Kamui Kobayashi non trova sistemazione per la stagione 2013. Delusione e tristezza per il pilota giapponese, autore di una discreta stagione nel campionato appena concluso, terminato con ben 60 punti conquistati ed un podio in Gran Premio del Giappone. Vi abbiamo parlato un mesetto fa circa, della colletta organizzata dai suoi fan per poter reperire più denaro possibile da destinare alla scuderia che intendesse dare fiducia a Koba. Infatti, a causa degli sponsor che latitano intorno alla figura del pilota giapponese, nessun team sarebbe stato disposto ad ingaggiarlo. La raccolta fondi è terminata con un bottino di ben 8 milioni di euro, ma nessun dirigente ha voluto premiare la caparbietà di tifosi e pilota nella ricerca di soldi. La stagione 2014 di Formula 1 partirà e finirà senza il simpaticissimo Kobayashi.
Delusione – Rammarica molto la situazione del buon Kamui, che nel corso della stagione appena conclusa ha dimostrato di saperci fare. Non si conquistano 60 punti in una stagione se non hai l’abilità necessaria. Il suo ex compagni di scuderia Perez, con soli 6 punti in più, ha guadagnato il sedile della McLaren.
Le chance – Force India e Caterhamlasciavano un briciolo di speranza al pilota giapponese, appiedato dalla Sauber che gli ha preferito il messicano Gutierrez. Speranze svanite come confermato dallo stesso Kobayashi “Purtroppo non posso assicurarmi un posto in un team competitivo per il 2013”. Le due scuderie hanno preferito Di Resta e Pic.
Arrivederci al 2014 – A questo punto, Koba si preparerà e sonderà il mercato per poter avere un volante a partire dal 2014, potendo sfruttare la forza dei propri fan e i soldi accumulati dalla colletta organizzata appena un mese fa. Questo denaro sarà reinvestito fra due stagioni, nella speranza che qualche scuderia riesca a dare fiducia al giapponese. Kamui ringrazia i tifosi per il supporto e per l’aiuto dato “Apprezzo che molti di voi abbiano donato o abbiano provato a donare”, aggiungendo che non ha alcuna intenzione di correre in altre categorie nella prossima stagione, in modo tale da rimanere disponibile nel caso qualche team volesse cambiare in corsa il proprio pilota.
Dispiace, e anche parecchio, per Kobayashi. Simpatia, talento e forza di volontà non sono bastate per guadagnarsi un sedile per il 2013. La speranza è quello di poterlo vedere nuovamente in competizione a partire dal 2014. Non mollare Koba.
Kamui Kobayashi rischia di salutare il circus della Formula 1 a causa del denaro. Infatti, nonostante la discreta stagione alla guida della Sauber, con il dodicesimo posto nella classifica Mondiale Piloti frutto di ben 60 punti conquistati nei 20 Gran Premi disputati, il giapponese si ritrova senza monoposto per la prossima stagione e alla disperata ricerca di soldi e sponsor in grado di convincere qualche scuderia a dargli fiducia. E così ci ritroviamo con un Hamilton passato da McLaren a Mercedes a colpi di milioni di euro e Kobayashi senza macchina e con le speranze ormai ridotte all’osso di poter gareggiare anche il prossimo campionato in Formula Uno. Che ne sarà del giovane pilota giapponese? Troverà una scuderia prima della fine dell’anno? Lui cerca aiuto attraverso l’iniziativa “Colletta sul web per Kobayashi”.
LA COLLETTA – L’ex pilota della Sauber, attraverso il sito internet “kamui-support.com“, sta provando a raccogliere i fondi necessari per poter trovare una scuderia pronta ad investire su di lui. Ad oggi sono stati raccolti ben 600 mila euro, ma ciò non potrebbe bastare. Il giapponese, contento della positività dell’iniziativa e soddisfatto del calore ricevuto dalla gente, ci tiene a ringraziare tutti con un breve comunicato “Grazie per il vostro sostegno al Kamui Support. Grazie mille. Sto parlando con un’altra squadra, ma sarà comunque difficile. Se non ci sono contatti, per me è finita. Aspettiamo che arrivi il denaro. Abbiamo bisogno di un segnale“.
LE SPERANZE – Sono due le scuderie che potrebbero ingaggiare Kobayashi. Force India e Caterham. E’ proprio da quest’ultimo team arrivano le maggiori speranze per il giapponese, visto che attualmente si ritrova ancora alla ricerca di un secondo pilota da affiancare a Pic. Mentre, per quanto riguarda la squadra anglo-indiana, servono soldi e i 600 mila euro raccolti dall’ex pilota della Sauber non basterebbero a coprire i costi di gestione necessari per mantenere una Formula Uno per tutta la durata della stagione.
L’ex compagno di scuderia, Perez, con soli sei punti in più in classifica generale ha ottenuto il posto alla McLaren come sostituto di Hamilton, mentre lui per ora si ritrova senza team. Se anche tu vuoi regalare una speranza al pilota giapponese, non tirarti indietro e partecipa alla “Colletta sul web per Kobayashi“.
