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  • NBA, Lin stende Dallas. Durant è il vero fenomeno, male i Lakers

    NBA, Lin stende Dallas. Durant è il vero fenomeno, male i Lakers

    Nelle 10 partite disputate nella notte NBA brillano le stelle di Jeremy Lin, che con la solita grande prova aiuta i Knicks a battere i campioni di Dallas, e di Kevin Durant, assolutamente inarrestabile contro Denver con 51 punti che fissano il suo nuovo career high ed equivalgono alla migliore prestazione stagionale in punti segnati (al momento) di un giocatore in NBA. Derby della Florida ai Miami Heat che superano gli Orlando Magic, Cleveland di un soffio sui Kings, Indiana travolge i derelitti Bobcats. Bene Bucks e Rockets, Minnesota si impone sui Sixers, brutto KO a Phoenix per i Lakers.

    Jeremy Lin rimette in moto i Knicks dopo il KO contro gli Hornets di Belinelli: il playmaker di New York guida al successo contro i Mavericks i suoi compagni, per l’ennesima volta, con 28 punti e 14 assist. Importante il contributo dell’ex di turno Tyson Chandler (14 punti e 10 rimbalzi), di Novak nel tiro da 3 (14 punti e 4/5 dalla lunga distanza) e del neo arrivato J.R. Smith che piazza 15 punti.

    Sesto successo di fila, il nono nelle ultime dieci uscite per Miami che batte Orlando nel derby della Florida. In evidenza Wade con 27 punti e James con 25 punti, 11 rimbalzi ed 8 assist. Per i Magic solita doppia doppia di Howard da 12 punti e 15 rimbalzi.

    Detroit si conferma la bestia nera di Boston: nel giro di qualche giorno i Pistons sono stati capaci di battere gli avversari per 2 volte (di cui una al Garden), Monroe (17 punti e 10 rimbalzi) e Stuckey (16 punti) guidano i padroni di casa, per i Celtics invece 18 punti di Pierce.

    2 tiri liberi (a 4 decismi di secondo dalla fine del match) della prima scelta assoluta all’ultimo Draft, Kyrie Irving, regalano il successo ai Cavs sui Kings. Alla fine saranno 23 i suoi punti totali mentre a Sacramento non basta la tripla doppia sfiorata dall’esordiente playmaker Isaiah Thomas che chiude con 23 punti, 11 assist ed 8 rimbalzi.

    Kevin Durant | © Ronald Martinez/Getty Images

    Tutto facile per Indiana che asfalta i Bobcats: top scorer Roy Hibbert con 18 punti ai quali aggiunge 14 rimbalzi. Disastro assoluto per Charlotte, si salva Brown con 16 punti.

    Bene Milwaukee che va a vincere sul parquet dei Nets reduci dalla convincente affermazione di Chicago. Per i Bucks impossibile non citare la straordinaria prova di Ersan Ilyasova con 29 punti e 25 rimbalzi (da solo ne prende in pratica la metà di squadra), New Jersey ha in Deron Williams il miglior marcatore con 26 punti.

    Torna alla vittoria Houston che imprime la svolta al match nel finale quando tiene i Jazz senza canestri dal campo negli ultimi 4 minuti. Lowry e Scola mattatori per i Rockets (32 punti per il primo, 26 per l’argentino), Utah riesce ad essere concreta solo con la coppia Jefferson-Millsap (45 punti in combianata) mentre delude il resto del team.

    Minnesota supera Philadelphia grazie a 2 tiri liberi di Kevin Love ad un decimo di secondo dal termine. Per l’ala grande dei Timberwolves 20 punti e 15 rimbalzi, career high di Rubio con 22 punti. I Sixers trovano 20 punti da un ottimo Holiday ma alla fine vengono condannati da un episodio (il fallo su Love) e dalla freddezza di quest’ultimo nell’esecuzione dalla lunetta.

    Il giocatore della notte è però Kevin Durant che infila ben 51 punti nella vittoria in overtime dei Thunder sui Nuggets (privi di Gallinari Nenè e Fernandez). Il fenomeno ex Sonics mostra un  repertorio offensivo inarrivabile ed inarrestabile sbagliando solo 9 tiri (19/28 complessivo). Il successo però non sarebbe possibile senza l’importante contributo di Russell Westbrook (40 punti) e Serge Ibaka con una sontuosa tripla doppia da 14 punti, 15 rimbalzi ed 11 stoppate. A Denver non basta portare 7 giocatori in doppia cifra, la prestazione di Durant, di puro talento, avrebbe abbattuto qualsiasi avversario in questo turno.

    Brutto KO per i Lakers a Phoenix: Suns in vantaggio dall’inizio alla fine, prestazione dei gialloviola orrenda (primo tempo 63-40 per i padroni di casa), che alla fine chiudono sotto solo di 12 ma riducendo il gap nel garbage time. Phoenix ride con Gortat (21 punti e 15 rimbalzi), Dudley (25 punti) e Nash (14 assist). Serata da rivedere per quanto riguarda il tiro per Bryant che alla fine riesce comunque a piazzare 32 punti, la maggior parte dei quali quando ormai la sconfitta è certa e non serve a nulla segnare.

