Sorteggi Champions, l’urna di Nyon è stata meno cattiva del previsto per le italiane, le Juventus, seconda nel proprio girone, ha evitato le due di Manchester ed il Psg e se la dovrà vedere contro il Tottenham, la Roma è riuscita a scansare le due mine vaganti Bayern Monaco e Real Madrid ed ha pescato lo Shakhtar Donetsk.
Due avversarie decisamente alla portata delle compagini italiane che però non dovranno assolutamente sottovalutare l’esito di questi sorteggi Champions.
Poteva andare peggio ai bianconeri, certamente poteva anche andare meglio. Il Tottenham è certamente una squadra di buona qualità, la punta di diamante degli Spurs è certamente il talentuoso Harry Kane ma non è soltanto lui che i bianconeri dovranno temere, la squadra di Londra ha altri calciatori di qualità: il coreano Heung-Min Son, l’ex Roma Lamela, il danese Eriksen, l’inglese Dele Alli, i nazionali del Belgio, Dembelé, Vertonghen ed Alderweireld senza dimenticare il tanto ex amato bianconero Fernando Llorente.
La squadra di Mauricio Pochettino è arrivata a questi ottavi vincendo il proprio girone, nel quale erano presenti grandi squadre del calibro di Real Madrid e Borussia Dortmund, conquistando 5 successi ed un solo pareggio, al Bernabeu, con 15 gol fatti e solo 4 subiti. La Juventus dovrà fare quindi molta, molta attenzione ma il passaggio ai quarti non è certo impresa impossibile.
I sorteggi Champions hanno lasciato un sapore piuttosto dolce per la Roma, certo il Napoli insegna che lo Shakthar Donetsk non è avversario da sottovalutare ma visto il rischio di trovare sulla propria strade il Bayern o il Real, gli ucraini sono certamente alla portata degli uomini di Di Francesco.
Una rosa, quella guidata da Fonseca, che vede brillare i brasiliani Taison, Bernard, Fred, Dentinho, oltre al bomber argentino Facundo Ferreyra e all’esperto portiere ucraino Pyatov.
Lo Shakhtar ha raggiunto gli ottavi, a danno del Napoli, conquistando il secondo posto del girone alle spalle del Manchester City e davanti proprio ai partenopei, con un bottino di 4 successi e 2 sconfitte, con 9 gol fatti e 9 subiti.
I sorteggi Champions per gli ottavi di finale hanno anche proposto sfide di altissimo livello, due vere e proprie finali anticipate come Chelsea-Barcellona e Real Madrid-Paris Saint Germain.
Le altre sfide degli ottavi di finale di Champions League saranno Basilea-Manchester City, Porto-Liverpool, Siviglia-Manchester United e Bayern Monaco-Besiktas.
Missione compiuta per Juventus e Roma, i bianconeri battono 2-0 ad Atene l’Olympiacos e volano agli ottavi Champions alle spalle del Barcellona, fanno anche meglio i giallorossi che all’Olimpico battono di misura il Qarabag e, grazie al pari tra Chelsea e Atletico Madrid, raggiungono gli ottavi da primi del girone.
Due successi che non vengono di fronte a prestazioni brillantissime ma che però sono davvero pesanti.
Dopo il ko del Camp Nou nel primo turno, era abbastanza certo che la Juve avrebbe dovuto correre solo per il secondo posto nel girone, la qualificazione però non è stata così semplice perchè i bianconeri si sono complicati la vita con il pareggio a Lisbona. Serviva un successo ad Atene, è arrivato firmato dai gol di Cuadrado e Bernardeschi.
Sembrava tutto facile per la Roma sulla carta, il Qarabag fuori da ogni chance sembrava l’ottimo avversario per una serata tranquilla. Così non è stato, un po’ per il merito della grinta degli azeri, e di uno strepitoso portiere, un po’ per l’imprecisione dei giallorossi, la partita è rimasta bloccata sino al gol di Perotti al 53° e poi tutto in bilico sino al fischio finale. La gioia giallorossa al fischio finale è stata amplificata dalle notizie giunte da Londra, con la Roma qualificata agli ottavi Champions addirittura da prima.
Veniamo al racconto della sfida dei bianconeri.
Per garantirsi la certezza matematica della qualificazione la Juventus deve vincere e al 7° ci prova Dybala ma Proto è bravo a deviare in corner. La risposta dei padroni di casa si concretizza in un tiro da fuori bloccato in due tempi da Szczesny. Al 15° la Juve passa in vantaggio, Alex Sandro si fa trovare libero sul fondo, mette il cross in mezzo e Cuadrado solissimo al volo deposita in gol. Al 28° Douglas Costa si lancia in contropiede verso il fondo del campo, dopo un paio di finte mette palla in mezzo ma la difesa di casa salva in corner. Al 37° Higuain è rapidissimo a controllare, girarsi e calciare ma il suo tiro viene deviato e finisce in corner. Al 42° grande occasione per Djurdjevic che incorna di testa ma Szczesny è strepitoso e salva di piede. Il primo tempo si chiude con la Juve avanti per 1-0.
Si riparte con un cambio per l’Olympiacos, Marin entra al posto di Sebà. Partono decisamente meglio i padroni di casa che in un paio di occasioni provano a spaventare la difesa bianconera prima con Pardo e poi con Marin, Szczesny però è attento e salva. I ritmi si abbassano, la notizia del vantaggio del Barcellona contro lo Sporting Lisbona, rilassa ancora di più i bianconeri e permette ad Allegri di effettuare alcuni cambi. Al 79° Alex Sandro e Cuadrado rischiano di confezionare il bis del gol ma il cross è troppo alto per il colombiano, al 81° ancora Cuadrado al tiro, respinge Proto. Al 83° greci vicino al gol, bel cross in mezzo sul quale si lancia Ben Nabouhane con la palla che centra il palo. Al 87° il sinistro del neoentrato Bernardeschi costringe Proto alla respinta di pugno. Al secondo tentativo però Bernardeschi fa centro, Khedira serve il numero 33 della Juve che entra in area, si accentra e lascia partire il sinistro vincente. La partita finisce qua, la Juventus espugna Atene e si qualifica agli ottavi di Champions League come seconda del girone.
