Lewis Hamilton è stato il più veloce in entrambe le sessioni di prove libere sul circuito di Sepang, che domenica sarà teatro del Gran Premio di Malesia, seconda tappa del Mondiale di Formula 1. Il pilota inglese della McLaren ha dominato la giornata ottenendo il miglior tempo nella mattinata, prima della pausa pranzo, fermando il cronometro sul tempo di 1:38.021, precedendo nella classifica generale del venerdi la Mercedes del tedesco Michael Schumacher di circa mezzo secondo e il compagno di squadra Jenson Button. Quarto tempo per Sebastian Vettel, che ha ottenuto lo stesso tempo del vincitore del GP d’Australia. Recupera nella seconda sessione Fernando Alonso e chiude in settima posizione.
PRIMA SESSIONE – Nonostante le previsioni metereologiche avessero annunciato l’arrivo della tanta temuta pioggia, la prima sessione di prove si è svolta sotto il sole che ha regalato 31°C di temperatura atmosferica e ben 43°C per l’asfalto. Così tutti i team ne hanno approfittato per effettuare diverse tornate per evitare di essere presi in controtempo dall’arrivo di qualche acquazzone, molto frequenti di questo periodo sul territorio malese.
Hamilton, che ha ottenuto il miglior tempo, ha lottato per tutta la sessione con Sebastian Vettel, che alla fine è costretto a lasciare la prima piazza all’anglo-caraibico per circa mezzo secondo. Alle spalle dei primi due troviamo entrambe le Mercedes di Nico Rosberg e Micheal Schumacher, rispettivamente in terza e quarta posizione. Ottima anche la prestazione delle Lotus, in quinta e settima posizione con Romain Grosjean e Kimi Raikkonen, intermezzate dalla Red Bull di Mark Webber.
Molto indietro le Ferrari con Felipe Massa 13esimo e Fernando Alonso 15esimo ad oltre un secondo e otto di ritardo dalla vetta. Molto probabile che in questa sessione entrambe le Rosse si siano concentrate sul lavoro in vista della gara e non sul giro di qualifica, sul quale solitamente si concentrano nelle seconde libere.
Problemi anche per Jenson Button, rimasto fermo per la maggior parte del tempo a causa di alcuni problemi idraulici sulla sua Mp4-27. Proprio per questo il vincitore della prima gara non è riuscito a fare meglio del nono tempo.
Da segnalare la prestazione del collaudatore della WilliamsValterri Bottas, che dopo essersi messo in luce nei test invernali, firma un ottimo venerdì di prove ottenendo l’11esimo tempo davanti al compagno di squadra Pastor Maldonado. Ultime le Marussia di Timo Glock e Charles Pic e le HRT di Narain Karthikeyan e Pedro De La Rosa.
SECONDA SESSIONE – Si conferma Lewis Hamilton che però non riesce a migliorare la prestazione del mattino, anche se per un solo decimo. Alle spalle dell’anglo-caraibico la Mercedes di Michael Schumacher e l’altra McLaren del compagno Jenson Button, che dimostra di essersi ripreso dopo i problemi della mattinata, staccati entrambi di tre decimi.
Rosberg conferma il ritmo tenuto nella mattinata e con un tempo simile si piazza in quarta posizione davanti alla Toro Rosso di Daniel Ricciardo, che recupera ben 14 posizioni rispetto alla prima sessione. Migliora anche Fernando Alonso, che porta la sua Ferrari in sesta posizione a sette decimi dalla vetta. Massa invece sembra non avere proprio feeling con la nuova F2012 e non riesce ad andare oltre la 16esima poszione staccato di due secondi da Hamilton.
Mezzo passo indietro per le Red Bull di Mark Webber con il settimo tempo, e soprattutto Sebastian Vettel, che chiude la top-ten con un distacco superiore al secondo. Stesso discorso anche per le Renault di Romain Grosjean e Kimi Raikkonen, che dopo una prima parte promettente hanno perso parte della loro competitività chiudendo rispettivamente in nona e 15esima posizione.
Da segnalare ancora una volta problemi tecnici per la Sauber C32 di Kamui Kobayashi, che perde mezz’ora ai box prima di rientare in pista e chiudere in 14esima posizione. Due uscite di pista invece per Paul Di Resta con la sua Force India.
A monopilizzare le ultime posizioni anche in questa sessione le Marussia di Timo Glock e Charles Pic e le HRT di Narain Karthikeyan e Pedro De La Rosa, a oltre 5 secondi dalla vetta.
Jenson Button vince il Gran Premio d’Australia, primo appuntamento stagionale del Mondiale di Formula 1. Il pilota inglese conquista il terzo successo della carriera sul circuito dell’Albert Park, grazie al sorpasso iniziale sul compagno di squadra Lewis Hamilton e sfruttando la migliore strategia di gara rispetto agli avversari che gli ha permesso di restare sempre davanti al gruppo a parità di pit-stop.
Neanche la safety-car, entrata in pista nelle fasi finali del GP per rimuovere la Catehram di Vitaly Petrov rimasta ferma in rettilineo, ha impensierito il campione del mondo del 2009, che porta a casa il suo 13esimo successo in carriera, reso ancora più importante dalla statistica che negli ultimi 5 anni ha incoronato campione del mondo il vincente di Melbourne.
