Tag: kevin constant

  • Lancio di banane a Constant durante Atalanta-Milan

    Lancio di banane a Constant durante Atalanta-Milan

    Negli occhi di tutti i tifosi c’è ancora presente l’immagine di Dani Alves che prima di battere un calcio d’angolo in Villarreal-Barcellona prende una banana che gli è piovuta dagli spalti, la sbuccia e se la mangia. Dopo quel gesto si è subito mossa la solidarietà di colleghi calciatori, altri personaggi dello sport, dello spettacolo e della politica, ma anche gente comune, che hanno realizzato i cosiddetti “Banana Selfie”: autoscatti con la banana che hanno intasato il mondo di Twitter per diversi giorni a seguire.

    A quanto pare però questo gesto non è servito da lezione morale a tutti, ieri infatti un fatto simile a quello di Dani Alves si è verificato a Bergamo, durante Atalanta-Milan nei confronti del terzino di colore dei rossoneri Kevin Constant.

    Dopo i cori ed i Buu razzisti, quindi anche in Serie A è sbarcato il lancio di banane.

    Kevin Constant mostra all'arbitro la banana raccolta
    Kevin Constant mostra all’arbitro la banana raccolta

    Il fatto è avvenuto intorno alla metà del secondo tempo quando dagli spalti dell’ “Atleti Azzurri d’Italia” di Bergamo sono piovute in campo due banane, la prima l’ha raccolta De Jong, che a fine gara ha voluto dire la sua con un tweet dove apostrofa come ignoranti i colpevoli di atti e gesti razzisti, che poi l’ha gettata via. Il secondo frutto invece l’ha raccolto Constant che l’ha mostrato all’arbitro. In campo è piovuta anche un’innocua cannula di quelle che vengono sparate dagli spalti e che all’inizio, da alcuni siti d’informazione, era stata scambiata per un ben più pericoloso coltello.

    In attesa dei provvedimenti del Giudice Sportivo, si parla di una probabile squalifica per il settore colpevole del lancio, hanno voluto esprimere il proprio parere i due tecnici come si legge dalle parole riportate dell’Ansa.

     Non credo che ci sia molto da dire. Un episodio negativo, complimenti ai ragazzi che hanno continuato a giocare con professionalità. Speriamo che sia individuato il responsabile e si allontanato dal calcio per sempre.

    Questo il commento piuttosto sconsolato dell’allenatore del Milan Clarence Seedorf, a cui ha fatto eco quello più diretto e duro del tecnico nerazzurro Stefano Colantuono, sempre riportato dall’Ansa:

    L’unica cosa che posso dire, visto che siamo in tema di frutta, è che a chi ha tirato la banana andrebbe tirata una noce di cocco, ma qui, in testa.

    Un episodio che, a prescindere dalle decisioni che prenderà il Giudice Sportivo Tosel, fa comunque riflettere, dov’è finita tutta quella solidarietà post Caso Dani Alves e susseguente Banana Selfie se poi ci ritroviamo nuovamente a raccontare e commentare questi eventi?

     

  • Pazzini e Balotelli abbattono il Genoa: Milan vicino al Napoli

    Pazzini e Balotelli abbattono il Genoa: Milan vicino al Napoli

    Genoa-Milan non si preannunciava una partita tranquilla. Il pronostico si è avverato e uno dei fautori del suo avvenire è stato il direttore di gara Damato, letteralmente disastroso sia da una parte che dall’altra. Fra rigori non dati ed espulsioni mancate, l’arbitro di Barletta ha inciso e non poco sul match di Marassi. Si comincia subito al 22′ del primo tempo quando Portanova interviene da dietro duramente sulle gambe di Pazzini. Il bomber rossonero, uomo più in forma del Diavolo, zoppica vistosamente ed è pronto ad uscire per lasciare spazio a Balotelli. Il destino è però amico del Milan perchè pochi istanti prima di abbandonare il campo, De Sciglio mette in mezzo un buon cross male allontanato dalla difesa. Il pallone schizza proprio sul destro di Pazzini che con una potenza singolare riesce a battere Frey portando il Milan in vantaggio.
    Al 25′ entra dunque Balotelli e il Pazzo si accomoda in panchina con il ghiaccio sulla gamba colpita: ancora non si sa se l’ex giocatore dell’Inter possa essere disponibile per il delicato match di martedì contro il Barcellona. Il Genoa, trovatosi improvvisamente sotto, non ci sta e diventa più aggressivo. In più di un’occasione i rossoblu hanno invocato il calcio di rigore. La moviola ha poi dimostrato che i genoani avevano ragione solo in due episodi: mano di Niang non sanzionata e spinta dello stesso francese su Granqvist. Arbitraggio a favore del Milan? Non proprio perchè anche i rossoneri hanno di che recriminare.