    Risultati NBA 19 febbraio 2012

    New York Knicks-Dallas Mavericks 104-97
    N.Y.: Lin 28, Smith 15, Novak 14, Chandler 14
    Dal: Nowitzki 34, Marion 14, Terry 13

    Miami Heat-Orlando Magic 90-78
    Mia: Wade 27, James 25, Haslem 10
    Orl: Redick 17, Howard 12, Davis 12

    Detroit Pistons-Boston Celtics 96-81
    Det: Monroe 17, Stuckey 16, Prince 13, Jerebko 13
    Bos: Pierce 18, Wilcox 14, Allen 13

    Cleveland Cavaliers-Sacramento Kings 92-93
    Cle: Irving 23, Jamison 21, Tristan Thompson 15
    Sac: Thomas 23, Thornton 21, Cousins 19

    Indiana Pacers-Charlotte Bobcats 108-73
    Ind: Hibbert 18, Granger 14, West 14
    Cha: Brown 16, Walker 15, Maggette 10, White 10

    New Jersey Nets-Milwaukee Bucks 85-92
    N.J.: Deron Williams 26, Morrow 17, Humphries 13
    Mil: Ilyasova 29, Jennings 17, Mbah a Moute 12

    Houston Rockets-Utah Jazz 101-85
    Hou: Lowry 32, Scola 26, Martin 11
    Uta: Jefferson 23, Millsap 22, Bell 11

    Minnesota Timberwolves-Philadelphia 76ers 92-91
    Min: Rubio 22, Love 20, Pekovic 17
    Phi: Holiday 20, Iguodala 13, Louis Williams 13

    Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets 124-118 (overtime)
    Okl: Durant 51, Westbrook 40, Ibaka 14
    Den: Afflalo 27, Miller 21, Lawson 17

    Phoenix Suns-Los Angeles Lakers 102-90
    Pho: Dudley 25, Gortat 21, Hill 15
    Lak: Bryant 32, Gasol 17, Bynum 16

    LE CLASSIFICHE

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, All Star Game: Bargnani e Gallinari out, trionfo per Howard

    NBA, All Star Game: Bargnani e Gallinari out, trionfo per Howard

    La NBA ha ufficializzato i quintetti di partenza in vista dell’All Star Game 2012 che si disputerà ad Orlando il prossimo 26 febbraio. La votazione è stata fatta tramite voto popolare, i giocatori che hanno raccolto più preferenze nei rispettivi ruoli avranno il diritto di scendere in campo come titolari (a meno di infortuni dell’ultim’ora), mentre la prossima settimana, giovedì 9 febbraio, verranno scelte le riserve.

    Tra i magnifici 10 (5 per la selezione dell’Ovest e 5 per quella dell’Est) non figurano nè Andrea Bargnani, nè Danilo Gallinari che curiosamente sono finiti entrambi al nono posto nelle votazioni del loro ruolo (il Mago ha raccolto poco più di 152mila preferenze tra le ali della Eastern Conference, il Gallo invece ha ottenuto circa 110 mila voti tra i forward della Western Conference).

    Ovviamente ci sarà la possibilità per loro di essere chiamati dalle decisioni che prenderanno nei prossimi giorni i 30 allenatori NBA a cui spetterà il compito di completare i 2 roster ma difficilmente i nostri connazionali riusciranno a partecipare all’evento: dovranno essere scelte 7 riserve per parte ed a tuttora sono altri i candidati favoriti tra le ali secondo esperti ed analisti del basket d’oltreoceano. Ad Ovest gli ultimi 2 posti tra i cosiddetti “forward”dovrebbero giocarseli (il condizionale è d’obbligo) mostri sacri del calibro di Kevin Love (Minnesota Timberwolves), Pau Gasol (Los Angeles Lakers), Dirk Nowitzki (Dallas Mavericks) ed il sempre più migliorato LaMarcus Aldridge (Portland Trail Blazers). Ad Est invece la lotta vedrà protagonisti Kevin Garnett (Boston Celtics), Paul Pierce (Boston Celtics), Chris Bosh (Miami Heat), Amar’è Stoudemire (New York Knicks) e l’outsider Luol Deng (Chicago Bulls) autore di una grande stagione finora con i Bulls.

    Per quanto riguarda invece i giocatori già selezionati c’è da dire che la città di Los Angeles monopolizza il quintetto della Western Conference visto che i Lakers sono rappresentati dal solito Kobe Bryant (secondo atleta più votato, alla 14esima apparizione consecutiva come titolare all’All Star Game, eguagliati Shaquille O’Neal, Jerry West e Karl Malone) e dal centro Andrew Bynum, mentre i Clippers aggiungono il playmaker Chris Paul e l’ala grande Blake Griffin. Il ruolo di ala piccola invece è appannaggio di un altro super atleta, quel Kevin Durant stella sempre più luminosa degli Oklahoma City Thunder, capocannoniere della Lega nelle ultime 2 regular season.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Il quintetto della Eastern Conference vedrà invece protagonista la città di Miami che porta i 2 fenomeni Lebron James e Dwyane Wade. Lo stato della Florida si conferma di prim’ordine per quanto riguarda i talenti ed aggiunge l’idolo locale degli Orlando Magic Dwight Howard (centro) che è stato anche il giocatore più votato da tutti i fans. Completano la squadra l’ala piccola dei New York Knicks Carmelo Anthony ed il sensazionale playmaker dei Chicago Bulls Derrick Rose, lo scorso anno M.V.P. della stagione NBA.

