Il Milan si trova al centro di alcune manovre di mercato molto interessanti sia per quanto riguarda le entrate, sia le uscite. (altro…)
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Razzismo nel Calcio le nuove regole sulla sospensione dei match
Sono passati ormai alcuni giorni, ma l’episodio è ancora fresco nella memoria di molti sportivi: durante una normalissima amichevole, nemmeno fra due tifoserie colme di tensione fra loro, una parte del pubblico presente allo stadio ha dato il peggio di sè e si è tornati a parlare del razzismo nel calcio. Pro Patria e Milan stavano giocando da pochi minuti quando Boateng, esasperato dai cori razzisti provenienti dagli spali, ha scagliato il pallone in tribuna prima di abbandonare il terreno di gioco seguito da tutti i suoi compagni. Il giorno successivo all’accaduto, il gesto del rossonero ha spaccato a metà l’opinione pubblica: giusto abbandonare il match per via della gravità degli insulti o sbagliato perchè comunque Boateng è un professionista e come tale deve comportarsi continuando a svolgere il suo lavoro? Argomento molto delicato da affrontare e sul quale è intervenuto L’osservatorio sulle manifestazioni sportive che ha elaborato norme più rigide riguardo la sospensione di una partita di calcio in accordo con la Figc.
Milan contro il razzismo | © Paolo Bruno/Getty Images NUOVE NORME – Ecco alcuni stralci del testo della nuova normativa da attuare nei casi di razzismo. “In presenza di segnali di razzismo, intolleranza o antisemitismo, l’arbitro provvederà, anche su segnalazione dei calciatori, ad investire, tramite il “quarto uomo”, il Dirigente del servizio di ordine pubblico, unico responsabile della decisione di sospendere la gara” – si legge nella parte iniziale delle nuove linee individuate a seguito dell’incontro tra il Capo della Polizia Antonio Manganelli ed i vertici della Federazione Italiana Giuoco Calcio. In pratica cosa vuol dire? Semplicemente che l’arbitro non è più in grado di sospendere il match. Infatti lo stesso direttore di gara provvederà, anche dopo aver accolto una segnalazione, ad informare il Dirigente del servizio di ordine pubblico che potrà decidere di sospendere momentaneamente la sfida, avvisando lo speaker dello stadio di lanciare vari comunicati di ammonimento, o non farla iniziare proprio.
PREVENZIONE – Intanto fra la Polizia e gli stewart presenti nei vari stadi, saranno svolte esercitazioni per prepararsi ad eventuali episodi e verranno organizzate “periodiche esercitazioni finalizzate a testare il flusso delle informazioni, l’efficacia dei piani di emergenza, nonché la conoscenza delle procedure da parte degli steward e degli operatori delle Forze di polizia”. Verranno inoltre portate avanti ulteriori campagne informative per sensibilizzare sul tema della lotta al razzismo e i responsabili dei cori o dei gesti razzisti verranno puniti con il Daspo. L’Osservatorio ha inoltre sottolineato come certi episodi rimangano comunque collegati a certi gruppi ben ristretti: “Nell’adottare tale provvedimento l’Osservatorio ha anche evidenziato come la stagione calcistica corrente sia caratterizzata da una ulteriore flessione degli episodi di violenza, e che anche le manifestazioni di razzismo e intolleranza, da contrastare comunque con forza, assumono carattere episodico e sono sempre riferibili a ristretti gruppi, individuabili prevalentemente tra alcune tifoserie” – si legge nella parte conclusiva della determinazione approvata all’unanimità.
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Cori razzisti, sospesa Pro Patria-Milan. Video
Nuovo anno, vecchie storie. Albert Einstein disse “Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguarda l’universo ho ancora dei dubbi”. Questa frase racchiude quanto di ignorante e stupido sia capitato nell’amichevole tra il Milan e la Pro Patria. Dopo appena 25 minuti dall’inizio della gara, una parte del tifo della squadra al momento militante della Seconda Divisione ha intonato dei cori razzisti all’indirizzo di Boateng che ha risposto scagliando il pallone contro la recinzione dove era appostato questo gruppetto di tifosi. Il numero 10 rossonero inoltre stufo dei cori offensivi nei suoi confronti, durante la partita si è tolto la maglia, percorrendo la strada verso gli spogliatoi, seguito a ruota dai propri compagni di squadra, delusi per la situazione creatasi in un clima amichevole.
Non solo Boa – I cori razzisti del tifo della Pro Patria non sono stati indirizzati solo al fantasista rossonero ma anche a Muntari e Niang.
Boateng, bersagliato dai cori razzisti nell’amichevole Pro Patria-Milan © Claudio Villa/Getty Images Segnale forte – Compatto e deciso il gruppo milanista che unanime ha deciso di non ripresentarsi nel campo da gioco lanciando un segnale forte a tutto il mondo del calcio. Nonostante le varie minacce, in Italia raramente si è vista interrotta una partita per cori razzisti. Finalmente, verrebbe da dire. Non si può continuare l’opera di tolleranza contro questa gente incivile. Il capitano milanista, Massimo Ambrosini e l’allenatore Massimiliano Allegri, dichiarano unanime la propria delusione per il brutto episodio di Busto Arsizio, amareggiati per il restante pubblico che avrebbe voluto assistere ad una bella amichevole di inizio anno.
Le scuse – Arrivano le scuse ufficiali da parte del presidente della Pro Patria, Pietro Vavassori, amareggiato per il comportamento incivile di qualche personaggio, subito isolato dalla parte sana del tifo del club. Comprende la decisione del Milan di abbandonare la gara confermando un clima piuttosto teso negli spogliatoi, con i giocatori piuttosto turbati per lo spiacevole episodio.
La Pro Patria, in questa stagione, ha già subito una multa da 15 mila euro per cori razzisti durante una gara di Seconda Divisione.
Video dell’abbandono di Boateng
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