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  • Stangata Lazio, squalificati Marchetti e Dias

    Stangata Lazio, squalificati Marchetti e Dias

    Sono arrivate come una fitta pioggia le decisioni del giudice sportivo in merito agli episodi di ieri, verificatisi al termine di Udinese-Lazio allo stadio Friuli, dopo il “fischio non fischio” dell’arbitro Bergonzi: mano pesante della giustizia sportiva, nella persona di Giampaolo Tosel, che costerà moltissimo alla formazione biancoceleste soprattutto in vista dell’accesissimo finale di stagione per la conquista del terzo posto valido per la qualificazione in Champions League.

    Il portiere Federico Marchetti, colpevole di aver spintonato nella foga delle proteste il direttore di gara, ha ricevuto quattro turni di squalifica e tornerà disponibile alla seconda giornata del prossimo campionato: il suo atteggiamento, inoltre, potrebbe avere ripercussioni anche sulle chance di ottenere una convocazione ai prossimi Europei da parte di Cesare Prandelli che, in applicazione del “codice etico” di certo non può aver gradito la reazione del portiere. Tre giornate, invece, ad Andrè Dias, colpevole di aver “assunto un atteggiamento aggressivo e gravemente intimidatorio nei confronti del quarto ufficiale”, e che termina, così, il suo campionato e rientrerà nella prima giornata della prossima stagione. Inoltre, gli episodi di ieri ed i connessi atteggiamenti a dir poco sopra le righe dei dirigenti laziali, ed in particolar modo di Igli Tare sceso dalla tribuna appositamente per protestare contro Bergonzi, sono costati, anche un’ammenda pecuniaria di ben 20 mila euro al club biancoceleste che ora dovrà fronteggiare una gravissima emergenza per le prossime tre giornate di campionato.

    Federico Marchetti | © Enrico Locci/Getty Images

    Fuori gli infortunati Klose, Brocchi, Stankevicius e Hernanes, fuori il terzino Dias ed il portiere titolare Marchetti, il tecnico Edi Reja dovrà lavorare di fantasia per riuscire a schierare una formazione competitiva già nel prossimo impegno di mercoledì contro il Siena: contro i toscani sarà una vera e propria prova d’appello per la Lazio, reduce da sei sconfitte nelle ultime nove partite disputate, che determinerà definitivamente le ambizioni europee dei capitolini, anche alla luce della feroce concorrenza di Udinese, Inter e Napoli, tutte a quota 55 punti in classifica, al pari della stessa Lazio.

    La strada, dunque, si preannuncia irta d’ostacoli e tremendamente difficile da percorrere, a meno che non giunga un improvviso cambio di rotta, nelle gambe e, soprattutto, nella testa degli uomini di Reja. Il nervosismo e le reazioni esagitate di ieri, infatti, riflettono una condizione psicologica tutt’altro che serena che si rivela assolutamente inadatta e inopportuna nel caso di professionisti di serie A: i nervi non saldi e la rissa scatenatasi, infatti, non può essere giustificata dalle valutazioni – giuste o sbagliate che siano – del direttore di gara, ancor di più considerando che la partita era praticamente conclusa. In tal senso, in favore dell’operato di Bergonzi, si è espresso oggi anche il presidente dell’Aia Nicchi, che condanna le reazioni violente dei calciatori, sottolineando come la condotta di Bergonzi sia stata corretta poichè, a livello regolamentare, ha fatto ciò che doveva, valutando che il triplice fischio proveniente dagli spalti “non ha inficiato” e ha fatto capire “con gesti inequivocabili” di continuare il gioco, al punto che uno solo si è fermato ma cinque calciatori hanno proseguito l’azione. Assoluzione piena, dunque, per il direttore di gara.