Alle spalle della McLaren numero 3 troviamo la Red Bull di Sebastian Vettel, in netta ripresa rispetto alle qualifiche opache del sabato, e che sul passo gara sembra avere ancora qualcosa in più rispetto agli avversari. Il tedesco, pur senza effettuare neanche un sorpasso, guadagna ben quattro posizioni sin dallo start, agevolato dal ritiro dello sfortunato Michael Schumacher, abbandonato dalla sua Mercedes per una rottura del cambio mentre era in lotta con il campione del mondo per la terza posizione, e alla fine deve dire grazie alla safety-car entrata in pista che gli ha permesso di rientare ai box e di rimanere davanti ad Hamilton.
Hamilton che dopo la pole position conquistata ieri può essere considerato il grande deluso della giornata. Si fa beffare in partenza da Button e si mostra più debole del compagno nella strategia di gara. Anche sfortunato nella parte finale con l’entrata in pista della safety-car, proprio un giro dopo il suo rientro ai box, ma deve fare mea-culpa per aver ritardato un pò troppo il momento del primo pit-stop. Hamilton riesce a portare a casa comunque un podio meritato.
Podio che viene assaporato per un momento anche dall’altra Red Bull di Mark Webber, arrivato vicinissimo alla McLaren di Hamilton. L’australiano, che nella gara di casa avrebbe voluto portare a casa almeno il terzo posto, non è riuscito nella fase finale della corsa a portare l’attacco decisivo all’anglo-caraibico, nonostante il distacco sotto al secondo gli permetteva di sfruttare la doppia zona DRS. La Red Bull sembra infatti pagare ancora qualche chilometro di troppo nei confronti della vettura di Woking in rettilineo, ma alla fine la quarta posizione deve tenersela stretta visto che alla partenza ha rischiato il peggio con il doppio contatto con la Toro Rosso del connazionale Daniel Ricciardo e la Williams di Bruno Senna.
Quinta posizione per la Ferrari di Fernando Alonso, che come sempre riesce a tirare il miglior potenziale da una vettura che non sembra proprio la migliore del lotto. Lo spagnolo imprime anche un buon ritmo alla gara nelle fasi iniziali ma poi si perde come sempre nella fase decisiva della gara, quella finale, perdendo di consistenza nel momento in cui la vettura comincia a svuotarsi del carburante. In più la Ferrari sembra soffrire ancora tanto nel portare a temperatura gli pneumatici, che con il diminuire dei gradi hanno faticato a dare grip alla F2012. Dopo la safety-car infatti Alonso ha dovuto fare i miracoli per difendersi dall’ottima Williams di Pastor Maldonado, che le ha provate tutte per portarsi davanti all’asturiano, esagerando nell’ultimo giro ed eliminandosi da solo commettendo un errore alla curva dopo il primo intermedio. Comunque incoraggiante la prestazione della vettura del team di Groove.
Ottima prestazione anche per le Sauber di Kamui Kobayashi e Sergio Perez. Il samurai giapponese, dopo qualifiche non proprio esaltanti, si è fatto spazio in gara come al suo solito a suon di sorpassi riuscendo a terminare la gara in sesta posizione. Anche il messicano di scuola Ferrari è autore di una garande rimonta fino all’ottavo posto dopo la penalizzazione nella giornata di ieri che lo ha portato in fondo allo schieramento per aver sostituito il cambio.
Tra le due Sauber la Lotus di Kimi Raikkonen, che riesce a limitare i danni dopo la deludente 18esima posizione delle qualifiche. La vettura del finlandese soffre comunque di qualche problema di assetto ma la bravura dell’ex campione del mondo, nonostante la pausa di due anni dalla Formula 1, gli ha permesso di portare a casa la settima posizione e sei punti importantissmi per il morale e la classifica. Il compagno di team Romain Grosjean conclude la gara dopo solo due giri per la rottura della sospensione causata dal contatto con la Williams dello sfortunato Pastor Maldonado. Il ritorno del francese ha cosi un brutto epilogo, anche se comunque il campione del mondo GP2 compromette la sua gara sin dalla partenza, scattando malissimo allo start perdendo la terza posizione e scivolando fino alla sesta.
Ancora una volta malissimo Felipe Massa che inizia nel peggiore dei modi la sua stagione 2012. Dopo una gara opaca passata più a lottare con i problemi di bilanciamento della sua F2012 che con gli avversari confeziona il primo ritiro stagionale a causa di un contatto per evitare il sorpasso all’esterno di Bruno Senna. I due camminano insieme dalla curva Hellas fino al primo intermedio, poi i danni all’alettone e alla sospensione costringono il ferrarista a ritirarsi.
Ottime prestazioni invece per Daniel Ricciardo, nono con la Toro Rosso nel Gran Premio di casa, e Paul Di Resta con la Force India, che chiude la top-ten portando a casa i primi punticini di questo mondiale. In classifica comandano Button e la Mclaren davanti a Vettel e alla Red Bull, mentre la Ferrari, in attesa di miglioramenti, deve accontentarsi della quarta piazza alle spalle della Sauber.
La Formula 1 non si ferma qui. I piloti saranno impegnati a scendere in pista anche il prossimo week-end a Sepang, dove andrà in scena il secondo GP del Mondiale 2012 valevole per il Gran premio della Malesia. Appuntamento a settimana prossima.
