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  • Houston ferma James

    Senza McGrady, i Rockets affondano Cleveland. Bryant è stellare nella vittoria contro i Suns

    La Nba ha deciso di distribuire 200 milioni di dollari, che saranno finanziati da JP Morgan e Bank of America a 12 franchigie alle prese con le difficoltà legate alla recessione. I 12 club, che non vengono citati da David Stern, riceveranno da 13 ai 20 milioni ciascuno.
    Intanto Cleveland stecca a Houston mentre i Lakers passeggiano contro i rimaneggiatissimi Suns.

    HOUSTON-CLEVELAND 93-74
    HOU Yao Ming 28, wafer 19, Artest 15
    CLE James 21, Williams 21, Ilgauskas 11, Szczerbiak 11

    Disastrosa prestazione dei Cavaliers a Houston. Cleveland fa troppa confusione in attacco, mette a referto solamente 74 punti (suo minimo stagionale) e gioca due quarti, il primo e il terzo, davvero imbarazzanti. A rendere la serata ancora più amara per coach Brown arriva anche l’infortunio capitato a Ben Wallace. si procura una frattura alla gamba dopo un contatto fortuito con Yao Ming. Wallace dovrà rimanere fuori dalle quattro alle sei settimane. Ron Artest e Shane Battier limitano il fenomeno di Cleveland LeBron James che chiude una gara da dimenticare senza nemmeno un assist a referto. Nella sua carriera Nba non era mai successo. Anche senza Tracy McGrady Houston dimostra, così, di poter dire la sua, soprattutto quando Yao Ming domina la zona pitturata. Il cinese stravince il duello con Ilgauskas e guida i Rockets al loro sesto successo consecutivo.

    L.A. LAKERS-PHOENIX 132-106
    LAK Odom 23, Bryant 22, Gasol 16
    PHO Barbosa 18, Tucker 16, Dragic 14

    Shaq e Kobe si ritrovano di fronte allo Staples Center dopo il loro siparietto all’All Star Game di Phoenix. I due ex grandi rivali adesso sembrano due amiconi. Sul parquet la gara è segnata dall’inizio, da quando coach Gentry annuncia che Steve Nash non sarà del match a causa della distorsione alla caviglia destra rimediata contro i Bobcats. Senza il loro leader e privi di Amare Stoudemire, i Suns non possono spaventare la truppa di Phil Jackson. Tutto troppo facile da subito per la squadra di Los Angeles che toglie interesse al match giocando un eccellente primo tempo chiuso con 70 punti a referto. Nella ripresa c’e’ spazio per tutti, il risultato, infatti, non è mai in discussione. Phil Jackson così si può permettere di far rifiatare Bryant e Gasol i quali rimangono sul parquet rispettivamente soltanto 27 e 24 minuti.

    fonte: gazzetta

  • NBA: show Kobe e Shaq

    Shaq ha ballato e Kobe ha brillato, tutto come ai vecchi tempi all’All-Star Game di Phoenix. Bryant è stato il miglior marcatore della partita con 27 punti ed O’Neal ne ha messi 17 in soli 11 minuti, il vecchio “dynamic-duo” ha così trascinato la selezione della Western Conference alla vittoria, ottenuta con un tondo 146 a 119 contro le stelle dell’Est. Di nuovo nella stessa squadra per la prima volta da 5 anni a questa parte, i 3 volte campioni NBA hanno diviso il premio di migliore in campo. i due hanno aiutato l’Ovest a rimontare lo svantaggio iniziale e poi hanno collaborato nel tirare lo strappo decisivo durante il terzo quarto.

    O’Neal aveva saltato, l’anno scorso, il primo All-Star Game dopo 14 selezioni consecutive ed ha messo in campo, come sempre, le sue grandi doti da intrattenitore. Il vecchio numero 32 ha infatti ballato al centro del gruppo di ballerini Hip-Hop che presentavano i 2 quintetti indossando la stessa maschera dei performers.

    Chris Paul, Pau Gasol, Brandon Roy e Tony Parker hanno tutti segnato 14 punti per la formazione dell’Ovest, Paul ha anche aggiunto 14 assists.

    Dwight Howard ha avuto 13 punti e soli 7 rimbalzi in quella che è stata una partita dominata dall’Ovest e lasciata andare dall’Est, che ha tirato con brutte percentuali e si è fatta surclassare a rimbalzo (51 – 38).