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  • Mondiali 2010: Il Giappone si regala gli ottavi di finale

    Il Giappone vola agli ottavi di finale di questo pazzo Mondiale dove le 2 finaliste di 4 anni fa, Italia e Francia, sono già fuori dopo il primo girone (e per ultime classificate per giunta!) battendo in una vera e propria sfida spareggio la Danimarca per 3-1.
    Esulta tutto il movimento asiatico che porta agli ottavi ben 2 formazioni con la Corea del Sud che accompagna i nipponici nel prosieguo del torneo. Onore dunque al Giappone che senza fronzoli per quello che si è visto nelle 3 partite disputate finora, ha fatto fuori prima il Camerun e poi la Danimarca, cedendo solo di misura allo schiacciasassi olandese. Ordine, disciplina, dedizione alla causa e azioni ragionate con quel pizzico di fortuna che aiuta talvolta gli audaci altre volte chi merita. I giapponesi corrono, giocano, sono rapidi, aggressivi, instancabili, altruisti, organizzati! I ragazzi di Okada impartiscono il ritmo della partita e sanno quando colpire: una vera e propria rivelazione di questo torneo!
    Torna a casa invece la Danimarca apparsa al di sotto degli scatenati orientali che hanno imperversato per tutto l’arco del match. I Danesi costretti a vincere alla vigilia per passare il turno, ci hanno provato ma dando sempre e comunque l’impressione di non potercela fare per evidenti limiti tecnici, anagrafici e qualitativi. Tanto possesso palla ma sterile poi sottoporta, la Danimarca ha scoperto di non saper fare gol. Se poi come finalizzatore si ha un Tomasson che ormai ha già dato tutto al calcio, e un Bendtner che si danna l’anima ma non viene assistito a dovere, ecco spiegata l’eliminazione ai gironi, senza possibilità di appello.

    Il primo gol arriva al 17esimo su calcio di punizione di Keisuke Honda che fulmina Sorensen. Il raddoppio è di Endo che ancora su punizione dipinge una parabola formidabile che batte ancora una volta l’estremo difensore danese: 2 calci di punizione splendidamente pennellati dagli artisti giapponesi che mettono al sicuro il risultato già nella prima frazione visto che alla Danimarca servirebbero ben 3 gol per passare il turno.
    La Danimarca appare lenta e macchinosa, sofferente il pressing alto degli avversari e le corse degli inesauribili nipponici. I ragazzi di Okada non occupano soltanto bene gli spazi, ma sanno anche giocare bene il pallone e Honda, là davanti, è un faro sempre pronto a illuminare.
    A inizio ripresa, il terzo gol sfiorato su punizione da Endo, sul quale Sorensen rischia una clamorosa papera (salvato soltanto dal palo) toglie finalmente la ruggine dalle gambe dei danesi. Olsen sbilancia la squadra inserendo Eriksen per Kroldrup, e i biancorossi, disordinatamente, ci provano. Kawashima si immola su Tomasson al 52esimo minuto, Jakob Poulsen ed Eriksen sparano senza fortuna da lontano, poi Tomasson si divora un’occasione clamorosa al 70esimo su assist al bacio di Rommedahl, e nove minuti dopo è ancora Eriksen a pungere con una gran traversa centrata su girata dal limite dell’area. Per sbloccare lo 0 ai gol segnati ci vuole un rigore, che arriva, all’80esimo, per una spinta sciocca di Hasebe ai danni di Agger che, da parte sua, non fa niente per restare in piedi. Tomasson va sul dischetto, conclude in maniera pessima e centrale, Kawashima respinge, ma lo stesso ex milanista si avventa sulla ribattuta per mettere in rete, guizzo, però, che gli costa un infortunio muscolare. Morten Olsen ha terminato però le sostituzioni, e Tomasson, con vistosa fasciatura alla coscia, è costretto a restare sul terreno di gioco, costringendo però la Danimarca a chiudere “virtualmente” la partita in 10.
    Ecco perchè il Giappone segna ancora, con una gran giocata ancora di Honda (una delle più belle del Mondiale!) che con un controllo spettacolare al limite dell’area, una finta che manda vistosamente fuori giri il povero Rommedahl, e l’ingresso in area con assist di pregio per il rimorchio del neo-entrato Okazaki (che non ha problemi nel mettere in rete il gol della sicura vittoria con Sorensen già a terra) suggella una partita perfetta!

    Giappone che si regala il Paraguay visto che si piazza secondo nel Gruppo E dietro l’Olanda che ha battuto il Camerun per 2-1. Ma stasera sarà gran festa per le strade del “Paese del Sol Levante”.

