Meno di un mese fa, il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, nel corso dell’assemblea dei soci chiamati ad approvare i conti chiusi con una perdita di 95,4 milioni di euro, aveva definito il bilancio della società come il “peggiore della storia della Juve dovuto anche a quattro anni di incapacità di rinnovamento da parte della società che ha finito per ingolfare il motore della società. Un bilancio intollerabile per un club che vuole tornare a vincere come la sua storia gli impone di fare” – erano state le parole del Presidente. Ieri, 8 Novembre, è stato approvato dal cda della società bianconera l’esercizio del primo trimestre 2011/12 con i ricaviche sono scesi a 33,7 milioni rispetto ai 48,8 milioni del trimestre precedente, registrando una perdita pari a 7,6 milioni rispetto all’ultimo trimestre. Il cda ha approvato la riduzione del passivo totale di 121,2 milioni dell’anno precedente, con il passivo attuale di 93,5 milioni, riducendo la spesa di 27,7 milioni. I dati, resi noti dalla campagna trasferimenti estiva, rivelano che la spesa per gli acquisti e/o riscatti è stata di 90,5 milioni mentre la spesa cessioni/prestiti è stata di 7,2 milioni; le plusvalenze delle cessioni sono state di 5,7 milioni. Il tutto, va ricordato, a fronte di un’aumento di capitale di 84,8 milioni di euro. I conti della Vecchia Segnora tornano quindi in rosso ma intanto il nuovo stadio ha fatto registrare la quota di 24.140 abbonamenti, se si pensa che nell’anno precedente gli abbonati erano poco piu’ della meta’ rispetto agli attuali 24 mila, il tutto ha portato ricavi fino al 182,7% . Effetto stadio che quindi inizia a produrre gli effetti desiderati in attesa dei guadagni di un’eventuale partecipazione alla prossima Champions League e allo sponsor, ancora sconosciuto, che dovrebbe prendere il nome dello Juventus Stadium.
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Conte fa il pompiere “Krasic e Chiellini fondamentali”
Per fortuna il turno infrasettimanale dà poco tempo per pensare a ciò che poteva esser e non è stato. I tre punti persi contro il Genoa dopo quelli con Bologna e Catania iniziano a suonare come un campanello d’allarme in casa Juventus con alle porte lo spettro della passate stagione che voleva i bianconeri grandi con le grande e autori di apparizioni sottotono con le cosìddette proviciali. Per due volte in vantaggio contro il Grifone la JUventus pur non con una partita entusiasmante stava portando a casa tre punti fondamentali prima che Caracciolo approfittasse dell’errore difensivo per piazzare la rete del pari. I due gol del Genoa mettono in discussione ancora una volta la difesa che se non difesa e protetta dal centrocampo denota preoccupanti limiti di tenuta con Chiellini e Bonucci in forte imbarazzo. Proprio Giorgione è finito ancora una volta sottoaccusa per una prestazione altamente insufficiente che riporta in auge il problema in difesa nella Vecchia Signora. Insieme a Chiellini sotto accusa è ancora una volta Milos Krasic entrato per dar profondità e respiro alla manovra bianconera ma protagonista in negativo per aver perso il pallone da cui è nata l’azione del pareggio ospite. Due grane per Conte che però oggi in conferenza stampa ha cercato di placare confermando la sua fiducia incondizionata “Un allenatore deve far rendere tutti al massimo, specie chi attraversa un momento di difficoltà come Krasic e Chiellini. Ma entrambi sono due giocatori fondamentali, se mettiamo in discussione due come loro io inizio ad andare in ansia. Diventa problematico avere dubbi su uno come Chiellini, per me è una certezza. Io devo fare un gran lavoro tecnico, tattico e anche psicologico. Con alcuni giocatori parlo di più di quanto parlo con mia madre e mio padre. Bastone o carota, a seconda della necessità”. Conte adesso però deve trovare le risposte sul campo e dimostrare di non aver esaurito l’onda inziale dello Juventus Stadium dove i tifosi sabato hanno scelto ancora una volta di stare con Del Piero criticando l’operato di Andrea Agnelli. Domani l’anticipo della nona giornata contro la Fiorentina è l’occasione giusta per rivoltare pagina e metter alle spalle le inevitabili polemiche.