    Mario Balotelli ha segnato il secondo gol nella vittoria del Milan sul Genoa | © GIUSEPPE CACACE/Stringer / Getty Images
    Mario Balotelli ha segnato il secondo gol nella vittoria del Milan sul Genoa | © GIUSEPPE CACACE/Stringer / Getty Images

    BOLLETTINO DI GUERRA – Per il Milan si tratta di un vero bollettino di guerra. Gli interventi duri e decisi dei genoani, spesso anche cattivi, hanno causato un infortunio pesante in casa rossonera. Pazzini ko, Mexes anche: il francese è rimasto acciaccato e non ha proseguito la ripresa. Da segnalare le mancate espulsioni a Bertolacci (intervento killer su Muntari in netto ritardo) e Bovo (falcione da dietro a Constant) senza scordarsi della possibile espulsione iniziale di un Portanova decisamente troppo agitato. A rimetterci le penne è stato Constant che, dopo l’intervento di Bovo, ha perso completamente la testa scatenando una mini rissa: l’intervento del Genoano è stato duro e brutto, la reazione anche ma il rossonero non doveva reagire così. Non è una corrida ma Genoa-Milan.

    BOVO PALO, BALO GOL – Il Genoa scende in campo nella ripresa con un piglio diverso, decisamente più aggressivo volto a cercare il pareggio. Il Grifone ci va veramente vicino quando Bovo colpisce il palo direttamente da calcio di punizione. Potrebbe essere l’inizio di un’altra partita ma il Milan, zitto zitto, viene fuori e su un’azione nata da corner trova il secondo gol. Sul pallone respinto dalla difesa Zapata è bravo a rimettere il pallone dentro per Balotelli che batte Frey con un tocco sontuoso. Tutto finito? Nemmeno per idea perchè come detto il Milan si ritrova con l’uomo in meno e gli ultimi 25′ minuti circa di gioco sono un assedio genoano al fortino di Abbiati. Lo stesso portierone rossonero è bravissimo a salvare su Jorquera e Granqvist. Il Milan esce quindi da Marassi con tre punti pesantissimi per il campionato: adesso Allegri dovrà schierare una squadra simile anche al Camp Nou ma con un avversario ben diverso che, 11 contro 10, difficilmente lascia scampo: il Barcellona di Leo Messi.

  • Come d’incanto Pato, Milan-Malaga 1-1

    Come d’incanto Pato, Milan-Malaga 1-1

    Termina in parità il match di Champions League Milan-Malaga. A San Siro il risultato finale è 1-1. Al vantaggio iniziale ospite firmato Eliseu al 40′, la squadra di Allegri risponde con Pato a metà ripresa. In classifica i rossoneri si confermano al secondo posto del Girone C con 5 punti. Il Malaga invece, in virtù del punto conquistato, ha ottenuto la qualificazione agli ottavi di finale. Irraggiungibile infatti per Anderlecht (4 punti) e Zenit (3 punti) quando ormai mancano soltanto due partite al termine di questa prima fase. Per il Milan sarà cruciale la trasferta in Belgio del prossimo 21 ottobre. Tre punti rappresenterebbero un passo in avanti decisamente importante, perché poi nell’ultima partita contro lo Zenit sarà sufficiente anche un pareggio per andare agli ottavi. I russi sono invece obbligati a vincere contro il Malaga già qualificato e a San Siro. Impresa che anche per Spalletti suona come una mission impossible.

