Tag: kevin Durant

  • Altra vittoria per gli U.S.A., battuta facilmente la Slovenia

    Altra vittoria per gli U.S.A., battuta facilmente la Slovenia

    Seconda partita e seconda vittoria, come da pronostico, per gli Stati Uniti ai Mondiali di basket in Turchia.
    La squadra di coach Mike Krzyzewski si impone sulla Slovenia di ben 22 punti e dopo aver domato la Croazia ieri con quasi 30 punti di scarto, si ripete mettendo in mostra una buonissima prestazione che lascia ben sperare per il prosieguo del torneo.

    Gli “States” regolano anche la seconda squadra slava del girone e restano in testa al raggruppamento in attesa dell’interessantissimo match contro il Brasile. La formazione di “coach K” sfrutta tutta la propria superiorità atletica per portarsi rapidamente sul +12 al termine del primo quarto (23-11) contro una Slovenia farraginosa e confusionaria nella metacampo offensiva, salvo poi arenarsi e andare un pò in affanno nel secondo parziale, quando non trova più la via del canestro per oltre 6 minuti di gioco (26-23). A salvare gli U.S.A. ci pensano il talento sublime e strepitoso di Kevin Durant e le sue invenzioni (22 punti, 4 rimbalzi, 4 assist e 4 recuperi per la stella degli Oklahoma City Thunder che ha dominato su tutti e 2 i lati del campo) e la solidità di un inaspettato Kevin Love, uscito dalla panchina (doppia-doppia da 10 punti e 11 rimbalzi per il giocatore dei Minnesota Timberwolves).

    Gli “States” riprendono a macinare gioco nella ripresa e riallungano con le triple di Rose e Odom, rischiano anche di dilagare nel finale, quando anche Rudy Gay (16 punti) comincia ad infuocare la mano dall’arco e Russel Westbrook (11 punti per l’altro talento dei Thunder) a fare malissimo in penetrazione e in campo aperto. Gli sloveni si ritrovano con 13 punti fatti da Bostjan Nachbar ed un buon Gasper Vidmar dalla panchina (10 punti), ma devono preoccuparsi per la prova a dir poco opaca del loro playmaker Goran Dragic, autore di soli 7 punti con un misero 2/8 dal campo per il giocatore dei Phoenix Suns.

    Alla fine il punteggio recita 99-77 per gli “Stars and Stripes” ed il cammino verso la qualificazione prosegue senza intoppi….aspettando il Brasile prossimo avversario nel girone.

    GRUPPO B

    SLOVENIA-STATI UNITI 77-99

    Slovenia: B. NACHBAR (13 pts), B. NACHBAR (4 rbs), S. BECIROVIC (4 ast)
    U.S.A.: K. DURANT (22 pts), K. LOVE (11 rbs), D. ROSE (5 ast)

  • Facile vittoria per gli U.S.A. contro la Croazia nella prima gara dei Mondiali di basket

    Facile vittoria per gli U.S.A. contro la Croazia nella prima gara dei Mondiali di basket

    Facile vittoria per gli Stati Uniti ai Mondiali di basket in Turchia.
    La squadra di coach Mike Krzyzewski si impone sulla Croazia con quasi 30 punti di scarto e l’equilibrio della gara dura solamente nel primo quarto quando i croati, trascinati dall’entusiasmo giovanile dei vari Tomic, Bogdanovic e Andric, restano aggrappati agli “States” facendo valere anche una leggera dominanza sotto i tabelloni, dovuta più che altro al fatto che gli U.S.A. non dispongono di talento vero nella zona pitturata.

    L’inerzia muta in modo netto e quasi definitivo, però, nel secondo periodo, quando un fiammata di Kevin Durant (14 punti e 8 rimbalzi per la stella degli Oklahoma City Thunder) alimenta un super parziale di 14-2 per il primo significativo allungo a stelle e strisce (36-22). La forbice si allarga inesorabilmente, mentre i croati faticano tremendamente nell’attaccare la difesa avversaria, e la formazione di coach K chiude all’intervallo con un comodissimo vantaggio sul 48-26. Croati letteralmente demoliti con soli 6 punti segnati nel secondo periodo e ben 26 subiti.

    La ripresa è pura formalità per i maestri della pallacanestro, è infatti sufficiente amministrare la gara, le energie e far ruotare a lungo le seconde linee: il miglior realizzatore risulterà, infatti, a sorpresa Eric Gordon, con 16 punti a referto.

    Buona partenza per gli Stati Uniti che ora sono chiamati alla riconferma e a dimostare a tutti che anche se il roster attuale non è ai livelli dei “Dream Team” del passato, con il lavoro e la compattezza di squadra si può puntare in alto.

    GRUPPO B

    USA-CROAZIA 106-78

    USA: E. GORDON (16 pts), K. LOVE (10 rbs), S. CURRY (4 ast)
    Croazia: B. BOGDANOVIC (17 pts), A. TOMIC (8 rbs), R. UKIC (4 ast)

  • Mondiali di basket Turchia 2010: L’analisi delle squadre

    Mondiali di basket Turchia 2010: L’analisi delle squadre

    Oggi inizia in Turchia la 16esima edizione dei Campionati Mondiali di basket.

    Ai nastri di partenza si presenteranno 24 nazionali che, chi più, chi meno, hanno tutte l’ambizione di issarsi sul tetto del Mondo e dimostrare di essere la squadra più forte.

    Ecco l’analisi dei 24 team partecipanti a questa edizione:

    Gruppo A (Kayseri)

    ANGOLA: Uno degli stati guida del movimento africano della pallacanestro, ma ancora troppo poco livello di talento in squadra per sperare di passare il primo turno. Neanche la loro fisicità potrà fare miracoli.

