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  • Hamilton out, a Singapore vince Vettel ma Alonso fa festa

    Hamilton out, a Singapore vince Vettel ma Alonso fa festa

    Sebastian Vettel vince il Gran Premio di Singapore. Sul circuito di Marina Bay il campione del mondo in carica torna a vincere dopo nove gare a secco e lo fa nella cornice più suggestiva del Mondiale, bissando il successo ottenuto lo scorso anno e che gli aveva regalato con cinque gare d’anticipo il titolo Mondiale. Il tedesco ottiene la 23esima vittoria della carriera, la seconda nel campionato attuale, conquistando l’81esimo podio della carriera che gli permette di superare nella classifica di tutti i tempi un mostro sacro della Formula 1, il grande Ayrton Senna.

    Ma la vittoria di oggi è soprattutto frutto del ritiro inaspettato di Lewis Hamilton, saldamente in testa alla gara fino al giro 23 quando il cambio della sua McLaren lo abbandona alla curva 1 mandando in fumo i sogni vittoria e molto probabilmente anche la sua rimonta in campionato chiudendo cosi i giochi per il titolo mondiale. La pole position conquistata nella giornata di ieri che gli è valso l’aggancio nella classifica generale di tutti i tempi a Nelson Piquet non è stata di buon auspicio l’anglo-caraibico, nonostante una McLaren in forma strepitosa, è al suo secondo zero in quattro gare e si ritrova ora a 52 punti di distacco dalla vetta quando alla fine di questo week-end potevano essere soltanto22 i punti dal primo in classifica. Per la McLaren si tratta invece del terzo ritiro negli ultimi tre GP per almeno uno dei suoi piloti, il secondo per problemi tecnici dopo quello occorso a Button nel Gran Premio d’Italia a Monza, il che significa che se la McLaren con i nuovi aggiornamenti è diventata velocissima, è diventata altrettanto fragile, problema su ci i tecnici di Woking dovranno lavorare duramente.

    Sebastian Vettel © Clive Mason/Getty Images

    A salvare parzialmente la deludente giornata delle Frecce d’Argento ci pensa Jenson Button, che chiude la gara alle spalle di Vettel se pur di 9 secondi ma guadagnando due posizioni dalla partenza. Tuttavia l’inglese non è mai apparso in grado di contrastare il campione tedesco per la vitttoria ma ha tenuto a bada gli tutti gli altri avversari potendo contare su una McLaren comunque veloce.

    Terzo posto e gradino più basso del podio per Fernando Alonso, sicuramente il più felice alla fine di questo week-end per come sono andate le cose in gara. Lo spagnolo dopo aver rimediato ad una partenza non perfetta si limita a gestire la gara per portarea casa più punti possibili, ed è fortunato quando sia Hamilton prima che Pastor Maldonado poi abbandonano la gara per problemi tecnici sulle rispettive vetture. Per il pilota della Ferrari il massimo risultato con il minimo sforzo, anche perchè la F2012 su questo circuito non è mai apparsa a suo agio, tanto che lo spagnolo alla fine ha il suo bel da fare per tenere a bada la Force India di Paul Di Resta, meritatamente quarto al traguardo.

    Al quinto posto la prima delle Mercedes con Nico Rosberg bravo a sfruttare i nuovi aggiornamenti agli scarichi sulla W03 e achiudere la gara davanti alle due Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean. Il finlandese viene scavalcato da Vettel nella classifica del mondiale ma mantiene la terza posizione superando Hamilton.

    Ottavo l’altro ferrarista Felipe Massa, dopo un’ottima rimonta dall’ultima posizione per aver forato uno pneumatico alla prima curva dopo la partenza. Il brasiliano precede sul traguardo la Toro Rosso dell’australiano Daniel Ricciardo che a sua volta precede il connazionale Mark Webber, ancora una volta deludente e stracciato dal suo compagno di squadra.

    Proprio non porta bene la trasferta singaporiana a Michael Schumacher che anche quest’anno si rende protagonista di un incidente, questa volta con la Toro Rosso di Jean-Eric Vergne, speronata dalla Mercedes del tedesco alla curva 8 poco dopo la prima ripartenza per l’entrata in pista della safety-car per l’incidente di Narian Karthykeyan sotto il ponte al giro 31. Proprio l’incidente tra il tedesco e il franceseinvece causa la seconda safety car che di fatto non cambiano l’esito del GP stabilizzatosi dopo l’uscita di Hamilton e Maldonando. Anzi è servita soltanto per prolungare la corsa che termina prima dei 61 giri previsti. Ritirata per problemi tecnici anche l’altra Williams di Bruno Senna.

  • Lewis Hamilton conquista Monza, Alonso terzo

    Lewis Hamilton conquista Monza, Alonso terzo

    Lewis Hamilton e la sua McLaren dettano legge a Monza. Sul circuito italiano il pilota inglese domina dall’inizio alla fine precedendo sul traguardo il sorprendente messicano Sergio Perez che a pochi giri dal termine supera Fernando Alonso, autore di una grande rimonta dalla decima posizione in griglia. Quarto Felipe Massa, autore di un’ottima prova: al via beffa Jenson Button resistendo per quasi 20 giri agli attacchi dell’inglese, ma con una McLaren così superiore c’è poco da fare. Quinto Kimi Raikkonen il quale precede Michael Schumacher su Mercedes. Clamoroso ritiro di entrambe le Red Bull, già in difficoltà dalle prime libere del venerdì, che chiudono così un week end pessimo: Vettel ha accusato problemi all’alternatore e al 47° giro ha parcheggiato la sua vettura in fondo al rettilineo del traguardo, chiudendo così in malo modo la sua giornataccia, in virtù anche del drive through inflittogli dai commissari per una manovra ai limiti del regolamento mentre stava battagliando con Fernando Alonso, mandandolo un pò furbescamente sull’erba. Mark Webber si è ritirato in seguito ad un testacoda all’uscita della variante Ascari, danneggiando così il fondo della vettura e   lasciando il Gran Premio a soli 2 giri dal termine.

    Hamilton parte bene e alla prima chicane mantiene la prima posizione, dietro di lui Massa supera Button e si piazza alle spalle del numero 4, mentre Alonso guadagna subito due posizioni per poi agguantare il sesto posto dopo appena un giro, piazzandosi dietro Vettel in bagarre con Schumacher per la quarta posizione. Nei giri successivi Vettel fatica un pò a sorpassare il tedesco 7 volte Campione del Mondo ma dopo un paio di tentativi andati a vuoto grazie soprattutto alla notevole velocità di punta della Mercedes riesce a scavalcarlo, mantenendo sempre un sottile margine di vantaggio su Alonso.