    AC Milan v Malaga CF - UEFA Champions League
    Per Pato è il quinto gol in Champions. Quattro contro club spagnoli | ©Claudio Villa/Getty Images

    RINASCITA PATO – Non segnava da 11 mesi esatti. L’ultimo gol, sempre in Champions League, contro il Viktoria Plzen in trasferta (2-2). Il brasiliano conferma la sua etichetta di Torero, che lo vuole a segno spesso e volentieri con le squadre spagnole. Quella contro il Malaga è il quinto gol in Coppa Campioni del Papero. Quattro di questi realizzati quando difronte c’erano club iberici. Oltre al colpo di testa sul perfetto cross di Constant che è valso il pareggio finale, Pato ha dato discreti segni di affidabilità dal punto di vista fisico. Un match sicuramente non brillantissimo per il carioca, ma comunque importante per il gol ritrovato.

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    Manuel Pellegrini ieri sera a San Siro | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    FAVOLA MALAGA – Da esordiente a regina. Pellegrini, il tecnico filosofo, è riuscito a costruire uno dei giocattoli migliori in campo europeo. In estate la squadra del cileno era considerata come la terza forza del girone, con Zenit e Milan un gradino sopra. Pochi mesi dopo la realtà ha visto un Malaga imprendibile. Se qualcuno avesse detto tre mesi fa che Isco e compagni avrebbero avuto la qualificazione in tasca con due giornate d’anticipo (forse) sarebbe stato preso per pazzo. Dopo le prime tre vittorie dell’andata invece la sorpresa iberica si è trasformata in normalità.

    Pagelle Milan-Malaga 1-1 (06-11-2012)
    Abbiati 6: inoperoso per tutto i 90′ minuti a parte quando deve raccogliere il pallone dopo il lampo di Eliseu.
    Abate sv: esce quasi subito per un infortunio muscolare. (De Sciglio 6, discreto l’impatto sulla partita del giovane terzino, si limita al compitino senza difficoltà).
    Mexes 6: titolare inamovibile della difesa rossonera, anche ieri sera il francese vive una serata tranquilla.
    Bonera 6: rientra dopo il turno di squalifica in campionato. Dopo gli addii di Nesta e Thiago, l’ex Parma è sempre più leader lì in mezzo.
    Constant 6,5: aveva destato già grande impressione contro il Chievo, buone sensazioni confermate anche contro il Malaga. Suo il cross per Pato al 73′.
    Montolivo 6,5: leader carismatico del centrocampo. Il vuoto di Pirlo inizia ad essere meno preoccupante.
    De Jong 5: ha sulla coscienza Isco in occasione dell’assist per Eliseu. Il suo errore poteva costare molto caro.
    Emanuelson 5,5: non è brillante come in altre occasioni. Forse paga un po’ di stanchezza. (Robinho sv)
    El Shaarawy 5,5: forse la più brutta prestazione da due mesi a questa parte. Se ne accorge anche Allegri che lo sostituisce a venti minuti dal termine con Boateng (5,5)
    Bojan 7: il migliore in campo ieri sera. Con la sua prestazione maiuscola mette in ombra gli esterni e si guadagna persino i complimenti presidenziali di Silvio Berlusconi.
    Pato 6: guadagna la sufficienza grazie al gol. Rete fondamentale per il Papero, pronto alla resurrezione che tutti i tifosi del Milan attendono da mesi.
    Allegri 6,5: la tempesta è passata. Sta vincendo una delle scommesse più importanti, quella di Constant terzino sinistro. Ha stravinto quella di El Shaarawy. Non ha ascoltato i critici che consideravano Montolivo in mediana come un insulso per il calcio. E adesso è pronto a divertirsi con Bojan e Pato.

    Il video di Milan-Malaga 1-1 [jwplayer config=”60s” mediaid=”159367″]

  • Joaquin cancella il Milan di Allegri a Malaga

    Joaquin cancella il Milan di Allegri a Malaga

    A Malaga il Milan coglie la terza sconfitta consecutiva dopo i ko nel derby e contro la Lazio sabato. Non è bastata quindi l’ennesima rivoluzione di Allegri, che ha schierato i rossoneri con una difesa a tre. A Milanello qualcosa di simile non si vedeva dai tempi di Zaccheroni. La difesa a tre di ieri sera si trasformava spesso in una difesa a cinque, con De Sciglio e Constant che arretravano sulla linea dei difensori quando la palla era in possesso dei padroni di casa. A decidere il match di ieri sera è stato un gol di Joaquin al 64′, sul bel passaggio di Iturra. Lo stesso Joaquin aveva fallito un calcio di rigore piuttosto generato che l’arbitro aveva concesso alla fine del primo tempo. Con il risultato della Rosaleda il Milan resta al secondo posto in classifica, con lo Zenit a un solo punto di distanza.