  • I tre fischi di Udinese – Lazio, ecco perchè protestano le aquile

    I tre fischi di Udinese – Lazio, ecco perchè protestano le aquile

    I minuti finali di Udinese Lazio rimarranno alla storia per la concitazione, la confusione ed il parapiglia che ha coinvolto i protagonisti in campo, dopo il secondo gol dell’Udinese, segnato da Pereyra a porta sguarnita. Un episodio che, scene deplorevoli a parte, necessita di un maggiore approfondimento, perlomeno nelle “cause” che lo hanno scatenato. Al Friuli di Udine – sul risultato di 1 a 0 per i padroni di casa (gol di Di Natale, ndr) – il tempo di gioco non era ancora scaduto, ma improvvisamente si avverte distintamente un triplice fischio, proveniente dagli spalti, simile a quello che da lì a poco il signor Bergonzi avrebbe effettuato. Ciò induce molti calciatori a fermarsi, ritenendo che la gara fosse terminata, così come ha fatto lo stesso portiere laziale Federico Marchetti, avvicinandosi al centrocampo, sconfortato per la sconfitta: molti si sono fermati, ma non tutti. Non Pereyra, l’autore del gol Udinese, non il direttore di gara che fa segno di proseguire, non il guardalinee che continua a seguire l’azione: così, dopo la rete messa a segno dai friulani e poi convalidata, accade di tutto.

    La spinta di Marchetti all’indirizzo di Bergonzi, le proteste veementi di Dias e Scaloni, oltre che le urla dell’addetto stampa della Lazio e lo scontro fra Igli Tare ed un dirigente dell’Udinese non sembravano, però, esser giustificate dal rapporto causa-effetto: in molti, infatti, si sono chiesti il perchè di proteste tanto veementi in una partita che la Lazio – con o senza il triplice fischio fantasma – avrebbe perso comunque, lasciando strada ad una diretta concorrente per il terzo posto. Le motivazioni, in realtà, ci sono anche se reazioni tanto accese non sono giustificabili in alcun modo, anche perchè – razionalmente – porteranno soltanto conseguenze negative al club biancoceleste, considerando che il giudice sportivo provvederà a comminare lunghe squalifiche ai protagonisti di tali episodi.

    Antonio Di Natale| © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    Premesse a parte, ecco quali potrebbero essere le ragioni strettamente calcistiche che hanno generato tante recriminazioni in campo. In primis, la differenza reti che, se il campionato dovesse terminare con classifica avulsa, risulterebbe essere decisiva nell’assegnazione del terzo posto valido per l’accesso in Champions League. In secondo luogo, la violazione del regolamento della Figc che, all‘articolo 5 delle Regole del Giuoco Calcio prevede che, qualora “uno spettatore emette un fischio e l’arbitro considera che tale fischio abbia interferito col gioco, l’arbitro interromperà il gioco e lo riprenderà con una propria rimessa dal punto in cui si trovava il pallone quando il gioco è stato interrotto, a meno che il gioco sia stato interrotto all’interno dell’area di porta, nel qual caso l’arbitro effettuerà la propria rimessa sulla linea dell’area di porta parallela alla linea di porta, nel punto più vicino a quello in cui si trovava il pallone quando il gioco è stato interrotto“.

    I biancocelesti, dunque, invocavano proprio l’applicazione di tale regola e, dunque, che il gioco venisse fermato e si ripartisse con lo scodellamento del pallone, considerando anche che il tempo di gioco era in via di esaurimento. L’aspetto più clamoroso è proprio questo, considerando l’errore tecnico del direttore di gara: il regolamento in questione potrebbe concedergli un “appiglio”, in virtù del fatto che il signor Bergonzi potrebbe sostenere di aver valutato che il triplice fischio “non abbia interferito con il gioco”, ma – attenendosi anche solo alle immagini del campo – sarebbe inverosimile sostenerlo.

    Video scontri Udinese-Lazio

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  • Udinese – Lazio 2-0. Finale di gara turbolento al Friuli

    Udinese – Lazio 2-0. Finale di gara turbolento al Friuli

    Vittoria che tiene ancora in gioco l’Udinese per un posto in Champions League quella maturata contro la Lazio. Un 2 a 0 firmato Di Natale e Pereyra ma nel finale succede di tutto: dalle tribune infatti parte un triplice fischio e i giocatori della Lazio, credendo che si tratti di quello dell’arbitro, si fermano. Pereyra invece continua ed insacca in rete con Marchetti a tre quarti campo, e quando l’arbitro convalida scoppia il putiferio: colpi proibiti tra le due panchine, Diasi espulso, Tare che scende dalla tribuna per gettarsi nella mischia e Marchetti che spintona vistosamente l’arbitro. Questo quanto accaduto in chiusura, anche se prima il match non è stato dei più esaltanti.

