Quattro squadre per un solo posto in Paradiso. Quello in Champions League ovviamente, con Udinese (61), Lazio (59), Napoli (58) e Inter (58), in rigoroso ordine di classifica, che nell’ultima giornata si contenderanno l’ambitissima piazza. Tutte in ballo e la cosa più curiosa e che si può passare dalle stella alle, per cosi dire, stalle: tre le quattro infatti quella che arriverà per ultima sarà costretta a giocarsi i preliminari di Europa League, gli stessi che lo scorso anno costarono carissimo alla Roma.
E giocarli nell’anno degli Europei, con i Nazionali forzatamente in vacanza, potrebbe essere tutt’altro che positivo. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire squadra per squadra quali sono i possibili scenari a 90’ dalla fine, con l’Udinese che farà visita al Catania, il Napoli che ospiterà il Siena e Lazio – Inter che si presenta come scontro diretto da non fallire per nessuna delle due. Probabilmente, tra l’altro, proprio da questa sfida verrà fuori la settima in classifica.
L’Udinese è la squadra che parte favorita. E sì perché è l’unica che dipende da se stessa. Se fa almeno un punto a Catania infatti giunge al terzo posto, indipendentemente da un’eventuale vittoria con la Lazio, considerando gli scontri diretti favorevoli con i biancocelesti. Il discorso cambia se l’undici di Guidolin abdicherà in Sicilia: in questo caso rischia di essere scavalcata dalla Lazio qualora questa vinca o dal Napoli per via della classifica avulsa. I bianconeri non ce la farebbero nemmeno in caso di arrivo pari punti con la sola Inter.
La Lazio sembra essere quella, tra le tre dietro l’Udinese, ad avere qualche possibilità in più. Innanzitutto bisognerà battere l’Inter: senza questo risultato infatti addio speranze. Una volta battuta la formazione nerazzurra però bisognerà sperare in un ko dell’Udinese a Catania: anche un pareggio dei friulani renderebbe vano un successo dei ragazzi di Reja.
Ancora più complicato il cammino del Napoli. Per poter accedere ai preliminari di Champions League infatti bisognerà prima di tutto battere un Siena ormai senza grosse motivazioni ma sperare soprattutto in un ko dell’Udinese a Catania e in un pareggio o in una vittoria dell’Inter in casa della Lazio. I partenopei sono quelli messi meglio in termini di scontri diretti e un arrivo a pari punti con l’Udinese ed eventualmente anche con l’Inter premierebbe la formazione di Mazzarri.
L’Inter è la formazione messa peggio in questa lotta Champions. E non solo perché sulla carta avrà il compito più duro di tutte, dovendo affrontare in trasferta la diretta concorrente Lazio, ma perché dipenderà tutto anche dagli altri incontri. Oltre a sbancare l’Olimpico infatti i ragazzi di Stramaccioni dovranno sperare in un ko dell’Udinese e Catania e in una non vittoria del Napoli in casa contro il Siena. In quel caso infatti i nerazzurri arriverebbero a quota 61 insieme all’Udinese venendo premiati per via degli scontri diretti. Ma se alle due si aggiungerà il Napoli addio speranze per la formazione del presidente Massimo Moratti. In caso di pareggio, inoltre, tranne un colpaccio del Siena a Napoli, arriverebbe un settimo posto che costringerebbe i milanesi ai preliminari di Europa League.
In attesa di conoscere il verdetto della volata Champions League, in casa Inter sono giorni frenetici quelli che precedono l’ultima partita stagionale in programma domenica contro la Lazio. Il presidente Massimo Moratti ha molta fiducia in Andrea Stramaccioni e lo ha confermato come tecnico per la prossima stagione, dove si punterà a lottare per il vertice. Ecco allora pronte a partire le “stramanovre” nerazzurre per rinforzare una squadra che con o senza Champions l’anno prossimo punta a recitare un ruolo da protagonista in Italia.