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Juve all’ostacolo Genoa, Malesani prepara lo sgambetto a Conte
Stasera nell’anticipo serale dell’ottava giornata di Serie A la Juventus ospiterà allo Stadium, finito nei giorni scorsi sotto la lente d’ingrandimento della procura di Torino, il Genoa di mister Malesani. Come dicevamo, lo Juventus Stadium è stato dichiarato agibile dal prefetto del capoluogo piemontese Alberto Di Pace dopo una riunione tenutasi ieri con il sindaco Piero Fassino e il presidente del club bianconero Andrea Agnelli accompagnato dal dg Beppe Marotta e quindi si giocherà regolarmente nel nuovo impianto nonostante la procura abbia aperto un fascicolo l’altro ieri ai danni dei due direttori dei lavori e di un responsabile del comune incaricato al collaudo della struttura ipotizzando il reato di crollo colposo, frode in commercio e falso ideologico. Stasera ci sarà il tutto esaurito, 41 mila spettatori per una gara che entrambe le tifoserie sentono molto: la Juve, dopo lo 0-0 di Verona, è in cerca di conferme e cercherà di ripetere la grande prestazione fornita con il Milan. C’è da difendere un primo posto, insieme all’Udinese, inaspettato ad inizio anno anche se c’è da dire che la classifica è molto corta con ben 13 squadre racchiuse in soli 4 punti. Conte, che deve fare a meno di Buffon e Vidal, dovrebbe tornare al suo 4-4-2 con gli esterni di centrocampo molto alti: qui dovrebbe trovare spazio dall’inizio il paraguaiano Estigarribia, se così fosse si tratterebbe del suo esordio da titolare dopo lo scampolo di partita giocato la settimana scorsa al Bentegodi contro il Chievo; in mediana la solita coppia Marchisio e Pirlo mentre sull’altro fronte, quello destro agirà Pepe, l’esterno che sta dando le maggiori garanzie al tecnico bianconero. Matri e Del Piero si contenderanno una maglia da titolare al fianco di Vucinic in attacco mentre tra i pali, vista l’indisponibilità di Buffon, prendere posto Marco Storari. In difesa Chiellini confermato terzino sinistro. In casa Genoa c’è voglia di fare punti e di non regalare nulla all’avversario. Malesani per l’occasione ha preparato la gara nei minimi dettagli cercando di ingabbiare sia faro che l’anima del centrocampo bianconero, ovvero Pirlo e Marchisio. Per farlo ha bisogno del dinamismo di Kucka in mezzo al campo ma anche chiesto al giovane talentino Jorquera, di supporto all’unica punta Palacio, di sacrificarsi in copertura e disturbare la manovra bianconera. Una maglia da titolare se la giocano Jankovic e Merkel mentre in difesa il tecnico del Grifone dovrà fare a meno di Kaladze squalificato e affiancherà Moretti a Dainelli. L’ultima vittoria del Genoa in casa della Juve risale al ’91 quando i bianconeri persero, per il gol di Skuhravy, l’imbattibilità nel nuovo stadio. Allora era il Delle Alpi, chissà che la storia non si ripeta anche per lo Stadium….