    Guidolin come anticipato alla vigilia si gioca la carta Fabbrini dietro di Natale e a sorpresa schiera anche Abdi e Basta. Piu abbottonata la Lazio che presenta da primo minuto anche Garrido. Al 4’ ci prova Di Natale direttamente su calcio di punizione ma Marchetti si fa trovare pronto e respinge, in seguito ci prova anche Pinzi ma la palla si perde di poco a lato. Ed è ancora lui a provarci ma il portiere capitolino è attendo. L’Udinese gioca meglio e Basta, con un tiro deviato da Garrido, chiama ancora una volta all’intervento Marchetti. Intanto per Reja le cose si complicano visto che perde causa infortunio sia Matuzalem che Biava. Nonostante tutto Rocchi ha una ghiotta occasione di testa, ma Handanovic gli dice di no.

    Ad inizio ripresa ci provano sia Asamoah che Di Natale, ma la mira non è delle migliori. La Lazio intanto continua ad arretrare e Basta in piena area potrebbe segnare ma calcia di poco a lato. Il gol comunque arriva al 24’: Domizzi dalla trequarti mette in area un pallone per Di Natale che al volo e in scivolata insacca in rete. La Lazio prova ad abbozzare una reazione ma non riesce a portare pericoli alla porta di Handanovic. Nel finale succede quello che è stato descritto in precedenza con il gol di Pereyra e il conseguente putiferio. I tre punti vanno all’Udinese.

    Antonio Di Natale © Dino Panato/Getty Images

    Le pagelle di Udinese Lazio

    Di Natale 7: In avvio di gara ci prova con una grande punizione ma è nella ripresa che dimostra tutte le sue abilità di bomber.
    Fabbrini 6: Non segna, è vero, ma corre tantissimo in lungo e in largo per cercare di aiutare al meglio Di Natale.
    Pinzi 6,5: Più volte prova la conclusione a rete ma nel complesso la sua gara è molto positiva vista la generosità che dimostra in campo,
    Handanovic 6,5: Deve compiere un solo vero intervento e si fa trovare prontissimo su Rocchi in chiusura di prima frazione.
    Rocchi 6: Predicatore nel deserto. Fa quel che può e per poco non gli riesce anche un grande gol.
    Marchetti 6,5: Se l’Udinese non chiude prima i conti è anche merito di qualche sua parata.
    Scaloni 5: Prova tutt’altro che eccezionale la sua. Da quella parte infatti l’udinese fa quello che vuole.

    UDINESE (3-4-2-1): Handanovic 6,5; Benatia 5,5, Danilo 6, Domizzi 7; Basta 6, Pinzi 7, Asamoah 6,5, Pasquale 6; Abdi 5 (14′ st Pereyra 5,5), Fabbrini 6 (27′ st Fernandes 6); Di Natale 6,5 (33′ st Torje 5,5). In panchina: Padelli, Coda, Pazienza, Barreto. Allenatore: Guidolin

    LAZIO (4-4-1-1): Marchetti 6,5; Konko 6,5, Dias 5,5, Biava 6,5 (42′ Diakité 6), Scaloni 5; Gonzalez 5,5, Ledesma 6, Matuzalem 6 (37′ Cana 5,5), Garrido 5 (25′ st Kozak 5,5); Mauri 5,5; Rocchi 6. In panchina: Bizzarri, Zauri, Zampa, Alfaro. Allenatore: Reja

    Video Udinese Lazio

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  • Udinese – Lazio, le formazioni. Fabbrini vince il ballottaggio con Torje

    Udinese – Lazio, le formazioni. Fabbrini vince il ballottaggio con Torje

    Uno spareggio per la Champions League, specie per i padroni di casa per i quali questa gara sembra essere quasi un’ultima spiaggia considerato lo svantaggio rispetto a chi precede. Il posticipo della quart’ultima di Serie A vede di fronte Udinese e Lazio, formazioni che da inizio campionato militano nei quartieri alti della graduatoria ma che nell’ultimo periodo sembrano aver perso un po’ di smalto. La formazione di Reja punta ad isolarsi nuovamente al terzo posto dopo gli agganci di Inter e Napoli, ma dal canto loro i ragazzi di Guidolin voglio raggiungere questo gruppo e giocarsi il tutto per tutto negli ultimi 180’.

