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  • NBA, playoff: Super James porta Miami sul 2-0, Durant guida i Thunder

    NBA, playoff: Super James porta Miami sul 2-0, Durant guida i Thunder

    2 le partite disputate nella notte NBA valide per le semifinali di Conference.

    I Miami Heat proteggono nel migliore dei modi il vantaggio del fattore campo e vincono anche gara 2 contro i Celtics portando così la serie sul 2-0 in loro favore. La partita è molto equilibrata per 3 quarti, ma nel quarto periodo è decisivo per i padroni di casa un mega parziale di 14-0 a 7 minuti dal termine che spinge la squadra della Florida ad un margine di vantaggio che verrà amministrato nel migliore dei modi. Lo strappo di cui si è parlato ha 2 protagonisti: LeBron James e le sue giocate e Dwyane Wade ed i suoi tiri liberi. Per il numero 6 degli Heat ci sono 35 punti e 7 rimbalzi, Wade ne aggiunge 28 e Bosh piazza una doppia doppia da 17 punti ed 11 rimbalzi. Il trio di Miami segna 80 dei 102 punti messi a referto dalla squadra, mentre per gli ospiti spicca Rajon Rondo con 20 punti e 12 assist, con Garnett e Pierce che aggiungono rispettivamente 16 e 13 punti ma con percentuali basse al tiro. Bocciato invece Allen autore di soli 7 punti ed in serata decisamente no. La serie ora si trasferisce a Boston per le prossime 2 gare e se i Celtics vorranno restare vivi non dovranno concedere agli avversari nulla per portare a casa entrambi i match ed impattare la serie. Una eventuale vittoria degli Heat invece segnerebbe il destino della serie tra le 2 squadre.

    Importante affermazione casalinga per i Thunder che battono i Grizzlies e portano sull’1-1 la serie. Oklahoma City, al contrario di gara 1 dove Memphis aveva controllato l’incontro dall’inizio alla fine, prende le redini del match e mantiene sempre il distacco sulla doppia cifra di vantaggio. Addirittura all’inizio del quarto periodo grazie ad Harden e Maynor (parziale di 13-3) i padroni di casa arrivano sul +20. Memphis però non molla, e riesce ad arrivare anche sul -6 a 46 secondi dalla fine dell’incontro ma i Thunder chiudono la partita ai tiri liberi. Per Durant ci sono 26 punti e per il compagno Westbrook 24. Ma la chiave del successo è la panchina dove Harden (21 punti) e Maynor (15) regalano le giocate decisive. Per gli ospiti brutta serata per Randolph (15 punti ma con un orrido 2/13 al tiro), mentre si salvano Conley (24 punti ed 8 assist), Mayo (16) e Marc Gasol (13 punti, 10 rimbalzi e 5 stoppate). La serie ora si sposta a Memphis per gara 4 e gara 5 e saranno 2 sfide infuocate con i Thunder che cercheranno di riprendersi il vantaggio del fattore campo perso in gara 1 ed i Grizzlies che tenteranno invece di assestare il colpo del possibile KO portandosi sul 3-1.

    Risultati playoff NBA del 3 maggio 2011

    Miami Heat-Boston Celtics 102-91
    Mia James 35, Wade 28, Bosh 17
    Bos Rondo 20, Garnett 16, Pierce 13

    Oklahoma City Thunder-Memphis Grizzlies 111-102
    Okl Durant 26, Westbrook 24, Harden 21
    Mem Conley 24, Mayo 16, Randolph 15

    LE SERIE DEI PLAYOFF

    EASTERN CONFERENCE:

    Miami Heat (2)-Boston Celtics (3) serie 2-0 Heat
    Chicago Bulls (1)-Atlanta Hawks (5) serie 0-1 Hawks

    WESTERN CONFERENCE:

    Los Angeles Lakers (2)- Dallas Mavericks (3) serie 0-1 Mavericks
    Oklahoma City Thunder (4)-Memphis Grizzlies (8) serie 1-1

  • NBA, playoff: Durant schianta Gallinari, Heat avanti, paura per gli Spurs

    NBA, playoff: Durant schianta Gallinari, Heat avanti, paura per gli Spurs

    3 le partite disputate nella notte NBA valide per il primo turno dei playoff.

    Miami è la terza squadra dell’Est ad accedere alle semifinali di Conference: in gara 5 battuti i tenaci Sixers che giocano tutto il match punto a punto ma devono arrendersi nel finale al maggior tasso tecnico degli avversari. James chiude quasi in tripla doppia mettendo assieme 16 punti, 10 rimbalzi ed 8 assist, Wade ne aggiunge 26 con 11 rimbalzi e 7 assist, Bosh chiude con 22 punti ed 11 rimbalzi. Importante dalla panchina il contributo di Chalmers che segna 20 punti con un ottimo 6/12 da 3. Non bastano a Philadelphia i 22 punti e 10 rimbalzi di Iguodala ed i 22 punti di Brand. Per Miami ora ci saranno i Celtics in una sfida che si preannuncia caldissima ed affascinante.

    Rischiano grosso i San Antonio Spurs che riescono a portare a casa gara 5 della serie contro i Grizzlies solo grazie ad un vero e proprio miracolo. L’autore dell’incredibile canestro che riacciuffa i Grizzlies sulla sirena e che regala l’inerzia della partita ai padroni di casa nel supplementare è Gary Neal che buca la retina da distanza siderale impattando l’incontro. In overtime Memphis accusa il colpo e San Antonio non rischia più nulla portando la serie sul 3-2 sempre però in favore dei Grizzlies. Ginobili è autore di una prova da 33 punti, 6 rimbalzi, 6 assist, 4 recuperi e 10/18 dal campo, Parker aggiunge 24 punti, mentre Duncan si deve accontentare di 13 punti e 12 rimbalzi stretto nella morsa del duo Randolph-Gasol: i 2 lunghi di Memphis dominano in area con l’ala che piazza 26 punti ed 11 rimbalzi ed il centro, fratello minore di Pau Gasol dei Lakers, che combina per 11 punti e 17 rimbalzi. Conley guida sapientemente la squadra vicino all’ennesimo colpaccio con 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist. Gara 6 è in programma in Tennessee venerdì 29 aprile, ai Grizzlies non conviene giocare con il fuoco e devono necessariamente chiudere la serie in casa per non ritornare sul parquet degli Spurs a giocarsi gara 7.