PRONTO LAVEZZI? – Il nome più altisonante che rimbalza ormai da giorni nelle trame nerazzurre è quello di Ezequiel Lavezzi, da sempre pallino di Massimo Moratti. Come ben noto, lunedì mattina Moratti e De Laurentiis si sono visti, e hanno parlato anche della questione Lavezzi. Il giocatore è reduce da 5 stagioni più che positive a Napoli e vorrebbe provare una nuova esperienza prima di chiudere la carriera in Argentina. Moratti vuole regalarsi il Pocho ma non pagando la clausola di 30,8 milioni di euro e a tal motivo sta cercando di abbasare la richiesta economica inserendo nella trattativa uno tra Giampaolo Pazzini e Andrea Ranocchia; il primo è molto gradito da Mazzarri e Napoli potrebbe essere la piazza giusta per l’attaccante che oramai non rientra più nei piani della società di Via Durini. Inoltre c’è sempre la questione Goran Pandev, tornato a buoni livelli in questa stagione a Napoli e desideroso di continuare la sua avventura all’ombra del Vesuvio. Unico ostacolo della questione è l’ingaggio (3,5 milioni) fuori portata al momento per la squadra napoletana. A Napoli non prenderebbero bene la cessione di Lavezzi che all’Inter ritroverebbe tanti argentini compagni di nazionale, per adesso il diretto interessato non ha smentito le voci che lo porterebbero all’Inter e questo suona come un campanello d’allarme per i tifosi napoletani. Ne vedremo delle belle. Lavezzi-Inter si appresta a diventare la telenovela del mercato estivo.
VARIE MANOVRE – Non solo Lavezzi, l’Inter vorrebbe rinforzare il reparto offensivo con un giocatore capace di dar fiato al 33enne Diego Milito, e molte strade portano a Mattia Destro, cresciuto nelle giovanili nerazzurre ed esploso definitivamente in questa stagione a Siena. L’Inter dovrà far presto visto che il giovane Destro è ambito da molte società italiane (Roma e Lazio su tutte). Per quanto riguarda il centrocampo sono molteplici i nomi accostati ai nerazzurri in questi giorni. Innanzitutto si affretterà a riscattare dal Porto il 25enne Fredy Guarin, il centrocampista colombiano sarà il perno del centrocampo nerazzurro a cui vanno aggiunti Poli, Obi e Coutinho, quest’ultimo tornerà dal prestito all’Espanyol dove ha realizzato 4 goal in 14 presenze. Ma la società nerazzurra vuole rimpinguare ulteriormente il centrocampo e sta tenendo sotto osservazione vari giocatori tra cui Nigel De Jong del Manchester City, Etienne Capouè del Tolosa e Gaby Mudingayi del Bologna, su quest’ultimo è in vantaggio però il Milan.
POSSIBILI PARTENZE – Il futuro di Diego Forlan sembra essere segnato e non sarà certamente a Milano. Il giocatore uruguaiano, accontonato completamente da Stramaccioni, ha molti estimatori in Brasile e l’Inter non avrebbe remore nel disfarsi di un giocatore il cui peso sul bilancio è tanto. Dal Brasile potrebbe arrivare un’offerta anche per il 34enne Lucio e a quel punto possibile stop alla cessione di Andrea Ranocchia. Altro partente in vista è Mauro Zarate, che non verrà riscattato dall’Inter per via del prezzo del riscatto che si aggira sui 15 milioni ma il giocatore è molto apprezzato dal tecnico interista e quindi non è da escludere l’ipotesi di una trattativa in cui venga inserito Pazzini, richiesto da Claudio Lotito. Capitolo a parte merita Wesley Sneijder, rigenerato dalla cura Stramaccioni e ambito da molti anni dal Manchester United. Moratti sacrificherà l’olandese per fare cassa o punterà ancora sul numero 10 olandese? Lo scopriremo solo vivendo…
L’Inter batte il Milan 4-2 grazie alla tripletta del solito Diego Milito, per lui 23esima segnatura stagionale in campionato (nell’anno del triplete furono 22), che precede nel tabellino della partita, un ritrovato Maicon autore di una rete strabiliante che suggella il risultato, scuce lo scudetto dalla maglia del Milan e lo consegna con una giornata d’anticipo agli eterni rivali della Juventus.
Vincere un derby è sempre emozionante ma vincerlo da esordiente e al primo colpo è da predestinati. Il soggetto in questione è Andrea Stramaccioni, che in meno di 2 mesi sulla panchina nerazzurra è già entrato nel cuore dei tifosi ed è sempre più fiero comandante della ricostruzione interista.
STRAMALA – A dire il vero, i tifosi l’hanno amato fin dal primo giorno modificando su twitter l’hashtag #amala in #stramala e la vittoria nel derby di ieri ha solo confermato le ottime impressioni che il 36enne tecnico romano ha mostrato sin dal primo giorno. Il presidente Massimo Moratti non aveva dubbi apparenti e prima della partita aveva chiaramente affermato che il futuro di Stramaccioni non dipendeva dal risultato della stracittadina; ma il giovane tecnico nerazzurro non appagato dalle manifestazioni di stima del presidente ha voluto chiarire qualsiasi dubbio e ha stravinto il suo primo derby generando un’esaltazione straordinaria nel popolo interista.
