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  • Roberto Di Matteo, fra la Storia e la Lazio

    Roberto Di Matteo, fra la Storia e la Lazio

    Il toto allenatore in casa Lazio è già iniziato per trovare un degno successore di Edi Reja, che ha chiuso definitivamente il suo capitolo sulla panchina biancoceleste, e gli uomini del presidente Claudio Lotito sembra si stiano muovendo in maniera decisa per convincere Roberto Di Matteo a sedere sulla panchina laziale nella prossima stagione. Di certo, il pensiero dell’attuale mister del Chelsea in queste ore non sarà rivolto al futuro, bensì all’immediato presente, che significa per lui finale di Champions League contro il Bayern Monaco, a Monaco di Baviera, in programma proprio questa sera all’ Allianz Arena. Un appuntamento da brividi per il giovane allenatore, che ha già scritto un pezzo di storia del club londinese di Abramovich eliminando il colosso Barcellona in semifinale, e che punta a realizzare l’impresa di una vita proprio nella tana dei tedeschi, lasciando il suo nome di “mister precario” impresso negli annali del calcio Europeo.

    Nonostante l’impresa fin qui realizzata, però, sembra ormai chiaro che il magnate russo non abbia intenzione di confermarlo alla guida dei blues per la prossima stagione, indipendentemente dal risultato della finalissima di questa sera, lasciandosi tentare da soluzioni di maggiore esperienza per la prossima stagione, con in testa Fabio Capello: per tal motivo, dunque, gli emissari laziali guidati da Igli Tare vogliono mostrare ancora una volta tutto il loro apprezzamento ed il loro interesse nei suoi confronti e, questa sera, assisteranno allo stadio di Monaco alla finalissima.

    In tal senso, dunque, Roberto Di Matteo sembra aver ben captato l’interessamento laziale e, durante la conferenza stampa di ieri in preparazione della finale, si è detto ben predisposto in merito ad un suo ritorno in “Patria”, dichiarandosi possibilista ad un suo ritorno alla Lazio, considerando anche il suo passato da calciatore in maglia biancoceleste dal 1993 al 1996, per ben tre stagioni: “Ora penso alla finale di Champions, certo mi sento italiano e sarebbe bello tornare in Italia. Sono aperto a diverse soluzioni…” Soluzioni che, dunque, potrebbero riportarlo nel nostro campionato, riportandolo ad una realtà “diversa” rispetto a quella inglese, dove gli allenamenti settimanali sulla tattica sono più intensi e, di certo, anche le pressioni dell’ambiente esterno.

    Roberto Di Matteo | © AFP/GettyImages

    Un messaggio piuttosto chiaro rivolto all’indirizzo della Lazio ma anche del presidente del Chelsea, con il quale Di Matteo rivela di “non aver ancora parlato”: l’incontro avverrà di certo nei prossimi giorni e, a seconda degli umori-post finale, potrebbe anche rivelare qualche sorpresa.

    Tuttavia, Roberto Di Matteo ha comunque tracciato un punto fermo, precisando chiaramente che un eventuale ritorno in Italia, lasciando la Premier League che è divenuta la sua seconda casa, non sarebbe affatto una seconda scelta.

    Inoltre, la soluzione Lazio sarebbe, come detto, un vero e proprio tuffo nel suo passato, un’esperienza che Di Matteo ricorda con molto piacere, affermando che “a Roma mi sentivo a casa mia”, facendo poi riferimento, in particolare, a Gascoigne che ebbe modo di conoscere da compagno di squadra quando militava proprio nella Lazio di quegli anni: “Ero molto giovane quando sono approdato alla Lazio e c’era già Gascoigne, stella del calcio europeo. Era un bel personaggio, una persona singolare, scherzava sempre e dovevi stare attento. Era un calciatore di grandissimo talento”.

    Da domani, Roma potrebbe divenire nuovamente casa sua.

  • Divorzio Lazio Reja “sono stanco, non cambio idea”

    Divorzio Lazio Reja “sono stanco, non cambio idea”

    Dopo il divorzio annunciato e poi ritirato nella stagione in corso, questa volta per Edi Reja è tempo di salutare definitivamente la Lazio, affermando a chiare lettere di “essere stanco” e di non aver alcuna intenzione di “cambiare idea”. Il tecnico goriziano, infatti, ha voluto far luce sui motivi della sua decisione, analizzando i fattori che lo hanno indotto a scrivere la parola fine sulla sua avventura in biancoceleste. Non gli screzi con il presidente Lotito o con la dirigenza – al contrario di quanto si poteva ipotizzare – bensì le pressioni eccessive provenienti dall’ambiente circostante, dalla piazza romana così esigente nonostante i risultati positivi della sua Lazio.

    Una piazza che, però, non è riuscita a valutare positivamente l’operato di Reja e dei suoi ragazzi, nonostante per due stagioni consecutive siano riusciti a centrare la qualificazione in Europa: risultati che sembrano non bastare all’ambiente laziale, “come se non avessimo fatto nulla, è triste pensare che un quarto posto non valga niente”. Le ragioni del suo addio, dunque, potrebbero essere sintetizzate con riferimento a due aspetti cruciali: la negatività dell’ambiente e le eccessive pressioni della piazza, che lo hanno ferito in alcune circostanze, come nel caso in cui – dopo le sue dimissioni prima della gara contro l’Atletico Madrid in Europa League (poi ritirate, ndr) – lo definirono“un vigliacco”.

    Edy Reja © Dino Panato/Getty Images

    La decisione di Reja, dunque, è stata comunicata informalmente al presidente Claudio Lotito, con il quale in questi giorni il tecnico è rimasto in continuo contatto telefonico, anche alla luce del fatto che, dopo l’incontro di martedì scorso a Formello, il presidente ha invitato Reja a “prendersi una settimana di riflessione” prima di qualsiasi decisione definitiva. La settimana in questione è quasi terminata e la decisione di Reja non pare assolutamente esser cambiata, come lui stesso ribadisce perentoriamente: “Non resto e non torno indietro”, declinando, così, anche la proposta del presidente di rinnovare il contratto per una stagione ancora, in prospettiva di una serie di rinforzi importanti nel mercato estivo per tentare concretamente la qualificazione alla Champions League nella prossima stagione.

