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  • Inter, più Markovic che Pastore per il dopo Sneijder

    Inter, più Markovic che Pastore per il dopo Sneijder

    Il calciomercato dell’Inter delinea quelle che sono le future strategie per l’imminente mercato di gennaio. Se la cessione di Sneijder sembra essere un qualcosa di già definito all’interno della dirigenza nerazzurra, un po’ meno chiari appaiono i passi che Marco Branca e il suo staff si accingono a fare da qui alle prossime settimane. Da una parte infatti c’è l’intrigo Pastore, con l’argentino che rientrerebbe in un ipotetico scambio con il trequartista olandese, sebbene ci sarebbe poi da definire anche un importante conguaglio economico dal momento che Pastore sbarcò a Parigi per 40 milioni di euro. Dall’altra parte l’Inter potrebbe cambiare repentinamente le carte in tavola. Non è infatti escluso che Stramaccioni decida di eliminare in maniera definitiva il ruolo di trequartista.

    L’IDEA– Da un’attenta analisi della rosa a disposizione del tecnico nerazzurro, è evidente come manchino dei veri esterni offensivi. Infatti il solo Palacio, e se vogliamo Antonio Cassano, non possono bastare ad Andrea Stramaccioni, allenatore a cui piace giocare anche con tre punte.

    Serbia v Wales - FIFA 2014 World Cup Qualifier
    Lazar Markovic con la maglia della Nazionale serba | ©Srdjan Stevanovic/Getty Images

    PRIMAVERA CARENTE – Se è vero che spesso e volentieri è stato evidenziato come il progetto Inter di quest’anno si basi anche e sopratutto sui giovani della cantera nerazzurra, è altrettanto vero che ragazzi come Garritano e Belloni non possano al momento rappresentare delle valide alternative per tecnico romano.

    LA RIVELAZIONE – Ed è così che prende corpo l’ipotesi Lazar Markovic, che proprio contro l’Inter a San Siro ha mostrato tutte le sue qualità, mettendo in difficoltà da solo l’intero reparto difensivo e creando non pochi problemi all’ottimo Handanovic.

    CALCIOMERCATO INTER – L’operazione avrebbe il benestare del presidente Moratti, che da sempre ha espresso la propria preferenza per i giovani talenti. Markovic, classe ’94, astro nascente del calcio europeo, verrebbe a costare intorno ai 10 milioni di euro, cifra sicuramente alla portata dell’Inter, a maggior ragione qualora Sneijder venisse ceduto al Psg.

  • Partizan-Inter Palacio, Silvestre e la difesa a 4

    Partizan-Inter Palacio, Silvestre e la difesa a 4

    Esaurito l’entusiasmo per il successo allo Juventus Stadium, Stramaccioni e l’Inter cercheranno di chiudere già stasera contro il Partizan di Belgrado la pratica qualificazione Europa League. Vincere stasera, garantirebbe ai nerazzurri un pensiero in meno per il giovedì sino a Febbraio, consentendo quindi al tecnico e alla sua rosa di gestire e indirizzare le forze sin da subito sul campionato. Nel mirino oltre alla qualificazione anticipata c’è anche la ‘statistica’, ovvero provare a centrare il decimo successo consecutivo in trasferta, che vorrebbe dire entrare di fatto con un record assoluto nella storia dei colori nerazzurri per un ‘neofita’ come Stramaccioni. Se sino a poco tempo fa i paragoni con un mostro sacro come Mourinho, potevano rasentare l’eresia, oggi l’accostamento tra i due tecnici, sembra meno utopico e fantascientifico. Lo stesso tecnico interista ha cercato di calmare i suoi e l’ambiente nerazzurro, sin troppo avanti con l’entusiasmo, spiegando come dopo la Juventus, l’unico bianconero a cui pensare sia quello del Partizan!