Tutti i piloti e i team sono già arrivati al Melbourne, manca ormai poco all’inizio dell’attesissimo Mondiale 2012 di Formula 1, soltanto 24 ore alle prime libere sul circuito dell’Albert Park in Australia che apriranno la 63esima edizione del campionato del mondo, quello che sarà infatti il più lungo mondiale della storia della F1. Da quest’anno saranno infatti ben 20 i Gran Premi su cui i piloti dovranno confrontarsi, uno in più rispetto allo scorso anno quando venne cancellato dal calendario il GP del Barhain per gli ormai noti disordini del paese.
Le new-entry quest’anno saranno proprio il rientro del Bahrain e il nuovo GP di Austin sui quali però aleggiano ancora molti dubbi, mentre di sicuro non avremo più il Gran Premio della Turchia sul circuito di Istanbul, che saluta la competizione dopo 7 anni. Per il resto tutto confermato, con il rientro del Nurburgring a discapito di Hockenheim per l’alternanza ogni anno per il GP della Germania, e i due suggestivi Gran Premi in notturna di Singapore e Abu Dhabi.
Si riparte da Melbourne, che come nella maggior parte delle volte sarà teatro della gara inaugurale del Mondiale. Circuito cittadino ma da sempre uno dei più veloci considerando le medie sul giro tra le più alte della Formula 1, è da tradizione favorevole alla vettura meglio bilanciata in conseguenza dell’alto carico aerodinamico che le vetture necessitano per percorrere le sue 16 curve. Il punto in cui i piloti potranno maggiormante tentare il soprpasso sarà sul rettilineo del traguardo, favoriti dal dispositivo DRS introdotto la scorsa stagione, che da quest’anno potrà essere attivato ben due volte su questo circuito, sia sul rettilineo principale che in quello successivo tra la le curve 2 e 3. Il punto di detection point invece sarà solo uno, e sarà posto alla curva prima del traguardo.
Sarà un GP molto importante perchè da molti anni resiste la tradizione che vede campione del Mondo il pilota che riesce a vincere su questa pista. Il favorito numero uno in questione è sicuramente Sebastian Vettel, forte della sua consacrazione negli ultimi due anni e voglioso di eguagliare il record di Micheal Schumacher e Fangio di conquistare tre titoli mondiali consecutivi. Riuscendoci riuscirebbe sicuramente a smentire tutti coloro (più dai colleghi stessi che dall’esterno) che lo etichettano come “pilota che vince perchè ha la macchina più forte”. Anche perchè da quest’anno si riparte da una sorta di anno zero, in cui sono state tantissime le limitazioni e le innovazioni imposte dalla Fia.
A partire dall’abolizione dei tanto discussi scarichi soffiati introdotti dal genio Adrian Newey, che da quest’anno saranno posizionati più in alto sulla vettura come ai vecchi tempi e non potranno generare più tanto carico aerodinamico. Proprio per questo motivo la Pirelli che anche quest’anno sarà il fornitore ufficiale degli pneumatici fornirà gomme che consentiranno al pilota una maggiore aderenza al posteriore.
Ma la novità più importante a livello visivo sarà sicuramente l’antiestetico muso a becco d’anatra che sarà presente su tutte le vetture ad eccezione della sola McLaren che ha preferito optare per una soluzione lineare in controtendenza rispetto al resto della compagnia. Questa soluzione aerodinamica sarà caratterizzata dalla divisione per via di uno scalino della parte dell’abitacolo con la parte anteriore del muso stesso per via delle nuove regolamentzioni che vincolano l’altezza massima della vettura nella parte anteriore, per diminuire la pericolosità dell’impatto in caso di urto con la parte laterale della vettura che è stata appositamente rialzata.
C’è chi ha fatto quindi di necessità virtù, neanche a dirlo Newey si è subito adoperato per trovare uno stratagemma per trasformare un semlice scalino in un’arma micidiale: vi ha infatti posto una fessura per il passaggio dell’aria che non si è ancora riuscita a decifrare ma si è pronti a scommettere su un’altra invenzione aerodinamica (simile all’F-duct) e non ad un semplice passaggio d’aria per refrigerare i piloti come lui stesso ha dichiarato. Anche la Sauber ha presentato una soluzione analoga posta però al di sopra dello scalino.
Dalle varie Gallerie del Vento si è passati poi alla pista e i test pre-stagionali hanno mostrato che per forza di cose la macchina da battere sarà ancora la Red Bull campione del mondo in carica ma la lotta si preannuncia molto serrata: la macchina più in forma è stata sicuramente la Lotus, dominatrice nella maggior parte delle giornate di test, che quest’anno schiera una coppia tutta nuova quanto ambiziosa. Il campione del mondo 2007 Kimi Raikkonen fa il suo ritorno dopo due anni passati nel Rally, e Romain Grosjean, campione iridato GP2, ansioso di riscattare la mezza stagione nel 2009 con la Renault in cui venne ingaggiato per sostituire Nelsinho Piquè e nella quale non si mise certo in luce per i risultati in pista, abbastanza deludenti.
Dalle premesse la scuderia francese sicuramente potrebbe essere la sorpresa della stagione, anche se le gerarchie là davanti non sembrano essere cambiate. La McLaren si presenta sicuramente come anti Red Bull visto che nei test collettivi è stata una delle scuderie più convincenti. Hamilton e Button sono due piloti di sicuro affidamento e che possono puntare entrambi al Mondiale, ma l’anglo-caraibico dovrà dimostrare di saper gestire meglio la sua vita al di fuori della pit-lane. Per il resto la scelta del team di andare in controtendenza nella progettazione della nuova vettura è stata molto coraggiosa e bisognerà aspettare ancora poco per sapere se porterà un vantaggio o uno svantaggio.
