La Juventus per tornare a vincere allo Stadium e mantenere il vantaggio su Inter e Napoli, la Lazio per continuare il magic moment cominciato con il derby e proseguire nella lotta per un posto in Europa. Grandi motivazioni per entrambe le squadre dunque in vista del posticipo delle 18. Antonio Conte non vuole cali di tensione dei suoi tanto che non ricorrerà al turn over nonostante l’impegno di martedì contro il Chelsea schierando la migliore formazione possibile contro una Lazio imprevedibile e che potrebbe dare filo da torcere ai bianconeri.
Due assenze, pesanti, per parte, con i torinesi che si presentano all’appuntamento senza lo squalificato Pirlo e l’influenzato Vucinic. Per il montenegrino è la seconda volta in poche settimane che deve dare forfait per lo stesso motivo. Tornerà, ma partirà dalla panchina, Pepe, lo scorso anno decisivo nella sfida che di fatto lancio la Juventus verso la conquista dello scudetto. Titolari invece Pogba e Quagliarella, il quale cosi giocherà in avanti con Giovinco. Sulla destra invece Isla la spunta ancora una volta su Lichtsteiner . Dall’altro lato Petkovic, il quale opterà per un 4-5-1 con Klose unica punta, deve fare a meno del capitano Mauri e dell’esterno Lulic, entrambi squalificati. Al posto del giocatore bosniaco spazio a Radu mentre in mezzo al campo dovrebbe agire l’esperto Brocchi. Per il resto squadra confermata con Hernanes e Candreva che in mezzo al campo dovranno dare quella marcia in più che serve ai biancocelesti.
Le probabili formazioni di Juventus-Lazio: JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Isla, Vidal, Pogba, Marchisio, Asamoah; Giovinco, Quagliarella. In panchina: Storari, Rubinho, Lucio, Lichtsteiner, Caceres, De Ceglie, Giaccherini, Marrone, Padoin, Pepe, Matri, Bendtner. Allenatore: Alessio
La gara contro la Lazio di sabato pomeriggio alle 18 porterà in casa Juventus qualche novità, in particolare in un momento stagionale fitto d’impegni in cui è necessaria una giusta ed attenta rotazione per dosare al meglio le energie e le risorse disponibili. In tal senso, il primo gradito ritorno sarà quello di Simone Pepe, al rientro dopo aver percorso un tunnel buio e ricco di insidie.
Dopo essere stato uno degli uomini più importanti della scorsa stagione, in termini di corsa, condizione atletica e duttilità tattica, dopo esser stato uno dei più “attivi” durante i festeggiamenti per lo scudetto conquistato, l’estate di Simone Pepe si è trasformata in un incubo, in una corsa ad ostacoli improvvisa, sia sul piano fisico che psicologico. Prima l’infortunio subito nel torneo Tim di Bari, con lesione di primo grado del muscolo semimembranoso della coscia sinistra, e poi – quando sembrava prossimo alla guarigione – problema al polpaccio. Il tutto condito dall’uragano scommessopoli che lo ha coinvolto al pari di Leonardo Bonucci e che si è concluso, poi, con l’assoluzione di entrambi: ma, mentre Bonucci è riuscito a rimanere concentrato sul campo e sulla preparazione estiva, Pepe è stato maggiormente turbato e distratto dalla vicenda e ciò ha condizionato anche i tempi di recupero dall’infortunio e la sua preparazione stagionale; a ciò si sono aggiunti anche il litigio con mister Conte e le voci di mercato che lo volevano in partenza. Un periodo nero, insomma, che avrebbe potuto piegare chiunque. Alla luce di questo, la stagione di Simone Pepe non è ancora iniziata “in campo” anche se, secondo Pulvirenti, sarebbe stato uno dei principali artefici della vittoria juventina a Catania, andando a protestare con il guardalinee per chiedere l’annullamento del gol di Bergessio: questa, però, è un’altra storia.