I primi 10 minuti di gara scorrono via praticamente senza emozioni, la Roma avrebbe bisogno di un successo per la qualificazione certa ma il Qarabag non è venuto all’Olimpico per fare da semplice sparring partner. Al 14° buona chance per la Roma, El Shaarawy mette la palla in mezzo, Manolas cerca il colpo di tacco ma la palla esce lenta e facile per il portiere. Pochi minuti e da altra azione da corner il pallone giunge a Dzeko che però calcia alto. I giallorossi si lanciano in avanti e piazzano un paio di cross insidiosi ma al 22° il Qarabag si rende pericoloso in contropiede con il tiro di Ndlovu facilmente bloccato da Alisson. Poco dopo la mezz’ora una chance per parte, prima El Shaarawy dentro l’area spara altissimo su un buon assist di Strootman, poi sull’altro fronte Almeida prepara il tiro da appena fuori area con la palla alta non di molto. Al 39° occasione enorme per Dzeko e Manolas, i due si trovano soli in mezzo all’area ma colpiscono male e non sfruttano il buon assist, su punizione, di Perotti. Sul finire del terzo minuto di recupero gran conclusione di Nainggolan ma Sehic respinge, palla che arriva a Kolarov ma ancora Sehic è bravo a bloccare, arriva il fischio dell’arbitro all’Olimpico si va al riposo sullo 0-0.
Nessun cambio al rientro dagli spogliatoi, Roma e Qarabag ripartono con gli stessi 22 uomini. I padroni di casa provano ad essere più aggressivi ma la porta del Qarabag non corre rischi. Al 53° la Roma trova il vantaggio, combinazione tra Perotti e Dzeko, il bosniaco solo davanti alla porta si fa respingere la palla da Sehic ma sul campanile si fa trovare pronto Perotti che deposita in gol di testa. I padroni di casa, con la notizia del vantaggio dell’Atletico a Londra, si getta in avanti alla ricerca del gol della sicurezza e ci vanno vicini con una gran conclusione di Nainggolan salvata da uno strepitoso Sehic. Gli uomini di Di Francesco sembrano controllare la gara ma al 83° un colpo di testa di Miçel spaventa l’Olimpico, la palla però è centrale, blocca Alisson. Dzeko, in serata no, spreca il contropiede del 2-0 e tanti brividi corrono sulla schiena dei tifosi della Roma quando una palla calciata verso l’area dal Qarabag s’impenna, Alisson è bravissimo a bloccarla. Si chiude qua, il successo della Roma, con il contemporaneo pareggio tra Chelsea e Atletico Madrid, regala ai giallorossi il passaggio agli ottavi di Champions come prima del girone.
ROMA – QARABAG 1-0 (53° Perotti)
Roma (4-3-3): Alisson; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Nainggolan, De rossi, Strootman; El Shaarawy (72° Gerson), Dzeko, Perotti
Nelle altre gare di serata il Manchester United rimonta lo svantaggio con il Cska Mosca, vince 2-1 e conquista la vetta del girone. Con gli inglesi passano agli ottavi Champions anche gli svizzeri del Basilea vittoriosi 2-0 in casa del Benfica. Il Cska Mosca retrocede in Europa League. La super sfida tra Bayern e Psg finisce 3-1, risultato che non basta ai tedeschi a ribaltare lo 0-3 di Parigi, passano agli ottavi come primi i francesi. L’Anderlecht espugna 1-0 il campo del Celtic ma non basta per raggiungere la qualificazione all’Europa League che va agli scozzesi.
Juve e Roma non riescono ad ottenere il pass per gli ottavi di Champions League e dovranno conquistarselo nell’ultimo turno.
I bianconeri, in casa non vanno oltre allo 0-0 contro il Barcellona e dovranno respingere l’assalto dello Sporting Lisbona, vincente 3-1 contro l’Olympiacos, e se non vorranno fare calcoli, dovranno andando a vincere in casa dei greci.
La Roma cade 2-0 al Wanda Metropolitano dinanzi ad una prodezza di Griezmann ed ad un gol di Gameiro. L’Atletico Madrid rimane comunque a due lunghezze dalla Roma che battendo all’Olimpico il Qarabag, sconfitto in casa oggi per 4-0 dal Chelsea, si garantirebbe gli ottavi di Champions senza attendere regali dai Blues.
Veniamo al racconto della sfida dell’Allianz Stadium.
Parte subito forte la Juve con Douglas Costa pronto alla conclusione dopo solo 2 minuti, blocca ter Stegen. Il Barcellona pian piano prende campo e inizia con il suo consueto palleggio a chiudere indietro i bianconeri. Un paio di distrazioni difensive da ambo i lati regalano potenziali chance che però non vengono sfruttate. Al 23° brivido per la difesa bianconera, la punizione di Rakitic colpisce il palo. Il Barça mantiene il possesso del pallone con il suo classico stile, la Juve risponde con qualche lancio o anche con una conclusione di Cuadrado, palla alta e il risultato non si sblocca. Al 44° grande occasione per Dybala che dopo aver superato alcuni difensori è andato al tiro da posizione defilata, pallone fuori. La risposta del Barcellona arriva nel recupero ma, dopo una bella azione, la conclusione di Suarez finisce sul fondo. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.