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Juventus Stadium, avanguardia all’italiana
Uno stadio bellissimo, sorto in soli due anni dalle ceneri del Delle Alpi e considerato il fiore all’occhiello della rinascita bianconera e il fiore all’occhiello di un Italia che per una volta tanto dimostra di esser al passo con i tempi e all’avanguardia. Tutto bello, tutto vero per soli 42 giorni il tempo necessario alla procura torinese di aprire un inchiesta e farci ricordare come in fondo siamo sempre italiani. Tre tecnici sotto accusa e una “diagnosi” pesantissima crollo colposo, falso ideologico e frode in commercio per l’acciaio usato per far sorgere i piloni su cui si poggia la stabilità dello Juventus Stadium. Ieri c’è stato il rischio di un sequestro poi scongiurato in serata dopo un summit in procura alla presenza di Andrea Agnelli, del sindaco Fassino e degli avvocati della Vecchia Signora. Nella conferenza stampa dei pm della Procura di Torino quest’oggi si è aggiunta la pesante accusa di aver falsificato alcuni incartamenti per anticipare la fase di collaudo e ultimare i lavori prima dell’inizio del campionato permettendo alla Juventus di giocare da subito davanti al suo pubblico. Adesso ci sarà un’inchiesta ed una perizia di esperti ma la figuraccia è ormai montata e come ogni storia all’italiana che si rispetti c’è sempre qualcosa che non torna totalmente. Se addirittura si ipotizza la possibilità di crollo perché continuare a far giocare la Juventus in quello stadio? La società comunque parte lesa nella vicenda si dice sicura della stabilità dello Juventus Stadium e i tifosi attraverso il web ipotizzano l’ennesimo complotto (avvalorato dal blitz della Consob) ai danni della Vecchia Signora per destabilizzare l’ambiente e far scemare l’entusiasmo.
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Juventus Stadium, acciaio non conforme? Procura apre inchiesta
E’ trascorso solo poco più di un mese dall’inaugurazione dello Juventus Stadium, il nuovissimo impianto casa della Juventus e il primo in Italia di proprietà di un club. La decisione di realizzare un impianto di proprietà in stile inglese e tedesco era stato elogiato da tutti, anzi, a dire il vero si auspicava che in molti seguissero, a breve termine, la strada intrapresa dalla Juventus dando così una scossa al movimento calcistico italiano troppo stagnante negli ultimi anni richiamando allo stadio tutte quelle persone che oggi preferiscono guardare le partite in tv. Elevato infatti il costo del biglietto per assistere a gare in impianti troppo obsoleti e che non sono dotati di tutti quei servizi che invece offrono gli stadi inglesi e tedeschi. Meglio rimanersene a casa quindi adagiati sul divano e fare l’abbonamento alle pay-tv. Questo è stato l’andazzo degli ultimi anni ma con il rivoluzionario, parliamo dell’Italia ovviamente, Juventus Stadium la storia era destinata a cambiare con la possibilità, in futuro, di vedere finalmente tutti gli stadi pieni. Proprio oggi però è arrivata la notizia che potrebbe macchiare il progetto bianconero perchè la Procura di Torino ha aperto un’indagine, condotta dal pm Gabriella Viglione, sulla costruzione del nuovo stadio, in particolare sui materiali utilizzati. Precisiamo, la Juve non risulta indagata ma compare come parte lesa perchè l’indagine sarebbe partita proprio su una denuncia del club di Corso Galileo Ferraris. Il motivo? Pare che per la realizzazione dell’impianto sia stato adoperato, in perfetto stile italiano, dell’acciaio non conforme alle norme. La Procura ha così avanzato l’ipotesi di reato, al momento solo teorica, di pericolo di crollo colposo, falso ideologico e frode in commercio. Stamattina gli inquirenti hanno acquisito i documenti relativi alla realizzazione dello stadio, sul registro degli indagati sono finite 3 persone, gli ingegneri Francesco Ossola e Paolo Erbetta in qualità di direttori dei lavori, e Giovanni Quirico, un dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Torino responsabile del collaudo dello stadio.