Contro la Lazio, dunque, potrebbe ritornare a calcare il manto erboso, e mister Conte potrebbe ritrovare una pedina fondamentale per il suo scacchiere tattico, ritornando a quel modulo 4-3-3 tanto caro al mister salentino, in cui Simone Pepe interpreta alla perfezione il ruolo di esterno destro offensivo, non disdegnando gli inserimenti ed il tiro che, nella scorsa stagione, spesso è andato a buon fine come, ad esempio, proprio nella gara contro la Lazio disputata allo Juventus Stadium lo scorso 11 Aprile. La possibilità di adottare il 4-3-3 potrebbe, all’occorrenza, fornire quel pizzico di necessaria imprevedibilità al gioco juventino che, dopo un anno e mezzo, molti allenatori avversari hanno studiato ed imparato a conoscere anche se, in realtà, solo pochi hanno saputo contrastare.
Ma, anche senza il 4-3-3, la presenza di Pepe potrebbe rivelarsi molto preziosa per la duttilità tattica che lo scorso anno gli ha consentito di giocare in quattro diversi ruoli: da esterno destro e sinistro, da mediano al posto di Marchisio, e anche da seconda punta: Simone Pepe è, dunque, quel che si definisce un “valore aggiunto” all’interno di una squadra, e potrebbe esserlo ancor di più facendo leva sulla sua voglia di riscattare le difficoltà subìte e di recuperare il tempo perduto.
Il ritorno di Simone Pepe non sarà, però, l’unica novità in campo sabato pomeriggio: a causa della squalifica di Andrea Pirlo, infatti, Antonio Conte sembra intenzionato a concedere nuovamente fiducia a Paul Pogba, dopo i ritardi in allenamento, l’esclusione dalla trasferta di Pescara e le scuse del giovane francese. Giocando da vice-Pirlo il suo compito non sarà affatto agevole ma il suo processo di crescita e formazione passa anche da questo e, pertanto, dovrà dimostrare di poter essere un valido sostituto puntando sul suo indiscutibile talento. In attacco, invece, tornerà Mirko Vucinic che ha ormai superato la botta al polpaccio rimediata contro l’Inter e proverà a ritrovare la via del gol casalingo.
Mano pesante del Giudice Sportivo che ha sanzionato con tre giornate di squalifica il centrocampista della Roma, Daniele De Rossi, dopo il cartellino rosso rimediato alla fine del primo tempo del Derby Capitolino. Un turno di squalifica invece per Stefano Mauri, anche lui espulso (per doppia ammonizione) nel corso di Lazio-Roma. Una giornata di stop per il regista della Juventus, Andrea Pirlo, dopo il raggiungimento delle quattro ammonizioni totali. L’ex Milan salterà la sfida interna contro la Lazio. Squalifiche pesanti anche in casa Milan e Napoli (che si sfideranno al San Paolo nella prossima giornata di Serie A) che dovranno fare a meno di Ambrosini e Behrami, entrambi squalificati per somma di ammonizioni.
ROMA – La società giallorossa sembra intenzionata ad accettare la decisione del Giudice Sportivo, evitando di presentare il ricorso contro la squalifica. De Rossi quindi salterà la sfida interna contro il Torino e la doppia trasferta contro Pescara e Siena. Il suo ritorno è previsto per la sfida casalinga contro la Fiorentina. Il club capitolino per la prossima giornata, contro i granata, dovrà fare a meno anche di Tachtsidis e Burdisso. La doppia assenza di Capitan Futuro e del centrocampista greco potrebbero risultare un grosso problema per Zeman, che sarà costretto ad utilizzare Bradley davanti alla difesa.
LAZIO – Per la sfida contro il Milan, il tecnico laziale Petkovic, dovrà fare a meno di due uomini importanti. Mauri e Lulic, il primo (come detto sopra) espulso nel derby, il secondo alla quarta ammonizione.
ALTRI SQUALIFICATI – Il giudice sportivo ha fermato per un turno anche: Danilo (espulso per doppio giallo nella sfida contro il Chievo), Peluso, Parra (espulsione diretta contro l’Inter per una spinta ad un giocatore interista con palla lontana), Biabiany e Rigoni. Arrivano le multe per alcune società: all’Udinese 10 mila euro per cori razzisti. Per Lazio, Roma e Atalanta ammenda da 8 mila euro, mentre per Pescara e Genoa sanzioni rispettivamente da 5 e 3 mila euro.