Il secondo tempo riparte con gli stessi 22 in campo. Meglio il Barcellona che prova a rendersi insidioso con una punizione di Suarez, deviata, fuori non di molto. Al 56° Valverde decide di giocarsi la carta Messi. I bianconeri provano a crescere e vanno alla conclusione con Dybala ed Higuain ma il pallone non entra. Al 64° Messi ha la grossa chance su calcio di punizione ma la palla è alta. Al 69° spavento per la Juventus, Digne entra in area e mette in mezzo ma la difesa si salva. La partita si mantiene in equilibrio, il Barcellona si fa preferire per il controllo della palla ma di occasioni non se ne vedono. Al 92° grande occasione per Dybala ma ter Stegen si supera e salva in corner, è l’ultima occasione, finisce 0-0, la Juve dovrà conquistare la qualificazione all’ultima giornata.
JUVENTUS – BARCELLONA 0-0
Juventus (4-2-3-1): Buffon; Barzagli, Rugani, Benatia, Alex Sandro; Pjanic (66° Bentancur), Khedira; Cuadrado (71° Marchisio), Dybala, Douglas Costa (85° Matuidi); Higuain.
Ci si aspetta una partenza aggressiva dell’Atletico invece la prima potenziale occasione ce l’ha Pellegrini, su buona giocata di Perotti, ma la difesa di casa salva. La risposta dei colchoneros arriva al 10° con un insidioso tiro cross su cui non arriva Torres per poco. La Roma comunque dimostra buona personalità anche al Wanda Metropolitano ed Alisson non è costretto a grandi interventi. Al 41° l’Atletico trova il gol del vantaggio con Augusto Fernandez ma il giocatore si era aggiustato la palla con la mano, rete annullata. Non accade altro, la prima frazione si chiude sullo 0-0.
Il secondo tempo parte con gli stessi 22 in campo. L’Atletico Madrid, come logico che sia, prova ad essere più aggressivo ma la difesa giallorossa tiene. E’ comunque una bella Roma con un Perotti in vena di grandi giocate. Al 64° gran conclusione di Nainggolan ma per sua sfortuna la palla colpisce il palo. Al 69° i padroni di casa passano in vantaggio, straordinario cross dal fondo di Correa e gran rovesciata di Griezmann. Passano due minuti e l’Atletico Madrid avrebbe la palla per il raddoppio ma Alisson salva. Al 83° la situazione per gli uomini di Di Francesco si complica, Bruno Peres già ammonito prende il secondo giallo e lascia i suoi in 10. Passano 3 minuti e l’Atletico raddoppia con Gameiro che finalizza una bella azione corale per il gol del 2-0. La rete di Gameiro sostanzialmente chiude la gara, finisce 2-0, la Roma dovrà conquistarsi la qualificazione in casa con il Qarabag.
ATLETICO MADRID – ROMA 2-0 (69° Griezmann, 86° Gameiro)
Atletico Madrid (4-4-2): Oblak; Thomas, Giménez, Lucas, Filipe Luis; Augusto (58° Correa), Saúl, Koke (63° Gabi), Carrasco (67° Gaimero); Griezmann, Torres.
Allenatore: Simeone.
Roma (4-3-3): Alisson; Bruno Peres, Manolas, Fazio, Kolarov; Nainggolan, Gonalons (78° El Shaarawy), Pellegrini (62° Strootman); Gerson (70° Defrel), Dzeko, Perotti.
Nelle altre gare di serata nel gruppo A successi pesanti per Cska, 2-0 contro il Benfica, e per il Basilea, 1-0 contro il Manchester United. Ora in classifica lo United guida con 12 punti davanti a Basilea e Cska a 9, l’ultimo turno deciderà tutto. Nel gruppo B il Psg va sotto per 1-0 in casa con il Celtic ma poi s’impone per 7-1, vince anche il Bayern Monaco, 2-1 in casa dell’Anderlecht. Tedeschi e francesi sono qualificati agli ottavi per decidere le posizioni servirà lo scontro diretto dell’ultimo turno, il Bayern per prendersi il primo posto però deve ribaltare un pesante 0-3 subito a Parigi.
Una Roma praticamente perfetta, trascinata da una doppietta di un grandissimo El Shaarawy, stende 3-0 il Chelsea di Conte e fa un gran bel passo verso la qualificazione.
Nella notte di Halloween se il Faraone non si è travestito da mummia ma anzi ha brillato come una stella nel cielo dell’Olimpico, la Juventus per 45 minuti ha emulato gli Zombie della “Notte dei Morti viventi” è andata sotto a Lisbona con lo Sporting ma poi ha raggiunto un preziosissimo pari grazie all’ormai solito Gonzalo Higuain.
Dunque il 3-0 dei giallorossi, che va pure stretto agli uomini di Di Francesco, lancia la Roma in testa al girone con grosse chance di qualificazione alla luce anche del 1-1 casalingo dell’Atletico Madrid con il Qarabag.
La squadra di Allegri invece ha sprecato la grossissima occasione di blindare il passaggio agli ottavi con vista sul primo posto, calcolando che il Barcellona non è riuscito ad andare oltre allo 0-0 ad Atene con l’Olympiacos.
Veniamo al racconto della gara della Juventus.
La partita inizia con un discreto equilibrio, le due squadre sostanzialmente si studiano mantenendo ritmi bassi, nei primi minuti non si segnalano occasioni. I padroni di casa provano a rendersi pericolosi al 10° con una conclusione di Bruno Cesar che però non spaventa Buffon. Lo Sporting però cresce e al 20° Bruno Cesar è bravo a ribadire in rete con il tap in, dopo una conclusione di Gelson Martins respinta da Buffon. Immediata la reazione della Juve ma il colpo di testa di Khedira, su bel cross di De Sciglio, esce di poco. I portoghesi mantengono sempre ritmi alti, la Juventus non riesce a creare occasioni ed anzi va spesso in difficoltà. Il primo tempo non concede altre emozioni, finisce con lo Sporting Lisbona avanti 1-0.