    ARGENTINA: I sudamericani dovrebbero giocarsi con la Serbia il primato nel girone A; la squadra è molto solida ed esperta, forte dei 3 giocatori NBA nel roster: con Carlos Delfino (reduce da una stagione quasi perfetta nel suo ruolo a Milwaukee) Scola degli Houston Rockets e Oberto, con la regia di Prigioni e l’apporto di Kammerichs si potrebbe pure puntare al podio, ma sarà dura senza l’apporto del leader e anima della squadra Manu Ginobili e senza l’eclettico Andres Nocioni fuori in extremis per un infortunio alla caviglia.

    AUSTRALIA: I canguri crescono edizione dopo edizione e anche questa volta avranno voglia di fare un passo in avanti; le stelle saranno David Andersen che gioca nei Toronto raptors e Patrick Mills dei Portland Trail Blazers, ma dietro di loro il movimento cresce: ci sono infatti ben 8 giocatori “europei” più 2 NCAA che comunque non sono stati convocati (uno dalle chiare origine italiane, Dallavedova, classe 1990, che gioca a St.Mary’s), e potrebbero garantire quantomeno il passaggio del turno.

    GERMANIA: Non ci sarà Dirk Nowitzki stella dei Dallas Mavericks e nemmeno il naturalizzato Kaman, e così la Germania dovrà affidarsi per il passaggio del primo turno all’americano Greene e ad una serie di giocatori normali dalla buona esperienza europea, difficile sperare in qualcosa di più; tutto da vedere il giovane Elias Harris, classe 1989, che gioca a Gonzaga in NCAA. Sotto canestro possibile rivelazione il neo draftato dai Thunder (ma lasciato ancora un anno in Europa), il centro Tibor Pleiss, anche lui classe 1989. Passaggio del turno assicurato ma poi la corsa si fermerà presto

    GIORDANIA: Guidata dal coach portoghese Mario Palma, esperto di manifestazioni internazionali, la Giordania dovrebbe lottare con Angola per evitare l’ultimo posto nel girone. Squadra povera senza speranze per il prosieguo del torneo.

    SERBIA: Come al solito sarà una squadra giovane e piena di talento quella serba! Difficile capire dove potranno arrivare i ragazzi di coach Ivkovic, se sapranno evitare i black out che troppo spesso li bloccano nelle partite importanti. Se li eviteranno il podio potrebbe non essere una chimera; dopo la rissa dell’amichevole con la Grecia staranno fermi per 3 turni Nenad Krstic, centro degli Oklahoma City Thunder, e per 2 Milos Teodosic, guardia dell’Olympiakos, 2 delle stelle della formazione serba, ma Perovic e soci non dovrebbero soffrire troppo nel girone. I 2 squalificati quindi avranno tempo per mettersi in luce nelle sfide ad eliminazione diretta.

    Possibile classifica alla fine del girone: 1 ARG, 2 SER, 3 GER, 4 AUS, 5 ANG, 6 GIO

    Gruppo B (Istanbul)

    BRASILE: L’eterno coach argentino Ruben Magnano, oro con l’albiceleste alle olimpiadi 2004 contro l’Italia, guiderà un Brasile dall’età media elevata e dalla buona esperienza internazionale. Certamente questo è il gruppo di USA, Croazia e Slovenia quindi bisognerà fare sul serio fin dall’inizio, ma le prime 2 partite contro Iran e Tunisia dovrebbero dare fiducia ai verdeoro che potranno contare su 3 star NBA, Barbosa, Varejao (con ottima esperienza tra i professionisti americani), e Splitter (neoaquisto degli Spurs ma con grandi trascorsi europei a Vitoria), oltre che sui veterani Giovannoni, Alex Garcia, Huertas e Machado; Pesa l’assenza del centro Hilario Nenè, per guai al ginocchio, ma anche senza il pivot dei Denver Nuggets il passaggio del turno dovrebbe essere assicurato, e battendo una tra Slovenia e Croazia si potrebbe sognare qualcosa in più del probabile quarto posto nel girone B.

    CROAZIA: Tipica squadra slava dotata di grande talento e poca testa, le stella saranno Planinic, mai completamente esploso al CSKA Mosca, Ukic, che ha dovuto ripiegare in Turchia dopo una deludente esperienza NBA a Toronto, e Ante Tomic, gigante del Real Madrid di Messina che avrà finalmente l’occasione per dimostrare di essere un campione. Con Slovenia e Brasile si giocheranno i piazzamenti migliori dietro Gli U.S.A.

    IRAN: Il movimento cestistico iraniano cresce: prova ne è il gigante di 218 centimetri dei Memphis Grizzlies, Hamed Haddadi. Il livello comunque è ancora molto basso ma il futuro potrebbe essere roseo; Attesa per vedere il classe 1990 Arsalan Kazemi, ala appena reclutata dalla Rice University in NCAA, mentre tutti gli altri giocano in patria.

    TUNISIA: Dovrebbero concludere il girone all’ultimo posto alle spalle dell’Iran. Squadra senza grosse possibilità ed ambizioni, è già un successo che sia arrivata all’appuntamento finale riuscendo a passare le qualificazioni.

    SLOVENIA: Lotterà con la Croazia per il secondo posto del girone (ma attenzione al Brasile), coach Becirovic ha messo insieme un roster assortito, pieno di lottatori e di ragazzi dotati di grande tecnica; dovrebbe essere il mondiale della consacrazione per Goran Dragic, riserva di Steve Nash ai Phoenix Suns e reduce da una stagione veramente ottima, poi ci sarà il figlio del coach, Sani Becirovic, l’altro NBA Primoz Brezec sotto canestro, Lakovic e Nachbar (ex New Jersey Nets con ottimi risultati nella NBA), e potrebbero chiudere il girone alle spalle degli USA. Peccato per l’assenza di Beno Udrih che avrebbe reso la Slovenia fortissima nel ruolo di playmaker, potendo contare tra lui e Dragic.