    Matias Silvestre © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Le note dolenti arrivano da un’infermeria sempre più affollata. Infatti questa sera, l’attesa più grande, riguarda principalmente, su come Stramaccioni schiererà la sua Inter sempre più cameleontica. Indisponibili i due titolarissimi centrali difensivi Ranocchia e Samuel, con Chivu ancora fermo ai box, scatta l’ora X di Matias Silvestre, chiamato alla prova del riscatto dopo un inizio di stagione deludente e nell’anonimato totale. Oscurato dalla crescita esponenziale di Juan Jesus, l’argentino stasera dovrebbe scendere in campo proprio a fianco del giovane brasiliano, riproponendo una linea a quattro dietro, con Jonathan e Pereira sugli esterni. Oppure se il tecnico nerazzurro non concederà un turno di riposo a Cambiasso è molto probabile che il centrocampista argentino giochi centrale, con la classica linea a tre uomini, supportato da Juan Jesus e Silvestre. In mediana spazio a Guarin, Mudingayi, con Nagatomo e Zanetti esterni. Davanti ballottaggio tra Cassano e Palacio, con l’unica certezza di vedere dal primo minuto Marko Livajasempre presente nella competizione europea e con già due gol all’attivo. A riposo in panchina rimarranno il Principe Milito, Gargano e le nuove leve della Primavera nerazzurra.

    Dall’altro lato i padroni di casa, forti del pubblico caloroso presente allo stadio di Belgrado, cercheranno di interrompere il filotto di vittorie consecutive nerazzurre. Il tecnico Vermezovic è consapevole (soprattutto dopo il 3 a 1 rifilato dall’Inter in casa dei campioni d’Italia) della forza e del momento favorevole dei nerazzurri, ed è per questo motivo che sembra aver preparato un match con l’obiettivo di attaccare per tutti i 90 minuti la squadra di Stramaccioni. Nella scelta del modulo il Partizan dovrebbe scendere in campo con un 4-2-3-1, utilizzando una linea difensiva a quattro con Miljkovic, Ostojic, Ivanov e Volkov, e sfruttando la doppia copertura in mediana di Medo e Smiljanic. Più avanzati e sugli esterni agiranno Tomic e il giovane talento Markovic, sul quale in chiave mercato, l’Inter sembra aver messo gli occhi già da tempo. Concludono l’undici titolare Ilic subito dietro l’unica punta Scepovic.

    PROBABILI FORMAZIONI PARTIZAN-INTER :

    PARTIZAN (4-2-3-1): Petrovic; Miljkovic, Ostojic, Ivanov, Volkov; Medo, Smiljanic; Tomic, S. Ilic, L. Markovic; Mitrovic. A disp. Ilic, S. Scepovic, Sretenovic, Lazevski, S. Markovic, Jojic, M. Scepovic. All. Vermezovic

    INTER (4-4-2): Handanovic; Jonathan, Silvestre, Juan Jesus, Pereira, Obi, Mudingayi, Guarin, Nagatomo; Livaja, Palacio. A disp. Belec, Pasa, Zanetti, Benassi, Cassano, Gargano, Milito. All. Stramaccioni.

  • Lazar Markovic, il talento del Partizan Belgrado

    Lazar Markovic, il talento del Partizan Belgrado

    Lazar Markovic ha stupito tutti a San Siro giovedì scorso nel match vinto dall’Inter contro il Partizan. Soltanto il palo e uno straordinario Handanovic gli hanno impedito la gioia del gol, rete che avrebbe forse consentito ai ragazzi di Vermezovic una vittoria storica al Meazza. Non ha segnato, ma Lazar ha comunque mostrato numeri e qualità fuori dal comune per un ragazzo della sua età (classe ’94, 18 anni lo scorso marzo). La retroguardia nerazzurra durante i 90′ della partita non è riuscita ad opporre una strategia che potesse fermare il fenomeno di Cacak. Partendo largo a sinistra e accentrandosi con il destro, Lazar Markovic è stato impressionante, con Jonathan e gli altri nerazzurri in perenne difficoltà.

    IL DEBUTTO – Dopo aver trascorso tre anni nelle giovanili del Partizan, Markovic viene promosso in Prima squadra, debuttando tra i professionisti durante il match di Superliga contro il Sloboda Uzice, valido per la 30 giornata di campionato, vinto dal Partizan con il risultato di 2-1. Per Laraz, allora 17 enne, diciannove minuti in campo e tanta voglia di iniziare al più presto la stagione successiva. Poche settimane prima Lazar Markovic aveva disputato il Campionato Europeo Under 17. Il torneo vide la clamorosa eliminazione della Serbia fin dalla fase a gironi, nella quale Markovic e compagni riuscirono soltanto ad ottenere un punto (Serbia-Francia 1-1), uscendo sconfitti al debutto contro la Danimarca (2-3) e infine nella terza e ultima partita del girone contro l’Inghilterra (3-0 per gli inglesi). Quell’anno non mancarono le critiche anche nei confronti del giovanissimo Markovic. Pochi mesi più tardi però Lazar riuscì a riprendersi con gli interessi quanto gli era stato tolto agli ultimi Europei di categoria.