    Non delle migliori la situazione dei friulani. Guidolin infatti deve rinunciare allo squalificato Floro Flores e agli infortunati Domizzi, Ferronetti, Badu e Isla. Il trainer bianconero schiererà i suoi con il 3-5-1-1. In porta ci sarà Handanovic. Davanti a lui difesa formata da Benatia, Danilo ed Ekstrand. In mezzo al campo Pinzi, Pazienza e Asamoah, con Pereyra e Pasquale sugli esterni. In avanti invece Fabbrini, il quale sembra aver vinto il ballottaggio con Torje, agirà a supporto di Di Natale.

    Diego Fabbrini titolare | ©GRAHAM STUART/Getty Images

    Dall’altra parte non sorride nemmeno Reja che oltre allo squalificato Candreva dovrà rinunciare anche a numerose pedine preziose quali Hernanes, Radu, Stankevicius, Brocchi, Lulic e Klose. Nonostante tutto l’allenatore dei biancocelesti schiererà i suoi con il 4-2-3-1. Davanti al portiere Marchetti difesa formata dai centrali Biava e Dias mentre come laterali agiranno Konko e Scaloni. Davanti alla difesa Cana e Ledesma mentre il trio Gonzalez, Matuzalem, Mauri giostrerà dietro l’unica punta Rocchi. Solo panchina dunque per Diakitè e Kozak.

    Le probabili formazioni di Udinese Lazio:
    UDINESE (3-5-1-1): Handanovic; Benatia, Danilo, Ekstrand; Pereyra, Pinzi, Pazienza, Asamoah, Pasquale; Fabbrini; Di Natale. In panchina: Padelli, Armero, Coda, Fernandes, Abdi, Torje, Barreto. Allenatore: Guidolin
    LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Konko, Biava, Dias, Scaloni; Cana, Ledesma; Gonzalez, Matuzalem, Mauri; Rocchi. In panchina: Bizzarri, Diakite, Garrido, Zauri, Zampa, Alfaro, Kozak. Allenatore: Reja

  • Zamparini e Lotito squalificati per calciomercato irregolare

    Zamparini e Lotito squalificati per calciomercato irregolare

    Un altro caso si abbatte sul mondo del calcio, anche se in confronto alla bufera calcioscommesse di tratta di una pioggia leggera: protagonisti del “fatto” sono due presidenti di serie A, Zamparini e Lotito, rispettivamente patron di Lazio e Palermo, condannati dalla Commissione disciplinare della Federcalcio a 10 e 12 mesi di squalifica, per “operazioni di mercato irregolari”. Nel caso di Lotito le irregolarità sono legate agli acquisti di Mauro Zarate e Julio Cruz mentre, nel caso di Zamparini, la contestazione riguarda le operazioni condotte per acquistare l’ argentino Pastore, attualmente in forza al Paris Saint Germain.

    Nel caso di Maurizio Zamparini, in particolare, il reato è legato al ricorso ad una società esterna per visionare il calciatore – una possibilità riservata solo ai direttori sportivi – e per non aver conferito il mandato agli agenti del calciatore sull’apposto modulo standard previsto dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio.

    Maurizio Zamparini | © Tullio M. Puglia/Getty Images

    Oltre a Zamparini, poi, è stato punito anche il segretario generale del club rosanero, Roberto Fellicori, cui è stata inflitta un’inibizione di due mesi. Sono stati assolti, invece, l’allora ds del Palermo Walter Sabatini, ed il procuratore di Pastore, con grande disappunto del vulcanico presidente rosanero che commenta la squalifica ricevuta come un classico “pasticciaccio all’italiana, perchè io non ho nulla da nascondere, anche se a 71 anni sono stanco di queste cose: da parte mia non c’è stato alcun giochino e la sentenza che mi riguarda è un cumulo di errori formali”.

    Il presidente biancoceleste Claudio Lotito, invece, è stato condannato per aver intrattenuto rapporti con due società, nel ruolo di mediatrici, nelle operazioni connesse agli acquisti degli argentini Mauro Zarate e Julio Cruz, nella sessione di mercato del 2009: società alle quali il patron laziale ha versato commissioni per circa due milioni di euro ma senza conferire loro mandato ufficiale violando, dunque, il regolamento della Figc. Oltre alla squalifica comminata al presidente Lotito, così come nel caso del Palermo, anche alla Lazio è stata inflitta una multa da 80 mila euro.

