Tag: kevin Durant

  • NBA 2K15 in vendita da oggi. Ecco tutte le novità

    NBA 2K15 in vendita da oggi. Ecco tutte le novità

    E’ ormai arrivata la data di uscita sul mercato di NBA 2K15, il videogame di riferimento per gli appassionati di basket e della NBA, oggi 10 Ottobre 2014 sarà finalmente possibile acquistarlo nei negozi di videogiochi, intanto vediamo insieme quali sono le conferme e le novità della versione di quest’anno.

    Come negli anni passati, anche quest’anno lo sviluppo di NBA 2k15 è stato realizzato da Visual Concepts, sia per le console Playstation 4, Playstation 3, Xbox One, Xbox 360, sia per PC, mantenendo come lo scorso anno le dovute differenze tra le console di vecchia generazione (le old-gen) e quelle di nuova generazione (le next-gen), sia in termini di funzionalità e caratteristiche, sia in termini grafici.

    La cover ufficiale di NBA 2K15
    La cover ufficiale di NBA 2K15

    Uomo copertina di quest’anno è Kevin Durant, MVP della Regular Season 2014, che tra l’altro si dichiara da tempo grande appassionato di videogame, caratteristica che gli ha permesso di dare a Visual Concepts dei suggerimenti in grado di migliorare il loro prodotto sia dal punto di vista tecnico, sia da quello da quello del realismo. Tra l’altro per chi ha effettuato il pre ordine del gioco avrà delle funzionalità aggiuntive legate proprio a KD35.

    Logicamente come ogni anno sono stati aggiornati tutti i roster della NBA, la Eastern Conference e Western Conference sono più che mai vive, con tutte le divise, i roster e i palazzetti che hanno un tocco di piena autenticità. Inoltre come già da NBA 2K14 è ancora una volta presente l’Euroleague, addirittura in versione più grande, con molte più squadre, tra le quali per la Germania FC Bayern Munich, per la Turchia il Galatasaray Liv Hospital Istanbul, per la Serbia il Partizan NIS Belgrado, per l’Italia EA7 Olimpia Milano.

    Cambio della guardia nella cura della colonna sonora, dopo Jay-Z e LeBron James, quest’anno l’onore di scegliere le canzoni e le musiche che accompagnano NBA 2K15 è toccato a Pharrell Williams, l’uomo che lo scorso hanno ci ha accompagnati con il tormentone Happy”, sue le scelte quindi della colonna sonora che accompagnerà tutte le partite sui parquet virtuali di NBA 2K15.

    Per quel che riguarda il gioco vero e proprio, in attesa di una nostra recensione più accurata, le premesse ci sono tutte,  notevoli e numerosi miglioramenti sono stati introdotti nel gameplay, come ad esempio nuovi tipi di palleggi, una migliore gestione dei tiri e schiacciate più realistiche. Le animazioni dei giocatori sono aumentate ancore, oltre nuove 5000 movimenti, per lo più focalizzate sui contatti sotto canestro, quelli a rimbalzo e per dare varietà alle palle rubate che ora godono di una precisione unica, tutte per dare la possibilità di avere il campo completamente sotto controllo. La difesa ancora una volta è stata migliorata, con un nuovo sistema di Intelligenza Artificiale ed un realismo ancora migliore.

    Infine molte sono le modalità di gioco introdotte quest’anno, oltre alle già note “Associazione”, “La Mia Carriera”, “Online”, etc etc, arrivano ora “My Park” e “My Heroes”, per aumentare il coinvolgimento e le possibilità di divertimento dei fan del gioco.

    Queste solo alcune delle novità di NBA 2K15, che sempre di più si conferma un gioco di basket non solo per i fan della NBA e per gli appassionati di pallacanestro ma per tutti gli amanti dei giochi sportivi in generale. Insomma, il basket ha ancora una volta la sua casa tra i videogame, e noi non vediamo l’ora di recensirlo per voi. Nell’attesa di lasciarlo nelle nostre mani vi lasciamo il video di lancio che richiama lo slogan #YourTimeHasCome.

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  • Nba Playoff, ecco la griglia: Lakers contro San Antonio

    Nba Playoff, ecco la griglia: Lakers contro San Antonio

    Nba Playoff – Dopo la morte di Jerry Bass Kobe Bryant aveva promesso ai suoi tifosi che la post season sarebbe stata raggiunta e la promessa, anche senza il “Mamba”, viene mantenuta con i Los Angeles Lakers a conquistare addirittura il settimo posto a Ovest grazie alla vittoria spareggio contro Houston. Evitato quindi lo spauracchio rappresentato da Kevin Durant e compagni per i giallo viola che al primo turno avranno davanti i San Antonio Spurs, un avversario sicuramente insidioso ma crediamo assolutamente alla portata di Los Angeles anche senza Kobe Bryant, fuori per tutta la stagione e forse anche per l’anno prossimo a causa della rottura del tendine d’Achille rimediata la scorsa settimana. A Est era tutto già scritto con la sfida più interessante rappresentata dalla scontro fra i New York Knicks di Carmelo Anthony e gli immortali Boston Celtics di Paul Pierce e Kevin Garnett.

    Pau Gasol e Steve Nash ©Stephen Dunn/Getty Images
    Pau Gasol e Steve Nash ©Stephen Dunn/Getty Images

    Ultima giornata di Regular Season al cardiopalma quindi per la compagine giallo viola che allo Staples center ha superato dopo un supplementare gli Houston Rockets del “Barba” James Harden. Senza Steve Nash sono Gasol e Howard a trascinare Los Angeles alla vittoria con un contributo preziosissimo, anche in ottica Playoff, di James Blake autore di 24 punti. L’ultima giornata ha visto anche il record di triple segnate in un stagione grazie alla guardia dei Warriors Stephen Curry che con 272 bombe supera il precedente record di Ray Allen di 269.

    Il pronostico dovrebbe dire una ripetizione della finale dello scorso anno fra Miami e i Thunder e la rivincita di Durant nei confronti del suo amico Lebron James ma occhio a questo punto ai Lakers che, se dovessero superare l’ostacolo San Antonio, diventerebbe una mina vagante decisamente scomoda da affrontare mentre a Est la possibile sorpresa per una finale può essere regalata da Carmelo Anthony e la sua New York.

