Dopo il pareggio della Juventus di ieri sera la Roma ha un’occasione ghiotta, quella di portarsi a meno uno dai Campioni d’Italiae mettere pressione alla banda di MassimilianoAllegri, ma per farlo devono obbligatoriamente superare l’ostacolo Sassuolo dell’ex Eusebio Di Francesco e la cosa non sarà semplicissima. Strootman scalpita insieme a Iturbe per rilanciarsi.
Potrebbero insieme essere l’emblema del rilancio giallorosso, dopo tutto la Vecchia Signora ieri sera ha lasciato uno spiraglio grosso come una casa. La possibilità di portarsi ad un solo punto dai Campioni d’Italia con la possibilità di giocare il prossimo scontro diretto all’Olimpico è un’occasione da non sprecare assolutamente.
Kevin Strootman ha atteso questo momento da mesi, esattamente da quasi nove mesi, la sua voglia di dare battaglia al calcio italiano è enorme. Iturbe invece ha l’occasione di riportare in positivo il suo trasferimento milionario in giallorosso.
“Non è al 100 per cento”
Con queste parole Rudi Garcia ha liquidato l’ipotesi dell’impiego del centrocampista olandese dall’inizio della partita ma nell’immaginario collettivo non c’è dubbio che ci sia nella figura di Kevin Strootman l’icona della ripresa sulla Juventus. Dopo tutto è proprio dalla mancanza nella scorsa stagione del giocatore olandese che la Juve ha preso il largo sulla compagine del tecnico francese e probabilmente con la presenza di Strootman fino alla fine avrebbe reso il destino dello scudetto decisamente diverso.
A Roma non si attende altro, un elemento di equilibrio determinante per portare la forza della squadra in tutti i reparti. Strootman incolla perfettamente la difesa con il reparto avanzato e snocciola assist importanti regalando alternative importanti a Pjanic che ad oggi insieme a Totti è l’uomo più marcato. Alla fine è vero che non ha il 100% nelle gambe però potrebbe essere utilizzato nei primi minuti di oggi, dopo tutto mercoledì c’è il Manchester City e la sfida con il club inglese rappresenta un dentro-fuori troppo importante per rischiare.
ROMA-SASSUOLO, le probabili formazioni:
Roma (4-3-3): Skorupski; Florenzi, Manolas, Astori, Cole; Pjanic, De Rossi, Strootman; Iturbe, Totti, Destro.
Era uscito ieri durante Napoli-Roma in barella, quasi tra le lacrime. Si era capito che fosse un infortunio piuttosto grave ma il verdetto dei primi esami è davvero una batosta per Kevin Strootman: lesione del legamento crociato. (altro…)
Una grande prestazione del Napoli permette agli uomini di Benitez di imporsi nettamente contro la Roma e di raggiungere così la finale di Coppa Italia dove dovrà vedersela contro la Fiorentina.
Benitez conferma la formazione preannunciata alla vigilia: Reina tra i pali, difesa titolare, Jorginho ed Inler coppia di centrocampo, Mertens, Hamsik e Callejon alle spalle di Higuain.
Garcia invece preferisce non rischiare Maicon, non al meglio, e gli preferisce Bastos, per il resto confermate le scelte preannunciate alla vigilia con un turno di riposo per Totti e Florenzi sostituiti da Destro e Ljajic.
La partita come prevedibile la fanno i padroni di casa ma nella prima mezz’ora sono i giallorossi ad avere un paio di ghiotte occasioni con Destro, salvataggio di Reina dopo pochissimi minuti, e la doppia chance non concretizzata da Gervinho e Ljajic al 25°.
Al 33° però arriva la svolta della gara, azione del Napoli sul binario destro, Bastos tenta un anticipo ma fallisce l’intervento, Maggio ha tutto il tempo per calibrare un cross perfetto che Callejon di testa gira in rete per il vantaggio del Napoli.
La reazione della Roma è piuttosto sterile e si va al riposo sul 1-0 per i partenopei.