    Uno straordinario ed incredibile Kevin Durant guida la rimonta dei Thunder negli ultimi minuti contro i Nuggets di Danilo Gallinari che deve assistere impotente allo show messo in piedi dal numero 35. Sono 14 i punti messi a segno (dei 41 totali) negli ultimi 3 minuti dal fenomeno di Oklahoma City che porta avanti la sua squadra (appunto negli ultimi 3 minuti di gioco) quando questa è sotto per 91-82. Un repertorio di canestri così vario ed imprevedibile che lo rendono, offensivamente, il giocatore più forte della Lega (come dimostrano i 2 titoli marcatori vinti nelle ultime 2 stagioni). Ci pensa poi la difesa a blindare i 3 punti di vantaggio sui tiri da oltre l’arco di Smith (che si prende la stoppata proprio da Durant) e poi di Afflalo. Il nostro Gallinari segna 11 punti ma ha la macchia sulla sua prestazione di non aver saputo contenere Durant, lui che sarebbe il più adatto per doti fisiche ed atletiche a limitarlo, il top scorer dei Nuggets è Afflalo con 15 punti, Martin ne aggiunge 14 con 10 rimbalzi. La super prestazione della stella dei Thunder ha dato ancora una volta prova di quale sia la reale differenza tra le 2 squadre: Denver è una squadra con almeno 12 giocatori di ottimo livello ma nessuna star a cui affidare la palla che scotta nei minuti finali (come si faceva con Carmelo Anthony), Oklahoma City ha invece questa possibilità e il più delle volte risulta decisiva. Durant oltre ai 41 punti piazza 5 rimbalzi e 2 stoppate, giornata no invece per Westbrook che chide con 14 punti ma ben 12 conclusioni sbagliate, importante Harden dalla panchina con 12 punti e soprattutto Ibaka in difesa che chiude con un solo punto dal campo ma piazza 8 rimbalzi e ben 9 stoppate (decisive quelle nel finale di match). Per i Thunder ora ci sarà qualche giorno di riposo dopo aver chiuso la serie molto in anticipo (in molti davano una possibile gara 7, prima del via ai playoff, tra queste 2 squadre dicendo che era senza dubbio la sfida più equilibrata tra tutte). Guarderanno con attenzione gara 6 tra Grizzlies e Spurs, dato che la vincente nelle semifinali di Conference se la vedrà proprio con i giovani ex Seattle Sonics che tiferanno senza dubbio per Memphis dato che qualora questi ultimi si qualificassero, i Thunder avrebbero il vantaggio del fattore campo (cosa che non ci sarebbe se passasse invece San Antonio).

    Risultati playoff NBA del 27 aprile 2011

    Miami Heat-Philadelphia 76ers 97-91
    Mia Wade 26, Bosh 22, Chalmers 20
    Phi Iguodala 22, Brand 22, Young 13

    San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies 110-103 (overtime)
    S.A. Ginobili 33, Parker 24, Duncan 13
    Mem Randolph 26, Conley 20, Young 18

    Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets 100-97
    Okl Durant 41, Westbrook 14, Harden 12
    Den Afflalo 15, Martin 14, Lawson 13, Felton 13

    LE SERIE DEI PLAYOFF

    EASTERN CONFERENCE:

    Miami Heat (2)-Philadelphia 76ers (7) serie 4-1 Heat (Heat qualificati)
    Boston Celtics (3)-New York Knicks (6) serie 4-0 Celtics (Celtics qualificati)
    Orlando Magic (4)-Atlanta Hawks (5) serie 2-3 Hawks
    Chicago Bulls (1)-Indiana Pacers (8) serie 4-1 Bulls (Bulls qualificati)

    WESTERN CONFERENCE:

    Los Angeles Lakers (2)-New Orleans Hornets (7) serie 3-2 Lakers
    San Antonio Spurs (1)-Memphis Grizzlies (8) serie 2-3 Grizzlies
    Dallas Mavericks (3)-Portland Trail Blazers (6) serie 3-2
    Oklahoma City Thunder (4)-Denver Nuggets (5) serie 4-1 Thunder (Thunder qualificati)

  • Playoff NBA, primo turno: Belinelli sorprende i Lakers, Celtics a fatica contro i Knicks

    Playoff NBA, primo turno: Belinelli sorprende i Lakers, Celtics a fatica contro i Knicks

    4 le partite disputate nella notte NBA, match validi per il primo turno dei playoff.

    Memphis sbanca San Antonio e ribalta il fattore campo favorevole agli Spurs: la squadra del Tennessee ringrazia i suoi lunghi, ovvero Randolph e Marc Gasol che dominano in area al cospetto delle torri avversarie. Sono 25 i punti messi a segno da Randolph che aggiunge anche 14 rimbalzi, mentre Gasol si ferma a 24 con 9 rimbalzi. Decisivo però il tiro da 3 di Shane Battier che regala la prima vittoria nella storia dei playoff ai Grizzlies dopo 12 gare andate a vuoto. Per i neroargento ha pesato tanto l’assenza di Ginobili, inutili i 20 punti di Parker ed i 16 di Duncan. Gara 2 è in programma mercoledì 20 sempre in Texas, ma per i padroni di casa è già un match fondamentale sperando nel recupero di Ginobili.

    Vince, ma soffre oltremodo, Boston contro i Knicks: decisivo Ray Allen (24 punti) con un tiro da 3 ad 11 secondi dalla fine che regala il vantaggio alla sua squadra. Nell’ultima azione Anthony prova a rispondere con la tripla del contro-sorpasso ma il tiro si ferma sul ferro. Ennesima rimonta subita nel quarto periodo per New York e tanta delusione dopo una gara giocata molto bene contro i più quotati avversari. Fattore importante della partita la difesa di pierce su Anthony che limita il numero 7 a soli 15 punti segnati, mentre Stoudemire (28 ed 11 rimbalzi) domina contro i lunghi biancoverdi ma deve arrendersi anche lui nel finale. Da valutare l’infortunio di Billups per i bluarancio, la sua eventuale perdita vorrebbe dire strada spianata per i Celtics verso le semifinali di Conference. Intanto già domani si torna in campo per gara 2.

    Oklahoma City porta a casa gara 1 contro i Nuggets sfruttando il talento dei suoi 2 uomini principali, Kevin Durant (41 punti e 9 rimbalzi) e Russell Westbrook (31 punti, 6 rimbalzi e 7 assist), autori di 72 punti dei 107 totali di squadra. La prima partita di Danilo Gallinari nei playoff è purtroppo una sconfitta, non bastano i suoi 18 punti alla truppa di coach Karl. In gara 2, in programma sempre ad Oklahoma City mercoledì 20, urge trovare una soluzione contro le magie di Durant, altrimenti sarà vita dura per la squadra del Colorado.

    La sorpresa di giornata arriva però da Los Angeles dove i campioni in carica si fanno battere dagli Hornets privi di West e con le rotazioni ridotte. Gara di spessore da parte degli ospiti che tengono sempre il controllo della gara, aiutati all’inizio dagli 8 punti di Marco Belinelli (10 per lui alla fine). Eroe di serata Chris Paul, autore di una prova incredibile da 33 punti, 14 assit, 7 rimbalzi e 4 recuperi, una delle migliori prestazioni singole di sempre per un giocatore nella post season. Il playmaker degli Hornets spezza la gara nel quarto periodo mettendo 17 punti, infilando il canestro avversario a ripetizione. Anche sfortuna per New Orleans che già ridotta all’osso dagli infortuni, perde anche il lungo Gray per un brutto infortunio dopo una gara eccellente (12 punti). Per i Lakers si salva Bryant con 34 punti. Gara 2 è in programma mercoledì 20, per i gialloviola urge portare in parità la serie, Hornets che invece cercheranno il nuovo colpaccio, ma alla luce del nuovo infortunio sembra obiettivamente difficile, ora più di prima, riuscire a passare il turno.

    Risultati playoff NBA del 17 aprile 2011

    San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies 98-101
    S.A. Parker 20, Duncan 16, Hill 15
    Mem Randolph 25, Gasol 24, Conley 15

    Boston Celtics-New York Knicks 87-85
    Bos Allen 24, Pierce 18, Garnett 15
    N.Y. Stoudemire 28, Anthony 15, Billups 10

    Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets 107-103
    Okl Durant 41, Westbrook 31, Maynor 12
    Den Nenè 22, Gallinari 18, Felton 12

    Los Angeles Lakers-New Orleans Hornets 100-109
    Lak Bryant 34, Artest 16, Bynum 13
    N.O. Paul 33, Landry 17, Jack 15

    LE SERIE DEI PLAYOFF

    EASTERN CONFERENCE:

    Miami Heat (2)-Philadelphia 76ers (7) serie 1-0 Heat
    Boston Celtics (3)-New York Knicks (6) serie 1-0 Celtics
    Orlando Magic (4)-Atlanta Hawks (5) serie 0-1 Hawks
    Chicago Bulls (1)-Indiana Pacers (8) serie 1-0 Bulls

    WESTERN CONFERENCE:

    Los Angeles Lakers (2)-New Orleans Hornets (7) serie 0-1 Hornets
    San Antonio Spurs (1)-Memphis Grizzlies (8) serie 0-1 Grizzlies
    Dallas Mavericks (3)-Portland Trail Blazers (6) serie 1-0 Mavericks
    Oklahoma City Thunder (4)-Denver Nuggets (5) serie 1-0 Thunder

  • Playoff NBA, primo turno: Analisi Western Conference

    Playoff NBA, primo turno: Analisi Western Conference

    Il viaggio nei playoff NBA inizia con l’analisi delle 4 sfide della Western Conference.