    Ecco tutti gli accoppiamenti della postseason. Eastern Conference: Miami-Milwaukee, New York-Boston, Indiana-Atlanta, Brooklyn-Chicago. Western Conference: Oklahoma City-Houston, San Antonio-Lakers, Denver-Golden State, Clippers-Memphis. Serie al meglio delle 7 partite, prima sfida New York-Boston sabato alle 21 ora italiana.

  • NBA All-Star Game: Chris Paul Mvp, trionfa Los Angeles

    NBA All-Star Game: Chris Paul Mvp, trionfa Los Angeles

    Tutti a nanna ragazzi, l’All-Star Game è finito da un pezzo. C’è stata una sola città a dominarlo, Los Angeles, che ha dato alla squadra dell’Ovest la vittoria sulle stelle dell’Est, dove c’era quel figazzo di LeBron, a cui non è bastato presentarsi con il titolo di “io segno almeno 30 punti in sei partite consecutive tirando col 60%” per conquistare il premio che invece è finito a Chris Paul, uno che quando gioca insieme a delle stelle si trasforma in sole, facendole brillare e girare tutte intorno, sfidando persino il sistema tolemaico (altri “brillanti” egocentrici come James). Cp3 ha chiuso la sua serata da sogno mettendo a referto 20 punti e 15 assist. Voi direte: e con ciò? Niente, vi basti pensare che qualcosa del genere non capitava dai tempi di Magic Johnson e Isiah Thomas. Mica due sprovveduti che trovi al campetto dell’oratorio, due astri veri, che sono arrivati sulla Terra per errore, un po’ come Michael Jordan, che su questo pianeta c’è forse già rimasto troppi anni.

    All-Star Game, Chris Paul e gli altri

    Chris Paul Mvp dell'All Star Game 2013 | ©Ronald Martinez/Getty Images
    Chris Paul Mvp dell’All Star Game 2013 | ©Ronald Martinez/Getty Images

    La domanda che tutti si fanno (a cui forse sanno già come rispondere, ma non importa) è a chi Chris Paul ha passato ieri il pallone. Presto detto, anche perché non è che ci fosse tutta questa scelta. Il primo a beneficiare degli assist di Cp3 è stato Kevin Durant, top scorer della partita con 30 punti. Dopotutto una prestazione normale per KD, uno dei migliori realizzatori (o il migliore, ora non ricordo bene) di questa stagione. Sì, ma c’era anche Kobe Bryant, che ha voluto continuare a fare il buon samaritano giocando anche per gli altri, senza però mancare all’appuntamento delle Top 5 (non vi anticipiamo niente). A testimonianza di ciò i “soli” 9 punti e 8 assist a referto.

    EST: Carmelo Anthony 26, Dwyane Wade 21, LeBron James 19
    OVEST: Kevin Durant 30, Chris Paul 20, Blake Griffin 19

    TOP 5 All-Star Game

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  • NBA: derby ai Clippers, James batte OKC

    NBA: derby ai Clippers, James batte OKC

    Soltanto due le partite Nba giocate nella notte, ma che incontri. Alla Chesapeake Energy Arena è sbarcato sua maestà LeBron James. Spettacolo doveva essere e così è stato, tra lui e Kevin Durant, il one man show di Oklahoma City. Ai punti ha vinto il padrone di casa, che a referto ha ascritto 40 punti, uno in più del Prescelto. Ma a conquistare la vittoria è stato l’ospite, LeBron appunto, con Miami che ha violato il parquet della seconda forza ad Ovest 100-110, comandando quasi sempre le operazioni di gioco, grazie sopratutto ad un ottimo primo quarto (parziale 17-31). Oltre a James, da segnalare i 20 punti di Chris Bosh e i 13 dalla panchina di Ray Allen. Tra i padroni di casa brilla Westbrook (26 punti, 10 assist), ma la panchina è disastrosa, con un contributo di soli 16 punti.

    A Los Angeles chi comanda sono i Clippers

    Kobe Bryant perde il derby contro i Clippers | ©FREDERIC J. BROWN/Getty Images
    Kobe Bryant perde il derby contro i Clippers | ©FREDERIC J. BROWN/Getty Images

    Lakers who? Nell’ennesimo derby stagionale tra le due squadre di Los Angeles, il terzo, il quintetto capitanato da Chris Paul e Blake Griffin si conferma di un altro livello rispetto a quello che conta tra gli altri Kobe Bryant, Dwight Howard e Steve Nash. Una dura lezione quella che i Clippers hanno inferto ai giallo-viola (125-101), un risultato che non ammette repliche e che deve far riflettere più di un tifoso dei Lakers in ottica play-off. Difficilmente infatti i limiti difensivi mostrati in questa stagione si risolveranno come magia fra qualche mese, e l’atletismo che oggi manca alla squadra di Mike D’Antoni non arriverà per incanto una volta conquistato l’ottavo posto. Per la cronaca, Chris Paul è top scorer con 24 punti, a cui si aggiungono i 22 di Griffin e i 21 di Billups. Ai Lakers non bastano i 20 punti e 11 assist di Black Mamba.

    VIDEO NBA TOP 5 DEL 14 FEBBRAIO [jwplayer config=”60s” mediaid=”171077″]

  • NBA: Oklahoma travolge i Grizzlies, ko Dallas

    NBA: Oklahoma travolge i Grizzlies, ko Dallas

    Soltanto due le partite Nba giocate nella notte. Esiti alla vigilia scontati, e che si sono puntualmente riscontrati. Alla Oracle Arena è andato in scena il one-man show di David Lee. Il padrone di casa ha sfiorato una tripla doppia clamorosa (15-20-9) nel successo di Golden State sui Mavs, ai quali non sono bastati i 22 punti dalla panchina di Vince Carter. Dallas vede allontanarsi giorno dopo giorno il sogno play-off, dopo anche l’inopinata sconfitta contro Portland di 48 ore fa. In Oklahoma invece continua la marcia inarrestabile dei Thunder, alla loro ventesima vittoria casalinga (20-3). I Thunder hanno strapazzato i Grizzlies, orfani di Rudy Gay, grazie ai 48 punti complessivi della coppia DurantWestbrook. E adesso i tifosi di Memphis iniziano ad avere paura.