    Chiuso il capitolo Reja, quindi, per Lotito e Igli Tare è tempo di guardare avanti, sondando il terreno per individuare il tecnico laziale della prossima stagione: i nomi sul taccuino sembrano essere principalmente quelli di Gianfranco Zola, Roberto Di Matteo ed anche Pierluigi Casiraghi. Sul nome di Zola, però, in queste ore è giunta una secca smentita da parte del suo agente, Fulvio Marrucco, che ha rivelato chiaramente che – dallo scorso mese di Febbraio – “non c’è stato più alcun contatto con Lotito”. Se la pista Zola dovesse essere abbandonata, dunque, potrebbe essere considerata primaria quella che conduce all’attuale tecnico del Chelsea, che domani disputerà la finalissima di Champions League contro il Bayern, anche alla luce del passato di Di Matteo alla Lazio, in cui militò per tre stagioni, proprio prima di prendere la strada di Londra. Infine, l’alternativa Casiraghi, ex biancoceleste, che ha avuto la sua principale esperienza in panchina alla guida della Nazionale Under 21: sul suo conto, dunque, i dubbi sarebbero legati proprio alla mancanza di esperienza in una squadra di club di alto livello, con le conseguenti pressioni provenienti dalla piazza laziale.

  • Final Eight Campionato Primavera 2012

    Final Eight Campionato Primavera 2012

    Varese e Palermo hanno strappato gli ultimi due pass per la Final Eight Campionato Primavera 2012 raggiungendo nella Fase Finale Juventus, Torino, Milan, Inter, Roma e Lazio che avevano guadagnato l’accesso conquistando la prima o la seconda posizione durante la stagione regolare. La Fase Finale quest’anno si svolgerà a Gubbio (e Foligno) dal 2 al 10 giugno con partite di “secche”, gli accoppiamenti verranno decisi con sorteggio nel quale le prime classificate di ogni girone e la migliore seconda saranno considerate teste di serie evitando cosi di scontrarsi ai quarti. Gli abbinamenti successivi saranno invece destinati al caso con il sorteggio che deciderà anche le posizione nel tabellone.

    I campioni in carica della Roma cercheranno di bissare il successo della scorsa stagione e grazie ad un organico ben consolidato, arricchito da grandi individualità, parte senza dubbio con i favori del pronostico. Rispetto alla passata stagione però i giallorossi dovranno scontrarsi con la giovane Inter portata da Stramaccioni a vincere il Next Generation Series 2012, la Juventus ritornata a vincere il Viareggio e autrice di un campionato spettacolare con tanti giovani di talento che hanno avuto la capacità di mettersi in luce. Meritano poi comunque tanto rispetto la giovane Lazio, il Milan di Dolcetti e del capocannoniere del torneo Giammario Comi ma anche le altre squadre in organico hanno tutte le credenziali per poter stupire e diventare campioni d’Italia Primavera 2012.

    Final Eight Campionato Primavera

    • Le teste di serie: Juventus, Inter, Roma e Lazio
    • Seconda fascia: Torino, Milan, Palermo e Varese

    Tutte le partite saranno trasmesse in diretta su Sportitalia, noi de Il Pallonaro seguiremo invece la Fase finale Campionato Primavera con uno Speciale Campionato Primavera facendovi arrivare all’evento “preparati” raccontandovi punti di forza e di debolezza delle squadre, i sorteggi e le dirette live di tutte le partite.

    Calendario Final Eight Campionato Primavera 2012

    QUARTI DI FINALE:
    2 Giugno – La gara delle 16.00 a Foligno, la gara delle 21.00 a Gubbio
    3 Giugno – La gara delle 16.00 a Foligno, la gara delle 21.00 a Gubbio

    SEMIFINALI
    5 Giugno – Prima semifinale, ore 21.00, a Foligno
    6 Giugno – Seconda semifinale, ore 21.00, a Foligno

    FINALE
    9 Giugno, ore 21.00, a Foligno

    SORTEGGIO
    Lunedì 21 Maggio, ore 14.00, Sala Consiliare del Comune di Gubbio

  • Lazio, Di Matteo idea per la panchina

    Lazio, Di Matteo idea per la panchina

    La Lazio è già proiettata al prossimo futuro che molto probabilmente non vedrà più Edoardo Reja come allenatore. Il presidente Claudio Lotito è fermamente deciso a rafforzare la sua squadra in modo tale da alleviare le continue critiche ricevute dai tifosi.

    E non hanno tutti i torti i tifosi biancocelesti, se si pensa che la Lazio per 2 anni consecutivi è arrivata vicinissima alla qualificazione in Champions League nonostante in fase di mercato sia stato fatto troppo poco, sia per poter ambire al palcoscenico europeo sia per prevenire la maledizione di infortuni che si è abbattuta a Formello negli ultimi mesi.

     

    Roberto Di Matteo © IAN KINGTON/AFP/GettyImages

    IDEA DI MATTEO –  Roberto Di Matteo nuove allenatore della Lazio. E’ questa l’intenzione di Lotito che vorrebbe affidare un nuovo progetto innovativo all’attuale allenatore del Chelsea. Il successore di Villas Boas, nonostante gli ottimi risultati ottenuti verrà liquidato da Abramovich con o senza vittoria della Champions ed è per questo che Lotito ha avviato i primi contatti con l’ex giocatore della Lazio. Di Matteo per adesso è concentrato sulla finale di Champions League in programma sabato all’Allianz Arena di Monaco, ma da quanto riferisce il Corriere dello Sport, l’attuale allenatore dei blues sarebbe lieto di accettare la proposta del presidente biancoceleste e addirittura avrebbe consigliato alla dirigenza di trattare il centravanti del Trabzonspor Buruk Yilmaz, 3 reti in 14 presenze con la nazionale turca. Il costo del cartellino non proibitivo (8 milioni) e l’apertura del giocatore turco a giocare in Italia potrebbero velocizzare la buona riuscita della trattativa.

