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  • F1 pagelle GP Europa. Alonso magnifico

    F1 pagelle GP Europa. Alonso magnifico

    Quello andato in scena ieri è stato un Gran Premio d’Europa che ha regalato mille emozioni grazie ad un Fernando Alonso super che sul tracciato di Valencia ha raccolto la sua seconda vittoria stagionale, l’unico al momento ad esserci riuscito, che gli ha consentito di balzare in vetta alla classifica Mondiale approfittando anche dei ritiri di Sebastian Vettel e Lewis Hamilton che sono tornati a casa a mani vuote. Il podio è completato da Kimi Raikkonen, ottimo il suo rientro dopo i due anni di inattività, e dal Kaiser Michael Schumacher al quale mancava da 6 anni dal Gran Premio della Cina del 2006 (in mezzo però anche 3 anni di inattività). Le pagelle ai protagonisti del GP Europa 2012.

    Alonso 10 e lode: le lacrime e la commozione sul podio raccontano come meglio non possono lo stato d’animo dello spagnolo della Ferrari dopo la splendida cavalcata che lo ha visto protagonista della rimonta dall’11esima posizione ottenuta in qualifica fino a transitare per primo sotto la bandiera a scacchi. «La più bella vittoria della mia carriera» dirà a fine gara, dal sapore particolare perrchè oltretutto ottenuta in patria. Sfodera dei sorpassi spettacolari ai suoi diretti avversari, uno più bello dell’altro, infiammando il pubblico spagnolo. La fortuna lo aiuta a conquistare la testa della corsa (neanche minimamente immaginabile solo il giorno prima) prima approfittando del pasticcio al box McLaren per sopravanzare Hamilton, poi beneficiando della safety car per portare l’attacco deciso su Grosjean e della rottura di Vettel che gli hanno spianato la strada verso un incredibile successo che ha fatto entusiasmare milioni di tifosi. Un trionfo.

    Raikkonen 9: quatto quatto, zitto zitto, Iceman porta a casa il secondo posto e 18 punti importanti per la classifica mondiale, quanto bastano per dire “Signori, ci sono anch’io”. La sua costanza in gara è da far paura, tiene il ritmo dei vari Hamilton, Alonso e del compagno di squadra Grosjean, gli mancano solo quei 2-3 giri al massimo che fanno la differenza per ritrovare lo smalto di un tempo.

    Schumacher 8: il Leone torna a ruggire. Con una strategia attenta nel preservare le gomme, Schumi ritrova la gioia del podio a distanza di 6 anni e per la prima volta dal suo ritorno in Formula 1, obiettivo questo sfuggitogli almeno un paio di volte. Quale spot migliore di questo, oltre alla pole position conquistata a Montecarlo circa un mese fa, per convincere la Mercedes ad accelerare i tempi del rinnovo del contratto in scadenza a fine stagione?

    Vettel 10: se non ci fosse stata la safety car e l’inconveniente sulla sua Red Bull che lo ha appiedato proprio alla ripartenza vanificando un weekend fin lì straordinario staremmo qui a parlare di un’altra gara. Pole postion il sabato e ritmo indiavolato la domenica che lo stava lanciando verso una vittoria facile facile. Ma il fato gli ha giocato un brutto scherzo, vedendosi prima annullare praticamente tutto il vantaggio accumulato nei 35 giri percorsi per l’ingresso in pista della safety car, poi assistendo, inerme, allo spegnimento del motore della sua “Lattina Volante”. Sfortunato, avrebbe vinto a mani basse.

    Fernando Alonso © Mark Thompson/Getty Images
    Grosjean 9: per chi non se ne fosse accorto, è stato il secondo pilota più veloce in pista dopo Vettel. Questa volta all’ottima qualifica stava replicando una fantastica gara, vero tallone d’Achille di questa prima parte di stagione del pilota franco-svizzero campione iridato in GP2. Il suo sogno di vincere il primo Gran Premio in carriera poteva concretizzarsi con l’aiuto della safety car che ha azzerato gli oltre 15 secondi di svantaggio che aveva Vettel nei suoi confronti ma il guasto tecnico della sua Lotus subito dopo la “stoccata” di Alonso non glielo ha permesso.

    Hamilton 8: se un pilota, oltre che con gli avversari, deve lottare anche contro i propri meccanici c’è qualcosa che non va. Ogni volta che rientra ai box il pilota inglese si fa il segno della croce sperando che tutto fili liscio. La McLaren ha notevoli problemi di gomme e Lewis si trova costretto a correre tutto il GP in difesa. Nonostante il fattaccio al pit, riesce a risalire e ritornare, anche grazie a circostanze favorevoli, fino alla seconda posizione ma gli pneumatici lo mollano sul più bello a due giri dal termine. Oppone una strenua resistenza prima su Raikkonen e poi su Maldonado che lo manda a sbattere contro le protezioni. Perseguitato.

    Webber 9: come Alonso, anche l’australiano fa una grande gara tutta in rimonta giungendo quarto al traguardo dopo essere partito dalla 19esima posizione e sfiorando addirittura il podio dopo aver tallonato nei giri finali quel leone di Schumacher. Non è sullo stesso livello del suo compagno di squadra ma mette comunque in cascina punti importanti per il Mondiale che lo proiettano in seconda posizione davanti a Vettel e Hamilton e dietro solo al ferrarista.

    Hulkenberg 8: il quinto posto finale è il risultato di un weekend praticamente perfetto, il tedesco della Force India si prende anche la soddisfazione di vincere il duello interno con Paul Di Resta. Le potenzialità per emergere le ha tutte.

    Button 4: Chi l’ha visto? Jenson attraversa una profonda crisi tecnica, i risultati parlano chiaro: un 18esimo, un nono, due 16esimi e un ottavo posto negli ultimi 5 Gran Premi. Che il feeling con la sua McLaren sia ridotto ai minimi termini è sotto gli occhi di tutti, resta da capire il motivo di tale involuzione per il vice campione del mondo in carica

    Maldonado 4.5: 55 giri di grande intensità, rovina tutto quanto di buono fatto commettendo un errore grave nell’ultimo giro che compromette la sua gara e quella di Hamilton cercando di superare l’anglo-caraibico, in crisi con le gomme, in un punto dove era impossibile superare. Una manovra azzardata che gli costa una penalizzazione in gara (retrocesso da decimo a 12esimo nell’ordine d’arrivo) e nel prossimo GP (partirà 10 posizioni più indietro sulla griglia di partenza).

    Meccanici McLaren 0: “errare è umano ma perseverare è diabolico” recita un noto proverbio. Per l’ennesima volta i meccanici inglesi combinano un’altra pagliacciata ai box e per l’ennesima volta a farne le spese è il povero Hamilton, roba da far spazientire anche  un santo. A Woking avevano già preso decisioni drastiche (licenziamento, ndr) nei confronti di alcuni colpevoli, non ci meravigliremmo se ne seguissero altre.