Si riparte senza cambi, stessi 22 in campo e con Higuain anticipato bene da Coates e con Rui Patricio bravissimo a salvare su Mandzukic dopo azione da corner. E’ una Juventus più aggressiva ma sempre imprecisa. Gli uomini di Allegri crescono e costruiscono diverse chance ma al 60° Bruno Cesar in contropiede spreca la palla del possibile 2-0. I pericoli aumentano, Dost per pochi centimetri non arriva a chiudere in rete un bel cross di Bruno Fernandes. Al 69° Rui Patricio è strepitoso a salvare sul colpo di testa da due passi di Higuain. Al 79° però il portiere non può niente sul tocco sotto di Higuain, servito da Cuadrado, che s’insacca per il pareggio. Il gol carica la Juventus e Douglas Costa ha subito l’occasione per il vantaggio ma il suo sinistro esce. I portoghesi dopo un momento di difficoltà si ributtano in avanti con Bruno Fernandes che spaventa la difesa bianconera. Non succede molto altro, la Juventus si salva ma spreca una grandissima occasione.
SPORTING LISBONA – JUVENTUS 1-1 (20° Bruno Cesar (S), 79° Higuain (J))
Sporting Lisbona (4-2-3-1): Rui Patricio; Pinto, Coates, Ristovski (91° Petrovic), Silva; Battaglia, Bruno Cesar (63° Palhinha); Gelson Martins, Bruno Fernandes, Acuña; Bas Dost (81° Doumbia).
Allenatore: Jesus.
Juventus (4-2-3-1): Buffon; De Sciglio (64° Douglas Costa), Barzagli, Chiellini, Alex Sandro; Pjanic, Khedira (70° Matuidi); Cuadrado, Dybala (82° Bernardeschi), Mandzukic; Higuain.
La partenza dei giallorossi è super, lancio verso Dzeko che fa sponda all’indietro per El Shaarawy che lascia partire un tiro vincente. Immediata risposta del Chelsea con Hazard che si presenta in area e calcia, Alisson è bravo a chiudere e respingere. I Blues provano a spingere alla ricerca del pari ma la Roma con buona solidità contiene senza affanni. Al 24° clamoroso errore di Kolarov, la palla dopo un rimpallo finisce sui piedi di Morata che da due passi spara altissimo. Al 35° El Shaarawy ha la chance del raddoppio dopo un grave errore di David Luiz, ma Courtois respinge il tiro del Faraone. Il gol però è solo rimandato, al 36° El Shaarawy sfrutta il mancato intervento di Rudiger e segna la rete del 2-0. Sul finale di tempo prima Alisson salva sulla conclusione di Marcos Alonso e sul seguente corner il colpo di testa di Bakayoko esce di poco a lato del palo. Il primo tempo si chiude sul 2-0.
Si riparte con gli stessi 22 in campo e con una buona partenza della Roma. Ci si attende un Chelsea arrembante ed invece i giallorossi controllano bene il gioco e con Dzeko sfiorano il 3-0 al 53°, palla alta di poco. Al 63° Perotti riceve da Kolarov, controlla la palla, si accentra e poi lascia partire una conclusione che bacia il palo e s’insacca. Il Chelsea accusa il colpo e rischia pure di incassare il quarto gol ma Perotti non riesce a concretizzare la bella giocata di Dzeko. La Roma non rischia praticamente più niente, anzi è Curtois a dover evitare il 4-0 sul tiro di Nainggolan. Non accade molto alto, la Roma conquista un pesantissimo successo per 3-0 contro il Chelsea.
ROMA – CHELSEA 3-0 (1°, 36° El Shaarawy, 63° Perotti)
Roma (4-3-3): Alisson; Florenzi (76° Manolas), Juan Jesus, Fazio, Kolarov; Nainggolan, De Rossi, Strootman; El Shaarawy (75° Gerson), Dzeko, Perotti (87° Pellegrini).
Allenatore: Di Francesco.
Chelsea (3-4-3): Courtois; Rudiger, David Luiz, Cahill (56° Willian); Azpilicueta, Bakayoko, Fabregas (71° Drinkwater), Alonso; Pedro, Morata (75° Batshuayi), Hazard.
Nelle altre gare di serata, goleada del Psg che batte 5-0 l’Anderlecht e si qualifica matematicamente agli ottavi a braccetto con il Bayern Monaco vincente 2-1 in casa del Celtic. Vittoria importante per il Manchester Utd che batte 2-0 il Benfica e vede gli ottavi, nello stesso girone si rilancia il Cska Mosca che batte 2-1 in trasferta il Basilea.
Serata dalle mille emozioni in Champions League per le due italiane impegnate, la Juve ringrazia Mandzukic che segna nel finale il gol che vale il 2-1 in rimonta sullo Sporting Lisbona. Una Roma davvero brillante non si fa spaventare dal doppio vantaggio del Chelsea, rimonta, passa avanti grazie alla doppietta di Dzeko e poi subisce il 3-3 che lascia così un sapore dolce amaro in bocca ai tifosi giallorossi.
Un successo importante quello della Juventus perchè con questa vittoria i bianconeri allungano a +3 sullo Sporting posizionandosi al secondo posto del girone alle spalle del super Barcellona vittorioso 3-1 contro l’Olympiacos.
Pesante anche il pari della Roma che, in una giornata che poteva rivelarsi negativa sulla carta, ha mantenuto i tre punti di vantaggio sull’Atletico Madrid fermato sullo 0-0 in casa del Qarabag.
Veniamo al racconto della gara dell’Allianz Stadium.
Ci si aspetta una super Juventus ed invece i bianconeri non partono per niente bene, sembrano contratti e al 13° vanno sotto, Gelson Martins solo davanti a Buffon sbaglia ma la palla respinta dal portiere finisce sui piedi di Alex Sandro per uno sfortunato autogol. La Juve abbozza una reazione e Rui Patricio è decisivo su una conclusione di Khedira. I bianconeri insistono e prima Mandzukic viene anticipato in corner poi poco dopo è Dybala ad aver la palla gol ma il suo tiro esce. Alla mezz’ora arriva il pareggio firmato da una punizione perfetta calciata da Pjanic. Passa un minuto e Mandzukic ha subito la palla del vantaggio ma Rui Patricio salva. La Juve è in crescita e sul finale di tempo è bravissimo Rui Patricio a salvare su Higuain. Si va al riposo sul 1-1.