    Passiamo ai numeri: come già detto chi ha avuto più preferenze è stato Howard con 1milione e 600mila voti, a ruota segue Kobe Bryant (1milione e 550mila), sul gradino più basso del podio ecco Derrick Rose (1 milione 514 mila), che butta fuori dalla Top 3 LeBron James (1milione e 360 mila). Kevin Durant (1milione e 345mila) supera un mostro sacro come Dwyane Wade (1milione e 334mila).  Più staccati tutti gli altri, Chris Paul arriva ad 1milione e 130 mila voti, poi Andrew Bynum con 1 milione e 51mila voti precede Carmelo Anthony (1milione e 41mila). Chiude Blake Griffin con 870 mila preferenze.

    Gli allenatori che guideranno i 2 team di All Star, invece, si sapranno il 15 febbraio: i coach delle 2 squadre in vetta alla rispettiva Conference per quella data, avranno il diritto di sedersi sulle panchine.

    Nella speranza di poter vedere per la prima volta nella storia un giocatore italiano scendere in campo nell’All Star Game ecco i 2 quintetti selezionati dal voto dei tifosi:

    Eastern Conference
    F-Carmelo Anthony
    F-LeBron James
    C-Dwight Howard
    G-Derrick Rose
    G-Dwayne Wade

    Western Conference
    F-Blake Griffin
    F-Kevin Durant
    C-Andrew Bynum
    G-Kobe Bryant
    G-Chris Paul

  • NBA, i preconvocati del Dream Team per le Olimpiadi

    NBA, i preconvocati del Dream Team per le Olimpiadi

    La NBA ha reso noto l’elenco dei giocatori preconvocati in vista delle Olimpiadi di Londra 2012: al momento la lista comprende 20 elementi, nei prossimi mesi però questo numero sarà destinato a scendere fino ad arrivare ai 12 definitivi che avranno il compito di portare in alto la Nazionale degli Stati Uniti ai prossimi Giochi in terra inglese.

    LeBron James & Dwyane Wade, Miami Heat | © Mike Ehrmann/Getty Images

    I nomi sono stati ufficializzati dal Presidente della Federazione basket statunitense Jerry Colangelo. L’allenatore sarà sempre Mike Krzyzewski (che alla guida degli U.S.A. ha già conquistato la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 2008 ed il primo posto ai Mondiali del 2010) coadiuvato dagli assistenti Jim Boeheim, Mike D’Antoni e Nate McMillan (gli ultimi 2 rispettivamente allenatori di New York Knicks e Portland Trail Blazers).

    Al momento le squadre più rappresentate con questi preconvocati sono i Los Angeles Clippers, che possono annoverare le convocazioni di Chris Paul, di Blake Griffin e di Chauncey Billups, ed i Miami Heat che contribuiscono con i soliti Big Three LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh. In totale sono rappresentate 14 delle 30 squadre della Lega.

    Le Olimpiadi prenderanno il via il 27 luglio e termineranno il 12 agosto e si disputeranno, come già detto, a Londra. Per la Nazionale di basket degli stati Uniti in bacheca ci sono già 13 ori. Tra i Big della NBA non manca nessuno e la scelta è comunque stata estremamente difficile visto l’alto livello di competitività del massimo campionato americano. Sotto la guida di coach Krzyzewski la Nazionale a stelle e strisce ha, fino ad ora, collezionato ben 48 vittorie ed una sola sconfitta.

    Ovvio che saranno proprio loro, i grandi campioni della NBA, ad avere lo status di favoriti ma in un torneo che si disputerà in così poco tempo le insidie non mancheranno e probabilmente la prima squadra antagonista sarà la Spagna di Sergio Scariolo che può vantare atleti di fama internazionale dei quali quasi tutti militano proprio nella Lega americana.

    Questo l’elenco completo dei preconvocati:

    LaMarcus Aldridge (Portland Trail Blazers); Carmelo Anthony (New York Knicks); Chauncey Billups (Los Angeles Clippers); Chris Bosh (Miami Heat); Kobe Bryant (Los Angeles Lakers); Tyson Chandler (New York Knicks); Kevin Durant (Oklahoma City Thunder); Rudy Gay (Memphis Grizzlies); Eric Gordon (New Orleans Hornets); Blake Griffin (Los Angeles Clippers); Dwight Howard (Orlando Magic); Andre Iguodala (Philadelphia 76ers); LeBron James (Miami Heat); Kevin Love(Minnesota Timberwolves); Lamar Odom (Dallas Mavericks); Chris Paul (Los Angeles Clippers); Derrick Rose (Chicago Bulls); Dwyane Wade (Miami Heat);Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder); and Deron Williams (New Jersey Nets).

  • NBA, analisi Northwest Division. Thunder in rampa di lancio

    NBA, analisi Northwest Division. Thunder in rampa di lancio

    I favoriti d’obbligo della Northwest Division sono gli Oklahoma City Thunder. Gli ex Seattle Sonics hanno mantenuto un’andatura continua durante tutta la regular season 2010/2011 (quarto posto dietro a Spurs, Lakers e Mavs nella Western Conference) per poi avere una crescita esponenziale (o per meglio dire esplodere) sul finire del campionato quando ai playoff hanno raggiunto le Finali di Conference inchinandosi solo a Dallas che poi ha vinto il titolo. Sulla base di quanto già fatto vedere è naturale pensare che i Thunder (team molto giovane tra l’altro) possano ambire non solo a ripetere i risultati già ottenuti, ma forse anche a migliorarli andando così a fine stagione a giocarsi il titolo NBA. Un gradino sotto troviamo i Denver Nuggets di Danilo Gallinari ed i Portland Trail Blazers falcidiati da infortuni e ritiri. Minnesota potrebbe essere la sorpresa non solo della divisione ma anche della Lega se coach Adelman saprà gestire bene (come ha già fatto in carriera con Portland, Sacramento e Houston) un potenziale gruppo di giovani campioni. Poche speranze di primeggiare per Utah, che da febbraio ha avviato il processo di ricostruzione cedendo la stella Deron Williams e ponendo le basi di un luminoso (si spera) futuro.