  • F1, impresa Alonso a Valencia. Schumi sul podio

    F1, impresa Alonso a Valencia. Schumi sul podio

    Fernando Alonso vince un emozionante Gran Premio d’Europa, teatro dell’ottavo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Lo spagnolo, autore di una grande gara che resterà nella storia del circus come lui stesso ha dichiarato: “la mia più bella vittoria di sempre”, conquista il suo secondo successo stagionale, unico ad esserci riuscito dall’inizio del campionato, proprio davanti al pubblico di casa, fondamentale nell’appoggio al connazionale che, aggiudicandosi 25 punti importantissimi dopo il mezzo disastro della gara di Montreal nel GP del Canada, lo riportano nuovamente solitario in vetta alla classifica del Mondiale.

    Sul circuito di Valencia, a differenza delle altre edizioni piuttosto monotone, lo spettacolo questa volta non è mancato. Il pilota della Ferrari infatti, partito 11esimo dopo le deludenti qualifiche del sabato, si è esibito in una rimonta strepitosa recuperando già diverse posizioni alla partenza avvicinandosi alle posizioni di testa a suon di sorpassi. Lo show del ferrarista è partito dopo il primo pit-stop, periodo di gara in cui tutti i piloti che gli stavano davanti non sono riusciti a frenare l’inerzia dell’idolo di casa che per vincere, oltre alla sua bravura, si è dovuto appellare tantissimo anche alla fortuna che ha messo fuori gioco i suoi diretti concorrenti per la lotta al titolo mondiale.

    E’ il caso di Sebastian Vettel, fuori al 34esimo giro mentre si trovava meritatamente in prima posizione dall’inizio della gara, per essere stato appiedato di colpo dalla sua Red Bull dopo l’entrata in pista della safety-car per il contatto che ha coinvolto il pilota della Toro Rosso Jean-Eric Vergne e quello della Catheram di Heikki Kovalainen. Eppure la gara del campione tedesco aveva preso le forme di una passeggiata dopo soli pochi giri dall’inizio del GP, aiutato inaspettatamente dal diretto rivale Hamilton, secondo ma in crisi con le gomme morbide, che faticava a tenere il suo passo, veramente indiavolato. Ma la domenica del pilota della Red Bull è stata a dir poco sfortunata e la rottura della sua RB8 lo ha lasciato con l’amaro in bocca.

    E la stessa sorte è toccata a Lewis Hamilton che prima, ancora una volta, ha dovuto accusarsi i problemi dei suoi meccanici al pit-stop che hanno faticato a fissare la ruota anteriore sinistra facendogli perdere come al solito molti secondi ma soprattutto la terza posizione a vantaggio di Alonso. Poi, un pò come capitato allo spagnolo nel GP del Canada, i problemi di gomme lo hanno costretto a cedere, dopo una strenua lotta, la posizione in favore di Kimi Raikkonen, e successivamente il contatto con Pastor Maldonando lo ha messo definitivamente fuori gioco, anche se la manovra del venezuelano è apparsa un pò azzardata visto che comunque il sorpasso sull’inglese sarebbe avvenuto sicuramente poche curve più tardi. Due zeri in classifica che pesano tantissimo nell’economia del Mondiale.

    Fernando Alonso © Mark Thompson

    Ma la sfortuna colpisce anche Romain Grosjean, in una gara in cui due ritiri per motivi tecnici da parte delle vetture di testa non si vedevano da tantissimo tempo. Il francese dopo essere stato superato magistralmente da Alonso dopo la ripartenza è riuscito comunque a restargli negli scarichi assaporando la possibilità di un sorpasso che poteva regalargi la prima vittoria in carriera. E invece la sua Lotus E20 cede di colpo per un problema all’alternatore vanificando la sua bella gara che molto probabilmente sarebbe culminata con il suo terzo podio stagionale e un altro risultato positivo.

    Per cui dietro ad Alonso chiude in seconda posizione l’altra Lotus di Kimi Raikkonen, che comunque ha meritato pienamente il risultato ottenuto, mentre in terza posizione, a completare un podio composto da tre campioni del mondo, ritroviamo il sorriso di Michael Schumacher, che ritorna a festeggiare nella cerimonia post-gara per la prima volta dal suo rientro in Formula 1. Dopo tanti ritiri e altrettanta sfortuna per il kaiser oggi le cose hanno finalmente girato per il meglio consentendogli di ottenere la seconda gioia personale dopo la pole position conquistata sempre sul circuito cittadino, quello più prestigioso di Montecarlo, dimostrando in questa stagione di gareggiare ai livelli che gli competono.

    Ai piedi del podio invece Mark Webber, anche lui autore di una grande rimonta dopo essersi qualificato 19esimo nelle qualifiche. L’australiano non ha brillato, nè tantomeno ha avuto spunti degni della sua fama ma lavorando nell’ombra è riuscito comunque a risalire sfruttando anche le disgrazie degli altri piloti e  conquistare punti importantissimi per la classifica del mondiale che ora lo vede secondo e diretto inseguitore di Fernando Alonso a 20 punti di distacco.

    Ottimo risultato anche per le due Force India di Noco Hulkenberg e Paul di Resta, che chiudono rispettivamente in quinta e settima posizione divisi soltanto dall’altra Mercedes di Nico Rosberg. Ennesima gara incolore per l’altra McLaren di Jenson Button che sta trovando più difficoltà del previsto a trovare il feeling con una MP4-27 che sembra essere più “cucita” addosso al suo compagno di squadra Hamilton, davanti alla Sauber di Sergio Perez  e alla Williams di Pastor Maldonando che nonostante l’incidente con l’anglo-caraibico è riuscito a chiudere in decima posizione nella top-ten. Il venezuelano sarà ascoltato dai commissari a fine gara che prenderanno decisioni in merito all’incidente in questione, quindi la classifica potrebbe subire ancora dei mutamenti.

    Infine Felipe Massa che dopo essere partito a razzo ha chiuso in 16esima posizione a causa dell’incidente al 33esimo giro con Kamui Kobayashi che lo ha costretto a completare tutto un giro con una gomma forata per rientrare ai box e cambiarla. Il giapponese è invece stato punito dalla Commissione di gara ma ha chiuso lo stesso la sua gara anzitempo per un ritiro.

  • F1, Hamilton rimonta e vince a Montreal. Alonso e Vettel gettano via il podio

    F1, Hamilton rimonta e vince a Montreal. Alonso e Vettel gettano via il podio

    Lo aveva predetto alla vigilia e alla fine così è stato. Lewis Hamilton si aggiudica un mirabolante Gran Premio del Canada, il settimo appuntamento Mondiale dell stagione 2012 di Formula 1 ,conquistando la sua prima vittoria stagionale e divenendo il settimo vincitore diverso del campionato su sette gare disputate. Il campione anglo-caraibico dà spettacolo in pista dimostrandosi aggressivo come sempre, ma anche freddo e calcolatore quanto basta per sfruttare il potenziale della sua McLaren capitalizzando al massimo la strategia di gara di due soste che gli ha permesso di arrivare nel finale di gara nelle migliori condizioni per vincere la gara.