    E ZOLA? – Claudio Lotito non avrebbe ancora accantonato l’ipotesi Gianfranco Zola che fino ad un paio di settimane fa sembrava la soluzione più probabile. Negli ultimi tempi i rapporti tra i due si sono raffreddati e l’ex giocatore di Napoli e Chelsea non rappresenterebbe più la prima scelta per la panchina laziale. I prossimi giorni saranno decisivi in casa Lazio, anche perchè Lotito e Tare devono innanzitutto parlare con Edoardo Reja,  intenzionato a lasciare dopo due anni e mezzo, per poi affidare la panchina ad un nuovo tecnico.

  • Inter chi va e chi viene? La Rifondazione di Moratti

    Inter chi va e chi viene? La Rifondazione di Moratti

    Si è chiuso con una sconfitta il campionato dell’ Inter , nello stesso modo in cui era cominciato contro il Palermo, con Gasperini in panchina. Tre sberle prese dalla Lazio, dopo essere passati in vantaggio evidenziando un’incapacità di gestire il risultato, con la classifica finale che esclude i nerazzurri dalla Champions, e con la sesta posizione in classifica che costringerà Stramaccioni e tutta la truppa interista a saltare le vacanze considerando come il primo match ufficiale per il preliminare di Europa League è in programma il 2 Agosto. Salviamo il salvabile era stato il diktat del presidente Massimo Moratti, quando aveva consegnato un’Inter spompata e incerottata nelle mani dell’esordiente Stramaccioni. Il tecnico romano ha messo in luce tutte le qualità dei singoli, facendo ritrovare voglia e entusiasmo a una squadra che sembrava come spenta, lasciando aperte le speranze europee sino all’ultima giornata. Situazione inimmaginabile fino a poche settimane fa.

    Massimo Moratti © Julian Finney Getty Images Sport

    STAGIONE FALLIMENTARE- Non è bastata la vittoria nel derby per far tornare i nerazzurri nei posti di classifica che merita una squadra di tale blasone, e inevitabilmente si deve parlare di stagione fallimentare, con un ciclo di vittorie che si è di fatto chiuso con la Tim Cup conquistata da Leonardo nella passata stagione. Più che la sconfitta della squadra, e dei tecnici (tre in una sola stagione, con Gasperini bruciato in 5 partite, Ranieri artefice di una rimonta e di una serie negativa altrettanto importante, e l’ultimo Stramaccioni) si deve e si dovrà parlare di una sconfitta della dirigenza e degli uomini mercato che non hanno saputo progettare una rifondazione che la rosa necessitava inevitabilmente dopo l’addio di Mourinho. Guardando l’ultima di Champions contro il Marsiglia, l’Inter scese in campo con nove undicesimi della squadra formato Triplete di due anni prima. Cambiasso, Samuel, Lucio, Maicon, Stankovic, volendone citare solo alcuni non sono stati rimpiazzati a dovere, con giovani in grado di sostituirli e permettergli di tirare il fiato in una stagione lunga. La partenza di Eto’o, capace di segnare quasi 40 gol in una sola stagione, ha portato in dote milioni investiti in malo modo con l’arrivo di Zarate, Forlan e Castaignos, che insieme non sono arrivati nemmeno a 10 reti.

    PARLA MORATTI- Moratti intercettato dai microfoni dei cronisti sportivi ha parlato chiaro in merito al futuro della sua Inter, predicando calma e attesa per capire il momento opportuno per chiudere i giusti affari di mercato. Prima di acquistare però è fondamentale capire chi merita di restare in nerazzurro, analizzando l’intricata situazione dei rinnovi contrattuali.  Su cosa non sia andato quest’anno Moratti, non da colpe specifiche ai giocatori o ai tecnici, ma semplicemente parla di un concorso di colpe e di numerosi errori che dovranno servire da lezione per il futuro prossimo.

    CHI VA CHI VIENE?- Occhio dunque ad un mercato che potrebbe regalare molte sorprese, con la seria intenzione di effettuare molti tagli importanti, da rimpiazzare con giocatori giovani e con la voglia di vincere che un po’ è mancata ai senatori appagati. Chivu non dovrebbe rinnovare, secondo le parole del suo procuratore Becali, c’è troppa differenza tra la richiesta del suo assistito e la proposta formulata dal club. Lucio potrebbe partire se arrivasse un’offerta importante. Stesso piano per Maicon. Con una difesa che potrebbe passare in mano a Ranocchia, Juan e Caldirola, più un esterno difensivo come Isla. Rimangono i dubbi in mediana sulla permanenza di Stankovic, e su quella di uno Sneijder rigenerato da Stramaccioni. Arrivasse un’offerta made in England da Sir Alex Ferguson, Moratti ci penserebbe bene prima di rifiutare. Da valutare i rientri importanti nella tournée estiva indonesiana di Coutinho e di Jonathan. Per il capitolo dei riscatti, ci sono conferme positive per Guarin e per Poli, mentre Zarate tornerà alla base in casa Lazio. Davanti dovrebbe lasciare i colori nerazzurri anche Forlan, senza aver mai lasciato il segno nei cuori dei tifosi, e nel tabellino del suo score personale con l’Inter, cercando gloria nel campionato brasiliano. Occhio inoltre agli affari importanti in entrata con i soliti nomi caldi di Lucas Moura, il sogno di un rientro improbabile di Mario Balotelli, e l’intrigo partenopeo sull’argentino Lavezzi, conteso anche dal Psg.