Nella ripresa ci si aspetta la reazione della Roma ma è il Napoli, sotto gli occhi di Maradona seduto in tribuna a fianco del presidente De Laurentiis, a partire forte con Callejon al 47° al quale De Sanctis nega la doppietta.
Per il raddoppio però è questione solo di un minuto perché su un calcio d’angolo Higuain si avventa su una spizzata di Fernandez e supera De Sanctis.
Garcia prova subito ad intervenire inserendo Maicon per Torosidis ma i giallorossi sono come un pugile che ha incassato un colpo tremendo e dopo soli tre minuti subiscono il terzo gol: geniale passaggio in profondità di Mertens per Jorginho che con un tocco morbido supera il portiere della Roma.
L’allenatore francese si gioca subito tutte le sue carte inserendo Florenzi per Ljajic al 55° e Totti per Pjanic al 61° ma la gara non cambia anzi il match si chiude virtualmente al 78° quando Strootman riesce a prendere due cartellini gialli in successione: prima commette un fallo che gli costa la prima ammonizione poi fa un applauso ironico all’arbitro che gli vale la seconda ed immediata ammonizione che lo porta così all’espulsione.
Come detto la partita si conclude qua con i giallorossi incapaci di rendersi pericolosi ed il Napoli che fa trascorrere i minuti con il possesso palla sino al fischio finale di Rocchi che sancisce così il passaggio alla finale dei partenopei dove se la dovranno vedere con la Fiorentina di Vincenzo Montella.
La Roma di questa sera pratica un ragionato turn-over per quella che, sulla carta, è una sfida decisamente di facile e veloce risoluzione, tuttavia c’è l’incognita del cambio di allenatore nelle fila dei toscani che porta una leggera aria di inquietudine. Totti, Nainggolan e Florenzi partono dalla panchina e l’esordiente Perotti schiera una difesa a cinque con solo Paulinho in attacco.
La Roma, visto l’atteggiamento rinunciatario del Livorno, parte nella prima partita del girone di ritorno all’attacco e alla prima occasione si porta in vantaggio con Destro, che sfrutta al meglio una deviazione di Gervinho su traversone di Ljajic.
La Roma di Garcia è ormai una squadra che conosce i propri pregi e i propri limiti, così dopo il vantaggio prende in mano il pallino del gioco con l’idea di gestire la partita avendo anche di fronte una squadra che sembra incapace di creare pericoli per De Sanctis.
Al 27° Destro non sfrutta un bel assist di De Rossi e tre minuti dopo Bardi compie due parate in sequenza neutralizzando prima Gervinho e poi Pjanic.
Il portiere del Livorno però deve capitolare su Strootman che al 36° raddoppia per i giallorossi dopo un primo tentativo del rinato Destro. Proprio Destro prima della fine del primo tempo realizzerebbe una terza rete per la Roma, ma che l’arbitro annulla per la posizione irregolare di Castan. Insomma la partita è ad una sola porta ed il dominio è assoluto per i giallorossi.
Nella ripresa il copione non cambia e per vedere la prima occasione a favore del Livorno bisogna aspettare il 54°. Greco prova a sorprendere De Sanctis con un tiro da lontano, un po’ pochino per la seconda della classe che risponde immediatamente con Dodò al 57° e Ljajic al 69°.
Il ritmo della gara scende, Bardi è miracoloso nel respingere un sinistro da distanza ravvicinata di Ljajic al 75°. Tuttavia il giocatore serbo 3 minuti dopo fulmina il portiere dei toscani con un destro secco sul primo palo. La Roma inizia al meglio il girone di ritorno e la rincorsa alla Juventus continua.