    Danilo Gallinari & Kevin Durant | © Doug Pensinger/Getty Images

    DENVER NUGGETS: La squadra di Danilo Gallinari non avrà problemi a procurarsi il pass per la post season ma è probabile che poi la sua corsa si fermi a quel punto. Infatti altre squadre sembrano più attrezzate per la corsa al titolo. Era importante rifirmare il centro Nenè, cosa che è avvenuta, ma potrebbero pesare gli addii di Kenyon Martin, J.R. Smith e Wilson Chandler, bloccati in Cina da contratti firmati senza clausole d’uscita (come fatto invece da molti atleti che per il lockout hanno giocato momentaneamente in Europa). La loro assenza priva il roster della necessaria profondità a cui si è cercato di ovviare con gli acquisti di Rudy Fernandez e Corey Brewer. E’ arrivato Andre Miller dai Blazers, scambiato con Felton per dare spazio al talentuso Ty Lawson come playmaker (Miller farà il rincalzo, cosa che Felton non accettava). Danilo Gallinari ha ricevuto l’investitura di coach Karl come prima opzione offensiva del team quindi tutti i palloni passeranno dalle sue mani e vedremo finalmente il “Gallo” cosa saprà fare nelle nuove vesti di uomo franchigia. Molto importante anche la conferma di Afflalo che nel ruolo di guardia è una sicurezza. C’è poca copertura invece nel ruolo di ala grande dove probabilmente verrà spostato Nenè con Mozgov a fare il centro oppure Karl si affiderà ad un quintetto basso con Gallinari a fungere da power forward. Una citazione particolare la meritano i 2 rookie Kenneth Faried e Jordan Hamilton: se esplodono non ci sarà bisogno di pensare al ritorno dei già citati Smith, Chandler e Martin.

    ROSTER DENVER NUGGETS

    MINNESOTA TIMBERWOLVES: La chiave della stagione dei “Lupi” del Minnesota passa necessariamente da quello che il nuovo coach Rick Adelman (rilasciato dai Rockets e corteggiato dai Lakers ma che ha scelto i Timberwolves per sposare il progetto) saprà insegnare ai tanti giovane presenti nel roster: il talento non manca ed ogni ruolo pare ben coperto ragion per cui nessuno ha il posto assicurato (fatta eccezione per il leader Kevin Love, straordinario nella scorsa stagione). Il ruolo di play sarà diviso tra Ridnour, Barea (arrivato da Dallas con l’anello di campione al dito) e dal talentuoso spagnolo Ricky Rubio, finalmente pronto a giocare nella NBA dopo essere stato parcheggiato per 2 anni al Barcellona. In guardia invece ci saranno ad alternarsi Wes Johnson, Ellington e Webster, tutti atleti che per stazza potrebbero ricoprire anche il ruolo di ala piccola. Ed in questo ruolo probabilmente partirà titolare un potenziale fenomeno dalla testa però troppo “calda” ovvero Michael Beasley. Qualora l’ex Heat dovesse avere i suoi momenti di black out ecco pronta la seconda scelta assoluta Derrick Williams, un giocatore dal potenziale spaventoso. Love ha il posto assicurato in ala grande e per farlo rifiatare si alterneranno Randolph e Tolliver ed in alcune situazioni potremmo anche vedere il già citato Williams prenderne il posto e Michael Beasley pronto ad alternarsi con lui per dare pochi punti di riferimento agli avversari, vista la duttilità delle 2 ali a disposizione di Adelman. Come centro Darko Milicic parte favorito su Pekovic e Brad Miller (uomo di fiducia di Adelman che se lo porta in ogni squadra dove approda). Un roster di talento e molto profondo quello di Minnesota ma con un potenziale tutto da scoprire: è per questo che i T-Wolves potrebbero sia essere la sorpresa della stagione (magari approdando ai playoff) che rimanere ancora una squadra incompiuta. Sarà tutto nelle mani, ma soprattutto nella testa, di Rick Adelman, coach che in passato ha fatto meraviglie dal nulla. Figurarsi con tanto talento a disposizione…