Perdere il derby è un po’ come tradire le passioni e i desideri di centinaia di migliaia di tifosi. Questo nella Capitale lo sanno bene. La sfida tra Roma e Lazio è qualcosa di più importante, forse, dello stesso campionato. Una partita che va vinta, non giocata. E non è un caso che, dopo la sconfitta maturata domenica pomeriggio all’Olimpico, l’ambiente giallorosso sia andato in fibrillazione. Perché l’avvio di stagione non è certo quello sognato da dirigenza e tifosi, e probabilmente neanche da Zeman e calciatori. Ma le delusioni aumentano, le tensioni pure, e lo spogliatoio rischia di saltare da un momento all’altro. Compresa la panchina del boemo. Perso il derby, le chiacchiere stanno a zero.
Ma che stamo a fa? – La filosofia zemaniana è cosa nota a tutti. Attaccare, attaccare e ancora attaccare. Poi se si subisce qualcosa non importa. L’importante è segnare sempre un gol in più rispetto all’avversario. Perché l’imperativo è divertire e divertirsi. Qualcosa, però, evidentemente in casa romanista non sta funzionando. A partire dalla gestione delle partite. Sempre troppo “allegra” – eufemismo – per accontentare i palati fini. E la classifica. Fatto sta che le rimonte clamorose la Roma le ha subite in serie quest’anno. Ultima in ordine temporale proprio quella messa in atto dalla Lazio di Petkovic. Roba da mordersi le mani. Senza considerare accorgimenti tattici da suicidio, che in serie A si pagano cari. E allora, che stamo a fa? Il trend inizia a preoccupare tutti. E nonostante le smentite (l’ultima proprio in queste ore) la panchina di Zeman traballa maledettamente. E al diavolo la serenità del progetto. La Roma ha un organico importante, gli obiettivi sono sulla carta ancora tutti raggiungibili. Ma, probabilmente, il nodo non riguarda solo la gestione tecnica.
Spogliatoio in fermento – Pjanic dice che quelli rivolti alla panchina dopo il gol non erano insulti. Certo, a giudicare dal tono, non saranno stati neanche nettare e ambrosia. E il pugno sferrato da De Rossi sul volto di Mauri, invece? La sensazione è che dalle parti di Trigoria non si respiri un’aria serena. Troppi i dubbi che i giocatori nutrono nei riguardi di un progetto tattico “sbarazzino”, troppe le scelte non condivise che si ammassano sul morale della squadra. E non solo. E, volendo aggiungere la ciliegina, probabilmente molti giallorossi convivono a fatica. Chissà. Per ora sono solo voci. O mezze soffiate sempre, però, smentite. Di certo, qualcosa che non va c’è. Lo si capisce da certe reazioni, da certi atteggiamenti. Il caso De Rossi sta infiammando tifosi e club di mezza Europa (ma sarà vero?), con il City in testa alla cordata di paperoni milionari. Pjanic è l’altro romanista in uscita. Non è tra i titolari per Zeman, e i rapporti sembrano ai minimi storici. Per ora si smentisce tutto: Baldini si è affrettato a togliere Capitan Futuro dal mercato.
Fiducia a tempo – Date le premesse, è facile ipotizzare una fiducia ad orologeria per Zeman. Il boemo esorcizza l’esonero, e la dirigenza prosegue nel suo mantra collaudato. L’allenatore non è in discussione. Ma se le prossime tre gare dovessero andare male è probabile che le pressioni si facciano così forti da non lasciare scampo a Zeman. Roma è un ambiente complesso. Se vinci sei un semidio, se perdi cadi nella polvere. Il tutto con rapidità estrema. E poi, beh, poi ci sono le fastidiose voci su De Rossi. Il centrocampista giallorosso è nell’immaginario di tutti il prossimo capitano della Roma. Se viene messo in discussione, o si presenta lo spettro della cessione, il primo a pagare lo scotto è il mister. Provare per credere.