    Impossibile ripetere a Montreal la strategia di una sola sosta vista a Montecarlo, e il team di Woking questa volta è bravissimo a capirlo. L’inglese infatti dopo il sorpasso su Alonso al primo pit-stop, si ferma nuovamente a 19 giri dalla fine per cambiare i suoi pneumatici ormai a fine vita, al contrario dello spagnolo e di Vettel, che invece decidono di rimanere in pista fino alla fine avendo effettuato un solo pit-stop. Scelta sbagliata perchè Hamilton con un passo da qualifica e di un secondo inferiore ogni giro li rimonta nel giro di poche tornate e li sorpassa con estrema facilità sfruttando il DRS sul rettilineo del Casinò e la maggior freschezza delle sue gomme soft. Dopodichè è un gioco da ragazzi per il campione del mondo 2008 controllare la gara e arrivare agevolmente a tagliare il traguardo indisturbato, conquistando la 19esima vittoria della carriera che gli vale il ritorno al primo posto solitario in vetta alla classifica di un Mondiale equilibrato come non si era mai visto prima.

    Alle spalle di Hamilton troviamola Lotus di Romain Grosjean e la Sauber di Sergio Perez che completano un podio insolito stravolgendo ciò che si è visto in gara fino a 10  giri dal termine. Infatti sia  il francese che il massicano sfruttano la strategia sbagliata della Ferrari e grazie alle gomme supersoft montate nel finale superano lo spagnolo conquistando rispettivamente la seconda e la terza posizione. La strategia di una sola sosta dei due giovani piloti è la stessa di quella della Ferrari ma le tempistiche nei pit-stop li avvanatggiano notevolmente permettendogli di cogliere un grandissimo risultato, che per entrambi significa il secondo podio stagionale.

    Lewis Hamilton © DON EMMERT/AFP/GettyImages

    Quarto posto per Sebastian Vettel che riesce a a rimediare all’errore della strategia rientrando nei giri finali per un’altra sosta ai box e montare gomme nuove. Scelta che gli ha permesso almeno di raggiungere Alonso e di chiudere in quarta posizione. A poco vale la consolazione di aver fatto segnare il tempo più veloce della gara proprio all’ultimo giro in 1:15.752, che anzi aumenta ancora di più il rammarico di aver perso un podio nettamente alla portata. In casa Ferrari non ha pagato l’azzardo di aver optato in corsa per un solo pit-stop e Fernando Alonso non ha potuto evitare l’inevitabile crollo delle gomme. Cosi si è ritrovato dall’essere primo fino al 64esimo giro al quinto posto finale, che non soddisfa certamente gli uomini di Maranello, che comunque hanno rischiato il tutto per tutto.

    Alle spalle del ferrarista l’unica Mercedes superstite di Nico Rosberg, che per poco non riesce a beffare anche lui nel finale Alonso, arrivatogli davanti per soli quattro decimi. Il tedesco porta ancora punti preziosi al team in una giornata non pèroprio positiva mentre nell’altra parte del box Michael Schumacher deve fare ancora i conti con la sfortuna. Dopo i tanti problemi e i ritiri di inizio stagione il tedesco ne aggiunge ancora un altro qui a Montral questa volta per un problema al DRS che rimane aperto facendogli perdere carico erodinamico e costringendolo al ritiro.

    Settimo Mark Webber che dopo un inizio di gara abbastanza incoraggiante al passo dei primi tre, perde di consistenza con il passare dei giri e conclude una gara passata nell’anonimato nonostante una Red Bull abbastanza efficace. Dietro di lui la Lotus di Kimi Raikkonen, che questa volta perde il confronto diretto in famiglia con Grosjean, e l’altra Sauber di Kamui Kobayashi. Sia per il eam francese che per quello elvetico comunque punti preziosissimi per il cammino nel Mondiale.

    In decima posizione chiude la top-ten la Ferrari di Felipe Massa. Il brasiliano dopo un avvio aggressivo ed arrembante commette l’errore cruciale per la sua gara nelle fasi iniziali andando in testacoda alla prima curva rovinando irrimediabilmente il suo set di gomme supersoft e rendendo da li in poila sua gara tutta in salita. Il paulista precede le due Force India di Paul  Di Resta e Nico Hulkenberg, che non sono riuscite a rispettare le premesse del week-end. Gara da dimenticare per Jenson Button, 16esimo al traguardo e mai protagonista per tutto il week.end.

  • Super Maldonado batte Alonso a Barcellona. Vettel 6°

    Super Maldonado batte Alonso a Barcellona. Vettel 6°

    Cinque su cinque. Tanti infatti sono i vincitori diversi delle prime cinque gare di questo equilibratissimo Mondiale 2012 di Formula 1, che oggi ha visto trionfare Pastor Maldonado, salito sul gradino più alto del podio assaporando il gusto dolce della prima vittoria in Formula 1, ma non è tutto.

    L’ex campione del mondo della GP2 è infatti il primo venezuelano a centrare un successo in F1, e lo fa vincendo il Gran Premio di Spagna sul circuito del Montmelò nei pressi di Barcellona, regalando a Frank Williams il ritorno alla vittoria proprio nel giorno del suo 70esimo compleanno, vittoria che mancava da ben otto anni dal Gran Premio del Brasile del 2004 con Juan Pablo Montoya. Non è un caso che il ritorno alla vittoria coincida con l’anno del ritorno del motore Renault, binomio che ha caratterizzato le vittorie della scuderia negli anni 90, e con questo meritatissimo successo il team di Groove diventa la quinta vettura diversa vincente nei primi cinque GP di quest’anno.

    Da evidenziare la prestazione di Maldonado, che dopo aver perso la testa della corsa alla partenza in favore di Fernando Alonso, riesce a recuperare con una grandissima strategia di gara e a scavalcare lo spagnolo al secondo pit-stop, grazie anche ad un giro record che gli permette di guadagnare ben 2 secondi all’idolo di casa. Da vero veterano poi la gestione della prima posizone, mai messa in dubbio neanche nel finale quando Alonso cominciava a farsi minaccioso negli specchietti ma senza riuscire a trovare il guizzo giusto per portargli l’attacco definitivo.

    Il pilota della Ferrari dal canto suo deve recriminare per quel doppiaggio su Charles Pic della Marussia in prossimità della sua seconda sosta che gli ha fatto perdere decimi importanti per la vittoria, anche se è fuori di dubbio che anche senza questo episodio difficilmente avrebbe battuto il super-Maldonado di oggi. Non è bastato infatti l’apporto incredibile del suo pubblico allo spagnolo che nel finale deve ancora lottare con problemi di usura gomme, ma tutto sommato può comunque consolarsi per la continua crescita della Ferrari che nelle sue mani sembra davvero efficace, e per la ritrovata vetta della classifica in coabitazione con Sebastian Vettel.

    Anzi nel finale il pilota della Rossa ha il suo bel da fare per mantenere a distanza uno scatenato Kimi Raikkonen, che grazie alla maggior freschezza delle sue gomme a mescola dura gli recupera secondi su secondi portandosi negli scarichi della F2012, me per il sorpasso è troopo tardi. Costa caro al finlandese volante l’ aver ritardato di qualche giro il suo ultimo pit-stop, ma in definitiva il week-end spagnolo conferma il suo buon periodo di forma, basta pensare che il finnico è stato l’unico a mantenere il passo dei primi due piloti, e quindi podio più che meritato.