    ROSTER MINNESOTA TIMBERWOLVES

    OKLAHOMA CITY THUNDER: Basterebbe solamente avere a disposizione Kevin Durant (futuro dominatore della Lega) per rendere qualsiasi squadra NBA come contendente al titolo. In più i Thunder aggiungono al proprio asso una roster giovane, pieno di talento e molto attrezzato in ogni reparto. La chiave della stagione di Oklahoma City sarà però Russell Westbrook: se l’atletico playmaker si metterà a disposizione del fenomeno Durant allora pare lecito poter sognare. Se invece il regista di OKC si ostinerà a giocare per conto suo come ha già fatto nella Finale di Western Conference dello scorso torneo contro Dallas allora si dovranno prendere le relative contromisure dato che in quell’occasione i Thunder furono spazzati via con un secco 4-1 lasciando la strada spianata verso il titolo ai Mavs. Avendo a disposizione un talento come Durant, Westbrook dovrà capire che deve lasciargli tutto lo spazio che necessita visto che il vincitore delle ultime 2 classifiche dei marcatori è uno dei pochissimi atleti in grado di fare la differenza in una partita. Se il play comprenderà di essere il suo gregario allora le cose potranno mettersi davvero bene per la più giovane franchigia della NBA che potrebbe bruciare le tappe e portarsi già a casa il titolo a giugno. Per il resto Perkins (notevolmente dimagrito per non accusare più problemi al ginocchio derivanti dall’eccessivo peso) è una sicurezzaa centro area, formando una coppia di difensori eccezionale con l’altro gioiellino Ibaka. Sefolosha aggiungerà altra difesa nel ruolo di guardi ma Harden preme per prenderne il posto in squadra avendo mostrato miglioramenti incredibili. Dalla panchina tanta sostanza con i lunghi Collison, Aldrich e Mohammed, Cook avrà l’arduo compito di far rifiatare Durant in ala piccola mentre Maynor sarà il ricambio di Westbrook. Dopo la Finale di Conference dell’ultima stagione i Thunder puntano decisamente a migliorarsi e nel mirino ora c’è la Finale NBA dove Durant vorrà dimostrare la sua superiorità su LeBron James (dato che gli Heat sono i favoriti dell’altra Conference) per diventare il giocatore numero 1 della Lega.

    ROSTER OKLAHOMA CITY THUNDER

    PORTLAND TRAIL BLAZERS: Se esistesse una realtà alternativa, dove la sfortuna non fosse contemplata, probabilmente i Blazers avrebbero già vinto almeno un titolo NBA negli ultimi 2 anni e in questa stagione proverebbero a riconquistarlo, partendo come favoriti d’obbligo. E’ la sfortuna infatti che ha segnato il progetto di Portland fin dalla nascita, anno 2006, con le scelte al Draft di Brandon Roy e LaMarcus Aldridge a cui si è aggiunta la chiamata del centro Greg oden nel 2007. Considerando le potenzialità non ci sarebbe stata squadra in grado di opporsi, anche vedendo poi negli anni seguenti le ottime scelte in sede di mercato per completare il roster. Invece in Oregon ogni mattina ci si sveglia con il timore di dover combattere quotidianamente con qualsiasi tipo di disgrazia. Poche settimane fa la stella della squadra Roy ha annunciato il suo ritiro a soli 27 anni, Greg Oden ha dichiarato di dover saltare la sua quarta stagione nella Lega (sulle 5 totali da quando è entrato a farne parte, anche lui in odore di ritiro a soli 23 anni!) ed Aldridge, unica star rimasta ai Trail Blazers, soffre di alcuni problemi cardiaci che potrebbero costringerlo a fermarsi non si sa quanto in futuro (vedere per questo anche il caso Jeff Green dei Celtics). Per ora il lungo di Portland è ritornato a giocare ma la situazione è in via di definizione e nulla pare certo. Nonostante tutto i biancorossoneri hanno una formazione da playoff (dovrebbero assestarsi attorno alla settima posizione ad Ovest), con Felton in cabina di regia, Matthews in guardia, Batum in ala piccola, Gerald Wallace ala grande e proprio Aldridge come centro. Se il numero 12 dovesse dare forfait sono pronti a sostituirlo i veterani Camby e Thomas (però sempre più in parabola discendente). Sesto uomo di lusso sarà Jamal Crawford che ha scelto i Blazers nel mercato di questi giorni per riavvicinarsi alla sua Seattle, città in cui è nato. Servirà l’apporto di tutti per sopperire alla sfortuna e quindi ci si aspettano dei progressi dal gran tiratore Luke Babbitt, mentre Craig Smith sarà il ricambio per i lunghi. Playoff alla portata dunque ma probabilmente non si andrà oltre il primo turno. Sperando che in un futuro non troppo lontano tutta la sfortuna patìta in questi anni possa controbilanciarsi e regalare tante soddisfazioni ai tifosi di Portland.

    ROSTER PORTLAND TRAIL BLAZERS

    UTAH JAZZ: Utah probabilmente chiuderà la Division all’ultimo posto: dopo 22 anni consecutivi alla guida tecnica della squadra (dal 1988, la permanenza più lunga di un allenatore su una panchina di un team di uno sport americano) Jerry Sloan ha lasciato tutti nello scorso febbraio, lasciando la conduzione al vice Tyrone Corbin. Sloan ha rinunciato all’incarico perchè le intenzioni della dirigenza di Salt Lake City erano quelle di ricostruire da 0 una franchigia dal futuro vincente, opzione che però non era gradita all’esperto head coach (autore di 15 partecipazioni consecutive ai playoff con i Jazz dal 1989 al 2003) che ha ringraziato cordialmente e si è fatto da parte. Stagione da lottery per Utah che spera di accaparrarsi un’altra scelta alta al prossimo Draft e continuare la ricostruzione. Le potenzialità del gruppo sono notevoli ma bisognerà lasciare maturare i tanti giovani con calma e senza pressione. Solo così potranno essere rinverditi i fasti dell’era Stockton-Malone (2 Finali NBA di fila perse contro i Bulls di Michael Jordan). I nomi interessanti nel roster dei Jazz sono quelli di Davin Harris (buon playmaker), di Derick Favors (ala grande dall’indiscusso talento), di Gordon Hayward (incredibile tiratore) e dei veterani Paul Millsap ed Al Jefferson. Dall’ultimo Draft è arrivato il turco Enes Kanter lungo di cui si dice un gran bene, a cui è stato aggiunto Alec Burks, talento notevole utilizzabile in diversi ruoli nel backcourt. C.J. Miles avrà ancora il ruolo di sesto uomo di lusso mentre gli esperti Josh Howard e Raja Bell porteranno esperienza ad un team giovane e di prospettiva.

