare Osvaldo sul vantaggio giallorosso e non è sempre perfetto nelle chiusure. Radu 5,5 Brocchi 7 Partita di grande generosità. Corre a perdi fiato e decide il match con una discesa furiosa che finisce in area di rigore avversaria dove Kjaer lo atterra regalando il rigore alla Lazio. Ledesma 5 Sbaglia una miriade di passaggi. Sembra sentire troppo il calore della partita. Gonzales 5,5  Hernanes 6,5 Non è la sua miglior partita, ma nel finale dà qualità alle folate offensive della squadra e soprattutto a inizio secondo tempo trasforma il rigore che rivolta la partita. Cisse 6,5 Gioca un primo tempo in ombra. Nel secondo cresce fisicamente e qualitativamente e regala un destro al volo di straordinaria bellezza balistica che si stampa sul palo interno. Klose 7,5 E’ il match winner. Il più pericoloso nella prima frazione. Nella ripresa fa le prove generali salendo in cielo e colpendo un pallone che va a finire sulla traversa. Poi a una manciata di secondi dal triplice fischio regala la gioia al mondo biancoceleste con un capolavoro di freddezza bucando il portiere avversario. Reja 6,5 La sua squadra non entusiasma dal punto di vista del gioco. Non sfrutta a dovere l’uomo in più per tutto il secondo tempo, ma il risultato in un derby conta più di ogni oltra valutazione. PAGELLE ROMA Stekelenburg 6,5 E’ il vero baluardo di una difesa che a tratti balla. Compie almeno un paio di parate decisive ed esce sempre molto sicuro. Rosi 5,5  Heinze 6,5 Tra i migliori dei giallorossi. Grande esperienza e determinazione. Non sbaglia praticamenet mai. Kjaer 4 E’ il match loser. Nel primo tempo sbaglia un paio di disimpegni. All’inizio del secondo sbaglia un clamoroso intervento prima e poi trattiene platealmente Brocchi lanciato a rete regalando rigore e uomo in più all’avversario. Jose Angel 5 Non spinge con continuità e quando lo fa non è preciso. Meglio in difesa, ma non basta. Perrotta 5 De Rossi 6,5 Partita di grande sostanza. Recupera tante palle e dà qualità alla gestione delle ripartenze offensive. E’ un vero leader ed è quello che ci mette più grinta. Gago 5 Fa il compitino nel primo tempo con una discreta qualità. Nel secondo si perde correndo a vuoto e sbagliando passaggi banali. Pjanic 6 Ha il merito di giocare un primo tempo a buoni livelli e di confezionare un delizioso assist per il gol del vantaggio. Nella ripresa sparisce e non incide più. Osvaldo 7 Lotta come un leone. Segna un gol da vero bomber e nel secondo tempo riesce a creare buone chances nel deserto dell’attacco romanista. Bojan 5,5 Anche per lui ottimo primo tempo. Poi si perde mentalmente e fisicamente e non azzecca più una e infatti viene sostituito Cassetti 6 Burdisso 5,5 Luis Enrique 5,5 La sua squadra approccia alla grande il match giocando 45 minuti di buon calcio. Nella ripresa, complice il rosso di Kjaer, la Roma si perde e gestisce molto male la situazione critica. Tagliavento 5

  • Lazio-Roma, ultime e probabili formazioni. Totti è out, Klose ce la fa

    Lazio-Roma, ultime e probabili formazioni. Totti è out, Klose ce la fa

    E’ il giorno del Derby di Roma. Dopo una settimana di fibrillazione nella capitale finalmente sta per arrivare l’ora clou. E’ 0rmai noto che il match sarà orfano di Francesco Totti, mentre dall’altra parte Miroslav Klose scenderà regolarmente in campo dopo gli allarmi dei giorni scorsi. Andiamo a vedere come si schiereranno le due formazioni.

    Francesco Totti | © Manuel Queimadelos Alonso/Getty Images
    PROBABILE FORMAZIONE LAZIO – Edi Reja proporrà un 4-3-1-2 più coperto rispetto al modulo con i tre trequartisti e l’unica punta che ha utilizzato ad inizio stagione ottenendo successi alterni. Tra i pali il titolare Marchetti. La difesa titolare è confermata: da destra verso sinistra con Konko, Dias, Biava e Radu. Stankevicius è in ballottaggio con Biava al centro ma ha scarse possibilità di essere titolare. Nel centrocampo a tre ci sarà Ledesma in posizione centrale di regista con Gonzalez mezzala sinistra e Brocchi mezzala destra. Solo panchina per Stefano Mauri reduce da un infortunio. Hernanes, dunque, sarà il rifinitore dietro al recuperato Klose e a Djibril Cisse. PROBABILE FORMAZIONE ROMA – Luis Enrique confermerà il suo modulo marchio di fabbrica cioè il 4-3-1-2 sulla carta simile a quello biancoceleste, ma nella realtà molto diverso e atipico. Ci sarà il ritorno in campo di Stekelenburg dopo il brutto infortunio alla testa subito un mese fa contro l’Inter. A destra della difesa confermato Rosi, a sinistra Josè Angel. Sicura la presenza al centro di Burdisso. Al fianco dell’argentino se la giocano Heinze, Kjaer e Juan. Il primo dei tre sembra in netto vantaggio sugli altri. A guidare il centrocampo come al solito Daniele De Rossi. Ai suoi lati Perrotta da una parte e Simplicio dall’altra che compete con Pizarro per avere una maglia da titolare. Dietro alle punte Miralem Pjanic sostituirà Capitan Totti infortunato. Davanti comporranno l’attacco Osvaldo e Bojan. LAZIO (4-3-1-2): Marchetti; Konko, Dias, Biava, Radu; Brocchi, Ledesma, Gonzalez; Hernanes; Klose, Cisse. A disposizione: Bizarri, Stankevicius, Lulic, Matuzalem, Mauri, Cana, Rocchi. Allenatore: Reja. ROMA (4-3-1-2): Stekelenburg; Rosi, Burdisso, Heinze, Josè Angel; Perrotta, De Rossi, Simplicio; Pjanic; Osvaldo, Bojan. A disposizione: Curci, Cassetti, Kjaer, Gago, Taddei, Borriello, Borini. Allenatore: Luis Enrique.