    1 San Antonio Spurs (61-21) vs 8 Memphis Grizzlies (46-36)

    La serie si prospetta molto più interessante di quanto dicano i numeri. Di solito il confronto tra la numero 1 della Conference e l’ultima, la numero 8, pende realisticamente dalla parte del team con il miglior record. Qui invece la situazione è leggermente diversa dato che Memphis possiede tutte le armi per dare piena battaglia agli avversari, e sarebbe stata molto più insidiosa se avesse potuto contare anche sull’apporto del suo uomo franchigia, Rudy Gay, stella della squadra e prima opzione offensiva ma fuori per il resto della stagione per un infortunio alla spalla. 2-2 il confronto fino ad ora in stagione con 2 vittorie neroargento in casa e 2 vittorie per i Grizzlies sul proprio parquet.
    Gli Spurs hanno chiuso la stagione al secondo posto nella NBA: dopo aver tenuto la testa della classifica della Lega dalla prima fino all’81esima giornata, hanno ceduto lo scettro di squadra regina ai Bulls proprio nell’ultimo turno di regular season, dato che coach Popovich ha preferito tenere a riposo i suoi “Big” non più giovanissimi a discapito del record (che comunque resta il primo della Western Conference). Memphis invece ha chiaramente preferito evitare i campioni in carica dei Lakers, regalando le ultime partite agli avversari per chiudere ottava, forte del fatto che forse contro San Antonio c’è qualche possibilità in più di fare il colpaccio. Questa fiducia proviene dal fatto che la front line dei Grizzlies, se innescata a dovere, è superiore a quella degli Spurs che può contare su un Duncan ed un McDyess ormai in avanti con gli anni. Memphis invece grazie a Randolph e Gasol (finalmente il fratello minore del ben più noto Pau dei Lakers è salito di colpi) ha il talento per mettere in crisi le “torri” neroargento, in più anche negli altri ruoli il confronto è molto equilibrato, con una gran bella sfida tra playmaker (Parker per i texani, Conley per Memphis), tra ali piccole (Jefferson per gli “Speroni” contro Mayo per gli “Orsi”) e tra le guardie (Ginobili vs Tony Allen che difensivamente è uno dei primi 3 giocatori del campionato). Incognita sulle condizioni proprio di Ginobili che accusa un infortunio al braccio, nel complesso ciò che potrebbe far pendere la sfida in favore degli Spurs è la panchina, che pare qualitativamente e quantitativamente migliore, ma i giovani del Tennessee sono pronti a dare battaglia per portare a casa, per la prima volta da quando sono stati fondati, una sfida playoff.

    2 Los Angeles Lakers (57-25) vs 7 New Orleans Hornets (46-36)

    La serie più scontata non solo in questa Conference ma forse dell’intera Lega (più di Chicago-Indiana ad Est) ed il motivo è semplice ed ha un nome ed un cognome, ovvero David West: non che con lui in campo la formazione della Louisiana avrebbe passato il turno, ma sicuramente avrebbe reso la vita molto più difficile ai campioni NBA. Il brutto infortunio ai legamenti del ginocchio, arrivato sul finire di stagione, però, mette del tutto fuori causa gli Hornets, ridotti ai minimi termini nelle rotazioni e molto probabilmente non in grado di affrontare una serie di più partite contro un avversario così ostico ed ancora favorito numero 1 nella corsa al titolo anche di quest’anno..
    A detta di molti, infatti, New Orleans è la migliore squadra possibile da affrontare per i gialloviola, dato che sono stati già surclassati in stagione da un netto quanto eloquente 4-0 negli scontri diretti.
    Esaminando ogni singolo reparto ed ogni singolo ruolo i Lakers sono superiori e più profondi in tutto, solo il ruolo di playmaker vede soccombere Los Angeles, dato che Fisher verrà molto probabilmente portato a spasso da Chris Paul (probabile anche una marcatura di Bryant per mettere la museruola al numero 3), per il resto, apparentemente e per quanto dicono i numeri, il confronto non esiste.
    L’assenza di David West, assieme a Paul il faro della squadra ed asse portante dell’attacco della squadra di coach Monty Williams, è compensata da Carl Landry, arrivato fortunatamente da Sacramento prima dell’infortunio del numero 30, ma i ricambi Jason Smith e Gray non offrono nessuna garanzia.
    Anche i losangelini hanno qualche problema da risolvere con Bynum e Barnes leggermente infortunati (ma arruolabili per la sfida contro gli Hornets) e Blake, play di riserva, che ha contratto la varicella, ma la classe di Gasol e il dinamismo di Bynum sono sufficienti per poter guardare con ottimismo al confronto con i pari ruolo Landry ed Okafor.
    Artest, vista la poca produzione offensiva degli avversari, è atteso più nelle statistiche di attacco che di difesa (suo punto forte), mentre il solito Kobe Bryant sarà il giocatore designato a rompere gli equilibri nelle varie partite con la sua immensa classe.
    A New Orleans serve un miracolo: sperando tra l’altro che i californiani non escano immediatamente dal brutto periodo delle ultime 7 partite (5 perse e 2 vinte a stento contro le riserve delle riserve degli Spurs e dopo una partita soffertissima contro i non trascendentali Kings chiusa solo dopo un overtime) servono un Chris Paul in forma strepitosa, un Trevor Ariza capace di arginare Bryant come mai nessuno è riuscito a fare nei playoff, un Okafor monumentale a centro area ed un Marco Belinelli al top della forma per punire le disattenzioni dei più quotati avversari, senza tralasciare una difesa così perfetta ed asfissiante da sfiorare la perfezione: possibile in una o 2 partite ma non in una serie al meglio di 7 gare. Tuttavia la speranza per i tifosi Hornets è l’ultima a morire!