“Non so se sono un uomo derby però abbiamo vinto, questo lo so…“, – esordisce così Andrea Stramaccioni davanti ai microfoni dei giornalisti prima di analizzare in sintesi il suo primo derby – Per noi era importante ed è stata una gara spettacolare. Il primo tempo è stato perfetto, poi ci sono stati degli episodi. C’era amarezza dopo il rigore dato al Milan, ma dovevo portare i giocatori sulla strada che avevamo imboccato: è stata grande la reazione della squadra dopo il gol di Ibra. Possiamo parlare delle cose che non sono andate bene, come i tre minuti di Parma, ma voglio vedere il lato positivo: nella mia gestione abbiamo fatto più punti del Milan.
SPERANZA CHAMPIONS – Con la vittoria nel derby l’Inter è ancora matematicamente in corsa per il terzo posto e per conquistarlo i nerazzurri dovranno vincere con la Lazio domenica prossima e sperare in una non vittoria del Napoli e in una sconfitta dell’Udinese. Stramaccioni la pensa così: “Vincere il derby ha un sapore importante. Ci rendiamo conto che il terzo posto è molto difficile, ma non facciamo calcoli, andiamo a Roma per vincere la partita poi vedremo dove saremo. Vedere festeggiare la Juve ci carica per costruire una grande Inter, Moratti ha le idee chiare in proposito”.
RICONFERMA – In sole 8 partite Stramaccioni ha ridato vitalità al gruppo nerazzurro che con lui ha conseguito 17 punti su 24 disponibili. I risultati non mentono e nella mente del tifoso interista balena il rimpianto di non aver anticipato il suo arrivo di qualche giornata. A rafforzare questo pensiero vi è anche una certa identità di gioco espressa dall’Inter in questo finale di campionato ma c’ è ancora tanta strada da fare per ritornare grandi considerando il fatto che i blackout avuti nel secondo tempo di Parma e nella partita di Firenze non sono da grande squadra. Ma dopo la vittoria di ieri c’è una certezza in più in Via Durini: l’Inter l’anno prossimo ripartirà da colui che l’ha rialzata: Andrea Stramaccioni.
Giornata incredibile, la 37esima di Serie A, che vede crollare il Napoli contro il Bologna e tornare alla vittoria la Lazio contro un’ottima Atalanta. La squadra di Reja strappa i tre punti contro i bergamaschi in una partita stranissima, davanti a un’Atalanta che non riesce a festeggiare come vorrebbe davanti al proprio pubblico, dimostrando nella ripresa di accusare in maniera anche un po’ eccessiva un pizzico di nervosismo. Prima Kozak e poi Cana con un eurogol, regalano una vittoria pesantissima che, lancia la Lazio a quota 59 punti, a giocarsi l’ultimo match ball in casa contro l’Inter, sperando al tempo stesso in un passo falso dell’Udinese.
TANTA ATALANTA– Primo tempo di buona intensità per entrambe le squadre, dove è l’Atalanta a giocare meglio e creare più occasioni da rete, mentre la Lazio è spietata sottoporta, riuscendo a massimizzare il risultato con il minimo sforzo. Da segnalare le vibranti proteste dell’Atalanta al 17’ su un rigore evidentissimo non concesso da Rocchi sull’intervento scomposto di Diakitè su Denis in area, con l’argentino letteralmente su tutte le furie per la svista arbitrale. Nel momento migliore dei nerazzurri è proprio la Lazio a sfiorare il gol del vantaggio con Gonzalez che da fuori area fa partire un destro violentissimo con il pallone che colpisce la parte bassa della traversa, rimbalza sulla linea e viene allontanato in seguito dalla difesa atalantina. Dopo quest’episodio la Lazio cresce, inizia a crederci e al 35’ la partita cambia: Kozak in area recupera un pallone e trova il gol dell’1 a 0 aiutato dalla deviazione di Manfredini.