    All’ottavo giro il francese Vergne va in testacoda sul rettilineo finale che però non ha conseguenze spiacevoli per il pilota, se non quello di dover abbandonare l’auto e porre fine alla sua gara. Al 20° giro Button esce forte alla prima variante e sul rettilineo e alla Curva Grande sorpassa il brasiliano autore fin lì di una gara impeccabile, Alonso e Vettel rientrano contemporaneamente ai box al 21esimo giro ma al ferrarista non riesce di poco la manovra per sopravanzare il tedesco in pit e per pochi centimetri deve riaccodarsi alla Red Bull del bi-Campione del Mondo. Entra anche Button ma il suo pit stop non è dei migliori, ma grazie ad un buon margine di vantaggio accumulato nei giri precedenti, riesce a mantenere il terzo posto, venendo scavalcato dal solo Perez che ancora non aveva effettuato il cambio gomme. Rientra  Hamilton, anch’egli sopravanzato dalla Sauber, ma si riprenderà l a posizione pochi giri dopo, grazie anche al calo delle gomme del messicano.

    Lewis Hamilton © Andrew Hone/Getty Images

    Nelle retrovie Alonso cerca di superare Vettel alla Curva Grande ma il tedesco chiude la traiettoria mandando lo spagnolo leggermente fuori pista, beccandosi un drive through dalla direzione di gara ma ancor prima subendo il sorpasso del ferrarista. Al 34esimo giro esce di scena a sorpresa Jenson Button appiedato dalla sua McLaren per un problema dovuto al pescaggio della benzina. Sorprendentemente Alonso è terzo dopo una gara tutta in salita e riesce a guadaganare la seconda piazza dopo il sorpasso “agevole” sul compagno di squadra, Felipe Massa.

    Hamilton ormai in fuga è saldamente in testa mentre a stupire è ancora Perez che inanella una serie pazzesca di giri veloci dovuta ad una strategia oculata ed efficace: si sbarazza dapprima di Raikkonen, per poi avvicinare Massa, il quale viene superato agevolmente, e poi Fernando Alonso. Il messicano è secondo, Hamilton viene avvisato via radio del pericolo in quanto il pilota della Sauber guadagnava quasi un secondo a giro sull’inglese con una decina scarsa di giri da effettuare, nelle retrovie entrambe le Red Bull alzano bandiera bianca (non accadeva dal Gp di Corea 2010), Hamilton vince e stravince, Perez ottiene una straordinaria ed impensabile seconda posizione , Alonso si accontenta della piazza d’onore che visti i guai di sabato pomeriggio sono oro colato, in virtù anche dei ritiri di Vettel e Webber, Raikkonen si conferma costantemente a punti ed è terzo nella classifica iridata. Lewis Hamilton rosicchia così qualche punto al pilota di Oviedo diventando così il suo nuovo antagonista. Il ferrarista ha ancora un ampio margine in ottica campionato, ma con una McLaren così nulla è impossibile. Del resto Alonso 7 giorni fa in Belgio disse di temere più l’inglese che Vettel. Siamo nel rush finale, che il duello abbia inizio.

  • Hamilton e Raikkonen al top, Alonso limita i danni

    Hamilton e Raikkonen al top, Alonso limita i danni

    Il GP d’Ungheria sul tracciato dell’Hungaroring ha restituito al Mondiale uno dei suoi protagonisti assoluti, quel Lewis Hamilton che aveva totalizzato solamente quattro punti negli ultimi tre Gran Premi e che grazie alla vittoria di ieri torna prepotentemente in corsa per la lotta al titolo. Per l’inglese è la seconda vittoria stagionale davanti ad una Lotus in crescita gara dopo gara e che sta dimostrando con entrambi i suoi piloti di essere la vettura meglio bilanciata in questo campionato.

    Chi può sorridere è Fernando Alonso, che nel giorno del suo 31esimo compleanno allunga in classifica Mondiale sul diretto inseguitore Mark Webber, che con l’ottava posizione passa da 34 a 40 punti di distacco dalla vetta, nonostante lo spagnolo non ha corso una delle sue gare più esaltanti. Ma è anche cosi che si vincono i campionati e quest’anno per il pilota della Ferrari sembra poter girare tutto per il meglio, ma il Mondiale è ancora lungo.

    Le pagelle ai protagonisti del GP d’Ungheria

    Hamilton 9,5: dopo un mese di luglio disastroso e tre gare praticamente all’asciutto di punti il campione inglese si riscatta alla grande dimostrando già dal venerdi di essere il favorito assoluto su uno dei suoi circuiti preferiti. Realizza una pole strepitosa, poi gestisce la gara da maestro restando praticamente in testa dall’inizio alla fine salvo nei momenti del valzer dei pit-stop. La seconda vittoria stagionale, terza sul circuito ungherese, lo rilancia anche in ottica Mondiale ma ora serve più continuità.

    Raikkonen 9: è l’unico che prova ad animare una gara priva di emozioni. Nonostante una partenza non perfetta il finlandese non si scompone e giro dopo giro diminuisce il gap dai primi culminando la sua incredibile rimonta con il sorpasso da campione ai danni del suo più giovane compagno di squadra, come a dire “qui il più forte sono io”, se ancora ci fosse bisogno di dimostarloFosse stato un altro circuito avrebbe anche potuto pensare al sorpasso su Hamilton e alla vittoria ma con una Lotus coìi manca davvero poco.

    Grosjean 8: nella prima parte di gara è l’unico che tiene il passo di uno scatenato Hamilton e dopo i primo pit-stop, a differenza di pneumatici, si mette in testa la felice idea di provare a prenderlo. Peccato che all’ultima sosta subisce il sorpasso di Raikkonen che forse lo intimorisce un pochino e da quel momento si limita senza neanche troppi problemi a gestire gli attacchi di un mai pericoloso Vettel. Comunque più che positivo.

    Lewis Hamilton © Drew Gibson/Getty Images

    Lotus 9,5: chi se lo sarebbe mai aspettato a inizio stagione? Oltre ad essere molto bella la E20 è anche terribilmente efficace, velocissima in rettilineo e molto ben bilanciata in curva, inoltre è la vettura che tratta meglio le gomme. Manca soltanto la vittoria che potrebbe arrivare già nei prossimi GP sui velocissimi tracciati di Spa e Monza.

    Vettel 7: la configurazione del tracciato non lo mette nelle condizioni di effettuare sorpassi anche perchè davanti a lui c’erano McLaren e Lotus, non proprio le ultime arrivate. Il tedesco comunque dimostra a pista libera di avere il passo per stare con i primi ma il gioco dei pit-stop lo penalizza. Prova a inventarsi una strategia nel finale che però non è efficace e porta a casa soltanto la magra consolazione del giro più veloce in gara e 2 punticini rosicchiati ai danni di Alonso.

