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  • NBA: Bryant clamoroso, Lakers vincenti. Chicago ok

    NBA: Bryant clamoroso, Lakers vincenti. Chicago ok

    Una serata per certi versi storica quella appena conclusasi in America. Gli appassionati Nba hanno infatti potuto godere di prestazioni d’altissimo livello. E’ normale che i titoli delle prime pagine dei giornali questa mattina saranno tutti per Kobe Bryant, che contro i Jazz ha sfiorato una tripla doppia clamorosa (14 punti, 14 assist, 9 rimbalzi), rendendo ancora più spettacolare la vittoria dei Lakers su Utah allo Staples Center. Ma prima del match disputatosi a Los Angeles, gli spettatori hanno sognato guardando l’infinita sfida tra Hawks e Celtics, risoltasi soltanto dopo due overtime a favore di Atlanta. Come non sottolineare poi i 35 punti di Kyrie Irving nel successo di Cleveland sui Bucks e i 30 di James Harden contro gli Hornets. Ma riviviamo tutte le emozioni della notte nel racconto di oggi.

    Los Angeles Lakers – Utah Jazz 102-84

    Clamoroso Kobe Bryant con 14 punti, 14 assist e 9 rimbalzi | ©Harry How/Getty Images
    Clamoroso Kobe Bryant con 14 punti, 14 assist e 9 rimbalzi | ©Harry How/Getty Images

    Come vi avevamo anticipato nei pronostici di ieri (a proposito, 9 prese su 10), i Lakers sono tornati alla vittoria che mancava dal 16 gennaio scorso, quando sempre allo Staples Center i giallo-viola avevano battuto i Bucks con un punteggio simile (104-88). Quella di stanotte è la vittoria del gruppo, dove ad esaltarsi non è il singolo ma l’orchestra, grazie alla tanto famosa quanto agognata chemistry. Ed è così che Bryant si trasforma in assist-man, firmando 14 assist (12 soltanto nei primi tre periodi). Kobe fece qualcosa di simile undici anni fa, quando contro i Wizards mise a referto il suo personale career-high, quindici assist. Quando vedi Bryant interagire con i compagni di squadra allora capisci che qualcosa sta davvero cambiando nei Lakers. E dunque ti sembra quasi normale che Metta World Peace infili cinque bombe, che Nash si limiti a 2 assist, che Howard torni a brillare (17 punti e 13 rimbalzi), e via così all’infinito. Immaginiamo sia contento pure Pau Gasol (15), nonostante per lo spagnolo sia una rogna partire sempre dalla cara bench.

    Chicago Bulls – Golden State Warriors 103-87

    Anche la vittoria dei Bulls sui Warriors era facilmente pronosticabile, sopratutto (paradossalmente) dopo le vittorie di Stephen Curry e compagni contro Clippers e Thunder in meno di tre giorni. Chicago ha messo da subito le cose in chiaro, chiudendo il primo quarto avanti 31-13. Stavolta non è servito un Belinelli in versione “Shot”, con il Beli che si è riposato segnando 3 punti in 17 minuti. Il migliore dei Bulls è stato Kirk Hinrich con 25 punti. Tra gli ospiti invece brilla ancora David Lee, che chiude la serata con 23 punti e 6 rimbalzi.

    Atlanta Hawks – Boston Celtics 123-111 (2 OT)

    Chi la fa, l’aspetti. Dice così il proverbio e gli Hawks hanno dimostrato di conoscerlo alla perfezione, ricambiando Boston con la stessa moneta usata dai Celtics il 5 gennaio scorso, quando batterono proprio Atlanta 89-81 dopo una rimonta importante. Stanotte i punti recuperati da Horford e compagni sono stati 27, sebbene ci siano voluti due overtime per avere la meglio su KG (24) e Rajon Rondo, per la seconda serata consecutiva in tripla doppia (16 punti, 11 assist, 10 rimbalzi). Lo stesso Al Horford (7 punti nel secondo overtime) insieme a Kyle Horver (27, 8/11 da tre) ha contribuito in maniera decisiva al successo dei padroni di casa. Continua dunque la striscia negativa di Boston, al loro sesto ko consecutivo.

    Dallas Mavericks – San Antonio Spurs 107-113

    Se non ci fossero i Thunder ad ovest parleremmo degli Spurs come la migliore squadra della lega. Ennesima vittoria di San Antonio, che viola il parquet di Dallas conquistando un successo super meritato. Alla vigilia di questa partita avevo dato fiducia ai Mavericks, convinto che la stanchezza potesse giocare un fattore decisivo nelle gambe degli ospiti. Niente di tutto invece. Anche in assenza di Tim Duncan, gli Spurs sono riusciti ad avere la meglio, anche facilmente, di Dallas, con un Tony Parker ancora in grande forma (23 punti e 10 assist).

    Miami Heat – Detroit Pistons 110-88

    Battendo Detroit gli Heat hanno conquistato la quarta vittoria consecutiva, ribadendo se ce ne fosse bisogno la leadership nella Eastern Conference. Eccetto il primo quarto (30-31 per gli ospiti), la partita è sempre stata sotto il controllo di Miami, che ha trovato in Dwyane Wade (29) e LeBron James (23). Ed è così che la vittoria degli Heat passa quasi in secondo piano di fronte al canestro da metà campo di un simpatico nanetto di 50 anni, che realizza il tiro della vita e si porta a casa 75 mila dollari ed un abbraccio affettuoso di LeBron. Robe da pazzi.

    Sacramento Kings – Oklahoma City Thunder 95-105

    Dopo il ko nell’ultima partita contro gli Warriors, i Thunder tornano subito alla vittoria battendo in trasferta i Kings. Riprende confidenza col canestro anche Russell Westbrook, reduce da un’inguardabile 3/21 dal campo, che chiude la serata mettendo a referto 18 punti e 14 assist. Non spendiamo ormai più aggettivi per Kevin Durant (24), ma la schiacciata terrificante di stanotte crediamo se la dimenticheranno in pochi.

    Cleveland Cavaliers – Milwaukee Bucks 113-108

    Ritrovarsi sopra di 20 punti nel terzo quarto sul parquet di Cleveland per poi perdere miseramente. E’ quanto successo ai Bucks stanotte, incapaci di reagire allo show di uno dei migliori attori dell’Nba, tale Kyrie Irving, che dopo la convocazione all’All Star Game come riserva segna 35 punti d’oro nella vittoria dei Cavaliers, a cui ormai nessuno più credeva.

    Washington Wizards – Minnesota Timberwolves 114-101

    Bentornato John Wall. Alla sua prima apparizione da titolare in questa stagione, John Wall (14) e Jordan Crawford (19) stendono le velleità dei Twolves, e confermano la ripresa dei Wizards. Inutili per gli ospiti i 14 punti di Luke Ridnour e i 18 di Derrick Williams.

    Memphis Grizzlies – Brooklyn Nets 101-77

    Dopo otto vittorie nelle ultime nove partite, si ferma la corsa dei Nets sul campo dei Grizzlies. I padroni di casa esultano con i 20 punti di Marc Gasol e i 14 di Mike Conley. Ottima prestazione del collettivo per Memphis, che manda in doppia cifra sette giocatori. Top scorer degli ospiti è Brook Lopez con 18 punti.

