Tag: juventus

  • IFFHS: nessuna squadra italiana nella top 10

    Il Manchester di Ferguson è sempre al comando

    Il calcio italiano è, ahimè,  in un momento poco brillante e lo si vede chiaramente dalle ultime prestazioni fornite in campo internazionale. Come se non bastasse arriva una sorta di conferma, sia pure statistica, del declino delle squadre nostrane: il prestigioso Istituto Internazionale di Storia e Statistiche del Calcio (IFFHS) ha aggiornato la sua graduatoria di rendimento dei club.
    La fondazione di Lipsia decreta infatti che nessuna squadra di Serie A merita un posto nella Top 10, almeno per il periodo che va dal 1 marzo 2008 al 27 febbraio 2009. La prima italiana è la Roma che retrocede di 3 posizioni per occupare la dodicesima piazza con 208 punti. Staccata di soli 2 punti, la Juventus (206) che occupa la tredicesima posizione, sedicesima l’Inter (201) e diciassettesima la Fiorentina (196).
    I primi nella speciale classifica sono, manco a dirlo i campioni d’Europa e del mondo del Manchester United con 302 punti che precedono il Liverpool, staccatissimo a quota 267 e, a conclusione del podio, il Boca Juniors (263). Quarto il Barcellona (257), quinto il Chelsea (254), sesto il Bayern Monaco (248), settimo l’Estudiantes de La Plata (231), ottavi, a pari merito, il San Paolo e l’Olympique Lione (223) e a chiudere la top ten l’Arsenal (213).
    Sempre secondo l’IFFHS, il portiere che ha realizzato più gol in carriera è Rogerio Ceni, estremo difensore del San Paolo, che ha la bellezza di 83 reti all’attivo, frutto di calci di punizione e rigori segnati nell’arco di 17 anni. Il 36enne brasiliano, ancora in attività, è davanti a colleghi più conosciuti per le loro capacità balistiche come il paraguaiano Chilavert (62 gol), il colombiano Higuita (41) e il messicano Campos (40).

  • Game Over all’Olimpico:Juve a meno sei dall’Inter

    Juve e Lazio fanno rispettare il fattore campo

    Grazie ad un fortunoso gol di Marchiso (deviazione sul suo tiro di Santacroce) la Juve batte il Napoli e si avvicina temporaneamente all’Inter. Gran primo tempo dei bianconeri che hanno piu volte l’occasione per passare in vantaggio, Navarro è decisivo in piu di un’occasione sul finire del tempo la Juve va in vantaggio. Nella ripresa il Napoli entra in campo piu voglioso, Reja butta nella mischia Datolo al posto di Montervino, i partenopei creano tante mischie ma nulla piu. Ottime le prove di Molinaro per la Juve e Santacroce per il Napoli. Nell’altro anticipo la Lazio grazie ad un ritrovato Zarate ha la meglio sul Bologna, due le reti di pregevole fattura del gaucho.

    Juventus-Napoli 1-0
    Juventus (4-4-2)
    : Buffon; Grygera, Legrottaglie (28’st Mellberg), Chiellini, Molinaro; Marchionni, Poulsen, Marchisio, Giovinco (18’st Saliahmidzic); Trezeguet, Del Piero (23’st Amauri). A disposizione: Manninger, Sissoko, Tiago, Iaquinta. All.: Ranieri

    Napoli (3-5-2): Navarro; Santacroce, Cannavaro, Contini; Montervino (1’st Datolo), Pazienza (32’st Russotto), Blasi, Hamsik, Vitale (32’st Aronica); Denis, Lavezzi. A disposizione: Bucci, Rinaudo, Maggio, Bogliacino. Arbitro: Ayroldi di Molfetta (Maggiani, Pirondini)

    IL TABELLINO
    Lazio-Bologna 2-0
    Lazio (4-4-2): Muslera 5,5; De Silvestri 6, Siviglia 6, Cribari 6,5, Kolarov 6; Brocchi 6,5 (35′ st Manfredini sv), Ledesma 6, Matuzalem 6 (29′ st Dabo 6), Foggia 7; Zarate 7, Pandev 5,5 (23′ st Rocchi 6,5). In panchina: Carrizo, Rozenhal, Radu, Mauri. All. Rossi.
    Bologna (4-5-1): Antonioli 5,5; Belleri 5,5, Terzi 6, Britos 5,5, Lanna 6; Valiani 5,5 (1′ st Marazzina 6,5), Mingazzini 6, Mudingayi 5,5 (35′ st Coelho sv), Volpi 6, Rodriguez 5 (1′ st Mutarelli 6); Di Vaio 5,5. In panchina: Colombo, Zenoni, Castellini, Amoroso. All. Mihajlovic.
    Arbitro: Russo
    Marcatori: 35′ e 36′ st Zarate (L)
    Ammoniti: 19′ Mingazzini (B), 22′ Terzi (B), 3′ st Cribari (L), 20′ st Foggia (L), 46′ st Belleri (B)
    Espulsi: –

  • Nedved ha deciso: si ritira!