Benatia non rientra dagli spogliatoi, al suo posto Barzagli, e si parte subito con un brivido per i bianconeri, una brutta palla persa a metà campo innesca il contropiede ospite, salva tutto Chiellini. La Juventus pare più aggressiva e vogliosa, attacca a testa bassa ma la situazione non si sblocca. Al 60° grosso rischio per la Juventus con Buffon costretto a dribblare l’avversario a causa di un pericoloso retropassaggio di Sturaro. Dopo la spinta di inizio ripresa la Juve sembra spegnersi e lo Sporting controlla i ritmi e si rende anche insidioso. Passato un momento di stanca i bianconeri provano a buttarsi a capofitto in avanti ma i portoghesi sono organizzatissimi e non concedono molto. Al 84° però ci pensa il solito Mandzukic a colpire di testa, su cross del neoentrato Douglas Costa, e a portare la Juve in vantaggio. Al 92° brivido per tutto lo Allianz Stadium, Doumbia arriva in leggero ritardo e non riesce a toccare in rete la palla del possibile 2-2. Finisce così, la Juventus soffre molto ma porta a casa un successo molto importante.
Ammoniti: Coates (S), Bruno Fernandes (S), Sturaro (J), Chiellini (J)
Veniamo al racconto della gara.
La Roma tenta di partire bene nella tana del Chelsea ed ha anche una buona chance con Perotti al minuto numero 8, il suo tiro finisce però alto di poco. Passano solo 3 minuti e David Luiz si inventa un gran tiro a giro da fuori che non lascia scampo ad Alisson. Bruno Peres non pare in gran serata ed al 21° concede un’occasione ad Hazard il cui tiro esce di poco. Il Chelsea si accontenta e si limita ad attesa e ripartenze ma al 31° Courtois è costretto al miracolo salvando a tu per tu, con i piedi, una conclusione di Nainggolan presentatosi solo dinanzi al portiere. La Roma però gioca bene ed al 35° è Perotti ad avere la palla per il pari ma il suo tiro è debole e bloccato da Courtois. Al 37° però un brutto pallone perso da Bruno Peres permette a Morata di metterla in mezzo per Hazard che deposita in gol. Il gol non scoraggia i giallorossi che anzi al 40° accorciano con una gran conclusione di Kolarov dopo una bella azione personale. Al riposo va in vantaggio il Chelsea sul 2-1.
Si riparte senza cambi e con la stessa buona Roma vista nei primi 45 minuti. Le occasioni da rete per gli ospiti si ripropongono anche nella ripresa ed al 55° un bel cross messo in area da Kolarov non viene sfruttato da nessun compagno. Gli uomini di Di Francesco giocano bene ma rischiano molto sulle veloci ripartenze di Morata. Al 64° il pareggio però arriva, gran conclusione al volo di sinistra di Dzeko che non lascia scampo a Courtois. La Roma non si ferma, anzi insiste ed al 70° Dzeko con un colpo di testa su punizione calciata da Kolarov trova addirittura il vantaggio. I Blues si ributtano in avanti e con un gran colpo di testa di Hazard al 75° trovano il gol del 3-3. Risponde subito Nainggolan ma la palla esce di poco. Al 82° Dzeko va vicino alla tripletta ma il suo colpo di testa su cross di Bruno Peres esce non di molto. Il Chelsea si lancia in avanti ma una grandissima Roma si difende ed anzi cerca pure di trovare il gol vittoria, non arriva ma il 3-3 a Stamford Bridge è da considerarsi un risultato splendido.
CHELSEA – ROMA 3-3 (11° David Luiz (C), 37°, 75° Hazard (C), 40° Kolarov (R) 64°, 70° Dzeko (R))
Nelle altre gare di serata vincono facile il Bayern Monaco, 3-0 sul Celtic, ed il Psg, 4-0 in casa dell’Anderlecht. Successi in trasferta per il Manchester United, 1-0 in casa del Benfica, e del Basilea 2-0 a Mosca contro il Cska.
Obiettivo centrato per le due italiane in campo oggi in Champions League, Roma e Juventus hanno vinto i rispettivi impegni contro Qarabag e Olympiacos ma lo hanno fatto con prestazioni di alta sofferenza.
I giallorossi, avanti subito 2-0 a Baku, dopo aver concesso il gol del 1-2 alla mezz’ora hanno rischiato la super beffa nel finale con una conclusione di Ndlovu fuori di un niente.
La Juventus ha fatto fatica a sbloccare la gara, un po’ per la bravura del portiere Proto, un po’ per i ritmi troppo bassi. La mossa vincente Allegri se l’è giocata ad inizio secondo tempo quando ha inserito Higuain che ha segnato il gol del vantaggio ed ha propiziato il 2-0.
Due successi complessi ma pesanti perché, visto anche le vittorie di Chelsea in casa dell‘Atletico e Barcellona a Lisbona sullo Sporting, permettono a Roma e Juve di tornare a sorridere nel proprio girone di Champions.
La partenza della Roma è fortissima, già dopo un quarto d’ora la compagine di Di Francesco si trova sul 2-0 grazie al colpo di testa in tuffo di Manolas al 7°, su cross di Pellegrini, e alla forte conclusione da due passi di Dzeko. Tutto chiuso? No perché una distrazione della difesa della Roma, intorno alla mezz’ora, permette a Pedro Henrique d’inserirsi e battere agevolmente Alisson per il primo storico gol in Champions del Qarabag. Sul finire di tempo la Roma costruisce qualche altra buona chance ma il portiere Sehic si dimostra pronto ed il primo tempo si chiude con gli ospiti avanti per 2-1.