    New Orleans Hornets – Houston Rockets 82-100

    Chiudiamo il racconto della serata con il one-man show di James Harden. Barbanera segna 30 punti nel successo in trasferta dei Rockets su New Orleans. Houston sempre avanti nel punteggio, con gli Hornets che oltre a cambiare il proprio nome ora rischiano anche di perdere la faccia.

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 28-12
    2. Knicks 26-14
    3. Bulls 26-16
    4. Pacers 26-17
    5. Nets 26-17
    6. Hawks 25-18
    7. Bucks 22-19
    8. Celtics 20-23
    9. 76 ers 17-25
    10. Pistons 16-27
    11. Raptors 16-27
    12. Magic 14-28
    13. Cavaliers 12-32
    14. Wizards 10-31
    15. Bobcats 10-32

    Classifica Western Conference

    1. Thunder 34-10
    2. Spurs 35-11
    3. Clippers 32-12
    4. Grizzlies 28-14
    5. Warriors 26-16
    6. Nuggets 26-18
    7. Jazz 23-20
    8. Rockets 23-22
    9. Blazers 21-21
    10. Timberwolves 17-23
    11. Lakers 18-25
    12. Mavericks 18-25
    13. Kings 16-28
    14. Suns 15-28
    15. Hornets 14-29

    Nba Top 10 25 gennaio

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  • Pronostici Nba: Lakers, è arrivata l’ora della vittoria?

    Pronostici Nba: Lakers, è arrivata l’ora della vittoria?

    Dopo la rivincita di Carmelo Anthony al TD Garden di Boston e la clamorosa sconfitta dei Clippers contro i Suns in Arizona, andiamo a scoprire le dieci partite della notte per la nostra rubrica pronostici Nba. Tutti gli occhi saranno inevitabilmente puntati sui Los Angeles Lakers, chiamati a vincere per non perdere ulteriore terreno dalla zona play-off. Il match di stasera contro i Jazz può essere l’occasione ideale. In campo anche Marco Belinelli, con i Bulls che ricevono allo United Center di Chicago i Warriors di Stephen Curry e David Lee, reduci dal roboante successo contro Oklahoma. Sfida molto interessante anche a Dallas, dove i Mavericks incontrano Tony Parker e Tim Duncan, freschi di convocazione all’All Star Game. Partita apertissima infine alla Philips Arena tra Hawks e Celtics.

    Los Angeles Lakers – Utah Jazz

    Kobe Bryant vuole uscire dal tunnel | ©Harry How/Getty Images
    Kobe Bryant vuole uscire dal tunnel | ©Harry How/Getty Images

    Una cosa è certa, non sarà semplice per i Lakers vincere contro i Jazz, che in stagione hanno già sconfitto i giallo-viola due volte. Striscia positiva che arriva persino a sette vittorie consecutive se si sommano anche le due sfide della preseason disputate ad ottobre. In più nei Lakers mancherà quasi sicuramente Dwight Howard, infortunatosi di nuovo alla spalla durante il secondo periodo della partita contro Memphis. Nonostante dunque le statistiche non siano favorevoli ai californiani, proviamo a concedere ancora fiducia a Kobe e compagni, se non altro per la situazione in classifica ormai drammatica. Una sconfitta oggi infatti complicherebbe ancora di più le cose per la squadra di Mike D’Antoni, attualmente in dodicesima posizione nella Western Conference con cinque partite di svantaggio sui Rockets. La lucidità sotto canestro di Gasol, unita alla visione di gioco di nonno Nash, con un Bryant che viaggia ad una media di 29.2 a partita, basteranno per battere questa sera i Jazz? Pronostico: 1

    Chicago Bulls – Golden State Warriors

    Dovendo scegliere chi tra Chicago e Golden State sia la più bella sorpresa di quest’anno, diamo la nostra preferenza ai Warriors di Stephen Curry (escluso dalla lista dell’All Star Game) e David Lee, quest’ultimo invece selezionato tra le riserve della Western Conference (non accadeva dal ’97 che un giocatore dei Warriors fosse selezionato per il grande evento del basket nordamericano, l’ultimo fu Latrell Sprewell). Ma anche Chicago non è da meno, forte della sua quarta piazza nella Eastern Conference e di un gioco importante nonostante l’assenza del suo leader incontrastato, Derrick Rose. I Tori Rossi saranno rappresentati al Toyota Center di Houston da Luol Deng e Joakim Noah. Per uno dei più forti rimbalzisti della lega (media di 10.9 a partita) sarà la prima partecipazione all’All Star Game. Nell’unico precedente in stagione tra le due squadre, i Warriors superarono Chicago 99-91 a fine dicembre. Sia a livello mentale che fisico gli ospiti potrebbero pagare i due successi contro Clippers e Thunder, mentre i Bulls vorranno chiudere al meglio la serie di quattro partite in casa con quella che sarebbe la terza vittoria, dopo i successi contro Lakers e Pistons, entrambi arrivati dalle mani di Marco Belinelli. Pronostico: 1

    Dallas Mavericks – San Antonio Spurs

    I Mavericks stanno giocando il loro miglior basket da inizio stagione, collezionando cinque vittorie nelle ultime sei partite, perdendo soltanto contro i Thunder all’overtime, striscia positiva che ha permesso a Dallas di recuperare importanti posizioni nella corsa play-off. Gli Spurs hanno già inserito il pilota automatica e negli ultimi dieci match hanno perso soltanto in due occasioni, sempre in trasferta. Dopo aver scavalcato al secondo posto in classifica i Los Angeles Clippers, San Antonio affronta oggi la quinta partita negli ultimi sette giorni. La stanchezza dunque e diverse motivazioni potrebbero giocare un ruolo forse decisivo. Pronostico: 1

    Atlanta Hawks – Boston Celtics

    Neanche la strepitosa prestazione di Rajon Rondo ha salvato i Celtics dal ko interno contro i Knicks di Melo Anthony, portando così a cinque sconfitte consecutive la striscia negativa che sta vivendo Boston. In ogni caso i verdi mantengono un discreto margine di vantaggio sui Sixers, quindi per assurdo potremmo dire che la partita di oggi sia più importante per i padroni di casa piuttosto che per Paul Pierce e compagni. Se infatti Boston può comunque contare sull’enorme tradizione che ha alle spalle e sull’esperienza dei suoi giocatori, gli Hawks invece devono giocare qualsiasi partita da qui alla fine come fosse la finalissima per l’anello. Se poi consideriamo il discreto periodo di forma attraversato da Atlanta, reduce da due vittorie consecutive, ed il probabile rientro di Al Horford, un successo stanotte degli Hawks non è poi così impossibile. Pronostico: 1

    Pronostici Nba di oggi 25 gennaio 2013

    Lakers – Jazz 1
    Bulls – Warriors 1
    Mavericks – Spurs 1
    Hawks – Celtics 1
    Wizards – Timberwolves 1
    Cavaliers – Bucks 1
    Heat – Pistons 1
    Hornets – Rockets 2
    Grizzlies – Nets 1
    Kings – Thunder 2

  • All Star Game 2013, tra le riserve brillano Irving e George

    All Star Game 2013, tra le riserve brillano Irving e George

    In nottata è stato completato il roster dell’All Star Game 2013 con le riserve delle due squadre. Poche le sorprese al momento dell’annuncio ufficiale, con i nomi delle 14 riserve (sette per ciascun quintetto) ampiamente pronosticati alla vigilia. Tra questi non figura il nome di nessuno dei nostri italiani. Lascia sinceramente l’amaro in bocca non vedere nella Western Conference il nostro Danilo Gallinari, che dopo un’ottima prima parte di stagione avrebbe forse meritato una considerazione maggiore da parte del pubblico statunitense. Ricordiamo che la grande sfida tra i giocatori migliori della Eastern e Western Conference si terrà il prossimo 17 febbraio allo Toyota Center di Houston, in Texas, sede dell’All Star Game di quest’anno. Conosciamo i nomi dei protagonisti.