    Pastor Maldonado © DIMITAR DILKOFF/Getty Images

    Medaglia di legno per l’altra Lotus di Romain Grosjean, ancora una volta protagonisti, mentre bella la prestazione della Sauber di Kamui Kobayashi che vede premiata la scelta di risparmiare un set di gomme nelle qualifiche con un’ottima quinta posizione.

    Dalla settima posizione in poi, a prte Alonso naturalmente, troviamo tutti gli altri big. A cominciare dal campione del mondo in carica Sebastian Vettel che salva il salvabile chiudendo la gara in sesta posizone, che viste come si erano messe le cose, è oro colato. Partendo da una discutibile penalizzazione per non aver rispettato le bandiere gialle per l’incidente occorso a Michael Schumacher e Bruno Senna, che ha causato al tedesco la perdita di molte posizioni, per passare alla strana sostituzione del nuovo muso anteriore che apparentemente non sembrava avere problemi.

    Nonostante ciò il numero uno in carica riesce a terminare davanti all’unica Mercedes superstite di Nico Rosberg che con il settimo posto chiude degnamente il week-end spagnolo del team tedesco, visto l’ennesimo ritiro del compagno di squadra. Non è bastata infatti come in Cina la super-velocità del propulsore Mercedes sul rettilineo principale per competere per la prima posizone e anzi la W03 ha dovuto fare i conti con l’usura degli pneumatici che con il caldo torrido di Barcellona sono ritornati punto debole della vettura.

    Mezzo disastro in casa McLaren dove l’unica nota positiva è ancora una volta la rimonta di Lewis Hamilton, che dall’ultima posizione, dopo la squalifica inflittagli nella giornata di ieri, riesce a limitare i danni e a chiudere davanti al suo compagno di squadra Jenson Button. L’anglo-caraibico ha gestito al meglio i suoi pneumatici dimostrando di non essere poi cosi aggressivo come si dice e la tattica delle due soste ha pagato, almeno per quanto riguarda lo scontro in famiglia, ma un ottava e una nona posizione non possono essere certo risultati positivi per il team di Woking, che deve fare ancora i conti con gli errori dei meccanici ai box durante i pit-stop. E’ toccato nuovamente ad Hamilton che al momento di uscire dalla sua piazzola passa sopra la pistola di avvitamento dei dadi della ruota posteriore sinistra, fortunatamente per lui senza conseguenze.

    Alle spalle delle due McLaren la Force India di Nico Hulkenberg che chiude la top-ten in decima posizione, mentre da dimenticare la gara dell’altra Red Bull di Mark Webber, 11esima ad un giro di distacco, e per l’altra Ferrari di Felipe Massa, che come Vettel ha dovuto subire il drive throught per aver ignorato le bandiere gialle, chiudendo la sua gara soltanto in 15esima posizione.

     

  • F1, pole di Hamilton a Barcellona. Alonso 3°

    F1, pole di Hamilton a Barcellona. Alonso 3°

    Lewis Hamilton conquista la pole position del Gran Premio di Spagna sul circuito del Montmelò alle porte di Barcellona, quinta prova del Mondiale 2012 di Formula 1. Il pilota anglocaraibico conquista con un giro stratosferico la terza pole personale della stagione dopo quelle ottenute in Australia e in Malesia, portando a 22 quelle in carriera e a cifra tonda, 150, quelle della McLaren.

    Giro perfetto quello del campione del mondo 2008 che firma un irraggiungibile 1:21.707, unico pilota capace di scendere sotto il muro dell’1:22, scegliendo di seguire nel suo ultimo tentativo la vera sorpresa di giornata, Pastor Maldonado, che riporta la Williams in prima fila, che mancava dal Gran premio del Brasile del 2010, in cui Nico Hulkenberg, allora compagno di Rubens Barrichello, conquistò la prima posizione. Non solo questione di fortuna la prestazione del pilota venezuelano che, nonostante il mezzo secondo accusato dal primo, ha dimostrato di essere molto veloce anche nelle prime due sessioni di qualifica, chiuse entrambe con il primo posto e solo una prestazione superlativa di Hamilton gli ha tolto la gioia della prima pole position.

    Dunque indeedita prima fila domani, con Maldonado che potrebbe essere sicuramente la mina vagante di giornata. Terza posizone per Fernando Alonso che apre la seconda fila con il tempo di 1:22.302, a due centesimi dalla seconda posizione. Lo spagnolo, spinto dal tifo del pubblico, è riuscito come al solito a sfoderare una prestazione al di sopra delle possibilità di questa Ferrari, anche se deve ringraziare la strategia rinunciataria degli altri big che hanno preferito risparmiare le gomme per la gara di domani, che si annuncia “infuocata”, non soprattutto per le condizioni metereologiche.

    Lewis Hamilton © Paul Gilham/Getty Images

    E’ il caso di Kamui Kobayashi, che non ha effettuato tempi cronometrati nell’ultima qualifica a causa anche dell’ennesimo problema sulla sua C31, dimostratasi ancora una volta troppo fragile. Il giapponese partirà dalla decima posizione, ultimo disponibile nella Q3, e chiuderà la top-ten. Cosi come Michael Schumacher e Sebastian Vettel, che invece hanno effettuato soltanto il giro di lancio per poi rientrare nei rispettivi box e conservare un prezioso set di gomme morbide per la gara. I due tedeschi infatti sono i due piloti che hanno più set di gomme nuove a disposizione e nonostante partano dalla ottava e dalla nona posizione hanno tutte le possibilità di recuperare terreno sul passo gara. Il tutto a vantaggio delle due Lotus, in quarta e quinta posizione con Romain Grosjean e Kimi Raikkonen, seguiti dalla Sauber di Sergio Perez e la Mercedes di Nico Rosberg.

    Tante le esclusioni eccellenti dalla Q3 in una delle qualifiche più strane degli ultimi tempi. L’altra parte del box McLaren ha poco da sorridere con Jenson Button che chiude in 11esima posizione, stesso discorso per la Red Bull di Mark Webber, alle spalle dell’inglese in 12esima posizione. Ancora peggio va all’altra Ferrari di Felipe Massa alle prese con la peggior qualifica della stagione in 17esima posizione. Anche problemi di traffico per il brasiliano che forse qualche decimo gliel’ha fatto perdere ma che ancora una volta non giustifica il distacco dal compagno di squadra. Fuori dalla gara il solo Narai Karthikeyan, che non ha superato il 107% del tempo della pole position.

  • F1, Vettel domina a Sakhir, rinascita Raikkonen 2°. Alonso 7°

    F1, Vettel domina a Sakhir, rinascita Raikkonen 2°. Alonso 7°

    Sebastian Vettel vince il Gran Premio del Bahrain sul circuito di Sakhir, quarta prova del Mondiale 2012 di Formula 1. Il campione del mondo tedesco centra il suo primo successo stagionale tornando alla vittoria che gli mancava da ben cinque gare, ultimo ottenuto nel GP d’India dello scorso anno e si porta per la prima volta quest’anno in testa alla classifica mondiale.