E poi c’è la Ferrari che nonostante i problemi annunciati da Domenicali ci si aspetta di trovarla sempre lassù a lottare per la vittoria. E’ vero che i test non sono andati nel modo in cui si sperava ma la progettazione di un’auto innovativa rispetto allo scorso anno richiede tempo per migliorare. Anche la McLaren lo scorso anno partì malissimo ma finì per diventare l’anti Red Bull. E se su Alonso si può fare sicuro affidamento, Massa deve dimostare di meritare la Ferrari riscattando la stagione deludente dello scorso anno, portando più risultati utili possibili al team.
Alle spalle delle prime tre big, la Mercedes sembra essere nata sotto i migliori auspici, e come al solito il team tedesco, sotto la direzione dell’ex Ferrari Ross Brawn, è stato uno dei miglior a livello di innovazione. Basti pensare al W-duct, fratello di quell’ F-duct bandito dalla FIA, che migliora l’aerodinamica della vettura e incrementa la velocità in rettilineo mandando in stallo l’ala anteriore. Non è un caso che il dispositivo sia stato copiato subito dalla McLaren, ma essendo stato considerato un sistema legale le vetture ad utilizzarlo non potranno che aumentare. Sicuramente all’interno del team si punterà sulla voglia di riscatto del vecchio leone Micheal Schumacher che vuole dimostare di non essere un pilota finito e per questo ripartirà dal record di sorpassi ottenuto lo scorso campionato, e sulla bravura di Nico Rosberg, pilota mai sbocciato completamente ed in attesa della prima vittoria.
Posibili outsider sicuramente la Force India che punta a migliorare il campionato dello scorso anno già di ottimo livello. Per farlo potrà contare su Nico Hulkenberg che ha dimostrato il suo valore già in Williams conquistando anche una pole position nel GP del Brasile 2010, e su Paul Di Resta. Fatto fuori invece Adrian Sutil a seguito della vicenda che lo ha coinvolto nel caso Lux. Desta molta sorpresa la coppia tutta nuova in Toro Rosso con Daniel Ricciardo e Jean-Eric Vergne che hanno sostituito Alguersuari e Buemi che comunque non demeritavano affatto. Se per lo svizzero c’è stata la promozione se pur come terzo pilota in Red Bull per lo spagnolo è stata una vera è propria bocciatura. Sicuramente dalla nuova coppia ci si aspetta di più dal team, staremo a vedere.
Da non sottovalutare anche la Sauber spinta dal propulsore Ferrari e che potrà contare su un pilota sempre di scuola “Rossa” come Sergio Perez e dal samurai giapponese Kamui Kobayashi, capace come pochi di rifilare sorpassi in un fazzoletto di pista. Molte aspettative anche sul fronte Williams, la grande decaduta ormai da un pò (troppi) anni, abbandonata anche dai suoi sponsor principali. Così per mantenere il suo grande appeal ha richiamato un binomio affscinante, quello con Senna che ricalca le orme dello zio Ayrton, affiancato dal venezuelano Pastor Maldonado sperando che in questi anno arrivino risultati più convincenti.
Partono in ultima posizione sia la Marussia, exVirgin, che ha totalizzato pochi chilometri con Timo Glock e Charles Pic tra l’altro con la vecchia vettura, e la HRT di Pedro de La Rosa e Narain Karthikeyan, che si apprestano ad iniziare il Mondiale con zero chilometri sulle spalle. Davanti a loro la comunque migliorata Catehram, che ha perso la battaglia legale con la Renault per il nome Lotus, schiererà Heikki Kovalainen e Vitaly Petrov, che grazie ai suoi sponsor ha scalzato all’ultimo momento Jarno Trulli.
Per questo motivo il Mondiale partirà dopo moltissimi anni senza nessun portabandiera a difendere il nostro tricolore, ma in compenso potremo contare sullo spettacolo che si spera i ben 6 campioni del Mondo daranno nell’arco della stagione. In pista contemporaneamente ci saranno 12 titoli iridati, con Michael Schumacher, re assoluto con 7 titoli all’attivo, seguito dalla coppia Vettel e Alonso che inseguono a quota 2. Un titolo a testa per la coppia McLaren Hamilton e Button e l’ex Raikkonen.
Chi avrà la meglio quest’anno? Allacciate le cinture, il responso, come al solito, lo darà la pista.
L’ultimo giorno di test pre-campionato prima dell’inizio del mondiale di Formula 1 va in archivio con il miglior tempo di Kimi Raikkonen che riscatta alla grande la terza giornata di prove in cui aveva ottenuto soltanto l’ultimo posto a causa di problemi allo sterzo. Sul circuito del Montmelò a Barcellona il finlandese della Lotus stacca il miglior tempo di sessione fermando il cronometro sull’1.22:030, tempo ottenuto nella mattinata e poi mentenuto per tutto il resto della sessione in cui si è concentrato nella simulazione di un GP con ben 121 giri che ne hanno fatto il pilota più attivo in pista. Raikkonen chiude i test cosi come li aveva iniziati, cioè al comando.