    All Star Game 2013, the starters 

    EASTERN CONFERENCE – Immancabili i due diamanti di Miami, LeBron James e Dwyane Wade, anche in questa stagione trascinatori degli Heat, attualmente al primo posto in classifica ad Est. Ci sono anche Rajon Rondo e Kevin Garnett per Boston. Insieme a loro infine Carmelo Anthony, leader incontrastato dei New York Knicks, seconda forza della Conference.

    WESTERN CONFERENCE – Dall’altra parte della costa americana la California offre Kobe Bryant (insieme a KG e Timmy il veterano della manifestazione) e Dwight Howard per i Lakers, Chris Paul e Blake Griffin per i Clippers. Come ciliegina sulla torta l’immancabile Kevin Durant, il miglior realizzatore dell’intera lega, protagonista insieme ai Thunder di una stagione fin qui assolutamente da incorniciare.

    The reserves 

    Kyrie Irving tra le riserve della Eastern Conference | ©Chris Chambers/Getty Images
    Kyrie Irving tra le riserve della Eastern Conference | ©Chris Chambers/Getty Images

    EASTERN CONFERENCE – C’è Chris Bosh, e non poteva essere altrimenti, che va così ad unirsi ai big two di Miami. I Bulls piazzano invece Luol Deng e Joakim Noah, alla sua prima partecipazione all’All Star Game. Ma c’è anche Tyson Chandler dei Knicks e Jrue Holiday dei Sixers. Infine menzione particolare per Paul George dei Pacers e sopratutto Kyrie Irving dei Cavaliers, miglior rookie del 2011 e anche quest’anno spettacolare nonostante Cleveland faccia enorme fatica.

    WESTERN CONFERENCE – Ovest mette invece in mostra Tony Parker e Tim Duncan dei Spurs, Russell Westbrook dei Thunder, James Gillette Harden, chiamato a fare gli onori di casa, LaMarcus Aldridge dei Portland Blazers (dispiace per l’assenza di Lillard), David Lee della sorpresa Warriors e Zac Randolph dei Memphis Grizzlies.

    All Star Game 2013: il roster definitivo

    Eastern Conference titolari

    Dwyane Wade (Heat): 9^ partecipazione
    Rajon Rondo (Celtics): 4^ partecipazione
    LeBron James (Heat): 9^ partecipazione
    Carmelo Anthony (Knicks): 6^ partecipazione
    Kevin Garnett (Celtics): 15^ partecipazione

    Western Conference titolari

    Kobe Bryant (Lakers): 15^ partecipazione
    Chris Paul (Clippers): 6^ partecipazione
    Kevin Durant (Thunder): 4^ partecipazione
    Dwight Howard (Lakers): 7^ partecipazione
    Blake Griffin (Clippers): 3^ partecipazione

    Eastern Conference reserve

    Chris Bosh (Heat): 8^ partecipazione
    Luol Deng (Bulls): 2^ partecipazione
    Jrue Holiday (76 ers): 1^ partecipazione
    Tyson Chandler (Knicks): 1^ partecipazione
    Kyrie Irving (Cavaliers): 1^ partecipazione
    Joakim Noah (Bulls): 1^partecipazione
    Paul George (Pacers): 1^ partecipazione

    Western Conference riserve

    Tim Duncan (Spurs): 14^ partecipazione
    Tony Parker (Spurs): 5^ partecipazione
    Russell Westbrook (Thunder): 3^ partecipazione
    LaMarcus Aldridge (Blazers): 2^ partecipazione
    David Lee (Warriors): 2^ partecipazione
    Zach Randolph (Grizzlies): 2^ partecipazione
    James Harden (Rockets): 1^ partecipazione

    LE DIVISE DELL’ALL STAR GAME 2013

  • NBA: Gallinari e Belinelli vincono, Lakers giù

    NBA: Gallinari e Belinelli vincono, Lakers giù

    Serata Nba scoppiettante quella appena trascorsa. Gallinari e Belinelli vincono rispettivamente contro Houston Rockets e Detroit Pistons, due vittorie ampiamente pronosticate alla vigilia. Così come il successo dei Warriors sui Thunder alla Oracle Arena, dove la prestazione sottotono (per usare un eufemismo) di Russell Westbrook ha messo in ombra persino Kevin Durant e i suoi 33 punti. Vittoria più sofferta del previsto invece per Miami, a cui serve un overtime preceduto da una pazzesca rimonta per avere la meglio sui Raptors. Continua infine il momento negativo dei Los Angeles Lakers, sconfitti stanotte dai Grizzlies di Marc Gasol, nonostante i 29 punti di Kobe Bryant. Piove sul bagnato nella terra dei californiani, con Howard che esce nel secondo quarto per infortunio.

    Gallinari e Belinelli vedono i play-off

    Danilo Gallinari ancora vincente | ©Doug Pensinger/Getty Images
    Danilo Gallinari ancora vincente | ©Doug Pensinger/Getty Images

    Il Gallo si sbarazza del Barbanera trascinando Denver sempre più in alto. Con i bookmakers che davano alla vigilia favoriti i texani, Gallinari (18) in collaborazione con Ty Lawson (21) e Wilson Chandler (20, dalla panchina) trionfa al Toyota Center di Houston per 105-95. Mr Gillette è ancora una volta il migliore dei suoi con 23 punti e 7 assist, ma se il resto della squadra viene preso come esempio da Leopardi per il suo nulla cosmico i conti alla fine rischiano di non tornare mai.

    Seconda vittoria casalinga consecutiva per i Chicago Bulls, che superano di tre lunghezze (85-82) i Pistons grazie all’ultimo canestro del nostro Beli. La vittoria dei Tori rossi porta la firma originale di Jimmy Butler (18) e di un fantastico Joakim Noah a rimbalzo (18, again). Prezioso anche l’apporto di Taj Gibson (14) dalla panchina. Per Marco Belinelli serata ancora da incorniciare dopo quella contro i Lakers, nonostante i soli cinque punti segnati (2/6 dal campo) in 21 minuti giocati.

    Lakers e Thunder, due sconfitte diverse

    Senza voler aprire il triste libro del Piccolo chimico possiamo intuire come le due sconfitte subite dai Lakers e dai Thunder questa notte abbiano un peso specifico completamente opposto. Da una parte infatti abbiamo una squadra che comunque detiene il miglior record della lega (33-10) e difficilmente incontrerà ulteriori ostacoli nella marcia verso i play-off. Dall’altra invece abbiamo un quintetto che non ha né capo né coda. D’accordo, la copertina può anche essere la più bella del mondo, ma se dentro non hai contenuti col cavolo che diventi un best-seller.