  • Campionato Primavera, calendario playoff

    Campionato Primavera, calendario playoff

    Il Campionato Primavera è giunto alla sua fase finale. Dopo l’ultima giornata della fase a gironi, sono state delineate le quattordici squadre che si contenderanno la vittoria del torneo. Di questi quattordici club, sei hanno già ottenuto il pass per le Final Eight. Le rimanenti otto squadre invece dovranno sfidarsi nei playoff di qualificazione alla fase finale, i quali prevedono due giornate di gara. Durante la prima verranno disputati i quarti con partita unica. Successivamente, mediante la stessa formula, ci saranno le semifinali. Le due squadre che vinceranno i rispettivi incontri avranno l’accesso alle Final Eight. Scopriamo gli accoppiamenti e il calendario dei playoff.

    ACCOPPIAMENTI – Il regolamento prevede che in questa determinata fase del torneo si affrontino nell’ordine la migliore terza contro la seconda miglior quinta; miglior quarta contro la seconda miglior quarta; la seconda migliore terza contro la migliore quinta; peggior terza contro la peggior quarta. Tradotto in squadre e colori sociali avremo i seguenti accoppiamenti: Palermo Napoli, Chievo Catania, Varese Albinoleffe, Fiorentina Genoa. Si parte sabato 28 aprile con la prima gara unica. Una settimana più tardi invece (5 maggio), le due semifinali. La prima vedrà affrontarsi le vincenti del Q1 e Q2 (Palermo Napoli – Chievo Catania), mentre nell’altra semifinale si sfideranno le vincenti del Q3 e Q4 (Varese Albinoleffe – Fiorentina Genoa).

    Campionato Primavera calendario play off

    • Sabato 28 aprile quarti playoff

    q1) Palermo Napoli
    q2) Chievo Catania

    q3) Varese Albinoleffe
    q4) Fiorentina Genoa

    • Sabato 5 maggio semifinali playoff

    Palermo o Napoli vs Chievo o Catania
    Varese o Albinoleffe vs Fiorentina o Genoa

    REGOLE – E’ prevista soltanto una gara unica, da dentro o fuori, sia per i quarti che per le semifinali. Chi perde torna a casa. Vince chi segna più gol. Qualora le due squadre si trovassero con un punteggio di parità al termine dei 90′ minuti regolamentari, verranno disputati due tempi supplementari da 15 minuti ciascuno. Se il punteggio dovesse essere ancora di parità, la gara si concluderà con i calci di rigore.

    FINAL EIGHT – Come detto in precedenza, le due squadre che vinceranno nelle semifinali playoff, accederanno alla Fase Finale, dove ad aspettarle ci saranno le migliori 6 formazioni della regular season (Juventus, Torino, Milan, Inter, Lazio, Roma). Le Final Eight del Campionato Primavera prevedono tre fasi ad eliminazione diretta in gara unica (quarti, semifinale, finale). Ricordiamo che le prime classificate nei rispettivi gironi eliminatori e la migliore seconda classificata sono da considerarsi teste di serie e non potranno sfidarsi fra loro nei quarti.

  • Lazio – Lecce 1-1, Bojinov gela l’Olimpico

    Lazio – Lecce 1-1, Bojinov gela l’Olimpico

    Per la Lazio di Edi Reja era una partita decisiva, o almeno così era stata definita alla vigilia dal tecnico friulano: decisiva per la qualificazione in Champions, naturalmente, e per dare un segnale alle dirette concorrenti, il Napoli in particolar modo, che Reja considera la squadra più temibile e più attrezzata. La Lazio, per una decina di minuti, ossia dal minuto 82 al minuto 91, era riuscita nell’ardua impresa, compiendo un importante balzo in avanti, assaporando il dolce gusto del terzo posto in tranquillità: il gol di Matuzalem, al suo primo centro stagionale, di testa, poteva essere l’episodio decisivo del match dell’Olimpico, ma così non è stato perchè, nei minuti di recupero, il Lecce di Cosmi, mai domo, è riuscito nella zampata del pareggio finale, con Bojinov, giunta al termine di un’azione realmente rocambolesca, fra batti e ribatti in area biancoceleste.