    L’INEDITO DI ALLEGRI – Forse il sogno nascosto del Conte Max è quello di partecipare a X-Factor, visto il lavoro certosino sugli inediti che sta compiendo nell’ultimo periodo. Dal 4-2-3-1, che qualcosa di buona aveva portato, si è passati ieri alla difesa a tre, un pugno negli occhi per i tifosi del Milan, che considerano la linea dei tre dietro come l’anticalcio per eccellenza o quantomeno sinonimo di un atteggiamento da provinciale. Tra Acerbi, Mexes, Bonera sinceramente non sapremo chi eleggere come peggiore. L’ex Chievo ha toppato clamorosamente nell’azione del gol di Joaquin; il francese ogni tanto si prendeva qualche pausa di riflessione che in questo momento sono l’ultima cosa che serve al Diavolo; Bonera invece veniva saltato sistematicamente, come se fosse un ragazzino qualsiasi,  quando invece dovrebbe essere il leader della difesa (secondo Allegri). L’aggravante poi, che condanna insindacabilmente la difesa del Milan, è rappresentata dai lanci lunghi (per usare un eufemismo) che venivano effettuati ogni volta che il Malaga perdeva palla in attacco. Quando nei giornali leggiamo che il Milan ha venduto anche la propria anima non dobbiamo pensare a chissà quale ingarbuglio metafisico. Basta vedere la paura e il conseguente (non) gioco espresso in campo. Sia in Italia che in Europa, quest’ultima la casa del Milan. 

    LE PAGELLE DI MALAGA-MILAN 1-0 
    Amelia 6,5: stavolta il portiere romano si è disimpegnato egregiamente, sia nelle uscite sia quando è stato chiamato in causa da fuori area. Candreva cancellato.
    Bonera 5: generoso l’ex Parma, ma a questo Milan la generosità non basta. Isco e Saviola spesso e volentieri lo saltano con troppa facilità.
    Mexes 5: schierato al centro della difesa a tre, il francese ha dalla sua soltanto il fisico. Il resto (testa-gamba) non può essere da Milan.
    Acerbi 4,5: mezzo punto in meno rispetto ai suoi compagni di reparto per l’amnesia nell’azione che ha portato al gol di Joaquin. L’azzardo di Allegri nel schierarlo titolare ieri sera si è rivelato un mezzo flop. (33′ st: Bojan 4,5)
    De Sciglio 6,5: dopo Amelia il migliore in campo. Dalla sua fascia sono arrivati i cross più pericolosi che non sono stati però concretizzati in rete dai suoi compagni. Il ragazzo farà strada.
    Constant 5: molti errori sul piano tecnico, anche banali, oltre al fallo che ha poi decretato il penalty in favore del Malaga. E’ però incoraggiante che non sia stato il peggiore in campo per una notte. (25′ st: Pato 4,5)
    Ambrosini 5,5: la buona volontà il capitano ce la mette ma il centrocampo del Malaga finisce per straripare nella ripresa. Quando Pellegrini dice che il Milan è venuto alla Rosaleda difendendosi con 8 uomini si riferisce anche a lui.
    Montolivo 6: positivo e propositivo nel primo tempo, cala come il resto della squadra nel secondo tempo. Buona l’intesa con De Sciglio.
    Emanuelson 5,5: stavolta non ha reso quanto nelle altre partite, forse perché la fascia destra era più per De Sciglio che per lui. Nel primo tempo confeziona un assist al bacio per El Shaarawy che il Faraone non riesce a concretizzare in gol.
    El Shaarawy 5: nella valutazione pesano come un macigno gli errori sotto porta del giovane rossonero. Nelle azioni più importanti del Milan ieri sera però il suo nome era sempre presente.
    Pazzini 4,5: trascorre la partita più a far sportellate che calcio. Quando ha tra i piedi o sulla testa i palloni buoni manca il colpo risolutore. Dopo la trasferta di Bologna l’ex Inter è diventato un fantasma (o un pacco).