    Serbia v Wales  - FIFA 2014 World Cup Qualifier
    Lazar Markovic con la maglia della Nazionale maggiore | ©Srdjan Stevanovic/Getty Images

    UNA PRIMA STAGIONE TRIONFALE – Il 2011-2012 non inizia sotto una buona stella. Il Partizan infatti nel giro di due settimane si ritrova fuori sia dalla Champions League (ko contro il Genk), sia dall’Europa League (giustizieri gli irlandesi dello Shamrock Rovers). L’inizio traumatico nelle competizioni europee viene però cancellato dal fantastico esordio in campionato. Markovic segna subito, alla prima giornata, durante il match contro il Novi Pazar. Dopo 12 giornate il suo score parla di 6 gol fatti e tre assist. A Belgrado si sprecano gli elogi per quel ragazzo di 175 cm che ricorda a tutti l’ex idolo di casa, Stevan Jovetic, andatosene nell’estate del 2008 per trasferirsi alla Fiorentina. Sono trascorsi quattro anni dall’addio di Stevan. Forse per i tifosi del Partizan è arrivato nuovamente il momento di salutare l’ennesimo campione, tale Lazar Markovic. I top club europei hanno posato da tempo gli occhi su di lui. Può essere proprio l’Inter di Massimo Moratti ad acquistare il fuoriclasse di Cacak, con Stramaccioni che saprebbe valorizzare al massimo il suo talento sconfinato.

    SCHEDA CALCIATORE
    Nome: Lazar Markovic
    Data di nascita: 2 marzo 1994, Cacak
    Nazionalità: Serbia
    Altezza: 175 cm
    Piede preferito: destro
    Ruolo: attaccante/esterno sinistra
    Squadra: Partizan Belgrado
    Valore: 6 milioni di euro

    IL VIDEO DI LAZAR MARKOVIC
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  • Inter-Partizan 1-0, ci pensano Handanovic e Palacio

    Inter-Partizan 1-0, ci pensano Handanovic e Palacio

    Dalla paura alla festa. A San Siro succede tutto in trenta secondi. Ovvero quelli che passano tra il miracolo di Handanovic sul lanciatissimo Lazar Markovic e il cross di Milito che Palacio trasforma in gol vittoria. È il minuto 42 del secondo tempo. Fino a quel punto l’Inter aveva sciupato almeno 3 azioni da rete nitide e rischiato qualcosa di troppo sulle ripartenze fulminee dei serbi. Transizioni ispirate dal solito Markovic, spina nel fianco della retroguardia nerazzurra per almeno 30 minuti. Nella terza gara del girone H di Europa League l’Inter supera 1-0 il Partizan Belgrado e allunga a sei i punti di distacco da Neftchi e Partizan. Insomma, per gli uomini di Stramaccioni passaggio del turno blindato e quinta vittoria di fila in gare ufficiali.