  • Serie A 38 Giornata: risultati, marcatori e classifica. I verdetti

    Serie A 38 Giornata: risultati, marcatori e classifica. I verdetti

    Cala il sipario sulla Serie A stagione 2011/2012 con la Juventus che fa festa allo ‘Stadium’ per lo scudetto vinto acquisito aritmeticamente la settimana scorsa a Trieste e saluta il suo capitano di mille battaglie Alessandro Del Piero che oggi ha disputato la sua ultima partita davanti ai suoi tifosi ma non l’ultima con la maglia bianconera dal momento che c’è ancora una finale di Coppa Italia da disputare domenica prossima contro il Napoli, con l’Udinese che gioisce per aver centrato per il secondo anno consecutivo l’accesso ai preliminari di Champions League, con l’Inter che conclude la sua terribile annata con una sconfitta in casa della Lazio e con la salvezza del Genoa e la conseguente retrocessione del Lecce che torna in Serie B insieme a Cesena e Novara, salvo terremoti provenienti dalle procure per il calcioscommesse che potrebbe riscrivere la classifica di Serie A.

    Partiamo dalla Juventus che chiude da imbattuta il suo campionato eguagliando il record del Perugia di Castagner e del Milan di Fabio Capello registrato rispettivamente nella stagione ’78/’79 e ’91/’92, la squadra di Antonio Conte batte l’Atalanta 3-1 portando a 84 i suoi punti in classifica, due in più del Milan scudettato dello scorso anno, infilando la decima vittoria nelle ultime 11 partite e festeggiando nel migliore dei modi il tricolore. Un siluro di Marrone sblocca immediatamente il risultato, poi il raddoppio di Del Piero fa venire giù lo Stadium prima che i tifosi gli riservino tra le lacrime e i cori il meritato tributo con una standing ovation a colui che è stato, è e continuerà ad essere la leggenda della Juventus. Gli orobici mettono paura ai campioni d’Italia accorciando le distanze complice un’autorete sfortunata di Lichtsteiner ma a tempo scaduto Barzagli su calcio di rigore fissa il punteggio finale sul 3-1.

    Perso lo scudetto, il Milan saluta i suoi campioni tra le lacrime con una vittoria, nella prossima stagione non indosseranno più la maglia rossonera Inzaghi, Gattuso, Seedorf, Nesta, Zambrotta e Van Bommel, superando a San Siro il Novara già retrocesso per 2-1. A passare per primi in vantaggio sono i piemontesi che onorano la gara con Garcia, poi nella ripresa Flamini e Pippo Inzaghi ribaltano la situazione.

    In serata si sono giocate le sfide valide per la volata Champions, a spuntarla è stata l’Udinese alla quale bastava un pari per riconfermarsi nella massima competizione europea per il secondo anno consecutivo. I friulani espugnano Catania per 2-0 e con un gol per tempo che portano le firme di Totò Di Natale e Fabbrini, unica nota stonata le dichiarazioni a fine gara dell’artefice del miracolo Udinese Guidolin che ha espresso il dubbio se continuare ad allenare o prendersi un anno sabbatico. In Europa League vanno quindi Lazio, Napoli e Inter, i biancocelesti rifilano la 14esima sconfitta in campionato ai nerazzurri che erano passati in vantaggio sul finire del primo tempo grazie ad un rigore trasformato dal solito Diego Milito; poi nella ripresa Kozak, Candreva ribaltano il punteggio, a chiudere definitivamente il match sul 3-1 ci ha pensato al 90′ Mauri che costringe l’Inter ai preliminari di Europa League con il primo impegno il 2 agosto; vittoria inutile quindi quella del Napoli che doveva sperare nei passi falsi di Udinese e Lazio per la qualificazione in Champions dopo il suicidio di domenica scorsa a Bologna: la squadra di Mazzarri batte il Siena con una doppietta di Dossena (di Destro il gol toscano) in quella che potrebbe essere stata l’ultima partita al San Paolo, stesso discorso fatto per Del Piero c’è ancora la finale di Coppa Italia da giocare, di Ezequiel Lavezzi vicinissimo al Paris Saint Germain.

    La Roma, fuori dalle coppe per la prossima stagione, saluta Luis Enrique con una vittoria a Cesena, espugnando il Manuzzi 3-2 con reti di Bojan, Lamela e De Rossi. Il tecnico asturiano aveva annunciato qualche giorno prima il suo addio alla panchina giallorossa al termine di una stagione fatta da alti e tanti bassi. Settima vittoria consecutiva del Parma che chiude l’annata vincendo il derby emiliano con il Bologna, a decidere una rete di Biabiany che consente ai ducali di chiudere a quota 53 a soli 2 punti dall’Europa. Fiorentina – Cagliari fanno 0-0 in una gara senza nessuna emozione, i viola escono tra i fischi per una delle annate peggiori della storia recente del club toscano.

    Chiusura dedicata alla lotta salvezza: al Genoa bastava un punto per centrare l’aritmetica permanenza in Serie A, il Lecce doveva invece vincere e sperare in un ko dei rossoblu. Alla fine il Grifone è riuscito a concludere il suo disastroso campionato con la vittoria sul Palermo per 2-0 (Gilardino e Sculli) mentre i salentini sono andati incontro ad una sconfitta a Verona contro il Chievo per quella che è una retrocessione sul campo per la squadra di Cosmi salvo stravolgimenti di classifica per il calcioscommesse.

    RISULTATI E MARCATORI 38 GIORNATA SERIE A

    CATANIA – UDINESE 0-2
    19′ Di Natale, 58′ Fabbrini
    CESENA – ROMA 2-3
    9′ Del Nero (C), 27′ Bojan (R), 32′ Lamela (R), 49′ De Rossi (R), 90′ Santana (C)
    CHIEVO – LECCE 1-0
    78′ Vacek
    FIORENTINA – CAGLIARI 0-0
    GENOA – PALERMO 2-0
    52′ Gilardino, 70′ Sculli
    JUVENTUS – ATALANTA 3-1
    10′ Marrone (J), 28′ Del Piero (J), 83′ aut Lichtsteiner (A), 91′ rig Barzagli (J)
    LAZIO – INTER 3-1
    45′ rig Milito (I) , 59′ Kozak (L), 63′ Candreva (L), 90′ Mauri (L)
    MILAN – NOVARA 2-1
    20′ Garcia (N), 56′ Flamini (M), 82′ Inzaghi (M)
    NAPOLI – SIENA 2-1
    3′ Dossena (N), 6′ Destro (S), 34′ Dossena (N)
    PARMA – BOLOGNA 1-0
    37′ Biabiany