Amichevole di lusso per gli Azzurri quest’oggi all’Amsterdam Arena contro gli olandesi. Olanda-Italia è sicuramente una sfida da seguire con grande interesse, vista la forza dei ventidue che scenderanno in campo. Grande attesa soprattutto per la coppia milanista El Shaarawy – Balotelli, mentre dalla parte opposta, sempre per rimanere in tema Milan, sarà un’ottima occasione per seguire da vicino il difensore Martins Indi e il centrocampista Strootman. L’età media in campo sarà molto bassa, con i due commissari tecnici pronti ad effettuare qualche esperimento ed inserire giocatori che hanno avuto poche occasioni di scendere dal primo minuto. Naturalmente non mancheranno i leader delle due nazionali, da una parte l’attaccante del Manchester United, Robin van Persie e dall’altra il regista juventino Andrea Pirlo.
L’appuntamento è per questa sera alle 20.30 in diretta tv su Rai Uno.
QUI ITALIA – Per Cesare Prandelli qualche assenza pesante (Chiellini e Marchisio) e la scelta di lasciare a casa Bonucci (conseguenza del codice etico che segue l’ex tecnico della Fiorentina). Il commissario tecnico dell’Italia manderà in campo la formazione secondo lo schieramento tattico 4-3-3, con Buffon in porta. La difesa sarà formata da Abate e Santon sugli esterni (quest’ultimo al rientro in Nazionale dopo mesi di assenza) e Astori – Barzagli al centro. Centrocampo di qualità con Pirlo, De Rossi e Montolivo, mentre in attacco oltre ai già citati El Shaarawy e Balotelli, si giocheranno il ruolo di esterno alta a destra Candreva e Diamanti, con il primo in leggero vantaggio.
QUI OLANDA – Van Gaal punta sui giovani e schiererà una formazione del tutto inedita. Modulo identico a quello italiano con Van Persie che guiderà l’attacco con il supporto di Ola John e Lens. A centrocampo spazio al talentuoso Strootman insieme Maher e Clasie. La difesa a quattro sarà composta da Janmaat, de Vrijm, Martins Indi e Blind. In porta l’estremo difensore del Newcastle Krul. L’ex tecnico del Bayern Monaco darà fiducia a parecchi giovani, in vista della preparazione per il Mondiale 2014.
AMICHEVOLI – L’Italia vuole sfatare il tabù amichevole, visto che da cinque gare, la Nazionale Azzurra non ottiene una vittoria. Per questo motivo Prandelli non si espone a rischio schierando una formazione di assoluto livello, puntando anche sulla voglia di rivalsa di Santon e Astori, il primo assente da giro da parecchio, mentre il secondo sempre riserva del trio juventino (Bonucci, Barzagli e Chiellini).
BLOCCHI – Per la prima volta da due anni, nell’undici iniziale della Nazionale Azzurra, la Juventus possiede solamente tre uomini con Buffon, Barzagli e Pirlo. Il Milan, vince questa piccola sfida personale portando in campo quattro titolari (Abate, Montolivo, El Shaarawy e Balotelli). Per il resto troviamo il Cagliari con Astori, il Newcastle con Santon, la Roma con De Rossi e la Lazio con Candreva. Ormai invece non è una novità, la mancanza di giocatori provenienti dall’Inter, società che punta stabilmente sugli stranieri, dando poco spazio ai calciatori italiani.
PROBABILI FORMAZIONI OLANDA-ITALIA Olanda (4-3-3): Krul; Janmaat, de Vrijm, Martins Indi, Blind; Strootman, Maher, Clasie; Lens, van Persie, Ola John. C.T.: Van Gaal Italia (4-3-3): Buffon; Abate, Barzagli, Astori, Santon; De Rossi, Pirlo, Montolivo; Candreva, Balotelli, El Shaarawy. C.T.: Prandelli
Tornato dal Brasile appena in tempo per vedere il suo Milan vincere per 2-1 contro il Siena ultimo in classifica, Adriano Galliani ha annunciato ai microfoni di Milan Channel che quest’oggi incontrerà il tecnico Massimiliano Allegri per decidere le mosse future da attuare in sede di mercato durante le ultime tre settimane di gennaio. Fin qui ha lasciato Milanello soltanto Alexandre Pato, direzione Corinthians. Nei piani della dirigenza rossonera sarebbe dovuto mancare all’appello anche l’altro brasiliano, Robinho, ma l’ex Manchester City ha detto a chiare lettere di volere solo il Santos, denigrando così le spiagge di Rio e la maestosa copacabana, sacrilegio ai più, non però per gli intenditori delle spiagge di San Paolo. E così Binho ha fatto ritorno a Milano, da dove non si schioderà fino a quando il Peixe non avanzerà un’offerta economica importante per il giocatore, sebbene l’ultimo acquisto di Montillo lasci pensare ad una fumata nera anche nei prossimi giorni, con il rischio per il Milan di perdere il verdeoro a parametro zero il prossimo anno, sempre in questi stessi giorni.