Alta tensione in casa giallorossa dove, proprio durante il derby con la Lazio, Daniele De Rossi si è reso protagonista di un gesto alquanto vergognoso: mentre stava lottando in mezzo all’area azzurra per poter saltare e colpire il pallone, “Capitan Futuro” ha infatti scagliato un pugno a Mauri che gli ha fatto guadagnare il cartellino rosso. Una reazione in cui un giocatore come lui non doveva di certo incorrere ed invece anche agli esperti del mestiere accadono queste cose: nonostante le raccomandazioni di Zeman nel pre partita, il quale aveva pregato i suoi giocatori di non cadere nelle provocazioni degli avversari, Daniele De Rossi ha perso il controllo della situazione e, senza pensarci molto, ha scagliato un sinistro al volto del centrocampista laziale.
Il tutto è accaduto nei minuti finali del primo tempo, con la Lazio avanti 2-1 e con il nervosismo alle stelle tra i giocatori giallorossi: sfortunatamente per De Rossi a Rocchi non è sfuggito nulla ed ha prontamente estratto il cartellino rosso sventolandolo in viso al numero 16 della Roma che è uscito dal campo tra i fischi dei propri tifosi. Un evento che non succedeva da tempo ma che mette ben in chiaro le cose: l’addio a gennaio del sempre “giallorosso”sembra ormai essere cosa certa.
Subito dopo il match De Rossi si è recato all’entrata dello spogliatoio della Lazio dove, davanti all’intera squadra si è scusato per il gesto con Mauri, il quale ha accettato le scuse e ha scambiato una stretta di mano con l’avversario: nonostante questo sarà dura cancellare quanto accaduto in quel frangente anche visto che ora Prandelli ha deciso di non convocare il centrocampista romano per l’amichevole contro la Francia. Purtroppo sembra quindi che l’avventura alla Roma di De Rossi sia arrivata al capolinea: il calciomercato è già in movimento e le squadre che corteggiano “Capitan Futuro” sono molte e soprattutto di alto livello. Ora il tutto si giocherà prima di gennaio, quando molto probabilmente De Rossi volerà fuori dall’Italia per continuare la sua carriera sportiva in un club estero.
Va alla Lazio il derby della Capitale, per la terza volta di fila. Una vittoria in rimonta quella ottenuta dai biancocelesti di Petkovic contro la Roma che come al solito passa avanti per farsi raggiungere e superare. Il gol di Lamela in apertura di gara aveva illuso i giallorossi travolti poi da Candreva che sfrutta l’ennesimo errore stagionale di un portiere della Roma (stavolta Goicoechea), Klose e Mauri. Lo nella ripresa sarà espulso facendo il paio con il rosso rifilato dall’arbitro al rientrante De Rossi e quando Pjanic segna il 3 a 2 ormai è troppo tardi. La Lazio si riprende cosi dopo tre gare deludenti mentre la Roma, che aveva fatto un passo in avanti con il Palermo, ne fa due indietro con la Lazio che allunga a +5 sugli storici rivali.
Non ci sono sorprese nell’undici iniziale della Lazio mentre la Roma schiera a sorpresa Bradley al posto di Tachtsidis. In mezzo al campo c’è il rientrante De Rossi. La gara dopo 6’ viene fermata dall’arbitro per qualche istante in quanto l’illuminazione sembra accusare qualche problema di troppo complice, forse, il nubifragio abbattutosi sul centro nord Italia. Alla ripresa del gioco i giallorossi passano: su calcio d’angolo di Totti è Lamela di testa ad insaccare alle spalle di Marchetti. Non mancano le proteste laziali per un presunto fallo dell’argentino su Lulic. La Lazio sembra soffrire il gioco della Roma almeno sino alla mezz’ora quando la squadra di Zeman arretra un po’ il baricentro lasciando l’iniziativa agli avversari che ci provano con Klose, Gonzalez ed Hernanes. Al 35’ l’1-1: Candreva su punizione sorprende un colpevole Goicoechea facendo esplodere i propri tifosi.
A questo punto, come spesso accaduto, la Roma risente del colpo subito e 8’ dopo finisce sotto: cross di Hernanes sul quale si fionda Klose che anticipa Balzaretti e deposita in rete. Giallorossi che vanno completamente in tilt visto che De Rossi rifila un pugno a Mauri e viene espulso. Ad inizio ripresa Zeman toglie dal campo Lamela inserendo Tachtsidis ma le cose peggiorano quando Piris regala a Mauri la palla del 3-1. Osvaldo prova a riaprire la gara ma non riesce a battere Marchetti. Intanto Marquinho rileva Florenzi mentre Pjanic prende il posto di Totti. La Roma comincia, nonostante l’inferiorità numerica, a fare qualcosa in più chiudendo la Lazio nella metà campo biancoceleste. Pjanic trova il guizzo del 3-2 e Osvaldo manca il clamoroso pareggio. Nemmeno il rosso a Mauri e la parità numerica ristabilita consente ai giallorossi di pareggiare.