  • Trofeo Berlusconi alla Juventus, battuto 3-2 un brutto Milan

    Trofeo Berlusconi alla Juventus, battuto 3-2 un brutto Milan

    E’ andato secondo previsioni il trofeo Berlusconi 2012. Vittoria meritata di una Juventus che seppur con qualche defezione di troppo ha addomesticato un Milan troppo brutto per essere vero. Che la rivoluzione estiva non facesse presagire nulla di buono lo si era capito da tempo, ma per quanto visto a San Siro contro i bianconeri la sensazione è che la strada per poter competere riguardo lo scudetto è veramente tanta. Specie dopo l’addio, annunciato da Galliani a fine gara, di Antonio Cassano. Un altro pezzo da novanta che lascia i rossoneri, apparsi contro la Juventus quasi incapaci di tenere testa alla formazione avversaria. Il gol di Robinho in apertura aveva un po’ illuso, ma la pronta risposta di Marchisio, la traversa di Vucinic e il gol di Vidal hanno ribaltato il tutto.

    Nella ripresa uno dei più attesi, Matri, in predicato di passare proprio ai rossoneri, ha tramortito i padroni di casa in gol nel finale, su rigore, con Robinho. Troppo poco per una squadra che nell’ultimo ventennio, per lungo tempo, ha dominato in Italia ed in Europa e che probabilmente per la prima volta sembra cominciare la stagione fuori dalle pretendenti per lo scudetto. Di contro c’è una Juventus che non molla mai, nemmeno quando Carrera decide di partire con diverse novità. Come Marrone, inserito al centro della difesa o Pogba in mezzo al campo.

    Entrambi, nonostante la giovane età, riescono a dire la loro più che egregiamente, in modo cosi da non far sentire troppo le assenze di Chiellini e Pirlo. Due tra i tanti, visto che mancavano anche Buffon, Caceres e Isla. Insomma, non dei novellini. Veramente poche le note liete tra gli uomini di Allegri: l’unica forse è legata a Constant, il cui contributo a centrocampo è stato veramente importante, tale da non fare rimpiangere chi è andato via. Per il resto buone prove per Montolivo, Flamini e Yepes. Per il resto, Robinho a parte, si è visto veramente poco, e sono state gli uomini di maggior talento a tradire i rossoneri: Boateng e Pato su tutti.

    La Juventus alza il trofeo Berlusconi © Claudio Villa/Getty Images

    Passando alla partita nonostante Carrera schieri una Juve rabberciata, con gli inserimenti a sorpresa di Marrone dietro, Padoin e De Ceglie laterali, fa molto meglio di un Milan che di fatto deve fare a meno di Mexes e Ambrosini, mentre Pato comincia dalla panchina. Un intervento errato di Storari su tiro di Flamini spiana la strada a Robinho per il gol illusorio. Sì perché proprio nel giro di un amen ecco che De Ceglie scodella in mezzo per Marchisio il quale in scivolata anticipa Flamini e fulmina Abbiati. Boateng gioca a nascondino e a parte Constant i rossoneri non ci fanno bella figura.

    Dall’altra parte la Juve si da da fare, con Vidal solito guerriero in mezzo al campo, Pogba che si limita a fare il compito assegnato e dunque rispettando le consegne del tecnico e un Vucinic che dopo un inizio in sordina esce allo scoperto centrando una grande traversa. Fa meglio Vidal in chiusura di frazione che sfrutta un fuorigioco applicato male dal Milan battendo col piattone destro Abbiati. Nella ripresa rivoluzione di Carrera che cambia ben 7/11 della squadra, gettando nella mischia fra gli altri Bonucci, Giaccherini, Quagliarella e Matri.

    Nel Milan fa l’ingresso in campo Pato ma di fatto non si vedrà mai. A differenza di Matri, sempre attivo e capace di sfruttare uno svarione del Milan per calare il tris. La dinamicità di Giaccherini rischia di costare casa ai padroni di casa che negli ultimi istanti rientrano in gara dopo che Boateng si fa commettere fallo da un acerbo Masi in area di rigore. Dal dischetto Robinho segna ma non evita una sconfitta giusta. Servono rinforzi, e anche urgentemente, viceversa per i tifosi del Milan potrebbe essere una stagione avara di emozioni. Dall’altro lato continua a crescere la consapevolezza, quella del gruppo juventino, di poter dire la propria con qualsiasi formazione scenda in campo.