    IL TABELLINO
    Danimarca-Giappone 1-3
    Danimarca (4-4-2): Sorensen; Jacobsen, Kroldrup (11′ Larsen), Agger, S. Poulsen; Rommedahl, C. Poulsen, Jorgensen (34′ J. Poulsen), Kahlenberg (19′ Eriksen); Tomasson, Bendtner. A disposizione: Andersen, Christiansen, Mtiliga, Kvist, Jensen, Gronkjaer, Enevoldsen, Beckmann. All.: Olsen.
    Giappone (4-3-3): Kawashima; Komano, Nakazawa, Tanaka, Nagatomo; Abe, Hasebe, Endo (46′ st Inamoto); Honda, Okubo, Matsui (31′ Okazaki). A disposizione: Narazaki, Kawaguchi, Uchida, Iwamasa, Konno, S. Nakamura, K. Nakamura, Tamada, Yano, Morimoto. All.: Okada.
    Arbitro: Damon (Sudafrica)
    Marcatori: 17′ Honda (G), 30′ Endo (G), 38′ st Tomasson (D), 42′ st Okazaki (G)
    Ammoniti: Kroldrup, C. Poulsen, Bendtner (D); Endo, Nagatomo (G)
    Espulsi: nessuno

  • Mondiali 2010: Il Giappone beffa il Camerun, 1-0 firmato Honda

    Un gol di Keisuke Honda al 38esimo del primo tempo permette al Giappone di superare per 1-0 un Camerun letteralmente inguardabile in tutto l’arco della partita e di portarsi in testa al Gruppo E assieme all’Olanda che nel primo pomeriggio aveva fatto fuori la Danimarca con un secco 2-0 ma senza brillare. Gli orientali incamerano così 3 punti preziosissimi che potrebbero essere molto utili per superare il girone e di proporsi come mina vagante del torneo, il Camerun ora dovrà rimboccarsi le maniche e cercare di ottenere il massimo nella prossima sfida contro la Danimarca, partita che sa molto di dentro-fuori per le 2 squadre.

    La squadra di Takeshi Okada è la più attenta nel primo tempo che risulta comunque molto povero di emozioni: il C.T. nipponico piazza un uomo davanti alla linea difensiva per tamponare meglio gli attacchi africani, chiude le fasce laterali ai pericolosissimi scattisti camerunensi e usa la tattica di ripartire in contropiedi che se fossero eseguiti in modo più veloce  sarebbero veramente da manuale. Una squadra corta che sorprende gli avversari e spezza sempre il ritmo ed il gioco dei “Leoni Indomabili”.
    Primo tempo avaro di emozioni dicevamo, le uniche le regala Kawashima, estremo difensore giapponese, che con 2 uscite da bollino rosso, mette i brividi ai suoi tifosi e compagni di squadra, ma la sfida decolla solamente alla prima vera occasione da go: Matsui lavora un buon pallone a destra disegnando un perfetto traversone sul secondo palo dove sbuca Honda, il fantasista del CSKA Mosca sfrutta al meglio lo svarione dei due centrali africani e buca da due passi l’incolpevole Souleymanou. Siamo già al 38minuto e la rete di Honda è anche l’ultima, oltre che unica, emozione di un primo tempo deludente soprattutto per il Camerun.
    La ripresa quindi si mette sul piano migliore per il Giappone che può permettersi di gestire il vantaggio chiudendosi ancora meglio tentando i soliti contropiedi e ne esce fuori sempre un pò di noia visto che gli africani non riescono proprio ad entrare in partita e a creare occasioni da gol facendo fatica nel riuscire a trovare varchi nell’attenta ed ermetica difesa nipponica. Eto’o prova a svegliare i suoi quando al 50esimo minuto fa fuori 3 avversari, entra in area e serve un pallone d’oro a Choupo-Moting: il giocatore del Norimberga però calcia incredibilmente fuori. La manovra africana è lenta, prevedibile, e l’unico giocatore in grado di fare la differenza ovvero Eto’o, è relegato sulla corsia di destra (ruolo già ricoperto quest’anno nell’Inter ma un conto è giocare al fianco degli altri campioni nerazzurri, un altro quando si è costretti a predicare nel deserto!). E così la partita va via via spegnendosi con i Giapponesi bravi a tenere bassi i ritmi di gioco e a chiudere tutti i varchi. Tant’è vero che l’unico pericolo e brivido per la formazione di Okada arriva con un bolide di Mbia all’85 minuto che colpisce un incredibile incrocio dei pali a portiere battuto. Poi più nulla fino al triplice fischio dell’arbitro Benquerença. A Bloemfontein vince il Giappone che manda all’inferno i deludentissimi africani.