    Golden State Warriors – Dallas Mavericks 100-97, dubbi?

    David Lee abbatte i Mavs | ©Ezra Shaw/Getty Images
    David Lee abbatte i Mavs | ©Ezra Shaw/Getty Images

    Ditemi, avevate forse qualche dubbio? Alla Oracle Arena i Warriors hanno la meglio su Dallas, reduce dal scioccante ko del Rose Garden contro Portland. Anche stavolta la fotografia dell’incontro può essere scattata nei secondi finali, con i Mavs in possesso a 25″ dal termine per il canestro della vittoria. La tragicommedia finisce però in una manciata di secondi, quanto basta a Bogut per bloccare il goffo tentativo di Brandan Wright. Mi chiedo e mi domando: ma perché il pallone del potenziale successo deve ritrovarsi in mano a Brandan? No spiegatemelo, perché fatico a comprenderlo.

    I padroni di casa sfoderano un’altra grande prestazione, l’ennesima della stagione, potendo contare per la seconda serata consecutiva su un immenso Klay Thompson (27). Nei Warriors, privi ancora di Stephen Curry, c’è anche un certo David Lee, che chiarisce se ancora ce ne fosse bisogno il motivo della sua presenza all’All-Star Game, mettendo a referto 15 punti, 20 rimbalzi e 9 assist. Più chiaro di così…

    Oklahoma City Thunder – Memphis Grizzlies 106-89, senza storia

    Per le cose successe alla vigilie, tra scambi/cessioni eccetera, questa partita poteva finire soltanto con il segno “1” bello robusto, e così è stato. I Thunder hanno avuto vita particolarmente facile contro gli ospiti, che da qui fino al termine della stagione dovranno abituarsi a scendere in campo senza il loro uomo migliore, Rudy Gay. A differenza di Boston (lei sì che riavrà Rajon Rondo fra un anno), i Grizzlies dovranno tirare a campare guardando Gay giocare per Toronto, sapendo già di non poter riabbracciare più negli spogliatoi chi aveva macinato qualunque record della franchigia (479 gare giocate, 17.338 minuti, il migliore sotto la voce steals). Il battesimo del post-Rudy Gay non è stato poi dei più semplici, avendo dovuto fare i conti con Kevin Durant e Russell Westbrook, non gli ultimi arrivati.

    Purtroppo per Memphis, stanotte Russell ha deciso di vestire i panni del discreto tiratore (9/17 da due), costituendo con Kevin Durant (27) la solita coppia perfetta: 48 i punti complessivi confezionati dai due big di Oklahoma, a cui si aggiungono i 16 dalla panchina di Kevin Martin. Agli ospiti non bastano quindi i 23 punti di Jerryd Bayless e la prova difensiva di Zach Randolph (19 rimbalzi) per contrastare lo strapotere dei Thunder. Siamo così sicuri che i Grizzlies vadano ancora ai play-off?

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 29-13
    2. Knicks 28-15
    3. Bulls 28-17
    4. Pacers 27-19
    5. Nets 29-17
    6. Hawks 26-19
    7. Bucks 24-20
    8. Celtics 22-23
    9. Sixers 19-26
    10. Pistons 17-29
    11. Raptors 16-30
    12. Magic 14-31
    13. Cavaliers 13-33
    14. Wizards 11-33
    15. Bobcats 11-34

    Classifica Western Conference

    1. Spurs 37-11
    2. Thunder 35-11
    3. Clippers 34-13
    4. Grizzlies 29-16
    5. Warriors 29-17
    6. Nuggets 29-18
    7. Jazz 25-21
    8. Rockets 25-23
    9. Blazers 23-22
    10. Lakers 20-26
    11. Mavericks 19-27
    12. Timberwolves 17-25
    13. Kings 17-30
    14. Suns 16-30
    15. Hornets 15-31
  • NBA: Lakers, la svolta. Boston batte Miami ma perde Rondo

    NBA: Lakers, la svolta. Boston batte Miami ma perde Rondo

    Emozioni a non finire nella notte di ieri. Erano sette le partite Nba in programma. A catturare l’attenzione di tutti gli appassionati sono state le prime due partite, ovvero la sfida al TD Garden di Boston tra Celtics e Miami, e quella dello Staples Center, dove Bryant ha dato ulteriore assaggio della sua classe di fronte ai Thunder di Kevin Durant. Negli altri incontri, vittorie casalinghe per New York, Dallas e Clippers. Quest’ultimi pongono fine alla serie negativa di tre sconfitte consecutive battendo i Blazers nel secondo back-to-back tra le due squadre (24 ore prima era stata Portland a vincere). Non possiamo non tacere neanche di fronte alla prestazione di Carmelo Anthony, che da solo ha avuto ragione degli Hawks segnando 42 punti. A Dallas invece, oltre alla vittoria, si festeggiano due importanti avvenimenti statistici: Shawn Marion ha giocato la millesima partita della sua carriera, e Dirk Nowitzki ha superato al 18° posto Allen Iverson nella classifica dei migliori marcatori di sempre.