Sebastian Vettel ha dominato il Gran Premio del Giappone valevole per il 15esimo appuntamento della stagione di Formula 1 conquistando la seconda vittoria negli ultimi due GP disputati. Sul circuito di Suzuka il campione del mondo in carica ha messo in scena una delle “sue” gare più belle, su uno dei circuiti che sicuramente più predilige avendovi conquistato con oggi la terza vittoria in 4 anni. Il tedesco porta cosi a termine il Grand Chalem avendo conquistato pole, vittoria, la 24esima della carriera, giro veloce firmato in 1:35.774, nonostante le raccomandazioni del suo ingegnere di pista che gli comunicava di rallentare, e testa della classifica mantenuta dall’inizio alla fine, insomma una gara dominata e mai messa in discussione.
Anche perchè il GP del Giappone si può riassumere tutto alla partenza, che ha visto l’inaspettata uscita di scena del leader della classifica del Mondiale Fernando Alonso, toccato alla prima curva dopo la partenza da Kimi Raikkonen e costretto al ritiro per la foratura dello pneumatico posteriore sinistro. La dinamica dell’incidente è stata molto simile a quella dell’incidente di Spa-Francorchamps, in questo caso con Alonso che è andato a stringere verso l’esterno la posizione di Raikkonen, finito anche sull’erba esterna e che inevitabilmente ha toccato con l’alettone anteriore la ruota posteriore del ferrarista. Testacoda e ritiro dopo una sola curva per l’asturiano che ora vede avvicinarsi in classifica in maniera molto pericolosa Vettel, distante ora solo 4 punti e in grande ascesa con una Red Bull ritornata a volare. Epilogo peggiore per la Ferrari non poteva esserci.
Sempre alla partenza, ma alla curva successiva, è finita la gara di Mark Webber che si è visto speronare dal recidivo Romain Grosjean a cui non è bastata la punizione di una gara di stop inflittagli dalla Federazione dopo l’incidente del GP del Belgio per placare i suoi animi in partenza. Pronti via il francese ha centrato in pieno la RB8 dell’australiano che è andato in testacoda con la vettura visibilmente danneggiata ed è stato costretto a rientrare dopo un solo giro ai box per riparare la vettura, ma ormai a quel punto la gara era stata già compromessa. Webber è poi riuscito a risalire sino alla nona posizione ma a quasi un minuto di ritardo dal compagno di squadra leader della gara.
La carambola iniziale, in cui è stato coinvolto anche Nico Rosberg che è stato costretto a ritirarsi, ha provocato la prima e unica safety-car del Gran Premio con la gara che è ripresa dopo due giri ma che non ha regalato più grosse emozioni.
Dietro al dominatore indiscusso della gara, la vera sorpresa di giornata, con Felipe Massa che di forza riesce a guadagnare la seconda posizionee un podio che mancava da ben 2 anni, dal GP della Corea del 2010. Il brasiliano è riuscito a salvare il week-end della Ferrari con una prestazione super, con tempi molto vicini a quelli di Vettel ma soprattutto migliori rispetto a quelli dei principali rivali e dopo una grande partenza che gli ha permesso di guadagnare molte posizioni, ha sfruttato la sosta ai box per sopravanzare Kobayashi e Button grazie ad una serie di giri veloci. Ma la prestazione del paulista accresce il rammarico in casa Ferrari per il ritiro di Alonso che con ana Ferrari in queste condizioni avrebbe sicuramente potuto ottenere qualcosa di importante in questo GP.
Completa un podio del tutto inedito l’idolo indiscusso di casa Kamui Kobayashi, che ha ottenuto la terza posizione e il gradino più basso del podio proprio nella gara di casa. Risultato difeso con le unghie e con i denti quello del samurai giapponese che sul finale di gara ha dovuto faticare non poco per rintuzzare gli attacchi portati sul filo dei centesimi di un arrembante Jenson Button in rimonta nella parte finale di gara ma mai in grado di sferrare il colpo giusto per tentare il sorpasso.
Fuori dal podio dunque le due McLaren, con Button quarto e Lewis Hamilton in quinta posizione ma mai nel vivo della gara. Il pilota anglo-caraibico ha pagato l’azzardo di aver cambiato l’assetto della sua Mp4-27 poco prima dell qualifiche, scelta che lo ha penalizzato anche in gara rendendolo mai pericoloso e vulnerabile agli attacchi degli avversari. Lo si è visto nel duello con Sergio Perez, bravo a rifilargli un gran sorpasso al tornante Hairpin nei primi giri di gara, per poi ritentarci (esagerando) sempre nello stesso punto dopo il primo pit-stop, essendosi ritrovato nuovamente dietro al pilota della McLaren. Ritrovatosi all’esterno e sulla parte sporca della pista il messicano è andato dapprima in testacoda e poi sulla ghiaia terminando la sua gara, fino a quel momento spettacolare al 19esimo giro.