LAZIO SPIETATA- Nella ripresa l’Atalanta parte inizialmente con il freno a mano tirato, giocando a ritmi bassi e lasciando che la Lazio possa gestire con calma il vantaggio, poi la squadra di casa alza notevolmente il pressing e si riversa con buona continuità nei pressi dell’area biancoceleste. Reja al 21’ manda in campo il rientrante Klose, concedendo un po’ di riposo all’ottimo Kozak. Al 35’ l’Atalanta rimane in dieci, poiché Stendardo dopo aver commesso fallo applaude ironicamente e in maniera plateale il direttore di gara Rocchi, che senza pensarci un istante tira fuori il rosso diretto. Il sigillo finale alla partita per la Lazio al 90esimo lo mette Cana, realizzando un gol fantastico: il centrocampista biancoceleste recupera palla a centrocampo, resiste agli interventi di Gabbiadini e Cigarini, facendo partire un destro violentissimo da fuori area che si infila nell’angolino alle spalle di un incolpevole Frezzolini. Fischio finale che vede la Lazio strappare un 2 a 0 su un campo difficilissimo, continuando la corsa al terzo posto.
Pagelle Atalanta Lazio
Stendardo 5 Poco dopo aver sfiorato il gol davanti, commette un fallo in difesa e applaudendo platealmente il direttore di gara, si guadagna in maniera ingenua gli spogliatoi anzitempo.
Schelotto 6,5 Sul taccuino di molte big, l’argentino corre come un treno sulla fascia non sfigurando mai.
Moralez 5,5 Il Frasquito non convince, provando molte giocate, e sbagliando qualche occasione di troppa sottoporta.
Diakitè 7,5 Man of the match. Partita di quantità, svettando su tutti i palloni alti, e di fatto ergendo un muro nella sua zona di competenza. Oggi dove c’è lui non si passa.
Konko 7 Inizia a destra e poi si sposta a sinistra per lasciar spazio a Zauri. Contribuisce al primo gol, giocando una partita perfetta soprattutto in fase propositiva.
Cana 7 Buona presenza in mezzo al campo, con molti palloni recuperati e nel finale si toglie lo sfizio di realizzare il gol dell’anno, resistendo a due cariche e infilando una sassata sotto il sette.
Penultima di campionato per la Lazio di Reja che nonostante il leggero ritardo in classifica dal Napoli e dall’Udinese cercherà di vendere cara la pelle e portare a casa i tre punti contro l’Atalanta per continuare a sognare il terzo posto in classifica. I biancocelesti senza ombra di dubbio stanno vivendo un pessimo momento a livello di risultati, considerando come per trovare l’ultima vittoria bisogna addirittura risalire al 7 aprile nel match contro il Napoli all’Olimpico. Discorso totalmente opposto per Colantuono che alla guida degli orobici nonostante nell’ultimo turno i suoi uomini abbiano perso 2 a 0 contro il Milan, ha di fatto battuto ogni record di punti ottenuti in Serie A dall’Atalanta, soprattutto in considerazione della penalità di sei punti che gravava sui nerazzurri.
ATALANTA – Colantuono è il nuovo eroe della tifoseria, avendo portato la Dea così in alto in classifica e essendo riuscito a salvare la squadra con il meno 6 iniziale che avrebbe potuto abissare qualsiasi altra società. Il tecnico degli orobici scenderà in campo per provare a regalare l’ultima vittoria stagionale davanti agli occhi del pubblico di casa, schierando a questo punto la migliore formazione disponibile con un leggero turn-over. Indisponibili Marilungo, Capelli, Brighi e Tiribocchi, potrebbe non far parte dell’undici anche Consigli per un problema alla spalla. Questo il probabile schieramento previsto dal tecnico: Frezzolini tra i pali, difesa a quattro con Raimondi, Stendardo, Manfredini e Peluso. A centrocampo Cigarini e Carmona con la corsa di Schelotto sulla fascia e la qualità del numero dieci Bonaventura sulla corsia opposta. Davanti pochi dubbi con la coppia d’attacco che ha portato così in alto la Dea: El TankeDenis affiancato dal FrasquitoMaxi Moralez.
LAZIO – Dopo la sconfitta maturata nello scontro diretto contro l’Udinese, e la pessima figura nel finale del match che è costata ai biancocelesti la squalifica di Marchetti per 4 turni e quella di Dias per 3, la Lazio deve tornare a vincere per non vedere sfumare nuovamente il sogno Champions come nella passata stagione nel finale di campionato. Le squalifiche (considerando anche Biava e Ledesma fermi per un turno) e gli indisponibili tra cui Rocchi, Hernanes, Brocchi, Radu e l’ultimo in ordine di tempo con Matuzalem, costringono il tecnico biancoceleste a cambiare nuovamente modulo e a puntare sul collaudato 4-2-3-1. Le buone notizie arrivano dall’infermeria, con l’importante rientro del bomber tedesco Miroslav Klose, che plausibilmente si accomoderà in panchina per essere al meglio nell’ultimo match contro l’Inter. L’undici di partenza dovrebbe vedere Bizzari tra i pali con davanti Scaloni, Diakitè, Konko e Garrido a formare la linea difensiva. In mediana spazio a Gonzalez e a Cana più bassi, Lulic interno di sinistra, con Mauri e Candreva a supporto dell’unica punta Kozak a reggere tutto il peso dell’attacco vista l’assenza di Tommaso Rocchi.