    Boston Celtics – Miami Heat 100-98 (2ot), dedicata a Rondo

    Paul Pierce si beve Ray Allen | ©Jared Wickerham/Getty Images
    Paul Pierce si beve Ray Allen | ©Jared Wickerham/Getty Images

    Tutti sapevano, tranne loro, i suoi compagni di squadra. Ed è così che il successo di ieri dei Celtics su Miami si trasforma in un qualcosa di più che una semplice vittoria. Era una notte speciale quella di ieri per gli abitanti del TD Garden. Contro gli Heat infatti Boston ha giocato la sua prima partita da qui fino al resto della stagione (eventuali play-off inclusi) senza lui, Rajon Rondo, che di recente aveva incantato tutti con ripetute triple-doppie sensazionali. Vederlo seduto lì, come uno spettatore chiunque, con la consapevolezza che quello sarà il trend per tutto il 2013 dopo la rottura del crociato anteriore destro, lascia un certo sconforto anche a chi tifoso dei Celtics non è. Una prima risposta alla domanda se Boston riuscirà o meno a raggiungere i play-off anche senza il suo apporto è comunque arrivata ieri, con Kevin Garnett (24 punti, 11 rimbalzi, 3 stoppate) e Paul Pierce (17 punti, 13 rimbalzi, 10 assist) protagonisti nella vittoria “speciale” della loro squadra contro i detentori dell’anello. La partita è stata equilibrata fin dall’avvio del primo quarto, sebbene Miami desse sempre l’impressione di poterla portare a casa quando voleva. Il problema appunto è che gli ospiti in realtà non hanno mai dato quell’accelerazione necessaria per spezzare l’equilibrio del match, volendosi affidare soltanto alle giocate di LeBron (34 punti, 16 rimbalzi) e al grande ex dell’incontro, Ray Allen (21). La fotografia che rimarrà di questo incontro sarà il canestro decisivo di Pierce a 30″ dal termine per il momentaneo 99-98, e il tentativo disperato da tre punti allo scadere di Shane Battier (sì, avete letto bene).

    Los Angeles Lakers – Oklahoma City Thunder 105-96, la svolta

    Stavolta possiamo dirlo a voce alta? Sì, i Lakers visti ieri sera ci danno quel feeling necessario da poter utilizzare la parola svolta. La squadra di Mike D’Antoni ha confermato i progressi mostrati nell’ultima partita casalinga vinta contro i Jazz, conquistando la loro seconda vittoria consecutiva. Sinceramente la prestazione offerta ieri dai giallo-viola ha spiazzato pure noi, facendoci ricredere sui pronostici che avevamo dato qualche ora prima dell’inizio della partita. La palma di migliore in campo va ancora una volta a quel genio di Kobe Bryant (21 punti, 14 assist, 9 rimbalzi), che in partite come queste sa esaltarsi come pochi. Come contro Utah, Kobe gioca per la squadra, dispensando assist (14, again) mai banali (vero Pau?) ai propri compagni. Non è dunque un caso che le migliori partite dei californiani siano coincise con Bryant in versione assist-man, quasi volesse rubare il mestiere a chi con gli assist, fino ad oggi, è campato, e pure bene (leggi Steve Nash). Vittoria meritata quella dei Lakers, che sono riusciti a contenere i Thunder sotto i 100 punti, nonostante Durant ne abbia messi a referto da solo 35. Ad Oklahoma è mancato ancora una volta Russell Westbrook, che chiude la serata con un disastroso 7/27 dal campo, segnando “solo” 17 punti.

    Los Angeles Clippers – Portland Blazers 96-83, fa tutto Griffin

    In attesa del rientro di Chris Paul, i Clippers ritrovano la vittoria dopo tre sconfitte consecutive, battendo nettamente Portland nel secondo back-to-back tra le due squadre. A trascinare i rosso-blu ci pensa Blake Griffin, autore di 23 punti, 9 assist e 5 rimbalzi, con un ottimo 9/15 da due. Prezioso anche l’apporto dalla panchina di Lamar Odom, che in 29 minuti di gioco cattura 13 rimbalzi, confeziona 6 assist, segnando anche 8 punti. Agli ospiti non bastano i 21 punti e 11 rimbalzi di LaMarcus Aldridge. Sottotono Lillard nonostante i 16 punti (5/14 da due).

    Dallas Mavericks – Phoenix Suns 110-95, la storia

    La vittoria, comunque importante per la classifica, dei Mavericks contro i Suns passa in secondo piano di fronte ai due prestigiosi traguardi tagliati da Shawn Marion e Dirk Nowitzki. Il primo ha segnato 18 punti, preso 9 rimbalzi e inventato 5 assist nella sua partita numero mille in oltre 14 anni anni di carriera. Il secondo invece ha superato nella classifica dei migliori marcatori di tutti i tempi Allen Iverson, portandosi al 18° posto a quota 24,375 punti. Patrick Ewing è lì, ad un passo, con i suoi 24,815 punti. Nei Suns si registra la grande prova di Goran Dragic, che mette a segno 18 punti e 8 assist.

    New York Knicks – Atlanta Hawks 106-104, Anthony show

    C’è tanto Anthony nella vittoria dei Knicks sugli Hawks. Nove le triple segnate da Melo (eguagliato il record della franchigia newyorchese), per un totale di 42 punti, fra cui il canestro vittoria a dodici secondi dal termine con il punteggio che vedeva gli ospiti avanti 103-104. Non sono bastate quindi ad Atlanta percentuali da best-season al tiro (60%) per violare il Garden di New York. Tra gli Hawks segnaliamo i 27 punti di Jeff Teague e i 20 di Josh Smith.

    Memphis Grizzlies – New Orleans Hornets 83-91, sorpresa

    Dopo la vittoria dei Lakers, il successo degli Hornets sul parquet dei Grizzlies è la sorpresa della serata. Il protagonista assoluto è stato Ryan Anderson con le sue sette triple, Anderson che chiuderà la serata con 22 punti e 5 rimbalzi, il migliore dei suoi. Proprio i tiri dall’arco hanno giocato un ruolo decisivo nella vittoria degli ospiti, con Memphis incapace di superare la già modesta soglia del 20%, tirando con un pessimo 3/16, a differenza dei padroni di casa che hanno viaggiato quasi al 50% (9/20). Tra i Grizzlies il migliore è Zac Randolph con 20 punti e 13 rimbalzi.

    Orlando Magic – Detroit Pistons 102-104, due career-high

    Dev’essere frustante per J.J. Redick eguagliare un career-high con 31 punti se a vincere è la squadra avversaria, sopratutto dopo che i tuoi compagni hanno sciupato l’inverosimile sotto canestro a pochi secondi dal termine. E così a diventare il protagonista è Brandon Knight con 31 punti (fra cui 5 triple), che può davvero essere felice del suo career-high. Orlando perde una partita dominata sotto canestro (51-37 i rimbalzi), venendo letteralmente ricacciata indietro (7 le stoppate degli ospiti) nei momenti clou. Da segnalare infine i 12 assist dalla panchina di Will Bynum, che aggiunge a referto anche 9 punti in 20 minuti di gioco.