Alle spalle delle due McLaren la Lotus di Kimi Raikkonen che a faticato nel finale a tener dietro l’ancora una volta ottima Force India, quella di Nico Hulkenberg, arrivato a soli sette decimi dagli scarichi del finlandese. Ottavo posto per la Williams di Pastor Maldonado mentre al decimo posto chiude la top-ten la Toro Rosso di Daniel Ricciardo. L’australiano ha tenuto duro agli attacchi dell’unica Mercedes superstite, quella di Michael Schumacher che le ha tentate tutte pur di superare il suo avversario ed entrare nella zona punti senza però riuscire nel suo intento. Complessivamente buona comunque la gara del campione tedesco che era partito dal fondo dello schieramento ed è riuscito a chiudere in 11esima posizione, salvando parzialmente un’altra giornata nera per la Mercedes.
Si ritornerà in pista da subito, la prossima settimana infatti si correrà il GP di Corea che potrà dare modo ai delusi del Giappone come Alonso di riscattarsi e ai suoi inseguitori di continuare la ricorsa alla classifica del Mondiale, più avvincente che mai, e destinato a riservare sicuramente altri colpi di scena.
Sebastian Vettel partirà in pole position nel Gran Premio del Giappone, 15esimo appuntamento della stagione. Sul circuito di Suzuka il campione tedesco ha conquistato la quarta pole della stagione grazie ad una qualifica dominata sin dalla prima sessione e chiusa con il miglior crono di 1:30.839, unico pilota tra l’altro ad essere riuscito a scendere sotto il muro dell’1:31, dimostrando un grande feeling con il tracciato giapponese sul quale ha piazzato la quarta pole position di fila sulle 34 ottenute in carriera.
La prima posizone del tedesco dopo la qualifica era stata messa in discussione dai commissari di gara che hanno indagato sul suo comportamento nell’ultimo giro, in cui gli era stato contestato di aver ostacolato la Ferrari di Alonso nella variante finale della Casio Triangle. Ma alla fine la sua pole position è stata confermata.
Alle spalle del tedesco, a completare una prima fila tutta Red Bull che mancava dallo scorso Gran Premio del Brasile, il compagno di squadra Mark Webber che segue Vettel a due decimi di distanza. La ritrovata competitività dell’australiano mette nelle migliori condizioni il tedesco di correre una gara nettamente agevolata per poter tentare un avvicinamento in classifica al rivale numero uno Fernando Alonso, che non è andato oltre la settima posizione.
Al terzo posto invece si è classificato Jenson Button che ha svolto appieno il suo compito piazzandosi immediatamente alle spalle dei mattatori di giornata senza però mai avvicinarsi alle loro prestazioni. L’inglese però dovrà scontare in gara una penalità per aver sostituito prima delle prove libere il cambio della sua McLaren Mp4-27, per evitare di incorrere nello stesso problema di Lewis Hamilton a Singapore e quindi arretrerà di cinque posizioni andando ad occupare l’ottava piazza, proprio davanti al compagno di squadra che partirà nono per essere stato rallentato nel suo unico run in Q3 dalle bandiere gialle per l’incidente di Kimi Raikkonen. L’anglo-caraibico però è apparso meno brillante del solito, complice alcune modifiche sulla vettura prima delle qualifiche che hanno peggiorato l’ assetto della sua McLaren rispetto alle libere di ieri, quindi la strada in gara per il futuro pilota della Mercedes sarà tutta in salita.
Quarta posizione per l’idolo di casa Kamui Kobayashi che complice l’arretramento di Button aprirà la seconda fila, anche se il suo distacco dalla vetta è abbastanza pesante: otto decimi infatti dividono la prima Red Bull dalla Sauber del samurai giapponese che ha preceduto la Lotus di Romain Grosjean. Ma anche in questo caso si è dovuto aspettare il verdetto dei commissari di gara perchè sia il giapponese che il francese sono stati sotto inchiesta per non aver alzato il piede durante il regime di bandiere gialle per l’incidente di Raikkonen. La top-ten dunque è stata confermata in una delle qualifiche più caotiche degli ultimi tempi.
Sesto posto per Sergio Perez, nuovo acquisto McLaren per la prossima stagione, a dimostrazione dell’ottima prestazione delle C31 a Suzuka, entrambe nella top-ten, davanti a Fernando Alonso, che ha vissuto la stessa situazione di Hamilton nel suo unico giro disponibile in Q3. Sia il messicano, sia lo spagnolo beneficieranno dell’arretramento di Button per guadagnare una posizione ma soprattutto per il leader della classifica la gara non si preannuncia delle più semplici. Alle loro spalle la seconda Lotus di Kimi Raikkonen che aprirà la quarta fila davanti alle due McLaren.
Nico Hulkenberg ha invece chiuso la top-ten in decima posizione pur senza aver completato un giro cronometrato, ma il tedesco sarà arretrato di cinque posizioni per aver sostituito anche lui il cambio. Scalerà quindi la posizione Felipe Massa, appena fuori dai migliori dieci in qualifica, in 11esima posizione. Il brasiliano domani in gara occuperà la decima piazza.