    3 Dallas Mavericks (57-25) vs 6 Portland Trail Blazers (48-34)

    La sfida si presenta molto equilibrata e probabilmente non si risolverà in poche partite. In stagione regolare si è assistito ad una perfetta parità tra le 2 squadre, con 2 vittorie per i Mavericks a Dallas e 2 successi per i Blazers a Portland, segno che il fattore campo potrebbe risultare decisivo ai fini dell’esito finale.
    Molti sono i fattori da analizzare, innanzitutto bisogna dire che si affrontano 2 squadre molto simili nello stile di gioco, segno che a decidere la serie potrebbero essere i vari episodi nell’arco dei match.
    Abbastanza equivalenti le front line, identica situazione nel back court, l’equilibrio tra le 2 franchigie è rotto dalle panchine che se per qualità sono similari, tuttavia quella dei Mavs pare più lunga e pronta a sopperire ad eventuali assenze. A far pendere la bilancia dalla parte di Dallas potrebbe essere il ritorno di Caron Butler, assente ormai da mesi per un brutto infortunio: se l’ala piccola dovesse presentarsi ai nastri di partenza dei playoff le speranze dei Blazers di passare il turno si ridurrebbero dato che Butler è anche un eccezionale difensore sugli esterni, cosa che attualmente manca nel roster dei texani, dando una dimensione migliore al gioco di squadra. Portland si affiderà ad Aldridge che sembra l’unico a poter limitare lo strapotere del tedesco Dirk Nowitzki e dovrà avere in Andre Miller l’uomo pronto ad approfittare dei cali di rendimento di Jason Kidd (vista l’età avanzata). Nota di merito per Wallace e Batum che con la loro difesa dovranno portare un valido contributo alla causa, limitando i pericolsi esterni degli avversari. Roy, al rientro dopo un infortunio dal quale non si è del tutto ripreso è al 50% (se non di meno) della forma fisica, ma sarà importante nell’economia offensiva dei Trail Blazers. Anche da lui passano le chance di avanzare al turno successivo per la formazione dell’Oregon.

    4 Oklahoma City Thunder (55-27) vs 5 Denver Nuggets (50-32)

    In stagione regolare i Thunder hanno vinto 3 sfide su 4 dimostrando di poter sbancare il parquet avversario (il Pepsi Center), cosa che invece non è successa per Denver. Oklahoma City in stagione regolare è stata una delle poche squadre capaci di limitare i Nuggets a meno di 100 punti segnati, impresa notevole visto che la formazione del Colorado ha il migliore attacco della NBA con oltre 110 punti di media per partita.
    Da valutare l’infortunio subito da Ty Lawson nell’ultima partita di stagione: il playmaker di Denver sembra essere l’unico nel roster che potrebbe cercare di limitare il pari ruolo avversario Russell Westbrook, una sua eventuale assenza spalancherebbe le porte della semifinale di Conference agli avversari. Sicuramente dopo la trade di Carmelo Anthony e Chauncey Billups ai Knicks in cambio di Chandler, Mozgov, Felton e del nostro Danilo Gallinari i Nuggets sono diventati una formazione molto particolare, con 10-12 giocatori (in pratica 2 quintetti) tutti sullo stesso livello, nessuna superstar (come lo era ‘Melo) ma tanti ottimi e validi giocatori intercambiabili tra di loro. Questa è diventata in breve tempo la forza di Denver, il fatto di poter buttare nella mischia sempre un giocatore di ottimo potenziale che non fa rimpiangere le prestazioni del giocatore assente o richiamato in panchina.
    Oklahoma City invece è una squadra che basa le sue fortune in primis su 2 giocatori, ovvero Westbrook (da molti definito un LeBron James in miniatura) e Kevin Durant, il giocatore che sarà destinato a diventare il numero 1 della Lega in breve tempo. Il 2 volte capocannoniere della Lega (a soli 22 anni!) ha un talento offensivo fuori dal normale, è una macchina da punti poche volte vista in NBA, riesce a bucare il canestro avversario da qualsiasi posizione sfruttando un’altezza anomala per un’ala piccola (quasi 210 centimetri, molti in più rispetto ai pari ruolo avversari) con un’apertura di braccia assurda che permette al numero 35 di tirare “in testa” agli avversari risultando virtualmente instoppabile!
    Sarà lui la chiave della serie e di conseguenza lo sarà anche Gallinari che probabilmente sarà destinato alla sua marcatura avendo un’altezza grosso modo similare (per cercare di contrastarlo) e medesimo ruolo. Danilo però ha saltato le ultime partite di regular season per un infortunio e le sue condizioni sono valutate giorno per giorno. Inutile dire che una sua eventuale assenza (unita a quella di Lawson) peserebbe oltremodo nell’economia della serie facendo pendere inevitabilmente l’ago della bilancia in favore di Oklahoma City. Interessante anche lo scontro in area pitturata con i Thunder leggermente favoriti vista la profondità di uomini in panchina. E poi i titolari Perkins (gran colpo quello di strapparlo a Boston da parte del G.M. Sam Presti) ed Ibaka, a livello difensivo, sembrano avere una marcia in più rispetto a Nenè e Martin. Da vedere anche lo scontro tra J.R. Smith (Denver) e James Harden (Thunder) che dalla panchina non dovranno far mancare il loro contributo.

  • NBA: Anthony salva i Knicks, Thunder corsari dai Lakers, chi ferma i Bulls?

    NBA: Anthony salva i Knicks, Thunder corsari dai Lakers, chi ferma i Bulls?

    9 le partite disputate nella notte NBA.

    Chicago, guidata da Derrick Rose, continua la caccia agli Spurs per il miglior record della Lega, andando a vincere ad Orlando: il playmaker dei Bulls segna 39 punti e fa la differenza come al solito, ormai è quasi sicuro che venga eletto M.V.P. stagionale. I Magic, privi di Howard squalificato a causa del 18esimo fallo tecnico nel match precedente, vivono delle magie di Anderson (28 punti) e Jason Richardson (24). Nel finale viene annullato giustamente il canestro della parità (e dell’overtime) a Nelson che lascia partire la palla dopo che è scoccato il 48esimo minuto di gioco. 60esima “W” per i Bulls, traguardo che ad inizio anno pareva pura utopia!

    Primo successo stagionale per i Miami Heat nei confronti dei Boston Celtics in questa regular season: partita molto nervosa, gli scontri verbali e le risse sfiorate rischiano di venire fuori ad ogni azione, alla fine ha la meglio la maggiore concretezza dei padroni di casa, per una volta anche la panchina fa il suo dovere (32 punti complessivi) e grazie ai 27 punti di James la squadra della Florida è vicina al secondo posto ad Est a 2 sole gare dalla fine della stagione. Boston ha in Pierce (24 punti) e Garnett (21) i migliori, ma viene tradita dal resto dei componenti.

    Partita inutile quella fra Charlotte e Detroit che viene vinta dai Pistons grazie a Stuckey e Villanueva che uscendo dalla panchina piazzano rispettivamente 24 e 20 punti. Detroit interrompe una serie di sconfitte esterne di 11 partite, per i Bobcats bene Diaw con 20 punti, 6 rimbalzi e 7 assist.

    I Raptors, ancora senza Bargnani, battono i Nets nonostante un sontuoso Lopez da 35 punti ed 11 rimbalzi. Toronto ha nel solito trio Bayless (19 punti), DeRozan (18) e Davis (18) i migliori marcatori e guarda con qualche speranza in più al prossimo futuro dove dovrà cercare di ricostruire partendo dai giovani.

    Memphis aggancia gli Hornets in classifica battendoli per 111-89: Belinelli fa quel che può e sigla 18 punti, New Orleans è tradita da Paul che per la prima volta in carriera non riesce a segnare neanche un misero punto. Per i padroni di casa invece bene Mayo con 18 punti (che sta sostituendo alla grande l’infortunato Rudy Gay) e Marc Gasol (16 punti). Nelle ultime 2 gare Grizzlies ed Hornets si giocheranno l’accoppiamento contro Lakers o Spurs.

    Settima vittoria consecutiva per i Knicks che molto probabilmente si regalano i Celtics come accoppiamento playoff: New York riesce finalmente a chiudere una stagione con un record positivo (42 vittorie, anche arrivassero 2 sconfitte nelle ultime 2 partite ci sarebbero 40 sconfitte). Ancora privi di Stoudemire, ci pensa Anthony a salvare i newyorchesi contro Indiana siglando 34 punti ed il jumper decisivo del 110-109 finale a 4 secondi dalla fine. Inutili per i Pacers i 20 punti di Granger.

