Il 2020 dopo Diego Armando Maradona ha deciso di portarsi via un altro grandissimo campione, nella tarda serata di ieri è arrivata la triste notizia della morte di Paolo Rossi, divenuto per tutti Pablito per esser stato l’eroe azzurro al mondiale di Spagna 1982.
Un vero e proprio fulmine che ha squarciato la notte italiana, il tweet del giornalista Rai Enrico Varriale che annunciava la morte di Pablito, la ricerca immediata di smentite che purtroppo però si sono trasformate in conferme.
Paolo Rossi si è spento per un male in curabile ai polmoni all’età di 64 anni.
Nato a Prato il 23 settembre 1956 iniziò a farsi conoscere ad alto livello con la maglia della Lanerossi Vicenza, squadra che nella stagione 1976/77 a suon di gol trascinò alla promozione in Serie A.
Dopo due ottime stagioni in A con il club biancorosso Pablito passò al Perugia e qua arrivò il momento più difficile della carriera.
Accusato di aver truccato una partita per il calcioscommesse, fu squalificato per 2 anni e perse la possibilità di disputare l’europeo 1980 che si giocò in Italia.
Boniperti lo riportò alla Juventus, squadra con la quale aveva già disputato sei partite ad inizio carriera, una volta conclusa la squalifica tornò a fare il suo mestiere ovvero segnare gol.
Mise in bacheca due scudetti, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa ed una Coppa dei Campioni, quella della notte del Heysel.
Concluse la carriera nei club con le maglie di Milan e Verona.
E’ però ricordato da tutti per le sue imprese compiute in nazionale, soprattutto nel vittorioso mondiale spagnolo del 1982.
Paolo Rossi infatti aveva già giocato e segnato con la maglia azzurra nella Coppa del Mondo del 1978 in Argentina ma è in Spagna 4 anni dopo che il toscano Paolo si trasformò in Pablito.
La partenza non fu delle migliori, l’Italia non convinse nei primi match e Rossi fu accusato di essere in pessima forma. Nella gara decisiva della seconda fase Paolo Rossi divenne definitivamente Pablito.
Contro il Brasile dei fenomeni Zico, Falcao, Junior, Socrates e Cerezo all’Italia serviva assolutamente la vittoria per passare alle semifinali.
Rossi portò subito avanti l’Italia con un bel colpo di testa e dopo il pareggio del Brasile segnò dopo aver rubato un pallone al limite. Il 2-2 di Falcao avrebbe piegato chiunque ma non lui, non Pablito, ed infatti al 74° trovò il gol da opportunista che fece gioire l’Italia e piangere il Brasile.
La doppietta nel 2-0 nella semifinale contro la Polonia e la rete che sbloccò il match nella finale contro la Germania Ovest, furono i sigilli di una cavalcata straordinaria che portarono l’Italia sul tetto del mondo e Paolo Rossi nella storia del calcio.
Paolo Rossi disputò anche il mondiale 1986, senza però grandi acuti, ritiratosi dal calcio intraprese una buona carriera da opinionista per Sky, Premium sport e Rai.
Sarà stato il peggior Barcellona degli ultimi anni, sarà stato il Camp Nou vuoto fatto sta che alla Juve stasera serviva un impresa per vincere il girone e alla fine l’impresa è arrivata: 3-0 e primo posto.
Grandissima gioia per la Lazio che ha dovuto soffrire nel finale ma che ha ottenuto quel passaggio del turno tanto sognato ed agognato.
La Juventus era già qualificata e probabilmente con nulla da perdere, è andata al Camp Nou con l’obiettivo di provarci, di dimostrare di non esser la squadra brutta vista all’andata ed in diverse gare di campionato e così è stato.
Il rigore procurato e trasformato da Cristiano Ronaldo al 12°, la sforbiciata di McKennie al 20° hanno messo tutto in discesa per la Juve, Messi ci ha provato da fuori senza troppo infastidire Buffon, nella ripresa ancora CR7 dal dischetto ha sigillato un 3-0 storico e che regala la vetta del gruppo.
Gioia al fischio finale per la Lazio ma che paura.
I biancocelesti, a cui bastava un pari, sono andati in vantaggio, dopo il pari han trovato il 2-1 e l’espulsione di Sobol che ha lasciato il Bruges in 10.
Tutto facile? Assolutamente no perché la Lazio ha sbagliato diversa chance per chiuderla, ha subito il 2-2 ed ha dovuto ringraziare la traversa che al 92° ha respinto la conclusione di de Ketelaere.
Al triplice fischio i ragazzi di Inzaghi festeggiano una qualificazione tanto attesa, tanto sofferta e tanto meritata.
Veniamo al racconto della sfida dell’Olimpico tra Lazio e Bruges
Parte meglio la Lazio che prova a fare la partita. Al 12° i biancocelesti passano in vantaggio, Luis Alberto calcia, Mignolet è bravo a respingere ma arriva Correa che segna un facile tap in. Immediata risposta del Bruges, Lang calcia forte, Reina non trattiene e Vormer appoggia in rete.
La rete dà fiducia ai belgi che sfiorano il vantaggio con un bel tiro di De Ketelaere. La Lazio sembra perdere lo smalto iniziale e gli ospiti prendono coraggio. Immobile però con uno spunto riesce a guadagnarsi un calcio di rigore, per fallo di Clinton Mata, dal dischetto lo stesso attaccante trasforma.
Ancora una volta però la Lazio sembra spegnere la concentrazione e serve un gran colpo di testa di Hoedt per evitare un facile gol per Lang. Al 39° Sobol, graziato qualche minuto prima, prende il secondo giallo e lascia i suoi in 10.
Il primo tempo si chiude con la Lazio avanti 2-1.
La ripresa parte con l’ingresso di Radu al posto dell’ammonito Hoedt. La prima occasione capita sul piede di Correa, il suo diagonale esce di pochissimo. In campo c’è solo la Lazio, ci prova Marusic al 55° ma Mignolet copre bene il suo palo.