Penalizzato anche Jean-Eric Vergne per aver causato l’incidente con Bruno Senna nella prima sessione di qualifica. Il francese arretrerà dalla 17esima alla 19esima posizione. Ancora una volta malissimo le due Mercedes, entrambe fuori dalla Q2 con Michael Schumacher che si è classificato 13esimo e Nico Rosberg soltanto 15esimo.
Una gara perfetta quella di Fernando Alonso, un altro capolavoro che gli ha permesso di trionfare nel Gran Premio di Germania e di allungare nel Mondiale incrementando il suo vantaggio in classifca dal suo più immediato inseguitore Webber portandolo a 34 punti. Per lo spagnolo, alla sua terza vittoria stagionale e 30esima in Formula 1, la trasferta ungherese tra sette giorni prima della lunga sosta estiva sarà cruciale per accumulare ulteriore vantaggio sui rivali e dare lo strappo decisivo per la corsa al titolo iridato.
Sul circuito di Hockenheim Alonso ha condotto magistralmente la gara dall’inzio alla fine anche se in alcuni frangenti del Gran Premio si è ritrovato a difendersi dagli attacchi di Sebastian Vettel prima e Jenson Button, il pilota di Oviedo ha però guidato da vero professore calcolando ogni rischio consentendo alla Ferrari di transitare prima sotto la bandiera a scacchi. Una vittoria anche dal sapore politico dal momento che nella Germania capitale economica dell’Europa si è affermato un binomio italo-spagnolo i cui Paesi stanno attraversando un difficile perodo dal punto di vista finanziario.
Alle spalle di Alonso è giunto il pilota di casa Sebastian Vettel che però è stato penalizzato dai commissari di 20 secondi da sommare al tempo totale di percorrenza nell’ordine d’arrivo del Gran Premio che gli è costato non solo il secondo posto ma anche il podio, scivolando in quinta posizione. Il campione del mondo in carica della Red Bull, la scuderia austriaca nella mattinata era stata ogetto di un’indagine dalla Federazione che aveva riscontrato una mappatura irregolare del motore e che se l’era cavata con una semplice ammonizione, è stato punito per un sorpasso inflitto a Jenson Button non giudicato regolare dalla direzione gara mettendo tutte e 4 le ruote fuori dalla pista avvantaggiandosi di una migliore accelerazione rispetto all’avversario subito dopo il tornante lento. Il pilota inglese della McLaren è giunto così secondo tornando a salire sul podio a distanza di 4 mesi che mancava dal GP di Cina per la precisione. Grande gara quella di Button che, con una guida pulta e precisa partito dalla sesta posizione e grazie ad una McLaren ritrovata e tornata ad essere competitive dopo il fallimento nelle ultime uscite, è riuscito a risalire di posizioni raggiungendo anche la coppia di testa che aveva fatto il vuoto dietri di sè. Grazie ad un ultimo pit stop anticipato è riuscito a scavalcare Vettel e mettersi negli scarichi di Alonso, insidiato fino a 10 giri dal termine. L’usura delle gomme poi non gli ha consentito di difendere la seconda posizione conquistata solo provvisoriamente dal tedesco, nella guida apparso oggi molto nervoso prendendosi molti rischi in accelerazione alle uscite delle curve veloci per cercare di riuscire a stare in scia agli avversari.
Sul gradino più basso del podio Kimi Raikkonen, che oramai ci ha abituato a grandi rimonte: partito decimo dalla griglia, il finnico della Lotus grazie alla sua costanza in gara è riuscito a risalire e a portare a casa un altro straordinario risultato, al contrario del compagno di scuderia Romain Grosjean che ha sofferto e non poco il circuito tedesco classificandosi in 18esima posizione. Strepitosa anche la gara di Kamui Kobayashi giunto quarto con la sua Sauber e tornato a battere Sergio Perez, che ha finito la gara in sesta posizione. Settimo posto per il padrone di casa Michael Schumacher, il quale forse ha pagato una strategia errata effettuando una sosta in più degli avversari che gli ha fatto perdere la quarta posizione. Completano la top ten un anonimo Mark Webber e i tedeschi Nico Hulkenberg e Nico Rosberg, autore di una bella rimonta dalla 21esima posizione fino al decimo posto finale. Perseguitato dalla sfortuna ancora una volta Lewis Hamilton, incappato nella foratura dello pneumatico posteriore sinistro dopo appena tre tornate di gara forse a causa dei detriti dell’alettone anteriore lasciati in pista dalla Ferrari di Felipe Massa (12esimo) in un tamponamento nelle battute iniziali. Grande rammarico per il pilota della McLaren che avrebbe potuto battagliare per la vittoria dimostrando di avere il ritmo dei primi addirittura andandosi a sdoppiare da Vettel, facendo inviperire il tedesco, e tallonando Alonso per diversi giri prima di rientrare per la sua sosta ai box e di ritirarsi poco dopo. A questo punto l’anglo-caraibico, solo 4 punti negli ultimi 3 Gran Premi, è tagliato fuori dalla lotta per il Mondiale a meno di una clamorosa e improbabile rimonta nella seconda parte di stagione: sono infatti 62 i punti di ritardo in classifica dal leader Alonso. E pensare che Hamilton solo un mese fa con la vittoria in Canada si era portato al comando del Mondiale, un vero crollo.