    Alonso 7: sa già dal venerdi che dovrà correre in difesa perchè gli avversari vanno forte. Detto fatto Nando svolge il suo compitino limitandosi a controllare Webber che  per sua fortuna nelle qualifiche si classifica alle sue spalle. Non spinge più di tanto conoscendo i limiti della Ferrari su questo circuito e alla fine se ne va in vacanza con il vantaggio incrementato sui suoi diretti rivali. Non male.

    Button 5,5: parte quarto, alla partenza si ritrova terzo e alla fine chiude sesto. Un mezzo passo indietro rispetto alla gara di una settimana fa ad Hockenheim, chiusa al secondo posto. Forse avrebbe potuto scavalcare Alonso che era più lento di lui, ma lui non fa nulla per provarci.

    Webber 6,5: rispetto alle qualifiche disastrose del sabato rimedia in parte, recuperando dall11esima posizione fino all’ottava piazza finale. Ma non basta perchè Alonso, arrivato sesto, gli prende altri 6 punti, e se vuole puntare al Mondiale non può permettersi gare come queste.

    Massa 5: all’Hungaroring la Ferrari ha faticato più del previsto ma lui come al solito ci ha messo del suo. Dopo la brillante gara a Silverstone si è nuovamente un pò perso, infatti proprio per questo la Ferrari è scesa al quarto posto nel mondiale costruttori.

    Senna 7,5: nessuno ne parla ma zitto zitto il nipote di Ayrton si prende la soddisfazione di tenersi dietro i più quotati Webber e Massa che hanno mezzi meccanici sicuramente superiori ai suoi. Ma gara dopo gara accumula punti su punti portandosi in classifica Mondiale a ridosso di Massa, distante ora un solo punto e sul suo compagno di squadra Maldonado, che nonostante abbia vinto una gara è lontano ora solo 5 lunghezze.

    Schumacher 4: da dimenticare la gara del Kaiser che prima resta fermo sulla griglia di partenza probabilmente per un suo errore, poi subisce un drive through per eccesso di velocità nella corsia box terminando la sua gara con l’ennesimo ritiro stagionale. Sicuramente non può essere solo questione di sfortuna e questa volta Michael ci ha messo molto del suo.

    Hungaroring 2: semplicemente non se ne può più di tracciati dove è impossibile effettuare sorpassi. Una delle gare più noiose della stagione.

  • Hamilton vince all’Hungaroring davanti alle Lotus. 5° Alonso

    Lewis Hamilton ha vinto meritatamente il Gran Premio di Ungheria, teatro dell’11esimo appuntamento stagionale e ultimo prima della pausa estiva che terrà i piloti lontano dalle piste per un mese. Il pilota della McLaren conferma l’ottimo feeling con il circuito dell’Hungaroring dove ha già vinto altre due volte, nel 2007 e nel 2009, andandoci vicino anche lo scorso anno, e centrando questa volta il suo terzo successo sulla pista ungherese, portandosi ad una sola lunghezza dal primatista assoluto del circuito, Micheal Schumacher fermo a quota 4.

    Il campione inglese ha resistito alla grande agli attacchi delle due Lotus, che si sono divisi i compiti per cercare di infastidirlo; è toccato infatti prima a Grosjean, che nella prima parte di gara con le gomme morbide è stato l’unico pilota a mantenere il suo ritmo di gara, e successivamente a Raikkonen, che grazie ad una strategia capolavoro è arrivato a giocarsi la vittoria alle spalle dell’anglo-caraibico. Hamilton è stato però bravo a mantenere il comando della corsa e dopo aver mantenuto la pole position iniziale e aver gestito benissimo la gara fino alle battute finali ha conquistato il suo secondo successo stagionale che lo porta a quota 20 centri totali in carriera. Cosi l’inglese può tornare a sperare anche in ottica Mondiale anche se i punti di distacco dall’attuale leader Alonso sono ancora tanti, ben 47.

    Come detto alle spalle del pilota della Freccia d’Argento si è piazzata la Lotus di un grande Kimi Raikkonen, che non si è scomposto quando alla partenza ha perso la quinta posizione in favore di Alonso, e ha mantenuto la lucidità per affrontare la sua strategia di gara. Grazie al miglior trattamento che la Lotus riserva alle sue gomme il finlandese è riuscito ad inanellare una serie impressionante di giri veloci prima del suo ultimo pit-stop, ed è riuscito prima a superare con un grande sorpasso di forza all’uscita della corsia dei box il suo compagno di squadra, per poi avvicinarsi pericolosamente ai tubi di scarico della McLaren di Hamilton. Ma la tortuosità della pista magiara non ha permesso al pilota finlandese di sferrare l’attacco decisivo all’inglese nonostante il suo distacco dal leader dopo la rimonta si era stabilizzato sotto il secondo, e quindi con la possibilità anche di aprire il dispositivo dell’ala mobile sul rettilineo. Alla fine il distacco che ha separato i primi due piloti era di un solo secondo.

    Lewis Hamilton © ATTILA KISBENEDEK/AFP/GettyImages

    Completa una grande giornata per il team di Enstone la terza posizione di Romain Grosjean, autore di una grande gara terminata meritatamente con il podio, ma con la macchia di essersi perso un pò nel finale dopo il sorpasso del più esperto compagno di squadra che lo ha anche forse un pò intimorito. Da quel momento in poi il francese si è limitato soltanto a gestire la gara e a mantenere la posizione su Sebastian Vettel, senza comunque troppi affanni. Il tedesco ha provato a inventarsi qualcosa pur di guadagnare qualche posizione cercando di imitare la stessa strategia della McLaren nel GP del Canada  a Montreal, montando le gomme soft nel finale e cercare di guadagnere terreno sugli avversari che avevano le gomme medie già ampiamente sfruttate. Ma questa volta la scelta non ha pagato e pur non perdendo nessuna posizione il campione del mondo non è andato oltre la quarta piazza.

    Il quinto posto è tutto di Fernando Alonso che rispetto alla partenza è stato in grado di guadagnare una posizione ai danni dell’altra McLaren di Jenson Button. Il pilota spagnolo che proprio oggi compiva 31 anni, non ha festeggiato al meglio il suo compleanno, ma nonostante una gara incolore è riuscito a portare ancora una volta punti importantissimi per il Mondiale incrementando a 40 punti il vantaggio in classifica sul diretto rivale Mark Webber, soltanto ottavo oggi seppur dopo una bella rimonta dall’11esima posizione, ma perdendone due su Vettel.