    CLASSIFICA SERIE A

    Pos Squadra Pt G
    1. JUVENTUS 84 38
    2. MILAN 80 38
    3. UDINESE 64 38
    4. LAZIO 62 38
    5. NAPOLI 61 38
    6. INTER 58 38
    7. ROMA 56 38
    8. PARMA 56 38
    9. BOLOGNA 51 38
    10. CHIEVO 49 38
    11. CATANIA 48 38
    12. ATALANTA [-6] 46 38
    13. FIORENTINA 46 38
    14. SIENA 44 38
    15. CAGLIARI 43 38
    16. PALERMO 43 38
    17. GENOA 42 38
    18. LECCE 36 38
    19. NOVARA 32 38
    20. CESENA 22 38

    I VERDETTI FINALI DELLA STAGIONE 2011/2012

    • Juventus campione d’Italia e ammessa alla fase a gironi di Champions League
    • Milan ammesso alla fase a gironi di Champions League
    • Udinese ammessa ai preliminari di Champions League
    • Lazio ammessa in Europa League
    • Napoli e Inter ammesse ai preliminari di Europa League (se il Napoli dovesse vincere la Coppa Italia ai preliminari andrà la Lazio)
    • Lecce, Novara e Cesena retrocesse in Serie B

    CLASSIFICA MARCATORI SERIE A

    28 – Ibrahimovic (Milan)
    24 – Milito (Inter)
    23 – Di Natale (Udinese), Cavani (Napoli)
    19 – Palacio (Genoa)
    16 – Denis (Atalanta), Miccoli (Palermo)
    15 – Giovinco (Parma)
    14 – Jovetic (Fiorentina)
    12 – Destro (Siena), Klose (Lazio)
    11 – Calaiò (Siena), Di Michele (Lecce), Osvaldo (Roma), Rigoni (Novara)
    10 – Di Vaio (Bologna), Matri (Juventus), Nocerino (Milan), Pinilla (Cagliari)
    9 – Borini (Roma), Hamsik (Napoli), Lavezzi (Napoli), Lodi (Catania), Marchisio (Juventus), Vucinic (Juventus)

  • Lazio Inter 3-1, sarà Europa League per entrambe

    Lazio Inter 3-1, sarà Europa League per entrambe

    Bye Bye Champions per Inter e Lazio, che sognavano una tonfo inaspettato dell’Udinese, che invece stende 2 a 0 il Catania e conquista il terzo posto per il secondo anno di fila. Festeggia comunque la Lazio, davanti al pubblico di casa chiudendo la stagione con tre schiaffoni rifilati all’Inter, in una partita che dopo il gol di Milito sembrava essere in salita. La classifica parla chiaro, la Lazio chiude al quarto posto guadagnandosi l’accesso diretto all’Europa League, mentre l’Inter ferma a quota  58 punti, dovrà affrontare i preliminari della coppa europea minore, con la sfida ad inizio agosto.

    KLOSE NON CE LA FA– All’ultimo minuto la Lazio rinuncia a Klose per un problema alla caviglia destra, con Reja che inserisce Kozak al suo posto, mentre in mediana Cana vince il ballottaggio con Matuzalem. Stramaccioni conferma le previsioni, schierando un centrocampo a quattro con Alvarez a supporto dell’unica punta Milito.

    Antonio Candreva © Paolo Bruno Getty Images Sport

    SEMPRE MILITO- Il match non regala grandissime emozioni nei primi minuti, con entrambe le squadre che si preoccupano più di coprirsi e non prendere gol che di proporre buon gioco e una manovra offensiva insidiosa. Il clima diventa gelido all’Olimpico quando sul tabellone dei risultati compare la notizia del vantaggio dell’Udinese  contro il Catania, risultato che taglierebbe entrambe le squadre  fuori dal discorso Champions. L’episodio chiave del match è nel finale di primo tempo, quando Ledesma entra in tackle su Maicon nei pressi dell’area di rigore e Damato concede ai nerazzurri il penalty. Proteste calorose dei biancocelesti che volevano il calcio di punizione, considerando il fallo appena fuori dall’area di rigore. Milito dagli undici metri è implacabile e porta i suoi in vantaggio.

    CUORE LAZIO- Nella ripresa la Lazio inizia a crederci, provando inizialmente un paio di buone conclusioni da fuori ad impegnare Castellazzi, fino a trovare il guizzo vincente di Kozak, che dagli sviluppi di un corner al 13’ libero da marcature stacca di testa e anticipa il portiere nerazzurro per il gol del pari. La partita si infiamma, e i padroni di casa ribaltano il risultato in quattro minuti, trovando una percussione devastante di Lulic che fa fuori Poli e Maicon e serve l’assist per Candreva che ha il tempo di stoppare e beffare Castellazzi trovando la rete del vantaggio. Rischia l’autogol Biava al 37’ quando si immola in scivolata su cross di Zanetti, anticipando Pazzini e colpendo il palo. L’Inter reagisce riversandosi nella metà campo laziale, ma sono proprio i biancocelesti a sferrare il colpo del ko con Mauri che sfrutta una respinta di Castellazzi  e mette in rete il gol del 3 a 1 finale.

    PAGELLE LAZIO INTER 

    Candreva 7 Corre moltissimo  salta l’uomo e si rende utile sia in fase di costruzione, sia per dare una mano in copertura. Prova un paio di volte nella ripresa il tiro da fuori impegnando Castellazzi, per poi impallinare il portiere nerazzurro al minuto 18.

    Kozak 6,5 Evanescente nel primo tempo, risulta decisivo nel secondo, trovando la zuccata vincente per la rete del pari su calcio d’angolo.

    Mauri 6 Non incide come dovrebbe nella partita, ma nel finale trova il sigillo che chiude la partita sul 3 a 1.

    Maicon 6 Luci e ombre in una partita in cui dimostra di essere tornato ai suoi livelli, solcando la fascia come un treno e servendo assist ai compagni. Poi nella ripresa si addormenta nell’occasione del 2 a 1 facendosi saltare da Lulic con troppa superficialità.