Il Bruges prova a prender campo, gli uomini di Inzaghi però sono attenti e non concedono niente. Al 74° Immobile spreca un contropiede calciando altissimo e due minuti dopo arriva la beffa, cross di Vormer e colpo di testa vincente di Vanaken. Brividi al 83°, Reina in uscita alta perde la palla, dalla mischia il pallone scivola sul palo ma a gioco fermo, c’era fallo sul portiere.
Incredibile al 92° de Ketelaere calcia a botta sicura ma la palla si stampa contro la parte interna della traversa.
Finisce così, la Lazio soffre ma porta a casa un preziosissimo pareggio che vale il passaggio agli ottavi di Champions League.
Lazio (3-5-2): Reina; Luiz Felipe, Hoedt (46° Radu), Acerbi; Lazzari, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva (75° Escalante), Luis Alberto (75° Caicedo), Marusic; Immobile (75° Akpa Akpro), Correa (86° Pereira).
Allenatore: Inzaghi.
Bruges (4-3-1-2): Mignolet; Clinton Mata (84° van der Brempt), Kossounou, Ricca, Sobol; Vormer, Vanaken, Balanta (77° Rits); de Ketelaere; Diatta (84° Okereke), Lang (42° Deli).
Allenatore: Clement.
Arbitro: Cakir.
Ammoniti: Hoedt (L), Marusic (L).
Espulso: Sobol (B).
Passiamo alla sfida tra Barcellona e Juventus, la sfida tra Messi e Cristiano Ronaldo.
Partenza interessante con le due squadre che provano a tenere buoni ritmi. Ci prova Cristiano Ronaldo al 8°, tiro troppo debole, un minuto e ci prova Danilo, potente ma non preciso. Al 12° CR7 entra in area e viene abbattuto da Araujo, calcio di rigore con Ronaldo che trasforma.
La Juve non molla e al 20° con una combinazione Cuadrado–McKennie trova il raddoppio con tiro al volo dell’americano. Risposta di Messi con un bel rasoterra, Buffon salva in corner.
E’ una buona Juventus, il Barça prova ad aumentare la pressione ma non riesce a creare pericoli se non con un tiro di Messi bloccato in due tempi da Buffon.
I bianconeri si chiudono, reggono il colpo e provano a ripartire, il tiro di Ramsey al 43° finisce alto. Il primo tempo si chiude con la Juve avanti per 2-0 al Camp Nou.
La ripresa inizia con l’ingresso di Braithwaite per Trincao. Si riparte e c’è subito una buona chance per la Juve, Ramsey va al tiro e ter Stegen salva c’è però un probabile tocco di Lenglet che toglie palla a McKennie, dopo consulto al VAR viene assegnato il rigore e Cristiano Ronaldo trasforma nuovamente al minuto 52°.
Prima vera occasione per il Barcellona col colpo di testa di Griezmann che si appoggia sulla traversa. La Juve controlla ma serve un gran Buffon per dire no a Messi al 65°. Passano due minuti ed un liscio di De Ligt libera Griezmann che però calcia malissimo.
Al 74° fallo di De Ligt, è rigore ma Griezmann è in fuorigioco, punizione Juventus. Passa un minuto e sotto porta Bonucci mette in rete ma anche lui è in fuorigioco, il VAR annulla. Al 85° ci prova Messi da fuori, Buffon controlla che la palla esca.
Finisce così, impresa della Juventus che espugna 3-0 il Camp Nou e vince il girone di Champions.
La serata di Champions è stata segnata dalla sospensione della sfida di Parigi tra Psg e Basaksehir al 13° per una frase razzista pronunciata dal quarto uomo (come riportato da video e diversi siti di testate sportive) che ha fatto arrabbiare i turchi che hanno deciso di abbandonare la sfida, dopo che anche il Psg ha deciso di lasciare il campo la sfida è stata rimandata a domani.
Con la Lazio, seconda, nel gruppo F passa primo il Borussia Dortmund vincente a San Pietroburgo 2-1 in rimonta. Nel gruppo E tutto era già deciso, il Siviglia (2°) ha battuto 3-1 il Rennes mentre è finita 1-1 tra Chelsea (1°) e Krasnodar. Detto di Juventus e Barcellona, prima e seconda, è stata la Dynamo Kiev a vincere lo spareggio con il Ferencvaros e ad ottenere l’Europa League.
Rimane da capire chi vincerà il Gruppo H, il Lipsia si è garantito la qualificazione battendo e retrocedendo il Manchester United all’EuropaLeague, il Psg si è qualificato senza giocare e battendo il Basaksehir toglierebbe il primo posto ai tedeschi.
Serata di Champions positiva per le italiane, la Juve vince tre a zero contro la Dynamo Kiev, gol numero 750 per CR7 in carriera, e mantiene vive le speranze di primo posto, la Lazio va sotto a Dortmund ma con Immobile dagli undici metri trova il pareggio che vale una grossa fetta di qualificazione.
Ci si attendeva una risposta dalla squadra di Pirlo dopo la brutta prova di Benevento, la prima mezz’ora ha anche fatto ben sperare con un Chiesa ispirato che ha trovato il vantaggio.
Poi sono arrivati i soliti momenti in cui la squadra stacca spina e perde la concentrazione, è servito un grande Szczesny per mantenere il vantaggio.
I due gol nella ripresa, Ronaldo al 58° e Morata al 66°, hanno sostanzialmente chiuso la partita, non inganni il risultato, la Juve non è ancora guarita ma certamente si sono viste alcune cose molto buone.
La Lazio aveva il difficilissimo compito di fare punti al Signal Iduna Park contro un Borussia Dortmund privo però del suo fenomeno Håland.
I biancocelesti non hanno giocato un primo tempo indimenticabile, chiuso sotto per uno a zero, poi però sono cresciuti ed hanno trovato con il rigore trasformato da Immobile quel punto che permette loro di guardare con più serenità verso la sfida casalinga contro il Bruges, basterà un pareggio ma vincendo gli uomini di Inzaghi potranno anche pensare alla vetta del girone.