La Formula 1 non si ferma, tra sette giorni si va a Budapest per affrontare il Gran Premio d’Ungheria, 11esimo appuntamento stagionale, prima di osservare la sosta estiva di agosto. Sarà importante arrivare a questo “giro di boa” nel pieno delle forze e della competitività.
Ordine d’arrivo Gran Premio di Germania: 1. Alonso (Ferrari), 2. Button (McLaren), 3. Raikkonen (Lotus), 4. Kobayashi (Sauber), 5. Vettel (Red Bull), 6. Perez (Sauber), 7. Schumacher (Mercedes), 8. Webber (Red Bull), 9. Hulkenberg (Force India), 10. Rosberg (Mercedes), 11. di Resta (Force India), 12. Massa (Ferrari), 13. Ricciardo (Toro Rosso), 14. Vergne (Toro Rosso), 15. Maldonado (Williams), 16. Petrov (Caterham), 17. Senna (Williams), 18. Grosjean (Lotus), 19. Kovalainen (Caterham), 20. Pic (Marussia), 21. de la Rosa (Hispania), 22. Glock (Marussia), 23. Karthikeyan (Hispania), 24. Hamilton (McLaren)
Classifica piloti: Alonso 154, Webber 120, Vettel 118, Raikkonen 95, Hamilton 92, Rosberg 76, Button 65, Grosjean 61, Perez 47, Kobayashi 31, Maldonado 29, Schumacher 29, di Resta 27, Massa 23, Hulkenberg 19, Senna 18, Vergne 4, Ricciardo 2
Classifica costruttori: Red Bull 238, Ferrari 177, McLaren 157, Lotus 156, Mercedes 105, Sauber 78, Williams 47, Force India 46, Toro Rosso 6
Nico Rosberg conquista la pole position del Gran Premio di Cina sul circuito di Shangai che domenica ospiterà il terzo appuntamento extraeuropeo della stagione 2012. Il tedesco della Mercedes firma la sua prima pole position in carriera dopo ben 110 gare nel circus stampando un incredibile giro nella Q3 fermando il cronometro sul tempo di 1:35.121 che non ha lasciato diritto di replica agli avversari. Risultato storico per la casa dalla stella a tre punte che come costruttore non piazzava una monoposto davanti a tutti sulla griglia di partenza da ben 57 anni, dal lontano 1955.
Il pilota che più si è avvicinato alla prestazione di Rosberg nelle qualifiche è stato Lewis Hamilton, che era anche stato il più veloce nelle terze e ultime libere del mattino, ma che di fatti si è fermato a ben mezzo secondo dalla vetta con il tempo di 1:35.626. Ma a causa della sostituzione del cambio della sua McLaren l’inglese sarà retrocesso in griglia di 5 posizioni, e quindi domani scatterà dalla quarta fila in settima posizione dietro la piazza del suo compagno di squadra Jenson Button.
Proprio per questo motivo la prima fila di domani sarà colorata di verde-argento visto che Michael Schumacher scalerà dalla terza alla seconda posizione e partirà di fianco al suo compagno di squadra per una prima fila tutta Mercedes. La vettura tedesca si dimosta ancora una volta velocissima sul giro secco grazie anche al sistema F-duct, giudicato regolare nei giorni scorsi dalla Fia, che viene azionato non appena viene innescato nei tratti veloci il DRS, il dispositivo dell’ala mobile, anche se il tratto di pista in cui Rosberg ha fatto la differenza è stato quello centrale e quindi in quello guidato. Ma i problemi per il team tedesco potrebbero cominciare da domani quando il dispositivo, a differenza delle qualifiche, potrà essere azionato soltanto una volta e in più i due piloti tedeschi dovranno fare ancora i conti con l’eccessivo consumo degli pneumatici Pirelli, problema che come confermano nel box ancora non sembra essere stato risolto.
Alle spalle delle due Mercedes partirà la Sauber di Kamui Kobayashi che grazie ad un ultimo giro perfetto è riuscito a sopravanzare di appena un decimo il finlandese della Lotus Kimi Raikkonen. Mentre dalla terza fila scatteranno Jenson Button e Mark Webber, che potranno pensare al colpaccio in gara grazie ad una migliore gestione di gara rispetto agli altri.
Detto di Hamilton, che sarà scalato in settima posizione, in ottava troviamo l’altra Sauber di Sergio Perez, reduce dalla fantastica gara della Malesia che per poco non gli consegnava la vittoria, proprio ai danni di Fernando Alonso che domani partirà alle sue spalle. Lo spagnolo è riuscito ancora una volta a limitare i danni riuscendo ad entrare nella Q3 anche se i distacchi di tutte le vetture sembrano essere notevolmente diminuiti. Chiude la top-ten il francese della Lotus Romain Grosjean che non ha effettuato nessun giro nella Q3 per risparmiare un set di gomme morbide per la gara.