    Dallas approfitta dei Suns con la testa già in vacanza e con il successo raggiunge i Lakers in classifica ma resta ancora dietro per via degli scontri diretti. Nowitzki mette 19 punti, per Phoenix invece unico a salvarsi è Gortat con 15 punti a referto.

    Partita dai pochi significati quella giocata ad Oakland tra Warriors e Kings: vince Sacramento grazie ai canestri finali (21 punti complessivi)
    di Marcus Thornton, non bastano i 27 punti, per Golden State, di Stephen Curry.

    Dopo 12 sconfitte consecutive sul parquet dei Lakers (contando anche le partite giocate fino al 2008 in NBA dai Seattle Sonics), gli Oklahoma City Thunder sbancano lo Staples Center (non accadeva dalla stagione 2005!). Sorprende la quota di punti subiti dai gialloviola, ben 120 punti in casa, un dato che non si vede proprio tutti i giorni. Quarto periodo dominato (32-16) da Oklahoma e da Durant che segna 31 punti (11/15 dal campo), mentre Westbrook ne infila 26 con la giocata chiave dell’incontro, quando sul 110-104 a 40 secondi dalla fine infila un tiro da 3 più fallo che manda i titoli di coda alla gara. Bene anche Harden (sempre più a suo agio nel ruolo di terzo “violino”) e la coppia difensiva Perkins-Ibaka a centro area. Inutili i 31 di Bryant per i Lakers ed i 26 di Gasol, ora però si deve iniziare a fare sul serio a partire dalla prossima gara contro gli Spurs.

    Risultati NBA del 10 aprile 2011

    Orlando Magic-Chicago Bulls 99-102
    Orl Anderson 28, Jason Richardson 24, Nelson 17
    Chi Rose 39, Deng 15, Boozer 12

    Miami Heat-Boston Celtics 100-77
    Mia James 27, Wade 14, Bosh 13
    Bos Pierce 24, Garnett 21, Allen 13

    Charlotte Bobcats-Detroit Pistons 101-112
    Cha Henderson 21, Diaw 20, Brown 16
    Det Stuckey 24, Villanueva 20, Wilcox 14

    Toronto Raptors-New Jersey Nets 99-92
    Tor Bayless 19, DeRozan 18, Davis 18, James Johnson 18
    N.J. Lopez 35, Vujacic 19, Graham 7, Wright 7

    Memphis Grizzlies-New Orleans Hornets 111-89
    Mem Mayo 18, Gasol 16, Randolph 14, Young 14
    N.O. Belinelli 18, Ariza 11, Landry 11, Green 11

    Indiana Pacers-New York Knicks 109-110
    Ind Granger 20, Hibbert 19, Collison 16
    N.Y. Anthony 34, Billups 21, Douglas 14

    Dallas Mavericks-Phoenix Suns 115-90
    Dal Nowitzki 19, Marion 18, Terry 17, Stojakovic 17
    Pho Gortat 15, Warrick 11, Brooks 9

    Golden State Warriors-Sacramento Kings 103-104
    G.S. Curry 27, Lee 24, Wright 19
    Sac Thornton 21, Cousins 15, Evans 14, Thompson 14, Greene 14

    Los Angeles Lakers-Oklahoma City Thunder 106-120
    Lak Bryant 31, Gasol 26, Bynum 12
    Okl Durant 31, Westbrook 26, Harden 16

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  • NBA: Lakers ancora KO, Durant batte Gallinari, New York a valanga

    NBA: Lakers ancora KO, Durant batte Gallinari, New York a valanga

    13 le partite disputate nella notte NBA.

    Il successo degli Spurs ad Atlanta (Parker 26 punti) avvicina i texani al primo posto della Lega.

    I 16 punti e 19 rimbalzi di Hickson permettono a Cleveland di battere Charlotte che probabilmente dice addio alle speranze di fare i playoff con questa sconfitta nonostante un Augustin da 22 punti.

    Deron Williams decisivo nella vittoria dei Nets sui Timberwolves: il playmaker segna 18 punti ed aggiunge 21 assist infilando il canestro decisivo a meno di 2 secondi dalla fine, Lopez con 30 punti e 12 rimbalzi è inarrestabile al centro dell’area, a Minnesota non bastano i 20 punti a testa di Beasley e Randolph (con 11 rimbalzi per il primo e 10 per il secondo).

    Anche Milwaukee abbandona i sogni playoff: i Magic guidati da 18 punti e 17 rimbalzi di Howard vincono il match, per i Bucks 2 soli uomini in doppia cifra (Gooden 18 punti e Dooling 10).

    Per la prima volta in stagione i Wizards ottengono una serie di 3 vittorie consecutive battendo i Pistons in un match equilibrato e spezzato solo da John Wall (26 punti e 12 assist) a 15 secondi dal termine. Oltre al play di Washington c’è Blatche contribuisce con 26 punti e 10 rimbalzi, inutile la doppia doppia di Monroe per Detroit da 22 punti e 14 rimbalzi.

    In uno degli scontri “classici” della NBA (e probabile antipasto del primo turno playoff di questa stagione) i Celtics vincono agevolmente sui Sixers di un grande Evan Turner (21 punti per lui). Boston invece ha nei suoi 4 “Big” i migliori marcatori con Pierce a quota 18, Rondo 16, Garnett 14 ed Allen 13.

    Sono ben 131 i punti segnati dai Knicks ai Raptors di Andrea Bargnani (0 punti per lui in 8 minuti di gioco, costretto ad uscire subito per il riacutizzarsi dei suoi problemi fisici): Douglas segna 28 punti e Stoudemire ed Anthony ne aggiungono 23 a testa, per i canadesi ottima la prova del trio del futuro DeRozan (36 punti e 10 rimbalzi), Davis (22 punti e 13 rimbalzi) e Bayless (19 punti), i giocatori sui quali i Raptors vogliono (e dovranno a questo punto) ricostruire.

    I Bulls si avvicinano a quota 60 vittorie (ora sono 57) con la “W” sui Suns di un ottimo Vince Carter (23 punti): Chicago ha 19 punti da Rose, 18 da Deng e 12 a testa dai “lunghi” Boozer e Noah.

    I Grizzlies vengono sorpresi dai Clippers e gettano alle ortiche la possibilità di chiudere il discorso qualificazione per la post season: è Williams (16 punti) ad essere decisivo con un gioco da 3 punti a pochi secondi dalla fine, Griffin chiude in doppia doppia (15 punti e 14 rimbalzi), Per Memphis 20 punti di Conley e 14 (+15 rimbalzi) per Gasol.

    I Kings spengono le speranze di playoff dei Rockets: a Houston i protagonisti sono Dalembert e Thornton con 21 punti a testa, non bastano ai padroni di casa i 30 del solito Martin per una sconfitta che in pratica estromette i texani dai giochi.

    Dopo una serie di 10 vittorie casalinghe di fila i Nuggets vengono battuti dai Thunder di un fantastico Kevin Durant (32 punti e 9 rimbalzi alla fine). Denver ha in Lawson (28 punti) il top scorer del match, bene anche Gallinari a quota 17.

    Golden State domina in casa dei Blazers: grazie al trio Ellis (30 punti), Lee (29 e 20 rimbalzi) e Curry (28 punti) i Warriors mettono a segno un comodo +21 su uno dei campi più difficili della NBA. Portland trova una pessima serata al tiro e tutta la squadra segna quanto il solo trio di Golden State (87 punti). Portland però grazie alla sconfitta dei Rockets accede alla post season.