Questo quanto accaduto sul campo. Fuori, prima della gara, duri scontri tra tifoserie nei quali sono state coinvolte anche le forze dell’ordine. Bilancio: due feriti tra i supporters della Roma.
Le pagelle di Lazio-Roma: Candreva 7,5: Lo accusavano di essere romanista ed invece si esalta proprio nel derby dove trova la rete che fa volare i biancocelesti. Hernanes 7: Inizialmente sembra in giornata no ma poi sale in cattedra regalando un grande assist a Klose. Klose 7: Nei derby ancora una volta è decisivo. Trascinatore di una bella Lazio.
Goicoechea 4,5: La maledizione dei portieri colpisce anche lui. Regala alla Lazio l’1-1. Piris 4,5: Da una sua topica nasce il 3-1 di Mauri. Sembrava in ripresa ma evidentemente non è ancora pronto per certi palcoscenici. De Rossi 4: Al rientro si fa espellere condannando definitivamente la sua Roma. Un derby da dimenticare.
Il tabellino di Lazio-Roma: LAZIO (4-1-4-1): Marchetti 5,5; Konko 6,5, Biava 6,5, Dias 7, Lulic 6,5 (14′ st Radu 6); Ledesma 7; Candreva 7,5 (38′ st Cana sv), Hernanes 7 (30′ st Brocchi sv), Gonzalez 6,5, Mauri 6,5; Klose 7. In panchina: Bizzarri, Scaloni, Ciani, Cavanda, Onazi, Zarate, Floccari, Kozak, Rocchi. Allenatore: Petkovic 7 ROMA (4-3-3): Goicoechea 4,5; Piris 4,5, Marquinhos 5, Burdisso 5, Balzaretti 5; Bradley 5,5, De Rossi 4, Florenzi 5,5 (17′ st Marquinho 6); Lamela 6 (1′ st Tachtsidis 5), Osvaldo 5, Totti 5 (25′ st Pjanic 6,5). A disposizione: Svedkauskas, Castan, Romagnoli, Taddei, Dodò, Perrotta, Lopez. Allenatore: Zeman 5
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Al bando scaramucce e polemiche della vigilia. Il giorno del derby della Capitale è arrivato: Lazio e Roma si ritrovano davanti in una insolita cornice pomeridiana che di sicuro farà tornare indietro di qualche anno i nostalgici del calcio. La Lazio arriva da un momento delicato: due sconfitte nelle ultime tre gare intervallate da un pareggio interno contro il Torino, escludendo ovviamente il discorso Europa League.
E’ ancora aperta, tra l’altro, la ferita del 4-0 subito domenica scorsa a Catania. Un ko che ha scosso la squadra di Petkovic e fatto infuriare quei tifosi pronti a dimenticare tutto in caso di vittoria nel derby. Dall’altro lato la Roma, dopo qualche sconfitta di troppo, arriva dal bel 4-1 rifilato al Palermo. Una iniezione di fiducia piuttosto importante anche se i rosanero, ovviamente, non sono la Lazio e non bisognerà quindi cullarsi sugli allori. Tra i biancocelesti non ci saranno Ederson e Cavanda infortunato. Per il resto rosa al completo per Petkovic il quale dovrebbe schierare l’undici tipo.
Nel suo 4-5-1 troveranno spazio tra i pali Marchetti, in difesa Biava e Dias centrali con Konko e Lulic laterali. In mezzo al campo Hernanes, Ledesma e Gonzalez supportati da Candreva e Mauri con l’unica punta che è Klose. Dall’altro lato Zeman oltre a rinunciare ai due portieri Stekelenburg e Lobont deve fare a meno anche dello squalificato Destro. In difesa spazio per Piris con Castan ancora una volta in panchina mentre in mezzo al campo ci sarà il ritorno di De Rossi.