    Nedved ha deciso: si ritira!

    A fine stagione il ceco appenderà le scarpette al chiodo.

    nedvedPavel Nedved è come il buon vino, migliora invecchiando: col passare degli anni, il ceco ha giocato sempre ad altissimi livelli.
    Andiamo a ripercorrere le tappe della sua carriera. Nato il 30 agosto 1972 a Cheb, all’epoca nella Cecoslovacchia e ora nella Repubblica Ceca, comincia la sua carriera al Dukla Praga nel 1990, inizialmente impiegato come attaccante per poi trovare la sua giusta collocazione come centrocampista laterale offensivo. Per lui 19 partite e 3 gol durante la stagione.
    Lo Sparta Praga lo nota e si assicura le sue prestazioni: disputa 4 buone stagioni realizzando 23 centri che si traducono in 3 campionati e una coppa nazionale.
    La consacrazione a livello internazionale arriva con la Nazionale ceca agli Europei ’96 in Inghilterra e da un grandissimo contributo alla qualificazione alla finale persa contro la Germania al golden gol. Nei gironi eliminatori mette la sua firma anche contro l’Italia, eliminata proprio nello scontro diretto contro i cechi.
    È così che Lazio di Zdenek Zeman lo acquista e lo fa debuttare in Serie A il 7 settembre 1996 chiudendo la sua prima stagione italiana con 11 reti. La stagione successiva è ancora migliore: vince la Coppa Italia e la Supercoppa. Nel 1998-1999 è vittima di un brutto infortunio che lo costringe ad un lunghissimo stop ma sigla la vittoria della Coppa delle Coppe (l’ultima della storia) contro il Mallorca. Dopo un anno arrivano il trionfo in Supercoppa europea contro il Manchester United, lo scudetto e la Coppa Italia. A giugno Nedved e Cragnotti rifiutano l’offerta dei ‘Red Devils’ (12 miliardi delle vecchie lire a stagione per lui e 92 miliardi alla Lazio). Nel 2000-2001 realizza 13 gol.
    Nel luglio 2001 dopo 5 anni, 207 partite e 51 gol tra campionato e coppe con la maglia della Lazio, lo acquista la Juventus per 70 miliardi di lire per sopperire, in parte, alla partenza di Zidane ceduto al Real Madrid. Diventa una pedina fondamentale nello scacchiere di Marcello Lippi e vince 2 scudetti in altrettanti anni. Nel 2002-2003 arriva all’apice della sua carriera agonistica e trascina i bianconeri, oltre che alla vittoria in Campionato e in Supercoppa, in finale di Champions, ma salta la partitissima persa ai rigori contro il Milan per squalifica. La stagione successiva inizia con un’altra Supercoppa Italiana e finisce con la conquista del Pallone d’Oro a dicembre. Vince ancora 2 campionati consecutivi con la Juventus ma 1 viene revocato e l’altro non viene assegnato per le vicende di calciopoli. Aderisce al progetto della rinascita Juve e segue la squadra in Serie B contribuendo alla promozione immediata nella massima serie con 11 gol in 33 presenze. Prolunga di un altro anno il suo contratto con la Juventus che centra subito la qualificazione in Champions League; per questo motivo rinnova ancora fino al 30 giugno 2009. Con la Juventus attualmente è a quota 315 gettoni conditi da 62 reti in 8 stagioni.
    A fine febbraio, dopo la partita persa 1-0 in casa del Chelsea in occasione dell’andata degli ottavi di Champions League, Nedved annuncia il ritiro dopo una carriera da professionista durata 18 anni di cui 13 in Italia tra Lazio e Vecchia Signora: “Smetto a fine stagione, comunque vadano la Champions e il campionato. Sarà così, ho già deciso. Non credo che ci sarà un ripensamento, è arrivato il momento giusto”. I tifosi bianconeri, e non solo, sperano in un suo dietrofront perchè Pavel Nedved è insostituibile sia come persona che come leader in campo.