    Per Button invece un mezzo passo indietro rispetto alla bella gara di Hockenheim chiusa al secondo posto, considerando che partiva dalla quarta posizione ed ha chiuso sesto alle spalle del ferrarista dopo essere stato per gran parte di gara terzo a lottare per il podio. Per l’inglese non ha pagato la strategia (strana) di tre soste che nella parte centrale della gara lo ha relegato per molti giri dietro la Williams di Bruno Senna facendogli perdere di fatto le possibilità del podio. Grazie comunque ai suoi 8 punti la McLaren ritorna seconda nella classifica costruttori a 53 punti di distacco dalla Red Bull, tallonata dalla ottima Lotus, attualmente terza forza del campionato ad un solo punto di distacco. Perde terreno la Ferrari che scivola al quarto posto con 189 punti.

    Anche perchè Felipe Massa è autore della solita gara a dir poco opaca chiusa con la nona posizione finale e dunque i suoi 2 punti non sono certo d’aiuto per la classifica costruttori. Davanti a lui buona gara per la Williams di Bruno Senna, che ha chiuso ottavo e ha dimostrato che gara dopo gara sta crescendo di consistenza. Chiude la top-ten l’unica Mercedes superstite di Nico Rosberg, che salva la faccia al team in un week-end in cui tutto per gli uomini della casa di Stoccarda tutto è andato storto. Ne è la dimostrazione la “gara non gara” di Michael Schumacher, che poco prima della partenza resta fermo sulla griglia per un ancora sconosciuto problema sulla sua vettura per poi beccarsi un drive throught dopo un solo giro di corsa per aver superato il limite di velocità nella corsia box durante il suo primo cambio gomme. A quel punto la gara si era ormai compromessa e si è conclusa al giro 61 con l’ennesimo e inevitabile ritiro per problemi alla W03.

    Dopo questa tappa il circus andrà in vacanza per oltre un mese. Si riprenderà infatti il 2 settembre giorno in cui si terrà il prossimo appuntamento del Mondiale sul bellissimo circuito di Spa-Francorchamps.

    ORDINE D’ARRIVO GP UNGHERIA – 1. Hamilton (McLaren), 2. Raikkonen (Lotus), 3. Grosjean (Lotus), 4. Vettel (Red Bull), 5. Alonso (Ferrari), 6. Button (McLaren), 7. Senna (Williams), 8. Webber (Red Bull), 9. Massa (Ferrari), 10. Rosberg (Mercedes), 11. Hulkenberg (Force India), 12. Di Resta (Force India), 13. Maldonado (Williams), 14. Perez (Sauber), 15. Kobayashi (Sauber), 16. Ricciardo (Toro Rosso), 17. Vergne (Toro Rosso), 18. Kovalainen (Caterham), 19. Petrov (Caterham), 20. Pic (Marussia), 21. Glock (Marussia), 22. De La Rosa (Hispania)

    CLASSIFICA PILOTI – Alonso 164, Webber 124, Vettel 122, Hamilton 117, Raikkonen 116, Rosberg 77, Button 76, Grosjean 76, Perez 47, Kobayashi 33, Maldonado 29, Schumacher 29, Di Resta 27, Massa 25, Senna 24, Hulkenberg 19, Vergne 4, Ricciardo 2

    CLASSIFICA COSTRUTTORI – Red Bull 246, McLaren 193, Lotus 192, Ferrari 189, Mercedes 106, Sauber 80, Williams 53, Force India 46, Toro Rosso 6

  • Pole di Hamilton all’Hungaroring. Alonso sesto

    Pole di Hamilton all’Hungaroring. Alonso sesto

    Lewis Hamilton ha conquistato la pole position del Gran Premio d’Ungheria, 11esimo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Sul circuito dell’Hungaroring il pilota della McLaren ha conquistato il miglior tempo fermando il cronometro sul tempi di 1:20.953, tempo a dir poco sensazionale in quanto l’anglo-caraibico è stato l’unico a scendere sotto il muro dell 1:21.

    Hamilton si è confermato velocissimo dopo i tre turni di prove libere che tra ieri e oggi lo avevano candidato come serio pretendente alla pole position, e infatti anche in tutte e tre le manche di qualifica il campione del mondo 2008 ha praticamente dominato gli avversari portando a casa la sua terza pole position stagionale, 21esima della carriera, e regalando alla McLaren la 150esima pole della sua gloriosa storia.

    Alle spalle del pilota inglese troviamo Romain Grosjean, che completa cosi un’inedita prima fila. Il pilota della Lotus è stato autore di un’ottima qualifica e pur pagando quasi quattro decimi dalla McLaren di Hamilton sul giro secco, è comunque da tenere d’occhio per quanto riguarda il passo di gara, che sembra molto efficace. Il francese ha scalzato dal secondo posto, e dunque dalla prima fila, il campione del mondo in carica Sebastian Vettel che deve accontentarsi di piazzare la sua Red Bull in terza posizione ad un soffio dalla vettura nero-oro di Grosjean, un grande passo avanti comunque rispetto alle disastrose prove libere di ieri.

    Lewis Hamilton © ATTILA KISBENEDEK/AFP/GettyImages

    In quarta posizione si è classificato Jenson Button, meno efficace del compagno di squadra che ha ottenuto la pole position, ma pur sempre competitivo con una McLaren che dopo gli aggiornamenti della settimana scorsa ad Hockenheim è ritornata nelle posizioni di vertice. L’inglese farà coppia con Vettel in seconda fila ma parte staccato di 6 decimi dalla vetta e con qualche problemino di troppo in vista del passo di gara.

    Kimi Raikkonen sulla seconda Lotus aprirà la seconda fila in quinta posizione, proprio davanti alle due Ferrari di Fernando Alonso, che partirà appaiato a lui in sesta posizione, e Felipe Massa, che aprirà subito dopo la quarta fila. Per le Rosse di Maranello è un mezzo passo indietro rispetto al GP di Germania visto i distacchi abissali, quasi vicino al secondo, che sull’asciutto distanziano i due piloti dalla prima posizione, ma il probabile arrivo della pioggia in gara potrebbe fortemente scombussolare i piani di tutti i team e favorire i piloti che hanno scelto un assetto intermedio.

    Buona qualifica anche per la Williams che ha piazzato entrambi i piloti nella top-ten con Pastor Maldonado che ha chiuso in ottava posizione ed è riuscito a centenere il suo distacco anche sotto il secondo. Più staccato Bruno Senna che ha pagato un secondo e tre decimi di ritardo dal miglior tempo assoluto. Le due Williams scatteranno davanti all’ottimo Nico Hulkenberg che con un buon tempo chiude la top-ten con la sua Force India spinta dal motore Mercedes.

    Delusione invece per Mark Webber, che ha confermato di non avere un grande feeling con il circuito ungherese chiudendo le sue qualifiche già nella seconda manche classificandosi in 11esima posizione. Stesso discorso per gli uomini della Mercedes, che su un circuito molto lento e  tecnico come quello dell’Hungaroring non hanno modo di sfruttare il grande potenziale del propulsore Mercedes. Proprio per questo motivo Nico Rosberg domani scatterà dalla 13esima posizione mentre il compagno di squadra Michael Schumacher partirà addirittura 17esimo, praticamente ultimo del secondo gruppo.