    IL TABELLINO
    Giappone-Camerun 1-0
    Giappone (4-5-1): Kawashima; Nagatomo, Nakazawa, Tanaka, Komano; Matsui (24′ st Okazaki), Honda, Abe, Hasebe (43′ st Inamoto), Endo, Okubo (37′ st Yano). A disposizione: Narakazi, Yawaguchi, Uchida, S.Nakamura, Tamada, Iwamasa, K.Nakamura, Konno, Morimoto. C.T.: Okada.
    Camerun (4-3-3): Souleymanou; Assou-Ekotto, Bassong, Nkolou, Mbia; Enoh, Makoun (30′ st Geremi), Matip (18′ st Emana); Choupo-Moting (30′ st Idrissou), Webo, Eto’o. A disposizione: Kameni, Assembe, R.Song, A. Song, N’Guemo, Bong, Chedjou, Mandjeck, Aboubacar. C.T.: Le Guen.
    Arbitro: Olegario Benquerenca (Portogallo)
    Marcatori: 39′ Honda (G)
    Ammoniti: Nkolou, Mbia (C), Abe (G)

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  • Mondiali 2010: Giappone e Camerun cercano una vittoria in una sfida molto equilibrata

    La sfida è in programma alle ore 16 a Bloemfontein, al Free State Stadium. Incontro che pare, a prima vista, molto equilibrato ed aperto ad ogni risultato. Il Camerun, insieme alla Costa d’Avorio, probabilmente è la migliore formazione africana e tutto il continente nero punta su Samuel Eto’o e compagni per arrivare per la prima volta in una semifinale mondiale. Nelle amichevoli pre-mondiali il Camerun non ha brillato mentre il Giappone ha perso 2-1 con l’Inghilterra solo per due sfortunate autoreti. Il ct francese degli africani, Paul Le Guen, sembra avere qualche certezza a partire dalla formazione base su cui vuole puntare. A centrocampo non potrà fare affidamento su Alexander Song (il giocatore dell’Arsenal parte dalla panchina), mentre in porta conterà su Hamidou Souleymanou preferito a Kameni e ‘Ndy Assemb. Il reparto offensivo sarà naturalmente tutto sulle spalle di Eto’o. Il Giappone è però squadra molto insidiosa, specie nei primi turni. I nipponici, ormai una consuetudine la loro presenza ai Mondiali visto che con ogni probabilità sono la migliore squadra asiatica, potranno contare sul forte giocatore del Cska Mosca Keisuke Honda sul quale si basa gran parte, per non dire quasi tutto, il gioco del “Paese del sol levante” e sul difensore brasiliano naturalizzato Marcus Tulio Tanaka. In campo anche il catanese Morimoto. ma anche altri giocatori che militano in europa meritano considerazione come il forte centrocampista (e polivalente giocatore) Hasebe del Wolfsburg.

    Insomma una sfida molto interessante da seguire con particolare attenzione. Il pareggio è il risultato forse più probabile ma occhio alle sorprese: Giappone e Camerun potrebbero puntare ad essere veramente le “sorprese” del Mondiale se tutte e 2 (anche se l’Olanda non dovrebbe avere problemi a qualificarsi) o almeno 1 formazione passasse il turno dei gironi eliminatori.

    GIAPPONE-CAMERUN, LE PROBABILI FORMAZIONI
    Probabili formazioni di Giappone-Camerun, partita del Girone E del Mondiale, in programma al Free State Stadium di Bloemfontein (alle 16.00).
    Giappone (4-3-2-1): 21 Kawashima, 3 Komano, 22 Nakazawa, 4 Tulio Tanaka, 5 Nagatomo, 7 Endo, 2 Abe, 17 Hasebe, 16 Okubo, 8 Matsui, 18 Honda. (1 Narazaki, 23 Kawaguchi, 6 Uchida, 13 Iwamasa, 15 Konno, 10 S. Nakamura, 14 K. Nakamura, 20, Inamoto, 9 Okazaki, 11 Tamada, 12 Yano, 19 Morimoto). All: Takeshi Okada
    Camerun (4-3-3): 16 Souleymanou, 19 Mbia, 3 Nkoulou, 5 Bassong, 2 Assou-Ekotto, 11 Makoun, 6 A. Song, 18 Enoh, 13 Choupo-Moting, 9 Eto’o, 10 Emana. (1 Kameni, 22 Ndy, 4 Song, 8 Geremi, 12 Bong, 14 Chedjou, 7 Nguemo, 20 Mandjeck, 21 Matip, 15 Webo, 17 Idrissou, 23 Aboubakar). All: Paul Le Guen (Fra)
    Arbitro: Benquerenca (Portogallo).