Nella ripresa il Qarabag prova a partire forte ma la Roma regge bene ed anzi, ha un paio di chances per chiudere il match. Gli uomini di Di Francesco calano i ritmi e forse allentano la tensione e in Champions queste cose possono costare carissime. I padroni di casa infatti prendono fiducia e con Elyounoussi al 83° e con Ndlovu al 90°, sfiorano il gol del pari che avrebbe avuto il sapore amarissimo di beffa per la Roma. Per fortuna dei giallorossi il pari non arriva ma anzi arrivano 3 punti, preziosi e sudati, nel girone di Champions League.
QARABAG – ROMA 1-2 (7° Manolas (R), 15° Dzeko (R), 29° Pedro Henrique (Q))
Qarabag (4-2-3-1): Sehic; Medvedev, Guseynov, Sadygov, Agolli; Richard, Garayev; Pedro Henrique (76° Elyounoussi), Michel (88° Quintana), Madatov (81° Guerrier); Ndlovu.
Allenatore: Gurbanov.
Roma (4-3-3): Alisson; Bruno Peres, Manolas, Juan Jesus, Kolarov; Pellegrini (82° Strootman), Gonalons (67° De Rossi), Nainggolan; Defrel (58° Florenzi), Dzeko, El Shaarawy.
Allenatore: Di Francesco.
Arbitro: Soares Dias.
Ammoniti: Garayev (Q) Pedro Henrique (Q), Gonalons (R).
Mandata in archivio la sfida della Roma, passiamo al racconto della gara tra Juventus ed Olympiacos.
I bianconeri partono con un evidente predominio territoriale ma non riescono a rendersi pericolosi. Bentancur, inserito nell’undici iniziale per un problema di Pjanic nel riscaldamento, dimostra buona personalità ma Dybala non pare nella serata più brillante, così come Cuadrado. Al 34° però è proprio Cuadrado a pennellare un bel cross per il colpo di testa di Mandzukic deviato in corner da Proto, sul calcio d’angolo ancora Proto è bravo a respingere su Sturaro. Passa un minuto poco più ed è la Juve a rischiare con un ottimo contropiede di Sebà salvato da Bentancur. Al 40° il duello Mandzukic-Proto si ripete e lo vince ancora il portiere. Nel finale di primo tempo Proto salva ancora su Dybala e poi subito dopo Engels rischia l’autogol, il primo tempo si chiude sullo 0-0.
Nella ripresa il copione non cambia, l’Olympiacos si chiude bene e per la Juventus non ci sono spazi. I greci non solo si difendono ma si continuano a rendere insidiosi in contropiede, Sebà al 57° spreca una buona occasione. Al 69° la Juventus riesce a sbloccarla, Alex Sandro la mette in mezzo, Higuain, entrato da pochi minuti colpisce al volo, la difesa respinge ma il Pipita se la ritrova sui piedi e calcia in gol. I Bianconeri, giocano più sereni dopo aver trovato il vantaggio e al 80° Higuain imbecca Dybala in area, la Joya con il colpo sotto scavalca Proto in uscita, Engels si lancia in scivolata disperata ma il suo tentativo di rinvio colpisce Mandzukic ed entra in rete. L’Olympiacos tenta di riaprirla ma la buona conclusione di Ben Nabouhane finisce sull’esterno della rete.
La Lazio conquista la Supercoppa Italiana con un finale thrilling con una rete al 93° del giovane Murgia che riconsegna il trofeo nelle mani della Lazio dopo che Paulo Dybala con una punizione ed un rigore negli ultimi minuti aveva pareggiato la doppietta di Immobile.
Una sfida piena di emozioni come detto, gli uomini di Inzaghi dopo un approccio sbagliato, con un paio di super interventi di Strakosha, ha preso in mano la sfida approfittando anche di una Juve palesemente meno in condizione.
Tanto merito va anche ad Inzaghi che ha stravinto la sfida tattica con un Luis Alberto davvero in palla.
Nella Juventus il sereno, in una serata grigia, arriva da un Dybala degno portatore della Numero 10 e da un Douglas Costa apparso frizzante.
Veniamo al racconto della gara.
Nella prima sfida ufficiale della stagione Massimiliano Allegri non apporta grandi novità, i nuovi acquisti partono inizialmente dalla panchina, in difesa Benatia prende il posto del partente Bonucci.
Inzaghi invece schiera i biancocelesti con un 3-5-2 con Lucas Leiva al centro del campo e Milinkovic-Savic, al posto del non convocato Keita, in attacco a fianco di Immobile.
Passano solo 3 minuti e Strakosha è costretto a sfoderare un miracolo sulla deviazione da due passi di Cuadrado servito dal cross rasoterra di Alex Sandro. Nei primi 5 minuti il portiere della Lazio è costretto ad un altro paio di buoni interventi per mantenere la porta inviolata. I biancocelesti provano ad interrompere la supremazia bianconera ma la conclusione di Luis Alberto al 11° finisce altissima. La Lazio prova a prendere il pallino del gioco con i ritmi che si abbassano. La squadra di Inzaghi però cresce e, se pur senza costruire grosse chance, cerca di mettere in difficoltà la retroguardia della Juventus. Al 32° la gara si sblocca, Immobile si presenta in area e viene messo giù da Buffon, rigore e giallo per il portiere, dal dischetto l’attaccante della Lazio non sbaglia. Il gol carica la Lazio e Basta spreca, bravo Buffon a respingere, la palla del possibile 2-0. La Juve non trova una reazione vera e propria ed il primo tempo si chiude sullo 0-1.