    La classifica della Eastern Conference

    1. Heat 28-13
    2. Knicks 27-15
    3. Bulls 26-17
    4. Pacers 26-18
    5. Nets 26-18
    6. Hawks 25-19
    7. Bucks 23-19
    8. Celtics 21-23
    9. Sixers 18-25
    10. Pistons 17-27
    11. Raptors 16-28
    12. Magic 14-29
    13. Cavaliers 13-32
    14. Wizards 11-31
    15. Bobcats 11-32

    La classifica della Western Conference

    1. Spurs 36-11
    2. Thunder 34-11
    3. Clippers 33-13
    4. Grizzlies 28-15
    5. Warriors 26-17
    6. Nuggets 27-18
    7. Jazz 24-20
    8. Rockets 24-22
    9. Blazers 22-22
    10. Lakers 19-25
    11. Mavericks 19-25
    12. Timberwolves 17-24
    13. Kings 16-29
    14. Hornets 15-29
    15. Suns 15-30

    NBA Top 10 27 gennaio 2013

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  • Pronostici Nba: Lakers-Thunder e Boston-Miami, notte stellare

    Pronostici Nba: Lakers-Thunder e Boston-Miami, notte stellare

    Serata spettacolare quella di stasera. Si inizia alle ore 19 italiane con Boston-Miami, per poi trasferirci a Los Angeles dove i Lakers affronteranno Oklahoma. Queste due sfide, insieme a quella che vede i Clippers giocare nuovamente contro Portland, saranno il piatto succulento della nostra rubrica “Pronostici Nba”. Il pubblico italiano potrà quindi assistere ad una serata magica, con l’antipasto del TD Garden che già da solo vale metà serata, senza voler sminuire però il vero big-match della giornata di oggi, quello che vedrà Kobe Bryant e Kevin Durant sfidarsi fino all’ultimo canestro. L’ultima partita della notte sarà Los Angeles Clippers-Portland Blazers. La domanda che tutti si fanno è: riusciremo a sopravvivere ad una notte come questa? E’ ancora presto per dirlo.

    Boston Celtics – Miami Heat

    Boston e Miami si sono già affrontate un’altra volta in stagione, e a vincere, anche se sarebbe meglio dire stravincere, furono gli Heat (120-107). Sono passati tre mesi da quel giorno, e poche cose sembrano essere cambiate. Dopo un periodo di leggera flessione infatti, Miami ha ripreso a correre, trascinata dai big three, che come lo scorso anno fanno spesso e volentieri la differenza. Momento di forma completamente opposto invece in casa Boston, con i Celtics reduci da sei ko consecutivi, che di fatto hanno annullato gli altrettanti successi ottenuti ad inizio 2013. Tutte ci fa credere ad uno sgambetto di Ray Allen ai suoi vecchi compagni di squadra. Anche voi la pensate così? Pronostico: 2

    Los Angeles Lakers – Oklahoma City Thunder

    Russell Westbrook sarà un fattore anche stasera? | ©FREDERIC J. BROWN/Getty Images
    Russell Westbrook sarà un fattore anche stasera? | ©FREDERIC J. BROWN/Getty Images

    E’ una delle partite più sentite di quest’anno. I Lakers di Mike D’Antoni ospitano la migliore squadra fin qui della lega, gli Oklahoma City Thunder. L’ultimo successo contro i Jazz di due giorni fa non può e non deve accontentare i tifosi dei giallo-viola, che si aspettano oggi la definitiva rinascita. Battere i Thunder infatti significherebbe prendere consapevolezza, forse per la prima volta quest’anno, dei propri mezzi, e spazzare in un colpo solo tutte le critiche (giuste) piovute fin da inizio stagione. C’è un però: l’avversario si chiama Oklahoma, appunto. Se prendiamo la difesa dei Lakers e l’attacco dei Thunder, allo stato attuale delle cose, in pochi potrebbero credere ad un successo dei californiani. D’altronde il precedente è lì, pronto sempre a parlare. Forse è ancora troppo presto per pronosticare i Lakers vincenti, e per questo diamo fiducia agli ospiti. Pronostico: 2

    Los Angeles Clippers – Portland Blazers

    Stavolta diciamo Clippers. Nonostante l’assenza di Chris Paul, nonostante i problemi mostrati dai rossoblu di California di recente (4 ko consecutivi), non ce la sentiamo di assegnare a tavolino la vittoria agli ospiti. Aldridge e Lillard non si offendano, ma reputiamo singolare che anche oggi i Clippers perdano, per di più contro la stessa squadra del giorno prima. Pur essendo fuori casa, pur essendo senza Chris Paul, Griffin e compagni sono stati ad un passo dalla vittoria, recuperando un svantaggio di nove punti nell’ultimo quarto. Se una squadra di Los Angeles deve vincere questa sera, noi scommettiamo sui Clippers. Pronostico: 1

    Pronostici Nba di oggi 27 gennaio

    Celtics – Heat 2
    Lakers – Thunder 2
    Clippers – Blazers 1
    Magic – Pistons 2
    Grizzlies – Hornets 1
    Knicks – Hawks 1
    Mavericks – Suns 1

  • NBA: Bryant clamoroso, Lakers vincenti. Chicago ok

    NBA: Bryant clamoroso, Lakers vincenti. Chicago ok

    Una serata per certi versi storica quella appena conclusasi in America. Gli appassionati Nba hanno infatti potuto godere di prestazioni d’altissimo livello. E’ normale che i titoli delle prime pagine dei giornali questa mattina saranno tutti per Kobe Bryant, che contro i Jazz ha sfiorato una tripla doppia clamorosa (14 punti, 14 assist, 9 rimbalzi), rendendo ancora più spettacolare la vittoria dei Lakers su Utah allo Staples Center. Ma prima del match disputatosi a Los Angeles, gli spettatori hanno sognato guardando l’infinita sfida tra Hawks e Celtics, risoltasi soltanto dopo due overtime a favore di Atlanta. Come non sottolineare poi i 35 punti di Kyrie Irving nel successo di Cleveland sui Bucks e i 30 di James Harden contro gli Hornets. Ma riviviamo tutte le emozioni della notte nel racconto di oggi.