    ROSTER UTAH JAZZ 

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  • NBA, Durant, Wade e Pierce pronti a giocare in Europa

    NBA, Durant, Wade e Pierce pronti a giocare in Europa

    Con il lockout NBA che rischia di restare in vigore per tutta l’annata 2011/2012, le Star della Lega si preparano allo sbarco in Europa per poter disputare qualche partita di alto livello e mantenere una forma fisica decente in vista del futuro.

    Kevin Durant | foto tratta dal web

    Dopo le dichiarazioni di Dirk Nowitzki, che ha fatto sapere di essere interessato ad un ingaggio nella sua Germania (il Bayern Monaco preme forte su di lui) ma che non disdegnerebbe neanche una eventuale esperienza in Spagna (Real Madrid favorito visto il rifiuto di Dwight Howard di muoversi dagli States), Turchia o Cina, arrivano novità importanti anche da altri 3 grandissimi giocatori: Kevin Durant, Dwyane Wade e Paul Pierce sono in trattativa con diverse squadre per poter giocare nel “Vecchio Continente”.

    Il più vicino allo sbarco è il fenomeno degli Oklahoma City Thunder, il suo agente Aaron Goodwin, ha confermato di aver avviato una trattativa con il Bayreuth, una più che modesta formazione teutonica che occupa attualmente il 14esimo posto nella Bundesliga con un record di 3 partite vinte e 5 perse. Il vincitore delle ultime 2 edizioni della classifica marcatori NBA darebbe lustro e prestigio ad un campionato ancora molto povero tecnicamente.

    • Non siamo in dirittura d’arrivo ma sono abbastanza ottimista!”

    Ha detto Goodwin in un’intervista nelle ultime ore. Anche se resta l’ostacolo assicurazione: infatti Durant ha altri 82,3 milioni di dollari garantiti con Oklahoma City, ed il 2% di quella cifra (necessaria per l’assicurazione) è superiore al milione e mezzo di dollari. Un pò la stessa situazione di Andrea Bargnani che ha influito notevolmente nel suo mancato accordo con la Virtus Roma di qualche settimana fa.

    Anche Paul Pierce dei Boston Celtics ha fatto sapere al suo agente di essere disposto a giocare in Europa e su di lui si sono subito fiondate Saragozza ed Unicaja Malaga (favorita quest’ultima visto che può disputare l’Eurolega). Il problema nell’eventuale accordo risiede sempre nella polizza assicurativa ma con un pò di sacrificio da entrambe le parti niente può essere escluso a priori. Intanto Thiago Splitter dei San Antonio Spurs ha trovato un’intesa temporanea con il Valencia che ha battuto la concorrenza dell’Olimpia Milano e del Caja Laboral che spingeva forte sul ritorno del suo ex giocatore. E sempre per restare in Spagna, a Barcellona, assieme ai fratelli Gasol, si allena ora anche Ricky Rubio. Presto i 3 giocatori potrebbero apporre le loro firme su contratti a tempo con i blaugrana per giocare nella Liga fino alla fine del lockout NBA.

    Interessato all’esperienza oltreoceano è anche Dwyane Wade: l’asso dei Miami Heat non ha ancora in mente una destinazione precisa ma in questi giorni valuterà il da farsi con il suo agente:

    • Nell’eventualità che la stagione NBA salti del tutto voglio capire se sia possibile giocare a pallacanestro ad alto livello da qualche altra parte. Ho già perso un anno in passato e non voglio perderne un altro, perché non mi rimane ancora tantissimo tempo per giocare a basket

    Si attendono, quindi, importanti novità nei prossimi giorni.

  • NBA: Il lockout prosegue ed i giocatori vanno in tournèe

    NBA: Il lockout prosegue ed i giocatori vanno in tournèe

    Dopo 2 giorni di riunioni (ieri ed oggi) ed oltre 24 ore complessive passate attorno ad un tavolo a discutere sulle possibili soluzioni per porre fine al lockout NBA, ancora non si è trovato un accordo per scongiurare il rinvio della stagione agonistica. Sembra quasi certa la cancellazione della stagione regolare fino a Natale, dopo aver già deciso di abortire le prime 2 settimane con oltre 100 partite eliminate dal calendario ed una perdita complessiva di oltre 40 milioni di dollari per la Lega e 170 milioni di dollari di stipendio ai giocatori.