Nel suo 4-3-3 il tecnico boemo schiererà, davanti al portiere Goicoechea, un pacchetto arretrato composto da Marquinhos e Burdisso centrali con Piris e Balzaretti esterni. De Rossi, Tachtsidis e Florenzi agiranno in mezzo al campo con Lamela, Totti e Osvaldo terminali offensivi.
Dopo la batosta incassata a Catania, Vladimir Petkovic aveva catechizzato i suoi: imperativo vincere. Con la testa già alla Roma, la sfida di domenica prossima, la Lazio ha stracciato il modesto Panathinaikos per 3-0. Con uno sforzo al minimo sindacale. Due volte Kozak e Floccari liquidano la pratica greca ipotecando il passaggio al prossimo turno di Europa League.
Indovina chi invito a cena – In ottica derby il tecnico dei biancocelesti mette pesantemente mano alla formazione anti – Pana, sostituendo dieci undicesimi rispetto alla gara col Catania. La sorpresa è il ritorno di Zarate dal 1′, che fa prove di rilancio. Tra i pali torna Marchetti, protetto dai centrali Ciani – Cana, mentre Scaloni e Radu si posizionano sugli esterni. In mediana Ledesma detta il canovaccio tattico, affiancato da Onazi e Gonzalez. Floccari e Kozak terminali offensivi. Il Panathinaikos paga lo scotto di cinque indisponibili, per il resto la squadra schierata da Ferreira è la titolare.
Estasi Kozak – La Lazio ci mette qualche minuto ad ingranare. Un paio di scaramucce in fase di studio, un discreto rischio al 20′ procurato da Tochè (provvidenziale Radu), poi è monologo biancoceleste. Perché al 24′ e al 40′ Kozak prima spezza gli equilibri, poi firma il raddoppio che chiude un match tutto in discesa. Alla fine sarà il migliore in campo. In ogni caso è grasso che cola: gestire già a fine primo tempo una gara che precede il derby è tanta roba.
Chiude Floccari – Il secondo tempo è materiale per amanti dei numeri. Perché lo spettacolo è un’altra cosa, e i greci fanno una comparsata che giustifica l’ultimo posto nel girone di Europa League. Al 14′ Floccari firma il tris, in torsione su una punizione tesa di Zarate, chiudendo definitivamente le ostilità. Nonostante il vantaggio rassicurante, la Lazio continua a macinare gioco. Poi c’è spazio anche per Hernanes e Klose. Messaggi neanche troppo velati ai cugini giallorossi. Il brasiliano ha recuperato dall’infortunio. Domenica sarà in campo.
Ecco tornati con l’appuntamento dei “Pronostici Champions ed Europa League“. Questa settimana infatti si giocherà il quarto turno di entrambe le competizioni europee di maggior prestigio. Le italiane, in Champions League, affronteranno un doppio impegno casalingo con il Milan che scenderà a San Siro contro la capolista del Gruppo C, il Malaga. Mentre la Juventus ospiterà i campioni danesi del Nordsjaelland che è riuscita a bloccare i campioni d’Italia in Danimarca sul risultato di 1-1 appena due settimane fa. Il Paris Saint Germain, dopo la deludente sconfitta in campionato con espulsione di Ibrahimovic, ospiterà la Dinamo Zagabria. Mercoledì invece, attenzione alla partita tra Celtic-Barcellona, con gli scozzesi che hanno sfiorato l’impresa al Camp Nou la scorsa giornata.
Tre impegni casalinghi e uno in trasferta per le quattro italiane impegnate in Europa League. L’unica gara esterna spetta all’Inter che cerca punti qualificazione a Belgrado contro il Partizan, infatti in caso di vittoria, la qualificazione al prossimo turno sarebbe aritmetica. La Lazio ospiterà il Panathinaikos e cercherà di rifarsi dal pareggio esterno di due settimane fa in Grecia, arrivato dopo aver dominato la gara per 80 minuti. Il Napoli, in leggera crisi di risultati, è alla ricerca dei tre punti che le consentirebbero di rimanere in lotta per il passaggio del turno, ma Mazzarri potrebbe far riposare tanti titolari. Davanti si ritroverà il Dnipro, capolista del Girone che in caso di vittoria avrebbe l’accesso assicurato alla fase ad eliminazione. Per l’Udineseimpegno al Friuli contro lo Young Boys che due settimane fa a battuto i friulani in Svizzera.