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Galliani lancia l’allarme “Anche Cipro avanti nel Ranking Uefa”
Adriano Galliani fu il primo a sollevare il problema del Ranking Uefa per il calcio italiano. L’ad rossonero aveva preventivato come lo scarso impegno delle nostre squadre in Europa League ci avrebbe portato a perder un posto nella classifica a discapito della Germania. Come sappiamo, già questo campionato qualificherà solo tre squadre nella massima competizione europea con una cospicua riduzione di fatturato e attrattività del nostro sistema calcio. I propositi di riconquista partiti in estate con la Lega disposta a concedere nuovi introiti a chi avesse fatto strada in Europa League non hanno avuto consensi tanto che Roma e Palermo hanno chiuso anzitempo la loro avventura nella coppa e la Lazio nonostante sulla carte accreditata della vittoria finale è incorsa in due umilianti sconfitte. Galliani quest’oggi tuona dalle pagine della Stampa scagliandosi contro chi decide di far un eccessivo turnover “Ogni volta che si gioca un turno di Champions mi faccio stampare la situazione del Ranking europeo. Nonostante le tre vittorie di Inter, Milan e Napoli siamo all’undicesimo posto e davanti abbiamo pure Cipro. Sapete perchè? Per il disinteresse di alcuni club nei confronti dell’Europa League. In Lega abbiamo pure stanziato un contributo per stimolarli ma poi quando arrivano le partite fanno il turnover… Il problema del calcio non è sapere chi vince Juve-Milan, sono i ventidue punti che ci separano dal Ranking inglese”. Il dirigente del Milan analizza anche un altro problema cronico del nostro calcio, vale a dire l’incapicità di costruire gli stadi da parte delle società emettendo un verdetto tragico per il nostro calcio. Secondo Galliani infatti lo Juventus Stadium resterà un caso isolato “Se i club italiani avessero stadi di proprietà cosa cambierebbe? L’aspetto più importante: il fatturato. Ma purtroppo sono discorsi che non portano a niente. Siamo lontani da questa svolta anni luce. Ciò che è successo a Torino è irripetibile. L’unica cosa che posso fare è cercare di rimodernare San Siro per esaudire un sogno: ospitare presto una finale di Champions League…”.
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Schiaffo a Di Vaio, tifoso rischia 5 anni di Daspo
Lo Stadio della Juventus, celebrato ed elogiato per le sue splendide fattezze, per l’idea, per il progetto e la rivoluzione culturale che rappresenta per il calcio Italiano, miete la prima “vittima”, ossia il primo tifoso “incriminato” per aver sfruttato la minima distanza che separa gli spalti dal campo e dai giocatori, per provare a colpire mercoledì sera, durante Juventus – Bologna, con uno schiaffo il capitano degli emiliani, nonchè ex dell’incontro, Marco Di Vaio. In particolare, nella rissa finale del match – già nervoso di per sè a causa di alcuni contestati episodi arbitrali – quando il parapiglia in campo si è avvicinato alla tribuna, il tifoso ha cercato di sporgersi per colpire l’attaccante romano, il quale, però, ha dichiarato di non essersi accorto di nulla. Il gesto non è riuscito, ma il tifoso è stato identificato dalle telecamere a circuito chiuso dell’impianto, che vengono adoperate in sinergia fra le forze di polizia ed il servizio di sicurezza dello stadio, in modo che gli agenti possano monitorare direttamente con il supporto video le zone calde dell’impianto e, in caso di incidenti e scontri, individuare con maggiore prontezza e celerità, oltre che con maggior certezza, i responsabili. Il responsabile del gesto, ora, rischia grosso: in vista, per l’uomo, un probabile provvedimento Daspo, con divieto di frequantare gli stadi per cinque anni, con l’obbligo di firma presso i posti di polizia durante la durata delle partite. Un provvedimento duro e severo, il massimo della pena, affinchè “faccia scuola”, ossia divenga un precedente ed un monìto a coloro che volessero emulare il gesto sconsiderato. Perchè, se è vero che nel nostro calcio è importante introdurre un modello nuovo in termini gestionali, è assolutamente prioritario far comprendere l’essenza vera di questo sport, che dev’ essere totalmente estranea a qualsiasi forma di estremismo e di violenza.