    Work in progress – L’Inter scende in campo con l’ormai rodato 3-4-3, con Coutinho e Cassano a lavorare palloni sugli esterni per l’avanzato Livaja. E i nerazzurri partono bene. Nei primi venti minuti la squadra di Stramaccioni macina bel gioco e azioni interessanti. Peccato manchi l’acuto proprio sul più bello. Le occasioni migliori nascono dalle accelerazioni di un rigenerato Coutinho. Ma il cinismo è un’altra cosa. Come al minuto 28, quando Pereira mette in mezzo un cross che di piatto il brasiliano spedisce di poco a lato. Alla mezz’ora, però, Cou si fa male e l’Inter è costretta a cambiare faccia. Entra Palacio e si passa al 4-4-2: Mudingayi e Livaja diventano esterni di centrocampo. Ma è il Partizan a farsi pericolso. Al 21’ Markovic sorprende la difesa interista e pesca il palo alla sinistra di Handanovic. Brividi. Gli ospiti crescono, mentre sull’asse Guarin – Cassano i lanci lunghi si sprecano. Idea non malvagia vista la retroguardia serba, ma il barese non è certo Bolt. Nella ripresa Cambiasso e Guarin riprendono il controllo del centrocampo ed è tutta la squadra a crescere. Non cresce invece la “fame” di gol: prima Palacio, poi Cassano sprecano malamente veri e propri rigori in movimento. Al 42’ esce fuori la vera anima dell’Inter: pazza, maledettamente pazza. Il Partizan sfonda in contropiede, la difesa nerazzurra pasticcia il pasticciabile e Markovic, insieme al 1600 tifosi ospiti, pregusta il sapore della rete. E invece Handanovic fa due cose, semplici e complicatissime: prima salva con un vero e proprio miracolo la propria porta, poi rilancia l’azione che porterà al vantaggio dei padroni di casa. Sul capovolgimento di fronte Milito prende palla sul vertice destro dell’area di rigore, pennella un cross che Palacio, grazie anche al sapone sui guanti di Petrovic, mette in rete di testa. Vantaggio Inter, e tabù San Siro stregato pure in Europa.

    Palacio, Cambiasso e Milito
    Palacio, Cambiasso e Milito © Marco Luzzan/Getty Images

    Prove d’Europa – Quando si tratta di Coppa l’Inter cambia pelle. O almeno ci prova. Tra pensieri di campionato e turnover, Stramaccioni prova a disegnare ogni volta un undici nuovo di zecca. Ma alla fine chi risolve la partita è Palacio. Su assist di Milito. Non certo due rincalzi da minestra riscaldata. E Handanovic: la parala su Markovic al 42’ della ripresa vale come un gol. Sono piuttosto le seconde linee a convincere poco. Vedi Matias Silvestre, macchinoso fino a diventare stucchevole. Vedi, ancora, Jonathan. Le sue incursioni appaiono sempre troppo velleitarie. Di certo chi strappa il premio di migliore in campo è Juan Jesus. Per lui partita da leader del reparto arretrato. Alcuni recuperi, sulle verticalizzazioni dei serbi, sono quanto meno provvidenziali.

    Chi ferma Markovic? – Per gli uomini di Vernezovic uscire dal Meazza con un pareggio non sarebbe stato un furto. Il Partizan comanda il gioco per almeno 30’ tra il primo e il secondo tempo, poi però si spegne alla lunga lasciando campo ad una compassata manovra interista. Buona la prova dei giovani (in pratica tutti) che dimostrano personalità e grandi doti tecniche. Il classe ’94 Markovic mette gli incubi alla retroguardia interista in almeno tre occasioni. Le sue accelerazioni, la sua rapidità di esecuzione, il suo senso della “porta” lo impongono come giocatore di livello europeo.

    INTER-PARTIZAN 1-0

    MARCATORE Palacio al 43′ s.t.

    INTER (3-4-1-2) Handanovic; Silvestre, Cambiasso, Juan; Jonathan, Guarin, Mudingayi, Pereira; Coutinho (31′ Palacio); Livaja (7′ s.t. Zanetti), Cassano (31′ s.t. Milito). In panchina: Belec, Ranocchia, Samuel, Gargano. Allenatore: Stramaccioni.

    PARTIZAN (4-2-3-1) Petkovic; Miljkovic, Ostojic, Ivanov, Volkov; Medo, Smilijavic; Tomic (35′ s.t. S.Markovic), S.Ilicic (31′ s.t. Joljc), L.Markovic; Mitrovic (22′ s.t. S.M.Slepovic). In panchina: R.Ilic, Lazevski, Stretenovic, S. Scepovic. Allenatore: Vladimir Vernezovic.