  • Champions League: Inghilterra-Italia 3-0

    L’ imperatore è Julio Cesar. Drogba  e Van Persie portano avanti gli inglesi

    Tra martedì e mercoledì si è disputata l’andata degli ottavi di finale di Champions League: andiamo ad analizzare la debacle italiana.
    La Juventus è sicuramente la meno peggio delle 3, anche se esce ugualmente sconfitta dallo stamford Bridge. Il primo tempo, indubbiamente, è targato Chelsea che scende in campo con una maggiore concentrazione mentale rispetto ai bianconeri e che, nel momento di sbandamento della difesa juventina, trova il gol con il suo rinato bomber principe Didier Drogba.
    Nel secondo tempo è uscito fuori l’orgoglio Juve: si è vista una crescita sul piano della determinazione ma è venuta a mancare la fantasia in avanti che le avrebbe permesso di segnare un gol importantissimo in chiave ritorno. Ranieri, forse, avrebbe dovuto rischiare un pò di più (troppo pochi i 5 minuti giocati da Trezeguet) ma ad ogni modo la qualificazione resta aperta. Del Piero e compagni a Torino dovranno sfoderare una prestazione da Juve.
    L’Inter ha avuto di fronte l’avversario più difficile che si poteva incontrare; il Manchester è la squadra più forte d’Europa e lo dimostrano le prestazioni e i risultati degli ultimi anni. I nerazzuri dovevano sfruttare il fattore campo e cercare di non subire reti, ma abbiamo visto un primo tempo strepitoso dei “Red Devils” e di Julio Cesar che, parata dopo parata, sta dimostrando di essere uno dei migliori al mondo nel suo ruolo.
    Nel secondo tempo l’Inter ha provato a reagire e, come un pugile suonato, ha rischiato seriamente di andare ko sulle offensive inglesi. Si è visto un Ibrahimovic in giornata no: ormai ci ha abituato a questo tipo di prestazioni. Non basta fare il superman con le piccole e poi steccare le partite che contano. Passare il turno è difficile ma non impossibile…Manchester permettendo. 
    “Cartellino rosso” a Balotelli e a Mourinho: il primo, appena entrato in campo ha compiuto un gesto irriguardoso nei confronti del pallone d’oro Cristiano Ronaldo, il secondo ha trovato modo di lamentarsi nuovamente degli arbitraggi, anche quando non ce ne sarebbe bisogno.
    La Roma scesa in campo all’ Emirates Stadium è stata la lontana parente di quella ammirata nell’ultimo periodo; una ricaduta stile Bergamo che lascia più di una preoccupazione in vista del match di ritorno. La squadra di Spalletti ha pagato anche le assenze importanti di Cicinho ma soprattutto di Juan al centro della difesa dove, ovviamente, Loria non ha dato il contributo di qualità e di tranquillità che sono due caratteristiche alle quali ci ha abituati il brasiliano. L’ Arsenal è una squadra giovane e affamata di successo che quando gioca in casa è invincibile ma quando si trova lontano da Londra soffre più del dovuto (anche se negli ultimi mesi la squadra sembra aver perso un pò di brillantezza in casa per acquistare un pò più di consapevolezza in trasferta.
    Al ritorno per i giallorossi mancherà una pedina fondamentale come De Rossi ma, se Spalletti troverà le giuste soluzioni, si potrebbe ribaltare il risultato dell’andata. Gara difficile ma non impossibile. Da “gladiatori” veri.
    In definitiva il divario tecnico tra il calcio italiano e inglese in Europa è rimasto immutato rispetto alla scorsa stagione quando agli ottavi di finale Inter, Roma e Milan furono eliminate rispettivamente da Liverpool, Manchester Utd e Arsenal, con le nostre squadre incapaci di vincere neanche un incontro tra andata e ritorno. La storia sembra ripetersi.

  • Dunga apre le porte della nazionale ad Amauri

    Il “caso-Amauri” si arricchisce di una nuova puntata. Dopo le critiche di Gattuso, è arrivata una sorta di riapertura da parte di Carlos Dunga. “Indipendentemente dal fatto di essere Amauri, o un altro giocatore – ha ribadito il ct del Brasile – le porte della Nazionale sono aperte a tutti. Noi diamo a tutti l’opportunità. Dipende da come vanno gli altri attaccanti e da come va lui. Il Brasile in quel ruolo ha molte opzioni”.

    Insomma, secondo Dunga tutto dipende dal giocatore: “Non è l’allenatore che decide se le porte sono chiuse o aperte, sono loro che in campo devono dimostrare se continuare a lasciarla aperta o meno. Devi star bene nel momento in cui vieni chiamato, continuare a fare bene, non puoi mollare”.

    Dopo essere stato bloccato dalla Juve, che gli ha negato il “visto” per la sfida con l’Italia, Amauri potrebbe avere un’altra chance, ma prima dovrà vincere una concorrenza super agguerrita. “Abbiamo Luis Fabiano, Scarpa d’Oro lo scorso anno, che fa gol tutte le volte in Nazionale, Adriano, che ha giocato tre partite e fatto due gol, c’è Pato, che è in crescita, e altri. Bisogna portare in nazionale giocatori con diverse caratteristiche”, ha spiegato Dunga.