Consigli per gli acquisti
CENTROCAMPO – Nel caso non partisse Robinho quindi, in Via Turati ci penserebbero su due volte prima di acquistare un altro attaccante, dal momento che in rosa figurano già cinque calciatori in quel ruolo, con la stellina Niang pronta a brillare in questo girone di ritorno, insieme all’ex blaugrana Bojan, sbloccatosi ieri nel match contro il Siena. Va da sé che il Milan investirebbe i soldi ricavati dalla cessione di Pato in un altro reparto. Per il momento una delle urgenze più evidenti per i rossoneri è quella della diga a centrocampo, la cui casella è restata miseramente vuota dopo la partenza dell’olandese Van Bommel. Chi dunque meglio di Strootman per rimpiazzare il maestro? Il costo al momento non pare proibitivo (10 milioni, più o meno), e le finanze del Milan possono, se lo vogliono, permettersi questo investimento, dal momento che non stiamo parlando di una scommessa ma di un calciatore dal presente già importante e da un futuro ancora più luminoso.
DIFESA – Sistemato il centrocampo, arriva la difesa, che anche nella partita di ieri contro il modesto Siena ha palesato una paura difficilmente leggibile negli sguardi di altre squadre come Juve, Barcellona e quant’altro (non citiamo il Manchester United perché da quest’anno Vidic e compagnia bella si stanno prendendo vacanze piuttosto lunghe, abbonandosi al segno over fin da inizio stagione). Consigliato Strootman a centrocampo, non possiamo non esimerci dal suggerire a Galliani e Allegri il nome di Angelo Ogbonna, potenzialmente il difensore centrale più forte su cui la Nazionale di Prandelli potrà contare nei prossimi anni. Prezioso diamante del Torino, presente a Euro 2012, costo del cartellino non impossibile (siamo ai livelli di Strootman, euro in più euro in meno), Ogbonna andrebbe a raccogliere l’eredità di un certo Nesta, la cui assenza quest’anno se sommata a quella di Thiago, si è fatta sentire eccome.
ATTACCO – Volendoci spingere ulteriormente avanti, sebbene già i nomi di Strootman e Ogbonna possano apparire di per sé sufficienti per una seria rimonta nel girone di ritorno, consigliamo anche il nome di Muriel, gioiellino dell’Udinese tornato finalmente a risplendere dopo i problemi muscolari che l’hanno bloccato all’inizio. Il nuovo Ronaldo (quello brasiliano) della Colombia, così è stato ribattezzato in patria, per le sue movenze in campo e un’esplosività negli arti inferiori eclatante, ieri ha fatto a pezzi la difesa nerazzurra con le sue accelerazioni, costituendo con Di Natale una magnifica coppia di contropiedisti. Voi direte, con che soldi il Milan potrebbe prendere Muriel? Quelli in teoria ci sono già, basterebbe dire sì allo Zenit e allo Spartak per Abate, Acerbi, Antonini. AAA, 18-20 milioni di euro dal nulla, e la difesa ringrazia.