    Un pareggio che ha fatto esplodere di gioia Serse Cosmi,imitando il celeberrimo aeroplanino dell’ex giallorosso Vincenzo Montella, traendo spunto dalla sua mai nascosta fede romanista, proprio nello stadio colorato di bianconeleste: un punto importantissimo per il suo Lecce in chiave salvezza, soprattutto considerando il pesante stop del Genoa, fermato dal Siena in casa. Grande amarazza e rammarico, invece, in casa Laziale, recriminando per la sfortunata traversa colpita da Candreva con un tiro cross al 23′, e soprattutto per l’occasione gol, fallita dallo stesso centrocampista, al 37′, quando Candreva ha mandato a lato la ghiotta occasione sugli sviluppi di una respinta di Benassi su Rocchi.

    L'esultanza di Valeri Bojinov | © MONTEFORTE/Getty Images

    Anche il Lecce, però, prima del pari in extremis aveva avuto l’occasione di passare in vantaggio con la traversa colpita da Cuadrado al 50′, oltre che alcune ripartenze pericolose. Il ribaltone di Bojinov, entrato da pochi minuti, è stata, però, una vera  e propria doccia gelata per gli uomini di Reja, sia perchè giunta al miunuto 91, sia per la modalità in cui è maturata, nella totale confusione: tiro di Corvia, respinta di Marchetti, tocco di Cuadrado e poi il decisivo tiro di Bojinov che fissa il risultato sul definitivo 1 a 1. Il cammino per la qualificazione in Champion, dunque, è ancora lungo per i biancocelesti, mentre per i salentini il quart’ultimo posto occupato dal Genoa dista, ora, solo un punto.

    Le pagelle di Lazio Lecce:

    Lazio:

    Marchetti 6 Attento quando viene chiamato in causa, ma viene trafitto dalla rete di Bojinov in un’autentica carambola nella sua area

    Scaloni 6.5 Prestazione positiva, con buona diligenza e determinazione: gioca d’esperienza contro Muriel e Di Michele

    Diakite 6.5 E’ prezioso nell’arginare la velocità di Muriel che, anche grazie al difensore Laziale, oggi rende meno del solito

    Biava 6 Attento e concentrato, non sbaglia nulla

    Garrido 6 Anche il suo compito appariva molto arduo, contro la velocità di Cuadrado: riesce a cavarsela

    Ledesma 6.5 Grintoso e determinato, buona sostanza

    Matuzalem 7 Prezioso in fase di corsa, prezioso in zona gol, con la rete del provvisorio vantaggio che aveva regalato alla Lazio l’illusione della vittoria

    Gonzles 6 Partita di grande dinamismo e duttilità

    Hernanes 5 Non è in perfette condizioni, e non incide mai sulla gara, costringendo Reja a sostituirlo, forse anche per un acciacco

    Candreva 6.5 Sta bene e si vede, anche se è sfortunato nel colpire la traversa e troppo “sciupone” nel mandare a lato una ghiottissima palla gol. Poi cala nella ripresa

    Rocchi 6 Gara di sacrificio, spende troppe energie lontano dall’area

    Lecce:

    Benassi 6 Il gol di Matuzalem non è responsabilità sua, per il resto è attento ed anche fortunato in occasione dell’errore di Candreva

    Oddo 6 Sulla sua fascia da sicurezza al reparto

    Esposito 6.5 Attento soprattutto nel gioco aereo

    Tomovic 6 Fisico imponente, interventi rudi ma importanti

    Cuadrado 6.5 Anche se non è la sua giornata migliore, risulta fra i protagonisti: dribbling, corsa, e mette lo zampino nel pari di Bojinov

    Delvecchio 6 Grinta  e determinazione a 360 gradi

    Giacomazzi 6 Non è in gran giornata, a volte la squadra ne risente

    Bertolacci 6 Partita di buona sostanza, ma viene sostituito da Bojinov (7) che, come si suol dire “toglie le castagne dal fuoco” realizzando il pari in extremis

    Brivio 5.5 Non incide particolarmente

    Di Michele 6 Conferma il buon momento di forma, corre molto e prova a costruire

    Muriel 5.5 La sua giornata è “no”, ma nonostante questo la difesa della Lazio lo teme molto

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  • Lazio – Lecce, Hernanes dal 1′ Dias va in panchina

    Lazio – Lecce, Hernanes dal 1′ Dias va in panchina

    Lazio Lecce, in programma domani pomeriggio all’Olimpico, sarà una gara decisiva, soprattutto per i padroni di casa biancocelesti, impegnati nella dura lotta alla conquista di un posto in Champions league per la prossima stagione. In questi termini si è espresso il tecnico laziale Edi Reja, nella conferenza stampa di presentazione del match, definendo la partita “decisiva per cullare il sogno terzo posto, che non possiamo assolutamente fallire”.