    E così Kobe Bryant può segnare altri 20 mila punti, Mike D’Antoni può pure continuare a sorridere manco fosse Ronaldinho, che ecco quasi per magia materializzarsi lo scary-movie più spassoso di tutta l’Nba: Lakers out. A tutto questo aggiungiamoci anche che Howard si è nuovamente infortunato. Va da sé che la situazione non è affatto da peace and love in quel di Los Angeles.

    Quelli di Oklahoma invece possono permettersi di perdere anche tutte le partite da qui alla fine della stagione che tanto non rischierebbero ugualmente la qualificazione ai play-off. Dopo aver vestito i panni di Attila contro i Lakers e quelli da marziano contro i Clippers, Durant conosce anche il sapore della sconfitta contro Curry (31) e le altre allegre marmotte dei Warriors. Serata da dimenticare in fretta per Westbrook, protagonista in negativo di un orrido 3/21 dal campo, roba da chiedere al primo che capita una busta per ripararsi dalla dea Vergogna.

    LeBron conosce l’Hakuna matata

    Dal suo arrivo la Florida si è trasformata nella grande terra dei re, dove l’aria è più pulita, l’acqua non finisce mai, e il cibo è sconfinato. LeBron James, alias il Re Leone, le ha cantate ai Raptors, neanche fossero le famigerate iene lanciate all’attacco da Scar. E così, con il fido Wade (35), ha incantato il pubblico dell’American Airlines recitando alla perfezione l’Hakuna matata (31 punti, 10 rimbalzi, 11 assist), indicando la via maestra agli Heat. In fondo che preoccupazioni ci sono quando c’è il Prescelto in campo? Hakuna matata.

    Nba, tutti i risultati di oggi 23 gennaio 2013

    Bobcats – Hawks 92-104
    Heat – Raptors 123-116 (ot)
    Bulls – Pistons 85-82
    Grizzlies – Lakers 106-93
    Rockets – Nuggets 95-105
    Timberwolves – Nets 83-91
    Spurs – Hornets 106-102
    Jazz – Wizards 92-88
    Kings – Suns 96-106
    Blazers – Pacers 100-80
    Warriors – Thunder 104-99

    Classifica Eastern Conference

    1.  Heat 27-12
    2. Knicks 25-14
    3. Nets 26-16
    4. Bulls 25-16
    5. Pacers 26-17
    6. Hawks 24-18
    7. Bucks 22-18
    8. Celtics 20-21
    9. 76 ers 17-25
    10. Pistons 16-26
    11. Raptors 15-27
    12. Magic 14-27
    13. Cavaliers 11-32
    14. Bobcats 10-32
    15. Wizards 9-31

    Classifica Western Conference

    1. Thunder 33-10
    2. Spurs 34-11
    3. Clippers 32-11
    4. Grizzlies 27-14
    5. Warriors 26-15
    6. Nuggets 26-18
    7. Jazz 23-19
    8. Rockets 22-22
    9. Blazers 21-21
    10. Timberwolves 17-22
    11. Mavericks 18-24
    12. Lakers 17-25
    13. Kings 16-27
    14. Hornets 14-28
    15. Suns 14-28

    Le 10 migliori giocate della notte

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  • Pronostici Nba: Bulls-Lakers, Belinelli sfida Bryant

    Pronostici Nba: Bulls-Lakers, Belinelli sfida Bryant

    Dopo la grande notte di Gallinari e la caduta dei Lakers a Toronto, torna la consueta rubrica dei pronostici Nba. Nove le partite in programma nella notte italiana. Sotto i riflettori ancora i giallo-viola di Mike D’Antoni, stavolta impegnati allo United Center dei Bulls del nostro Marco Belinelli. Altra sfida di cartello quella che vede i Knicks di Carmelo Anthony affrontare al Garden di New York i Nets. Non va sottovalutato nemmeno l’impegno in trasferta dei Clippers sul parquet di Golden State. Anche gli Spurs saranno di scena fuori casa su un campo non proprio semplicissimo, quello dei 76 ers. Così come Clipper e San Antonio, la vittoria passa on the road anche per gli Houston Rockets. Grizzlies-Pacers, Hornets-Kings, Hawks-Twolves e Blazers-Wizards completano il programma.

    Pronostici Nba, Chicago Bulls – Los Angeles Lakers

    Marco Belinelli all'esame Bryant | ©Jared Wickerham/Getty Images
    Marco Belinelli all’esame Bryant | ©Jared Wickerham/Getty Images

    Non si può dire che i Lakers se la passino bene in classifica. Dopo il passo falso contro Toronto, i giallo-viola si son visti scavalcare in classifica persino da Dallas, che invece ha svolto il proprio compito alla perfezione nella trasferta di Orlando. Oltre il danno anche la beffa per i californiani, i quali non potranno utilizzare Dwight Howard, espulso al termine del secondo periodo nella sfortunata trasferta dell’Air Canada Centre. L’assenza di Diwght potrebbe pesare in maniera decisiva, considerando anche la disarmante prova difensiva mostrata nella notte appena trascorsa. Chicago non sarà un rullo compressore in casa (11-11), a ciò aggiungiamoci pure l’assenza quasi certa di Deng, ma i Bulls possono approfittare di un avversario ancora in convalescenza. Pronostico: 1

    New York Knicks – Brooklyn Nets

    Dopo Bulls-Lakers, l’incontro del Madison Square Garden ha tutte le potenzialità per offrire il miglior spettacolo della serata. I Knicks (25-13) possono vantare un record casalingo di 14 vittorie e 5 sconfitte, ruolino di marcia che se confrontato con quello dei Nets lontano da casa (8-9) può già dare una mano ad indirizzare il match a favore dei padroni di casa. In più va sottolineato come New York abbia superato il periodo di flessione attraversato ad inizio gennaio e sia reduce da due vittorie consecutive (una a Londra nella partita “esibizione” contro Detroit). La nostra sensazione è quella di un successo casalingo di Melo e compagni, nonostante i Nets di coach P.J Carlesimo (8-2 negli ultimi dieci incontri) restino una delle franchigie più solide della Eastern Conference. Pronostico: 1

    Golden State Warriors – Los Angeles Clippers

    Se Golden State (24-15) avesse incontrato i Clippers (32-9) due settimane le avremmo dato molte più chances di vittoria rispetto a quante siamo costretti a darne oggi. Dal tre gennaio ad oggi questa sarà la terza volta che i Warriors sfideranno i californiani. L’ultima volta che Cp3 e compagni hanno giocato alla Oracle Arena subirono un pesante ko (-21), sconfitta però recuperata con gli interessi tre giorni dopo allo Staples Center. Il periodo di forma non eccelso attraversato dai padroni di casa (2-5 nelle ultime sette partite disputate) ci autorizza a credere nell’ennesima vittoria dei Clippers, che stanotte hanno la possibilità di scalzare dalla vetta della Western Conference i Thunder, quest’ultimi battuti all’overtime da Denver 12 ore fa. Pronostico: 2

    Portland Blazers – Washington Wizards

    Non vogliamo sorprese stavolta. Portland (20-20) ha tutte le carte in regola per lasciarsi alle spalle la striscia negativa di cinque sconfitte consecutive e questa sera contro i Wizards (8-30) dovrebbe far valere l’intramontabile legge della natura, dove il più forte resta e quello debole soccombe. Lillard (vincerà il duello con Beal?), Aldridge, Nicolas Batum, è davvero enorme il potenziale a disposizione dei padroni di casa per avere la meglio sulla squadra che detiene uno dei peggiori record in trasferta (2-17). Pronostico: 1