  • Dominio Hamilton nelle prime libere all’Hungaroring. Quinto Alonso

    Dominio Hamilton nelle prime libere all’Hungaroring. Quinto Alonso

    Lewis Hamilton è stato il dominatore assoluto della prima giornata di prove libere disputatasi sul circuito dell’Hungaroring, che domenica sarà teatro del GP d’Ungheria, 11esima prova del Mondiale di F1. Il campione inglese ha chiuso al comando entrambe le sessioni di giornata chiudendo con il miglior crono di 1:21.995 fatto segnare nel pomeriggio dopo la pausa pranzo nonostante la sessione fosse stata disturbata all’inizio dall’arrivo della pioggia.

    Il pilota della McLaren ha migliorato di quasi un secondo il tempo della mattina precedendo l’ex pilota delle Frecce d’Argento, ora in forza all Lotus, Kimi Raikkonen, che ha chiuso con un distacco ridottissimo dall’anglo-caraibico, solo 185 millesimi di ritardo. Nella prima sessione il finlandese aveva chiuso solo con l’ottava posizione a oltre un secondo di ritardo.

    Terzo tempo per la sorprendente Williams di Bruno Senna che ha preceduto le due Ferrari di Felipe Massa e Fernando Alonso, apparse comunque a proprio agio anche sul circuito ungherese dopo il trionfo dello spagnolo ad Hockenheim nello scorso GP di Germania. Alle spalle delle due Rosse invece mezzo passo indietro per Jenson Button, che dopo il secondo posto della mattina ad un solo decimo dal compagno di squadra, passa nel pomeriggio alla sesta piazza a oltre sette decimi di ritardo dalla vetta davanti all’ottima Force India di Paul di Resta.

    Lewis Hamilton © Tom Gandolfini/AFP/GettyImagesSolito lavoro oscuro per la Red Bull che ha preferito concentrarsi sul lavoro per la lunga distanza e non sulla prestazione singola anche se la lattina volante è apparsa più in difficoltà rispetto alle altre uscite stagionali. Nella prima sessione infatti le due monoposto di Milton Keynes si sono classificate in 13esima posizione con Mark Webber e in 15esima con Sebastian Vettel, migliorando poi nel pomeriggio grazie all’ottava posizione del tedesco, mentre si è dimostrato sempre in difficoltà l’australiano che ha addirittura peggiorato la sua posizione scalando alla 14esima piazza. Chiudono la top-ten la seconda Lotus di Romain Grosjean e la prima Mercedes di Michael Schumacher davanti proprio al suo compagno di team Nico Rosberg.

    Da notare che tutti i tempi della seconda sessione sono stati fatti registrare con condizioni di pista assolutamente asciutta prima che la pioggia irrompesse sul circuito per il terzo GP consecutivo congelando di fatto tutte le posizioni. Una delle poche scuderia a girare anche in condizioni da bagnato è stata proprio la Ferrari con Massa e Alonso che hanno montato le gomme da bagnato e provato una sorta di stop and go al pit stop ai box. La Red Bull invece potrebbe aver trovato delle difficoltà dopo l’abolizione delle mappature utilizzate in Germania che garantivano una migliore stabilità della vettura e una migliore profusione dei gas di scarico al posteriore, che sono state vietate dalla Federazione dopo i controlli del week-end scorso. Ma come sempre le indicazioni del venerdi contano poco e niente. Già dalle libere di domani mattina potremo capire qualcosa di più sui reali valori in campo prima della battaglia per la pole di domani pomeriggio, che come a Monaco vale quasi una mezza vittoria.

  • Trionfo di Alonso in Germania. Button sul podio, Vettel penalizzato

    Trionfo di Alonso in Germania. Button sul podio, Vettel penalizzato

    Una gara perfetta quella di Fernando Alonso, un altro capolavoro che gli ha permesso di trionfare nel Gran Premio di Germania e di allungare nel Mondiale incrementando il suo vantaggio in classifca dal suo più immediato inseguitore Webber portandolo a 34 punti. Per lo spagnolo, alla sua terza vittoria stagionale e 30esima in Formula 1, la trasferta ungherese tra sette giorni prima della lunga sosta estiva sarà cruciale per accumulare ulteriore vantaggio sui rivali e dare lo strappo decisivo per la corsa al titolo iridato.

    Sul circuito di Hockenheim Alonso ha condotto magistralmente la gara dall’inzio alla fine anche se in alcuni frangenti del Gran Premio si è ritrovato a difendersi dagli attacchi di Sebastian Vettel prima e Jenson Button, il pilota di Oviedo ha però guidato da vero professore calcolando ogni rischio consentendo alla Ferrari di transitare prima sotto la bandiera a scacchi. Una vittoria anche dal sapore politico dal momento che nella Germania capitale economica dell’Europa si è affermato un binomio italo-spagnolo i cui Paesi stanno attraversando un difficile perodo dal punto di vista finanziario.

    Alle spalle di Alonso è giunto il pilota di casa Sebastian Vettel che però è stato penalizzato dai commissari di 20 secondi da sommare al tempo totale di percorrenza nell’ordine d’arrivo del Gran Premio che gli è costato non solo il secondo posto ma anche il podio, scivolando in quinta posizione. Il campione del mondo in carica della Red Bull, la scuderia austriaca nella mattinata era stata ogetto di un’indagine dalla Federazione che aveva riscontrato una mappatura irregolare del motore e che se l’era cavata con una semplice ammonizione, è stato punito per un sorpasso inflitto a Jenson Button non giudicato regolare dalla direzione gara mettendo tutte  e 4 le ruote fuori dalla pista avvantaggiandosi di una migliore accelerazione rispetto all’avversario subito dopo il tornante lento. Il pilota inglese della McLaren è giunto così secondo tornando a salire sul podio a distanza di 4 mesi che mancava dal GP di Cina per la precisione. Grande gara quella di Button che, con una guida pulta e precisa partito dalla sesta posizione e grazie ad una McLaren ritrovata e tornata ad essere competitive dopo il fallimento nelle ultime uscite, è riuscito a risalire di posizioni raggiungendo anche la coppia di testa che aveva fatto il vuoto dietri di sè. Grazie ad un ultimo pit stop anticipato è riuscito a scavalcare Vettel e mettersi negli scarichi di Alonso, insidiato fino a 10 giri dal termine. L’usura delle gomme poi non gli ha consentito di difendere la seconda posizione conquistata solo provvisoriamente dal tedesco, nella guida apparso oggi molto nervoso prendendosi molti rischi in accelerazione alle uscite delle curve veloci per cercare di riuscire a stare in scia agli avversari.