Ecco le probabili formazioni relative alla 37esima giornata del campionato di serie A 2011/2012.
LECCE-FIORENTINA (5/05/12 ORE 18:00): Il Lecce in piena emergenza visto le squalifiche di Muriel, Carrozzieri e Cuadrado, cerca tre punti fondamentali per giocarsi la salvezza nell’ultima giornata. La Fiorentina dopo il fattaccio di mercoledì ha affidato la squadra a Vincenzo Guerini, che dovrà fare a meno di Stevan Jovetic, punta di diamante dell’attacco viola. Assente anche Nastasic in difesa. I viola con un pareggio sarebbero salvi.
ROMA-CATANIA (5/05/12 ORE 20:45): Allo stadio Olimpico la Roma cerca tre punti che la riproietterebbero nella zona Europa League. Saranno disponibili dopo aver scontato le rispettive squalifiche sia Osvaldo che Lamela, entrambi partiranno titolari ed insieme a Totti formeranno il trio d’attacco. Ancora fuori Stekelenburg. Il Catania di Montella, autore di un gran campionato, ha poco da chiedere alla sua classifica ed è apparso sottotono in queste ultime partite. Tuttavia scenderà in campo la squadra migliore ad eccezione dello squalificato Spolli.
SIENA-PARMA (6/05/12 ORE 12:30): Al Franchi di Siena si affrontano due squadre tra le più in forma del campionato. Il Siena di Sannino vuole vincere per puntellare la sua classifica e si affida all’affiatamento tra Brienza e Destro per scardinare la difesa di un Parma reduce da cinque vittorie consecutive e trascinato da un Giovinco in forma strabiliante. Assenti tra i ducali Mirante, Santacroce, Valdes e Mariga.
ATALANTA-LAZIO (6/05/12 ORE 15:00): All’Atleti Azzurri d’Italia va in scena l’ultima Atalanta dell’anno e mister Colantuono può contare sulla ritrovata verve di Denis e Maxi Moralez. La Lazio, in piena emergenza di formazione e di risultati (2 punti nelle ultime 5) proverà a far risultato per assicurarsi almeno un piazzemento in Europa League. Possibile panchina per Klose.
BOLOGNA-NAPOLI (6/05/12 ORE 15:00) Ultima in casa per il Bologna di Pioli. I rossoblù sono matematicamente salvi e vogliono chiudere in bellezza un campionato sorprendente. Squalificati Ramirez, Portanova e Kone. Penultima partita nel Bologna per Di Vaio che andrà a giocare in Canada. Il Napoli di Mazzarri vede sempre più vicino l’obiettivo terzo posto e una vittoria al Dall’Ara sarebbe fondamentale in ottica Champions. Conferma da titolare per Pandev mentre Lavezzi si accomoderà in panchina per la terza partita consecutiva.
NOVARA-CESENA (6/05/12 ORE 15:00): Partita tra due squadre già retrocesse ma che stanno onorando al massimo la serie maggiore. Il Novara si affida alla coppia Mascara-Caracciolo per vincere l’ultima in casa in serie A. Il Cesena dovrà fare a meno di Mutu e Iaquinta. In attacco spazio al giovane Rennella.
CESENA: Ravaglia, Moras, Von Bergen, G. Rodriguez, Comotto, T. Arrigoni, Guana, Parolo, Martinho, Santana, Rennella
PALERMO-CHIEVO (6/05/12 ORE 15:00): Il Palermo cerca una vittoria che significherebbe aggancio al Chievo ma soprattutto salvezza matematica. Tornano disponibili Silvestre, Mantovani e Miccoli che affiancherà in attacco Budan. Il Chievo si presenta con una formazione tipo. Assente Thereau. In attacco spazio al fattore P (Paloschi, Pellissier)
UDINESE-GENOA (6/05/12 ORE 15:00): Partita fondamentale in chiave terzo posto per i ragazzi di Guidolin. In difesa torna Benatia mentre in attacco conferma per Fabbrini dopo il gol decisivo a Cesena. Il Genoa, rinfrancato dalla vittoria di mercoledì, proverà a fare risultato per non giocarsi la salvezza all’ultima giornata. Attacco Sculli-Palacio. Jankovic titolare.