    Pronostici Nba, le altre partite

    76 ers – Spurs: 2
    Hornets – Kings 2
    Grizzlies – Pacers 1
    Hawks – T-Wolves 2
    Bobcats – Rockets 2

  • NBA: Gallinari batte Durant, Lakers a picco senza Howard

    NBA: Gallinari batte Durant, Lakers a picco senza Howard

    Soltanto quattro le partite Nba giocate nella notte italiana ma non sono mancate di certo le sorprese. La più clamorosa si è registrata all’Air Canada Centre, dove i Lakers, superfavoriti alla vigilia, hanno imbroccato una serata storta, condizionati anche da un arbitraggio che ha scatenato l’ira di Mike D’Antoni, esploso letteralmente nei minuti conclusivi del quarto periodo quando il destino pareva ormai già segnato per i giallo-viola. L’altra sorpresa è la vittoria all’overtime di Denver contro i lanciatissimi Thunder. Un ruolo importante nel successo dei Nuggets lo recita anche il nostro Danilo Gallinari, che chiude la serata mettendo a referto 18 punti. Nelle altre due partite vittoria in trasferta per Dallas ad Orlando ed ennesimo ko di Boston contro Detroit.

    NBA, Toronto Raptors – Los Angeles Lakers 108-103

    Poche volte in questa stagione si era visto un Mike D’Antoni così, letteralmente fuori di sé dopo decisioni arbitrali (su tutte l’espulsione di Dwight Howard al termine del secondo periodo) secondo lui contrarie ai giallo-viola e che in qualche modo hanno portato all’inopinata sconfitta contro Toronto (15-26) al Canada Air Centre. L’occasione era di quelle ghiotte per riuscire a recuperare terreno rispetto alle rivali per l’ottavo posto, dopo le sconfitte della sera prima di Houston e Portland, ma i Lakers hanno trovato il modo di sprecarla malamente. Il vero problema è stata la difesa, a tratti imbarazzante, incapace di catturare il pallone quando tutte le leggi della fisica sono favorevoli. Impossibile però trascurare l’assenza forzata di Howard, perché il contributo del numero 12 nella difesa dei californiani è importante quanto il sole lo è per le piante. I Raptors approfittano quindi sia della mollezza difensiva degli ospiti sia della prova maiuscola offerta da Jose Calderon, che chiude la serata con 22 punti e 9 assist, a cui si aggiungono i 18 punti di Landry. Tanti, forse troppi, gli errori Bryant invece (10/32 da due), nonostante sia comunque anche questa notte il top scorer dei suoi con 26 punti, uno in più di Pau Gasol.

    NBA, Denver Nuggets – Oklahoma City Thunder 121-118 (OT)

    Danilo Gallinari marcato da KD | ©Doug Pensinger/Getty Images
    Danilo Gallinari marcato da KD | ©Doug Pensinger/Getty Images

    Denver pone fine alla serie di sei vittorie consecutive dei Thunder (32-9) e piazza il sedicesimo trionfo al Pepsi Center in 19 partite (16-3). Successo importante quello dei Nuggets, che si aggiudicano meritatamente l’incontro che li ha visti ribattere colpo su colpo ai canestri della scatenata coppia Durant (37) – Westbrook (36), protagonista con 73 punti complessivi. Proprio Russel aveva portato la sfida all’overtime con il canestro da due a 25 secondi dal termine dell’incontro per il definitivo 109-109. A decidere la partita è stato il layup a 46″ dal termine di Kenneth Faried, che ha riportato avanti Denver 117-116. I successivi liberi di Andre Miller e Wilson Chandler hanno fatto il resto. Oltre a The Manimal Denver deve erigere già da oggi una statua a Corey Brewer, dopo la sensazionale prestazione da 26 punti partendo dalla panchina. Per il nostro Danilo Gallinari 18 punti in 38 minuti giocati.

    NBA, Orlando Magic – Dallas Mavericks 105-111

    Continua il momento positivo di Dallas (18-24), che supera anche Orlando e inizia a sognare una clamorosa rimonta sull’ottavo posto nella Western Conference. Gara quasi sempre controllata dai Mavericks, sopra di 13 punti anche nell’ultimo periodo, prima di farsi rimontare pericolosamente dai Magic fino al 104-102 negli ultimi 60 secondi. A porre una definitiva sentenza sul match ci ha pensato Darren Collison con una tripla a 31″ dal termine. Per Dallas migliore in campo Shawn Marion con 20 punti e 10 rimbalzi. E’ stato però tutto il collettivo a girare per il meglio, con ben 7 giocatori in doppia cifra sui 9 che sono scesi sul parquet. Ancora una volta importante l’apporto dalla panchina di Vince Carter (15), mentre si ferma a 12 punti Dirk Nowitzki. Tra i padroni di casa top scorer Glen Davis con i suoi 26 punti, a cui si aggiungono i 20 di Jameer Nelson e i 18 di J.J. Redick.

    NBA, Detroit Pistons – Boston Celtics 103-88

    Serata da dimenticare in fretta per i Celtics (20-20), che a Detroit (15-25) subiscono il terzo ko consecutivo. Inutili i 15 assist di Rajon Rondo in una partita che ha visto i padroni di casa dominare su quasi tutti i fondamentali di gioco. Disarmante poi la facilità con cui Greg Monroe (15) e compagni sono scappati nel quarto periodo, rendendo così il finale di partita particolarmente noioso, aggettivo che comunque è ben lontano da quanto visto nei primi tre quarti, con l’attacco di Detroit devastante per lo spettacolo offerto da Brandon Knight. Con questo successo comunque i Pistons restano ugualmente lontani dall’ottava piazza della Eastern Conference occupata proprio da Boston, che conserva un margine di cinque vittorie.

    NBA, classifica Eastern Conference

    1. Heat 26-12
    2. Knicks 25-13
    3. Pacers 25-16
    4. Nets 24-16
    5. Bulls 23-16
    6. Hawks 22-18
    7. Bucks 21-18
    8. Celtics 20-20
    9. 76ers 17-23
    10. Pistons 15-25
    11. Raptors 15-26
    12. Magic 14-26
    13. Bobcats 10-30
    14. Cavaliers 10-32
    15. Wizards 8-30

    NBA, classifica Western Conference

    1. Thunder 32-9
    2. Clippers 32-9
    3. Spurs 32-11
    4. Grizzlies 26-13
    5. Warriors 24-15
    6. Nuggets 25-18
    7. Jazz 22-19
    8. Rockets 21-21
    9. Blazers 20-20
    10. Timberwolves 17-20
    11. Mavericks 18-24
    12. Lakers 17-23
    13. Kings 16-25
    14. Hornets 13-27
    15. Suns 13-28

    NBA, Top 5 Plays

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  • NBA: LeBron schianta i Lakers con 39 punti

    NBA: LeBron schianta i Lakers con 39 punti

    C’era un solo grande spettacolo (Londra capirà) nella notte Nba, che offriva al pubblico statunitense (ed europeo) quattro incontri. Su tutti ovviamente spiccava quello dello Staples Center di Los Angeles, dove i Lakers affrontavano i detentori dell’anello, i Miami Heat. Reduce da due vittorie consecutive, la squadra di Mike D’Antoni sembrava potesse farcela a superare il quintetto di coach Spoelstra, sopratutto per via del rendimento esterno non proprio eccezionale di Miami (fino a stanotte aveva un record di nove vittorie e nove sconfitte). I giallo-viola si sono presentati al completo davanti a LeBron e Wade, che compiva proprio oggi la veneranda età di 31 anni. Oltre al recupero di Dwight Howard, che risaliva già a 48 ore prima, i californiani hanno potuto contare anche sull’apporto di Pau Gasol, assente per diverse partite a causa di un infortunio al naso durante il match contro i Nuggets del nostro Danilo Gallinari. Nonostante le premesse fossero di una grande partita, a detta degli esperti equilibrata, in realtà ha visto il netto predominio degli ospiti, guidati da uno strepitoso LeBron James.