    U.S.A.: Nonostante abbia ottenuto 12 rifiuti da tutti i 12 campioni olimpici di Pechino, coach Krzyzewski è riuscito a costruire tra tanti problemi una squadra che merita, comunque, ed in fin dei conti, i favori del pronostico nonostante l’età media giovanissima e nonostante manchi qualche giocatore di talento sotto canestro. In fondo Krzyzewski a Duke è abituato a lavorare con i gioavnissimi, poi avrà il supporto di Mike D’Antoni (New York Knicks) e Nate McMillan (Portland Trail Blazers) e, cosa scontata, il talento di team U.S.A., che comunque non è un Dream Team come negli anni passati ma potrà disporre di un buon livello di talento. Tutto poggerà sulle spalle del fenomenale Kevin Durant, secondo solo a LeBron James nella classifica dell’M.V.P. di quest’anno in NBA che è chiamato alla definitiva consacrazione dopo i 3 anni incredibili nella Lega. A soli 21 anni è diventato il più giovane miglior marcatore della storia della NBA e di questo passo anche i vari Kobe, Dwyane e LeBron dovranno fare i conti con la sua presenza che già risulta ingombrante e molto splendente. Inoltre ci saranno 3 stelle di prima grandezza e ormai affermate in NBA come Iguodala, Granger e Gay, 2 solidi veterani del calibro di Billups e Odom, la favolosa classe 1988 (che comprende anche Durant), che annovera Curry, Gordon, Love, Rose e Westbrook. Leggerini e poco talentuosi nel ruolo di centro, dovrebbero sopperire con il favoloso back-court e grazie al talento del numero 35 dei Thunder potrebbero vincere il loro primo campionato del mondo.

    Possibile classifica alla fine del girone: 1 U.S.A., 2 SLO, 3 CRO, 4 BRA, 5 IRA, 6 TUN

    Gruppo C (Ankara)

    CINA: Senza Yao Ming, che ha ripreso a lavorare da poco dopo 14 mesi di inattività per la frattura del piede, la stella sarà Yi dei Washington Wizards e purtroppo per gli asiatici non dovrebbe bastare a superare il primo turno. A meno di clamorosi harakiri di Porto Rico in primis e di Russia subito dopo.

    COSTA D’AVORIO: Dovrebbe chiudere il girone in ultima posizione.

    GRECIA: Per tornare sul podio mondiale la Grecia si affida ad un coach lituano, Jonas Kazlaukas, e ad un gruppo di giocatori consolidato che si conosce oramai da molti anni, formato da due blocchi “granitici” di Panathinaikos e Olympiakos; proprio l’esperienza dovrebbe essere l’arma in più di Diamantidis, Spanoulis e compagni; a causa della rissa con la Serbia, nell’amichevole giocata prima di questi Mondiali Fotsis e “BabyShaq” Schortsanitis salteranno le sfide con Cina e Porto Rico ma non dovrebbero esserci grossi problemi per il team greco, visto che la candidatura ad una medaglia è forte.

    RUSSIA: La Russia di David Blatt è un gruppo unico ed unito di giocatori che militano quasi tutti nel campionato di casa soprattutto nell’armata rossa del CSKA, con l’aggiunta di Mozgov neoaqusto dei Knicks di Mike D’Antoni; difficile dire dove possa arrivare la nazionale russa, la classe c’è, forse manca un po’ d’esperienza, in questo caso il vecchietto Holden sarebbe tornato molto utile. Peserà anche l’assenza di A.K. 47 ovvero Andrei Kirilenko, vero leader di questa squadra.

    PORTO RICO: Molti addetti ai lavori la classificano come la vera mina vagante del torneo, una squadra dotata di un talento eccezionale e con una serie di giocatori al top della forma, oltre che con un mix di giovani e anziani perfetto; la regia con J.J. Barea (che ha tenuto a lungo seduto in panchina Kidd a Dallas per minuti di riposo importanti), e Carlos Arroyo, play dei super Miami Heat, è una delle migliori del campionato, l’esplosività di Guillermo Diaz e dell’altro NBA Balkman (Denver Nuggets), oltre alla forza sotto canestro del veterano Santiago e dei 220cm di Ramos dovrebbero consentire a Porto Rico di passare agilmente il girone e poi di vagare “impazzito” per il tabellone ad eliminazione diretta.

    TURCHIA: I padroni di casa guidati da coach Tanjevic hanno preparato l’evento casalingo con cura maniacale e si presentarnno all’esordio contro la Costa D’Avorio al top della condizione; Turkoglu, reduce da una stagione deludente a Toronto (e passato recentemente a Phoenix), guiderà la Turchia insieme agli altri 3 giocatori NBA Ersan Ilyasova (Milwaukee), Erdem (Boston) e Asik (Chicago), con il resto del roster completato da gente di grande esperienza come Tunceri e Gonlum e talenti rtitrovati come Akyol; l’obiettivo di Tanjevic è il podio, con la spinta del pubblico potrebbe farcela. L’assenza di Okur priva i turchi di un grande punto di riferimento ma giocare in casa potrebbe dare la spinta in più per arrivare a grandi traguardi.

    Possibile classifica alla fine del girone: 1 TUR, 2 GRE, 3 POR, 4 RUS, 5 CIN, 6 CAV

    Gruppo D (Izmir)

    CANADA: 2 nomi NBA a roster, Joel Anthony (nessuna parentela con il ben più noto Carmelo) e Rautins, 2 giovani NCAA, con il classe 1991 Olynyk molto interessante, qualche “giocatore europeo” ma poco talento, potrebbe giocarsi il quarto posto con la Nuova Zelanda se le cose andranno per il verso giusto.

    FRANCIA: Non è certamente la migliore Francia che coach Collett poteva avere tra le mani per un mondiale, ma le presenze di Diaw (Charlotte Bobcats) e Batum (Portland Trail Blazers), prospetto dalle potenzialità impressionanti, bastano per garantire una squadra d’assalto; anche Ian Mahimni (Dallas) gioca in NBA, poi ci saranno De Colo, Florent Pietrus e Ali Traore a supportare le stelle, per passare il turno basterà, per andare oltre sarà molto difficile. Con Tony Parker Joakim Noah, Mickael Pietrus e RonnyTuriaf (i grandi assenti) si sarebbe potuto puntare in alto.