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Schiaffo a Di Vaio, l’effetto negativo del Juventus Stadium. Video
Da quando lo Juventus Stadium ha acceso i riflettori in molti è tornato di moda il tema degli stadi in Italia. La società bianconera, pioniera ancora una volta di un cambiamento epocale, è stata investita dalla critica positiva di economisti e addetti ai lavori ma sopratutto ha contribuito a ritrovare l’entusiasmo dei suoi tifosi. Tutto vero, il nuovo stadio, è e deve esser il fiore all’occhiello della Juventus e dell’Italia intera, ma per sperare ad ambire all’educazione inglese c’è ovviamente ancora tantissimo da lavorare. Ieri sera infatti una semi rissa a fine partita tra i giocatori ha concesso al folle di turno la possibilità di ergersi a paladino cercando di colpire con uno schiaffo Di Vaio direttamente dagli spalti. Per fortuna le conseguenze non sono state gravi e la Juve se la caverà presumibilmente con una multa ma in prospettiva, pensando ai più accesi match che lo Juventus Stadium si troverà ad ospitare deve scattare il campanello d’allarme. Educare i tifosi è un compito difficile e per questo non si può bocciare il coraggio della Juventus si deve però prender provvedimenti, magari istruendo meglio gli steward (in Inghilterra non guardano la partita) ma anche bisognerà inasprire le pene (In Inghilterra per il “tifoso” ci sarbbe stato il carcere). Di Vaio quest’oggi commenta l’episodio “In quel momento non mi sono accorto di nulla. E’ molto bello per chi gioca avere gli spettatori così vicini al campo. Ma bisogna garantire la sicurezza di tutti, dai tifosi ai giocatori”. [jwplayer config=”60s” mediaid=”97344″] Le pagelle di Juventus-Bologna
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Juve il bilancio è in rosso ma torna Nedved
Per la Juventus quella di ieri è stata un giornata importante almeno per due motivi. La convocazione del cda ha certificato un pesante buco nel bilancio che costringerà gli azionisti e la Exor un corposo aumento di capitale.
Il buco in bilancio, come recita il comunicato, era previsto ed è dovuto alla contingenza di più fattori negativi. Exor, società attraverso cui gli Agnelli controllano la Juventus, si adopererà a coprire le perdite con un aumento di capitale garantendo anche per il fondo libico Lafico se ve ne fosse bisogno.
L’entusiasmo alle stelle però riesce a far sorridere ugualmente la Vecchia Signora e una buona notizia arriva dallo stesso cda con la presenza di Pavel Nedved. La Furia Ceca era diventato praticamente un caso misterioso per la sua rumorosa assenza all’inaugurazione dello Juventus Stadium ma è lui stesso a fugare ogni dubbio confermando il rapporto d’amore viscerale con la Juve tanto da metter in dubbio il suo debutto nel nuovo stadio per una possibile emozione.
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Juventus Nedved, è l’ora della verità
In casa Juventus c’è un caso Nedved. La Furia Ceca chiamato da Andrea Agnelli per entrare nel cda bianconero da qualche mese ha fatto perdere le sue tracce non presenziando a nessuna uscita pubblica della Vecchia Signora disertando poi l’inaugurazione dello Juventus Stadium. Nedved ufficialmente in Repubblica Ceca per presenziare ad un evento benefico secondo indiscrezioni avrebbe deciso di allontanarsi dalla Juventus per non precisati dissidi interni. L’ipotesi più accreditata narra di una possibile rottura con Beppe Marotta per la volontà di quest’ultimo di condurre in prima persona le trattative di mercato. Altre indiscrezioni che circolano in rete invece vogliono la volontà del giocatore di eclissarsi per un periodo. Nei blog dei tifosi bianconeri invece sembra ci sia un dissidio con la dirigenza al momento della scelta tecnica. Nedved e Raiola infatti per il dopo Del Neri sembrava avessero puntato su Roberto Mancini non trovando consensi da parte della società. Infine una indiscrezione de ilsussidiario.net vuole una rottura con Antonio Conte per la volontà del tecnico di non aver un referente societario verso i giocatori ma di condurre lui stesso le mediazioni tra squadra e società. Tutte indiscrezioni, nessuna ufficialità ma oggi si potrebbe avere qualche nuova certezza. E’ previsto infatti un nuovo cda in casa bianconera e Pavel Nedved in qualità di consigliere dovrebbe prenderne parte, una nuova assenza invece avvalorerebbe la rottura.