Sorpresa in negativo della qualifica cinese è l’assenza dai migliori dieci piloti del campione del mondo in carica Sebastian Vettel, che manca all’appuntamento della lotta alla pole dopo ben 41 Gran Premi. Il tedesco non è riuscito ad andare oltre l’11esima posizone vedendosi eliminato già nella Q2. Alle sue spalle partirà l’altra Ferrari di Felipe Massa, che ora sembra aver accorciato le distanze almeno dal suo compagno di squadra a soli tre decimi.
La sorpresa di domani invece potrebbere essere l’arrivo della pioggia. Dopo le libere della mattina svoltesi sotto il sole, sono infatti arrivati dei nuvoloni che hanno coperto il cielo di Shanghai e che hanno minacciato per tutto il tempo lo svolgimento delle qualifiche. Un’eventuale gara su pista baganata potrebbe rimescolare le carte e regalarci una corsa emozionante come quella vista a Sepang.
E’ stata presentata in mattinata la nuova Sauber che prenderà parte al prossimo Mondiale 2012 di Formula 1. La nuova nata della casa svizzera è la sesta in ordine di presentazione ufficiale ad essere stata svelata e si chiamerà Sauber C31 continuando la denominazione che l’ha distinta negli scorsi anni.
I due confermatissimi piloti ufficiali, che molto bene avevano fatto lo scorso anno, Kamui Kobayashi e Sergio Perez, hanno tolto i veli alla nuova vettura sul circuito di Jerez de la Frontera dove da domani prenderanno parte ai primi test ufficiali della nuova stagione tutte le scuderie di Formula 1.
Così come nelle altre vetture, eccezion fatta per la McLaren, anche la nuova C31, orfana da pochi giorni dell’ormai suo ex direttore tecnico James Key passato alla 24ore di Le Mans, è dotata dello scalino sul muso che divide la scocca dalla parte anteriore del musetto, che è molto più sottile e allungato rispetto alle altre “brutte”.
Modificate anche le pance laterali, che sono molto più strette rispetto alla monoposto dello scorso anno per favorire il passaggio d’aria nella parte anteriore della vettura, ed è proprio in questa zona che si possono notare le novità più evidenti della nuova Sauber. Innanzitutto gli scarichi, che come da regolamento non potranno più soffiare sul diffusore, sono stati carenati vicino al cofano motore che ha una parte terminale non più a “tromba” in stile Red Bull, ma più corta e stretta in modo da lasciare più spazio possibile al passaggio d’aria verso l’ala posteriore. Sotto il cofano invece sarà montato come negli ultimi anni il motore Ferrari.
Cambiato anche il sistema delle sospensioni che come la maggior parte dei team, eccetto la Ferrari che ha optato per una doppia soluzione pull-rod, sara push-rod all’anteriore e pull-rod al posteriore con un unico ancoraggio per il triangolo superiore. Inedita anche la soluzione nella parte inferiore dell’ala posteriore che esibisce uno strano soffiaggio a cui gli ingegneri della casa di Hinwill hanno dedicato grande attenzione al fine di recuperare e generare carico aerodinamico nella parte posteriore della vettura.
Di sicuro le premesse sembrano essere abbastanza buone e incoraggianti, le linee della nuova Sauber non sono più squadrate come quelle della vecchia vettura ma hanno una forma più lineare. Si riparte dal settimo posto ottenuto lo scorso anno ai danni della Toro Rosso, scavalcata proprio nell’ultimo Gran Premio, e l’obiettivo dichiarato dal team Principal Peter Sauber è quello di portare la vettura a punti in ogni GP. Le premesse ci sono tutte considerando le potenzialità di due piloti promettenti come Kobayashi e Perez. Il primo, ormai alla sua terza stagione in F1, ha fin’ora mostrato di essere molto veloce e abile nei sorpassi, e il secondo, di scuola Ferrari e di indiscutibile talento, ha dimostrato di essere sempre costante nel passo di gara e nel giro singolo. Se anche la vettura quest’anno sarà di buon livello potremmo davvero assistere ad un ulteriore salto in avanti della casa svizzera.