    LIBANO: Molto probabilmente perderanno tutte le partite, ma il loro successo è essere presenti e partecipare alla Manifestazione Mondiale.

    LITUANIA: Anche quì mancheranno le stelle vere, i vari Maciulis, Javtokas, Kleiza (punta di diamante della squadra dell’est ma non basterà per andare lontano) e Kalneitis basteranno per superare il primo turno, non certo per puntare alle medaglie.

    NUOVA ZELANDA: Dovrebbe battere il Libano e giocarsi il quarto posto con il Canada. Di più non potrà fare!

    SPAGNA: I campioni in carica guidati dall’unico italiano presente al mondiale turco, coach Sergio Scariolo, dovranno fare a meno di Pau Gasol stella dal talento spaventoso dei Los Angeles Lakers bi-campioni NBA, ma vanno comunque considerati la prima alternativa agli U.S.A.; i 2 NBA Rudy Fernandez (Portland) e Marc Gasol (Memphis), fratellino minore del più noto Pau, guideranno uno squadrone che può contare sul blocco Barcellona fresco campione d’Europa con la presenza di Navarro, Rubio e Vasquez e sul blocco Real Madrid formato da Garabjosa, Sergio Lull e Reyes, oltre che su San Emeterio, tiratore mortifero che potrebbe anche esaltarsi in questo mondiale.

    Possibile classifica alla fine del girone 1 SPA, 2 LIT, 3 FRA, 4 CAN, 5 NZL, 6 LIB

  • Oggi al via i Mondiali di basket in Turchia

    Oggi al via i Mondiali di basket in Turchia

    Comincerà oggi la 16esima edizione dei Campionati Mondiali di basket che si svolgeranno in Turchia fino al 12 settembre e che designeranno o i nuovi successori della Spagna sul tetto del Mondo oppure vedranno la riconferma del paese iberico come la migliore nazionale di basket del pianeta.

    Il format è il solito, ovvero 24 squadre divise in 4 gironi: ogni gruppo quindi sarà composto da 6 squadre ed accederanno agli ottavi di finale le prime 4 di ogni girone. Tra le squadre partecipanti non ci sarà l’Italia, che non si è qualificata e non ha richiesto la wild card.

    Presenti, invece, le nazionali più forti. La Spagna, campione in carica, ha un gruppo piuttosto complicato con Lituania, Francia, Libano, Canada e Nuova Zelanda, mentre sembra più facile la strada degli U.S.A.:i campioni olimpici infatti affronteranno Croazia, Brasile, Tunisia, Slovenia e Iran. I padroni di casa della Turchia se la dovranno vedere con gli arcirivali della Grecia e con la Cina del grande assente Yao Ming. Russia, Porto Rico, e Costa d’Avorio sono poi le altre squadre del Gruppo C.
    Più equilibrio invece nel girone A dove Argentina e Serbia si daranno battaglia per il primato mentre le defezioni tedesche tagliano i teutonici fuori dal discorso primo posto.

    E proprio sulle assenze bisogna fare il punto: infatti questa edizione dei Campionati del Mondo sarà molto povera di “Stelle” internazionali.
    Molti dei giocatori che giocano in NBA infatti hanno dato forfait in vista della nuova stagione agonistica che sarà molto intensa. Basti pensare che anche la nazionale americana non è la stessa che ha vinto l’oro olimpico ma è completamente rivoluzionata a causa delle defezioni di Dwyane Wade, Lebron James, Chris Bosh, Kobe Bryant, Dwight Howard, Chris Paul, Carmelo Anthony, dovendo affidare le redini della squadra ad un ragazzino di appena 21 anni, Kevin Durant degli Oklahoma City Thunder, che si troverà ad essere la punta di diamante di una formazione giovanissima ma che ha grossi problemi in zona pitturata.
    L’Argentina non avrà il suo leader Manu Ginobili e neanche Andres Nocioni che si è infortunato proprio pochi giorni fa prima dell’inizio della rassegna iridata. La Germania dovrà fare a meno di Dirk Nowitzki, stella di assoluta prima grandezza nella NBA con i Dallas Mavericks e non ci sarà neanche il suo gregario, il centro Chris Kaman. Tanta attesa però per il suo sostituto Tibor Pleiss, appena selezionato nell’ultimo Draft NBA dagli Oklahoma City Thunder di Durant e di cui si dice veramente un gran bene.
    La Serbia potrà disporre invece di Nenad Krstic, anch’egli giocatore dei Thunder, ma che salterà le prime 3 partite assieme a Teodosic (2 giornate di squalifica per quest’ultimo) dopo la vergognosa rissa avvenuta nell’amichevole Serbia-Grecia di qualche giorno fa. Il Brasile dovrà rinunciare forzatamente ad Hilario Nenè: il centro dei Nuggets ha grossi problemi al ginocchio e salterà la competizione, ma il C.T. Magnano potrà contare sul giocatore dei Cavs, Varejao, e sul nuovo Spurs Thiago Splitter. Anche Barbosa ha dato al sua adesione per questa edizione del Mondiale. La Slovenia dovrà fare a meno di Beno Udrih, mentre la Cina dovrà sopperire all’assenza di Yao Ming che è tornato da circa 2 settimane ad allenarsi dopo la brutta frattura al piede di 14 mesi fa nei playoff NBA del 2009 contro i Lakers. Russia invece senza Kirilenko, assenza pesante visto che A.K. 47 era (e resta) il vero leader della squadra. la Turchia dovrà giocare senza il centro titolare Okur a causa dell’infortunio al tendine d’achille patito dalla stella dei Jazz. Grandi defezioni anche per la Francia: non ci sarà Tony Parker, nè Turiaf, nè Pietrus, nè tantomeno il centro Joakim Noah e queste sono assenze che pesano tanto. La Spagna non potrà contare invece sull’apporto della Superstar Pau Gasol.
    Forse un’edizione un pò “zoppa” per via di queste assenze ma che potrà dare sicuramente qualche spunto di riflessione partita dopo partita.
    Anche se non gode di fiducia illimitata potremmo assistere al successo degli Stati Uniti, che potrebbero essere contrastati solo dalla Spagna di Sergio Scariolo.
    Team U.S.A. farà affidamento sul talento puro e cristallino di Durant che nell’ultima stagione NBA ha dimostrato di potersela giocare alla pari con i più grandi fenomeni del basket pur avendo solo 21 anni. E’ lui il nuovo che avanza e che potrebbe dettare legge in questo sport per i prossimi 10-15 anni: i miglioramenti del numero 35 degli Oklahoma CityThunder sono spaventosi di anno in anno ed il ragazzo ha un’etica lavorativa fuori dal comune che abbinata alle sue incredibili doti fisiche ne fanno una macchina da punti inarrestabile. Sarà proprio lui la stella di questa edizione del Mondiale e grazie a lui gli U.S.A. riescono a mantenere lo status di favoriti anche se ci sarà da sudare parecchio contro le irriducibili potenze europee.