    La sorpresa della notte arriva però da Los Angeles dove i Lakers vengono sconfitti in casa dai Jazz. Partita molto equilibrata con Utah che viene fuori nel finale grazie alla grande gara di Hayward che mette a referto 22 punti. Watson regala il +5 ai Jazz a 2 minuti dalla sirena ma 2 triple di Bryant (20 punti) riportano in parità i Lakers. A 6 secondi dalla fine, sull’ 85 pari, Hayward fa 1/2 dalla lunetta e lascia a Bryant la possibilità del tiro finale ma l’asso dei Lakers perde palla per il secondo KO consecutivo allo Staples Center. Non bastano i 23 rimbalzi con 12 punti e 4 stoppate di Bynum.

    Risultati NBA del 5 aprile 2011

    Atlanta Hawks-San Antonio Spurs 90-97
    Atl Johnson 21, Crawford 2o, Hinrich 13
    S.A. Parker 26, Ginobili 18, Duncan 17

    Cleveland Cavaliers-Charlotte Bobcats 99-89
    Cle Sessions 18, Hollins 16, Hickson 16
    Cha Augustin 22, Henderson 15, Carroll 13

    New Jersey Nets-Minnesota Timberwolves 107-105
    N.J. Lopez 30, Williams 18, Vujacic 17
    Min Randolph 20, Beasley 20, Webster 16

    Orlando Magic-Milwaukee Bucks 78-72
    Orl Howard 18, Nelson 17, Bass 13
    Mil Gooden 18, Dooling 10, Salmons 9

    Washington Wizards-Detroit Pistons 107-105
    Was Wall 26, Blatche 26, Evans 20
    Det Monroe 22, Prince 14, Bynum 14, McGrady 14, Daye 14

    Boston Celtics-Philadelphia 76ers 99-82
    Bos Pierce 18, Allen 16, Garnett 14
    Phi Turner 21, Brand 12, Holiday 11

    New York Knicks-Toronto Raptors 131-118
    N.Y. Douglas 28, Anthony 23, Stoudemire 23
    Tor DeRozan 36, Davis 22, Bayless 19

    Chicago Bulls-Phoenix Suns 97-94
    Chi Rose 19, DEng 18, Boozer 12, Noah 12
    Pho Carter 23, Hill 13, Frye 13

    Memphis Grizzlies-Los Angeles Clippers 81-82
    Mem Conley 20, Gasol 14, Randolph 14
    Cli Williams 16, Griffin 15, Kaman 14

    Houston Rockets-Sacramento Kings 101-104
    Hou Martin 30, Scola 18, Lowry 15
    Sac Dalembert 21, Thornton 21, Evans 18

    Denver Nuggets-Oklahoma City Thunder 94-101
    Den Durant 32, Westbrook 18, Harden 13
    Okl Lawson 28, Gallinari 17, Martin 14

    Portland Trail Balzers-Golden State Warriors 87-108
    Por Aldridge 17, Matthews 17, Batum 15
    G.S. Ellis 30, Lee 29, Curry 28

    Los Angeles Lakers-Utah Jazz 85-86
    Lak Bryant 20, Gasol 19, Bynum 12
    Uta Millsap 22, Hayward 22, Favors 14

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  • NBA: Oggi riposo, l’analisi in vista dell’ultima settimana di regular season

    NBA: Oggi riposo, l’analisi in vista dell’ultima settimana di regular season

    La NBA osserva un turno di riposo, il programma riprenderà regolarmente questa notte con le partite che daranno il via all’ultima settimana di regular season (termine fissato al 13 di aprile).

    Sono finora 12 le squadre qualificate per la post season (alla fine dovranno essere 16) e la lotta per accaparrarsi un posto utile entra nel vivo.

    Tra le partite da tenere d’occhio segnaliamo la trasferta di San Antonio ad Atlanta, gara da vincere per gli Spurs che con il filotto di 6 sconfitte consecutive (non accadeva dal 1997 e Tim Duncan ancora non era stato scelto dagli “Speroni” al Draft di giugno di quello stesso anno) hanno rimesso in gioco il primo posto della Lega permettendo ai Bulls di Rose (probabile M.V.P. della stagione) ed ai Lakers di farsi nuovamente sotto in vista dello sprint finale. Chicago (che è ad un passo dal seed numero 1 in Eastern Conference) sarà impegnata contro Phoenix, che con la sconfitta di domenica proprio contro i neroargento è stata esclusa matematicamente dalla corsa playoff e quindi potrebbe essere scarica di motivazioni. I Lakers ricevono i Jazz che dopo la chiusura degli scambi, a febbraio, e la cessione di Deron Williams ai Nets sono diventati una delle peggiori franchigie della Lega. Bryant e compagni con un record di 18 vinte e 2 perse guidano la classifica dopo l’All Star Game e sembrano in formissima, fermati domenica solo da Gallinari e dai suoi Nuggets. Il calendario è leggermente favorevole ai Lakers e poi ai Bulls, più complicato quello di San Antonio anche in considerazione dello scontro diretto all’81esima e penultima giornata in casa dei gialloviola campioni che potrebbe sancire il vero ordine di arrivo per la post season.

    Parlando di Western Conference potrebbe esserci uno spiraglio (ma non ci crede quasi nessuno) per i giovani Thunder di Kevin Durant di acciuffare il terzo posto ai danni dei Mavericks di Nowitzki: le 2 formazioni non attraversano però un buon momento di forma, Dallas ha una striscia aperta di 3 sconfitte di fila, Oklahoma City invece è reduce da 2 sconfitte consecutive, le 2 gare di vantaggio dei Mavs però sembrano essere un’ottima dote per portare a termine la stagione con il terzo posto ad Ovest. I Thunder nel prossimo impegno se la vedranno contro Gallinari a Denver (partita che sa di antipasto playoff!) mentre i texani affronteranno la squadra del Colorado dopodomani (e Danilo sarà quindi un pò l’ago della bilancia).
    Parlando proprio di Denver bisogna dire che la squadra è sicura del suo quinto posto e le partite che resteranno da giocare saranno dei test utili per crescere di condizione ed affiatamento in vista dei playoff.

    Da decidere invece gli ultimi 3 posti con 4 squadre rimaste in gioco: Portland è sesta e dovrebbe riuscire ad ottenere il pass senza problemi (gioca contro Golden State, nella notte), stesso discorso per Memphis (calendario più agevole rispetto alle avversarie, incontrano i modesti Clippers), chi rischia di più sono gli Hornets di Marco Belinelli che privi della “stella” West (fuori 6 mesi per i legamenti del ginocchio rotti) incontrano squadre difficili e tra queste proprio i Rockets con i quali si giocano l’ultimo posto utile di post season: Houston in 2 giorni si gioca la stagione con l’incontro di stanotte contro i Kings (insidiosi dopo i progressi dell’ultimo periodo) e poi domani notte con la sfida a New Orleans gara da “dentro o fuori” da vedere assolutamente per i veri appassionati!