    NBA.com
    Intanto le stelle del basket americano hanno deciso di andare in tour mondiale: a partire dal 30 ottobre al 9 novembre è prevista una tourneè  con l migliori superstar, come Kobe Bryant (che evidentemente con questo tour vede soddisfatte le sue pretese economiche!), LeBron James,Derrick Rose, Dwyane Wade, Carmelo Anthony, Chris Paul, Chris Bosh, Rajon Rondo, Paul Pierce, Amar’è Stoudemire e Russell Westbrook. Indeciso invece Kevin Durant, che però secondo le ultime indiscrezioni dovrebbe dare il suo assenso, forse sarà assente Kevin Garnett, mentre Dwight Howard ha già rifiutato. Alcuni di questi giocatori avrebbero già firmato l’adesione per un accordo che assicurerà ad ogni giocatore un introito. Si tratta in questo caso di 6 esibizioni in 4 diversi continenti, sfide in programma tra Portorico, Londra, Macao e Australia, organizzate da Calvin Darden, celebre organizzatore di eventi cestistici. Si cercano impianti da oltre 15.000 posti per assicurare buoni incassi, e parte del ricavato sarà poi anche devoluto in beneficienza.

  • NBA: Anche Kevin Durant al Besiktas, in Turchia approdano le “Stelle” del basket

    NBA: Anche Kevin Durant al Besiktas, in Turchia approdano le “Stelle” del basket

    L’offerta è stata presa in considerazione, è allettante e, secondo le parole di Aaron Goodwin manager di Kevin Durant, stella NBA degli Oklahoma City Thunder, sarebbe anche importante. Il Besiktas sta cercando di costruire uno squadra imbattibile e dopo l’acquisizione di Deron Williams passa all’attacco per portare in Turchia anche Durant per formare una coppia da sogno che farebbe spavento anche NBA.

    © Ronald Martinez/Getty Images
    Il Besiktas nei giorni scorsi aveva provato anche a trattare Kobe Bryant ma probabilmente l’asso dei Lakers non ha intenzione di trasferirsi nel “Vecchio Continente”, ecco che quindi la dirigenza bianconera ha puntato la propria attenzione verso il fenomenale numero 35 dei Thunder. L’ostacolo maggiore al trasferimento non verrebbe neanche dall’inserimento di altre squadre ma dalla Nike che spinge per far giocare gli atleti che hanno un contratto di sponsorizzazione con il colosso dell’abbigliamento sportivo, in Cina, per promuovere i propri prodotti in un mercato in espansione come quello asiatico. Come già detto in precedenza le altre squadre europee potenzialmente interessate a Durant al momento sembrano non poter offrire un contratto migliore rispetto ai turchi: i team spagnoli al momento sono fermi e devono valutare attentamente la situazione, quelli greci sembrano tagliati fuori per via della profonda crisi economica che attanaglia lo Stato ellenico e che ha portato diversi top player di Panathinaikos ed Olympiacos ad emigrare verso altri lidi (anche in Italia). Nei prossimi giorni si attendono sviluppi ma al momento le premesse sono buone ed anche Durant si è detto favorevole ad un eventuale passaggio al Besiktas. In attesa che sui campi della NBA torni lo spettacolo del basket più bello del Mondo.

  • NBA, playoff: Nowitzki trascina Dallas contro i Thunder

    NBA, playoff: Nowitzki trascina Dallas contro i Thunder

    Uno strepitoso Dirk Nowitzki trascina i suoi Dallas Mavericks in gara 1 di finale di Wstern Conference contro gli Oklahoma City Thunder e regala il primo vantaggio nella serie alla sua squadra che ora guida per 1-0.

    Oklahoma parte meglio ma il solito preciso tiro dalla lunga distanza permette ai Mavericks di rientrare in partita e prendere un leggero vantaggio. La gara si decide nel secondo tempo quando sale il livello del tedesco dei texani che in pochi minuti mette 17 punti che portano Dallas avanti di 13 lunghezze. Anche Barea dà il suo contributo alla causa con 12 punti consecutivi, ma quando tutto sembra finito i Thunder si risvegliano e grazie al duo Durant-Ibaka arrivano sul -6 a 50 secondi dal termine, ci pensa Jason Terry a chiudere il discorso con la sua specialità, ovvero il tiro da 3 punti (che nella serie precedente aveva affossato anche i campioni in carica dei Los Angeles Lakers): la sua bomba taglia le gambe agli avversari e chiude il match.
    Grande protagonista Nowitzki, autore di una sontuosa prova da 48 punti (12/15 dal campo, percentuale incredibile di realizzazione), bene anche Terry che chiude a quota 24 e Barea che ne firma 21. Agli ospiti non basta la grande prova di Durant che segna 40 punti con soli 18 tiri dal campo, Westbrook ne aggiunge 20 (ma solo 3/15 al tiro), mentre Ibaka arriva a 17. Gara 2 è in programma sempre a Dallas, per i padroni di casa serve il punto del 2-0 per affrontare poi le 2 sfide in trasferta con un vantaggio psicologico notevole, Oklahoma City deve cercare la vittoria per ribaltare il fattore campo che al momento è in favore dei Mavericks.

    Playoff NBA 17 maggio 2011

    Dallas Mavericks-Oklahoma City Thunder 121-112
    Dal Nowitzki 48, Terry 24, Barea 21
    Okl Durant 40, Wetbrook 20, Ibaka 17

    LE SERIE DEI PLAYOFF

    EASTERN CONFERENCE:

    Chicago Bulls (1)-Miami Heat (2) serie 1-0 Bulls

    WESTERN CONFERENCE:

    Dallas Mavericks (3)-Oklahoma City Thunder (4) serie 1-0 Mavericks

  • NBA, playoff: Durant schianta i Grizzlies, Rose stende Miami

    NBA, playoff: Durant schianta i Grizzlies, Rose stende Miami

    2 le partite disputate nella notte NBA, una che vedeva impegnate Oklahoma City e Memphis per la decisiva gara 7 per decidere gli sfidanti dei Dallas Mavericks nella finale di Western Conference, l’altra era invece gara 1 di finale di Eastern Conference tra Bulls ed Heat.