    Questi i gironi sorteggiati per il Mondiale di Turchia 2010:

    Gruppo A (Kayseri): Serbia, Argentina, Australia, Giordania, Germania, Angola
    Gruppo B (Istanbul): Croazia, Brasile, Tunisia, Slovenia, Iran, Stati Uniti
    Gruppo C (Ankara): Cina, Turchia, Russia, Porto Rico, Costa d’Avorio, Grecia
    Gruppo D (Izmir): Lituania, Libano, Francia, Spagna, Canada, Nuova Zelanda

    Il percorso fino alla Finale di Istanbul del 12 settembre:

    OTTAVI DI FINALE
    1^ GRUPPO A vs 4^ GRUPPO B……….Q1 (4 settembre)
    2^ GRUPPO D vs 3^ GRUPPO C……….Q2 (4 settembre)
    1^ GRUPPO C vs 4^ GRUPPO D……….Q3 (5 settembre)
    2^ GRUPPO B vs 3^ GRUPPO A……….Q4 (5 settembre)
    1^ GRUPPO B vs 4^ GRUPPO A……….Q5 (6 settembre)
    2^ GRUPPO C vs 3^ GRUPPO D……….Q6 (6 settembre)
    1^ GRUPPO D vs 4^ GRUPPO C……….Q7 (7 settembre)
    2^ GRUPPO A vs 3^ GRUPPO B……….Q8 (7 settembre)

    QUARTI DI FINALE
    Q1 vs Q2………..S1 (8 settembre)
    Q3 vs Q4………..S2 (8 settembre)
    Q5 vs Q6………..S3 (9 settembre)
    Q7 vs Q8………..S4 (9 settembre)

    SEMIFINALI
    S1 vs S2………….F1 (10 settembre)
    S3 vs S4………….F2 (11 settembre)

    FINALE
    F1 vs F2 (ISTANBUL – DOMENICA 12 SETTEMBRE)

  • NBA: Pronta la rivoluzione Denver! Fuori Anthony, Smith e Martin

    NBA: Pronta la rivoluzione Denver! Fuori Anthony, Smith e Martin

    Clamorosa indiscrezione nella NBA!
    Secondo alcune fonti i Denver Nuggets sarebbero pronti a rivoluzionare la squadra visto che la loro stella, Carmelo Anthony, pare orientato a non firmare il prolungamento di contratto triennale da 65 milioni di dollari, cosa che lo renderebbe la prossima Estate un appetitoso agente libero sul mercato per qualsiasi altra squadra NBA.

    Le trattative tra il numero 15 dei Nuggets ed il proprietario della franchigia, Stan Kroenke, si sono risolte in un nulla di fatto e le dichiarazioni del numero 1 della dirigenza del Colorado ha lasciato trasparire pessimismo nelle recenti interviste rilasciate.
    Piuttosto che perderlo a parametro zero il prossimo anno, i massimi dirigenti dei Nuggets starebbero pensando di scambiarlo e le pretendenti non mancano di certo: in prima fila ci sarebbero i soliti New York Knicks, ma la concorrenza pare spietata, perchè dopo l’interessamento dei giorni scorsi degli Houston Rockets, si sono fatti avanti, ora, anche New Jersey Nets e Los Angeles Clippers, mete molto gradite a Melo dato che le città possono offrire molte possibilità di carriera anche alla moglie (Anthony si è da poco sposato a New York e la moglie è rimasta impressionata dalla città, ma anche Los Angeles sarebbe un ottimo ripiego).
    Forte del fatto di essere una città Californiana e di essere una delle mete preferite dai turisti per via della vicinanza con San Francisco anche i Golden State Warriors si sono buttati nella mischia (i Warriors sono di Oakland).

    La situazione è in forte evoluzione, anche perchè sul mercato sono stati inseriti anche altri 2 giocatori molto importanti per la squadra, ovvero J.R. Smith (che con Anthony recentemente ha avuto degli screzi, precisamente negli ultimi playoff) e l’ala grande Kenyon Martin. Sicuramente il più appetibile tra i 2 è sicuramente Smith, vista la sua giovane età (24 anni) ed il livello di talento che è spaventoso. Tra i contro però non c’è la tenuta mentale che porta J.R. a prestazioni fuori dal normale in alcune serate per farne seguire altre veramente pessime da far imprecare anche il più fedele dei tifosi. Martin invece è sul finire della carriera ma i suoi 10 punti e 10 rimbalzi a serata sono assicurati.