    Los Angeles Lakers – Utah Jazz 102-84

    Clamoroso Kobe Bryant con 14 punti, 14 assist e 9 rimbalzi | ©Harry How/Getty Images
    Clamoroso Kobe Bryant con 14 punti, 14 assist e 9 rimbalzi | ©Harry How/Getty Images

    Come vi avevamo anticipato nei pronostici di ieri (a proposito, 9 prese su 10), i Lakers sono tornati alla vittoria che mancava dal 16 gennaio scorso, quando sempre allo Staples Center i giallo-viola avevano battuto i Bucks con un punteggio simile (104-88). Quella di stanotte è la vittoria del gruppo, dove ad esaltarsi non è il singolo ma l’orchestra, grazie alla tanto famosa quanto agognata chemistry. Ed è così che Bryant si trasforma in assist-man, firmando 14 assist (12 soltanto nei primi tre periodi). Kobe fece qualcosa di simile undici anni fa, quando contro i Wizards mise a referto il suo personale career-high, quindici assist. Quando vedi Bryant interagire con i compagni di squadra allora capisci che qualcosa sta davvero cambiando nei Lakers. E dunque ti sembra quasi normale che Metta World Peace infili cinque bombe, che Nash si limiti a 2 assist, che Howard torni a brillare (17 punti e 13 rimbalzi), e via così all’infinito. Immaginiamo sia contento pure Pau Gasol (15), nonostante per lo spagnolo sia una rogna partire sempre dalla cara bench.

    Chicago Bulls – Golden State Warriors 103-87

    Anche la vittoria dei Bulls sui Warriors era facilmente pronosticabile, sopratutto (paradossalmente) dopo le vittorie di Stephen Curry e compagni contro Clippers e Thunder in meno di tre giorni. Chicago ha messo da subito le cose in chiaro, chiudendo il primo quarto avanti 31-13. Stavolta non è servito un Belinelli in versione “Shot”, con il Beli che si è riposato segnando 3 punti in 17 minuti. Il migliore dei Bulls è stato Kirk Hinrich con 25 punti. Tra gli ospiti invece brilla ancora David Lee, che chiude la serata con 23 punti e 6 rimbalzi.

    Atlanta Hawks – Boston Celtics 123-111 (2 OT)

    Chi la fa, l’aspetti. Dice così il proverbio e gli Hawks hanno dimostrato di conoscerlo alla perfezione, ricambiando Boston con la stessa moneta usata dai Celtics il 5 gennaio scorso, quando batterono proprio Atlanta 89-81 dopo una rimonta importante. Stanotte i punti recuperati da Horford e compagni sono stati 27, sebbene ci siano voluti due overtime per avere la meglio su KG (24) e Rajon Rondo, per la seconda serata consecutiva in tripla doppia (16 punti, 11 assist, 10 rimbalzi). Lo stesso Al Horford (7 punti nel secondo overtime) insieme a Kyle Horver (27, 8/11 da tre) ha contribuito in maniera decisiva al successo dei padroni di casa. Continua dunque la striscia negativa di Boston, al loro sesto ko consecutivo.

    Dallas Mavericks – San Antonio Spurs 107-113

    Se non ci fossero i Thunder ad ovest parleremmo degli Spurs come la migliore squadra della lega. Ennesima vittoria di San Antonio, che viola il parquet di Dallas conquistando un successo super meritato. Alla vigilia di questa partita avevo dato fiducia ai Mavericks, convinto che la stanchezza potesse giocare un fattore decisivo nelle gambe degli ospiti. Niente di tutto invece. Anche in assenza di Tim Duncan, gli Spurs sono riusciti ad avere la meglio, anche facilmente, di Dallas, con un Tony Parker ancora in grande forma (23 punti e 10 assist).

    Miami Heat – Detroit Pistons 110-88

    Battendo Detroit gli Heat hanno conquistato la quarta vittoria consecutiva, ribadendo se ce ne fosse bisogno la leadership nella Eastern Conference. Eccetto il primo quarto (30-31 per gli ospiti), la partita è sempre stata sotto il controllo di Miami, che ha trovato in Dwyane Wade (29) e LeBron James (23). Ed è così che la vittoria degli Heat passa quasi in secondo piano di fronte al canestro da metà campo di un simpatico nanetto di 50 anni, che realizza il tiro della vita e si porta a casa 75 mila dollari ed un abbraccio affettuoso di LeBron. Robe da pazzi.

    Sacramento Kings – Oklahoma City Thunder 95-105

    Dopo il ko nell’ultima partita contro gli Warriors, i Thunder tornano subito alla vittoria battendo in trasferta i Kings. Riprende confidenza col canestro anche Russell Westbrook, reduce da un’inguardabile 3/21 dal campo, che chiude la serata mettendo a referto 18 punti e 14 assist. Non spendiamo ormai più aggettivi per Kevin Durant (24), ma la schiacciata terrificante di stanotte crediamo se la dimenticheranno in pochi.

    Cleveland Cavaliers – Milwaukee Bucks 113-108

    Ritrovarsi sopra di 20 punti nel terzo quarto sul parquet di Cleveland per poi perdere miseramente. E’ quanto successo ai Bucks stanotte, incapaci di reagire allo show di uno dei migliori attori dell’Nba, tale Kyrie Irving, che dopo la convocazione all’All Star Game come riserva segna 35 punti d’oro nella vittoria dei Cavaliers, a cui ormai nessuno più credeva.

    Washington Wizards – Minnesota Timberwolves 114-101

    Bentornato John Wall. Alla sua prima apparizione da titolare in questa stagione, John Wall (14) e Jordan Crawford (19) stendono le velleità dei Twolves, e confermano la ripresa dei Wizards. Inutili per gli ospiti i 14 punti di Luke Ridnour e i 18 di Derrick Williams.

    Memphis Grizzlies – Brooklyn Nets 101-77

    Dopo otto vittorie nelle ultime nove partite, si ferma la corsa dei Nets sul campo dei Grizzlies. I padroni di casa esultano con i 20 punti di Marc Gasol e i 14 di Mike Conley. Ottima prestazione del collettivo per Memphis, che manda in doppia cifra sette giocatori. Top scorer degli ospiti è Brook Lopez con 18 punti.