    Oklahoma City ha avuto la meglio nella sfida contro i Grizzlies, abbastanza agevole il successo dopo un primo quarto giocato sul filo dell’equilibrio. Poi ci ha pensato Kevin Durant con 39 punti a trascinare i suoi compagni alla finale di Western Conference aiutato da James Harden (17 punti) e dalla tripla doppia di Westbrook (14 punti, 10 rimbalzi e 14 assist). Per Memphis da segnalare le buone prove di Randolph (17 punti e 10 rimbalzi) e Conley (18 punti). Per i Thunder è il momento più alto della loro storia da quando la franchigia è stata spostata da Seattle, ai Grizzlies invece vanno tantissimi applausi per una stagione ed una post season che la lanciano definitivamente tra le squadre da tenere d’occhio in vista del prossimo anno.

    Derrick Rose si conferma su alti livelli e guida i suoi Bulls al successo sui Miami Heat. La gara parte meglio per gli ospiti che riescono a tenere testa agli avversari guidati da un ottimo Chris Bosh (19 punti a metà gara) ma alla fine del primo tempo il punteggio si mantiene in parità a quota 48. Nella ripresa, Derrick Rose cambia marcia e i Bulls vanno subito avanti di 9 lunghezze grazie alle triple di Deng, Bogans e dello stesso Rose. Miami cerca di rimanere aggrappata al match ma la panchina di Chicago produce la fuga decisiva grazie ai canestri di Asik e Brewer con la tripla di Watson che fa dilatare il divario addirittura sul +17. Bosh prova a tenere i suoi in partita ma lo sforzo non produce la gran rimonta con Korver e Rose che chiudono il match definitivamente. Per Chicago c’è un netto dominio a rimbalzo con ben 19 presi in attacco (8 del solo Noah) con Rose che chiude il suo match a quota 28 punti con 6 assist e 3 delle 10 triple dei Bulls. Deng infila 21 punti con 4 tiri dall’arco mentre Boozer sfiora la doppia doppia (14 punti e 9 rimbalzi). Miami ha percentuali migliori al tiro ma paga le 16 palle perse di fronte a soli 11 assist. Si salva il solo Bosh (30 punti, 9 rimbalzi, 12/18 dal campo) con il duo Wade-James che non va oltre i 33 punti in combinata con 14/32 dal campo.

    Risultati playoff NBA del 15 maggio 2011

    Oklahoma City Thunder-Memphis Grizzlies 105-90
    Okl Durant 39, Harden 17, Westbrook 14
    Mem Conley 18, Randolph 17, Mayo 14

    Chicago Bulls-Miami Heat 103-82
    Chi Rose 28, Deng 21, Boozer 14
    Mia Bosh 30, Wade 18, James 15

    LE SERIE DEI PLAYOFF

    EASTERN CONFERENCE:

    Miami Heat (2)-Boston Celtics (3) serie 4-1 Heat (Heat qualificati)
    Chicago Bulls (1)-Atlanta Hawks (5) serie 4-2 Bulls (Bulls qualificati)

    WESTERN CONFERENCE:

    Los Angeles Lakers (2)- Dallas Mavericks (3) serie 0-4 Mavericks (Mavericks qualificati)
    Oklahoma City Thunder (4)-Memphis Grizzlies (8) serie 4-3 Thunder (Thunder qualificati)

    EASTERN CONFERENCE:

    Chicago Bulls (1)-Miami Heat (2) serie 1-0 Bulls

    WESTERN CONFERENCE:

    Dallas Mavericks (3)-Oklahoma City Thunder (4) serie 0-0

  • NBA: Ufficializzati i migliori quintetti della stagione

    NBA: Ufficializzati i migliori quintetti della stagione

    La NBA ha comunicato i 3 migliori quintetti stagionali. Questi i risultati dopo le votazioni dei 119 aventi diritto (tra parentesi squadra di appartenenza e punti totalizzati nelle votazioni)

    Migliore quintetto NBA:

    PG: Derrick Rose (Chicago Bulls-593 punti)
    SG: Kobe Bryant (Los Angeles Lakers-551 punti)
    SF: Kevin Durant (Oklahoma City Thunder-492 punti)
    PF: LeBron James (Miami Heat-595 punti)
    C: Dwight Howard (Orlando Magic-593 punti)

    Secondo quintetto NBA:

    PG: Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder-184 punti)
    SG: Dwyane Wade (Miami Heat-392 punti)
    SF: Dirk Nowitzki (Dallas Mavericks-437 punti)
    PF: Pau Gasol (Los Angeles Lakers-259 punti)
    C: Amar’è Stoudemire (New York Knicks-258 punti)

    Terzo quintetto NBA:

    PG: Chris Paul (New Orleans Hornets-157 punti)
    SG: Manu Ginobili (San Antonio Spurs-106 punti)
    SF: Zach Randolph (Memphis Grizzlies-67 punti)
    PF: LaMarcus Aldridge (Portland Trail Blazers-135 punti)
    C: Al Horford (Atlanta Hawks-62 punti)

    Da notare che solo Lebron James ha ottenuto l’unanimità dei voti da primo quintetto.