Veniamo al racconto della sfida dell’Allianz Stadium tra Juventus e Dynamo Kiev.
Partenza su ritmi bassi, la prima occasione capita a Chiesa, il suo tiro deviato finisce sul fondo. Ci prova McKennie al 17° col colpo di testa su corner, bel riflesso di Bushchan. Al 21° cross perfetto di Alex Sandro, Chiesa impatta di testa, il portiere pasticcia, palla in rete.
Grande inserimento di Alex Sandro al 30°, il brasiliano appoggia per Ronaldo, CR7 calcia ma colpisce la traversa. Al 41° prima grande occasione per la Dynamo, serve un super Szczesny in uscita per bloccare Tsygankov.
Il primo tempo si chiude sul 1-0 per i bianconeri.
La ripresa parte con gli stessi 22 interpreti. Impatto migliore degli ucraini che provano a far gioco come avevano fatto a fine primo tempo. Al 52° Szczesny è attento su un pericoloso tiro cross, poco dopo ripartenza bianconera, conclusione di Ronaldo, alza in corner Bushchan.
58° bel cross di Chiesa, Morata si lancia in area, il portiere tocca, palla che arriva a CR7 che appoggia in rete, il VAR conferma. Al 66° arriva anche il tris, strappo di McKennie, palla a Chiesa che serve un perfetto assist a Morata che non sbaglia.
Bernardeschi ha per due volte la palla del 4-0 ma prima mette alto di testa e poi si fa respingere la conclusione sotto porta da Bushchan. Al 90° si rivede Szczesny bravo a deviare in corner una conclusione insidiosa.
Finisce così, un tre a zero che non cancella totalmente la brutta prestazione di Benevento ma che tiene la Juve ancora in corsa per il primo posto nel girone.
Passiamo alla trasferta di Dortmund della Lazio in casa del Borussia.
Partenza migliore del Borussia che dopo due minuti, dopo un errore di Patric, ha una buona chance con Bellingham, Acerbi devia in corner. La Lazio pian piano cresce e al 20° Correa si presenta davanti a Burki, il portiere dei tedeschi riesce a salvare.
La gara si accende e dopo una potenziale chance per la Lazio ne arriva una enorme per Reus al 30°, il tedesco però non riesce a girare in porta una respinta di Reina. Il Borussia passa in vantaggio al minuto 44 con Guerreiro che s’inerisce, ben servito da Hazard, e batte Reina.
Il primo tempo vede i gialloneri andare al riposo avanti 1-0 sui biancocelesti.
La ripresa ricomincia senza cambi nelle due compagini. Subito grande occasione per Reyna che va al tiro ma vede la palla respinta dal quasi omonimo Reina. La squadra di Inzaghi fatica a creare occasioni. La chance arriverebbe al 61° con Immobile che prova il tiro, Burki si distende e salva.
Il pareggio però è nell’aria, al 66° la Lazio si conquista un calcio di rigore con Milinkovic-Savic, Immobile è freddissimo e trasforma. Passa un minuto e Schulz ha la palla del nuovo vantaggio tedesco ma mette di poco fuori.
Insistono i tedeschi, ci prova anche Delaney che però non inquadra lo specchio della porta. Risposta della Lazio con il tiro di Immobile deviato in corner da Burki. Al 94° straordinaria parata di Burki su punizione di Pereira, è l’ultima emozione, finisce 1-1, un pareggio prezioso per la Lazio che nell’ultima giornata con un punto sarà qualificata, ma potrebbe ancora ottenere pure il primo posto nel girone.
Lazio (3-5-2): Reina; Patric, Hoedt, Acerbi; Fares (70° Lazzari), Milinkovic-Savic (80° Caicedo), Lucas Leiva (70° Akpa Akpro), Luis Alberto (80° Escalante), Marusic; Immobile, Correa (70° Pereira).
Allenatore: Inzaghi.
Arbitro: Lahoz.
Ammoniti: /
Nelle altre gare di serata poker di Giroud grazie al qual il Chelsea espugna 4-0 Siviglia e conquista il primo posto nel girone, battendo 1-0 il Rennes il Krasnodar si garantisce l’Europa League. Il Bruges batte lo Zenit, si garantisce come minimo l’Europa League ed andrà a Roma a giocarsi il passaggio del turno agli ottavi di Champions contro la Lazio. Il Ferencvaros crolla contro il Barcellona e si giocherà tutto nello scontro diretto con la Dynamo Kiev. Ingarbugliatissimo il girone H, il Lipsia vince nel recupero 4-3 in casa del Basaksehir e visto il successo del Psg a Manchester, rimane a pari punti con United e francesi.
Una Juventus brutta per lunghi tratti della gara trova il gol vittoria al 92° con Morata ed ottiene il passaggio agli ottavi di Champions League, ottavi che si avvicinano anche per la Lazio vittoriosa grazie alla doppietta del suo bomber Ciro Immobile.
Ci si aspettava la prova di maturità da parte della squadra guidata da Andrea Pirlo ed invece i bianconeri hanno giocato un primo tempo di pessima qualità, sono andati sotto contro un vivace Ferencvaros ed hanno chiuso la prima frazione sul 1-1 grazie al solito Ronaldo.
La ripresa ha visto la Juve più aggressiva soprattutto grazie all’ingresso di Morata. Lo spagnolo ha messo in porta Ronaldo, super salvataggio di Dibusz, ha colpito un palo e poi al 92° di testa ha trovato il gol vittoria.
Serata non certo brillante per Dybala che non ha ancora ritrovato i livelli su cui lo avevamo visto giocare in passato.
Se la Juve non ha convinto la Lazio invece ha giocato una partita davvero brillante creando, e sprecando, molto.
I biancocelesti di Inzaghi hanno sfruttato l’ennesima grande serata del proprio Bomber Immobile che con un gran tiro ha aperto subito le marcature. Parolo ha trovato il raddoppio al 23° prima dell’acuto di Dzyuba al 25°. A rimetter tutto a posto ci ha pensato Immobile ad inizio ripresa procurandosi e trasformando il rigore del definitivo 3-1.