    MUFASA – Già, il re dell’immensa savana statunitense è sempre lui, Mufasa. Dopo aver raggiunto i 20 mila punti nell’incontro di ieri contro gli Warriors, abbattendo di fatto qualsiasi precedente record, carte d’identità alla mano, LeBron ha dato un’ulteriore dimostrazione di forza nella casa dell’acerrimo nemico, Kobe Bryant. Fra le altre cose quest’ultimo gli ha soffiato il trono dell’audience, se così si può definire, riguardo le votazioni del pubblico per la partecipazione all’All-Star Game, in programma a Houston in Texas dal 15 al 19 febbraio, superandolo di quasi ottomila voti e relegandolo al secondo posto. Dicevamo della prova autoritaria di stanotte sul parquet dei Los Angeles. Già i numeri da soli bastano a descrivere quello che è stato LeBron nella serata appena conclusasi: 39 punti (17/25 da due), 7 rimbalzi e 8 assist in 42 minuti giocati. E’ stato lui ad aprire le danze nel primo quarto, ed è stato sempre lui a chiuderle fissando il risultato sul 99-90. Quando poi hai per compagno di squadra Dwyane Wade (27) le cose si semplificano e tutto si trasforma in magia.

    LeBron James senza freni a Los Angeles | ©Mike Ehrmann/Getty Images
    LeBron James senza freni a Los Angeles | ©Mike Ehrmann/Getty Images

    KOBE – Se sbagli i primi 14 tiri sui 17 che provi capisci subito che qualcosa non va. E anche se ti chiami Kobe Bryant e segni 13 punti sui 22 totali nell’ultimo quarto, riuscendo con una tripla delle tue ad impattare sul 90-90 a due minuti dalla fine, puoi solo sperare in un altro miracolo, che però non sempre accade. Già, perché poi succede che in squadra hai Dwight Howard, contro il quale se la prendono quelli intelligenti di Miami, e lo mettono alla prova del nove, quella dei tiri liberi. E puntualmente Dwight li sbaglia, realizzando un 1/4 alla fine della fiera decisivo, in negativo, per i Lakers. D’altronde che importa segnare 13 punti e catturare 16 rimbalzi se poi nel momento clou dell’incontri non arrivi neanche al ferro a cronometro fermo? Già, nulla. Per carità, la rincorsa ai play-off verosimilmente riuscirà, con i Lakers che stacheranno quantomeno l’ottavo posto nella Western Conference, con Portland che dovrebbe recitare il ruolo di vittima sacrificale. Però in un’eventuale sfida play-off alcuni fattori potrebbero far sì che la gara venga decisa già prima della palla a due.

    NONNO ALLEN – Si sa, il basket vive di variabili infinite e apocalittiche, sulle quali un coach può spendere ore e ore di fronte ad una lavagnetta che quest’ultima non riuscirà mai a rispondere ai quesiti fondamentali. Perché Ray Allen segna sette dei nove punti totali negli ultimi cinque minuti della partita? Ecco, questa domanda Mike D’Antoni sicuramente se la sta ponendo, anche ora che presumibilmente è a letto. Ma, a meno che non conosca qualche oscura divinità ancestrale, Mike non si saprà dare una risposta. Fatto sta che questa sera allo Staples Center Ray Allen è stato il Fattore. Ha segnato una tripla pesantissima sul 83-83, riportando avanti Miami di tre lunghezze a 4.54 dalla sirena. Due minuti dopo ha realizzato un altro canestro da due importantissimo sul 88-86. Ed infine ha segnato forse il canestro decisivo del 94-90 ad 1.30 dal termine, indirizzando in maniera definitiva il match verso la sua squadra.

    Los Angeles Lakers: Kobe Bryant 22, Metta World Peace 16, Howard 13
    Miami Heat: LeBron James 39, Dwyane Wade 27, Ray Allen 9

    TUTTI I RISULTATI NBA DEL 17-01-2013

    DETROIT – KNICKS 87-102
    TIMBERWOLVES – CLIPPERS 77-90
    SUNS – BUCKS 94-98
    LAKERS – HEAT 90-99

    NBA TOP 10 WEEK 17 GENNAIO

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  • Lakers sulle spalle di Howard, Denver in braccio a Gallinari

    Lakers sulle spalle di Howard, Denver in braccio a Gallinari

    Oggi parleremo della rinascita di Dwight e dei Lakers, dell’ennesima tripla decisiva del Gallo, e di quanto la panchina dei Clippers possa giocare un ruolo fondamentale in assenza di Chris Paul. NUGGETS – BLAZERS 115-112 (OT): E sono sei. Al Pepsi Center Denver conquista la sesta vittoria consecutiva (season-high), ribaltando Portland al primo overtime. La differenza? Gallinari le mette, Lillard no. Fantastica prestazione del nostro Danilo, che a un minuto dallo scadere del primo tempo supplementare porta i Nuggets avanti con la bomba del 109-107. Per l’azzurro sono 25 i punti messi a referto (top scorer dei suoi), dei quali 13 segnati soltanto nel primo quarto. Non si può non sottolineare però la prova di Ty Lawson (24 punti e 12 assist) e quella di The Manimal, con Faried che chiude in doppia doppia (21 punti e 11 rimbalzi, 9/12 da due). Calcolatrice alla mano, le tre star di Denver hanno messo insieme qualcosa come 70 punti, senza dimenticare anche i 13 punti dalla panchina arrivati dalle mani di Wilson Chandler, in campo per 19 minuti. E così diventa inutile la comunque ottima prova offerta dal quintetto di Portland, che ha in Aldridge l’assoluto protagonista (28 punti, 8 rimbalzi, 6 assist), anche perché nei momenti chiave della partita la palla ce l’aveva un certo Lillard, il quale nonostante si stia imponendo quest’anno come uno dei migliori rookie non ha ancora la freddezza dei grandi campioni (a Chicago potrebbero pensarla diversamente però). In classifica Denver (24-16) allunga su Houston e gli stessi Blazers, consolidando il sesto posto nella Western Conference.