Ci si aspetterebbe qualche cambio da parte di Allegri ed invece si riparte con gli stessi 22 in campo. La Juventus prova a rendersi pericolosa ma al 54° è ancora Immobile a lasciare il segno con un colpo di testa preciso nell’angolo. Allegri butta dentro De Sciglio e Douglas Costa ma è ancora Immobile a rendersi pericoloso ma Buffon è bravo in uscita. La Juventus con i cambi pare più briosa ma la Lazio è solida e non cede. Al 76° gran conclusione di Luis Alberto ma Buffon c’è e devia in corner. La partita sembra scivolare via ma al 85° Dybala si conquista un punizione e poi con una pennellata il 10 bianconero batte Strakosha. Lo Show di Dybala prosegue, l’argentino infatti in pieno recupero si trova a battere un calcio di rigore, procurato da Alex Sandro toccato in area da Marusic, e anche questa volta Dybala non sbaglia ed è 2-2. Le emozioni non finiscono perchè al 93° Murgia gira in rete un perfetto cross di Lukaku. Finisce così, trionfa la Lazio anche grazie al gol del giovane Murgia.
Ore 16.53 al triplice fischio dell’arbitro Mazzoleni allo Juventus Stadium scoppia la festa, dopo il successo ottenuto mercoledì scorso contro la Lazio nella finale di Coppa Italia, la terza di fila, la Juve entra ancora di più nella leggenda del calcio italiano conquistando il sesto scudetto consecutivo, nessuno in Italia ci era mai riuscito.
Un campionato che già dopo la campagna acquisti della scorsa estate, con l’arrivo di campioni del calibro di Gonzalo Higuain e Miralem Pjanic, sembrava ampiamente nelle mani della Juventus.
Effettivamente, a parte la quarta giornata nella quale la Juve ha perso a San Siro contro l’Inter lasciando momentaneamente la testa della classifica al Napoli, i bianconeri hanno sempre mantenuto la vetta della Serie A, toccando anche un massimo vantaggio di 8 lunghezze sulla Roma di Spalletti.
Il rallentamento, dovuto alla sapiente gestione delle forze da parte di Massimiliano Allegri a causa degli impegni in Champions League e Coppa Italia, aveva sempre ritardato la festa facendo anche sorgere tra i tifosi qualche timore di subire la beffa stile 2000 con lo scudetto perso all’ultima giornata a Perugia.
Roma e Napoli, alle quali va l’onore delle armi, hanno fatto la loro parte, cercando di tenere aperto il più possibile lo spiraglio scudetto ma alla fine hanno dovuto cedere e domenica prossima si giocheranno il secondo posto.
La svolta del campionato si è avuta dopo la sconfitta di Firenze alla prima giornata di ritorno.
Quel k.o. in casa dei viola ha costretto Allegri a cambiare qualcosa ed il tecnico livornese si è inventato il 4-2-3-1 con i 4 giocatori d’attacco, Mandzukic, Dybala, Higuain e Cuadrado, contemporaneamente in campo, senza dimenticare due esterni con tanta propensione offensiva come Dani Alves ed Alex Sandro.
Sembrava un azzardo ma così non è stato, la Juve ha mostrato tutta la potenza offensiva con tanta grinta e tutta la classe dei suoi campioni.
Parlando di grinta e classe non è certo un caso che i gol del 3-0 che ha certificato lo scudetto contro il Crotone siano stati segnati dal guerriero Mandzukic, dal talentuoso Dybala e dall’esterno brasiliano Alex Sandro.
Nella leggenda non entra solo la Juve ma anche il suo allenatore, accolto al suo arrivo con tantissimo scetticismo, molto spesso criticato, che in queste tre stagioni ha saputo vincere 3 scudetti e tre Coppa Italia migliorando lo score del suo predecessore Antonio Conte.
La Juve ora, con questo sesto scudetto di fila, è entrata nella leggenda e tra 13 giorni c’è ancora una partita che potrebbe innalzare questa squadra verso vette ancora più alte.
La Juve di Allegri fa la storia anche nella Coppa Italia, nessuna squadra in Italia era riuscita nell’impresa di conquistare per tre volte la coppa nazionale.
Un successo tutto costruito e maturato nel primo tempo grazie ai gol di Dani Alves e Bonucci che già al 24° avevano indirizzato la gara sui binari bianconeri.
La Lazio dal canto suo ha colpito un palo con Keita dopo pochi minuti, poi ci ha messo tanto cuore, tanta grinta ma non è bastato per bucare la porta di un Neto piuttosto concentrato.
Da segnalare anche una buona prova di Strakosha che ha subito due gol ma ne ha evitati almeno altri 3 grazie ad alcuni ottimi interventi.
Veniamo al racconto della gara.
I due allenatori scelgono la migliore formazione possibile, Allegri si affida al 3-4-2-1 che ha fatto molto bene a Montecarlo con 2 soli cambi, Neto, portiere di coppa, per Buffon e Rincon al posto dello squalificato Miralem Pjanic. In difesa Barzagli con Dani Alves spostato in avanti.
Inzaghi schiera i suoi con il 3-5-2, Wallace e Bastos scelti in difesa, classico centrocampo, Parolo, Biglia e Milinkovic-Savic con Immobile e Keita coppia d’attacco.
La prima palla gol della partita capita alla Lazio che dopo una ripartenza si presenta con Keita davanti a Neto, il suo tiro però, deviato da Barzagli, colpisce il palo. La risposta bianconera è affidata ad un gran tiro di Higuain che però trova pronto Strakosha. La Lazio pare insidiosa ma al 12° Alex Sandro pennella un cross perfetto per Dani Alves che colpisce al volo, schiacciando la conclusione con la palla che s’infila in gol. Il gol carica la Juve che al 14° si presenta al tiro con Dybala, respinge il portiere della Lazio. Al 18° Strakosha è strepitoso prima su La Joya e poi su Higuain che a due passi a colpo sicuro pensava di aver già infilato il 2-0.
Al 20° brutto colpo per Inzaghi che deve sostituire Parolo, già in dubbio alla vigilia, per Radu. I biancocelesti provano a premere ma in ripartenza Dybala, al minuto 24, costringe Milinkovic-Savic alla scivolata miracolosa. Sul successivo corner inserimento vincente di Bonucci che, dopo una spizzata di Alex Sandro, deposita in gol il 2-0. Al 32° la Lazio si riaffaccia verso l’area di Neto ed Immobile in tuffo sfiora il gol del 1-2.