Veniamo al racconto della sfida dell’Allianz Stadium tra Juventus e Ferencvaros.
Partenza equilibrata con la compagine ungherese che prova anche a fare la partita. Al 14° azione veloce della Juventus, cross di Ronaldo, Dybala calcia al volo, Dibusz si salva. Al 19° è il Ferencvaros a passare in vantaggio, ripartenza veloce, cross in mezzo di Nguen, tocco vincente di Uzuni.
La Juve fa davvero poco per impensierire Dibusz, ci sarebbe un gol di Ronaldo al 33° ma CR7 è in netta posizione di fuorigioco. Il gol però è rimandato di soli due minuti, Ronaldo controlla dal limite e lascia partire il tiro che s’infila a fil di palo.
Nei minuti successivi al pareggio La Juventus prova a creare qualcosa ma il Ferencvaros non concede spazi ed anzi prova anche a ripartire, al riposo si va sul 1-1.
La ripresa parte con gli stessi protagonisti del primo tempo. E’ una Juventus più vivace, anche perché meno era difficile, però non troppo pericolosa. Al 60° splendida conclusione di Bernardeschi, Dibusz ed il palo dicono di no. Al 69° gran palla di Morata per CR7, Dibusz è strepitoso nel fermarlo. Ci prova anche Morata, il suo sinistro colpisce il palo.
Sembra una partita destinata al pareggio ma al 92° lancio di Danilo, scatto di Cuadrado che mette in mezzo per Morata che di testa supera un incerto Dibusz. Finisce così, con tanta sofferenza la Juventus ottiene il pass per gli ottavi di Champions League.
Passiamo alla sfida casalinga di Champions League della Lazio contro lo Zenit San Pietroburgo.
Partenza sprint per la Lazio che passa subito in vantaggio con un tiro da fuori preciso di Immobile che sorprende Kerzhakov. Non si vede la reazione russa anzi è la Lazio a provare ad insistere. Un paio di cross di un ispiratissimo Acerbi spaventano lo Zenit che a fatica si salva.
Al 23° arriva il giusto raddoppio, ripartenza biancoceleste conclusa con un precisissimo rasoterra di Parolo che s’infila nell’angolino basso. Il calcio però sa esser strano ed alla prima occasione lo Zenit segna, Dzyuba aggancia appena dentro l’area e batte Reina. Luis Alberto ha subito la palla per rimettere le cose al posto giusto ma solo davanti al portiere si fa respingere il tiro.
Altra grande occasione al 40°, Correa serve un gran pallone a Parolo che calcia ma non trova la porta per poco. Prima del fischio di fine frazione c’è tempo per un’altra palla gol, stavolta sprecata da Lazzari che solissimo si fa respingere la conclusione. Si va al riposo con la squadra di Inzaghi avanti 2-1, vantaggio meritato che però poteva avere un margine più ampio.
La ripresa ricomincia con gli stessi 22 giocatori che avevano chiuso i primi 45 minuti. Al 55° Barrios commette fallo in area su Immobile, è rigore, dal dischetto l’attaccante biancoceleste trasforma. Lo Zenit prova a far qualcosa ma la Lazio è attenta non concede molto e risponde colpo su colpo. Al 85° il neoentrato Muriqi ha la palla del 4-1 ma ancora una volta Kerzakov salva.
Finisce così, la Lazio vince 3-1 e mette un pesante mattone verso la qualificazione agli ottavi di Champions League.
Nelle altre gare di serata vincono entrambe 2-1 in trasferta il Chelsea (in casa del Rennes) ed il Siviglia (contro il Krasnodar) e si qualificano matematicamente agli ottavi. La doppietta di Haaland ed il gol di Sancho permettono al Borussia Dortmund di battere 3-0 il Bruges e consolidare la vetta del girone. Nel gruppo H il Manchester United batte 4-1 il Basaksehir e rimane in testa nel girone, la sfida per il secondo posto va al Psg che vince 1-0 sul Lipsia ed aggancia a quota 6 i tedeschi.
Caicedo è ormai l’uomo degli ultimi minuti, dopo il gol vittoria a Torino in campionato stasera è arrivata la rete del pareggio in casa dello Zenit.
Morata invece è l’uomo delle doppiette nelle trasferte Champions, dopo quella alla Dinamo Kiev è arrivata anche questa al Ferencvaros.
Dunque una serata piuttosto positiva per le italiane, i biancocelesti di Inzaghi, con diverse assenze pesanti, ha portato a casa un pari dolcissimo recuperando lo svantaggio maturato nel primo tempo in casa Zenit.
I bianconeri di Conte hanno calato il Poker contro il Ferencvaros, oltre alla doppietta di Morata c’è stato il gol di Dybala e l’autogol di Dvali, entrambi dopo grossi pasticci della difesa di casa.
Situazione positiva in classifica per le due italiane, la Lazio è seconda a quota 5 dietro il Dortmund a 6. Stessa posizione per la Juventus che con sei punti insegue il Barça a nove.
Veniamo al racconto della sfida di San Pietroburgo tra lo Zenit e la Lazio.
Partenza con ritmi piuttosto bassi e gioco spezzettato, si segnala subito un’ammonizione per parte. Prima occasione per la Lazio, al 13°, direttamente da corner, il pallone finisce sull’esterno della rete. Lo Zenit attende, lo fa con un palleggio lento e sterile che non impensierisce i biancocelesti.
Al 32° dal nulla lo Zenit passa, palla in area, sponda di Dzyuba per Erokhin che al volo da due passi batte Reina. Risposta della Lazio con il colpo di testa di Muriqi poco oltre la traversa. Dopo il gol subito in campo si vede solo la Lazio che però non riesce a creare occasioni, si va al riposo con i russi avanti 1-0.