GENOA: Frey, Mesto, Granqvist, Moretti, Alhassan, M. Rossi, Kucka, Biondini, Jankovic, Sculli, Palacio
CAGLIARI-JUVENTUS (6/05/12 ORE 20:45): A Trieste in uno dei due posticipi serali, il Cagliari non vuole fare sconti alla Juve e manda in in campo la formazione migliore. La Juve deve rinunciare a De Ceglie (per lui stagione finita) che verrà sostituito dal rientrante Pepe. In attacco sono in rialzo le quotazioni che vedono Borriello affiancare l’inamovibile Vucinic.
INTER-MILAN (6/05/12 ORE 20:45): A San Siro va in scena un derby spettacolare e dai molteplici significati. L’Inter recupera Zanetti mentre perde Stankovic per infortunio. Torna titolare Guarin mentre sono confermati Alvarez e il ritrovato Sneijder alle spalle di Milito. In casa Milan regna fiducia dopo i due punti recuperati alla Juve ma Thiago Silva non dovrebbe farcela; spazio quindi a Mexes e Nesta centrali con Abate che torna dopo il turno di riposo. Confermatissimo il trio in avanti: Boateng-Ibra-Cassano.
INTER: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Zanetti, Cambiasso, Guarin, R. Alvarez, Sneijder, Milito
La Lazio ed Edy Reja sarebbero vicini a dirsi addio. Infatti sono sempre più insistenti le voci che vedono il tecnico friulano lontano da Roma così come sono ben noti i rapporti non idilliaci tra l’attuale tecnico della Lazio e il presidente Lotito, ricorderete quest’ultimo respingere, solo pochi mesi fa, le dimissioni rassegnate dal tecnico biancoceleste.
“La Lazio l’anno scorso ha giocato un grandissimo campionato. Quest’anno siamo stati protagonisti nel girone d’andata. A gennaio, purtroppo, ci sono state operazioni di mercato che non sono andate a segno. Alcuni sono andati via e non sono stati rimpiazzati. Poi si sono aggiunti infortuni importanti”. Queste le parole pronunciate da Edy Reja dopo il pareggio contro il Siena di mercoledì sera. Parole che suonano come un’accusa, nei confronti di chi non l’ha messo nelle condizioni di reggere un intero campionato ad alti livelli, e come un’ammissione oggettiva di non poter dar seguito alle ambizioni di una piazza che sogna la Champions League.
Vale la pena ricordare che Reja lascerà la Capitale dopo due anni e mezzo molto positivi: 146 punti in 89 partite di campionato sono tanti ma sulle spalle di Reja pesa eccome una qualificazione Championsalla portata e fallita sia la passata stagione che (forse) quest’anno. Neanche i due derby vinti nel corso dell’attuale stagione riusciranno ad impedire la fine di questa avventura tra Reja e la Lazio, avventura iniziata ventisette mesi fa quando la i biancocelestierano in piena lotta per non retrocedere.
Claudio Lotito ha già in mente il nome del possibile sostituto; si tratterebbe di Gianfranco Zola, già vicino alla panchina biancoceleste pochi mesi orsono. Da allora i due non si sono più sentiti, ma l’ex giocatore del Chelsea rappresenta comunque la prima scelta come nuovo allenatore della Lazio. In seconda battuta, nel caso l’operazione Zola non vada in porto, restano in auge le quotazioni di Giuseppe Sannino e Vincenzo Montella.
Era la partita della vita alla vigilia, ma la Lazio di Edi Reja, ormai, non riesce più a vincere: dopo la pesantissima sconfitta contro l’Udinese della scorsa settimana, giunge un pari contro il Siena, per 1 a 1, che va stretto alle ambizioni dei biancocelesti, che vedono allontanarsi il Napoli – vittorioso nell’anticipo di ieri – nella lotta per il terzo posto, e la stessa Udinese, vincente nella gara disputata oggi con il Cesena.