    Danilo Gallinari contro Portland | ©Doug Pensinger/Getty Images
    Danilo Gallinari contro Portland | ©Doug Pensinger/Getty Images

    LAKERS – BUCKS 104-88: Stanno tornando. D’accordo, forse Cavaliers e Bucks non sono proprio gli avversari più tignosi della lega, sopratutto se la cornice è quella dello Staples Center, però è un fatto innegabile come la squadra di Mike D’Antoni abbia svoltato nel Monday night contro Cleveland. Due vittorie consecutive in 24 ore, minuto più minuto meno, e quello che più è importante, un ritorno a buoni livelli di Dwight Howard. Il Superman di Orlando è rientrato alla grande, e nelle ultime due partite sembra davvero un altro giocatore rispetto all’avvio di stagione. Stanotte Dwight ha segnato 31 punti (top scorer insieme a Bryant), catturato 16 rimbalzi, e stoppato quattro volte. Va da sé che avendo anche Steve Nash come assist man (11, nove nel primo tempo), ed una difesa che inizia a funzionare, tutto diventa più facile per i californiani. Il profondo rosso toccato contro i Thunder diventa ad ogni ora un ricordo più confuso, sebbene i giallo-viola non debbano commettere l’errore di dimenticare chi fossero soltanto quattro-cinque giorni fa. Sta di fatto che in classifica Portland è distante soltanto tre vittorie. E con ancora metà stagione da giocare, i Lakers possono ragionevolmente pensare in positivo, forse per la prima volta quest’anno, dopo aver speso intere settimane sui banchi di scuola per studiare quel concetto chiave sotto la voce chemistry.

    LE ALTRE PARTITE: Rimanendo in California, i Clippers hanno battuto in trasferta i Rockets 109-117, arrivando ad un record stagionale di 30-19. Nonostante sia mancato per la seconda serata consecutiva il loro giocatore simbolo Chris Paul ancora alle prese con la botta rimediata nel finale di partita contro J.J. Redick, match alla fine vinto proprio dai Magic. Al Toyota Center il migliore è Jamal Crawford con i suoi 30 punti dalla panchina. Ai 76 ers non bastano invece i 29 punti di Jrue Holiday per evitare il ko interno contro gli Hornets (Greivis Vasquez top scorer con 23 punti). Vittoria in trasferta anche per Indiana (76-103 a Charlotte), con 16 punti e 10 rimbalzi di Paul George. Perdono, e non è una sorpresa, i Raptors al Barclays Center di Brooklyn, dove i Nets vincono la loro settima partita consecutiva, consegnando a coach P.J. Carlesimo un invidiabile record di 9-1. Mattatore dell’incontro Brook Lopez con 22 punti e 9 rimbalzi.

    NBA RISULTATI 15-01-2013

    76 ERS – HORNETS 99-111
    BOBCATS – PACERS 76-103
    NETS – RAPTORS 113-106
    ROCKETS – CLIPPERS 109-117
    NUGGETS – BLAZERS 115-111 (OT)
    LAKERS – BUCKS 104-88

  • NBA: Denver invincibile, Gallinari 21 punti

    NBA: Denver invincibile, Gallinari 21 punti

    Sette le partite giocate nella notte Nba. Denver fa cinquina contro Golden State, trascinata dal Gallo e dal ritorno di Wilson Chandler. Rientro da star anche per Dwight Howard, con i Lakers che interrompono la striscia negativa di sei sconfitte consecutive battendo allo Staples Center Clevaland. Vincono anche San Antonio, Nets, Knicks e Thunder. NUGGETS – WARRIORS 116-105: Quinta vittoria consecutiva per Denver, che al Pepsi Center ritocca il record casalingo portandolo ad un confortante 14-2, grazie ad un quarto periodo da urlo (37-18), dopo che i primi tre quarti della gara si erano conclusi sul 79-87 per gli ospiti. Ancora una volta il nostro Danilo Gallinari è il miglior realizzatore dei Nuggets con 21 punti (nove nel decisivo quarto quarto), a cui aggiunge anche 8 rimbalzi e 6 assist. Alle spalle del Gallo si piazza Ty Lawson con i suoi 20 punti. Doppia doppia invece soltanto sfiorata per The Manimal, che chiude con 9 rimbalzi e 10 rimbalzi. Ma la copertina della serata è tutta per Wilson Chandler, al suo rientro dall’infortunio dopo due mesi. La guardia tiratrice di Denver parte dalla panchina e in soli 21 minuti di gioco mette a referto 14 punti, 6 rimbalzi e tre palle recuperate, risultando il migliore delle riserve. Un’autentica standing ovation ha salutato il suo rientro in campo, ai fini del risultato fondamentale perché sono due sue palle recuperate ad inizio quarto periodo a spaccare letteralmente il match e a dare il via alla rimonta dei padroni di casa. Ed è proprio la forza del gruppo che colpisce di più nella squadra di Denver, la quale potrà contare d’ora in avanti anche su un Wilson Chandler in più. Riguardo quest’ultimo aspetto si è soffermato a fine partita uno dei leader della squadra, Kenneth Faried: “E’ confortante sapere che quando arriveranno i play-off noi avremo profondità nella nostra panchina e ragazzi pronti ad aiutarci, specialmente quando qualcuno avrà una serata storta. Infatti noi non dipendiamo soltanto da uno o due giocatori, ma abbiamo tre, quattro, cinque ragazzi che possono entrare dalla panchina e segnare, o difendere, e fare quelle piccole cose che ci aiutano a vincere le partite”.
    Denver Nuggets: Danilo Gallinari 21, Ty Lawson 20, Wilson Chandler 14
    Golden State Warriors: Stephen Curry 29, David Lee 23, Harrison Barnes 21

    Dwight Howard è tornato | ©Harry How/Getty Images
    Dwight Howard è tornato | ©Harry How/Getty Images

    LAKERS – CAVALIERS 113-93: Un altro ritorno, che arreca un nome decisamente più importante (così come la squadra), è essenziale nel ritorno (scusate il gioco di parole) al successo dei Lakers di Mike D’Antoni allo Staples Center di Los Angeles contro i malcapitati Cavaliers. E’ infatti un rientro in grande stile quello di Dwight Howard, autore di una doppia doppia da 22 punti e 14 rimbalzi con cui i padroni di casa giallo-viola hanno spazzato via Cleveland. Così, dopo sei sconfitte consecutive e le prime streghe pronte a scendere sul parquet dei californiani, Kobe Bryant e compagni vincono un match fondamentale per il rientro nella corsa play-off. L’ottava piazza per la verità è ancora lontana, con Portland ottava (20-17), mentre i Lakers sono ancora sotto il 50% (16-21), ma se Steve Nash (9 assist stasera) e Howard riusciranno a trovare un’intesa perlomeno accettabile,  sarebbe difficile immaginare la squadra di D’Antoni fuori dai play-off. Proprio Dwight ha voluto esprimere al termine della gara la propria gioia per la prestazione della gara: “Quando noi giochiamo come stasera vinciamo, e vinciamo bene. Dobbiamo continuare ad apprendere da queste partite, e con fiducia possiamo iniziare una grande serie di vittorie”. Era dunque stato buon profeta Mike D’Antoni, il quale dopo la sconfitta bruciante contro Oklahoma aveva assicurato ai giornalisti che il campionato dei Lakers sarebbe iniziato domenica. Detto, fatto.
    Los Angeles Lakers: Kobe Bryant 23, Dwight Howard 22, Antawn Jamison 16
    Cleveland Cavaliers: Kyrie Irving 15, Dion Waiters 15, Alonzo Gee 14

    LE ALTRE PARTITE: Nelle altre partite giocate nella notte Nba si registra il ritorno alla vittoria dei Knicks di Melo Anthony (27) contro gli Hornets (100-87), mentre a Toronto i Raptors si suicidano nell’ultimo quarto facendosi rimontare dai Bucks un qualcosa come 20 punti di vantaggio (96-107). Sfruttano a dovere il fattore casalingo invece Brooklyn (97-86 contro Indiana, Deron Williams 22) e San Antonio (106-88 contro i T-Wolves) con un fantastico Tim Duncan, che mette a referto 12 punti, 9 rimbalzi, 5 assist, 3 palle recuperate e 7 stoppate. Cade infine al Rose Garden Portland, messa sotto 83-87 dai ragazzini terribili di Oklahoma. Kevin Durant ancora sugli scudi (33 punti), dopo la fantastica prestazione allo Staples Center contro i Lakers.