La ripresa incomincia con gli stessi 22 protagonisti che avevano chiuso il primo tempo. Anche il secondo tempo si apre come era finito il primo, con la Lazio a provare a far la gara con i russi in attesa. Grande giocata del neoentrato Mostovoy che si presenta davanti a Reina ma il suo diagonale esce di niente.
Ci prova in tuffo Caicedo al 76°, palla che pian piano scivola sul fondo. Tre minuti dopo ci prova anche Correa, il suo rasoterra però è troppo debole, para Kerzhakov. Al 82° arriva il pareggio, bel cross rasoterra da sinistra di Acerbi, perfetto inserimento di Caicedo che impatta al volo ed infila in rete.
Al 87° un gran sinistro di Milinkovic-Savic sibila ad un passo dal palo. Il tecnico dello Zenit ci prova con un paio di cambi e riesce a trovare il vantaggio con Mostovoy dopo un errore di Milinkovic, per fortuna della LazioDzyuba, autore dell’assist, parte in fuorigioco, rete annullata, finisce 1-1.
Passiamo alla trasferta di Budapest della Juventus contro il Ferencvaros.
Partenza con la Juve che cerca di recuperare subito palla e poi giocare sugli esterni. Al 7° bianconeri in vantaggio, Cuadrado dal fondo mette in mezzo, Ronaldo non ci arriva, Morata sì, tocco semplice e palla in rete. Dopo 12 minuti di solo Juventus si vedono i padroni di casa con un tiro altissimo di Isael. I bianconeri abbassano il ritmo, il Ferencvaros prova a fare la gara.
Si rivede la Juve al 25° con una bella ripartenza non finalizzata da Chiesa il cui tiro viene ribattuto. Risposta del Ferencvaros con Zubkov che da dentro l’area calcia però male. Al 35° splendida combinazione Ronaldo-Morata-Ronaldo, si salva a fatica la difesa ungherese. Il primo tempo si chiude con la Juventus avanti per 1-0.
La ripresa comincia con Bentancur al posto di Arthur. Subito chance per CR7, la sua punizione però non impensierisce Dibusz. Al 52° problema per Ramsey che lascia il campo per McKennie. Enorme regalo della difesa per Ronaldo che calcia da dentro l’area ma fallisce clamorosamente. Il raddoppio è nell’aria, bel filtrante di Ronaldo, finta di McKennie e tiro al volo di Morata che s’infila in rete.
Gli ungheresi non reagiscono e al 72° Dybala cerca il gol spettacolare, passano pochi secondi e da un errore tra difensore e portiere spunta la Joya che appoggia in gol il 3-0. La difesa di casa confeziona un altro pasticcio con Dibusz che rinvia addosso a Dybala, il numero dieci calcia, Dvali cerca di salvare ma la palla finisce in rete. Chiellini prova a restituire il favore ma Szczesny è attentissimo su Boli. Al 90° c’è gioia per Boli che prima si fa respingere il tiro da Szczesny e poi deposita in rete.
Non accade altro nel recupero, la Juve conquista un netto successo in Ungheria e mette un bel tassello verso la qualificazioni agli ottavi di Champions League.
Nelle altre gare di serata colpo a sorpresa del Basaksehir che batte 2-1 il Manchester United. Haaland con una doppietta trascina il Borussia Dortmund nel successo per 3-0 a Bruges. Vince 3-0 anche il Chelsea contro il Rennes grazie anche due rigori trasformati da Werner, entrambi causati dall’ex Inter Dalbert espulso per doppio giallo. Il Barcellona batte 2-1 la Dinamo Kiev mentre Siviglia e Lipsia vincono in rimonta rispettivamente per 3-2 sul Krasnodar e 2-1 sul Psg.
Si completa con una sconfitta ed un pareggio la due giorni Champions delle italiane, il Barça domina il gioco a Torino e batte 2-0 la Juventus, la Lazio con tante assenze esce da casa del Bruges con un pareggio decisamente importante.
Una Juve davvero brutta non è riuscita a tirare praticamente mai in porta, eccezion fatta per i tre gol annullati a Morata dal VAR, il Barça invece ha impresso il suo gioco, ha trovato il vantaggio con un tiro di Demelè deviato da Chiesa ed ha raddoppiato al 90° con il rigore trasformato da Messi, in mezzo tante potenziali chance che in un modo o nell’altro non sono state sfruttate.
Nota positiva il pareggio tra le altre due del gruppo che lascia ai bianconeri due punti di vantaggio sulla terza.
La Lazio invece, partita per il Belgio con tante assenze causa positivi al Covid, ha saputo conquistare il massimo, ha trovato il vantaggio con Correa, ha subito nel finale di primo tempo il pareggio su calcio di rigore ma ha retto bene nella ripresa anche grazie ad un Reina in ottima serata.
Biancocelesti che mantengono la testa del girone con il Bruges a quota 4 con però il Dortmund che si rende pericoloso.
Veniamo al racconto della sfida dell’Allianz Stadium tra Juventus e Barcellona.
Partenza con un pasticcio di Demiral che rischia di innescare Messi, nell’azione successiva prima Pjanic impegna Szczesny poi Griezmann colpisce il palo interno. La Juventus prova a rispondere col pressing alto.
Al 14° la gara si sblocca, Dembelé calcia da fuori, Chiesa devia la palla che s’insacca alla spalle di Szczesny. Arriverebbe subito il pareggio di Morata, bravo a scattare e a mettere in gol dopo una respinta di ma si alza la bandierina, gol annullato.
I bianconeri provano ad esser pericolosi ma al 22° è Messi ad avere la palla d’oro, il suo sinistro da dentro l’area finisce sul fondo. Altro gol di Morata, altro fuorigioco millimetrico, altro gol annullato. Miracoloso Szczesny al 35° nel salvare su Dembelè e Griezmann, dopo una palla persa da Chiesa.
Non succede molto altro, si va al riposo sul 1-0 per il Barcellona.
La ripresa parte con Busquets in campo al posto di Araujo nel Barcellona.