    Resta da capire se i 3 verranno ceduti in un pacchetto unico oppure se ognuno avrà una sua propria destinazione. Quel che è certo è che (soprattutto per Anthony) i Nuggets vogliono giocatori giovani e talentuosi e poi delle scelte ai prossimi Draft. La ricostruzione in Colorado infatti passerebbe necessariamente da questa soluzione, squadra giovane e talentuosa, un pò come hanno fatto gli Oklahoma City Thunder, che quando erano ancora i Seattle Sonics hanno iniziato a vendere i loro campioni (Ray Allen a Boston, Rashard Lewis ad Orlando) per ricostruire sul talento indiscusso di Kevin Durant, appena uscito da Texas University. E i risultati stanno iniziando a vedersi e ad arrivare!

  • Rajon Rondo dice no ai Mondiali in Turchia

    Tra qualche giorno partirà l’avventura dei Mondiali di basket che si svolgeranno in Turchia a partire dal 28 di agosto e che termineranno il 12 di settembre.

    Molta attesa da parte di tutti per il team U.S.A. che rispetto al passato dovrà a fare a meno di tutte le stelle NBA di primo piano quali LeBron James, Kobe Bryant, Dwyane Wade, Dwight Howard, Melo Anthony, Chris Bosh e via dicendo. Una formazione quasi sperimentale che dovrà comunque assicurare un alto standard di rendimento, con la punta di diamante Kevin Durant chiamata al difficile compito di non far rimpiangere nessuno dei talenti poco prima citati. La stella degli Oklahoma City Thunder è sulla via della definitiva consacrazione ma dovrà dimostrare di poter guidare una squadra giovane ed “inesperta” così come successo nell’ultima stagione NBA dove i Thunder sono stati la vera sorpresa e rivelazione della Lega grazie proprio alla leadership ed alla continuità spaventosa di rendimento del numero 35.

    Ma la notizia del giorno è la auto-eliminazione dal roster che parteciperà ai Mondiali di Rajon Rondo che per dei misteriosi motivi personali si è chiamato fuori dalla contesa.
    Il roster del team americano era di 13 giocatori e uno di questi sarebbe stato di troppo visto che la FIBA ne richiede 12. Rondo non pareva tra i papabili esclusi, ecco perchè la sua “uscita” ha destato molte perplessità e discussioni.
    Un peccato visto anche le condizioni fisiche non ottimali (problemi alla caviglia sinistra) di Stephen Curry.
    La regia sarà dunque in mano a Chauncey Billups, Derrick Rose e Stephen Curry, con Russell Westbrook jolly e possibile outsider nelle scelte di coach Krzyzewski.

    Qui di seguito riportiamo l’elenco completo dei definitivi 12 giocatori che prenderanno parte alla spedizione mondiale per il team U.S.A.:

    Giocatore Ruolo Squadra
    Chauncey Billups PG DEN
    Tyson Chandler C DAL
    Stephen Curry G GSW
    Kevin Durant SF OKC
    Rudy Gay SF MEM
    Eric Gordon G LAC
    Danny Granger SF IND
    Andre Iguodala SF PHI
    Kevin Love PF MIN
    Lamar Odom PF LAL
    Derrick Rose PG CHI
    Russell Westbrook PG OKC
    Coach: Mike Krzyzewski

  • NBA: Anche David Lee abbandona il team U.S.A.

    Anche David Lee, fresco acquisto dei Golden State Warriors, dovrà rinunciare ai campionati del mondo in Turchia che si svolgeranno a settembre.
    L’ala grande dei Warriors si è infatti slogato il dito medio della mano destra in una sessione di allenamento, non avrà bisogno di un intervento chirurgico, ma necessita di un recupero che coprirà circa 6 settimane.

    Altra grande amarezza quindi, dopo quella per l’allontanamento forzato di Amar’è Stoudemire avvenuta proprio ieri per via di problemi insorti con la polizza assicurativa del nuovo centro dei New York Knicks.
    Dispiaciuto il giocatore per la grande occasione persa, dispiaciuto lo staff tecnico che deve rinunciare ancora una volta ad un giocatore di valore sotto i tabelloni. Ed il buco in quel settore ora inizia a farsi preoccupante, viste le defezioni di Robin Lopez, Amar’è Stoudemire e David Lee. Praticamente sono rimasti i soli Brook Lopez (fratello di Robin) e Kevin Love.

    Ancora non è stato comunicato un eventuale sostituto, questa comunque la lista dei giocatori che stanno lavorando nel training camp del team U.S.A.

    playmaker: Rajon Rondo (Boston Celtics), Derrick Rose (Chicago Bulls), Stephen Curry (Golden State Warriors), Chauncey Billups (Denver Nuggets), Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder)

    guardie: O.J. Mayo (Memphis Grizzlies), Eric Gordon (Los Angeles Clippers), Tyreke Evans(Sacramento Kings)

    ali piccole: Kevin Durant (Oklahoma City Thunder), Rudy Gay (Memphis Grizzlies), Danny Granger (Indiana Pacers), Andre Iguodala (Philadelphia 76ers), Gerald Wallace (Charlotte Bobcats)

    ali grandi: Jeff Green (Oklahoma City Thunder), Lamar Odom (Los Angeles Lakers), David Lee(Golden State Warriors)

    centri: Amar’è Stoudemire (New York Knicks), Robin Lopez (Phoenix Suns), Brook Lopez (New Jersey Nets), Tyson Chandler (Dallas Mavericks), Kevin Love (Minnesota Timberwolves)

    nota: David Lee, Amar’è Stoudemire e Robin Lopez fuori per infortunio. Javalee McGee sostituisce Stoudemire.

  • NBA: Ecco i nomi per il team U.S.A. in vista del Mondiale

    Sono stati resi noti i nomi dei 21 atleti che parteciperanno al training camp della nazionale degli Stati Uniti d’America, dai quali poi usciranno i 12 giocatori che rappresenteranno il Paese nei Mondiali di Turchia a settembre.