    In tal senso, il tecnico non vuole che si verifichino rilassamenti nella testa dei suoi giocatori e, pertanto, ritiene fondamentale motivarli, considerando che “la gara con il Lecce vale tre punti così come quelle con Milan e Juventus”, ancor di più in virtù delle caratteristiche tecniche dei salentini, in un buon momento di forma, capaci di chiudersi bene e ripartire in contropiede con i suoi temibili attaccanti, Muriel, Cuadrado e Di Michele.

    Dal canto suo, poi, Reja dovrà fare ancora a meno di uomini importanti, come Lulic e Klose, ma anche della pedina maggiormente decisiva nelle ultime uscite, ossia Mauri, spesso decisivo anche in zona gol, che sconterà un turno di squalifica. In tal senso, Reja recrimina contro la sfortuna della stagione, in cui la rosa è stata particolarmente flaggellata da infortuni ed acciacchi, pur non volendo cercare alibi, anche in virtù del fatto che “nelle difficoltà abbiamo sempre trovato gli stimoli per reagire con forza”.

    Edy Reja © Valerio Pennicino/Getty Images

    Per quanto concerne le probabili formazioni che scenderanno in campo, la Lazio scenderà in campo con modulo 4-4-1-1 con le squalifiche di Mauri, e l’assenza di Brocchi per infortunio, colpito da un guaio muscolare che lo terrà fermo per tre mesi, ossia fino al termine della stagione. In campo, dunque, ci saranno Marchetti in porta, Scaloni, Diakitè, Biava, Garrido in difesa, Ledesma, Matuzalem, Gonzales, Hernanes (che torna dal primo minuto, ndr), Candreva a centrocampo, ed in attacco il solo Tommaso Rocchi.

    Nel Lecce, invece, Cosmi sceglierà un modulo 3-5-2 con la formazione tipo, considerando che gli uomini di Cosmi, saranno praticamente tutti arruolabili. In porta vi sarà, dunque, Benassi, la linea a tre sarà composta da Oddo, Miglionico, Tomovic; a centrocampo vi saranno Cuadrado, Delvecchio, Giacomazzi, Bertolacci, Brivio; in attacco la coppia gol Muriel-Di Michele.

    PROBABILI FORMAZIONI LAZIO LECCE

    Lazio (4-4-1-1): Marchetti; Scaloni, Diakité, Biava, Garrido; Ledesma, Matuzalem; Gonzalez, Hernanes, Candreva; Rocchi
    A disp.: Bizzarri, Zauri, Dias, Zampa, Cana, Alfaro, Rozzi.
    Allenatore: Reja

    Lecce (3-5-2): Benassi; Oddo, Miglionico, Tomovic; Cuadrado, Delvecchio, Giacomazzi, Bertolacci, Brivio; Muriel, Di Michele
    A disp.: Petrachi, Di Matteo, Carrozzieri, Giandonato, Obodo, Bojinov, Corvia.
    Allenatore: Cosmi

  • Nesta chiude ai bianconeri “Non andrò alla Juve”

    Nesta chiude ai bianconeri “Non andrò alla Juve”

    Alessandro Nesta non giocherà nella Juventus la prossima stagione. E’ questa l’unica certezza per quel che riguarda l’ immediato futuro del difensore rossonero.

    La stagione non è ancora terminata, ma il calciomercato è già entrato nel vivo. Dopo le indiscrezioni delle scorse settimane, le quali avevano accostato il difensore ai bianconeri, è arrivata proprio ieri la smentita ufficiale dell’ interessato, il quale ha dichiarato che il suo futuro si deciderà a fine stagione, al termine del suo contratto, rimarcando di fatto la sua unica certezza, ovvero quella di non andare alla Juve. Tra l’altro, pare non ci sia stato nessun contatto tra i dirigenti bianconeri e l’attuale difensore rossonero, che ha così affermato: “Non c’è stato nessun contatto con la Juve, io non ho bisogno di loro, loro non hanno bisogno di me”. Parole forti che avranno sicuramente riempito d’orgoglio il popolo rossonero.