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  • Sud Africa 2010: Giappone, Morimoto tra i 23 convocati

    Takeshi Okada, selezionatore del Giappone ha convocato i suoi 23 giocatori.
    Uomini di punta sono sicuramente Morimoto che milita nel Catania e i centrocampisti Shunsuke Nakamura (con un passato alla Reggina e fino allo scorso anno ai Celtic Glasgow), Inamoto (anch’egli con un passato in Europa, più precisamente nel campionato olandese), Matsui (che milita nel Grenoble in Francia), Hasebe ( che è il tuttofare dei tedeschi del Wolfsburg) e Honda (del CSKA Mosca che l’Inter ha visto da vicino nei quarti di Champions League).
    Proprio il centrocampo è il reparto più pericoloso del Giappone che punta sulla quantità e sulla qualità del reparto centrale per fare più strada possibile nella competizione.

    I convocati di Takeshi Okada:

    Portieri: Seigo Narazaki (Nagoya Grampus), Eiji Kawashima (Kawasaki Frontale), Yoshikatsu Kawaguchi (Jubilo Iwata)
    Difensori: Yuji Nakazawa (Yokohama Marinos), Marcus Tulio Tanaka (Nagoya Grampus), Yuichi Komano (Jubilo Iwata), Daiki Iwamasa (Kashima Antlers), Yasuyuki Konno (FC Tokyo), Yuto Nagatomo (FC Tokyo), Atsuto Uchida (Kashima Antlers)
    Centrocampisti: Shunsuke Nakamura (Yokohama Marinos), Yasuhito Endo (Gamba Osaka), Kengo Nakamura (Kawasaki Frontale), Junichi Inamoto (Kawasaki Frontale), Yuki Abe (Urawa Red Diamonds), Makoto Hasebe (Wolfsburg/Ger), Keisuke Honda (CSKA Mosca/Rus), Daisuke Matsui (Grenoble/Fra)
    Attaccanti: Shinji Okazaki (Shimizu S-Pulse), Keiji Tamada (Nagoya Grampus), Yasuhito Okubo (Vissel Kobe), Kisho Yano (Albirex Niigata), Takayuki Morimoto (Catania/Ita).

  • Cska Mosca: Krasic la stella, Schennikov e Dzagoev le promesse

    Cska Mosca: Krasic la stella, Schennikov e Dzagoev le promesse

    Da più fronti il Cska Mosca veniva visto come il miglio avversario possibile per l’Inter nella ricorsa alla finalissima di Champions League. Il calcio russo, pur essendo in ascesa avendo a disposizione ingenti capitali non può esser ancora considerato a livello dei principali campionati europei ma sarebbe un errore sottovalutarli.

    I russi arrivano ai quarti dopo esser riusciti nell’impresa di batter il Siviglia sul loro terreno di gioco nel return match degli ottavi, possono contare su una buona condizione atletica frutto di una preparazione appena ultimata e sulla voglia di continuare a stupire. I quarti per il Cska sono infatti il maggior traguardo mai raggiunto.

    Il giocatore di maggior talento e autentico pezzo pregiato della squadra è la mezzala Milos Krasic, il venticinquenne serbo è stato vicino al Milan in passato ma adesso su di lui sembra esserci tutta Europa compresi i nerazzurri. Elementi interessanti sono il portiere Akinfeev, capitano e leader della squadra e i veterani difensori Ignasevich e Berezurskij entrambi nazionali russi.

    Elementi interessanti sono i giovanissimi Alan Dzagoev, attaccante 19enne che ha segnato 3 gol in sei partite giocate ed è considerato il nuovo Arshavin, e Georgy Schennikov, 19enne difensore lanciato da Zico e considerato come uno dei migliori giovani del calcio russo. L’ultimo colpo è il giapponese Keisuke Honda, 23enne centrocampista giapponese acquistato per 6 milioni di euro dalla squadra olandese del VVV Venlo, e autore del gol qualificazione contro il Siviglia.