    Da premettere che il “Dream Team” degli anni passati non ci sarà viste le defezioni dei vari Kobe Bryant, Dwyane Wade, LeBron James, Chris Bosh, Dwight Howard, Carlos Boozer, Carmelo Anthony, Chris Paul, Deron Williams che per motivi personali hanno deciso di declinare l’invito di coach Mike Krzyzewski e che quindi non saranno disponibili per i Mondiali.
    Si tratterà di una selezione nuova, fatta di ottimi giocatori (che potranno fare bene durante la manifestazione), ma non parliamo di superstar quali quelle appena elencate.
    Tutto ruoterà attorno al talento senza fine di Kevin Durant, unico atleta che può essere paragonato ai precedenti. Il numero 35 degli Oklahoma City Thunder sta bruciando tutte le tappe e i suoi miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti: a soli 21 anni è stato il più giovane vincitore della classifica marcatori, il suo status di campione è ormai dichiarato da tutti gli addetti ai lavori della NBA ed il prossimo anno sarà chiamato a portare la sua squadra verso traguardi importanti.
    Al suo fianco ci sono ottimi giocatori come Rajon Rondo (che finalmente non ha rifiutato la chiamata della Nazionale), Derrick Rose, talento dei Chicago Bulls, Tyreke Evans (in rampa di lancio dopo aver vinto il titolo di matricola dell’anno lo scorso anno con i Kings e primo atleta del dopo Michael Jordan a chiudere con oltre 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist di media a partita al primo anno da rookie, dopo ovviamente “Sua Maestà”), atleti dal fisico esplosivo come Rudy Gay e Gerald Wallace e poi i compagni di Durant ad OKC ovvero Russell Westbrook e Jeff Green. Forse manca qualcosa sotto canestro, nel ruolo di centro, dove il solo Stoudemire non potrà giocare tutti i 48 minuti delle partite (anche se il suo fisico ed il suo talento potrebbero anche permetterglielo), ma si potrà ovviare con il giusto spirito di sacrificio.
    Insomma, gruppo sul quale si deve lavorare ma che può dare soddisfazioni viso che è molto bene amalgamato. Con la certezza di Kevin Durant…

    I 21 convocati del team U.S.A.

    playmaker: Rajon Rondo (Boston Celtics), Derrick Rose (Chicago Bulls), Stephen Curry (Golden State Warriors), Chauncey Billups (Denver Nuggets), Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder)

    guardie: O.J. Mayo (Memphis Grizzlies), Eric Gordon (Los Angeles Clippers), Tyreke Evans (Sacramento Kings)

    ali piccole: Kevin Durant (Oklahoma City Thunder), Rudy Gay (Memphis Grizzlies), Danny Granger (Indiana Pacers), Andre Iguodala (Philadelphia 76ers), Gerald Wallace (Charlotte Bobcats)

    ali grandi: Jeff Green (Oklahoma City Thunder), Lamar Odom (Los Angeles Lakers), David Lee (Golden State Warriors)

    centri: Amar’è Stoudemire (New York Knicks), Robin Lopez (Phoenix Suns), Brook Lopez (New Jersey Nets), Tyson Chandler (Dallas Mavericks), Kevin Love (Minnesota Timberwolves)

  • James – Cleveland, c’eravamo tanto amati…

    Come in tutte le storie che non hanno un lieto fine, come quasi sempre accade quando ci si lascia per percorrere strade differenti, resta sempre un pò di odio, un pò di “astio” da chi viene “mollato” (e si sente tradito) verso la persona che ha interrotto un cammino comune.
    E’ accaduto sempre e sempre si verificherà questa situazione, e non ci sono esempi solo nella vita reale, ma anche nel mondo (fittizio) dello sport quando ci si lascia lo si fa sempre in modo brusco, inaspettato e doloroso.
    Succede che un giocatore di nome LeBron James, da tutti ritenuto sin dal suo ingresso (e forse anche prima) in NBA il cestista più forte e dominante del mondo, decide di abbandonare la sua città, quella che gli ha dato i natali (visto che Akron dista pochi chilometri da Cleveland) che lo ha visto crescere come atleta e come uomo, sia di sport che di immagine, che lo ha sempre trattato più che come un re, come un vero e proprio imperatore senza eguali.
    Succede che un’intera città si senta tradita e delusa, irritata forse dal gesto di irriconoscenza del “Fenomeno”, una comunità che ripiomba improvvisamente nella paura di ricadere nell’anonimato, che sente improvvisamente la paura di attraversare di nuovo una perenne e dolorosa agonia. Cleveland, una delle poche città statunitensi che non ha mai vinto un titolo sportivo, in nessuna categoria, che sia basket, football, hockey, baseball.
    Succede che chi va via ha parole dolci e d’amore per i suoi ex tifosi e la sua ex città, succede che chi viene abbandonato sul più bello ha parole di fuoco ed amare nei confronti del “traditore”, dell’ingrato che ha abbandonato tutto e tutti per andare a vincere facile in un’altra città, con un’altra squadra, a dare soddisfazione a nuovi tifosi, un “Re” che va a mettersi al servizio di un altro “Re”visto che Wade a Miami ha più considerazione e ammirazione rispetto ad un James qualunque: gli Heat sono la sua casa, la città è il suo campo in cui muoversi!