    Alvarez 5 Impalpabile. Sbaglia quasi tutto, riuscendo a perdere palloni che sarebbero potuti diventare oro sui piedi di qualsiasi altro compagno di squadra.

    Milito 6 Il principe non delude e quando c’è da calciare il rigore non si tira indietro, realizzando il gol numero 24. Nella ripresa non vede mezzo pallone buono.

    LAZIO: Bizzarri 6,5; Scaloni 5,5, Diakité 6,5, Biava 6, Konko 5,5; Cana 6, Ledesma 5,5; Candreva 7 (92’ Zampa sv), Mauri 6 (93’ Garrido sv), Lulic 7 (83’ Gonzalez sv); Kozak 6,5.

    INTER: Castelazzi 5,5;  Maicon 6, Lucio 5,5, Samuel 5, Nagatomo 5,5; Zanetti 5,5, Cambiasso 5,5, Poli 5 (76′ Longo sv); Alvarez 5 (61′ Pazzini 5,5), Guarin 6, Milito 6 (92′ Juan sv).

    Video Gol e Highlights Lazio Inter
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  • Lazio – Inter, scontro Champions. Stramaccioni senza Sneijder

    Lazio – Inter, scontro Champions. Stramaccioni senza Sneijder

    Va di scena questa sera all’Olimpico di Roma Lazio Inter , l’ultimo scontro diretto, per tenere aperto il discorso terzo posto e la conseguente qualificazione alla prossima edizione della Champions League. A differenza di due anni fa, quando i biancocelesti si ‘scansarono’ facendo vincere in modo fin troppo facile i nerazzurri (evitando di consegnare il tricolore nelle mani degli eterni rivali capitolini della Roma), questa sera sarà una sfida vera e propria, con entrambe le squadre a darsi lotta per ottenere i tre punti, con un occhio alla sfida tra Catania e Udinese e all’altra tra Siena e Napoli. Ovviamente volendo fare un tuffo nel passato, Lazio Inter all’ultima giornata di campionato, non evoca bei ricordi ai tifosi nerazzurri, considerando la giornata incubo del 5 Maggio nella quale la squadra nerazzurra vide sfumare il sogno scudetto, proprio all’Olimpico, con le ormai tanto celebri lacrime di Ronaldo in panchina, simbolo della resa interista.

    Miroslav Klose © Valerio Pennicino/Getty Images

    LAZIO – Reja cerca la vittoria che possa regalare alla sua squadra una qualificazione Champions che solo lo scorso anno sfumò al fotofinish sempre ai danni dell’Udinese. Dopo un periodo decisamente negativo, contro l’Atalanta a Bergamo, nella vittoria per 2 a 0 si è rivista la vera Lazio, che merita di essere così in alto in classifica. Reja può sorridere per i rientri importanti di Klose e Lulic, cercando di chiudere la stagione davanti al pubblico di casa nel migliore dei modi. Tornano a disposizione Biava e Ledesma dopo aver scontato il turno di squalifica, con una formazione che dovrebbe prevedere un 4-2-3-1: Bizzari tra i pali a sostituire lo squalificato Marchetti, linea difensiva a quattro con Biava e Diakitè al centro e Scaloni e Konko esterni. In mediana spazio a Cana per affiancare Ledesma, mentre più avanzati ci saranno Mauri, Candreva e Lulic a supportare il rientrante Miroslav Klose. Il bomber tedesco dovrebbe giocare sin dal primo minuto, ma considerando come abbia da poco recuperato dall’infortunio, è prevista una staffetta con Kozak.

    INTER – Stramaccioni incassata la fiducia del presidente Moratti, con la promessa verbale di essere confermato anche per la prossima stagione, cercherà di chiudere nel migliore dei modi una stagione più nera che azzurra per tutto l’ambiente Inter. Cavalcando le ali dell’entusiasmo per un derby Stra-vinto,  i nerazzurri partono leggermente favoriti, con un Milito in versione goleador spietato e inarrestabile. Il tecnico interista Stramaccioni deve però far i conti con la lista degli indisponibili, tra cui figurano Stankovic, Chivu e Castaignos, e a cui si devono aggiungere gli ultimi forfait di Obi e Sneijder entrambi alle prese con alcuni guai muscolari. Out anche Forlan alle prese con il solito dolore alla caviglia. Fa notizia la non convocazione per scelta tecnica di Mauro Zarate, ex di turno della sfida, considerando questa scelta come un segnale chiaro ed inequivocabile in chiave mercato: l’argentino non sarà riscattato e tornerà in estate a vestire i colori biancocelesti. Dubbi dunque sul possibile modulo, con l’ipotesi più plausibile che vede uno schieramento ad albero di natale, un 4-3-2-1 così schierato: Castellazzi tra i pali a sostituire Julio Cesar, Samuel, Lucio, Maicon e Nagatomo per la linea difensiva, mentre a centrocampo possibile una linea a tre con Cambiasso, Zanetti e Poli. Avanzati a supporto dell’unica punta Milito, spazio a Alvarez e Guarin in un’inedita posizione.

    Probabili formazioni Lazio Inter

    Lazio (4-2-3-1): Bizzarri; Konko, Diakitè, Biava, Scaloni; Gonzalez, Ledesma; Candreva, Mauri, Lulic; Klose.
    A disposizione: Berardi, Garrido, Zauri, Cana, Onazi, Makinwa, Kozak. All.: Reja.

    Inter (4-3-2-1): Castellazzi; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Poli, Cambiasso, Zanetti; Alvarez, Guarin; Milito.
    A disposizione: Orlandoni, Ranocchia, Cordoba, Faraoni, Poli, Zarate, Pazzini. All.: Stramaccioni.