    New Orleans Hornets – Houston Rockets 82-100

    Chiudiamo il racconto della serata con il one-man show di James Harden. Barbanera segna 30 punti nel successo in trasferta dei Rockets su New Orleans. Houston sempre avanti nel punteggio, con gli Hornets che oltre a cambiare il proprio nome ora rischiano anche di perdere la faccia.

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 28-12
    2. Knicks 26-14
    3. Bulls 26-16
    4. Pacers 26-17
    5. Nets 26-17
    6. Hawks 25-18
    7. Bucks 22-19
    8. Celtics 20-23
    9. 76 ers 17-25
    10. Pistons 16-27
    11. Raptors 16-27
    12. Magic 14-28
    13. Cavaliers 12-32
    14. Wizards 10-31
    15. Bobcats 10-32

    Classifica Western Conference

    1. Thunder 34-10
    2. Spurs 35-11
    3. Clippers 32-12
    4. Grizzlies 28-14
    5. Warriors 26-16
    6. Nuggets 26-18
    7. Jazz 23-20
    8. Rockets 23-22
    9. Blazers 21-21
    10. Timberwolves 17-23
    11. Lakers 18-25
    12. Mavericks 18-25
    13. Kings 16-28
    14. Suns 15-28
    15. Hornets 14-29

    Nba Top 10 25 gennaio

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  • All Star Game 2013, tra le riserve brillano Irving e George

    All Star Game 2013, tra le riserve brillano Irving e George

    In nottata è stato completato il roster dell’All Star Game 2013 con le riserve delle due squadre. Poche le sorprese al momento dell’annuncio ufficiale, con i nomi delle 14 riserve (sette per ciascun quintetto) ampiamente pronosticati alla vigilia. Tra questi non figura il nome di nessuno dei nostri italiani. Lascia sinceramente l’amaro in bocca non vedere nella Western Conference il nostro Danilo Gallinari, che dopo un’ottima prima parte di stagione avrebbe forse meritato una considerazione maggiore da parte del pubblico statunitense. Ricordiamo che la grande sfida tra i giocatori migliori della Eastern e Western Conference si terrà il prossimo 17 febbraio allo Toyota Center di Houston, in Texas, sede dell’All Star Game di quest’anno. Conosciamo i nomi dei protagonisti.

    All Star Game 2013, the starters 

    EASTERN CONFERENCE – Immancabili i due diamanti di Miami, LeBron James e Dwyane Wade, anche in questa stagione trascinatori degli Heat, attualmente al primo posto in classifica ad Est. Ci sono anche Rajon Rondo e Kevin Garnett per Boston. Insieme a loro infine Carmelo Anthony, leader incontrastato dei New York Knicks, seconda forza della Conference.

    WESTERN CONFERENCE – Dall’altra parte della costa americana la California offre Kobe Bryant (insieme a KG e Timmy il veterano della manifestazione) e Dwight Howard per i Lakers, Chris Paul e Blake Griffin per i Clippers. Come ciliegina sulla torta l’immancabile Kevin Durant, il miglior realizzatore dell’intera lega, protagonista insieme ai Thunder di una stagione fin qui assolutamente da incorniciare.

    The reserves 

    Kyrie Irving tra le riserve della Eastern Conference | ©Chris Chambers/Getty Images
    Kyrie Irving tra le riserve della Eastern Conference | ©Chris Chambers/Getty Images

    EASTERN CONFERENCE – C’è Chris Bosh, e non poteva essere altrimenti, che va così ad unirsi ai big two di Miami. I Bulls piazzano invece Luol Deng e Joakim Noah, alla sua prima partecipazione all’All Star Game. Ma c’è anche Tyson Chandler dei Knicks e Jrue Holiday dei Sixers. Infine menzione particolare per Paul George dei Pacers e sopratutto Kyrie Irving dei Cavaliers, miglior rookie del 2011 e anche quest’anno spettacolare nonostante Cleveland faccia enorme fatica.

    WESTERN CONFERENCE – Ovest mette invece in mostra Tony Parker e Tim Duncan dei Spurs, Russell Westbrook dei Thunder, James Gillette Harden, chiamato a fare gli onori di casa, LaMarcus Aldridge dei Portland Blazers (dispiace per l’assenza di Lillard), David Lee della sorpresa Warriors e Zac Randolph dei Memphis Grizzlies.

    All Star Game 2013: il roster definitivo

    Eastern Conference titolari

    Dwyane Wade (Heat): 9^ partecipazione
    Rajon Rondo (Celtics): 4^ partecipazione
    LeBron James (Heat): 9^ partecipazione
    Carmelo Anthony (Knicks): 6^ partecipazione
    Kevin Garnett (Celtics): 15^ partecipazione

    Western Conference titolari

    Kobe Bryant (Lakers): 15^ partecipazione
    Chris Paul (Clippers): 6^ partecipazione
    Kevin Durant (Thunder): 4^ partecipazione
    Dwight Howard (Lakers): 7^ partecipazione
    Blake Griffin (Clippers): 3^ partecipazione

    Eastern Conference reserve

    Chris Bosh (Heat): 8^ partecipazione
    Luol Deng (Bulls): 2^ partecipazione
    Jrue Holiday (76 ers): 1^ partecipazione
    Tyson Chandler (Knicks): 1^ partecipazione
    Kyrie Irving (Cavaliers): 1^ partecipazione
    Joakim Noah (Bulls): 1^partecipazione
    Paul George (Pacers): 1^ partecipazione

    Western Conference riserve

    Tim Duncan (Spurs): 14^ partecipazione
    Tony Parker (Spurs): 5^ partecipazione
    Russell Westbrook (Thunder): 3^ partecipazione
    LaMarcus Aldridge (Blazers): 2^ partecipazione
    David Lee (Warriors): 2^ partecipazione
    Zach Randolph (Grizzlies): 2^ partecipazione
    James Harden (Rockets): 1^ partecipazione