    Quanto all’incertezza sulla nazionalità, il commissario tecnico verdeoro difende lo juventino, rispondendo indirettamente a Gattuso: “Solamente sentendo sulla propria pelle questa decisione, si può dare un giudizio. Per gli altri, dare un giudizio è molto facile”.

    fonte:sportmediaset

  • Mercato: L’ Inter su Aguero

    AGUERO SI AVVICINA ALL’ INTER

    Non solo Maradona. A spingere el Kun Aguero verso Milano, sponda Inter, adesso ci si mette anche il tecnico dell’Atletico Madrid, Resino Gomez. La notizia trova ampio risalto sui quotidiani spagnoli, secondo cui l’attaccante argentino che piace a Massimo Moratti sarebbe in rotta con tecnico e società. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la sostituzione in Champions contro il Porto. Sostituzione che Aguero non ha affatto gradito.
    E dove se non all’Inter? Tutti gli indizi portano a Milano, dove Maradona, in ottimi rapporti con Massimo Moratti, vorrebbe spedirlo e dove José Mourinho, che non riuscirà ad arrivare a Drogba, è pronto ad accoglierlo a braccia aperte. Questi i fatti in attesa che l’Inter passi, appunto, dalle parole ai fatti con l’Atletico. Che non rifiuta di trattare l’attaccante ma esige, a buon diritto, la bellezza di 60 milioni. Una cifra importante che il numero uno dei nerazzurri potrebbe anche decidere di sborsare per accontentare il suo tecnico e rendere ancora più forte l’attacco della sua Inter. Si vedrà, insomma. Per il momento basti una certezza: che nei prossimi mesi, cioè, dell’affare si parlerà eccome.

     
    LA JUVE RILANCIA PER DIEGO

    La Juventus alza il tiro per Diego. Dopo che il Werder Brema, secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Bild, avrebbe rifiutato una prima offerta bianconera, ecco allora la nuova proposta della Juve: 18 milioni cash più un conguaglio in denaro dilazionato nel tempo e diviso in due soluzioni. La prima dipenderà dal raggiungimento degli obiettivi: vittoria in Champions, scudetto, Coppa Italia o semplice qualificazione alla Champions.
    Soluzione questa già adottata dal Psg quando cedette Ronaldinho al Barcellona, o il San Paolo con Kakà al Milan. Con questa proposta la Juve spera di convincere il Werder Brema superando così la concorrenza di Real Madrid e Manchester United. Una cifra alla fine che si avvicina ai 22-23 milioni chiesti dal club tedesco per dare il via libera al numero 10 con contratto in scadenza giugno 2011. Per ora la proposta. Se verrà accettata, la trattativa con il Breama partirà solo dalla fine di marzo. Per adesso il club tedesco, sprofondato all’11esimo posto in Bundesliga, non intende avviare operazioni di mercato ufficiali. Una cosa è certa: il Werder ha capito che Diego vuole una grande squadra. Anche per questo vorrebbe che fosse il giocatore a uscire pubblicamente allo scoperto. Giocatore che avrebbe confidato agli amici più stretti che il suo sogno è quello di giocare con Del Piero. Intanto giovedì Giacomo Petralito, agente per l’Italia nell’affare Diego, sarà a Milano per Milan-Werder Brema. Si aspetta una telefonata di Alessio Secco.

    ROMA: IN ARRIVO IL RINNOVO DI AQUILANI?

    L’ accordo del rinnovo del centrocampista potrebbe giungere da un momento all’altro, per circa due milioni di euro a stagione. Ormai sono mesi che se ne parla ma non è stato mai messo nero su bianco. Stando a indiscrezioni vicine a Trigoria, la trattativa sarebbe in dirittura d’arrivo, anche se un interrogativo va posto: se le parti sono così vicine da mesi, perché aspettare tanto a firmare?

     
    RAFA BENITEZ: “NON HO INTENZIONE DI LASCIARE IL LIVERPOOL”

    Forse anche galvanizzato dal successo ottenuto dal suo Liverpool sul campo del Real Madrid, Rafa Benitez giura amore al club di Anfield:
    ”Per quanto mi riguarda sono stato chiaro, non ho intenzione di dimettermi – ha detto il manager dei reds -. Devo continuare a lavorare e vincere per il Liverpool. Parlero’ con la proprieta’ nei prossimi giorni, i miei rappresentanti sono sempre in contatto, c’e’ ancora tanto tempo a disposizione per trovare un accordo”.

     
    RAUL: “POTREI ANDARE NEGLI USA”

    Raul si interroga sul futuro. In un’intervista pubblicata dal quotidiano Marca, il fuoriclasse spagnolo annuncia un ‘sogno’ americano a fine carriera: “Per il momento non vedo altro se non la scadenza del mio contratto, nel 2011 – ha detto il fuoriclasse spagnolo -. Per fare un’esperienza, non solo per me ma anche per la mia famiglia, vorrei provare a giocare una stagione negli Stati Uniti. Se non lo faccio, è chiaro che finirei la mia carriera al Real”. “Diventare allenatore può essere una possibilità, ma il mio futuro sarà legato al 90 per cento al calcio ed al Real Madrid” ha concluso la bandiera del Real Madrid.

     
    LAZIO-PANDEV: E’ ADDIO?

    Goran Pandev è finito da tempo nel mirino dei migliori club europei, ma comincia a essere preso seriamente in considerazione anche dalle società italiani di prima fascia. Tra queste Juventus e Inter, che nelle ultime settimane hanno cominciato a seguire con attenzione l’evolversi della trattativa tra Pandev e la Lazio per il rinnovo. Senza un accordo con Lotito, l’addio del giocatore diventerebbe certo.