    Nella Eastern Conference (già detto dei Bulls) Miami e Boston si contendono secondo e terzo posto con la squadra di James-Wade e Bosh leggermente favorita (per via del calendario) su quella di Pierce-Allen-Garnett e Rondo. Gli Heat riposeranno, Celtics impeganti invece con i pericolosi Sixers.
    Alle loro spalle l’unico team con la posizione già designata, i Magic, che non possono nè migliorare, nè peggiorare il loro quarto posto (sono impegnati contro i Bucks), Atlanta è quasi sicura del seed successivo, mentre Philadelphia e New York gareggiano per la sesta e la settima piazza: favoriti i 76ers vista la discontinuità dei Knicks (giocano contro i Raptors di Andrea Bargnani) che però se possono contare sulla vena realizzativa di Stoudemire, Anthony e Billups sono un cliente scomodo per tutti i top team. Queste sono le squadre sicure di disputare i playoff ad Est.
    L’ultimo posto sarà occupato da una franchigia tra Indiana (che riposa e parte in vantaggio rispetto alle avversarie), Charlotte (che va a giocare a Cleveland contro la squadra fanalino di coda della Lega per tenere vive le speranze) e Milwaukee (come già detto giocano ad Orlando). I Pacers vincendo le ultime 4 gare sarebbero sicuri della qualificazione (tra l’altro hanno 3 partite in casa ed 1 sola in trasferta!) alle avversarie invece non basterebbe vincerle tutte essendo dietro in classifica.
    Insomma uno sprint finale tutto da vedere, sarà un’ultima settimana elettrizzante.

    Una breve e concisa analisi anche sulle posizioni di fondo: ricordiamo che in NBA non ci sono retrocessioni, sembra che i Cavs avranno il peggior record che permetterà loro di essere posizionati come squadra numero 1 alla Draft Lottery (evento che assegna le posizioni di scelta in vista del Draft), a ruota Minnesota. Le altre squadre invece si stanno dando un pò più da fare, soprattuto i Sacramento Kings (che quasi sicuramente dal prossimo anno saranno gli Anaheim Royals, ma di questo parleremo ampiamente a parte) ed ora anche i Washington Wizards. Qualche vittoria anche per Toronto pur non potendo schierare Bargnani, segno che quest’anno le squadre di coda non ci tengono a farsi battere e a fare da sparring-partner come in passato succedeva abbondantemente, forse considerato anche che nelle ultime “Lotterie” la squadra ultima classificata (e quindi in pole alla Draft Lottery) mai ha ottenuto la prima scelta assoluta: nel 2007 Memphis e Boston ultima e penultima in regular season furono scavalcate rispettivamente da Portland e Seattle (sest’ultima e quint’ultima arrivate con i Sonics che si presero quel fenomeno di Kevin Durant), nel 2008 toccò ai Bulls che dalla nona posizione peggiore salirono fino in cima, clamorosamente e davanti allo stupore degli addetti ai lavori, per scegliere Derrick Rose (a discapito di Miami), nel 2009 fu il turno dei Clippers che scalarono fino al primo posto e scelsero poi Blake Griffin e lo scorso anno, (più o meno dalla stesa posizione dei Clippers) i Wizards scalzarono i Nets e si aggiudicarono una grande promessa del basket come John Wall.

  • NBA: Durant batte James, vincono anche Celtics, Mavs e Magic

    NBA: Durant batte James, vincono anche Celtics, Mavs e Magic

    11 le partite disputate nella notte NBA.

    Non accenna a fermarsi la corsa dei Nuggets che sbancano Atlanta e conquistano il nono successo dopo la trade Anthony con i Knicks (a fronte di sole 2 sconfitte). 20 i punti per Nenè, agli Hawks invece non basta la doppia doppia di Pachulia da 19 punti e 10 rimbalzi.

    I Celtics rispondono ai Bulls che dopo la vittoria di ieri si erano portati in testa alla Eastern Conference: l’aggancio in classifica arriva per merito di Pierce (20 punti) e Green (19), quest’ultimo alla prima sostanziosa prestazione da quando veste la maglia di Boston. Inutili per i Pacers i 15 punti a testa della coppia Granger-George.

    Nuova sconfitta per i Raptors nonostante i 20 punti di Bargnani che si arrendono ai Pistons ed al trio Hamilton (24 punti), Prince (22) e Monroe (21 e 10 rimbalzi) che guida i padroni di casa al successo.

    I Bucks cadono contro i Magic al cospetto di un Dwight Howard a dir poco dominante da 31 punti, 22 rimbalzi e 3 stoppate. In overtime decisivo però Turkoglu con 8 dei suoi 19 punti. Poco da fare per la coppia Salmons-Jennings (rispettivamente 22 e 23 punti) anche se il discorso playoff resta ancora apertissimo.

    Guidati dai 26 punti di Chris Paul gli Hornets (Belinelli in ombra) battono i Suns e si confermano al sesto posto ad Ovest. Non bastano a Phoenix i 25 punti di Dudley ed i 21 di Carter (autori tra l’altro di 5 bombe ciascuno per un complessivo 10/17 da 3 punti), ora la corsa alla post season appare molto più complicata dopo le ultime sconfitte.

    Continua invece la rincorsa all’ottavo ed ultimo posto utile per i Rockets, battuti agevolmente i Bobcats sul parquet amico grazie soprattutto ai 21 punti di Kevin Martin. Per gli ospiti prova da 22 punti per Augustin ma dopo di lui il vuoto.

    Vittoria importante per i Jazz sui Timberwolves guidati dai 40 punti di Miles che riscrive il suo career high. Love fa 22 punti e 11 rimbalzi ma predica nel deserto visto che i suoi compagni probabilmente hanno già la testa alla prossima stagione.

    Nello scontro tra cenerentole i Cavaliers si impongono a Sacramento. Decisivo Sessions (20 punti) a 18 secondi dalla fine che segnando il +2 porta il successo agli ospiti sigillato dai tiri liberi di Gee. Per i Kings 23 punti per Thornton con Cousins che registra una doppia doppia da 11 punti e 16 rimbalzi ma tira male dal campo (5/19).

    Prestigiosa quanto fondamentale affermazione dei Thunder sul campo degli Heat: Kevin Durant vince anche il duello personale contro LeBron James depositando nel canestro avversario 29 punti e risultando quasi immarcabile per il numero 6 di Miami che si limita a soli 19 punti. Westbrook contribuisce con 18 punti e l’apporto difensivo del duo Ibaka-Perkins è fondamentale per portare a casa una vittoria che deve dare fiducia ai giovani di Oklahoma City in vista dei playoff.

    I Mavs riscattano subito il KO di ieri a Portland e agganciano (momentaneamente) i Lakers al secondo posto ad Ovest. Decisivo Nowitzki con i suoi 34 punti e 13 rimbalzi (12 punti arrivano nell’ultimo quarto). Golden State perde in casa nonostante i 26 punti di Ellis.

    Clima teso allo Staples Center di Los Angeles dove i Sixers si prendono una vittoria che consente loro di raggiungere New York al sesto posto ad Est (stessa percentuale ma 2 partite in meno per i Knicks). Espulso coach Doug Collins per proteste dopo uno scontro duro tra Griffin e Battie. Philadelphia merita la “W” con Meeks (5/8 da 3 punti, 22 in totale) e Brand (19 punti e 12 rimbalzi). Momento no di Griffin che termina la sua partita per 6 falli con 14 punti, 8 rimbalzi ma 3/12 dal campo e 8/15 dalla lunetta.