    Alessandro Nesta © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Ma quale sarà allora il futuro di Alessandro Nesta? Sembrano potenzialmente tre le piste da prendere in considerazione. La prima, quella più improbabile secondo le ultime indiscrezioni, è quella del prolungamento del contratto con i rossoneri per un ulteriore anno, che vedrà Nesta rivestire un ruolo part-time, ma pur sempre con grande professionalità. La seconda opzione riguarda un suo probabile ritorno alla Lazio, un ritorno alle origini per intenderci. Se la Lazio chiamerà e si farà sotto, questa pista potrebbe essere la più accreditata. L’ultima opzione riguarda un trasferimento negli Stati Uniti alla ricerca di una nuova esperienza, sia sotto il punto di vista sportivo, sia sotto il punto di vista umano. Nesta ha sempre dichiarato l’amore per il continente americano, quindi non ci stupirebbe un suo trasferimento a fine stagione. La pista rimane comunque difficile da percorrere, staremo a vedere!

    C’è un’altra opzione, la più remota, la meno improbabile, è quella che riguarda un possibile addio al calcio giocato di Nesta al termine di questa stagione. I vari problemi fisici che lo hanno condizionato in tutti questi anni potrebbero portare il difensore ad appendere le scarpe al chiodo. Tutti gli appassionati di calcio si augurano che questa decisione venga presa il più tardi possibile, in quanto Nesta oltre che un grande fuoriclasse, è un patrimonio di tutto il calcio, sia nazionale che mondiale.

  • In duemila per l’ultimo saluto a Mirko Fersini

    In duemila per l’ultimo saluto a Mirko Fersini

    La notizia della sua scomparsa, avvenuta giovedì 12 Aprile, dopo l’agonia durata sei lunghissimi giorni, aveva commosso tutto il mondo del calcio, e questa mattina alle ore 11 nella Chiesa di S. Maria Madre della Divina Provvidenza, ad Isola Sacra di Fiumicino, si sono celebrati i funerali del giovane Mirko Fersini, diciassettenne promessa degli Allievi Nazionali della Lazio. Una partecipazione sentita e numerosa, con oltre duemila persone ad assistervi, giunte per l’ultimo saluto a Mirko e per stringersi attorno ai suoi cari, colpiti da un lutto tanto tragico: la mamma Kapia ed il papà Roberto, le sorelle Tania e Marika ed il nonno Alfredo.

    Non li ha fermati la pioggia battente del sabato mattina romano, nè le dimensioni ridotte della piccola Chiesa parrocchiale, la cosa più importante era esserci per rendere omaggio ad un ragazzo tanto sfortunato, portato via da un incidente in scooter, nei pressi di Fiumicino, nella giornata del 6 Aprile scorso.

    Mirko Fersini
    Mirko Fersini

    Lo hanno fatto tante persone comuni, ma anche molti rappresentanti del club biancoceleste, dal presidente Claudio Lotito, ad alcuni giocatori della prima squadra, come Miroslav Klose e Dias, alcune vecchie glorie dello scudetto del 1974, l’ex capitano Pino Wilson, Giancarlo Oddi, Bruno Giordano, oltre che il sindaco di Fiumicino. Al completo, invece, la presenza dei compagni di squadra di Mirko, schierati sull’altare, che gli hanno reso omaggio con una grande bandiera biancoceleste e con numerose corone di fiori, così come erano presenti anche gli Allievi Nazionali della Roma, pe l’ultimo saluto allo sfortunato coetaneo.

    Il sacerdote celebrante, padre Leonardo Ciarlo, amico della famiglia Fersini e tifoso biancoceleste, aveva visto crescere Mirko ed ha voluto ricordarlo rivolgendosi ai giovani presenti, per ricordare loro che “la vita è preziosa ed è un grande dono: valorizzatela al massimo e scrivete subito in bella ogni momento importante della vita”.

    Una vita interrotta quella di Mirko ma che, in qualche modo, continuerà, dando speranze a sei persone gravemente malate: i genitori di Mirko hanno, infatti, autorizzato l’espianto dei suoi organi.

    Il suo cuore batterà ancora.