     
    CAGLIARI: LA LAZIO VUOLE ALLEGRI

    Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Sardegna, Massimiliano Allegri sarebbe uno dei principali candidati a guidare la Lazio nel prossimo futuro. Il giovane allenatore, che al primo anno in Serie A sta incantando tutti gli addetti ai lavori, sarebbe visto come sostituto ideale di Delio Rossi, tecnico confermato da Lotito anche se quasi sempre sulla graticola. In più anche Napoli – con Reja oramai destituito a fine stagione – e West Ham (Zola potrebbe lasciare in direzione Stamford Bridge) sarebbero pronti a investire sull’ex centrocampista del Pescara. Difficilmente, visto anche il contratto che scade nel 2011, Allegri si muoverà dall’isola. Con buona pace dei vari presidenti.

     

    MATHIEU: “HO RICEVUTO UN OFFERTA DEL GENOA”

    Intervistato da Aujourd’hui Sport, Jérémy Mathieu (25) ha ammesso l’interesse del Genoa nei suoi confronti. Il centrocampista del Tolosa dimostra di apprezzare molto la prospettiva di un eventuale approdo in rossoblù: “Ho ricevuto una bella offerta dal Genoa. Devo andare in italia per visitare le strutture, ma sembra una trattativa davvero seria. Spero che l’affare si chiuda rapidamente – ha dichiarato il giocatore francese – ma non sarà comunque semplice”. Non c’è però solo il Genoa, Mathieu è seguito anche da Fiorentina e Bordeaux.

  • Nedved: la furia ceca non rinnova

    Pavel Nedved e la Juve. Un addio che si avvicina quello del centrocampista ceco alla Vecchia Signora. A fine stagione il quasi trentasettenne Pavel dirà stop, lasciando il calcio giocato al termine di una grande carriera e dopo 13 anni in Italia, prima alla Lazio, poi a Torino. Lo scorso anno l’ultimo rinnovo di contratto, poi tante voci su una possibile offerta “a gettone” per il 2009/2010, bocciata immediatamente dal suo procuratore, Raiola.

    Fra due settimane, Nedved proverà contro il Chelsea a proseguire la caccia a quel sogno che porta con sè da sempre, e che non è mai riuscito a conquistare, la Champions League. Impresa non facile, vista la sconfitta esterna subita dalla Juve a Stamford Bridge, ma che per Pavel vale tanto, tantissimo.

    Già perché la coppa dalle grandi orecchie è un trofeo che manca nella bacheca personale del ceco, capace di vincere tanto prima nel suo Paese, poi in Italia. Scudetto alla Lazio, scudetti alla Juve (compresi quelli poi sottratti ai bianconeri dalle sentenze di Calciopoli). Pavel è stato uno dei 5 big bianconeri (con Del Piero, Trezeguet, Buffon e Camoranesi) che nel 2006 scelsero di rimanere a Torino malgrado l’onta della retrocessione forzata in Serie B.

    Nel suo palmares, anche un grande trionfo personale, il Pallone d’Oro, conquistato nel 2003.

    fonte:sportmediaset

  • Juve dov’eri? I bianconeri si svegliano troppo tardi

    Bayern strepitoso, Real che combini? Villareal occasione sprecata?

    CHELSEA-JUVENTUS 1-0
    10′ Drogba

    La Juventus cade a Londra contro il Chelsea per mano di Drogba che segna il gol partita nei primi minuti di gara. Gli inglesi scendono in campo con una maggiore concentrazione e determinazione rispetto agli avversari, andando ad aggredire i portatori di palla bianconeri che trovano difficoltà ad impostare il gioco. Fa fatica soprattutto Tiago che non riesce quasi mai a finalizzare un passaggio per i compagni e Sissoko prova da solo a reggere tutto il centrocampo juventino.
    La Juve, nel primo tempo, si fa pericolosa solo una volta con Del Piero che prova ad incrociare sul palo opposto ma Cech si fa trovare pronto. I londinesi corrono il triplo e il primo tempo si chiude sull’1-0.
    Nel secondo tempo, la Juve scende in campo con un altro piglio, complice il calo fisico degli avversari, e allora Nedved ci prova con un destro da lontano ma Cech controlla. Subito dopo un’azione confusa: il portiere ceco, nel tentativo di rialzarsi, stende Amauri in area, il rigore poteva starci. I calci d’angolo per i bianconeri si susseguono, le squadre si allungano e il gioco è spezzettato. Dentro Trezeguet: la Juve vuole il pareggio. Anelka con un tiro da 30 metri sfiora il palo alla destra di Buffon. Più tardi Del Piero con un pregevole assist smarca Trezeguet che va per colpire al volo ma svirgola la palla. L’ultima, e migliore, occasione è per Nedved che con un sinistro rasoterra da l’illusione del goal. Tra 15 giorni ritorno a Torino, la Juve è ancora in corsa.