    Risultati NBA del 16 marzo 2011

    Atlanta Hawks-Denver Nuggets 87-102
    Atl Pachulia 19, Smith 13, Crawford 13
    Den Nenè 20, Afflalo 15, Smith 15

    Boston Celtics-Indiana Pacers 92-80
    Bos Pierce 20, Green 19, Allen 12
    Ind Granger 15, George 15, McRoberts 14

    Detroit Pistons-Toronto Raptors 107-93
    Det Hamilton 24, Prince 22, Monroe 21
    Tor Bargnani 20, Barbosa 18, DeRozan 16

    Milwaukee Bucks-Orlando Magic 89-93 (overtime)
    Mil Jennings 23, Salmons 22, Dooling 10, Mbah a Moute 10
    Orl Howard 31, Turkoglu 19, Jason Richardson 13

    New Orleans Hornets-Phoenix Suns 100-95
    N.O. Paul 26, West 16, Okafor 16
    Pho Dudley 25, Carter 21, Hill 15

    Houston Rockets-Charlotte Bobcats 94-78
    Hou Martin 21, Budinger 19, Patterson 12
    Cha Augustin 22, Diaw 13, Henderson 8, White 8

    Utah Jazz-Minnesota Timberwolves 119-104
    Uta Miles 40, Jefferson 26, Kirilenko 15
    Min Love 22, Beasley 16, Ridnour 16

    Sacramento Kings-Cleveland Cavaliers 93-97
    Sac Thornton 23, Dalembert 16, Garcia 14, Udrih 14
    Cle Sessions 20, Hickson 17, Harangody 15

    Miami Heat-Oklahoma City Thunder 85-96
    Mia Wade 21, Bosh 21, James 19
    Okl Durant 29, Westbrook 18, Harden 12

    Golden State Warriors-Dallas Mavericks 106-112
    G.S. Ellis 26, Lee 22, Law 15
    Dal Nowitzki 34, Terry 19, Beaubois 18

    Los Angeles Clippers-Philadelphia 76ers 94-104
    Cli Foye 20, Jordan 16, Williams 15
    Phi Meeks 22, Holiday 20, Brand 19

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  • All Star Game NBA 2011: Bryant trascina la Western Conference e vince l’M.V.P.

    All Star Game NBA 2011: Bryant trascina la Western Conference e vince l’M.V.P.

    E’ la Western Conference la squadra vincitrice del 60esimo All Star game NBA. La squadra dell’Ovest, guidata da uno spettacolare Kobe Bryant autore di 37 punti, ha superato la squadra dell’Est per 148-143.

    Partita come al solito altamente spettacolare, con attacchi decisamente spumeggianti e difese invece tutt’altro che impeccabili, ma ormai è risaputo che in questa gara la cosa che conta di più è far divertire il pubblico presente e niente diverte gli spettatori quanto l’attacco che prevale sulla difesa!

    L’inizio della partita è tutto per la Eastern Conference con Stoudemire in evidenza, ma Bryant, che segna il primo canestro per la squadra dell’Ovest, riporta la situazione in equilibrio. Il numero 24, aiutato da Durant, scava il primo solco tra le 2 squadre a metà quarto. Entrano le riserve ma la situazione non cambia con la Western Conference che guida alla fine del primo periodo per 37-27.

    Da applausi l’intesa tra Westbrook e Griffin (il rookie dei Clippers protagonista per la terza serata consecutiva dopo la partita tra rookie e sophomore di venerdì e la gara delle schiacciate vinta ieri) che sembrano giocare assieme da una vita, mentre da segnalare la fluidità di gioco del trio Ginobili-Gasol-Nowitzki. I minuti finali del secondo quarto vedono anche il ritorno in campo di Bryant che porta sul +12 la sua squadra siglando a metà gara qualcosa come 21 punti.

    Il ritorno in campo per il secondo tempo vede svegliarsi LeBron James, fino a quel momento un pò fuori contesto e forse fin troppo generoso nei confronti non solo dei suoi compagni con assist a ripetizione, ma anche con i suoi avversari, in primis proprio Bryant. L’ala degli Heat riesce a portare i suoi fino al -4 (83-79) ma l’infortunio di Wade alla caviglia in uno scontro fortuito con Williams e la sua uscita di scena riaprono il palcoscenico alla Western Conference che in pochi minuti si porta sul +14 (100-86). Alla fine del terzo periodo il punteggio recita Ovest 117, Est 100 e già la gara sembra indirizzata verso una ben precisa direzione.

    A quel punto coach Rivers si gioca il tutto per tutto, LeBron capisce che è il momento di fare sul serio e a furia di punti, assist e rimbalzi porta i suoi compagni sul -2. Qui entra in scena Durant che con 5 punti consecutivi riporta a +7 la Western Conference (142-135) ad un minuto e 40 secondi dal termine. Stoudemire con una tripla e James con un canestro da 2 riportano la Eastern Conference sul -2, ma Gasol con un rimbalzo offensivo sul tiro sbagliato di Bryant ed i liberi di Paul fissano il risultato sul 148-143 finale.

    Prove mostruose per Bryant (37 punti e 14 rimbalzi) e Durant (34 punti) autentici trascinatori della squadra dell’Ovest. In ombra il chiacchieratissimo Carmelo Anthony (solo 8 punti), dalla panchina bene Gasol e Wstbrook autori rispettivamente di 17 e 12 punti. Per la squadra dell’est bene James con una abbondante tripla doppia da 29 punti, 12 rimbalzi e 10 assist, 29 punti anche per Stoudemire, Wade solo 14 punti per il problema alla caviglia che lo ha costretto a stare fuori per il secondo tempo, mentre Howard si ferma solo a 5 punti. Alla fine l’M.V.P. è Kobe Bryant, e non solo perchè si giocava nella sua Los Angeles, ma perchè ha dato dimostrazione che se gioca a determinati livelli il migliore resta sempre lui, nonostante l’età e nonostante gli acciacchi!

    WESTERN CONFERENCE – Anthony 8, Durant 34, Duncan 2, Bryant 37, Paul 10; Gasol 17, Williams 5, Nowitzki 6, Ginobili 7, Griffin 8, Love 2, Westbrook 12. All.: Popovich.

    EASTERN CONFERENCE – James 29, Stoudemire 29, Howard 5, Rose 11, Wade 14; Pierce 6, Rondo 6, Garnett 4, Allen 12, Bosh 14, Horford 2, Johnson 11. All.: Rivers.

    GUARDA GLI HIGHLIGHTS :

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  • All Star Game NBA 2011: 3-Point Contest

    All Star Game NBA 2011: 3-Point Contest

    Il 3-Point Contest o più semplicemente gara del tiro da 3 punti, è una delle discipline più attese dell’All Star week end.

    Quest’anno i partecipanti saranno Ray Allen e Paul Pierce (campione uscente) dei Boston Celtics, Kevin Durant fenomeno degli Oklahoma City Thunder, Dorell Wright dei Golden State Warriors, James Jones dei Miami Heat e Daniel Gibson dei Cleveland Cavaliers.

    La gara consiste nell’infilare più tiri da 3 punti da 5 posizioni diverse e prestabilite. Ovviamente ci saranno delle “manche” di scrematura fino ad arrivare ai finalisti.

    Riepiloghiamo anche i vincitori delle varie edizioni:

    2010 — Paul Pierce, Boston
    2009 — Daequan Cook, Miami
    2008 — Jason Kapono, Toronto
    2007 — Jason Kapono, Miami Heat
    2006 — Dirk Nowitzki, Dallas
    2005 — Quentin Richardson, Phoenix
    2004 — Voshon Lenard, Denver
    2003 — Peja Stojakovic, Sacramento
    2002 — Peja Stojakovic, Sacramento
    2001 — Ray Allen, Milwaukee
    2000 — Jeff Hornacek, Utah
    1998 — Jeff Hornacek, Utah
    1997 — Steve Kerr, Chicago
    1996 — Tim Legler, Washington
    1995 — Glen Rice, Miami
    1994 — Mark Price, Cleveland
    1993 — Mark Price, Cleveland
    1992 — Craig Hodges, Chicago
    1991 — Craig Hodges, Chicago
    1990 — Craig Hodges, Chicago
    1989 — Dale Ellis, Seattle
    1988 — Larry Bird, Boston
    1987 — Larry Bird, Boston
    1986 — Larry Bird, Boston