Costretto ad uscire per un serio infortunio De Jong salterà con certezza l’intero girone di ritorno, salutando anzi tempo la stagione 2012-2013. La diagnosi parla della rottura del tendine d’achille, la stessa che costrinse David Beckham ad abbandonare prima del previsto il club rossonero. L’assenza di De Jong fino al termine del campionato costringe quindi la società a rivedere le strategie di mercato per il prossimo mese di gennaio, quando con ogni probabilità in via Turati si cercherà di sopperire all’assenza dell’ex Manchester City. Il nome che nelle ultime ore sta prendendo largo tra la dirigenza del Milan è quello di un altro olandese, Kevin Strootman, da sempre pallino dell’amministratore delegato Galliani e del ds Braida.
IL MOMENTO– Che sia davvero arrivato il momento di Strootman? Già in passato più volte il centrocampista centrale del Psv Eindhoven era stato accostato al Diavolo, senza però che la trattativa decollasse seriamente. Il costo del suo cartellino si aggira intorno ai dieci milioni di euro, cifra di per sé non impossibile anche per le casse del club rossonero.
L’ALTERNATIVA – Oltre a Strootman, il Milan può comunque fare affidamento sul ritorno di Muntari. Quest’ultimo ha infatti recuperato dal lungo stop che l’ha tenuto fermo per tutti questi mesi e potrebbe rivelarsi un ottimo sostituto, per altro a costo zero.
IL PROBLEMA – L’alternativa Muntari però ha un duplice problema. Il primo, forse quello più serio, riguarda la probabile convocazione del ghanese da parte della sua Nazionale per l’imminente Coppa d’Africa, torneo che di fatto costringerebbe Allegri a rinunciare a Muntari almeno per tutto il mese di gennaio.
BLOCCATO – Il secondo problema, che sarebbe in realtà una conseguenza, è l’impossibilità di cedere Flamini già a partire da gennaio, obbligando così il Milan a pagare l’ingaggio del francese fino a giugno.
Kevin Strootman in, Boateng out: è questo il titolo messo in evidenza dai più importanti siti sportivi italiani, ma allo stesso tempo rappresenta forse l’idea logicamente più giusta e neanche troppo raffinata che la testa di Galliani (in collaborazione con le sinapsi di Braida) possa pensare. Le due trattative dovrebbero decollare prima del mercato di gennaio, perché in questi casi la fretta è buona consigliera. Sì, perché le altre società non sono cieche, ed è difficile pensare che nessuno si sia accorto del giovane talento olandese che risponde al nome di Kevin Strootman. Già lo scorso anno, sempre con la maglia del Psv, il tulipano era sbocciato nelle fredde ma spettacoli terre dell’Eredivisie. Poi è arrivato il gelo polacco a far appassire il calciatore durante la gestione europea di Van Marwijk, salvo tornare in orbita con l’arrivo di Dick Advocaat sulla panchina del Psv.
Il calcio non è come la Formula 1, dove guida chi ha buoni sponsor alle spalle (ovviamente anche lì c’è l’eccezione che conferma la regola, vedi Alonso), ma non deve essere sottovalutata l’importante proclamazione dell’ex generale rossonero Van Bommel, che vede in Strootman un fuoriclasse assoluto. La quotazione di Strootman fin qui non è di quelle impossibili, perché di questi tempi anche 13-15 milioni di euro per il Milannon dovrebbero rappresentare un ostacolo insormontabile, specialmente se Galliani decidesse di aprire i cordoni di Milanello e salutare la compagnia cantante (leggi Robinho e Boateng).
E’ sopratutto il ghanese l’uomo sul quale l’ad del Milan potrebbe “puntare” per avere una discreta liquidità che gli consenta di bussare alle porte della società olandese e trovare nel giro di 5 minuti un accordo che soddisfi entrambi le parti in causa. Boateng, nonostante le ultime prestazioni piuttosto discutibili, ha ancora importanti estimatori in Europa. Pur di strapparlo al Milan il Bayern Monaco pare intenzionato ad offrire sul piatto della bilancia circa 20 milioni di euro, una cifra che per l’attuale Boateng sarebbe vera manna dal cielo per la dirigenza rossonera. La cessione del numero 10 rossonero garantirebbe i soldi per acquistare Strootman e nuova linfa vitale per le nuove idee tattiche (4-2-3-1) di Allegri.