Alle spalle del finnico la Ferrari di Fernando Alonso che chiude a soli 220 millesimi di ritardo con il tempo di 1.22:250. Anche per lo spagnolo un infinità di giri percorsi, ben 115, lavorando per lo più sulle regolazioni d’assetto della F2012 che a detta dello stesso spagnolo è un pò in ritardo sulla concorrenza.
Terzo posto per Bruno Senna con la Williams che però ha girato soltanto al mattina percorrendo 53 tornate per poi lasciare il testimone nel pomeriggio al suo compagno di team Pastor Maldonado, che con i suoi 48 giri di cui il migliore in 1.23:347, non è riuscito ad andare oltre il nono tempo.
Quarto tempo per la Force India di Nico Hulkenberg a quasi tre decimi dalla vetta che precede la Sauber di Kamui Kobayashi per soli 7 centesimi. Il giapponese è stato ancora una volta protagonista delle due bandiere rosse di sessione causate da un’uscita di pista e dall’ennesimo problema tecnico sulla C31.
Segue Lewis Hamilton che porta a termine ben 115 tornate recuperando parte del programma perso ieri per via del problema idraulico occorso sulla sua MP4-27. L’inglese chiude la sessione con il tempo 1.22:430, a circa 4 decimi da Raikkonen, ma il passo di gara tenuto dalla Freccia d’Argento di gran lunga uno dei migliori.
Settimo tempo per la Catehram di Vitali Petrov, autore anche di un fuoripista, che precede di due decimi la Mercedes di Micheal Schumacher che completa 100 tornate con il miglior tempo di 1.22:939.
Ultime due posizioni per le sorelle del campionato, la Toro Rosso di Daniel Ricciardo e la Red Bull di Sebatian Vettel. Il tedesco della lattina volante è stato costretto a rimanere ai box per molto tempo a causa di un cedimento all’ala anteriore riscontarto nei primi 15 giri di installazione in mattinata e di un problema al cambio nella sessione pomeridiana. In totale soltanto 23 giri per il campione del mondo che a differrenza di Webber non ha avuto la possibilità di provare la miride di novità portate in pista dalla Red Bull nella giornata di sabato.
D’ora in poi i team non dovranno più nascondersi e la parola passa in maniera ufficiale alla pista con le prove del Gran Premio inaugurale di Formula 1 che si terranno venerdi 16 marzo sul circuito dell’Albert Park di Melbourne in Australia. Il mondiale è già iniziato.
Kimi Raikkonen ha archiviato la prima giornata di test prestagionali che hanno aperto la stagione ufficiale di Formula 1. Il pilota finlandese, ritornato nel circus dopo 2 stagioni lontano dai circuiti, si è mostrato subito in palla, completando un lavoro che lo vedeva impegnato nel familiarizzare il più possibile con la nuova Lotus E20, ed ha chiuso in testa alla classifica entrambe le sessioni di prove, con il miglior crono nella mattinata in 1.19:670, ottenuto al suo primo tentativo con le nuove gomme Pirelli a mescola media. Il campione del mondo 2007 ha totalizzato ben 75 tornate e inoltre è riuscito anche ad abbassare i tempi fatti registrare lo scorso anno nella giornata inaugurale di test disputati sempre sullo stesso circuito.
In seconda posizione la Force India di Paul Di Resta, che si è mostrato uno dei piloti più prolifici di giornata con ben 101 tornate all’attivo. Incoraggianti anche i tempi fatti segnare nel passo di gara, segno che la nuova vettura indiana è nata sotto i migliori auspici. Alle spalle di Di Resta troviamo Nico Rosberg con la Mercedes W02, quella dello scorso anno, che però era dotata di alcuni aggiornamenti che molto presumibilmente verranno applicati sulla nuova W03, che verrà presentata soltanto il 21 febbraio. Il tedesco ha totalizzato 56 tornate, la migliore delle quali in 1.20:219 ottenuto nella mattinata. Nel pomeriggio ha lasciato apazio al compagno di squadra Michael Schumacher, che ha chiuso con il sesto tempo in 1.20:794 percorrendo 41 giri.
Quarta posizione per la Red Bull di Mark Webber che ha compiuto la maggior parte del suo lavoro nel pomeriggio. L’australiano infatti è stato bloccato al mattino a causa di alcuni problemi relativi all’arrivo di alcune componenti aerodinamiche della monoposto dalla fabbrica di Milton Keynes. Dei 53 giri effettuati 52 sono stati effettuati nel pomeriggio. Alle sue spalle il connazionale Daniel Ricciardo con la sorella minore Toro Rosso. L’australiano ha chiuso ad un secondo da Raikkonen ed ha perso l’ora finale a causa di un problema alla pressione dell’olio che ha causato anche una bandiera rossa costringendolo a chiudere anzitempo la sessione.
Settimo Kamui Kobayashi, pilota più attivo in pista con ben 107 giri totali. Il giapponese della Sauber ha chiuso ad oltre 1 secondo e mezzo dalla vetta e anche lui come Ricciardo ha chiuso primale sue prove per essere rimasto a corto di carburante nel finale. Più indietro McLaren e Ferrari con Jenson Button e Felipe Massa rispettivamente in ottava e in nona posizione. I due top-driver si sono concentrati però sulla raccolta dati, con passaggi a velocità ridotta sul rettilineo finale senza badare troppo al cronometro. Anche dei test aerodinamici per Felipe Massa che ha effettuato molte tornate con della vernice fluorescente sull’ala posteriore per analizzare l’andamento dei flussi d’aria, particolare su cui si concentrava molto la McLaren negli anni scorsi. A seguire Heikki Kovalainen che chiude in decima posizione con la sua Caterham nonostante un inizio promettente, ma un problema tecnico lo ha costretto a fermarsi. Chiudono la classifica Pastor Maldonado su Williams e Pedro De La Rosa con la HRT.