Il Copione non cambia con gli ospiti a far pericoloso possesso palla e grande pressing, Juve in enorme difficoltà. Al 55° Morata sfrutta una bella sponda di Cuadrado e mette in rete, c’è un lungo controllo VAR, fuorigioco 3° gol annullato. Pericolosissimo il tiro di Messi che sibila a fil di palo a Szczesny battuto. Ci prova anche Kulusevski, pallonetto fuori di poco.
Occasione enorme di Griezmann, il suo diagonale però sfiora il palo ed esce. Il Barcellona è in perfetto controllo della partita, la Juve non riesce ad esser pericolosa. Al 85° secondo giallo per Demiral che lascia i suoi in 10.
Al 90° Bernardeschi appena entrato causa un fallo da rigore su Ansu Fati, dal dischetto Messi non sbaglia. Non succede altro, il Barça s’impone 2-0 e prende il comando solitario del girone di Champions League.
Passiamo alla prima trasferta stagionale di Champions League della Lazio in casa del Bruges.
Partenza buona della Lazio che si crea una discreta chance al 4°, il suo tiro però non impensierisce Mignolet. Anche i belgi si fanno vedere intorno al decimo minuto, al tiro va Vormer ma la difesa di Inzaghi respinge.
Correa sembra in buona serata ed al 14° con un bella conclusione porta in vantaggio la Lazio. Non c’è reazione dei padroni di casa, anzi è la Lazio a mantenere il pallino del gioco e a sfiorare il raddoppio con Caicedo di testa.
Brivido al 23°, De Ketelaere prende palla dopo un errore di Patric ma da due passi non riesce a battere Reina.
Al 42° Patric commette un fallo in area trattenendo Rits, l’arbitro prima non vede e poi richiamato dal VAR assegna il rigore per il Bruges, Vanaken trasforma. Il primo tempo si chiude sul 1-1.
La ripresa ricomincia con l’ingresso di Pereira per Patric nella Lazio.
I padroni di casa partono forte e creano una grossa occasione con Dennis al 52° bravissimo Reina a salvare in corner. I biancocelesti non riescono a reagire, al 64° Reina deve nuovamente salvare, stavolta su colpo di testa di Rits. Due minuti dopo è Sobol a calciare alto con la porta spalancata. Si rivede la Lazio al 71° ci prova Muriqi di testa, palla fuori.
Altra occasione Lazio al 77°, Milinkovic-Savic si fa trovare pronto e calcia, Mignolet è attento e salva. Doppia occasione per il Bruges tra il 79° e 81° prima Vormer non trova la porta, poi Parolo salva su De Ketelaere. La Lazio resiste e porta a casa un punto preziosissimo.
BRUGES –LAZIO 1-1 (14° Correa (L) 42° rig. Vanaken (B))
Bruges (3-5-2): Mignolet; Mata, Kossounou, Deli; Diatta, Vormer, Rits, Vanaken, Sobol; De Ketelaere (84° Lang), Dennis (88° Krmencik).
Nelle altre gare di serata, detto della vittoria del Dortmund sullo Zenit, nel girone della Lazio,e del pari tra Ferencvaros e Dinamo Kiev, nel girone della Juventus, spiccano i successi in goleada del Manchester United, 5-0 al Lipsia, e del Chelsea 4-0 a Krasnodar. Vittorie importanti anche per il Psg, 2-0 ad Istanbul con doppietta di Kean contro il Basaksehir, e del Siviglia 1-0 sul Rennes.
Grande inizio di Champions League per le italiane impegnate nella giornata odierna, una doppietta di Morata ha permesso alla Juventus d’imporsi sul campo di Kiev, un Immobile ispiratissimo ha aiutato la Lazio a battere 3-1 il Borussia Dortmund all’Olimpico.
Erano due squadre in cerca di riscatto, la Juve di Pirlo doveva dimostrare progressi rispetto al pari di Crotone, la Lazio di Inzaghi doveva cancellare il pesante 0-3 rimediato con la Sampdoria.
Così è stato.
I bianconeri hanno giocato una gara solida in casa della Dynamo, non ha praticamente sofferto niente e grazie alla doppietta di Alvaro Morata nella ripresa ha portato a casa tre punti preziosissimi.
I biancocelesti hanno disputato una partita aggressiva, grintosa, determinata ed hanno mandato al tappeto un Borussia Dortmund che si è svegliato solo nel secondo tempo, protagonista assoluto Ciro Immobile, un gol ed un assist per lui.
Una menzione per Akpa-Akpro che al suo esordio in Champions ha siglato il gol del 3-1 che ha sostanzialmente chiuso la partita.
Veniamo al racconto della sfida di Kiev tra Dynamo e Juventus.
Partenza a ritmi piuttosto bassi con la Juventus a fare la partita ma senza creare pericoli. Al 12° ottima ripartenza Juve con Chiesa che riesce ad arrivare al tiro, il suo diagonale viene respinto da Bushchan.
Un minuto dopo enorme occasione per Chiellini, Bushchan manca completamente il pallone, il capitano bianconero prova a girarla di testa ma non trova la porta.
Problema muscolare per Chiellini al 19°, al suo posto entra Demiral.
I minuti scorrono su ritmi sempre più lenti con i portieri sostanzialmente inoperosi sino al 28° quando un cross rasoterra di Cuadrado impegna il portiere ucraino.
Super parata di Bushchan che in tuffo, al minuto 34, salva su un gran colpo di tacco di Kulusevski ben servito da Ramsey.
Il primo tempo si chiude sullo 0-0.
La ripresa parte senza cambi nelle due squadre, passa un minuto e la Juventus trova il vantaggio, giocata di Chiesa che serve Ramsey, il gallese appoggia per Kulusevski che calcia subito, Bushchan non trattiene e Morata deposita in rete.
La Dynamo non reagisce in maniera veemente, Pirlo intanto si gioca la carta Dybala, all’esordio stagionale.
La Juventus prova a far possesso facendo girare la palla per evitare pericoli.
I padroni di casa prendono coraggio e provano ad alzare i ritmi, cercano di creare qualcosa ma non creano pericoli per Szczesny.