Non conosce soste il calciomercatoMilan. Sebbene la finestra dei trasferimenti si sia chiusa ufficialmente due settimane fa, Galliani è alla ricerca di ulteriori tasselli per migliorare la rosa a disposizione di Allegri fin da gennaio. La parola d’ordine in Via Turati è “giovani”. Non sembra vero che proprio Milanello possa diventare il centro di una nuova rivoluzione culturale nel nostro Paese. Sono finiti i tempi durante cui la società rossonera puntava alle starlette del calcio mondiale (vedi Ronaldinho, Rivaldo, Ronaldo, Redondo, limitandoci alla lettera R). Quest’estate la svolta. Sono arrivati nell’ordine Gabriel, Niang e Bojan, senza dimenticare l’acquisizione a titolo definitivo del gioiellino El Shaarawy e l’esplosione dell’Under 21 Mattia De Sciglio. Avanti il prossimo.
Nel segno orange Proprio durante la visita a Milano di Ruud Gullit, le pagine dei quotidiani sportivi rivelano l’interesse del Milan nei confronti di due calciatori olandesi. Entrambi militano in Eredevisie e rappresentano fin da ora due pezzi fondamentali nello scacchiere di Psv e Ajax. Il primo è un nome ormai diventato noto ai tifosi del Milan, sopratutto nella recente campagna acquisti estiva. Stiamo parlando di Kevin Strootman, 22 enne centrocampista del Psv Eindhoven, considerato uno dei prospetti più brillanti della terra dei tulipani.
Conferme Nel frattempo arrivano le prime conferme direttamente dall’Olanda. Nella tarda serata di ieri il portale di informazione rossonero Milannews.it ha riportato le indiscrezioni secondo cui il Milan avrebbe pronta un’offerta da 13 milioni di euro per convincere il club olandese a vendere quello che è considerato in patria come il nuovo Van Bommel.
Nome nuovo Strootman non è però il solo orange in orbita rossonera. Infatti Galliani avrebbe individuato in Davy Klaassen come il futuro trequartista per il Milan. Classe ’93, prodotto delle giovanili dei lancieri, Davy sta conquistando l’esigente pubblico olandese. Il 19 enne dell’Ajax ha un contratto in scadenza nel 2016 e può liberarsi per una cifra intorno ai 7 milioni di euro.
Da molti è considerato come il girone di ferro di questi Campionati Europei 2012. Di sicuro Olanda e Germania avranno storto il naso alla lettura di Portogallo e Danimarca inserite nel loro stesso girone. Sopratutto i lusitani di Cristiano Ronaldo rappresentano una seria minaccia per le ambizioni delle due favorite del Gruppo B, che covano entrambe il sogno della finale. Quali i punti di forza e le debolezze?
LA STORIA – Da girone di ferro che si rispetti, il blasone delle Nazionali di questo Gruppo si ammira nei 5 successi continentali raccolti nell’arco di 50 anni. Soltanto il Portogallo infatti manca all’appello di questa speciale classifica, mentre Danimarca, Olanda e Germania possono a diritto fregiarsi del titolo europeo. I danesi ottennero un successo quantomeno inatteso nell’edizione del ’92 disputata in Svezia, battendo in finale per 2-0 proprio i tedeschi. Gli orange invece riuscirono a trionfare nell’Europeo dell’88, grazie ad una rosa difficilmente riproponibile nei successivi anni. Trascinati dal giovane Marco Van Basten, senza dimenticare Ruud Gullit e Frank Rijkaard, la Nazionale allenata dal leggendario Rinus Michels sovvertì qualsiasi pronostico fino ad issarsi sul tetto d’Europa battendo in finale per 2-0 l’Unione Sovietica, data da tutti come la favorita del torneo. C’è poi la Germania, fino ad oggi la Nazionale che può contare più successi (3 titoli), due conquistati prima della caduta del muro di Berlino. I tedeschi sono anche la squadra che è arrivata più volte in fondo alla competizione (6).