Nella sessione odierna hanno girato tutte le monoposto, una per team, ad eccezione della sola Marussia Virgin, a causa di ritardi nella realizzazione della nuova monoposto. Molto probabilmente la vedremo scendere in pista il primo Marzo, quando tutti i team saranno impegnati nei test a Montmelò.
Giornata di presentazione per la Lotus, la scuderia di Eric Boullier che ha vinto la diatriba in merito al nome della scuderia con l’attuale Catheram. La nuova nata della casa francese è stata battezzata con il nome di Lotus E20 e sarà la ventesima monoposto costruita nella sede di Enstone dal 1992 dopo Benetton, Toleman e Renault. Proprio il cambio di nome della scuderia da Renault a Lotus ha interrotto la tradizione che vedeva nella sigla la lettera “R” anzichè la “E” che indica appunto il nome della factory inglese.
La nuova vettura, cosi come per la Ferrari, è stata presentata on-line sul sito della casa francese alle 17 di questo pomeriggio e dalle prime foto pubblicate si nota come anche la nuova Lotus, come Catheram, Ferrari e Force India, sia stata progettata con l’ormai noto muso ad ornitorinco, con il famoso gradino a dividere la parte dell’abitacolo con la parte anteriore della vettura in base alle nuove norme di sicurezza imposte dalla FIA, sebbene le forme della vettura oro e nera siano molto più morbide e sinuose rispetto a quelle delle rivali. Il muso quindi è molto alto proprio a favorire il passaggio di aria nella parte inferiore della monoposto, mentre sulla parte superiore del muso, sempre a favorire il passaggio dei flussi d’aria, si nota una leggera concavità che si poteva notare anche sulla vecchia R32.
Mantenuta anche la soluzione push-rod per le sospensioni all’anteriore, mentre al posteriore si è ritornati al sistema pull-rod in tendenza con le altre scuderie, ed anche il cambio è stato rifatto e pensato per snellire molto il retrotreno con minori ingombri nella zona posteriore della vettura. L’airbox è stato anch’esso modificato e non presenta più le due aperture di fianco la principale presa d’aria sopra la testa del pilota. Abbandonata invece la soluzione “octopus” dei tubi di scarico, che davano lo svantaggio di surriscaldare troppo tutto ciò che gli stava intorno. Si è tornati ad una soluzione più convenzionale montandoli alla fine del cofano motore per cercare di guadagnare più carico aerodinamico cercando di far rilasciare i gas di scarico sotto l’ala posteriore.
Le fiancate sonon state ristrette e rigonfiate per effetto delle nuove norme di sicurezza in caso di impatto laterale, e rispetto allo scorso anno risultano più rastremate.
La nuova vettura potrà scendere in pista già nella giornata di domani per effettuare alcuni giri di pista, mentre il 7 febbraio sul tracciato di Jerez de la Frontera farà il suo debutto ufficiale nei primi test che apriranno la stagione ufficiale 2012. Il primo pilota a scendere in pista sarà il rientrante Kimi Raikkonen, pilota di punta della scuderia, poi toccherà a Romain Grosjean.
Tutta la squadra si augura che la vettura sia molto performante per questo si punta in alto, a cercare di insidiare i top-team, anche se il vero punto di domanda della squadra, ancor prima di iniziare la stagione, restano i due piloti, con Raikkonen già campione del mondo nel 2007 ma rientrante dall’esperienza nel Rally, e con Grosjean promosso da test-driver a secondo pilota. Lasciamo alla pista la risposta alla domanda.
Calato il sipario sulla stagione 2011 che ha visto il trionfo di Sebastian Vettel e della Red Bull laureatisi campioni del mondo per la seconda volta consecutiva, la F1 e i suoi attori sono proiettati già al Mondiale che verrà, quello 2012.
Con il mercato piloti che è partito con il botto “riconsegnando” alla Formula 1 un pilota del calibro di Kimi Raikkonen, campione nel 2007, che dopo i due anni lontano dalle piste del Grande Circus per dedicarsi al Rally sulle strade sterrate e ghiacciate del World Rally Championship si è accordato con la Lotus Renault per un biennale lasciando in sospeso la posizione di Robert Kubica – ancora impegnato nella fase di riabilitazione post incidente e il cui rapporto con la scuderia di Enstone potrebbe terminare prima del previsto con la possibilità reale che il polacco possa approdare in un altro team a stagione in corso per inseguire il sogno Ferrari nel 2013 – tanti sono ancora i sedili da assegnare per la prossima stagione come si evince dalla Entry List, la lista degli iscritti ancora non definitiva, diramata oggi dalla FIA.
Con i 4 top team – Red Bull, McLaren, Ferrari e Mercedes – al completo e con gli stessi piloti degli ultimi anni (Vettel, Webber, Button, Hamilton, Alonso, Massa, Rosberg e Schumacher), le situazioni da definire e più intricate riguardano la stessa Lotus, la Toro Rosso, la Williams e la Hispania.