PRONOSTICI CHAMPIONS LEAGUE
Manchester City – Ajax: la squadra di Roberto Mancini non può assolutamente sbagliare e deve conquistare l’intera posta in palio se vuole ancora sperare nella qualificazione (che pare comunque molto difficile). L’ex tecnico dell’Inter punterà sui giocatori migliori e ci si aspetta una partita di grande forza degli inglesi. Pronostico: 1.(1.44)
Schalke 04 – Arsenal: due settimane fa a campi invertiti, i tedeschi hanno battuto gli inglesi sorpassandoli in classifica. Stavolta si gioca in Germania e lo Schalke vorrebbe chiudere definitivamente la pratica qualificazione approfittando della spinta del pubblico casalingo. Pronostico: 1.(1.85)
Chelsea – Shakthar: gli ucraini non sono più una sorpresa e stagione dopo stagione confermano la propria crescita, tanto da comandare il Gruppo E. In trasferta i ragazzi di Lucescu hanno dimostrato di poter mettere in difficoltà chiunque con il loro gioco rapido e molto tecnico. Gli inglesi ospitano un brutto cliente e l’ultimo pareggio in campionato dimostra che la squadra di Di Matteo vive di troppi alti e bassi. Pronostico: X2.(1.72)
PRONOSTICI EUROPA LEAGUE
Udinese – Young Boys: i friulani dopo la sconfitta in Svizzera cercano punti utili per la qualificazione e l’impegno casalingo contro gli svizzeri non rappresenta un ostacolo insormontabile. Attenzione però alla punta Bobadilla, protagonista due settimane fa. Pronostico: 1.(1.72)
Academica – Atletico Madrid: è arrivata la prima sconfitta stagionale per gli spagnoli nel week end di campionato ad opera del Valencia, ma la furia dei ragazzi di Simeone non finirà. La vittoria darebbe loro la possibilità di rilassarsi nelle restanti due gare ancora da disputare. Pronostico: 2.(1.72)
Athletic Bilbao – Lione: la squadra di Bielsa vive una stagione difficilissima. In campionato viaggia al limite della zona salvezza e in Europa League chiude il Gruppo I con un solo punto conquistato. Punto sulla voglia di rivalsa degli spagnoli che se la vedranno con i francesi, primi in classifica a punteggio pieno. Pronostico: 1.(2.00)
PRONOSTICI CHAMPIONS ED EUROPA LEAGUE
Cluj – Galatasaray: brutta stagione per i turchi che si ritrovano con un solo punto in classifica nel Gruppo H. I rumeni vorranno approfittare del turno casalingo per poter allungare sul Braga che ospiterà il Manchester United. Pronostico: 1.(2.70)
Benfica – Spartak Mosca: considerati i favori insieme al Barcellona per il passaggio del turno, i portoghesi chiudono il Gruppo G con un solo punto in classifica e la sfida contro i russi sarà decisiva anche per una eventuale “retrocessione” in Europa League. La vittoria è d’obbligo. Pronostico: 1.(1.57)
Aik – Psv: nelle ultime dieci gare, gli olandesi hanno conquistato 9 vittorie e un pareggio. Quest’ultimo è arrivato proprio due settimane fa nella terza giornata di Europa League contro gli svedesi. Adesso a campo invertiti, il Psv cerca la vittoria che potrebbe avvicinarla definitivamente alla qualificazione al prossimo turno (soprattutto in caso di non vittoria del Napoli). Pronostico: 2.(1.72)
RIASSUNTO PRONOSTICI CHAMPIONS ED EUROPA LEAGUE
Manchester City – Ajax — 1
Schalke 04 – Arsenal — 1
Chelsea – Shakthar — X2
Puntando 10 euro se ne vincono 45.