    Personalmente penso che se io fossi il migliore nel fare un qualcosa nella mia modesta vita, mi piacerebbe giorno dopo giorno sfidare chi è considerato secondo dietro di me, e poi sfidare il terzo, poi il quarto e così via e riiniziare di nuovo il giorno dopo con una nuova e stimolante sfida ai miei avversari più diretti. Non riuscirei ad unirmi ad uno di loro per cercare di ottenere qualche cosa, qualche vittoria, o qualche successo personale: se si vince da soli il merito sarà maggiore e la considerazione di essere il più forte sarà molto più alta. Non sto denigrando la compattezza di un’unione o di un gruppo, ma nello sport se si vuole dimostrare di essere i più forti, lo si deve fare da soli, al massimo con qualche necessario aiuto, ma non si deve, a mio avviso, sbaragliare la concorrenza sapendo di “vincere facile” (come diceva un famoso spot televisivo!)
    Questo il mio pensiero, ma è molto personale e criticabile, probabilmente James con questa scelta ha dimostrato di essere un pò debole, non è stato lui capace di attirare giocatori bravi nella sua città, ma è stato lui ad andare ad unirsi agli altri, nel “regno” che già appartiene a qualcun altro, abbandonando il suo mondo a Cleveland.
    Probabilmente ha lasciato molto per starda con questa scelta: Durant potrebbe essere il prossimo M.V.P. della regualar season per almeno un decennio. Pensate ad un ventunenne che già quest’anno arriva secondo dietro James nella speciale classifica, e valutiamolo il prossimo anno con il “King” a dividersi i meriti con Bosh e Wade per i successi, e Durant a guidare una banda di ragazzini terribili per i parquet NBA, e magari facendo arrivare i Thunder ai livelli più alti in NBA.
    Pensate se Bryant e i Lakers facessero un’impresa e riuscissero a strappare il titolo a Miami il prossimo anno: LeBron sarebbe ricordato come il più grande perdente della storia del basket, altro che “Prescelto”!
    Stiano tranquilli i grandi della storia NBA, in primis Michael Jordan: il loro posto nell’Olimpo del basket non sarà scalfito dal nuovo alfiere degli Heat!
    Ma queste sono tutte ipotesi, la parola poi spetterà al campo il prossimo anno, e staremo a vedere chi avrà avuto torto e chi ragione.

    Queste sono comunque le parole di James e del proprietario dei Cavs, Dan Gilbert, dopo l’annuncio di LeBron ieri notte.

    LEBRON JAMES:

    • Non è sempre stato nei miei piani, perchè non pensavo fosse possibile. Ma l’offerta dei Miami Heat, che si sono messi nella posizione di avere sufficiente spazio salariale per poterci firmare tutti e 3, era troppo invitante. Wade e Bosh sono 2 dei più grandi giocatori oggi nella Lega. E’ la mia migliore opportunità per vincere. Saremo una ottima squadra. Amo Cleveland, che è la mia città ma io voglio vincere. Sono legato agli abitanti ed ai tifosi di Cleveland, ma la mia è una scelta professionale!

    DAN GILBERT:

    • LeBron James è un ingrato, il nostro ex eroe è fuggito davanti ad una delle sfide più importanti della sua vita, non merita il nostro rispetto (riferito ai tifosi Cavs), anzi fate attenzione alle parole che dice, contro Boston negli ultimi playoff si è visto che non ha dato il 100% per la squadra, forse aveva già deciso allora tutto il suo futuro e non come dice ora che è stata una scelta presa poche ore prima di annunciarla!

    Gilbert insomma non le ha mandate a dire, ma capiamo sicuramente tutto il suo stato d’animo…

  • NBA: I risultati della terza giornata della Summer League di Orlando

    Terza giornata della Summer League ad Orlando, in Florida, per le squadre NBA. In campo tutte le 8 franchigie.
    Questi i risultati: i Celtics battono agevolmente i Charlotte Bobcats che finora non avevano conosciuto l’onta della sconfitta. Per i biancoverdi ottima la prova del neo arrivato Janning con 20 punti e 8 rimbalzi, mentre Sims realizza 18 punti in soli 15 minuti di impiego! In ombra Henderson per i Cats con soli 7 punti, 12 per Derrick Brown e 10 per il match winner di ieri contro Oklahoma City, ovvero Pargo.

    Terza partita e terza sconfitta per i Magic padroni di casa, questa volta battuti dai New Jersey Nets e da un grande James (non LeBron ovviamente, si tratta solo di un omonimo) autore di 30 punti. Williams ne aggiunge 22, mentre Favors, terza scelta assoluta al Draft, per problemi di falli, riesce a mettere assieme solo 4 punti. Per Orlando 29 punti di Crawford, 16 di Davis e nuova sconfitta da digerire.

    Indiana batte Utah grazie al trio delle meraviglie McRoberts-Stephenson-George rispettivamente con 21, 19 e 15 punti a referto. Ai Jazz non bastano i 19 di Koufos. Opaco Hayward con soli 7 punti e pochi tiri presi nei suoi minuti di impiego sul parquet.

    Infine ottima vittoria degli Oklahoma City Thunder sui Philadelphia 76ers. James Harden continua a guidare i compagni con 21 punti ed un atteggiamento da vero leader, qualità per cui la franchigia nello scorso Draft lo scelse come terzo assoluto nella Lega. Sotto lo sguardo vigile di Kevin Durant, in panchina per stare vicino ai compagni, e per festeggiare con loro il fresco rinnovo contrattuale (Leggi l’articolo), Oklahoma City mette la museruola ad Evan Turner che chiude con soli 4 punti segnati per i Sixers. Ottimi invece, per Philly, Holiday con 25 punti, Speights con 20 e Meeks con 16. Per i Thunder, privi di 2 pedine chiave come Ibaka e Weaver, bene il centro Mullens con 16 punti e che da stasera potrebbe lasciare il posto in squadra al titolare Cole Aldrich, atteso alla firma con OKC in giornata.

    Risultati Summer League di Orlando, terza giornata:

    • Boston Celtics – Charlotte Bobcats 92-71
      (Bos: Janning 20, Sims 18, Carroll 13 – Cha: Brown 12, Pargo 10, Ajinca 9)
    • Orlando Magic – New Jersey Nets 91-94
      (Orl: Crawford 29, Davis 16, Korolev 13 – NJ: James 30, Williams 22, Uzoh 11)
    • Indiana Pacers – Utah Jazz 83-74
      (Ind: McRoberts 21, Stephenson 19, George 15 – Uta: Koufos 19, Jeffers 11, Gaines 8)
    • Oklahoma City Thunder – Philadelphia 76ers 89-80
      (OKC: Harden 21, Mullens 16, Shakur 11 – Phi: Holiday 25, Speights 20, Meeks 16)