    ARBITRO Liany (Israele)

    LE PAGELLE

    Handanovic 7: il miracolo del portierone nerazzurro al minuto 42 della ripresa pesa come e più di un gol. Salva il risultato e propizia l’azione della rete di Palacio. Per il resto normale amministrazione.
    Silvestre 5: Ce la mette tutta il ragazzo, ma la lucidità è un’altra cosa. I pericoli per la porta nerazzurra arrivano spesso dalle sue parti. Doveva essere la partita del rilancio. Rimandato.
    Cambiasso 6: il Cuchu è uno di quei calciatori che se sono fuori dal campo poi li rimpiangi. Contro il Partizan non sfoggia di certo il vestito migliore, ma il suo contributo di quantità a centrocampo lo garantisce sempre. Buona qualche incursione a fari spenti.
    Juan 6,5: un muro. Dalle sue parti non si passa, e alcuni recuperi in extremis mettono sale ad una prestazione nettamente sopra la sufficienza.
    Johathan 5,5: tanta corsa ma poca incisività. Prova incolore per il terzino brasiliano, che si applica ma soffre limiti evidenti.
    Guarin 6: Non certo un fulmine di guerra il colombiano centrocampista dell’Inter. Al Porto era tutta un’altra storia. La reazione alle tante chiacchiere dei giorni scorsi non è arrivata. In ogni caso le qualità del giocatore sono evidenti.
    Mudingayi 6: Solito gioco sporco. L’idea di Stramaccioni di piazzarlo esterno di centrocampo gli è piaciuto come un’ape dentro i pantaloni. Ma il ragazzo ha svolto il suo ruolo con dedizione. Nel’ultima fase del match lucido nel gestire diversi palloni.
    Pereira 6: Alvaro è il classico motorino di fascia. Non precisissimo sui cross, ma il suo contributo lo ha dato.
    Coutinho 7: fino al fattaccio (infortunio al 28’pt) nettamente il migliore in campo. Lampi di pura classe per un giovanotto che può e deve ancora crescere molto.
    Palacio 6,5: Mezzo punto in più per il gol. Per il resto l’argentino sbaglia qualcosa di troppo in rifinitura e si divora una clamorosa pala gol. L’infortunio ancora non è stato del tutto assorbito.
    Milito 6,5: il principe lo zampino ce lo mette sempre. I movimenti non sono più quelli del “Bernabeu”, ma la classe è quella di sempre. Delizioso il cross che ispira il gol del vantaggio.
    Cassano 5,5: Fantantonio meno meno. La prova del talento di Bari vecchia si cristallizza nel gol sbagliato malamente in avvio di ripresa.
    Zanetti 6: Infinito potrebbe essere un aggettivo riduttivo per il capitano del’Inter. Mai banale le sue partite, sempre concreto quando c’è da dare consistenza al gioco nerazzurro.
    Livaja 5: non morde il giovanissimo attaccante croato. Va bene, i palloni giocabili lavorati per lui sono pochissimi, ma è lecito attendersi qualcosa di più.

    VIDEO INTER-PARTIZAN BELGRADO 1-0

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  • Crisi Inter, dal mercato nessun big e i russi all’orizzonte

    Crisi Inter, dal mercato nessun big e i russi all’orizzonte

    Per fortuna c’è la Champions League a distogliere l’attenzione dei tifosi dell’Inter sul particolare periodo che la squadra sta vivendo in campionato. La sconfitta interna contro l’Udinese ha trascinato i nerazzurri, seppur con una partita in meno, a meno 15 dalla vetta ma distante anche dalle posizioni utili per l’Europa che conta. L’Inter non può fare a meno di giocare la Champions League e per questo Moratti nel summit post partita con Branca e Ranieri ha chiesto soluzioni immediate per scongiurare la crisi e riprender la via maestra. Nella scorsa stagione la rincorsa con Leonardo in panchina fu aiutata da una campagna acquisti invernale importante e di prospettiva, sia Ranocchia che Pazzini si rilevarono decisivi e anche Kharja ha contribuito nel sogno rimonta ai cugini rossoneri.

    Giovanni e Massimo Moratti – Inter | ©Claudio Villa/Getty Images

    Questo gennaio, invece, le indiscrezioni vogliono un’Inter attiva sul mercato ma più verso colpi di prospettiva o gregari e nessun colpo ad effetto. I tifosi sognano un rinforzo importante, sopratutto in mediana, dove i nerazzurri soffrono tantissimo e sul povero Cambiasso si vedono evidenti i segni della solitudine e della stanchezza. Arriverà Kucka anche se sta vivendo una stagione decisamente sottotono al Genoa mentre per la difesa il primo della lista è il promettente Juan Jesus ottimo colpo di prospettiva ma decisamente una incognita per il campionato attuale dove perà all’Inter servirebbe nuova linfa per ridurre le amnesia della retroguardia.