    Commenti dei protagonisti

    Ranieri: “Ora a Torino servirà una gara perfetta”. E’ un Ranieri soddisfatto a metà della prestazione della sua Juve in casa del Chelsea: a preoccupare non è la sconfitta, ma la mancanza di un gol in trasferta. “Con Buffon – ha spiegato – ci siamo detti che mai la Juve qui in Inghilterra aveva giocato così bene: i ragazzi sono molto fiduciosi. Però qui sarebbe servito fare un gol, avrei preferito giocare meno bene e segnare”.

    Hiddink: “Dobbiamo migliorare in tutto – spiega l’olandese – non solo dal punto di vista fisico, altrimenti non passeremo il turno. La Juventus nel secondo tempo e’ uscita molto bene e ci ha messo parecchio in difficoltà”.
    “Dobbiamo lavorare tanto – conclude Hiddink –  anche se non è facile perchè si gioca ogni tre giorni. Ma se giochiamo così tanto significa che siamo una grande squadra e dobbiamo dimostrarlo.
    REAL MADRID-LIVERPOOL 0-1
    82′ Benayoun

    Al Santiago Bernabeu il Liverpool fa il colpaccio e vince per 1-0 nel finale, grazie al goal di Yossi Benayoun all’82’. Assente della gara Gerrard che non recupera completamente dall’infortunio e parte dalla panchina.
    A giocare meglio è il Real Madrid, ma il Liverpool riparte e va vicino al gol prima con Fernando Torres e poi con Benayoun. Rispondono le merengues con i tentativi di Marcelo e Robben ma allo scadere della prima frazione di gara è Xabi Alonso a far tremare il Santiago Bernabeu con un tiro da 60 metri La ripresa è di grande intensità. La difesa del Real sbanda spesso e volentieri. All’82’ il gol partita: punizione dalla destra di Fabio Aurelio e testa vincente dell’israeliano Benayoun. Merengues con un piede fuori dalla Champions.

    Commenti dei protagonisti

    Cannavaro:  “Le partite di Champions contro le grandi squadre sono cosi’, appena commetti un errore vieni punito. Peccato perche’ uno 0 a 0 poteva essere un buon risultato, ora vediamo che succede al ritorno”. “La squadra comunque c’era, in ogni caso vincere ad Anfiled non e’ impossibile, anche se loro sono bravi a fare il ‘vecchio catenaccio’”.
    Sul contratto. “Sono un professionista e guardo sempre avanti, fino a quando saro’ un giocatore del Madrid darò tutto e questa situazione non mi condiziona”.

    SPORTING LISBONA-BAYERN MONACO 0-5
    42′ Ribery, 57′ Klose, 63′ rig Ribery, 84′ e 92′ Toni

    Il Bayern di Toni stacca già il biglietto per i quarti di finale: i bavaresi si sono imposti per 5-0 a Lisbona archiviando così il discorso qualificazione. L’inizio è tutto dello Sporting, ma i tedeschi escono alla distanza e al 42′ passano in vantaggio con Ribery. Al 57′ il raddoppio di Klose che devia in rete un colpo di testa di Toni. Al 63′ il 3-0 di Ribery su rigore concesso per fallo di Rochemback su Lahm. Arriva poi il momento di Toni, che realizza una doppietta doppietta in entrambe le occasioni assist di Ribery.

    VILLAREAL-PANATHINAIKOS 1-1
    59′ Karagounis (P), 67′ rig Rossi (V)

    Pareggio casalingo 1-1 per il Villareal contro il Panathinaikos, dopo che gli spagnoli erano passati addirittura in svantaggio. Dominio degli iberici nel primo tempo, con Ibagaza che sfiora il gol in un paio di occasioni ma al 59′ i greci passano con Karagounis, che batte Diego Lopez con un bel destro. Il Panathinaikos sfiora il raddoppio con Mantzios poi al 67′ Giuseppe Rossi trova l’1-1 su rigore, generoso, per atterramento di Pires da parte di Wawrzykiak. Nel finale Rossi sfiora il gol vittoria. Da segnalare un episodio dubbio nel primo tempo, con Diego Lopez che respinge un tiro forse già dentro la porta. Qualificazione ai quarti tutta da giocare.

  • Champions:formazioni,news e curiosità sugli incontri di stasera

    • Real Madrid – Liverpool

    Il Bernabeu questa sera farà da cornice a due grandi del calcio, Real e Liverpool sono tra le squadre piu titolate di Europa, gli spagnoli negli ultimi non sono riusciti a tornare tra le grandi ma con il cambio in panchina sembra che abbiano ritrovato fiducia, Juande Ramos ha trasmesso tranquillità e adesso i madrileni iniziano a crederci.IL Liverpool in Champions si esalta, i suoi campioni nelle partite che contano riescono sempre ad esser determinanti, Benitez sa legger bene le partite e sa come non far giocare le squadre avversarie. Questa sera cercherà sicuramente di non scoprirsi troppo e di pungere in contropiede consapevole che un gol al Bernabeu vale mezza qualificazione.