La Juve sembra controllare con un po’ di fatica ma al 84° Cuadrado pennella per Morata che di testa insacca il 2-0.
Nel secondo minuto di recupero Szczesny è bravo a respingere un insidioso tiro da fuori, la partita si chiude con la punizione di Shaparenko che finisce sul fondo, la doppietta di Morata regala i primi 3 punti in questa Champions League alla Juventus.
Passiamo all’esordio in Champions League della Lazio in casa contro il Borussia Dortmund.
Partenza con una Lazio aggressiva che prova a spingere subito sull’acceleratore ed il gol arriva subito con Correa che recupera palla e serve Immobile che sotto porta non sbaglia.
Risposta giallonera con il colpo di testa di Piszczek, Strakosha alza in corner.
Il Borussia dietro balla e per due volte Immobile avrebbe chance per la doppietta, prima però calcia addosso al portiere e dopo vede il suo tiro salvato da un difensore.
Al 21° straordinario Strakosha che nell’uno contro uno salva su Guerreiro che si era infilato con troppa facilità, passa un minuto e Correa non sfrutta l’errore di Hummels e calcia addosso ad Hitz che salva in corner, il 2-0 però è solo rimandato arriva sul corner successivo con il colpo di testa di Luiz Felipe deviato nella propria porta dal portiere ospite.
Si accende Håland, il norvegese serve un assist al bacio per Meunier che però colpisce malissimo e manda sul fondo.
E’ una Lazio grintosa, determinata che non molla su nessun pallone, il Borussia invece pare fin troppo molle.
Si va negli spogliatoi con una buona Lazio avanti con il doppio vantaggio.
La ripresa ricomincia con un cambio nel Borussia Dortmund, esce Bellingham, entra Reyna. Al 50° percussione di Håland che lascia partire un tiro forte ma centrale, bravo Strakosha a respingere.
E’ un Borussia Dortmund più aggressivo, la Lazio soffre un po’ ma riesce a tenere.
Al 66° bella combinazione dei tedeschi con il tiro di Guerreiro forte ma alto. Passano 5 minuti e da un errore in disimpegno di Patric arriva l’assist di Reyna per Håland che calcia fortissimo battendo Strakosha.
La Lazio si risveglia, Immobile dal fondo riesce a metter palla per Akpa-Akpro che da due passi non può sbagliare, passa un minuto e Luis Alberto spreca una colossale occasione.
Ci prova ancora Håland di testa, bravo ancora Strakosha ad alzare in corner.
Non succede altro, la Lazio brutta vista contro la Sampdoria risorge in Champions League e s’impone 3-1 contro il Borussia Dortmund.
Ammoniti: Luis Alberto (L), Delaney (B), Reyna (B), Strakosha (L).
Nelle altre gare di serata vittoria in goleada del Barcellona 5-1 sul Ferencvaros. Vince anche il Lipsia, 2-0 al Basaksehir. Colpo a sorpresa del Bruges in casa dello Zenit ma soprattutto cade in casa il Psg, 2-1 contro il Manchester United, grazie al gol nel finale di Rashford. Finiscono in parità Rennes-Krasnodar (1-1) e Chelsea-Siviglia (0-0).
I Sorteggi Champions dell’urna di Ginevra hanno lasciato un gusto più dolce che amaro per le quattro squadre italiane impegnate nella competizione.
La Juventus che era in prima fascia ha trovato come insidia maggiore il Barcellona per una sfida stellare tra Cristiano Ronaldo e Leo Messi, senza dimenticare la prima da ex per Pjanic da una parte ed Arthur dall’altra.
Gli ucraini della Dinamo Kiev, guidati da Mircea Lucescu, ed i campioni d’Ungheria del Ferencvaros saranno le altre due compagini che completeranno il girone G, non sembrano però poter insidiare Juve e Barça per il passaggio del turno.
Sarà il Real Madrid l’ostacolo principale nel gruppo B, ovvero quello dell’Inter, un ritorno al Bernabeu che rievoca dolci ricordi per i nerazzurri.
Come per la Juve oltre ad una big spagnola, anche la squadra di Antonio Conte dovrà vedersela contro una squadra ucraina, quello Shakhtar Donetsk che fu strapazzato in semifinale di Europa League solo poco più di un mese fa. Saranno i tedeschi del Borussia Moenchengladbach a completare il gruppo.
I Sorteggi Champions di Ginevra hanno regalato alla Lazio, per il suo ritorno in Champions League dopo 13 anni, il Borussia Dortmund del fenomeno norvegese Haaland e del talentuoso Jadon Sancho.
Oltre ai gialloneri di Dortmund, che sulla carta partono un gradino sopra ai biancocelesti, l’altra squadra che dovrebbe giocarsi il passaggio del turno con gli uomini di Inzaghi sono i russi dello Zenit San Pietroburgo guidati in attacco dal gigante russo Dzyuba e dal talento iraniano Azmoun. I belgi del Club Brugge paiono destinati a recitare il ruolo di cenerentola del girone.
Concludiamo l’analisi dei Sorteggi Champions delle squadre italiane con il gruppo D, quello dell’Atalanta. Gli uomini di Gasperini dalla prima fascia hanno pescato il fenomenale Liverpool di Jurgen Klopp. Dalla seconda urna però è giunto un Ajax che rispetto a quello che fece fuoco e fiamme 2 anni fa ha perso de Ligt, de Jong, van de Beek e Ziyech e quindi fa un po’ meno paura.
I danesi del Midtjylland, alla prima storica qualificazione in Champions League, andranno a completare il girone, non sembrano poter competere per il passaggio del turno, occhio però al loro entusiasmo.
RIEPILOGO SORTEGGI CHAMPIONS LEAGUE
Venendo agli altri quattro gironi pare molto interessante il gruppo A composto da Bayern, Atletico, Salzburg e Lokomotiv. Il Manchester City pare nettamente favorito nel gruppo C con Porto, Olympiacos ed Olympique Marsiglia a giocarsi il secondo posto. Qualitativamente più debole il gruppo E con Siviglia, Chelsea, Krasnodar e Rennes.Psg e Manchester United paiono avvantaggiate nel gruppo H ma Lipsia e Basaksehir, sopratutto i tedeschi, cercheranno di dar loro filo da torcere.