E’ stato un Gran premio lungo e ricco di emozioni quello corso sul circuito di Montecarlo nel principato di Monaco, entusiasmante come non si vedeva da tempo. Tanti sorpassi, molti incidenti ed una bandiera rossa che sul finire di gara ha rischiato di mescolare le carte in tavola per la lotta alla vittoria che vedeva coinvolti Vettel, Alonso e Button racchiusi in pochi decimi. Ma alla fine non è stato cosi, e per la quinta volta in stagione su sei Gran premi disputati a salire sul gradino più alto del podio è stato Sebastian Vettel, protagonista di una gara autorevole, condotta sin dall’inizio grazie ad una partenza perfetta ed una grande gestione delle gomme che gli ha consentito di effettuare una sola sosta, rivelatasi la vera arma vincente del Gp. Il tedesco è stato anche fortunato quando, in crisi con le gomme nel finale e braccato da vicinissimo dalla Ferrari di Alonso e la McLaren Button, ha avuto l’aiuto inconsapevole della Safety-car, entrata in pista per un incidente a Petrov alla curva delle piscine. La conseguente bandiera rossa, che ha permesso ai sanitari di soccorrere Petrov che inizialmente aveva perso conoscenza e di trasportarlo per accertamenti in ospedale, ha causato la sospensione della gara a sei giri dal termine, permettendo a Vettel di effettuare il cambio gomme per la seconda partenza, e congelando cosi le posizioni fino al termine della gara.
Dunque i due piloti che non hanno beneficiato dell’entrata in pista dell’ultima safety-car sono stati Alonso e Button, che avevano la possibilità di sfruttare le gomme più fresche rispetto a quelle del tedesco e che alla fine possono ritenersi i grandi sconfitti della corsa.
Tuttavia entrambi i piloti hanno condotto la gara con grande intelligenza, azzeccando le strategie ma purtroppo per loro questo non gli è valso più della seconda e terza piazza.
Al quarto posto Mark Webber, che riesce a rimontare dopo una partenza e un primo pit-stop disastroso. L’australiano dopo aver condotto una gara lontano dai primi beneficia, come il suo compagno di squadra, dell’entrata della safety-car e all’ultimo giro riesce a superare la Sauber di Kobayashi, quinto al traguardo ma protagonista di una gara autorevole. Il giapponese ci ha ormai abituato a disputare gare di sostanza e concretezza, ed è stato abile a rimontare dalla 13esima posizione fino al quinto posto finale. Il samurai giapponese avrebbe sicuramente meritato qualcosa di più ma contenere la Red Bull è davvero difficile.
Soltanto sesto Lewis Hamilton. La giornata dell’inglese comincia male già al mattino, quando viene retrocesso dalla settima alla nona posizione per aver effettuato un taglio di chicane nel suo giro lanciato in qualifica.
Poi in gara come sempre grande spettacolo, come quando ricambia il sorpasso subito a Schumacher superandolo in fondo al rettilineo guadagnando la nona posizione, e anche qualche esagerazione quando tenta di superare Massa alla curva Loews. Inevitabile il contatto con il brasiliano che danneggia l’ala e termina la sua gara dopo poche curve, quando non riesce a sterzare al curvone sotto il tunnel finendo contro il guardrail. Il pilota della McLaren viene penalizzato per questa manovra con un drive-through, dopodichè rimane invischiato nel gruppo nonostante la Freccia d’Argento oggi si sia dimostrata velocissima. Il contatto finale con Maldonado che gli è valsa la sesta posizione, molto probabilmente gli costerà una penalizzazione nel GP del Canada. Il venezuelano invece è stato costretto al ritiro dopo aver distrutto la sua Williams.
Ottima settima piazza per Adrian Sutil, che riesce a chiudere la sua gara davanti ad Heidfeld su Renault, e Barrichello su Williams. La Toro Rosso di Sebastian Buemi chiude tra i primi dieci. Disastro per la Mercedes: Rosberg chiude la sua gara in undicesima posizione e doppiato di un giro, mentre questa volta Michael Schumacher deve fare appello alla sfortuna, abbandonato per un problema tecnico dalla sua Mercedes prima del rettilineo d’arrivo.
Ritirati anche Glock ed Alguersuari, coinvolto nell’incidente a pochi giri dalla fine che ha causato la bandiera rossa per i soccorsi a Petrov.
Dura poco la gioia in casa Sauber dopo il sesto e settimo posto conquistato in Australia, nel Gran Premio d’apertura del Mondiale 2011, rispettivamente da Sergio Perez e da Kamui Kobayashi. Entrambe le vetture della scuderia elvetica sono state infatti squalificate dalla Fia per una violazione del regolamento: le consuete verifiche post gara hanno evidenziato una irregolarità dell’ala posteriore risultata non conforme alle regole. Una doccia gelata per il messicano, grande protagonista oggi sul tracciato dell’Albert Park al suo esordio in Formula 1, che vede vanifivati tutti i suoi sforzi. La Sauber comunque ha fatto sapere che farà ricorso contro questa decisione.
Con la squalifica di Perez e Kobayashi cambia dunque l’ordine d’arrivo: se ne avvantaggia Felipe Massa che guadagna due posizioni a discapito dei due piloti balzando dalla nona alla settima posizione. Entrano nella zona punti anche le due Force India di Adrian Sutil e Paul Di Resta che raccoglie il suo primo punto iridato.