    Il pilota della Red Bull domina la corsa dall’inizio alla fine centrando l’Hat Trick avendo ottenuto pole, vittoria e giro veloce riportando un pò di quella serenità che nel box si era perduta a causa di un inizio di stagione non proprio esaltante. Tuttavia i problemi sembrano essere stati risolti grazie all’innovazione di questi nuovi scarichi che pare abbiano portato un miglioramento delle prestazioni. Con la vittoria di oggi diventano quattro i piloti e i costruttori diversi ad aver vinto i primi quattro GP disputati a  dimostrazione di quanto questo campionato sia equilibrato.

    Alle spalle del campione del mondo in carica la vera sorpresa di giornata, le due Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean che portano a casa una bella quanto inaspettata doppietta con il secondo e il terzo posto finale. Le due vetture del team di Enstone si sono dimostrate velocissime soprattutto in rettilineo essendo le due monoposto con la velocità di punta più alta. Inoltre entrambi i piloti hanno gestito bene il degrado degli pneumatici anche avendo optato per due strategie diverse, situazione che ha permesso a Kimi Raikkonen di scavalcare il compagno di squadra dopo il secondo pit-stop.

    Il finlandese è stato anche l’unico a mettere un pò di pressione e a minare, anche se per pochi giri, la leadrship di Vettel non riuscendo a trovare il guizzo giusto per portarsi davanti, ma è da sottolineare la prestazione del campione del mondo del 2007 che dimostra di essere ritornato nel circus alla grande. Ottima ancjhe la prestazione di Grosjean che porta a casa il suo primo podio della carriera in Formula 1.

    Le due Lotus tra le due Red Bull. Ai piedi del podio infatti troviamo l’altra lattina volante di Mark Webber, che non ha mai avuto però il passo per stare con i primi tre ma bisogna dire che è anche grazie ai suoi 12 punti se la Red Bull si riporta in testa al campionato del mondo.

    Sebastian Vettel © Mark Thompson/Getty Images

    In quinta posizione il vincitore del Gran premio di Cina Nico Rosberg, autore di una gara ai limiti della regolarità. Il tedesco si è reso protagonista di una manovra che deve essere ancora esaminata attentamente dai commissari di gara prima con Hamilton e poi con Alonso, costretti ad andare fuori pista in manovra di sorpasso proprio ai danni del pilota della Mercedes, quindi la classifica finale potrebbe subire ancora delle variazioni se la segnalazione dovesse tradursi in penalità in termini di secondi. Rosberg ha poi fermato la sua W03 all’uscita dei box una volta tagliato il traguardo a causa di un problema allo scarico.

    Festa anche in casa Force India, che riesce a portare a casa una importante sesta posizione con Paul Di Resta, che sfrutta al meglio la strategia di gara con due soli pit-stop. L’inglese è cosi riuscito a chiudere davanti alla Ferrari di Fernando Alonso, anche se con difficoltà visto che nel finale i suoi pneumatici hanno avuto un brusco calo di prestazione. Lo spagnolo invece porta ancora una volta a casa punti importantissimi ai fini della sua classifica personale, e riesce a limitare i danni per quanto riguarda il distacco dalla vetta della classifica, che in queste prime quattro gare, definite di transizione prima dell’inizio della stagione, ammonta a soli 10 punti.

    Alonso riesce a terminare ancora una volta davanti alla McLaren di Lewis Hamilton, l’unica superstite visto che Jenson Button è stato costretto al ritiro a pochi giri dalla fine presumibilmente per un problema al motore della sua MP4-27. L’anglo-caraibico deve appellarsi letteralmente alla sfortuna che lo ha fermato ai box per ben due volte oltre il tempo limite nei pit-stop, a causa ancora una volta di un problema al dado della ruota posteriore sinistra che aveva qualche difficoltà ad avvitarsi, lo stesso che ha impedito a Button di lottare per la vittoria la scorsa settimana a Shangai.

    Alle spalle di Hamilton l’altra Ferrari di Felipe Massa, che porta a casa un nono posto importantissimo che glipermette di guadagnare i suoi primi due punti mondiali. Chiude la top-ten la Mercedes di Michael Schumacher, partito in ultima fila a causa della sostituzione del cambio nel venerdi, ma bravissimo nel rimontare fino alla decima posizione davanti alla Sauber di Sergio Perez.

    Discorso inverso invece per Daniel Ricciardo, che dopo una bella qualifica chiusa con il sesto tempo si perde in gara non riuscendo ad andare oltre la 15esima posizione.

  • F1, Rosberg vince a Shangai davanti a Button e Hamilton. Solo 9° Alonso

    F1, Rosberg vince a Shangai davanti a Button e Hamilton. Solo 9° Alonso

    Nico Rosberg vince il terzo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1 sul circuito di Shangai, teatro del Gran Premio della Cina. Il pilota tedesco, dopo aver conquistato la prima pole della carriera nelle qualifiche, bissa il risultato positivo di sabato andando a vincere il suo primo Gran Premio dopo 111 gare all’attivo (inclusa quella di oggi), regalando alla Mercedes il ritorno al successo come costruttore dopo 57 anni, ultimo quello del cinque volte campione del mondo Juan Manuel Fangio sul circuito di Monza, GP d’Italia.

    Con la vittoria di oggi la Cina ha regalato al campionato il terzo vincitore diverso su altrettante gare disputate, il che fa presagire ad un mondiale sicuramente più equilibrato rispetto agli ultimi anni. A dimostrazione di ciò è stata emozionante ed esaltante la lotta finale che ha coinvolto fino ad un certo punto ben sei piloti, tutti racchiusi nel giro di un secondo ed in lotta per la seconda posizione, alle spalle di un Rosberg che aveva già fatto il vuoto e che non vedeva l’ora di tagliare il traguardo per portare a casa i suoi primi 25 punti mondiali.

    Alla fine l’ha spuntata Jenson Button, che però deve appellarsi alla sfortuna per essere rimasto bloccato ai box nel suo terzo e ultimo pit-stop oltre il tempo limite per un problema nel montaggio della ruota posteriore sinistra, senza il quale avrebbe potuto insidiare sicuramente la posizione di Rosberg che dopo la sua seconda e ultima sosta era ritornato davanti a lui per una decina di secondi. Cosi l’inglese è stato costretto a rientrare nel gruppetto e ad abbandonare i sogni di gloria, lasciando al tedesco la possibilità di risparmiare gli pneumatici e di involarsi da solo al traguardo.

    Terza posizione per l’altra McLaren di Lewis Hamilton, che si consola con il terzo gradino del podio che lo lancia inesorabilmente in vetta alla classifica mondiale in attesa del prossimo appuntamento. Il team di Woking non ha sicuramente sfruttato in questi primi tre GP tutto il potenziale e la miglior condizione rispetto ai rivali ma al momento è sicuramente la vettura che sta meglio e raggiungerla in vetta alla classifica non sarà di certo facile.