    Il terzo colpo dovrebbe esser un esterno d’attacco di destra in grado di garantire copertura in fase difensiva e dar sfogo alle azioni d’attacco magari in tandem con lungodegente Maicon. Il nome adesso più gettonato è quello di Ezequiel Schelotto autore di un sontuoso campionato con la maglia dell’Atalanta. Come si evince nessun colpo ad effetto anche se in molti credono in un lavoro sotto traccia per portare a Milano, ma in sponda nerazzurra, Carlos Tevez beffando i cugini rossoneri e regalando imprevedibilità ad un attacco dalle polveri bagnate. Sempre in prospettiva ma a Milano nella prossima stagione è da segnalare anche l’opzione strappata dall’Inter per Eduardo Vargas e Lazar Markovic.

    Quando il momento è negativo rumors e indiscrezioni si moltiplicano così come le presunte volontà di Massimo Moratti di alleggerire la sua posizione in seno all’Inter facendo entrare in orbita nerazzurra misteriosi russi che avrebbero voglia di investire in Italia. Questo tipo di notizie son da prender con le pinze e lo stesso Moratti ha prontamente smentito tutto ma l’insistenza e i soliti ben informati dicono che qualcosa bolle in pentola.

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    Crisi Inter, come se ne esce?

    • Calciomercato (41%, 293 Voti)
    • Ritorno di Oriali (25%, 181 Voti)
    • Esonero Branca (22%, 155 Voti)
    • Cambio allenatore (12%, 77 Voti)

    Totale Votanti: 716

  • Inter, opzione sul futuro Eduardo Vargas e Lazar Markovic

    Inter, opzione sul futuro Eduardo Vargas e Lazar Markovic

    E’ una scelta coraggiosa; il cui risultato è tutt’altro che scontato ma la strategia di calciomercato dell’Inter prevede oramai più acquisti di prospettiva che nomi di giocatori già affermati ed altisonanti. I vari Coutinho, Ranocchia e quelli più recenti come Alvarez e Castaignos o l’oggetto misterioso Poli ne sono tutte conferme ma pur con una classifica deficitaria e la necessità di rinforzare l’organico per puntare almeno alla Champions League le idee di mercato nerazzurro sembrano continuare sempre in questa direzione.

    Eduardo Vargas ©JUAN MABROMATA/AFP/Getty Images

    Bloccato Kucka per il centrocampo e vicinissimo a Juan Jesus per la difesa il calciomercato nerazzurro potrebbe presto completarsi con l’acquisto di Eduardo Vargas attaccante ventiduenne cileno esploso in questa stagione tanto da esser in lizza con Neymar per la conquista del titolo di miglior giocatore del Sud America. Attaccante esterno ma con una grande confidenza con il gol negli ultimi mesi ha iniziato ad irrompere nelle idee di mercato di tutte le big d’Europa con Milan e Napoli che avevano provato a far più di un tentativo per bloccarlo.

    Stando alle indiscrezioni di queste ultime ore è però l’Inter ad aver avuto la meglio avendo trovato l’accordo totale con l’Universidad de Chile grazie anche alla volontà del giocatore di vestire la maglia nerazzurra. Vargas dovrebbe esser bloccato già a gennaio ma dovrebbe arrivare in Italia la prossima stagione quando con molte probabilità l’Inter rinuncerà a Diego Milito.

    Andres Alvarado, agente di Eduardo Vargas, spiega la situazione del suo assistito “Vorrebbe andare via a fine 2011, dopo aver vinto tutto con l’Universidad. Vuole fare il salto di qualità e sarà difficile trattenerlo, anche perché non vuole farsi sfuggire questa opportunità”.

    Oltre a Vargas i nerazzurri pare abbiano già opzionato il promettente Lazar Markovic ultimo talento della “cantera” serba del Partizan Belgrado che per movimenti ricorda da vicino Jovetic. Due giocatori dunque interessanti e di prospettiva che segnano la volontà della società di cambiar definitivamente strategia di mercato.