Come da pronostico Sebastian Vettel vince la prima gara stagionale sul circuito di Melbourne, valida per il Gp d’Australia. Il campione del mondo domina dall’inizio alla fine, imprimendo un ritmo inavvicinabile per gli avversari, e allungando inesorabilmente dopo il primo pit-stop. Facilità imbarazzante, dimostrata anche dal fatto che, cosi come anche il compagno di squadra, Vettel ha fatto a meno del Kers per tutta la gara, ma questo non gli ha impedito di tagliare il traguardo indisturbato. Il tedesco firma cosi la sua 11esima vittoria in carriera precedendo Lewis Hamilton, l’unico che ha provato a tenere il ritmo del tedesco, rimasto vicinissimo alla Red Bull per la prima parte del GP, ma che poi è stato costretto a rallentare il suo ritmo a causa di un’uscita di pista che ha danneggiato il fondo della sua McLaren. Buona comunque la prova della Freccia d’Argento, considerando le difficoltà incontrate nei test. Terzo posto per la sorprendente Lotus-Renault di Vitaly Petrov, che beffa in partenza Button e Alonso. Il russo, che da sesto si è ritrovato in quarta posizione, ha approfittato dei problemi agli pneumatici di Mark Webber, sopravanzandolo al primo pit-stop. Una volta conquistata la terza posizione, ha amministarto senza troppa fatica, riuscendo a contenere nel finale gli attacchi di Fernando Alonso, quarto dopo una brutta partenza e un’ottima rimonta. Lo spagnolo è stato penalizzato dalla strategia di gara, caratterizzata da 3 cambi gomme che non lo hanno di certo aiutato a risalire più posizioni, ma ha comunque mostrato un buon passo gara, dimostrando di poter lottare anche per le prossime gare. Alle spalle dello spagnolo il padrone di casa Mark Webber, che al contrario del compagno di squadra, non ha brillato, anche a causa di problemi agli pneumatici che ne hanno rallentato il ritmo. Anche per lui la strategia di tre pit-stop è stata penalizzante, ma questa volta i problemi di usura non sono certo da imputare alla squadra. L’australiano si è poi fermato subito dopo il traguardo, lungo la corsia di uscita dei box. Avrà avuto dei problemi, oppure sarà stato un segno di protesta contro la sua squadra?
In sesta posizione troviamo l’altra McLaren di Jenson Button. L’ex campione del mondo, dopo essere stato sopravanzato in partenza da Petrov e Massa, ha dato vita ad un bel duello con il brasiliano. L’inglese era nettamente più veloce, ma non è riuscito a trovare il guizzo giusto per sopravanzarlo. Questo fino al decimo giro, quando nel tentativo di attacco alla doppia curva Waite, Button viene spinto verso l’esterno da Massa e lo supera tagliando la chicane, non restituendo la posizione come da regolamento. Il pilota della McLaren verrà poi punito giustamente con un drive through, ma il duello con Massa si ripeterà anche negli ultimi giri della corsa. Il brasiliano, anche lui costretto dagli pneumatici a tre pit-stop, è in evidente difficoltà con le gomme dure. Questa volta Button lo sopravanza senza troppo problemi andando a guadagnare la sesta posizione. Questo sarà ricordato come il primo sorpasso effettuato grazie al dispositivo dell’ala mobile. Massa invece è costretto a rientrare e montare gomme morbide. L’unico acuto di una gara più che opaca è il miglior giro della gara, fatto registrare in 1:29.091. Il brasiliano chiude in nona posizione davanti a Buemi.
Bella gara, invece, da parte delle due Sauber-Ferrari di Perez e Kobayashi rispettivamente in settima e ottava posizione. Il messicano ha adottato un’ottima strategia fermandosi per il cambio gomme soltanto una volta. Strategia azzeccata per il prossimo pilota Ferrari, che porta a casa un bel bottino di punti alla sua prima gara in F1. Anche Kimi Raikkonen al suo debutto in Sauber realizzò una grande prestazione. Che sia il suo erede? Vedremo se riuscirà a seguire le sue orme.
Gara tutt’altro che da ricordare invece per la Mercedes. Dopo i buoni propositi dei giorni scorsi ecco che arrivano le smentite da parte della pista. Il trend rispetto all’anno scorso non sembra essere molto cambiato, e in effetti i problemi della casa tedesca sembrano essere abbastanza evidenti: se è vero che Michael Schumacher è stato toccato nelle primissime battute da un’altra vettura, andando a rovinare gomma e sospensione costringendolo al ritiro, è pur vero che il tedesco non lottava per le primissime posizioni, e dopo pochi giri era già doppiato. Cosi come il compagno di squadra Nico Rosberg, mandato fuori pista da Rubens Barrichello (penalizzato in seguito con un drive through), ma visibilmente più lento della Williams del brasiliano. Insomma siamo solo alla prima gara, ma il progetto tedesco pare che vada rivisto. Che sia in previsione un altro flop?
L’unico italiano Jarno Trulli termina la sua gara in 15esima posizione e doppiato di due giri. Termina la sua gara davanti soltanto al tedesco della Virgin Jerome D’Ambrosio, doppiato di quattro giri.