OLANDA
RIVINCITA – C’è un Mondiale che grida vendetta, un sogno svanito in finale contro la Roja di Del Bosque. Dopo due anni l’Olanda di BertvanMarwijk cerca la rivincita. Talento e classe non mancano di certo alla selezione orange, la quale può contare anche su un’ottima organizzazione di gioco grazie al lavoro del commissario tecnico olandese. Tante stelle brillano nel firmamento orange. Sulla carta, l’unico punto debole dei 23 di van Marwijk appare la difesa, con la coppia centrale Heitinga-Mathijsen non paragonabile, o perlomeno inferiore rispetto alle altre big. Anche nella corsia di sinistra, che verrà occupata con ogni probabilità dall’esperto Bouma (in rampa di lancia c’è il 18enne del Psv Willems), l’Olanda sembra perdere qualcosa rispetto alle grandi d’Europa. Da centrocampo in su però i tulipani fanno paura. Nel 4-2-3-1 di van Marwijk si inseriscono a pennello Mark Van Bommel (capitano della spedizione) e il mediano del City De Jong, senza dimenticare che in panchina siede Kevin Strootman, forse una delle migliori promesse del calcio olandese. Sulla trequarti spazio al nerazzurro Sneijder, con Van der Vaart e Robben sulle fasce. A completare l’attacco atomico degli orange troviamo Robin Van Persie, il cui trasferimento alla Juventus potrebbe diventare la prossima telenovela del calciomercato estivo. Tra le note negative e anche inspiegabili della spedizione olandese di Euro 2012 c’è l’assenza di Siem De Jong, uno dei protagonisti della cavalcata scudetto dell’Ajax di Frank De Boer.
DANIMARCA
RICCHI E POVERI – Attualmente nel ranking Fifa occupa il 10° posto, appena dietro all’Argentina, davanti a Italia e Francia. Nonostante ciò i danesi non sembrano una Nazionale capace di destare sorprese eclatanti quando inizieranno i Campionati Europei. Se non bastasse un attacco decisamente poco incisivo, con il solo Bendtner ad essere in doppia cifra con la maglia danese (oltre all’eterno Rommedahl), il ct Morten Olsen dovrà fare a meno di Sorensen, il portiere titolare della Nazionale (oltre 100 presenze), a causa di un infortunio alla schiena. Al suo posto dovrebbe giocare Lindegaard (8 presenze quest’anno in Premier League con la maglia del Manchester United). A centrocampo ci vorrà il migliore Eriksen (talento straordinario in forza all’Ajax, seguito negli ultimi tempi anche dal Milan) per far girare tutta la squadra. Anche perché in mezzo al campo la Danimarca è povera di talento (l’altro giocatore più conosciuto è Kvist, mediano dello Stoccarda). In difesa invece il commissario tecnico potrà contare sull’esperienza del capitano Daniel Agger (centrale del Liverpool), al cui fianco dovrebbe giocare Andreas Bjelland, stella del Nordsjaelland (club che quest’anno ha trionfato in Superligaen, la Serie A danese). Salvo sorprese dell’ultima ora quindi Simon Kjaer dovrebbe partire dalla panchina, pagando di fatto la disastrosa stagione con la maglia della Roma. Infine una curiosità: nella rosa dei 23 convocati figurano tre Poulsen. C’è Simon (terzino sinistro dell’Az), Christian (centrocampista dell’Evian e vecchia conoscenza del calcio italiano avendo militato nella Juve, famoso sopratutto per essere stato sputato da Francesco Totti agli Europei del 2004), e Jakob (centrocampista del Midtjylland). Tre Poulsen ma nessuna parentela fra loro.