    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas Sergio Ramos, Pepe, Cannavaro, Heinze; Gago, L. Diarra; Robben, Raul, Sneijder; Higuain. All. Juande Ramos
    Liverpool (4-2-3-1): Reina; Arbeloa, Carragher, Skrtel, Fabio Aurelio; Mascherano, Xabi Alonso; Kuyt, Gerrard, Riera; Torres. All. Benitez

    • Sporting Lisbona – Bayern Monaco

    I portoghesi venderanno cara la pelle, per loro arrivare ai quarti sarebbe un traguardo storico e sopratutto stasera in casa daranno il massimo per battere i tedeschi apparsi in crisi in questo periodo della stagione. Il Bayern vuole a tutti costi andare avanti in Champions per tornare tra le grandissime dopo qualche anno di appannamento. Klismann farà di tutto per recuperare Luca Toni acciaccato e tenuto a riposo nell’ultimo turno di campionato.

    Sporting Lisbona (4-3-1-2): Tiago; Caneira, Tonel, Polga, Grimi; Izmailov, Rochemback, Vukcevic; Joao Moutinho; Liedson, Derlei. All. Paulo Bento
    Bayern Monaco (4-4-2): Rensing; Oddo, Lucio, Van Buyten, Lahm; Schweinsteiger, Van Bommel, Ze Roberto, Ribery; Toni, Klose. All. Klinsmann


    • Villareal – Panathinaikos

    E’ probabilmente la sfida più ‘soffice’ di tutto il panorama degli ottavi di finale. Il Villareal di Giuseppe Rossi affronta il Panathinaikos Atene, già capace però di tirare un brutto scherzo all’Inter nella fase a gironi e passare così in prima posizione il gruppo B.

    Villarreal (4-4-2): Diego Lopez; Javi Venta, Fuentes, Godin, Angel; Cazorla, Eguren, Senna, Pires; Rossi, Nihat. All. Pellegrini
    Panathinaikos (5-4-1): Galinovic Vintra, Wawrzyniak, Goumas, Sarriegi, Spyropoulos; Salpingidis, Gilberto Silva, Karagounis, Simao; Mantzlos. All. Ten Cate

    • Chelsea – Juventus

    Il ritorno di Ranieri allo Stamford Bridge segnerà anche il ritorno della Juventus nelle fasi finali di Champions League dopo 3 anni. I bianconeri sanno di dover dare tutto in campo contro una squadra che, dopo il cambio di panchina che ha portato Hiddink al posto di Scolari, era in crisi d’identità. Del Piero e compagni non vorranno sfigurare in campo internazionale, dopo la strepitosa prestazione del Bernabeu, e sperano di riuscire a violare un altro stadio di prestigio. Ancora dubbi di formazione per Ranieri che pensa anche di mandare in campo il tridente; l’unica certezza è l’impiego del capitano.
    Il Chelsea vuole tornare ad essere la squadra che ha impressionato l’Europa negli ultimi anni puntando sulla forza fisica di Drogba in avanti e sul genio di Lampard in mediana.

    Chelsea (4-4-2): Cech, Bosingwa, Alex, Terry, Cole, Obi Mikel, Lampard, Ballack, Kalou, Anelka, Drogba.(all. Hiddink)

    Juventus(4-4-2): Buffon, Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro, Camoranesi, Sissoko, Tiago, Nedved, Del Piero, Amauri.(all. Ranieri)

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  • Finale Viareggio: il punto del presidente CGC, le immagini della finalissima e i premi speciali.

    Il bilancio di Alessandro Palagi, presidente del CGC

    • «Una finalissima fantastica. Per i contenuti tecnici e agonistici che hanno espresso i giocatori della Juventus, ma anche quelli della Sampdoria. Grande pubblico, come da anni non si vedeva allo stadio di Viareggio. Ad un certo punto abbiamo dovuto smettere di vendere biglietti per questioni di sicurezza. Siamo soddisfatti a 360 gradi. C’è stato un grande spettacolo.
    • Una finale senza tatticismi e con la sola voglia di vincere da parte dei ragazzi in campo. Questo è il vero spirito del calcio, quello che piace alla gente. Siamo contenti di aver contribuito, grazie alla massiccia presenza della Rai, a regalare momenti di bel calcio giovanile in molte case degli italiani. Trenta ore di calcio in televisione, nessun torneo giovanile al mondo ha una tale copertura di immagini televisive e intorno a noi sta crescendo l’interesse anche oltre confine. Abbiamo contatti per cedere i diritti televisivi all’estero. Dopo 61 anni questo torneo prende nuove strade, cambia rotta».
    • La nuova formula e le novità apportate al programma del torneo hanno dato ottime risposte: «Ci siamo ringiovaniti decisamente ed il responso è stato positivo. Abbiamo cambiato abito e siamo pronti a proseguire su questa rotta anche in futuro. Dobbiamo stare al passo coi tempi e lo faremo con grande determinazione».
    • Come il 1° Golden Boy? «Marilungo della Sampdoria è il primo talento del torneo premiato attraverso una giuria di giornalisti accreditati e sotto l’egida del CGC. Lo premierò personalmente alla Domenica Sportiva. Ha battuto Daud della Juventus, un altro ragazzo che farà tanta strada. È stato il capocannoniere con otto reti e l’ultima, nella finale, è stata bellissima. Ma abbiamo visto anche un grande portiere nel blucerchiato Fiorillo: potrebbe diventare il nuovo Buffon».