    Nico Rosberg © Ker Robertson/Getty Images

    Anche perchè la Red Bull sembra faticare più del previsto ma è comunque riuscita a salvare la faccia grazie alla quarta posizione di Mark Webber e alla quinta di Sebastian Vettel, che comunque ha rimontato dalla 11esima posizione e che avrebbe potuto raccogliere anche di più se non avesse dovuto arrendersi al calo di prestazione degli pneumatici nel finale e cedere la posizione prima a Button e poi nell’arco degli ultimi due giri ad Hamilton e Webber, che deve dirsi fortunato per essere decollato soltanto a metà dopo un’uscita di pista al 40esimo giro nella curva 13, prima del lungo rettilineo antecedente il traguardo.

    Alle spalle del tedesco bicampione del mondo troviamo la Lotus di Romain Grosjean, che ha portato a casa qualche punticino prezioso dopo che il team di Enstone aveva assaporato la possibilità di conquistare la seconda posizione con Kimi Raikkonen, che ha improvvisamente ceduto nel finale a causa del degrado delle gomme e che lo ha relegato in 14esima posizione. Buona comunque la prestazione del finlandese che fino a quando ha potuto ha lottato da vero guerriero per difendere la sua posizione.

    Cosi come è eccellente la prestazione delle due Williams di Bruno Senna e Pastor Maldonado, entrambe a punti nei primi dieci della classifica e apparse molto competitive e vicine ai team di testa. Sicuramente davanti alla Ferrari, che sta attraversando un periodo a dir poco nero. Non bastano i miracoli di Fernando Alonso, e alla fine la tanto attesa pioggia proclamata dallo spagnolo e che avrebbe potuto rimescolare le carte non è arrivata, e addirittura le temperature piuttosto basse del circuito cinese hanno fatto riemergere i soliti problemi della Rossa nel portare a giusta temperatura gli pneumatici. Cosi il risultato non poteva essere che deludente, con Alonso che anzi si è difeso bene fin quando ha potuto ma non riuscendo ad evitare la nona posizione finale, e Felipe Massa che ancora una volta chiude il suo score personale con uno zero in classifica, e con la 13esima posizione finale.

    Al contrario la prestazione delle Sauber, dimostraesi validissime sul giro secco in qualifica ma che hanno perso di consistenza sul passo di gara. Kamui Kobayashi riesce comunque a chiudere nella top-ten, anche se partiva dalla terza posizione, Sergio Perez, dopo la bella gara della Malesia, chiude in 11esima posizione.

    Peggio è andata a Micheal Schumacher che avrebbe potuto sicuramente lottare, se non per la vittoria, almeno per il podio, ma che è stato abbandonato sul più bello dai suoi meccanici che al primo pit-stop, al 12esimo giro, hanno dimenticato di avvitargli il dado della ruota anteriore destra costringendolo ad un ritiro che, vista la competitività della Mercedes, gli lascia l’amaro in bocca.

     

     

  • Rosberg in pole, Schumi 2°. Prima fila Mercedes, male Vettel

    Rosberg in pole, Schumi 2°. Prima fila Mercedes, male Vettel

    Nico Rosberg conquista la pole position del Gran Premio di Cina sul circuito di Shangai che domenica ospiterà il terzo appuntamento extraeuropeo della stagione 2012. Il tedesco della Mercedes firma la sua prima pole position in carriera dopo ben 110 gare nel circus stampando un incredibile giro nella Q3 fermando il cronometro sul tempo di 1:35.121 che non ha lasciato diritto di replica agli avversari. Risultato storico per la casa dalla stella a tre punte che come costruttore non piazzava una monoposto davanti a tutti sulla griglia di partenza da ben 57 anni, dal lontano 1955.

    Il pilota che più si è avvicinato alla prestazione di Rosberg nelle qualifiche è stato Lewis Hamilton, che era anche stato il più veloce nelle terze e ultime libere del mattino, ma che di fatti si è fermato a ben mezzo secondo dalla vetta con il tempo di 1:35.626. Ma a causa della sostituzione del cambio della sua McLaren l’inglese sarà retrocesso in griglia di 5 posizioni, e quindi domani scatterà dalla quarta fila in settima posizione dietro la piazza del suo compagno di squadra Jenson Button.

    Proprio per questo motivo la prima fila di domani sarà colorata di verde-argento visto che Michael Schumacher scalerà dalla terza alla seconda posizione e partirà di fianco al suo compagno di squadra per una prima fila tutta Mercedes. La vettura tedesca si dimosta ancora una volta velocissima sul giro secco grazie anche al sistema F-duct, giudicato regolare nei giorni scorsi dalla Fia, che viene azionato non appena viene innescato nei tratti veloci il DRS, il dispositivo dell’ala mobile, anche se il tratto di pista in cui Rosberg ha fatto la differenza è stato quello centrale e quindi in quello guidato. Ma i problemi per il team tedesco potrebbero cominciare da domani quando il dispositivo, a differenza delle qualifiche, potrà essere azionato soltanto una volta e in più i due piloti tedeschi dovranno fare ancora i conti con l’eccessivo consumo degli pneumatici Pirelli, problema che come confermano nel box ancora non sembra essere stato risolto.

    Nico Rosberg © PETER PARKS/AFP/Getty Images

    Alle spalle delle due Mercedes partirà la Sauber di Kamui Kobayashi che grazie ad un ultimo giro perfetto è riuscito a sopravanzare di appena un decimo il finlandese della Lotus Kimi Raikkonen. Mentre dalla terza fila scatteranno Jenson Button e Mark Webber, che potranno pensare al colpaccio in gara grazie ad una migliore gestione di gara rispetto agli altri.

    Detto di Hamilton, che sarà scalato in settima posizione, in ottava troviamo l’altra Sauber di Sergio Perez, reduce dalla fantastica gara della Malesia che per poco non gli consegnava la vittoria, proprio ai danni di Fernando Alonso che domani partirà alle sue spalle. Lo spagnolo è riuscito ancora una volta a limitare i danni riuscendo ad entrare nella Q3 anche se i distacchi di tutte le vetture sembrano essere notevolmente diminuiti. Chiude la top-ten il francese della Lotus Romain Grosjean che non ha effettuato nessun giro nella Q3 per risparmiare un set di gomme morbide per la gara.

    Sorpresa in negativo della qualifica cinese è l’assenza dai migliori dieci piloti del campione del mondo in carica Sebastian Vettel, che manca all’appuntamento della lotta alla pole dopo ben 41 Gran Premi. Il tedesco non è riuscito ad andare oltre l’11esima posizone vedendosi eliminato già nella Q2. Alle sue spalle partirà l’altra Ferrari di Felipe Massa, che ora sembra aver accorciato le distanze almeno dal suo compagno di squadra a soli tre decimi.

    La sorpresa di domani invece potrebbere essere l’arrivo della pioggia. Dopo le libere della mattina svoltesi sotto il sole, sono infatti arrivati dei nuvoloni che hanno coperto il cielo di Shanghai e che hanno minacciato per tutto il tempo lo svolgimento delle qualifiche. Un’eventuale gara su pista baganata potrebbe rimescolare le carte e regalarci una corsa emozionante come quella vista a Sepang.