Nella gara dell’Olimpico la Lazio mostra, così, tutte le fragilità evidenziate nelle ultime uscite, dalla scarsa determinazione alle disattenzioni difensive, che consentono il gol del vantaggio al Senese Mattia Destro, nonostante nella prima mezzora la squadra di Reja avesse provato a condurre la partita, con ben sette occasioni da gol, più o meno nitide, in particolare con Tommaso Rocchi, non precisissimo sotto porta anche a causa della gran giornata del portiere dei toscani Pegolo, che in alcune circostanze si mostra realmente insuperabile. La legge del calcio, dunque, è inesorabile: gol sbagliato (e nel caso della Lazio si dovrebbe parlare di gol parati, ndr) gol subito: contropiede del Siena innescato da D’Agostino per Rossi, che crossa alla perfezione per Mattia Destro che riesce a superare Biava e Diakite e realizza il gol dello 0 a 1, suo personale undicesimo centro in serie A.
In avvio di ripresa, occasione immediata per il pareggio della Lazio, ma Kozak è impreciso e Pegolo lo ipnotizza ancora; nei primi venti minuti del secondo tempo ancora occasioni per la Lazio, ma Pegolo chiude sempre lo specchio della porta, finchè giunge il secondo episodio chiave del match: al minuto 21 Candreva si infila in area senese e rimedia un fallo da rigore. Dagli undici metri tira Ledesma che, con freddezza, riesce a battere Pegolo realizzando il definitivo pareggio per 1 a 1.
Il finale è confuso e concitato, ma gli attacchi della Lazio sono sterili e improduttivi, a parte il brivido della traversa colpita da Kozak: la gara termina, così, con il pari che per il generoso Siena di Sannino significa aritmetica salvezza e per la grigia Lazio di Reja si traduce nella beffa del sorpasso subito da parte di Udinese e Napoli.
Pagelle di Lazio Siena:
Lazio:
Bizzarri 5.5 Sostituisce lo squalificato Marchetti, non sembra perfetto in occasione del gol realizzato da Destro
Scaloni 5 Spento, stanco e poco attento
Diakite 5.5 Qualche responsabilità sul gol realizzato dal Siena, per il resto sbaglia poco
Biava 5 Soffre la presenza di Destro e i suoi scatti
Garrido 5 Dovrebbe spingere, ma non lo fa praticamente mai
Konko 5 Generoso e volenteroso in fase di corsa, ma non è preciso
Ledesma 6.5 Uno dei migliori dei suoi, per la precisione dei passaggi, e per la freddezza dagli undici metri che regala il pari
Gonzalez 6 Si fa notare per qualche tiro da fuori che, però, non impensierisce Pegolo
Mauri 5.5 E’ il simbolo del campionato della Lazio di quest’anno; quando lui girava e segnava gol eccezionali la Lazio volava: ora, invece, il centrocampista appare stanco, così come tutta la squadra
Candreva 7 In crescita fisica e si vede: bei dribbling ed iniziative personali che gli consentono di procurarsi anche il rigore
Rocchi 6 L’impegno e la volontà non gli fanno difetto, la precisione sotto porta oggi, invece, gli manca. Viene sostituito da Kozak a causa di un infortunio nel primo tempo
Siena:
Pegolo 8 In assoluto il migliore in campo: para di tutto e di più, tranne il rigore di Ledesma. “Eccezionale veramente”
Belmonte 5 Distratto nel retropassaggio al portiere con Kozak in agguato, oltre che in altre occasioni in cui non è preciso
Pesoli 6 Approssimativo sulla marcatura di Rocchi, ma poi cresce nella ripresa
Contini 6.5 Attento in marcatura, neutralizza Kozak
Rossi 6.5 Buona prova, di sostanza
Mannini 6 Generoso corridore, buona prestazione
Vergassola 6 Le sue giocate sono sempre preziose
Bolzoni 5.5 Corre e lotta, gara all’insegna della generosità anche se a volte la precisione gli manca
D’Agostino 6.5 Si mette in evidenza per le sue intuizioni preziose, come l’apertura dell’azione che porta al gol di Destro
Brienza 5.5 Oggi avrebbe potuto fare di più
Destro 7 Grande gara, da protagonista: segna il gol del vantaggio senese, si batte in area, procura falli e fa salire la squadra
Lazio Siena di questa sera sarà un match molto delicato per i biancocelesti, che hanno l’obbligo di vincere per restare attaccati al treno-terzo posto, ma le scelte di formazione di Edi Reja saranno influenzate necessariamente dalle squalifiche comminate dal giudice sportivo ai biancocelesti Marchetti ed Andrè Dias a seguito della rissa finale della gara del Friuli di Udine di domenica scorsa. Nonostante le difficoltà di questo finale di stagione deludente, la Lazio ha, però, l’obbligo di lottare fino al termine del campionato per la conquista di un obiettivo tanto ambito, se non altro per evitare di vanificare l’ottimo campionato disputato fino ad un mese fa. In tal senso si leggono le dichiarazioni di uno degli uomini di maggiore esperienza dello spogliatoio laziale, Cristian Brocchi, che, anche se indisponibile per la gara di stasera, carica i compagni: “La gara con il Siena è la nostra ultima spiaggia e dobbiamo mettercela tutta”. Parole che troveranno certamente d’accordo il tecnico Edi Reja che ha provato a dare carica ai suoi in vista della sfida di questa sera considerando che, almeno sulla carta, non appare proibitiva, anche alla luce del fatto che gli uomini di Sannino sono praticamente salvi, anche se la matematica non lo garantisce ancora.