Udinese – Young Boys — 1
Academica – Atletico Madrid — 2
Athletic Bilbao – Lione — 1
Non poteva immaginare un esito peggiore Petkovic, con la sua Lazio che viene di fatto asfaltata dal Catania di Maran per 4 a 0, e si presenta alla vigilia del derby con il morale sotto le scarpe. Biancocelesti che dopo la sconfitta contro la Fiorentina, e il pari casalingo contro il Torino non riescono ad uscire dal tunnel continuando a faticare vistosamente. Gli undici di Petkovic sono sembrati sulle gambe e con poche idee in campo nonostante i rientri importanti di Ledesma e Hernanes, che avrebbero in teoria dovuto aggiungere qualità in mediana. Non pervenuto il Profeta. Basterà Klose a risollevare le sorti della Lazio in vista della stracittadina capitolina in previsione nel prossimo turno di campionato?
LA PARTITA
Novità alla lettura delle formazioni per entrambe le compagini, con Maran che schiera Alvarez al posto di Rolin, e Petkovic che inserisce Cavanda come terzino sinistro avanzando contemporaneamente Lulic in mediana. Spazio a sorpresa davanti per Tommaso Rocchi, che di fatto vince il ballottaggio con Floccari.
La squadra biancoceleste parte subito forte, tanto che non passano nemmeno cinque minuti e Rocchi ha una grande chance per portare i suoi in vantaggio: l’attaccante della Lazio calcia al volo dal limite dell’area dopo una respinta sciagurata di Andujar e sfiora il palo a lato. Ma è il Catania a far male al primo vero affondo. Il ‘Papu’ Gomez sfrutta il lancio di Spolli, si invola a sinistra e beffa Bizzarri infilando il pallone sotto la traversa. Inspiegabile l’errore del portiere biancoceleste che rimane come immobile valutando male la traiettoria del pallone. Il Catania è assoluto padrone del campo, mentre la Lazio sembra in bambola. Al 23’ altro episodio chiave, con un tocco di mano in area di Dias che di fatto concede il penalty agli uomini di Maran. Dagli undici metri Lodi non sbaglia e spiazza Bizzarri portando i suoi sul 2 a 0. Lazio che sparisce dal campo con il pesante gol del 3 a 0 alla mezz’ora segnato nuovamente da Gomez che sfrutta l’assist di Marchese
Petkovic nella ripresa cambia tutto inserendo Brocchi e Floccari per Cavanda ed Hernanes ,passando al 4-3-1-2 con Mauri dietro alle due punte. Il Catania si copre benissimo e non concede quasi nulla alla Lazio, che nonostante i cambi prova a riaprire la partita senza la giusta convinzione. Troppi errori per la Lazio, mentre i padroni di casa riescono a gestire benissimo il risultato, e addirittura alla prima occasione buona rendono il parziale ancora più pesante: al 24’ Gomez sfrutta un contropiede vincente si libera facilmente di Konko e serve un pallone perfetto a Barrientos che solo davanti a Bizzarri firma la rete del 4 a 0. La partita di fatto finisce con il ritmo che cala vistosamente e il pubblico di casa che torna a sorridere.
PAGELLE CATANIA LAZIO
GOMEZ 7,5 Il Papu Gomez è letteralmente indemoniato. Sembra avere una duracell piantata nella schiena. Corre, dribbla e cosa più importante segna! Due reti (una con la complicità di Bizzarri) e un assist per una prova da delirio. MARCHESE 7 Sulla sua corsia è un vero e proprio treno. Serve l’assist vincente a Gomez e fa ammattire la retroguardia biancoceleste. LODI 7 Geometra del calcio. Killer spietato dagli undici metri, firma il suo terzo centro stagionale. BIZZARRI 5 Assoluto colpevole sul primo gol, con una leggerezza incredibile. Poi si riscatta parzialmente con un paio di buoni interventi.
KONKO 5 Disastroso. Soprattutto nell’occasione della rete del 4 a 0, quando si fa superare con troppa facilità da Gomez, aprendogli un’autostrada davanti HERNANES 4,5 Profeta? Chi l’ha visto?
Catania (4-3-3): Andujar 6.5; Alvarez 6, Spolli 6.5, Legrottaglie 6.5, Marchese7; Izco 6, Lodi 7, Almiron 7 (dal 64’ Biagianti 6); Barrientos 6.5, Bergessio s.v. (dal 26’ Doukara 6 ), Gomez 7.5 (dal 70’ Castro 6).