    Fernando Alonso © Lars Baron/Getty Images

    Sul gradino più basso del podio Kimi Raikkonen, che oramai ci ha abituato a grandi rimonte: partito decimo dalla griglia, il finnico della Lotus grazie alla sua costanza in gara è riuscito a risalire e a portare a casa un altro straordinario risultato, al contrario del compagno di scuderia Romain Grosjean che ha sofferto e non poco il circuito tedesco classificandosi in 18esima posizione. Strepitosa anche la gara di Kamui Kobayashi giunto quarto con la sua Sauber e tornato a battere Sergio Perez, che ha finito la gara in sesta posizione. Settimo posto per il padrone di casa Michael Schumacher, il quale forse ha pagato una strategia errata effettuando una sosta in più degli avversari che gli ha fatto perdere la quarta posizione. Completano la top ten un anonimo Mark Webber e i tedeschi Nico Hulkenberg e Nico Rosberg, autore di una bella rimonta dalla 21esima posizione fino al decimo posto finale. Perseguitato dalla sfortuna ancora una volta Lewis Hamilton, incappato nella foratura dello pneumatico posteriore sinistro dopo appena tre tornate di gara forse a causa dei detriti dell’alettone anteriore lasciati in pista dalla Ferrari di Felipe Massa (12esimo) in un tamponamento nelle battute iniziali. Grande rammarico per il pilota della McLaren che avrebbe potuto battagliare per la vittoria dimostrando di avere il ritmo dei primi addirittura andandosi a sdoppiare da Vettel, facendo inviperire il tedesco, e tallonando Alonso per diversi giri prima di rientrare per la sua sosta ai box e di ritirarsi poco dopo. A questo punto l’anglo-caraibico, solo 4 punti negli ultimi 3 Gran Premi, è tagliato fuori dalla lotta per il Mondiale a meno di una clamorosa e improbabile rimonta nella seconda parte di stagione: sono infatti 62 i punti di ritardo in classifica dal leader Alonso. E pensare che Hamilton solo un mese fa con la vittoria in Canada si era portato al comando del Mondiale, un vero crollo.

    La Formula 1 non si ferma, tra sette giorni si va a Budapest per affrontare il Gran Premio d’Ungheria, 11esimo appuntamento stagionale, prima di osservare la sosta estiva di agosto. Sarà importante arrivare a questo “giro di boa” nel pieno delle forze e della competitività.

    Ordine d’arrivo Gran Premio di Germania: 1. Alonso (Ferrari), 2. Button (McLaren), 3. Raikkonen (Lotus), 4. Kobayashi (Sauber), 5. Vettel (Red Bull), 6. Perez (Sauber), 7. Schumacher (Mercedes), 8. Webber (Red Bull), 9. Hulkenberg (Force India), 10. Rosberg (Mercedes), 11. di Resta (Force India), 12. Massa (Ferrari), 13. Ricciardo (Toro Rosso), 14. Vergne (Toro Rosso), 15. Maldonado (Williams), 16. Petrov (Caterham), 17. Senna (Williams), 18. Grosjean (Lotus), 19. Kovalainen (Caterham), 20. Pic (Marussia), 21. de la Rosa (Hispania), 22. Glock (Marussia), 23. Karthikeyan (Hispania), 24. Hamilton (McLaren)

    Classifica piloti: Alonso 154, Webber 120, Vettel 118, Raikkonen 95, Hamilton 92, Rosberg 76, Button 65, Grosjean 61, Perez 47, Kobayashi 31, Maldonado 29, Schumacher 29, di Resta 27, Massa 23, Hulkenberg 19, Senna 18, Vergne 4, Ricciardo 2

    Classifica costruttori: Red Bull 238, Ferrari 177, McLaren 157, Lotus 156, Mercedes 105, Sauber 78, Williams 47, Force India 46, Toro Rosso 6

  • F1, Button e Maldonado al top nelle libere di Hockenheim

    F1, Button e Maldonado al top nelle libere di Hockenheim

    Jenson Button è stato il pilota più veloce nelle prove libere del Gran Premio di Germania, decimo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Sul circuito di Hockenheim il pilota della McLaren ha messo a segno il giro più veloce di giornata grazie al tempo di 1:16.595, tempo fatto segnare nella prima sessione di prove con pista asciutta. Al secondo posto troviamo l’altra McLaren, il compagno di squadra Lewis Hamilton che lo segue a distanza, a ben mezzo secondo di distacco dalla prima posizione, segno che con i nuovi aggiornamenti la Freccia d’Argento è pronta per ritornare a volare.

    Significative sono state infatti le novità portate dal team inglese, a partire dalle nuove fiancate, dal nuovo retrotreno ma soprattutto le novità a livello di meccanica all’interno della monoposto che dovrebbero portare ad un incremento delle prestazioni della vettura in pista.

    Seguono al terzo posto Fernando Alonso con la prima delle Ferrari a sette decimi di ritardo e la Mercedes di Micheal Schumacher staccato di pochi millesimi dallo spagnolo. Bene la Sauber che piazza Sergio Perez in quinta posizione davanti alla Force India di Nico Hulkenberg e l’altra Mercedes di Nico Rosberg. Felipe Massa chiude le sue prime libere in ottava posizione davanti a Pastor Maldonando e a Romain Grosjean che chiudono la top-ten.

    Importanti aggiornamenti anche per quanto riguarda la Lotus che avrebbe portato in Germania un dispositivo molto simile all F-Duct per migliorare ancora di più la velocità di punta, ma perfettamente legale visto che viene azionato direttamente dal DRS e non dal pilota. Grande trovata dunque per il team di Enstone che comunque si era già dimostrata nella prima parte della stagione una delle vetture più veloci sul rettilineo.

    Jenson Button © THOMAS KIENZLE/AFP/GettyImages

    Tuttavia il compagno Kimi Raikkonen chiude le prime libere in 15esima posizione a due secondi e due decimi di distacco dalla vetta. Indietro anche le Red Bull che hanno preferito nascondersi con Sebastian Vettel 12esimo e Mark Webber 20esimo in una sessione che di indicativo ha dato davvero poco.


    Nelle seconde libere caratterizzate dalla pioggia incessante è invece salito in cattedra Pastor Maldonado che ha sfruttato il breve periodo di tregua della pioggia per montare le gomme intermedie e migliorare giro dopo giro il suo tempo che alla fine è risultato il migliore della sessione grazie all’ 1:27.476. Il ritorno della pioggia ha poi impedito ai piloti di migliorare le posizioni fino a quel momento ottenute congelando di fatto la sessione.

    Alle spalle del pilota venezuelano ha chiuso Nico Rosberg che in gara sarà penalizzato di cinque posizioni sulla griglia di partenza per aver sostituito il cambio a causa di un guasto. Il tedesco ha preceduto il campione del mondo in carica Sebastian Vettel e il messicano della Sauber Sergio Perz che si è confermato veloce anche sul bagnato.