  • F1, Alonso eroico in Malesia. Fantastico Perez, Hamilton sul podio

    F1, Alonso eroico in Malesia. Fantastico Perez, Hamilton sul podio

    Alzi la mano chi avrebbe pronosticato una vittoria della Ferrari in questo week-end. Tutti vedevano come candidata al successo finale una McLaren, quella di Hamilton o quella di Button, qualcuno avrebbe puntato sul riscatto di Vettel che, dalla terza fila, avrebbe potuto emulare la gara di sette giorni fa in Australia quando riuscì a risalire fino alla seconda piazza forte dell’ottimo passo gara di cui gode la Red Bull a dispetto della non brillantezza sul giro secco, i “romantici” erano attrattati dall’idea di vedere Michael Schumacher, che scattava dalla terza piazza in griglia, di nuovo trionfatore in un GP di Formula 1 a distanza di 6 anni dall’ultima volta ma mai nessuno, a parte qualche sprovveduto, avrebbe potuto pensare ad un Fernando Alonso sul gradino più alto del podio oggi dopo la non confortante qualifica del sabato e i problemi di messa a punto con l’aerodinamica e lo scarso feeling con gli pneumatici Pirelli che si sono intravisti sette giorni fa a Melbourne.

    E invece a transitare per primo sotto la bandiera a scacchi è stato proprio il pilota spagnolo che si è aggiudicato il Gran Premio della Malesia, secondo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1, per la prima inaspettata affermazione stagionale e la 28esima in carriera. Certo, non ci fossero state le bizzarie del meteo difficilmente Alonso avrebbe potuto gioire con le McLaren che al semaforo verde erano riuscite a conservare le prime due posizioni prima che l’acquazzone abbattutosi sul circuito di Sepang rovinasse i piani della scuderia di Woking costringendo Charlie Whiting (il direttore di gara, ndr) a far entrare in pista prima la safety car e qualche minuto dopo a far esporre la bandiera rossa interrompendo la gara annullando così tutto il vantaggio accumulato dalle Frecce d’Argento in 9 giri di corsa.

    Interruzione di gara durata quasi un’ora in attesa che il meteo concedesse una tregua, a quel punto il pericolo maggiore era rappresentato dal buio dal momento che erano state già oltrepassate le cinque del pomeriggio ora locale e le nuvole che nascondevano i raggi del sole non giocavano a favore di una conclusione naturale della gara potendo rendere la visibilità dei piloti molto ridotta. Alla ripartenza, avvenuta in regime di safety car, le posizioni si sono consolidate fino a quando Button non ha deciso di aprire le danze dei pit-stop seguito al giro successivo da Hamilton e Alonso e progressivamente tutti gli altri. E questa sarà la chiave di svolta, il leader della gara ha perso secondi preziosi ai box venendo scavalcato dallo spagnolo che si è ritrovato in testa al Gran Premio rientrando davanti alla Sauber di Sergio Perez mentre le due McLaren si sono ritrovate leggermente più indietro, con Button davanti all’anglo-caraibico. Il trionfatore di Melbourne però non è stato perfetto come una settimana fa e commette una leggerezza tamponando alla curva 9 Karthikeyan: la fermata ai box per sostituire l’ala anteriore danneggiata è obbligatoria compromettendo così la sua gara.

    Fernando Alonso © Clive Mason/Getty Images

    Alonso, passato in testa, con pista libera e bagnata si è esaltato e ha inanellato 4 giri veloci consecutivi rifilando 7 secondi a Perez, 14 ad Hamilton e oltre 20 a Vettel che nel frattempo era riuscito a risalire fino alla quarta posizione superando il compagno di squadra Webber mentre le due Mercedes di Schumacher e Rosberg hanno sofferto di mancanza di grip perdendo posizioni così come Massa che è scivolato nelle retrovie. Ma la gara vive le sue fasi più entusiasmanti negli ultimi 15 giri, con la pista che è andata progressivamente asciugandosi Perez si è trovato a proprio agio con le nuove condizioni del tracciato imponendo un ritmo impressionante e recuperando addirittura un secondo al giro sullo spagnolo, ai -5 dal traguardo è partito l’assalto del giovane pilota messicano oramai giunto negli scarichi di Alonso ma l’inesperienza ha giocato un brutto scherzo a “Chejo” che è andato lungo alla curva 14 perdendo tutto quello che aveva guadagnato in precedenza. Nonostante dal muretto gli ingegneri cerchino di convincerlo di accontentarsi della straordinaria seconda piazza (sarebbe il suo primo podio in Formula 1), Perez, pilota in orbita Ferrari, si è ributtato con ardore all’inseguimento di Fernando mettendolo di nuovo nel mirino. Ma è troppo tardi, Alonso transita primo sotto la bandiera a scacchi facendo commuovere ingegneri e tecnici e balzando in vetta alla classifica del Mondiale.

    Dato più che confortante, considerate le premesse, per gli uomini di Maranello è quello di aver girato sugli stessi tempi di McLaren e Red Bull, lo spagnolo poi ci ha messo del suo quando si è trattato di effettuare lo strappo decisivo sui rivali con la sua guida pulita. Sul gradino più basso del podio è salito Hamilton che ha replicato il terzo posto dell’Australia dopo essere partito entrambe le volte dalla pole position, mentre Vettel nei giri finali ha forato lo pneumatico posteriore sinistro mentre si trovava in quarta posizione che lo ha costretto ad un’ulteriore sosta ai box giungendo fuori dalla zona punti in 11esima posizione. Quarto posto per Webber seguito dall’ottimo Kimi Raikkonen, il finlandese, autore di una buona qualifica ma retrocesso di 5 posizioni per aver sostituito il cambio sulla sua Lotus il sabato, ha guidato come se i due anni lontani dalla Formula 1 non fossero mai esistiti, portando a casa un meritato quinto posto. Straordinaria anche la gara di Bruno Senna che ha portato la Williams al sesto posto dimostrando di avere buone qualità al di là del cognome pesante che porta. A chiudere la top ten le due Force India di Paul di Resta (settimo) e Nico Hulkenberg (nono) divise dalla Toro Rosso di Jean Eric Vergne che ha conquistato i suoi primi punti iridati e Michael Schumacher in decima mentre Button e Massa sono giunti in 14esima e 15esima posizione.

    Il brasiliano era già stato messo in discussione e il suo avvio di stagione tutt’altro che confortante di certo non lo aiuterà ad evitare un avvicendamento a fine stagione, se non addirittura prima, al volante della Ferrari, magari con quello stesso Sergio Perez che oggi ha compiuto una vera e propria impresa con una vettura, la Sauber, che non è il massimo della competitività portandola ad uno storico traguardo. A dimostrazione che l’exploit è tutto frutto della bravura del pilota, la deludente prestazione del compagno di squadra Kobayashi. La Formula 1 potrebbe aver trovato nel messicano una nuova stella.