    La video sintesi di Milan-Juventus 2-3:
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  • Trofeo Berlusconi, occhi puntati su Zapata e Pogba. Gara particolare per Matri

    Trofeo Berlusconi, occhi puntati su Zapata e Pogba. Gara particolare per Matri

    Arriva ad una settimana dall’inizio del campionato il più classico dei tornei estivi italiani. Il trofeo Berlusconi in programma alle 21 a San Siro tra Milan e Juventus però sarà parecchio diverso dall’ultima edizione. E forse si può anche affermare che mai come nell’ultimo anno di cose, tra un’edizione e l’altra del memorial intitolato al padre del presidente milanista Luigi, ne sono cambiate. Innanzitutto per ciò che riguarda la differenza con la passata stagione: dodici mesi fa infatti l’ambiente rossonero, reduce da quello scudetto che ha interrotto la lunga egemonia dell’Inter, era molto carico, e sognava in grande per l’Italia e l’Europa.

    Dall’altro lato vi era una Juventus piccola piccola, incapace pochi mesi prima di qualificarsi perfino in Europa League, e che vedeva alla guida un Antonio Conte alla prima avventura con una grande squadra. Insomma qualche piccola speranza c’era, ma minore rispetto ai grandi timori causati dalle annate precedenti. Tra fine 2011 e inizio 2012 è successo quello che tutti sanno, ovvero la Juventus capace di ritornare sul tetto d’Italia e il Milan secondo che in estate ha praticamente smantellato una squadra, non solo per via delle clamorose cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic, ma anche causa l’addio di tanti veterani, sovvertendo cosi quella che era la situazione dell’anno precedente. Stavolta infatti è la Juventus che sembra avere qualcosina in più, almeno sulla carta.

    Alessandro Matri © Valerio Pennicino/Getty Images

    Ma non sempre, storicamente, ciò viene considerata una cosa positiva al trofeo Berlusconi: nel corso degli anni infatti ha preso piede una questione scaramantica. Tantissime volte infatti chi ha perso questo incontro, ha poi vinto il campionato. E’ successo perfino la scorsa stagione, quando la Juventus usci sconfitta nonostante il gol di Vucinic, grazie ai gol rossoneri di Boateng e Seedorf. Per ciò che riguarda la condizione delle due squadre vi è da dire che sarà un match dove non ci saranno alcuni dei protagonisti più attesi. Nella squadra bianconera infatti out Chiellini, Caceres, Isla, Pirlo e Buffon. Va meglio ad Allegri che deve fare a solo di Ambrosini e Mexes.

    Al rientro dopo l’esperienza con la nazionale brasiliana Pato, ma ci sarà spazio anche per Constant e Zapata, quest’ultimo osservato speciale in vista della stagione che comincerà presto. Esordio a San Siro anche per Montolivo, mentre non ci sarà, almeno dall’inizio Cassano. Nella Juventus invece la curiosità dei tifosi è rivolta verso Pogba, talentuoso francese chiamato a sostituire Pirlo.

    Situazione paradossale invece per Matri, il quale scenderà in campo con la maglia bianconera ma che presto potrebbe trovarsi a vestire quel rossonero che in serata affronterà d’avversario. Spazio anche per un ritrovato De Ceglie oltre che per Lichtsteiner, negli ultimi giorni nel mirino del Paris Saint Germain. Per le due compagini sarà la prima volta sul campo in sintetico-misto di San Siro che l’Inter ha voluto già collaudare. Per Conte invece le ultime prove tecniche di collegamento con la panchina sulla quale siederà Massimo Carrera.