Il campionato, però, ci ha abituato spesso a sorprese clamorose ed i senesi, dal canto loro, potrebbero scendere in campo per conquistare proprio quei punti tranquillità che li separano dalla salvezza; pertanto, la Lazio dovrà esser abile a metter in campo quelle motivazioni e quella grinta in più che, nelle ultime uscite, le hanno fatto difetto, cercando di sfruttare anche il fattore campo, considerando che i senesi non hanno mai conquistato i tre punti all’Olimpico nei sette precedenti incontri. In tal senso, nonostante l’emergenza formazione (con otto infortunati e due squalificati, ndr) Reja sembra intenzionato a schierare una squadra con due punte di ruolo, Rocchi e Kozak, e con modulo 4-3-1-2, con Stefano Mauri a supporto sulla trequarti.
In porta, al posto dello squalificato Marchetti (che rientrerà alla seconda giornata del prossimo campionato) vi sarà Bizzarri, mentre nella difesa a quattro saranno schierati Konko, Diakitè, Biava e Scaloni. A centrocampo, invece, spazio al trio Gonzales, Ledesma e Candreva.
In casa Siena, invece, il tecnico Sannino perde all’ultimo momento il difensore centrale Terzi, che verrà sostituito da Contini, a far coppia con Rossettini. Il modulo dei bianconeri toscani sarà, dunque, un 4-4-2, con Pegolo in porta, Vitiello, Rossettini, Contini, Del Grosso in retroguardia, il centrocampo formato da Mannini, Vergassola, Gazzi e Brienza, e la coppia offensiva composta da Mattia Destro e Bogdani.
L’arbitro dell’incontro sarà il signor Celi della sezione di Bari, coadiuvato dai guardalinee Nicoletti e Romagnoli.
Piove sul bagnato in casa Lazio. Dopo le squalifiche inflitte a Dias e Marchetti per la rissa finale di Udine, sorgono nuove tensioni sull’ asse Lotito Coni per la gestione dello StadioOlimpico di Roma. Il presidente della Lazio, ha ufficialmente annunciato che le prossime partite europee della squadra biancoceleste si giocheranno allo Stadio Renzo Barbera di Palermo, poichè è stato impossibile trovare un accordo di massima con il Coni.
La causa principale del conflitto sull’asse LotitoConi è il contratto d’ affitto dello stadio Olimpico, contratto prossimo alla scadenza, il quale non è stato ancora rinnovato. Dopo innumerevoli trattative , la Lazio ha rifiutato l’ultima proposta del Coni. Il rischio che la squadra biancoceleste giochi le coppe europee lontano da Roma la prossima stagione è reale e concreto, in quanto entro la mezzanotte di lunedì deve essere presentata la documentazione alla Uefa per la licenza, che serve per partecipare alle coppe del prossimo anno.
Sul pagamento dell’ affitto dello StadioOlimpico da parte della Lazio al Coni pare non esserci alcun problema. Problema presente invece per la gestione di alcune aree esterne ed interne allo stadio, che la società Lazio vorrebbe utilizzare come area-marketing, ma che il Coni non intende cedere. Si riuscirà a trovare un accordo di massima nelle prossime ore?
Intanto Lotito ha fatto sapere che non intenderà smuovere la sua posizione di un “centimetro”, “O così o niente”! Il Coni dovrà valutare dunque l’ unica offerta proposta dal presidente della società biancoceleste e trarne sentenza. La Lazio in questi anni, ha ottenuto i risultati più importanti tra le mura amiche. Rinunciare allo StadioOlimpico comporterebbe l’alterarsi di tante certezze. La prima sicuramente sarà quella dell’ apporto dei tifosi, costretti ad emigrare in Sicilia per sostenere la squadra, (naturalmente a proprie spese). Saranno quindi entusiasti gli ultras biancocelsti di trasferisrsi in affitto a Palermo? Ci pensi bene Signor Lotito…