La scuderia anglo-francese non ha ancora sciolto le riserve su chi affiancare a Raikkonen l’anno prossimo, se riconfermare il russo Vitaly Petrov o Bruno Senna, che a metà stagione è stato promosso da collaudatore del team a pilota titolare al posto di Nick Heidfeld che a sua volta sostituiva Kubica, oppure puntare sul terzo pilota della scuderia, lo svizzero Romain Grosjean, che quest’anno ha vinto il titolo Mondiale in GP2.
La Force India, nonostante non abbia ancora riempito le due caselle, al 90% presenterà ai nastri di partenza lo scozzese Paul di Resta che ha esordito quest’anno in F1 e promuoverà a titolare il collaudatore ed ex Williams Nico Hulkenberg silurando di fatto Adrian Sutil. E’ proprio quest’ultimo che al momento è diventato l’uomo mercato, il tedesco non ha iniziato nel migliore dei modi la stagione rischiando anche il licenziamento per aver aggredito e ferito alla gola in un locale di Shanghai durante il party post Gran Premio della Cina Eric Lux, amministratore delegato della Genii Capital, la società d’investimento proprietaria della Lotus Renault, ma poi si è ripreso alla grande terminando in costante crescendo la stagione chiudendola con un ottimo nono posto, il primo pilota dei “normal team”, nella classifica iridata davanti ai piloti Renault. La decisione della scuderia indiana di non riconfermarlo ha destato incredulità considerando il potenziale di Sutil che, secondo gli ultimi rumors di mercato, dovrebbe approdare proprio nella scuderia di Frank Williams. Se al posto di Pastor Maldonado o di Rubens Barrichello lo sapremo quando si sbloccherà la situazione del contratto dello sponsor del pilota venezuelano, la compagnia petrolifera PDVSA attualmente al centro di una controversia con il governo del Venezuela, che “paga” la Williams per far correre Pastor in F1. In caso di esito negativo verrebbe riconfermato Rubinho con la scuderia di Grove che perderebbe capitali importanti necessari allo sviluppo delle proprie vetture.
Incertezza anche in casa Toro Rosso, dove il team “madre” Red Bull per il 2012 vuole parcheggiare il promettente Daniel Ricciardo che si è fatto già le ossa quest’anno alla Hispania. La scuderia con sede a Faenza dovrà così scegliere di riconfermare solo uno tra Sebastian Buemi e Jaime Alguersuari con quest’ultimo favorito sul primo per la permanenza nel team. Infine sedili vacanti anche per la Hispania: nonostante il team spagnolo abbia annunciato pochi giorni fa l’ingaggio del 40enne Pedro De La Rosa, ancora non si hanno certezze su chi guiderà le due vetture il prossimo anno nè tantomeno a quale fornitore motoristico affidarsi, se continuare con i motori economici Cosworth o provare una soluzione alternativa.
Per quanto riguarda gli altri team, l’ex Lotus malese, oggi Caterham, ha riconfermato i suoi due piloti Jarno Trulli e Heikki Kovalainen, così come la Sauber che potrà contare ancora su Kamui Kobayashi e Sergio Perez. La Marussia, l’ex Virgin, di piloti ne ha riconfermato solo uno, il tedesco Timo Glock, dando il benservito al belga Jerome D’Ambrosio sostituito dal francese Charles Pic proveniente dalla GP2.
La lista provvisoria degli iscritti al Mondiale 2012
Il Mondiale 2011 è appena finito da due giorni con la vittoria di Mark Webber in Brasile ma il mercato piloti è già entrato nel vivo. Il primo colpo – e che colpo – lo ha messo a segno la Lotus Renault che di recente ha vinto il contenzioso con la Lotus del malese Tony Fernandes per l’uso esclusivo dello storico marchio britannico con Renault che rimarrà nel team solo come fornitore motoristico della scuderia: si tratta di Kimi Raikkonen.
La scuderia capeggiata da Eric Boullier ha infatti reso noto di aver ingaggiato per le prossime due stagioni fino alla fine del 2013 il pilota finlandese ex McLaren e Ferrari che torna così in Formula 1 a due anni di distanza quando, al termine del contratto con la Ferrari, aveva preferito dedicarsi ad una sua grande passione, il Rally, partecipando al campionato del mondo WRC però con scarsi risultati, anzichè gareggiare con un team che non gli avrebbe potuto garantire di lottare per le posizioni di vertice. Raikkonen, dopo essere stato per diverso tempo in trattativa con la Williams per prendere il posto presumibilmente di Rubens Barrichello, ha preferito firmare con la scuderia di Enstone un biennale per rilanciarsi e rilanciare la scuderia anglo-francese in F1 nonostante lo scorso anno vi erano stati dei veleni dopo una presunta trattativa tra il pilota finlandese, che accusava il team di essersi fatto pubblicità con il suo nome, ed il team principal Boullier, che invece sosteneva di essere stato contattato dal manager di Kimi, Steve Robertson, che aveva offerto il suo assistito voglioso di rientrare in Formula 1 dopo l’anno sabbatico.
