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  • Bryant nella leggenda, tocca quota 30 mila punti

    Bryant nella leggenda, tocca quota 30 mila punti

    Da sempre lo sport americano ed in particolare la NBA, offre al Mondo intero atleti che grazie alle proprie gesta sono diventate vere ed autentiche icone, sui quali spesse volte sono stati realizzati film o fiction tv, ciò ha permesso a tali atleti di  entrare cosi a far parte di quella stretta cerchia di personaggi da museo dello sport contemporaneo.

    Ora la galleria di tale museo, ricca già di suo, di tanti  volti di atleti, che nelle proprie discipline hanno scritto pagine memorabili di storia, c’è anche il viso di Kobe Bryant celebre stella dei Los Angeles Lakers e della Nazionale degli  USA, giocatore di basket senza dubbio tra i più celebri al mondo, proprio grazie alla sua bravura e fisicità, qualità che gli hanno concesso di poter diventare nella sua lunga carriera un’autentica icona della NBA.

    Ma questo alla stella dei Lakers non bastava, infatti come grandi film americani ambientati nel mondo dello sport, su tutti spicca il famosissimo Rocky seguito da tanti altri film, in cui il coraggio, la voglia di vincere e di migliorarsi, consentivano ai protagonisti di raggiungere vittorie difficili ed insperate, anche Bryant ha realizzato la sua impresa.

    Però il traguardo raggiunto dal celebre giocatore dei Lakers,  non è frutto di un copione cinematografico o di effetti speciali, ma è dovuto alle sue grandi qualità di cestista, che gli hanno concesso l’opportunità di  volare oltre i limiti dell’immaginabile, toccando l’incredibile quota di 30mila punti realizzati in carriera.

    Tale traguardo tagliato nella vittoria contro gli Hornets, match in cui la stella di Los Angeles ha siglato ben 29 punti, gli ha aperto le porte del celebre museo dello sport, diventando cosi il quinto giocatore della NBA a toccare tale cifra ma il più giovane a realizzarlo.

    Kobe Bryant
    Kobe Bryant © Stacy Revere/Getty Images

    Infatti prima di Kobe, altri 4 giocatori erano riusciti in questa impresa, il primo fu Kareem Abdul-Jabbar, che militando sempre nei Lakers realizzò la bellezza di 38.387 punti in carriera, seguito da Karl Malone con un bottino di 36.928 punti, alle sue spalle  Michael Jordan con un totale di 32.292 punti, per finire con  Wilt Chamberlain il quale centrò la bellezza di 31.419. Però Kobe a differenza di chi lo ha preceduto ha dalla sua parte il tempo, infatti con ancora un anno e mezzo di contratto e con 34 anni sulle spalle, la stella dei Lakers ha ancora davanti a se almeno altri 4 forse 5 anni di carriera da poter sfruttare.

    Questo significa che il record fissato dei 30mila punti, potrebbe essere facilmente superabile, a cui va aggiunto anche il un altro record, ossia i 600 punti realizzati nella postseason per tre anni consecutivi, che certificano a tutti gli effetti l’ingresso di Bryant tra i più grandi dello sport nell’epoca contemporanea.

  • Jabbar shock: “Ho la leucemia”

    Jabbar shock: “Ho la leucemia”

    Kareem Abdul JabbarUna brutta notizia piomba sul mondo dello sport e del basket in particolare: Ferdinand Lewis Alcindor junior, più noto come Kareem Abdul Jabbar (nome cambiato, nel 1971, in seguito alla sua conversione all’Islam avvenuta nel 1964) è malato di una rara forma di leucemia.
    E’ stato lo stesso Jabbar a rendere pubblica la notizia, aggiungendo di aver voluto comportarsi allo stesso modo del suo ex compagno di squadra ai Los Angeles Lakers Magic Johnson, perchè “riuscire ad esporsi in prima persona significa salvare altre vite”.

    La malattia è stata diagnosticata a Jabbar nel dicembre scorso. E proprio da quel momento si è sottoposto (e tuttora si sta sottoponendo) ad un trattamento per combattere la malattia. I risultati, a quanto pare, sono molto incoraggianti. Ci sono ottime possibilità che l’ex cestista possa continuare a vivere.

    Jabbar è stato uno dei centri più forti che abbiano mai messo piede su un parquet. Sfruttando la sua altezza (218 cm) è riuscito a dominare in qualsiasi area pitturata. Già al College, la NCAA, per limitarne lo strapotere fisico, abolì addirittura la schiacciata. Nonostante ciò portò UCLA (la sua Università) a 3 titoli consecutivi (1967-1969).
    Nel 1969 fu la prima scelta nel draft della NBA, chiamato dai Milwaukee Bucks. Vinse un titolo nella stagione 1970-71 insieme a Oscar Robertson. Nel 1975 passa ai Los Angeles Lakers, dove raggiunse la consacrazione grazie anche alla presenza in squadra di un giocatore fenomenale come Magic Johnson. A Los Angeles vinse altri 5 titoli.
    Nell’arco della sua carriera venne eletto 6 volte miglior giocatore dell’anno. È tuttora il primo realizzatore nella storia dell’NBA.