    Quinto posto per Romain Grosjean davanti alla Toro Rosso di Daniel Ricciardo, mentre chiude ottavo Jenson Button che dimostra di non essere veloce tanto quanto sull’asciutto con la nuova McLaren, e a dimostrazione di ciò la 19esima posizione di Lewis Hamilton. L’inglese precede in nona posizione Mark Webber e in decima Kimi Raikkonen.

    Deludenti le Ferrari con Massa 12esimo e Alonso 20esimo proprio alle spalle di Hamilton, anche se nel box si respira un cauto ottimismo in vista della gara. Tanti i testacoda della sessione provocati proprio dalla pioggia che ha reso molto scivolosa la pista: Ricciardo è stato autore di un uscita di pista al Motodrome senza conseguenze, peggio è andata a Micheal Schumacher che sempre nello stesso punto ha perso il controllo della sua Mercedes danneggiando la parte posteriore e quella anteriore della vettura, causando la bandiera rossa e la sospensione anticipata della sessione. Le libere continueranno anche nella mattinata di domani prima delle qualifiche che si svolgeranno al pomeriggio ma atenere banco è come sempre il meteo che anche in questo week-end si preannuncia più incerto che mai.

  • F1 pagelle GP Gran Bretagna. Alonso quasi perfetto

    F1 pagelle GP Gran Bretagna. Alonso quasi perfetto

    Non è riuscita a Fernando Alonso l’impresa di bissare la pole position delle qualifiche del sabato con una vittoria che sarebbe stata la seconda consecutiva e terza totale nel campionato che avrebbe distanziato di molto i suoi rivali nella lotta al Mondiale. Lo spagnolo cede a soli 4 giri dal termine ad un arrembante Mark Webber, bravo a capitalizzare al massimo la strategia di gara che gli ha permesso di arrivare nel momento decisivo della gara con la migliore mescola di giornata, la dura, rispetto al pilota della Ferrari che si è trovato con la mescola più morbida e in crisi di gomme. Ma in un GP in cui tutti hanno potuto provare poco sull’asciutto la scelta del box di Maranello non è stata affatto azzardata, anzi all’inizio sembrava poter essere la migliore possibile, poi tutti sappiamo come è andata, e per tutti è facile parlare a giochi già fatti.

    Nel Mondiale comunque Fernando resta saldamente in testa alla classifica davanti a Webber appunto che comunque si avvicina, e a Sebastian Vettel, terzo anche sul traguardo a Silverstone. Bene anche Felipe Massa, per la prima volta convincente in questa stagione, debacle invece per McLaren proprio nella gara di casa. Diamo ora i voti ai protagonisti del GP.

    Webber 9: non merita il massimo voto perchè la gara la conduce Alonso dall’inizio alla fine. Lui è bravo a sfruttare inconsapevolmete la migliore strategia di gara e nel finale rende ad Alonso la beffa che nelle qualifiche gli aveva tolto la pole position. La vittoria, la seconda del campionato, lo conferma a livelli altissimi nel Mondiale.

    Alonso 9: poteva essere il week-end perfetto per lo spagnolo, pole, vittoria e allungo nel campionato che avrebbe dato una mezza mazzata al Mondiale e al morale degli avversari, ma la strategia lo penalizza e le gomme lo abbandonano nel momento decisivo. Sono comunque 9 su 9 le gare in cui Fernando va a punti, unico pilota ad esserci riuscito, e continuando cosi, con una Ferrari in netta crescita, sarà difficile per gli avversari strappargli il primo posto.

    Mark Webber © BEN STANSALL/AFP/GettyImages

    Vettel 7: un mezzo passo indietro rispetto a Valencia dove in soli 20 giri aveva praticamente dominato accumulando un vantaggio incolmabile per gli avversari. Qui invece si fa scavalcare già in partenza da Massa e solo la prima sosta anticipata di qualche giro gli rende la posizione nei confronti del brasiliano, poi più nessun acuto.

    Massa 7.5: finalmente arrivano delle prestazioni abbastanza convincenti del brasiliano sia in qualifica che in gara, segno che la Ferrari sta tornando ai livelli che le competono. In questo modo Felipe non solo si riguadagnerà la riconferma nel team il prossimo anno ma potrà puntare a qualcosa di più anche a livello personale.

    Ferrari 9: complimenti al team di Maranello che ha saputo mettere a disposizione dei suoi piloti una macchina altamente competitiva in poco tempo, quasi al livello della Red Bull che ora è lontana solo un soffio. Finalmente Alonso e Massa potranno lottare ad armi pari per i due titoli Mondiali.

    Red Bull 9.5: è tornata nuovamente la macchina da battere grazie alle invenzioni di quel genio di Adrian Newey che ne inventa una più del diavolo. Consolidano la leadership della classifica costruttori ma in quella piloti devono fare i conti con Alonso e ben presto nel team saranno costretti a fare una scelta in favore di Webber o Vettel per non ripetere la situazione spiacevole del 2010.

    Raikkonen 7.5: come al suo solito esce alla distanza dopo una prima parte di gara passata più nell’ombra. Nel finale si avvicina pericolosamente a Massa ma arriva lungo ad una curva e dice addio alle sue possibilità di sorpasso. Migliora comunque la sua posizione di partenza il chè è già di per sè un buon risultato.

    Lotus 8: oltre ad essere velocissima la nuova E20 si dimostra anche molto efficace aerodinamicamente. Manca veramente poco per arrivare al livello dei primi anche se dà l’impressione di essere condizionata ancora troppo dalle temperature. Risolto questo “problema” se la giocherà alla pari con tutti.

    Schumacher 6.5: salva la faccia alla Mercedes conquistando almeno un posto nella zona punti, anche se dopo essere partito terzo tutti si aspettavano qualcosa di più. Sperava nella pioggia, lui che è un mago in quelle condizione, che alla fine non è arrivata, ma a pari condizioni straccia il suo compagno di team Nico Rosberg, 15esimo (voto 4), come spesso in quest’ultimo periodo gli sta capitando, dopo un inizio di stagione sfortunato costellato soltanto da ritiri.

    McLaren 3: doveva e poteva essere la gara del riscatto proprio nel GP di casa e invece Silverstone si è dimostrato l’ennesimo disastro per la scuderia di Woking. Non riuscire ad essere veloci e incisivi tra le mura amiche deve essere frustrante, e nel team bisogna correre subito ai ripari perchè lo strapotere di inizio stagione è finito e Red Bull e Ferrari ora sono lontane. Il primo passo è l’aver risolto i problemi con i meccanici ai box, che ieri dopo tanto tempo si sono dimostrati i più veloci.