    Nel palmares della squadra russa ci sono 3 campionati russi, 7 sovietici, 5 coppe russe, 5 sovietiche, 4 supercoppe russe e una Coppa Uefa nel 2005. Curiosità, il Cska Mosca non parteciperà alla prossima Champions League avendo chiuso l’ultima stagione al quinto posto dopo ben tre cambi in panchina, avevano fallito infatti sia Zico che Juande Ramos prima che Leonid Slutskjy si imponesse.

  • Champions League, ottavi: il Cska Mosca espugna Siviglia e vola ai quarti

    Champions League, ottavi: il Cska Mosca espugna Siviglia e vola ai quarti

    Il Cska Mosca approda ai quarti di finale di Champions League eliminando il più quotato Siviglia. Allo stadio Ramón Sánchez Pizjuán i russi si impongono 2-1 vanificando il vantaggio del gol realizzato in trasferta dagli spagnoli all’andata (terminata 1-1) con le reti di Necid nel primo tempo e dello scatenato Honda nella ripresa. Il Siviglia aveva pareggiato i conti momentaneamente con Perotti. Protagonista in negativo della serata il portiere iberico Palop.

    Dopo una prima parte di gara controllata bene dal Siviglia con Luis Fabiano che ha l’occasione sui piedi di portare in vantaggio i suoi dopo solo 180 secondi, al 38′ arriva la doccia fredda per i tantissimi tifosi spagnoli accorsi allo stadio per spingere i loro beniamini nei quarti di finale che dalle parti di Siviglia mancano da oltre 50 anni: l’attaccante ceco Necid sigla l’1-0 per il Cska Mosca con un bel diagonale imparabile per Palop.
    La partita si infiamma e dopo 2 minuti arriva il pari di Perotti che su assist di Navas, il migliore dei suoi, beffa il portiere russo Akinfeev in uscita.

    Nella ripresa la papera colossale di Palop che condanna all’eliminazione il suo Siviglia: su un calcio di punizione del giapponese Honda, forte ma centrale, il portiere andaluso non riesce ad opporsi mandando la sfera nella sua porta.
    Il tecnico spagnolo Jimenez tenta il tutto per tutto inserendo Negredo e Adriano ma l’assalto del Siviglia è sterile rendendo vane le chance qualificazione.

    Il tabellino
    SIVIGLIA – CSKA MOSCA 1-2
    38′ Necid (C), 40′ Perotti (S), 55′ Honda (C)
    SIVIGLIA (4-2-3-1): Palop, Stankevicius, Dragutinovic, Fazio, Fernando Navarro (75′ Adriano); Renato (70′ Negredo), Zokora; Jesus Navas, Perotti, Capèl (46′ Kanoutè); Luis Fabiano.
    A disposizione: Javi Varas, Duscher, Adriano, Escudè, Lolo.
    Allenatore: Jimenez.
    CSKA MOSCA (4-2-3-1): Akinfeev, V. Berezutski, A. Berezutski, Ignashevich, Schennikov; Aldoni, Semberas; Krasic (71′ Odiah), Honda, Mark Gonzalez (87′ Mamaev); Necid.
    A disposizione: Chepchugov, Dzagoev, Guilherme, Rahimic, Oliseh.
    Allenatore: Slutsky.
    Arbitro: Kassai
    Ammoniti: A. Berezutski, Semberas (C)

  • Champions League, ottavi: 1-1 tra Cska Mosca – Siviglia

    Champions League, ottavi: 1-1 tra Cska Mosca – Siviglia

    Per gli ottavi di finale d’andata di Champions League è finita in parità la sfida tra Cska Mosca e Siviglia. Un gol a testa e discorso qualificazione rimandato alla gara di ritorno al stadio Ramón Sánchez Pizjuán di Siviglia; le reti, una per tempo, sono state siglate da Negredo che porta in vantaggio gli spagnoli e da Gonzalez per i russi.

    Il Cska Mosca ha giocato meglio andando vicino al gol più volte, in particolar modo con il nuovo acquisto Honda che al 13′ ha sfiorato l’incrocio dei pali. Alla prima occasione vantaggio ospite con Negredo che al 25′ ha approfittato di un’uscita maldestra di Akinfeev per appoggiare comodamente in rete.
    I russi non si sono piegati e hanno cominciato con una serie di conclusioni da fuori che hanno impensierito non poco l’estremo difensore spagnolo.
    Nella ripresa è ancora Cska, con lo scatenato Honda ad andare vicino al pareggio, che è arrivato al 66′ con una bordata mancina di Gonzalez all’incrocio dei pali che ha beffato Palop. Poi i ritmi sono calati e le squadre si sono accontentate del pareggio che avvantaggia di più il Siviglia.