    NBA RISULTATI 13-01-2013

    KNICKS – HORNETS 100-87
    RAPTORS – BUCKS 96-107
    NETS – PACERS 97-86
    SPURS – TIMBERWOLVES 106-88
    NUGGETS – WARRIORS 116-105
    BLAZERS – THUNDER 83-87
    LAKERS – CAVALIERS 113-93

    NBA METTA WORLD PEACE DOPO LA SCHIACCIATA

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  • NBA, Denver facile su Cleveland. Belinelli supera New York

    NBA, Denver facile su Cleveland. Belinelli supera New York

    Danilo Gallinari e Denver sono stati tra i protagonisti assoluti della notte. I Nuggets si sono infatti confermati imbattibili al Pepsi Center, e hanno conquistato la loro settima vittoria nelle ultime dieci partite, battendo Cleveland per 98-91. Il Gallo ha offerto un contributo fondamentale (top scorer con 23 punti), grazie sopratutto ad una tripla quando mancavano 30 secondi allo scadere che ha consentito ai Nuggets di avere un vantaggio di cinque punti. Per il nostro italiano anche sette rimbalzi. Partita perfetta per Denver, con gli uomini del quintetto titolare tutti in doppia cifra. Kosta Koufos realizza 21 punti per il suo career-high, mentre Kenneth Faried mette a segno la solita doppia doppia con 17 punti e 11 rimbalzi. In classifica Denver scavalca in un colpo solo Houston e Portland, portandosi al sesto posto con un record di 22-16.

    Danilo Gallinari ancora vincente | ©Doug Pensinger/Getty Images
    Danilo Gallinari ancora vincente | ©Doug Pensinger/Getty Images

    Serata da incorniciare anche per Marco Belinelli. I suoi Bulls hanno saputo battere al Madison Square Garden i Knicks (101-108), tra le cui fila annoveravano anche Carmelo Anthony, tornato in campo dopo la squalifica di una giornata per l’ira manifestata contro KG. Beli riesce a dare un contributo prezioso per Chicago con i suoi 12 punti, 5 assist e 3 rimbalzi in 28 minuti di gioco, in una partita comunque dominata da Luol Deng (33) da una parte e lo stesso Melo (39) dall’altra. Deng è stato assolutamente il migliore in campo, dove nel primo tempo è riuscito a difendere aggressivo sull’idolo di casa per poi trascinare Chicago al successo finale. I 33 punti di stasera (13/18 da due) rappresentano per lui la migliore prestazione stagionale.

    Era la partita di cartello fra le 11 in programma nella notte. Allo Staples Center i Lakers erano chiamati a fermare l’emorragia di ko consecutivi che li vedeva fin qui protagonisti. Niente di tutto questo però, perché i Thunder in un vero e proprio scontro generazionale umiliano Kobe (28) e compagni, infliggendo loro una pesante sconfitta (101-116), la sesta nelle ultime sei partite. Notte fonda per Mike D’Antoni, che a questo punto rischia seriamente il posto. Kevin Durant da fantascienza (42 punti, 8 rimbalzi, 5 assist), senza praticamente giocare l’ultimo periodo. Ottimo anche l’apporto di Westbrook (27p, 10a), per una vittoria che non potrà non causare forti ripercussioni nello spogliatoio già malato dei Lakers.

    EXTRA – Nelle altre partite disputate nella notte, i Toronto Raptors battono agevolmente Charlotte 99-78 all’Air Canada Center grazie ai 13 punti e 8 rimbalzi di un ispirato Amir Johnson, ma anche i 16 punti dalla panchina di Alan Anderson.
    Quinta vittoria consecutiva per Brooklyn che ha la meglio sui Suns per 99-79. Top scorer Joe Johnson (19), a cui vanno aggiunti i 15 punti e 6 assist di Deron Williams.
    Dopo un preoccupante filotto negativo tornano alla vittoria anche gli Hawks. Battuti alla Philips Arena i Jazz di Paul Millsap (20p, 13r), grazie anche ad un quarto periodo eccezionale, chiuso col parziale di 19-35. Nei padroni di casa brilla la stella di Devin Harris con 24 punti.
    Sembrano invece averci preso gusto a New Orleans, dove Greivis Vasquez (18) ed Eric Gordon (16) continuano a sfornare prestazioni di altissimo livello. Stavolta la quarta W consecutiva arriva ai danni di una spenta Minnesota (104-92).
    Tra le poche vittorie in trasferta di questa sera, si registra quella di Detroit a Milwaukee (87-103), dove i padroni di casa pagano a carissimo prezzo un terzo quarto da suicidio (11-33 il parziale). Negli ospiti la fa da padrone Greg Monroe con i suoi 26 punti e 11 rimbalzi.
    Trasferta ancora amara per San Antonio, che a Memphis subisce la terza sconfitta di fila nonostante i 30 punti di Tony Parker (101-98). E’ proprio il play francese con una tripla allo scadere ad impattare il risultato sul 95-95, concedendo agli Spurs la chance di avere la meglio all’overtime. In realtà San Antonio segna soltanto un canestro (altra bomba di Parker), per poi sparire e subire la rimonta decisiva negli ultimi 27 secondi di partita.
    Si sono invece definitivamente sbloccati i Celtics di coach Rivers, che al Garden spazzano via Houston per 103-91, conquistando così la loro quinta vittoria consecutiva. In evidenza ancora i famigerati due vecchietti Paul Pierce (23) e Kevin Garnett (17). Nei Rockets solita partita sopra 20 punti di James Harden (24).
    Infine ai Blazers non basta un immenso Damian Lillard con i suoi 37 punti (career-high) per avere la meglio sul fattore casalingo dei Warriors, che conquistano alla Oracle Arena l’ennesima vittoria (23-12, quinto posto nella Western Conference). Per i Warriors 24 punti e 10 rimbalzi di David Lee, ma anche 22 punti e 12 assist di Stephen Curry.

    NBA, TUTTI I RISULTATI DEL 11 GENNAIO 2013

    RAPTORS – BOBCATS 99-78
    CELTICS – ROCKETS 103-91
    NETS – SUNS 99-79
    HAWKS-JAZZ 103-95
    KNICKS-BULLS 101-108
    GRIZZLIES-SPURS 101-98 OT
    HORNETS-TIMBERWOLVES 104-92
    BUCKS-PISTONS 87-103
    NUGGETS-CAVALIERS 98-91
    WARRIORS-BLAZERS 103-97
    LAKERS-THUNDER 101-116