GERMANIA
FAVORITI – Volendoci sbilanciare diamo i tedeschi favoriti per il successo finale. Ormai il processo di maturazione intrapreso in questi quattro anni (dagli Europei del 2008 fino ai Mondiali di Sudafrica). La rosa non presenta apparenti punti deboli. L’unico punto debole potrebbe essere rappresentato dalla corsia di destra occupata da Jerome Boateng, il fratello del rossonero Prince. Rispetto alle altre big della rassegna continentale, la Germania è la Nazionale con l’età media più bassa. E la giovane età non deve ingannare, dal momento che giocatori come Ozil, Kroos, Muller, Badstuber, hanno alle spalle già un’esperienza internazionale importante. Molti di loro infatti giocano titolari nei grandi club d’Europa, come Real e Bayern Monaco. Altri calciatori come Klose e Lahm non fanno altro che accrescere ulteriormente il carisma della Nazionale teutonica. In nessun altra squadra troviamo una coppia centrale di centrocampo come quella formata da Toni Kroos e Schweinsteiger (ricordando che in panchina c’è un certo Khedira), che unisce potenza e qualità tecnica, due pregi che ritroviamo sia in difesa che in attacco, con il ballottaggio tra Klose e Muller che dovrebbe essere vinto dal giocatore della Lazio, in molte occasioni preferito dal commissario tecnico Low al panzer del Bayern. A consegnare ulteriore qualità alla manovra tedesca ci sarà poi il fantasista del Real Mesut Ozil, oltre che il gioiellino del Borussia Mario Goetze. Un altro tassello fondamentale dello scacchiere tedesco è dato dalla presenze in porta di Manuel Neuer, ovvero uno degli estremi difensori più forti d’Europa, dietro forse soltanto al “nostro” Gigi Buffon. Infine non è da sottovalutare nemmeno lo stato psicologico in cui versa attualmente la Nazionale tedesca. Se da una parte si potrebbe pensare che molti dei giocatori tedeschi in rosa siano ancora sotto schok per la finale persa contro il Chelsea nella finale di Champions League, dall’altra la stessa debacle in Coppa Campioni potrebbe essere la molla decisiva per spingere l’orgoglio dei calciatori di Low a voler vincere ad ogni costo questo Europeo.
PORTOGALLO
ETERNA INCOMPIUTA – Quando si parla di Portogallo non si può non citare il classico luogo comune che circonda da anni la Nazionale lusitana. Tanto talento quanta poca concretezza davanti, senza un bomber che sappia far fare il salto di qualità all’intero movimento portoghese. La Pantera Eusebio è ora un lontano ricordo. In Ucraina e Polonia ci saranno i soliti noti, ovvero Helder Postiga e Hugo Almeida, calciatori che hanno messo insieme 30 gol in 100 presenze totali, dando un apporto ridicolo durante le fasi finali dei tornei più importanti (Mondiali ed Europei). Ogni anno c’è il punto interrogativo di Cristiano Ronaldo. A livello individuale è uno dei migliori al mondo, ma non è mai riuscito da solo a trascinare il proprio Paese al successo. Per la verità c’è andato vicino nel 2004, quando nell’Europeo di casa il Portogallo riuscì nell’impresa di arrivare per la prima volta in finale per poi perdere contro la Grecia. Una motivazione in più quest’anno è data dalla possibilità di vincere il Pallone d’Oro, approfittando del fatto che il Barca di Messi non ha vinto né Liga e né Champions. Tanto talento dicevamo, Cristiano Ronaldo e Nani sulle fasce ne sono un esempio pratico, senza dimenticare che a centrocampo ci sono Moutinho e Miguel Veloso, coadiuvati dalla forza fisica di Raul Meireles. In difesa il ct Paulo Bento (in carica dal 2010), potrà contare sul blocco Real, con il discusso Pepe in posizione centrale e Fabio Coentrao sulla corsia di sinistra. Le chances del Portogallo di superare il girone sono concentrate in gran parte sull’esito della sfida contro l’Olanda (considerando la Germania un gradino sopra le altre). Se Cristiano Ronaldo e Nani riusciranno a prendere in mano la squadra e spingerla alla vittoria contro gli orange, probabilmente i lusitani continueranno la loro avventura agli Europei.