    LE DIVISE DELL’ALL STAR GAME 2013

  • NBA: Gallinari e Belinelli vincono, Lakers giù

    NBA: Gallinari e Belinelli vincono, Lakers giù

    Serata Nba scoppiettante quella appena trascorsa. Gallinari e Belinelli vincono rispettivamente contro Houston Rockets e Detroit Pistons, due vittorie ampiamente pronosticate alla vigilia. Così come il successo dei Warriors sui Thunder alla Oracle Arena, dove la prestazione sottotono (per usare un eufemismo) di Russell Westbrook ha messo in ombra persino Kevin Durant e i suoi 33 punti. Vittoria più sofferta del previsto invece per Miami, a cui serve un overtime preceduto da una pazzesca rimonta per avere la meglio sui Raptors. Continua infine il momento negativo dei Los Angeles Lakers, sconfitti stanotte dai Grizzlies di Marc Gasol, nonostante i 29 punti di Kobe Bryant. Piove sul bagnato nella terra dei californiani, con Howard che esce nel secondo quarto per infortunio.

    Gallinari e Belinelli vedono i play-off

    Danilo Gallinari ancora vincente | ©Doug Pensinger/Getty Images
    Danilo Gallinari ancora vincente | ©Doug Pensinger/Getty Images

    Il Gallo si sbarazza del Barbanera trascinando Denver sempre più in alto. Con i bookmakers che davano alla vigilia favoriti i texani, Gallinari (18) in collaborazione con Ty Lawson (21) e Wilson Chandler (20, dalla panchina) trionfa al Toyota Center di Houston per 105-95. Mr Gillette è ancora una volta il migliore dei suoi con 23 punti e 7 assist, ma se il resto della squadra viene preso come esempio da Leopardi per il suo nulla cosmico i conti alla fine rischiano di non tornare mai.

    Seconda vittoria casalinga consecutiva per i Chicago Bulls, che superano di tre lunghezze (85-82) i Pistons grazie all’ultimo canestro del nostro Beli. La vittoria dei Tori rossi porta la firma originale di Jimmy Butler (18) e di un fantastico Joakim Noah a rimbalzo (18, again). Prezioso anche l’apporto di Taj Gibson (14) dalla panchina. Per Marco Belinelli serata ancora da incorniciare dopo quella contro i Lakers, nonostante i soli cinque punti segnati (2/6 dal campo) in 21 minuti giocati.

    Lakers e Thunder, due sconfitte diverse

    Senza voler aprire il triste libro del Piccolo chimico possiamo intuire come le due sconfitte subite dai Lakers e dai Thunder questa notte abbiano un peso specifico completamente opposto. Da una parte infatti abbiamo una squadra che comunque detiene il miglior record della lega (33-10) e difficilmente incontrerà ulteriori ostacoli nella marcia verso i play-off. Dall’altra invece abbiamo un quintetto che non ha né capo né coda. D’accordo, la copertina può anche essere la più bella del mondo, ma se dentro non hai contenuti col cavolo che diventi un best-seller.

    E così Kobe Bryant può segnare altri 20 mila punti, Mike D’Antoni può pure continuare a sorridere manco fosse Ronaldinho, che ecco quasi per magia materializzarsi lo scary-movie più spassoso di tutta l’Nba: Lakers out. A tutto questo aggiungiamoci anche che Howard si è nuovamente infortunato. Va da sé che la situazione non è affatto da peace and love in quel di Los Angeles.

    Quelli di Oklahoma invece possono permettersi di perdere anche tutte le partite da qui alla fine della stagione che tanto non rischierebbero ugualmente la qualificazione ai play-off. Dopo aver vestito i panni di Attila contro i Lakers e quelli da marziano contro i Clippers, Durant conosce anche il sapore della sconfitta contro Curry (31) e le altre allegre marmotte dei Warriors. Serata da dimenticare in fretta per Westbrook, protagonista in negativo di un orrido 3/21 dal campo, roba da chiedere al primo che capita una busta per ripararsi dalla dea Vergogna.

    LeBron conosce l’Hakuna matata

    Dal suo arrivo la Florida si è trasformata nella grande terra dei re, dove l’aria è più pulita, l’acqua non finisce mai, e il cibo è sconfinato. LeBron James, alias il Re Leone, le ha cantate ai Raptors, neanche fossero le famigerate iene lanciate all’attacco da Scar. E così, con il fido Wade (35), ha incantato il pubblico dell’American Airlines recitando alla perfezione l’Hakuna matata (31 punti, 10 rimbalzi, 11 assist), indicando la via maestra agli Heat. In fondo che preoccupazioni ci sono quando c’è il Prescelto in campo? Hakuna matata.

    Nba, tutti i risultati di oggi 23 gennaio 2013

    Bobcats – Hawks 92-104
    Heat – Raptors 123-116 (ot)
    Bulls – Pistons 85-82
    Grizzlies – Lakers 106-93
    Rockets – Nuggets 95-105
    Timberwolves – Nets 83-91
    Spurs – Hornets 106-102
    Jazz – Wizards 92-88
    Kings – Suns 96-106
    Blazers – Pacers 100-80
    Warriors – Thunder 104-99

    Classifica Eastern Conference

    1.  Heat 27-12
    2. Knicks 25-14
    3. Nets 26-16
    4. Bulls 25-16
    5. Pacers 26-17
    6. Hawks 24-18
    7. Bucks 22-18
    8. Celtics 20-21
    9. 76 ers 17-25
    10. Pistons 16-26
    11. Raptors 15-27
    12. Magic 14-27
    13. Cavaliers 11-32
    14. Bobcats 10-32
    15. Wizards 9-31

    Classifica Western Conference

    1. Thunder 33-10
    2. Spurs 34-11
    3. Clippers 32-11
    4. Grizzlies 27-14
    5. Warriors 26-15
    6. Nuggets 26-18
    7. Jazz 23-19
    8. Rockets 22-22
    9. Blazers 21-21
    10. Timberwolves 17-22
    11. Mavericks 18-24
    12. Lakers 17-25
    13. Kings 16-27
    14. Hornets 14-28
    15. Suns 14-28

    Le 10 migliori giocate della notte

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