    guarda gli highligths della finalissima

    I premi speciali della 61a edizione

    GOLDEN BOY: Guido Marilungo (Sampdoria)

    MIGLIOR PORTIERE: Vincenzo Fiorillo (Sampdoria)

    CAPOCANNONIERE: Ayub Daud (Juventus) con 8 reti

    GIOCATORE PIU’ GIOVANE DELLA FINALE: Alberto Libertazzi (Juventus)

    Il premio Golden Boy sarà consegnato dal presidente Alessandro Palagi domenica 1 marzo nel corso della trasmissione “La Domenica sportiva”, in onda su Raidue alle 22.30.

    Classifica marcatori finale:Daud vince ed eguaglia il record di Banchelli (8 reti)

    8 reti: Daud (Juventus)

    6 reti: D’Onofrio (Torino, 2), Iannazzo (Reggina)

    4 reti: Ferrari (Sampdoria), Immobile (Juventus)

    3 reti: Mattia Marchi (Rimini), Yakovlev (Spartak Mosca), Morbidelli (Cisco Roma), Kozak (Lazio), Destro (Inter), Minesso (Vicenza, 1), Misuraca (Palermo), Marilungo (Sampdoria)

    2 reti: Crisci (Parma), German (Queen’s Park Rangers), Bazhev (1), Kozlov e Ananindze (Spartak Mosca), Zerbo (Racing Club de Bobo), Perez (Bari), Giovio (Palermo, 1), Lamenza (Reggina), Lepri (1) e Khouma (Fiorentina, 1), Scotto e El Shaarawy (Genoa), Fagerberg (Midtjylland), Zamblera e Di Leva (Sampdoria), Kouko (Rappresentativa Serie D), Viola P. (Reggina, 1), Sola (Cisco Roma), Larrondo e Giannetti (Siena), Napoli (Inter, 1), Comi (Torino).

    1 rete: Esposito, Caldirola, Tremolada, Giacomelli, Fortunato, Daminuta, Khrin, Bocalon e Beretta (Inter), Rose, Maguire (1) e Parker (Queen’s Park Rangers), Carbonaro, Borromeo, Pitarresi e Conti (Palermo), Trifiro e Oliveira (A.P.I.A.), De Paola e Marrone (Juventus), Golasa (1), Ghadir (1) e Nassir (Maccabi Haifa), Formuso (Parma), Lorini, F. Scarsella e Cardinali (Frosinone), Suciu, Nitride e Avanzi (Torino), Markov e Misovski (Belasica), Bellomo (Bari), Alvarez, Orozco (1) e Baez (Independiente), Perazzo e Mustacchio (Sampdoria), Tattini, Pasi e Perelli (Bologna), Karimov e Shikhov (Pakhtakor), Lo Cicco, Mugelli, Caponi, Hemmy (1) e Mori (Empoli), Bigeschi, Castaldo e Romano (Siena), Martinez, Galeano, Verdun e Cabrera (Club Nacional), Ozobic (Spartak Mosca), Angelilli, Strasser, Ruggeri (1) e Ikande (Milan), De Buen (Pumas, 1), Palumbo, Tonucci e Righini (Cesena), Ricci (Vicenza), Scardina, Babbucci, Massimo e Di Stefano (Roma), Adejo e Giannattasio (Reggina), Luciani e Mallardi (Cisco Roma), Jefferson, Tagliani, Chinellato (1) e Maritato (Fiorentina), Lazckovic (1), Cermak, Uhlir, Stochl, Mudra, Kelic e Mesanovic (Dukla), D’Antoni, Taugourdeau e Palamara (Pisa), Alesci e Bernardo (New York), Igboun, Kiilerich e Albaek (Midtjylland), Bianchi, Gilardi (1), Ilari, Modolo (Rappresentativa Serie D), Parfait, Lazarevic e Boakye (Genoa), Lukaku, Diandy e Sterckx (Anderlecht), Ricci, Sciamanna (1), Luciani, De Dominicis, Tuia (1) e Sevieri (Lazio), Diabate, Camara e Ouattara (Racing de Bobo).

    Autoreti: Sperduti (Frosinone, pro Juventus), Perazzo (Sampdoria, pro Juventus).

    fonte:torneoviareggio.it