    Milan – Juventus, le probabili formazioni:
    MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Bonera, Zapata, Antonini; Flamini, Montolivo, Constant; Boateng, Robinho, Pato. Allenatore: Allegri
    JUVENTUS (3-5-2): Storari; Lucio, Bonucci, Barzagli; Lichtsteiner, Vidal, Pogba, Asamoah, De Ceglie; Vucinic, Matri. Allenatore: Carrera

  • Milan, dopo Acerbi Constant. Muntari ko

    Milan, dopo Acerbi Constant. Muntari ko

    A sorpresa il Milan conclude nel giro di 36 ore un doppio acquisto. Il partner d’affari ormai lo conosciamo già. Ieri è stato ufficializzato l’ingaggio del centrocampista Constant. Il francese arriva in prestito dal Genoa, che non meno di 12 mesi fa l’aveva prelevato dal Chievo. Enrico Preziosi e Galliani continuano quindi a intavolare trattative che spesso e volentieri aiutano i rossoneri. Dopo gli arrivi di Boateng ed El Shaarawy, si aggiungono così anche Acerbi e Constant. Ricordiamo che l’ex giocatore del Chievo piaceva al Diavolo già nel gennaio del 2010, ma poi non se ne fece più nulla perché il calciatore aveva già giocato per due diverse società nella stessa stagione. Proprio nel 2010-2011 Constant disputò la sua migliore annata, facendo innamorare Adriano Galliani.

    Fu amore a prima vista. Galeotto un Milan Chievo di due anni fa. Il calciatore di Fréjus (passaporto guineano) venne addirittura accostato a Clarence Seedorf, per la sua eleganza a centrocampo e una tecnica ai piedi invidiabile. L’anno scorso a Genoa non è riuscito a ripetere l’ottima stagione di Verona, nonostante ciò la dirigenza rossonera ha comunque deciso di puntare sul francese 25 enne.

    kevin constant | © Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    Il prestito di Kevin Constant si è reso necessario in seguito al brutto infortunio patito in Nazionale da Sulley Muntari. Il ghanese infatti ha riportato la rottura del legamento crociato al ginocchio sinistro. Il calciatore non riprenderà a giocare prima di 5 o 6 mesi. Per Muntari quindi se ne riparlerà con ogni probabilità dopo le vacanze di Natale.

    L’arrivo del rossoblu spinge Flamini lontano da San Siro. E’ praticamente impossibile che l’ex giocatore dell’Arsenal possa rimanere in rossonero, dal momento che non si decide a rinnovare un contratto il cui valore è più che dimezzato. Sul francese continuano a rincorrersi le voci di un possibile interessamento della Roma.

    Che Flamini sia a un passo dall’addio lo confermano indirettamente anche le parole di Adriano Galliani. L’amministratore delegato ha infatti spiegato che oltre a Constant arriverà un altro centrocampista, che sarà o Aquilani oppure un altro (prezzo permettendo). E poi il calciomercato Milan sarà davvero finito.

  • Fiorentina, Amauri ufficiale. Cerci al Genoa per Constant?

    Fiorentina, Amauri ufficiale. Cerci al Genoa per Constant?

    La Fiorentina ha ufficializzato nella giornata di oggi Amauri. L’ex bianconero durante la conferenza stampa di presentazione si è detto fiducioso sul fatto che possa ancora dare tanto al calcio, augurandosi di fare il meglio per la sua nuova squadra. Nel frattempo, si fa largo la strada di un arrivo al Franchi del centrocampista del Genoa Constant, il quale andrebbe a rinforzare la linea di centrocampo degli uomini di Delio Rossi, mentre al Ferraris potrebbe sbarcare Alessio Cerci, in rotta con il nuovo allenatore e intenzionato ad essere protagonista in una società diversa da quella gigliata.

    Amauri | © Valerio Pennicino/Getty Images

    “JOVETIC? UN GRANDE”Amauri ha dichiarato la propria felicità per tornare al calcio giocato e spera di vivere sei mesi da protagonista a Firenze, come fece lo scorso anno nell’esperienza a Parma, dove realizzò 7 reti in 11 presenza, assicurando agli emiliani una salvezza tutto sommato tranquilla. A chi gli ha chiesto un commento sul suo probabile compagno di attacco, Jovetic, l’italo-brasiliano ha dichiarato di ammirare il talento del montenegrino e che crede di poter fare ottime cose con il nuovo compagno di squadra. L’attaccante ha anche chiarito come il ritardo della trattativa sia stato causato esclusivamente dalle condizioni di salute della propria moglie, escludendo qualsiasi interessamento da parte del Milan. Ha giocato un ruolo di primo piano nella scelta di arrivare al Franchi l’ex “collega” di club Luca Toni, il quale lo ha convinto all’accettare subito la proposta della Fiorentina. I tifosi viola hanno trovato il dopo Gilardino