Non è bastata la doppietta di Cristiano Ronaldo, il sogno Champions della Juventus è svanito prima di arrivare alle Final Eight di Lisbona.
Contro il Lione i bianconeri dovevano ribaltare lo 0-1 dell’andata ed hanno visto il tutto complicarsi a causa di un rigore dubbio concesso al 11° ai francesi.
Sul finire del primo tempo un penalty dubbio, trasformato da Ronaldo, ha riportato tutto in parità.
Nella ripresa la Juve ci ha provato ed ha pure trovato il vantaggio con un gran tiro di CR7, Sarri si è giocato anche la carta Dybala che però ha retto solo 14 minuti prima di fermarsi.
Nel finale c’è stato un tentativo confusionario di assedio, il Lione ha retto ed ha conquistato la qualificazione.
Una Juve che è arrivata in condizioni pessime all’appuntamento e che tra andata e ritorno non è riuscita ad avere la meglio su una squadra apparentemente più debole, il solo Ronaldo non può bastare.
Ed ora il futuro di Sarri? Certamente saranno fatte valutazioni, con tutte le ipotesi pronte ad essere trasformate in realtà, dalla conferma con mercato fatto per il suo tipo di gioco, all’esonero.
Veniamo al racconto della sfida dell’Allianz Stadium valevole per il ritorno degli ottavi di Champions League.
Partenza aggressiva per la Juventus che prova a muoversi compatta in avanti. Il Lione si fa vedere con una ripartenza veloce ed un tiro di Aouar toccato in corner da Szczesny. Al 11° intervento in area di Bentancur, l’arbitro concede calcio di rigore, il VAR conferma, Depay col colpo sotto trasforma. Al 19° grande azione di Bernardeschi che salta 4 avversari e anche il portiere ma è strepitoso Marcelo sulla linea a toccare in corner. Dopo una prima reazione rabbiosa la Juve sembra spegnersi e non crea più pericoli alla porta ospite. Al 40° pennellata di Ronaldo su punizione, gran parata di Lopes. Al 41° punizione di Pjanic toccata di mano da Depay, l’arbitro concede il calcio di rigore, Ronaldo trasforma. Il primo tempo si chiude sul 1-1.
La ripresa riparte senza cambi. La Juventus prova a chiudere dietro il Lione ma non riesce a creare pericoli. Al 60° una prodezza di Ronaldo da fuori area permette alla Juve di trovare il vantaggio. Al 63° grossa occasione per Bonucci che su corner, lasciato solo, con il colpo di testa non trova la porta. Al 70° Sarri si gioca la carta Dybala. Al 76° altra occasione da corner, stavolta è CR7 a non trovare la porta. Al 84° Dybala è costretto ad alzare bandiera bianca, solo 14 minuti per lui. Gli assedi finali non portano a niente, alla Final Eight di Lisbona va il Lione.
Nell’altra gara di serata il Manchester City replica il 2-1 già ottenuto all’andata al Bernabeu, elimina il Real Madrid e va alle Final 8 dove troverà il Lione.
Al secondo match point la Juventus non fallisce, batte 2-0 la Sampdoria e conquista il suo nono titolo consecutivo diventando cosi Stron9er!
Se per i bianconeri è il nono scudetto di fila per Maurizio Sarri è il primo, il tecnico toscano dopo l’Europa League dello scorso anno con il Chelsea, aggiunge il titolo di campione della Serie A.
Una stagione particolare, durata quasi un anno a causa del lungo stop per il problema del Covid19, con una Juve che ha dimostrato qualche lacuna difensiva nella ripartenza post lockdown.
I bianconeri hanno mostrato anche blackout clamorosi come la sconfitta di San Siro 4-2 contro il Milan dopo esser stati sul 2-0 o il pareggio 3-3 contro il Sassuolo riacciuffato grazie ad Alex Sandro anche qua partendo da un doppio vantaggio maturato nei primi minuti.
Uno Scudetto lottato, combattuto e sudato che ha avuto bisogno di una Juventus davvero Stron9er anche per merito/causa di alcune rivali che sono cresciute tantissimo rispetto alla scorsa stagione, la Lazio di Simone Inzaghi, l’Inter dell’ ex Antonio Conte e la straordinaria Atalanta di Gasperini.
Con il cambio di tecnico ci si aspettava una Juventus diversa che potesse vincere ed esprimere il classico bel gioco di Sarri anche se raramente si è vista in campo una squadra sarriana.
Questo non significa che il tecnico non abbia meriti, anzi probabilmente potrebbe essere anche l’inizio di un nuovo percorso, se la società sarà in grado di mettere a disposizione gli uomini giusti allora si potrà vedere anche il gioco spumeggiante che Sarri ha mostrato nelle sue avventure precedenti.
I 31 gol di Cristiano Ronaldo, alcune perle di Dybala, un De Ligt che ci ha messo un po’ di tempo ad integrarsi ma che poi è diventato protagonista assoluto, questi potrebbero essere i nomi dei protagonisti di questa Juventus che da W8nderful è diventata Stron9er.
Adesso la squadra guidata da Mr. Maurizio Sarri dovrà provare a compiere una vera e propria impresa: passare il turno con il Lione, non sarà certamente semplice, e poi lanciarsi nella Final Eight di Lisbona perchè una squadra Stron9er deve avere l’ambizione di provare a conquistare la tanto desiderata coppa dalla grandi orecchie.
LA ROSA DELLA JUVENTUS STRON9ER CAMPIONE D’ITALIA 2019/20
Portieri: Szczesny, Pinsoglio, Buffon.
Difensori: De Sciglio, Chiellini, De Ligt, Alex Sandro, Danilo, Bonucci, Rugani, Demiral.