  • Inter calciomercato, il punto tra rinnovi e partenze

    Inter calciomercato, il punto tra rinnovi e partenze

    Inter calciomercato in fermento. Nell’ultima settimana si è ben parlato delle intenzioni del club di Massimo Moratti, alcune mosse sono già state svelate mentre altre sono ancora ben celate da una stagione che terminerà tra poco più di ventiquattro ore e da un mercato che deve ancora entrare nel vivo. D’altronde l’ultima partita (domenica ore 20:45 contro la Lazio) potrebbe spostare molti equilibri visto che in ballo c’è una qualificazione Champions League, che significherebbe prestigio internazionale ma anche una bella valanga di milioni nella voce entrate. Aspettando il verdetto del campo, facciamo un passo indietro e soffermiamoci sulle situazioni che sono già ben definite in Via Durini.

    CAPITOLO RINNOVI – In settimana sono arrivati i primi rinnovi per alcuni giocatori dell’Inter che erano in scadenza. Walter Samuel, nerazzurro da sette stagioni, ha prolungato di un anno il suo contratto con scadenza giugno 2013.

    Walter Samuel © Valerio Pennicino/Getty Images
    Confermato anche Luca Castellazzi, che domani festeggerà in campo il suo prolungamento di due anni (scadenza giugno 2014) difendendo i pali nerazzurri contro la Lazio. Rinnovo in vista anche per Yuto Nagatomo; per il giapponese, arrivato alla corte di Massimo Moratti nel gennaio 2011, è pronto un nuovo contratto fino al 2017 con aumento dello stipendio che salirà dai 700000 euro annui attuali a 1,2 milioni annui. Il giusto premio per un giocatore molto stimato da società, compagni e tifosi. Infine Moratti ha deciso di premiare l’ultimo arrivato, il tecnico Andrea Stramaccioni, a cui verrà sottoposto un nuovo contratto triennale da 450000 euro più bonus legati ai risultati ottenuti.

    PRONTI A PARTIRE – C’è chi resta e c’è chi va. Ad Appiano Gentile sono presenti parecchie valigie pronte ad accompagnare giocatori che per un motivo o per un altro non rientrano più nei piani societari. E’ il caso di Angelo Palombo: arrivato a gennaio in prestito dalla Sampdoria, l’ex capitano doriano non ha convinto (solo 3 presenze) e verrà rimandato certamente al mittente. Situazione stazionaria quella che riguarda Diego Forlan, arrivato un anno fa a Milano per sostituire l’insostituibile Eto’o. Il nazionale uruguaiano, autentico flop della stagione in corso, starebbe vagliando attentamente la proposta arrivata dal Brasile come confermato da Branca nella giornata di ieri. Il reparto offensivo verrà sfoltito ulteriormente in virtù del fatto che non verrà riscattato l’argentino Mauro Zarate. L’ex numero 10 laziale farà ritorno a Roma nonostante alcune prestazioni incoraggianti arrivate da quando c’è Stramaccioni.

    VIA LUCIO? – E’ in attesa di sviluppi anche il 34 enne Lucio. Il difensore brasiliano piace molto al Paris Saint-Germain, che è alla ricerca di un difensore di esperienza su cui poter far affidamento nella prossima Champions League, ma non è da escludere un ritorno in patria o in Germania dove Lucio ha già giocato con le maglie di Bayer Leverkusen e Bayern Monaco. Se dovesse arrivare la cessione del centrale brasiliano, l’Inter dovrebbe confermare Andrea Ranocchia, autore di una stagione deludente ma pur sempre uno dei migliori difensori italiani in prospettiva, a cui ben presto potrebbe aggiungersi un altro giovane difensore italiano. Infatti Branca starebbe pensando al ritorno di Marco Andreolli, difensore del Chievo che andrebbe ad occupare il posto lasciato libero dal ritiro di Ivan Cordoba.

  • Serie A, probabili formazioni 38 giornata

    Serie A, probabili formazioni 38 giornata

    Tutto pronto per l’ultima giornata del campionato di Serie A 2011/2012. Lo scudetto è già della Juventus, che chiuderà il campionato davanti al Milan mentre è ancora tutto da decidere per le posizioni che vanno dal terzo al sesto posto. Novara e Cesena sono già retrocesse in Serie B con il Lecce che ha bisogno di un miracolo per evitarla. Di seguito le probabili formazioni delle partite di domenica valevoli per il 38esimo ed ultimo turno della Serie A 2011/2012.

    FIORENTINA – CAGLIARI ore 15.00 – All’Artemio Franchi va in scena l’ultima partita della stagione di una Fiorentina desiderosa di chiudere bene un campionato deludente. Non sarà della gara Stevan Jovetic, capocannoniere della squadra con 14 reti. Il Cagliari, reduce da 5 sconfitte consecutive in trasferta, non avrà a disposizione Cossu e Pisano ma ritroverà Agostini in difesa.

    Fiorentina (3-5-1-1): Boruc; Camporese, Natali, Felipe; Cassani, Kharja, Salifu, Lazzari, Pasqual; Olivera; Cerci.
    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Perico, Canini, Astori, Agostini; Ekdal, Conti, Nainggolan; Ibarbo; Pinilla, Thiago Ribeiro.

    JUVENTUS – ATALANTA ore 15.00 – Sarà grande festa bianconera allo Juventus Stadium. I campioni d’Italia affrontano l’Atalanta di Stefano Colantuono e vogliono chiudere imbattuti questo campionato. Squalificato Vidal, in avanti Borriello-Quagliarella. Possibile riposo per Buffon e Vucinic. Nell’Atalanta non recupera il portiere Consigli. In avanti Maxi Moralez e Denis.

    Juventus (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Padoin, Pirlo, Marchisio, Pepe; Borriello, Quagliarella.
    Atalanta (4-4-1-1):
     Frezzolini; Bellini, Lucchini, Manfredini, Peluso; Schelotto, Cigarini, Carmona, Bonaventura; Moralez, Denis.

    MILAN – NOVARA ore 15.00 – Partita di addio per Nesta e Gattuso, due protagonisti della storia recente del Milan. Siederanno in panchina invece, altri due partenti Seedorf e Inzaghi. Yepes, fresco di rinnovo, affiancherà Nesta in difesa. In avanti torna Cassano al posto di Robinho. Ultima partita in Serie A per il retrocesso Novara che dovrà fare a meno dello squalificato Mascara.

