Tag: Kenenisa Bekele

  • Fantastico Farah, Fraser regina dei 100m. Usain Bolt regale

    Fantastico Farah, Fraser regina dei 100m. Usain Bolt regale

    Seconda giornata all’Olimpic Stadium di Londra con la Gran Bretagna in festa grazie ai tre ori conquistati da Greg Rutherford nel lungo, Jessica Hennis nell’heptatlon e soprattutto Mo Farah che diventa il re assoluto dei 10.000m.

    Dopo l’oro di Pechino, la giamaicana Sheri-Ann Fraser Pryce, concede il bis vincendo la gara dei 100m con il tempo di 10.75 bruciando, grazie alla sua solita grandissima partenza, l’americana Carmelita Jeter e la connazionale Veronica Campell Brown.

    Bellissima finale dei 10.000m con Mo Farah che manda in delirio i tifosi britannici completando l’opera dopo i mondiali di Daegu e sancendo la fine di un grande della specialità come Kenenisa Bekele che non riesce a conquistare nemmeno un posto sul podio dove sale suo fratello Tarike Bekele con la medaglia di bronzo e la sorpresa della gara, l’americano Rupp, d’argento. In gara anche l’azzurro Daniele Meucci che, dopo un inizio promettente, ha pagato duramente i cambi di ritmo davanti al gruppo finendo doppiato all’ultimo giro.

    La finale della Marcia 20km ha visto un podio fatto di atleti tutti allenati nel centro di Saluzzo dalla leggenda della marcia italiano Damilano, ma purtroppo non sono Italiani con l’oro a Ding Chen (Cina) in 1’18″46 record olimpico; argento Erick Barondo (Guatemala) a 11″; bronzo a Zhen Wang (Cina) a 39″. Prestazione anonima e da dimenticare per Giorgio Rubino che ha chiuso con oltre 6’ di ritardo in 42esima posizione. Grande paura nel finale di gara per il campione uscente, il russo Valeriy Borchin crollato a terra a meno di un km dal traguardo per un collasso fisico che fortunatamente non ha procurato seri danni fisici al russo. Non c’e’ Blanka Vlasic a Londra ma la Croazia riesce comunque ad esultare con Sandra Perkovic che conquista l’oro nel disco a scapito della russa Darya Pishchalnykova, bronzo alla cinese Li Yanfeng.

    Mo Farah, re dei 10.000m ©Stu Forster/Getty Images

    La britannica Jessica Ennis vince l’oro nell’heptatlon da assoluta dominatrice per la gioia di tutto lo stadio olimpico londinese ed in una gara di salto in lungo mediocre per il panorama olimpico, a spuntarla è ancora un britannico, Greg Rutherford che con 8.31m supera l’australiano Mitchell Watt  e l’americano Claye.

    In casa Italia il giovanissimo Bencosme ha corso bene la sua semifinale dei  400hs perdendo però la ritmica nel settimo ostacolo e chiudendo al sesto posto la sua gara e rimandando la definitiva esplosione olimpica a Rio nel 2016. Buona anche la prova di Libania Grenot nei 400m che chiude la sua batteria in terza posizione che purtroppo non basta per la finale risultando la prima delle escluse.

    In mattinata ci sono state le batterie dei 100 uomini con tutti i favoriti a superare agevolmente il turno con un Usain Bolt che ha destato un ottima impressione e con Powell che ha rischiato la squalifica per partenza falsa.

  • Mondiali Daegu, Bolt perde da solo. Dominio Kenia tra le donne

    Mondiali Daegu, Bolt perde da solo. Dominio Kenia tra le donne

    Si sono concluse le prime due giornate ai mondiali in corso di svolgimento in Korea del Sud, a Daegu, due giornate che hanno fornito degli spunti di riflessione piuttosto interessanti ed in alcune situazioni, inimmaginabili alla vigilia del mondiale. Usain Bolt non ha vinto i suoi 100 m, la gara regina del mondiale, inchinandosi ad una regola assurda della falsa partenza che condanna subito, al primo errore, un atleta alla partenza.

    ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Ci perdono un po’ tutti, ovviamente Bolt per primo che, viste le semifinali ed i turni precedenti, aveva dimostrato di non avere rivali e poi l’atletica in generale che non permette al suo uomo simbolo di pubblicizzarla davanti al mondo intero stabilendo una regola assurda ed inchinandosi, per l’ennesima volta, al potere delle televisioni che non volevano le continue false partenze al via degli atleti. Il titolo è rimasto comunque in Giamaica con l’astro nascente Blake che sul traguardo ha bruciato l’americano Dix ed il sorprendente 35enne, Kim Collins iridao sui 100 a Parigi nel 2003. En plein Kenia nella prima giornata di gare con la tripletta nella maratona femminile, vinta da Edna Kiplagat su  Priscah Jeptoo al secondo posto e Sharon Jemutai Cherop al terzo; tripletta bissata nei 10.000 donne con la vittoria di Vivian Cheruiyot, che ha coperto la distanza in 30’48″98, precedendo nell’ordine Sally Kipyego (argento, con il tempo di 30’50″04″) e Linet Masai (campionessa uscente, bronzo, con il tempo di 30’53″59). Quarta, Priscah Cherono davanti alla vicecampionessa uscente, l’etiope Meselech Melkamu. Gli altri titoli hanno visto la Russia conquistare l’oro nella 20km di marcia con Borchin, che bissa il successo di Berlino 2009 e gli Stati Uniti d’America che conquistano gli allori con la Reese nel lungo femminile e Trey Hardee nel Decathlon. Splendida la gara dei 10.000 metri, vinta dall’etiope Ibrahim Jeilan in 27’13″81 davanti al britannico Mo Farah. Ha deluso l’uomo più atteso, Kenenisa Bekele: l’etiope, tre volte campione del mondo sulla distanza, tornava alle gare dopo una lunga serie di infortuni, ma dopo essere rimasto nel gruppetto di testa fino a metà gara si è ritirato, stroncato da un ritmo non impossibile ma difficile da sostenere per un atleta che, seppur immenso, non gareggia da due anni.