Il primo tempo si chiude con un’insidioso colpo di testa di Milinkovic-Savic bloccato senza grossi problemi da Neto.
La ripresa riparte senza sostituzioni, con gli stessi 22 che avevano concluso la prima frazione.
I primi minuti del secondo tempo si giocano a ritmi bassi senza grandi occasioni da ambo le parti. Al 54° Felipe Anderson, appena entrato, con un gran tiro costringe Neto alla deviazione in angolo. Al 57° ancora protagonista il portiere della Juve che con un super riflesso caccia via il colpo di testa da due passi di Immobile. L’ingresso del brasiliano della Lazio dà decisamente uno sprint in più alla squadra di Inzaghi ma la Juve sembra in gestione. Al 66° Basta si trova una palla ghiotta sul limite dell’area ma il serbo calcia alto.
Altri problemi per Inzaghi, al 69° il tecnico biancoceleste esaurisce i cambi dovendo mandare dentro Luis Alberto per un acciaccato De Vrij. Quando i bianconeri si accendono però fanno paura e per due volte Higuain va vicino al 3-0. La Lazio risponde con alcune conclusioni da fuori ma Neto è sempre pronto.
I biancocelesti ci provano, ci mettono grinta e cuore ma la palla gol ce l’ha Higuain, ancora una volta però Strakosha è super e salva in corner.
Non accade molto altro, la Juventus porta a casa il 2-0 e solleva al cielo dell’Olimpico il primo trofeo dell’anno, la terza Coppa Italia consecutiva.
Ora si può dire, missione compiuta per la Juve, il momento è giunto, è arrivata l’ora di pensare ad un viaggio in Galles nei primi giorni di giugno: It’s time for Cardiff.
Una Juventus solida, un pizzico imprecisa sottoporta, sfrutta un’altra grande serata di Dani Alves, batte 2-1 il Monaco grazie ai gol nel primo tempo di Mario Mandzukic e proprio del brasiliano, a segno Mbappé per i monegaschi nella ripresa, e conquista la finale di Champions League a Cardiff.
E’ il successo della squadra ma è anche una grande vittoria di Massimiliano Allegri che ha saputo cambiare modulo ed interpreti per rendere più agevole una semifinale che sulla carta sembrava insidiosa vista la freschezza ed il talento dei giovani guidati da Jardim.
Veniamo al racconto della gara.
Allegri schiera lo stesso 3-4-2-1, a parte Khedira che prende il posto di Marchisio, visto all’andata al Louis II con Barzagli in difesa, Dani Alves spostato a centrocampo e davanti il trio delle meraviglie Dybala, Mandzukic ed Higuain.
Jardim modifica la sua formazione con l’inserimento di Raggi e Joao Mutinho, al posto di Lemar e Fabinho, dal primo minuto. L’allenatore del Monaco è costretto ad un’ulteriore modifica per la perdita di Dirar nel riscaldamento, al suo posto Mendy.
Il Monaco prova a partire forte ed aggressivo creando un piccolo brivido dopo solo un minuto con un cross insidioso che sfila sul fondo. Al 5° super spavento per la retroguardia bianconera, un tiro deviato finisce sui piedi di Mbappé che calcia e colpisce il palo, l’attaccante francese però era in fuorigioco. Al 10° si ferma Khedira che lascia il campo per un problema muscolare, dentro Marchisio. Gli uomini di Allegri provano ad abbassare i ritmi ma non riescono a produrre occasioni da gol. Al 22° occasionissima per Higuain che entra in area a tutta velocità, colpisce la palla sotto che scavalca Subasic ma viene allontanata nei pressi della linea. La Juve cresce e al 25° Subasic è strepitoso a salvare su Mandzukic presentatosi solo al suo cospetto. Un minuto dopo e ancora Mandzukic ha l’occasione buona ma il suo colpo di testa finisce fuori di poco. Le occasioni fioccano e Raggi è costretto ad una gran scivolata per salvare su Pjanic. Al 33° il gol arriva, Dani Alves mette un cross con il contagiri Mandzukic colpisce di testa, Subasic salva ma la palla torna all’attaccante bianconero che ribadisce in gol. Al 35° Higuain trova il raddoppio ma il Pipita è in fuorigioco. Il numero nove della Juve ci riprova due minuti dopo ma la sua conclusione viene bloccata da Subasic. Il Monaco accusa il colpo ma al 42° si rifà vedere avanti con un cross molto pericoloso che costringe Chiellini, in anticipo su Falcao, al grande intervento in scivolata. Al 44° altra occasione mancata da Dybala che si fa deviare in corner da Subasic una conclusione a botta sicura. Sul successivo calcio d’angolo la palla respinta finisce fuori area con Dani Alves che colpisce al volo infilando la palla nel sacco. Il primo tempo si chiude sul rassicurante 2-0 per la Juve.
La ripresa vede la Juve partire con ritmi blandi ed il Monaco provare ad accelerare ma Buffon non corre alcun rischio. Quando gli uomini di Allegri accelerano però creano sempre occasioni, al 55° il neoentrato Cuadrado ci pensa troppo e permette al difensore di deviare in corner. Al 67° si erge a protagonista anche Buffon che respinge in corner la conclusione di un Mbappé che sino a quel momento si era visto davvero poco. La Juve pare distratta e al 69° Mbappé sfrutta un bel passaggio basso di Moutinho e accorcia le distanze. Gli animi si surriscaldano Glik interviene durissimo su Higuain con una tacchettata sul ginocchio, l’arbitro non si accorge di niente e fa proseguire. Jardim si gioca anche la carta Germain ma la porta bianconera non corre alcun pericolo. Non succede molto altro nei restanti minuti, dopo 3 minuti Allegri ed i suoi ragazzi possono esultare, la Juve vola a Cardiff.