    GIOCHI PREZIOSI – Intanto il ds Pantaleo Corvino sta lavorando alacremente durante questi ultimi giorni di mercato per rinforzare il reparto nevralgico della squadra allenata da Delio Rossi. Enrico Preziosi ha da tempo messo gli occhi su Alessio Cerci, finito ai margini dell’undici titolare negli ultimi tempi, dopo le voci che lo volevano lontano da Firenze nel futuro prossimo, considerato un innesto ideale per il 4-3-3 del tecnico Marino. Corvino ha preso nota dell’interessamento del patron rossoblu, ed ha risposto chiedendo in cambio il centrocampista  Kevin Constant, acquistato la scorsa estate dal Chievo. La dirigenza gigliata avrebbe individuato in Constant (nato in Francia ma naturalizzato guineano), l’obiettivo numero uno del mercato di gennaio per il centrocampo. Di fronte a questa richiesta il presidente Preziosi ha frenato gli entusiasmi iniziali, affermando di non poter al momento vendere il calciatore, in attesa probabilmente del completamento della trattativa che porterà Kucka all’Inter e il ghanese Muntari al Luigi Ferraris.

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  • Asse Milan Genoa: Calvano e Sampirisi per Pelè. Idea Constant

    Asse Milan Genoa: Calvano e Sampirisi per Pelè. Idea Constant

    ©Raul Arboleda/Getty Images
    L’asse Milano Genoa è sempre in grande fermento. Il Grifone negli ultimi anni è stato il club prediletto per Inter e Milan per rinforzare i propri organici grazie alla forte sinergia instaurata tra il presidente Preziosi e i due club lombardi. Con i nerazzurri il Genoa ha chiuso per il passaggio a gennaio di Kucka in comproprietà ottenendo con la stessa formula Emiliano Viviano e se la trattativa nella notte dovesse dare i frutti sperati domani toccherebbe a Palacio la chance di raggiungere Gasperini ad Appiano Gentile. Il Milan invece dopo aver piazzato il colpo El Shaarawy in avvio di stagione starebbe bussando alle porte di Preziosi per altri colpi in prospettiva. Allegri nella scorsa stagione è rimasto piacevolmente sorpreso di Constant e Galliani nella cena di ieri con Preziosi da Giannino avrebbe chiesto un diritto di prelazione per il mercato invernale o quello estivo. Sono invece ufficiali altri colpi baby dopo Merkel anche Calvano si trasferisce in comproprietà al Grifone insieme a l’esterno Sampirisi mentre al Milan va una delle rivelazioni dell’ultimo Mondiale Under 20, il centrocampista portoghese Judilson Mamadu Tuncara Gomes meglio conosciuto come Pelè che andrà in prestito al Gubbio in serie B.

  • Il Genoa annuncia Malesani

    Il Genoa annuncia Malesani

    E’ ufficiale Alberto Malesani è il nuovo allenatore del Genoa. Il presidente Preziosi dopo qualche ripensamento torna sulla scelta iniziale affidando all’ex tecnico del Bologna la guida del Grifone chiamato nella prossima stagione a riscattare un’annata tra alti e bassi e puntare dritto ad un piazzamento in Europa.

    Alberto Malesani nuovo tecnico del Genoa | © Gabriele Guerra/Getty Images
    Malesani dopo un glorioso avvio di carriera dal Chievo dei miracoli fino alla Fiorentina e all’exploit con il Parma con cui vinse Coppa Italia, Supercoppa e Coppa Uefa, quando sembrava lanciato verso una panchina di una top player la sua carriera ebbe un brusco stop, restò nel giro accentando le panchine “impossibili” di Empoli e Siena fino a questo campioanto dove ha trascinato il Bologna alla salvezza senza una società alle spalle. Il Genoa dopo aver praticamente ceduto Criscito e El Shaarawy sta iniziando a costruire la nuova squadra. Fatto Merkel è vicinissimo il clivense Constant, confermato l’interesse per El Arabi potrebbe arrivare anche Mutu pupillo di Malesani e in fuga dalla Fiornetina.