    Milan (4-3-1-2): Amelia; Antonini, Nesta, Yepes, Mesbah; Gattuso, Van Bommel, Nocerino; Boateng; Ibrahimovic, Cassano.
    Novara (4-3-1-2): Fontana; Morganella, Lisuzzo, Garcia, Gemiti; Porcari, Radovanovic, Rigoni; Mazzarani; Jeda, Caracciolo.

    CESENA – ROMA ore 18.00 – Ultima di Luis Enrique sulla panchina della Roma. Il tecnico asturiano vuole lasciare la capitale con una vittoria e si affida al trio Totti, Borini, Osvaldo. Il Cesena, già retrocesso da tempo, vuole salutare il suo pubblico con una buona prestazione, probabilmente dovrà fare a meno dell’infortunato Mutu che è in dubbio per una contrattura muscolare. In porta gioca Ravaglia.

    Cesena (3-4-1-2): Ravaglia; Benalouane, Von Bergen, Rodriguez; Ceccarelli, Guana, Colucci, Martinho; Santana; Malonga, Rennella.
    Roma (4-3-1-2): Lobont; Rosi, Kjaer, Heinze, Marquinho; Gago, De Rossi, Pjanic; Totti; Borini, Osvaldo.

    PARMA – BOLOGNA ore 18.00 – Al Tardini si affrontano due delle squadre più in forma del campionato. Il Parma, reduce da 6 vittorie consecutive, ritrova Floccari al fianco di Giovinco. Il Bologna ritrova Ramirez dopo la squalifica e si prepara a salutare Marco Di Vaio, per lui ultima partita con il Bologna prima di andare in Canada.

    Parma (3-5-2): Pavarini; Zaccardo, Paletta, Lucarelli; Biabiany, Valiani, Valdes, Galloppa, Gobbi; Giovinco, Floccari.
    Bologna (3-4-2-1): Agliardi; Antonsson, Portanova, Cherubin; Garics, Mudingayi, Taider, Rubin; Ramirez, Diamanti; Di Vaio.

    Antonio Di Natale © Marco Luzzani/Getty Images

    CATANIA – UDINESE ore 20.45 – Gara cruciale in chiave Champions per i ragazzi di Guidolin, che con un punto conquisterebbero per il secondo anno di fila la qualificazione ai preliminari. Formazione tipo per i friulani mentre il Catania deve rinunciare allo squalificato Lodi. Probabile ultima panchina a Catania per Vincenzo Montella sempre più vicino alla Roma.

    Catania (4-3-3): Carrizo; Bellusci, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Izco, Almiron, Seymour; Gomez, Bergessio, Barrientos.
    Udinese (3-5-1-1):
     Handanovic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Pereyra, Pinzi, Asamoah, Armero; Fabbrini; Di Natale.

    CHIEVO – LECCE ore 20.45 – Il Lecce cerca i tre punti salvezza in casa del Chievo, aspettando buone notizie da Marassi. Per i salentini ritornano disponibili Oddo e i gioielli Muriel e Cuadrado. Nel Chievo possibile chance per il giovane Uribe, a segno nell’ultima giornata a Palermo.

    Chievo (4-3-1-2): Puggioni; Sardo, Cesar, Acerbi, Jokic; Luciano, Rigoni, Bradley; Cruzado; Pellissier, Uribe.
    Lecce (3-5-2): Benassi; Oddo, Carrozzieri, Esposito; Cuadrado, Blasi, Giacomazzi, Bertolacci, Brivio; Di Michele, Muriel.

    GENOA – PALERMO ore 20.45 – Il Genoa di De Canio ospita a Marassi un Palermo privo del leccese Miccoli, per lui problema muscolare. Squalificati Palacio e Kucka, in avanti spazio alla coppia Gilardino-Sculli supportata da Jankovic. Palermo senza Silvestre (squalificato), Acquah e Ilicic infortunati.

    Genoa (4-4-2): Frey; Mesto, Granqvist, Carvalho, Moretti; Rossi, Belluschi, Biondini, Jankovic; Sculli, Gilardino.
    Palermo (4-3-1-2): Viviano; Pisano, Milanovic, Munoz, Mantovani; Migliaccio, Donati, Barreto; Zahavi; Hernandez, Vazquez.

    LAZIO – INTER ore 20.45 – La Lazio di Edy Reja ospita l’Inter di Stramaccioni in un caldissimo scontro diretto per l’Europa. I laziali ritrovano dal primo minuto Miroslav Klose, capocannoniere biancoceleste che sarà supportato da Mauri e Lulic. Nell’Inter squalificato Julio Cesar, gioca Castellazzi. Problemi per Obi e Sneijder che non saranno della partita. Out dai convocati anche Zarate e Forlan.

    Lazio (4-2-3-1): Bizzarri; Konko, Diakitè, Biava, Garrido; Ledesma, Gonzalez; Candreva, Mauri, Lulic; Klose.
    Inter (4-3-1-2): Castellazzi; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Guarin, Cambiasso, Zanetti; Alvarez; Milito, Pazzini.

    NAPOLI – SIENA ore 20.45 – Al San Paolo il Napoli di Walter Mazzarri ospita il Siena di Giuseppe Sannino. I napoletani andranno alla caccia dei 3 punti e di buone notizie da Catania e Roma. Squalificato Cavani, torna titolare dopo tre panchine consecutive Ezequiel Lavezzi che verrà affiancato da Goran Pandev. Nel Siena da tenere d’occhio sia Destro che Brienza, entrambi dati in splendida forma.

    Napoli (3-5-2): De Sanctis; Fernandez, Cannavaro, Britos; Maggio, Gargano, Inler, Hamsik, Zuniga; Pandev, Lavezzi.
    Siena (3-5-2):
     Pegolo; Belmonte, Contini, Terzi; Vitiello, Vergassola, Gazzi, Brienza, Del Grosso; Destro, Larrondo.