Il tutto arriva dopo il “divorzio annunciato” tra Robert Kubica e la Lotus Renault che, dopo le belle parole spese e la vicinanza, almeno a parole, dimostrata verso il pilota polacco in tutti questi mesi di riabilitazione dopo l’incidente nel Rally di Andora dello scorso mese di febbraio che poteva causare conseguenze ben peggiori e drammatiche, gli è stato dato il “benservito” dopo la decisione di Robert di non prendere parte almeno alla prima parte del Mondiale 2012 con Boullier che aveva tuonato “Noi non alleniamo i nostri piloti per altri team” alludendo al fatto di un possibile ingaggio, tempo fa dato per scontato prima che avesse l’incidente, di Kubica in Ferrari a partire dal 2013 al posto di Felipe Massa.
Intanto Raikkonen ha già rilasciato la sua prima dichiarazione dicendosi entusiasta del fatto di poter ritornare nel suo “mondo”:
“Sono felice di tornare in Formula 1 dopo due anni di pausa e sono grato alla Lotus Renault per avermi offerto questa opportunità. E’ stata una scelta facile, perchè sono veramente rimasto sorpreso dalla grande ambizione che regna all’interno del team. Ora però so che mi aspetta un compito importante perchè devo lavorare duramente per riportarlo nella parte che conta della griglia di partenza“.
Un grande ritorno quello per Iceman che in Formula 1 conta attualmente 18 vittorie, 16 pole position, 35 giri veloci, 62 podi in 157 Gran Premi disputati al volante di Sauber, McLaren e Ferrari.
Ora resta da capire quale pilota vorrà affiancare la scuderia anglo-francese al finnico, se confermare ancora una volta il russo Vitaly Petrov o Bruno Senna, il nipote di Ayrton, che da quando è stato promosso dal team da collaudatore a pilota titolare ha fatto vedere buone cose terminando spesso davanti al suo compagno di squadra.
Inoltre l’anno prossimo Raikkonen porterà a 6 il numero dei campioni del mondo che parteciperanno alla stessa edizione di un Mondiale di F1: oltre a sè stesso (campione del mondo nel 2007 con la Ferrari), ci saranno infatti Michael Schumacher, Sebastian Vettel, Fernando Alonso, Lewis Hamilton e Jenson Button per un totale di 13 titoli iridati in pista, un numero mai visto prima. Bentornato Kimi!
E’ Kimi Raikkonen il pilota designato dai vertici Red Bull per sostituire Mark Webber, sempre di più ai ferri corti con la scuderia austro-inglese. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’ordine di scuderia arrivato domenica nel Gran Premio di Silverstone: l’australiano non ha gradito per niente lo stop che gli è stato imposto dal muretto, ma anche a Christian Horner, responsabile della squadra, non è andata giù l’insubordinazione del suo pilota, che ha comuque provato a scavalcare Sebastian Vettel, infischiandosene delle precise indicazioni. Nel dopo gara Webber ha infatti esposto il suo pensiero sul proprio sito ufficiale:
“Il team mi ha chiamato via radio in 4 occasioni e mi ha chiesto di mantenere il gap. Io non ero soddisfatto della situazione, perchè in Formula 1 non si deve mai mollare. Quindi ho continuato a spingere: se Alonso si fosse ritirato all’ultimo giro, noi avremmo lottato per il primo posto. Il team era preoccupato che Sebastian e io potessimo danneggiarci a vicenda, voleva assicurarsi i punti per il Mondiale costruttori“.
Parole piuttosto forti alle quali ha controbattuto con ferma decisione proprio Horner:
“Mark ha messo in pericolo il secondo posto di Sebastian, il suo terzo posto e i 33 punti della squadra. Così non va. Mark ha portato Sebastian quasi al limite e in 2 punti c’è stato il rischio di un incidente assolutamente incomprensibile. Così non va: se ognuna delle 500 persone nel team pensasse solo a sè, non riusciremmo mai a centrare i nostri obiettivi“.
Dietrich Mateschitz, proprietario della scuderia campione del mondo, ha provato però a spegnere l’incendio prima che potesse fare ulteriori danni dichiarando:
“Webber rinnoverà di sicuro il contratto. La squadra si trova benissimo con lui e lui si sente a proprio agio. Ad essere onesti, Mark non ha un’opzione migliore rispetto alla monoposto più veloce. E noi non possiamo che scegliere un pilota veloce“.
La Red Bull prenderà una decisione definitiva sulla coppia di piloti del 2012 solo a fine agosto ma già si sono scatenati i rumors, e Raikkonen pare proprio destinato a prendere il posto del 34enne australiano (vista l’intoccabilità della prima guida Sebastian Vettel) che è entrato nel mirino della Ferrari e secondo i ben informati ci sarebbe già stato un contatto con Stefano Domenicali, molto attento e vigile sulla situazione di Felipe Massa che sta continuamente deludendo nonostante gli evidenti progressi della “Rossa” negli ultimi tempi. La “Bild” dal canto suo ha rincarato la dose sostenendo che ci sono stati già dei contatti tra Raikkonen ed Horner dovuti anche al fatto che il finlandese non sembra più convinto di proseguire la sua carriera nei rally e nella NASCAR, visto che sta faticando più del previsto per avere risultati importanti. Vettel ha sempre sostenuto la candidatura dell’ex ferrarista alla Red Bull anche per gli ottimi rapporti che intercorrono tra i 2. Insomma una situazione da seguire che promette interessanti sviluppi, chissà che nei prossimi giorni, o al più tardi nelle prossime settimane, non possa saltare fuori qualche altra news che chiarisca meglio ciò che si va delineando.