  • F1, a Sepang ancora Hamilton in pole. 9° Alonso

    F1, a Sepang ancora Hamilton in pole. 9° Alonso

    In Malesia come in Australia. Lewis Hamilton conquista la seconda pole position consecutiva della stagione nelle qualifiche del Gran Premio di Malesia bissando quella ottenuta lo scorso week-end sul circuito di Melbourne nel Gran premio d’Australia ottenendo l’en-plein nelle prime due uscite stagionali.

    L’anglo-caraibico si conferma ancora re del giro secco conquistando la migliore prestazione  già al primo giro lanciato della Q3 fermando il crono sul tempo di 1.36:219. Il tempo del pilota della McLaren sarebbe potuto essere ancora più basso se non avesse avuto una piccola indecisione all’ultima curva dopo il lungo rettilineo dietro ai box, andando al bloccaggio delle ruote anteriori che forse qualche decimino per strada lo ha fatto perdere, ma nessuno poi è riuscito ad avvicinare il suo tempo tanto che non c’è stato bisogno neanche dell’ultimo tentativo lanciato. In definitiva Lewis può ritenersi soddisfatto della sua prestazione, dopo un sabato cominciato male, con un’escursione di pista nelle ultime libere e la pole, la 21esima delle sua carriera, poteva essere la miglior risposta possibile.

    Come a Melbourne anche la prima fila, tutta McLaren con Jenson Button che partirà alle spalle del compagno di squadra seppur di un solo decimo ( 1.36:368 il tempo del vincitore del Gran premio d’Australia), che spera di ripetere la prestazione del primo Gran Premio attaccando già in partenza il compagno di squadra, che sulla strategia di gara ha certamente qualcosina in meno. La McLaren comunque sembra davvero in forma e anche domani sarà la vettura da battere.

    Terzo posto per Michael Schumacher, che ottiene la sua miglior prestazione in qualifica dal suo ritorno in Formula 1 grazie ad un ottimo giro e ad una Mercedes che sul singolo giro non ha niente da invidiare a nessuno ma che sicuramente troverà qualche difficoltà in più sulla distanza di gara come già dimostrato in Australia.

    Per trovare la prima Red Bull bisogna scendere fino alla quarta posizione, dove troviamo Mark Webber che batte nuovamente in qualifica il suo compagno di squadra Sebastian Vettel, ancora una volta in sesta posizione. Le lattine volanti non hanno più il passo dello scorso anno in qualifica, ma si sono dimostrate più veloci di tutte nelle libere sul passo di gara. Occhio anche alla strategia del campione del mondo che ha ottenuto il miglior tempo con gomme dure e che fa presagire ad una strategia diversa rispetto a tutti gli altri.

    Lewis Hamilton | © ROSLAN RAHMAN/AFP/Getty Images

    Tra le due vetture anglo-austriache la Lotus di Kimi Raikkonen, ritrovatissimo campione che sembra non aver patito la lontanaza di due anni dalla Formula 1. Il finlandese, dopo aver ottenuto il primo tempo nella Q2, si ripete con un grandissimo tempo nell’ultima sessione ma purtroppo per lui sarà scalato di cinque posizioni per aver sostituito ieri la scatola del cambio e partirà dalla decima posizione.

    Buona anche la prestazione del compagno di squadra Romain Grosjean a conferma dell’ottimo bilanciamento della Lotus E20, che sembra essere nata davvero bene. Il francese chiude in settima posizione, ma, complice l’arretramento di Raikkonen partirà in sesta posizione, alle spalle di Vettel.

    Non perfetto Nico Rosberg, che viene battuto dal compagno di squadra Schumacher. Il tedesco paga ancora una volta un’errore di troppo nel giro buono, e nonostante una Mercedes ben bilanciata non riesce ad andare oltre l’ottavo posto. Il rammarico cresce guardando la prestazione delle terze libere, chiusa con la migliore prestazione.

    Soltanto nono Fernando Alonso, che sembra non avere segnali incoraggianti dalla sua Ferrari F2012. Qualche piccolo miglioramento rispetto all’Australia lo si è visto ma il gap dalle posizioni che contano è ancora troppo alto e non sembra colmabile in poco tempo visto che anche gli avversari corrono eccome. La penalità inflitta a Raikkonen gli farà guadagnare la quarta fila, non certo soddisfacente. Va peggio all’altro ferrarista Felipe Massa, che chiude le sue qualifiche già nella Q2 in 12esima posizione. Il brasiliano ha mostrato tanta fatica anche a passare la prima qualifica in cui ha dovuto utilizzare anche un set di gomme morbide al pari degli avversari inferiori. Piccola consolazione per lui il nuovo telaio portato da Maranello, che almeno lo ha avvicinato alle prestazioni di Alonso, distante soltanto tre decimi.

    Chiude la top-ten la Sauber di Sergio Perez, colui che in questi giorni è stato accostato al sedile della Ferrari proprio al posto di Massa. Bella la risposta del messicano che con una grande prestazione riesce a chiudere la sua qualifica con i migliori dieci e partirà alle spalle di Alonso.

    Griglia di partenza

     1.  Lewis Hamilton        McLaren-Mercedes     1m36.219s
     2.  Jenson Button         McLaren-Mercedes     1m36.368s   + 0.149
     3.  Michael Schumacher    Mercedes             1m36.391s   + 0.172
     4.  Mark Webber           Red Bull-Renault     1m36.461s   + 0.242
     5.  Kimi Raikkonen        Lotus-Renault        1m36.461s   + 0.242
     6.  Sebastian Vettel      Red Bull-Renault     1m36.634s   + 0.415
     7.  Romain Grosjean       Lotus-Renault        1m36.658s   + 0.439
     8.  Nico Rosberg          Mercedes             1m36.664s   + 0.445
     9.  Fernando Alonso       Ferrari              1m37.566s   + 1.347
    10.  Sergio Perez          Sauber-Ferrari       1m37.698s   + 1.479
    11.  Pastor Maldonado      Williams-Renault     1m37.589s   + 0.874
    12.  Felipe Massa          Ferrari              1m37.731s   + 1.016
    13.  Bruno Senna           Williams-Renault     1m37.841s   + 1.126
    14.  Paul di Resta         Force India-Mercedes 1m37.877s   + 1.162
    15.  Daniel Ricciardo      Toro Rosso-Ferrari   1m37.883s   + 1.168
    16.  Nico Hulkenberg       Force India-Mercedes 1m37.890s   + 1.175
    17.  Kamui Kobayashi       Sauber-Ferrari       1m38.069s   + 1.354
    18.  Jean-Eric Vergne      Toro Rosso-Ferrari   1m39.077s   + 1.905
    19.  Heikki Kovalainen     Caterham-Renault     1m39.306s   + 2.134
    20.  Vitaly Petrov         Caterham-Renault     1m39.567s   + 2.395
    21.  Timo Glock            Marussia-Cosworth    1m40.903s   + 3.731
    22.  Charles Pic           Marussia-Cosworth    1m41.250s   + 4.078
    23.  Pedro de la Rosa      HRT-Cosworth         1m42.914s   + 5.742
    24.  Narain Karthikeyan    HRT-Cosworth         1m43.655s   + 6.483