    Hamilton 6: parte ottavo e finisce ottavo, nulla di straordinario per uno come lui, abituato a lottare per la vittoria in ogni GP. Ma con una McLaren così in ombra non si poteva fare certo di più e le sue parole a fine gara sullo sviluppo della vettura non lasciano presagire a nulla di buono per il prossimo futuro.

    Button 5: a dir poco disastroso nelle qualifiche, la rimonta che in gara lo porta dalla 16esima posizione alla decima finale non può essere una consolazione. E’ solo un lontano parente del pilota freddo e veloce che lo scorso anno si guadagnava la riconferma nel team come prima guida.

  • F1, a Silverstone Webber beffa Alonso nel finale. Vettel terzo

    F1, a Silverstone Webber beffa Alonso nel finale. Vettel terzo

    Mark Webber vince il Gran Premio di Gran Bretagna sul circuito di Silverstone, nona gara del Mondiale di Formula 1. Il pilota australiano conquista con la vittoria odierna il suo secondo sigillo della stagione, dopo quello ottenuto nel prestigioso GP di Monaco sul circuito di Montecarlo, portando a tre i successi della Red Bull, in versione “stilizzata” qui a Silverstone, che ora è la vettura che vanta il maggior numero di vittorie in stagione.

    Il pilota della lattina volante, partito in prima fila e beffato da Alonso nelle qualifiche, rende il favore all’avversario, superandolo a 5 giri dal termine grazie alla migliore strategia di gomme che gli permette di arrivare all’ultimo stint con pneumatici a mescola dura, a differenza dello spagnolo che invece monta pneumatici a mescola più morbida, rendendo vani tutti gli sforzi che hanno portato l’asturiano a guadagnare secondi nella prima parte di gara con la mescola rivelatasi la migliore, cioè la dura. Dal canto suo Webber è bravo a braccarlo per tutta la gara per poi sferrare l’attacco nel momento decisivo, andando a conquistare il suo nono successo della carriera che lo avvicina ancor di più alla vetta della classifica del Mondiale capitanata proprio da Fernando Alonso.

    Per il pilota della  Ferrari risultato positivo a metà, visto che la sua gara, per più di 3/4 nelle sue mani, è sempre di testa fatta eccezione per qualche giro in cui Hamilton, ancora prima della sua sosta si ritrova in prima posizione. Decisiva risulta ancora una volta la strategia di gara, cioè la scelta delle gomme. In Ferrari si opta per le morbide nell’ultima parte di gara, scelta che si rivela sbagliata visto che le coperture tengono un buon ritmo soltanto per sette giri per poi cedere improvvisamente. Non si può paralre di scelta azzardata poichè tutti i piloti, anche nelle prove libere, hanno potuto provare poco e niente sull’asfalto asciutto visto gli acquazzoni dei giorni scorsi, per cui per tutti è stata un’incognita trovare la strategia giusta. E’ andata male allo spagnolo che comunque con 18 punti mantiene la leadership del campionato, ma soprattutto aumenta la consapevolezza di aver reso la Ferrari una macchina validissima per lottare per il titolo, anche se la monoposto di riferimento resta sempre la Red Bull del genio Adrian Newey che si conferma leader del campionato costruttori e vola a 216 punti.

    Anche perchè al terzo posto troviamo Sebastian Vettel che conquista l’ultimo gradino del podio disponibile, anche se il meno ambito. I tre piloti, anche se a posizioni invertite sono quelli che anche l’anno scorso hanno monopolizzato le prime tre posizioni e sono quelli che attualmente occupano le prime tre posizioni del campionato, anche se il tedesco non sembra essere troppo soddisfatto della sua terza posizione sia in gara che nel Mondiale.

    Mark Webber © ANDREW YATES/AFP/GettyImages

    Al quarto posto troviamo l’altra Ferrari di Felipe Massa, finalmente all’altezza di una prestazione abbastanza convincente anche in gara, dopo aver ottenuto qui a Silverstone delle belle qualifiche. Il brasiliano si conferma veloce quindi sia sul baganato che sull’asciutto grazie anche alla competitività di una Ferrari ritornata ai livelli che gli competono e che lotterà fino alla fine per entrambi i campionati. Anche perchè grazie ai punti ottenuti oggi e al fondamentale apporto del vice campione del mondo 2008 il Cavallino si porta al secondo posto alle spalle della Red Bull nella classifica del campionato costruttori, anche se a 152 punti, a 64 lunghezze di distacco.

    Chi invece non fa una bella figura proprio nel GP di casa è la McLaren. Il team di Woking conferma anche in gara le difficoltà incontrate nelle qualifiche del sabato, forse anche per aver scelto un assetto completamente da bagnato e sperato nell’arrivo della pioggia mentre la gara si è svolta su asfalto completamente asciutto. A dimostrazione delle difficoltà del team l’ottava posizione di Lewis Hamilton, che non ha guadagnato posizioni dalla partenza, e la decima di Jenson Button, comunque autore di una rimonta dalla 16esima posizione. Con i soli 5 punti ottenuti oggi la McLaren perde la seconda posizione nel campionato costruttori proprio in favore della Ferrari, ma viene scavalcata anche dalla Lotus, che ora è la terza forza del Mondiale.

    Bella la gara di entrambe le vetture di Enstone, con Kimi Raikkonen che come al solito esce alla distanza e arriva negli ultimi giri di gara ad impensierire la quarta posizione di Massa, e Romain Grosjean che dopo un contatto nelle fasi concitate della partenza, che lo costringe anche a cambiare strategia e ad optare per una sola sosta, si riprende e chiude alle spalle del compagno di squadra, prendendosi anche il lusso di superare la McLaren di Hamilton dopo la rimonta, sorpasso che gli vale la sesta posizione finale.

    Alle spalle delle due Lotus troviamo la Mercedes di Michael Schumacher, che dalla terza posizione iniziale chiude con la settima finale. Il tedesco sperava come per le qualifiche in una gara bagnata visto che il punto debole di questa Mercedes è ancora la durata delle gomme che sull’asfalto caldo di Silverstone hanno mostrato i soliti segni di inconsistenza. Il tedesco comunque, come spesso gli capita in questo ultimo periodo, salva la faccia al team visto che l’altra Mercedes la ritroviamo in 15esima posizone con un disastroso Nico Rosberg.

    Nella top-ten tra le due McLaren si piazza la Williams di Bruno Senna, che porta a casa punticini importanti per la sua classifica personale. Il suo compagno di squadra Pastor Maldonado infine dopo Valencia è protagonista di un altro incidente, questa volta con la Sauber del messicano Sergio Perez, che viene speronato dal messicano nel tentativo di superarlo alla curva Brooklands. Rottura della sospensione posteriore sinistra e ritiro per il pilota della Sauber mentre il pilota della Williams se la cava solo con una foratura ma chiude 16esimo.