Tag: juventus stadium

  • Juve e Napoli sanzionate dal Giudice Sportivo

    Juve e Napoli sanzionate dal Giudice Sportivo

    Il Giudice Sportivo ha inflitto a Juve e Napoli delle ammende per i fatti accaduti durante il big match giocato sabato sera allo Juventus Stadium e vinto dalla Juve 2-0. In particolare il Napoli ha ricevuto 7mila euro di ammenda per i danni che i tifosi partenopei hanno procurato allo Juventus Stadium e altri 10mila euro ‘per avere un suo collaboratore addetto al magazzino, all’inizio della gara, nel recinto di giuoco, colpito con uno schiaffo al volto uno steward’. Anche la Juve ha ricevuto un’ammenda di 7mila euro a causa di un coro insultante che i suoi tifosi hanno intonato nei confronti della tifoseria avversaria al 25′ del secondo tempo. Queste quindi le sanzioni che il Giudice Sportivo ha voluto comminare in merito a quanto successo in Juve-Napoli, l’attesa di 2 settimane per un match importante ma non decisivo ai fini della classifica non ha fatto altro che aumentare la pressione intorno ai rispettivi ambienti.

    Tifosi Juve
    Tifosi Juve © Marco Luzzani/Getty Images

    Sul campo ha vinto la Juve, fuori dal campo è successo un pò di tutto, basti pensare all’episodio che ha visto protagonista un giornalista della Rai, tale Giampiero Amandola. In un servizio mandato in onda per il tg3 del Piemonte, Amandola ha chiaramente leso l’immagine dei napoletani di tutto il mondo. La Rai ha annunciato ieri di aver sospeso Amandola, per il quale è stato aperto un procedimento disciplinare.

    Detto questo certamente nell’ultimo weekend calcistico l’Italia ha dimostrato nuovamente di essere un paese dove la cultura sportiva non abbonda anzi. Il calcio si sa da sempre unisce e divide le persone, ma queste dovrebbero imparare a non trovare nel calcio un motivo di rivalsa sociale, a rispettare gli altri e le cose degli altri, a non ledere la dignità altrui. Insomma ci vorrebbe più rispetto per tutti da parte di tutti.

  • Juventus Stadium, danni nel settore riservato ai tifosi del Napoli

    Juventus Stadium, danni nel settore riservato ai tifosi del Napoli

    Inciviltà. I tifosi del Napoli in trasferta a Torino per la gara di cartello di sabato sera hanno sfogato la propria rabbia per la sconfitta 2-0 sul campo, distruggendo alcune strutture presenti nella zona riservata agli ospiti nello Juventus Stadium. Inutile cercare ulteriori aggettivi per descrivere questi pseudo tifosi che riescono a danneggiare forse l’unico stadio confortevole per poter guardare una partita anche in trasferta! Fatto sta che la dirigenza juventina adesso deve fare i conti con questi ingenti danni. Si parla di porte divelte, bagni allagati e seggiolini staccati dalla loro postazione. La Digos della questura di Torino è già in possesso dei filmati ed è al lavoro per riconoscere gli autori di questi gesti insensati.

    I tifosi napoletani presenti all’interno dello Juventus Stadium erano 2099 e la società bianconera ha messo a disposizione ben 600 stewart per il controllo dell’ordine pubblico (pur potendone utilizzare 300 secondo la legge). Ma questo non è servito a calmare le ire del pubblico partenopeo che dopo aver visto la propria squadra perdere ha ben pensato di vendicarsi devastando il settore ospiti. E’ corretto aggiungere che non si tratta della prima volta, visto che anche durante la partita di ritorno dello scorso campionato, i tifosi campani si comportarono nello stesso identico modo di sabato sera. Entro martedì un perito determinerà i danni che si farà carico la stessa società bianconera.

    Juventus Stadium
    Tifo bianconero allo Juventus Stadium © Claudio Villa/Getty Images

    Questi atti vandalici si aggiungono allo schiaffo subito da uno steward da parte di un magazziniere del Napoli. La Juventus ha immediatamente sporto la denuncia alla Procura Federale che indaga sull’episodio e deciderà se prendere provvedimenti in merito.

    Mi piace ricordare che stiamo pur sempre parlando di una partita di calcio, che fino a prova contraria dovrebbe essere classificato come uno sport, ma che pian piano di sportivo sta perdendo ogni minima caratteristica. La rivalità tra le due società è nota a tutti e probabilmente in queste due settimane d’attesa, il match è stato caricato fin troppo da entrambe le parti, pur essendo solo all’ottava giornata. E poi ci si domanda perché allenatori e giocatori preferiscano altri paesi al nostro…

  • Juve-Napoli sold out, ultimi biglietti venduti in due ore

    Juve-Napoli sold out, ultimi biglietti venduti in due ore

    Juve-Napoli, il match di cartello dell’ottava giornata di campionato si avvicina inesorabilmente. La notizia odierna è che per la sfida tra bianconeri e partenopei ci sarà, come era presumibile, il tutto esaurito. Gli ultimi biglietti messi a disposizione con la vendita libera sono andati a ruba in appena due ore. Come comunicato dalla stessa società bianconera sul proprio sito ufficiale nel caso si liberassero delle disponibilità degli aventi diritto, gli eventuali biglietti residui saranno messi in vendita a partire da venerdì. Come al solito quando arriva un big match, lo Juventus Stadium, fortino inespugnabile dei bianconeri, si riempie per sostenere la squadra di Antonio Conte. Sabato sera sarà di scena a Torino una delle squadre italiane più forti, quel Napoli di Walter Mazzarri, che per certi versi ricorda l’allenatore juventino Conte.

    Juventus-Napoli
    Juventus-Napoli è già sold out © Marco Luzzani/Getty Images

    Antonio Conte non siederà in panchina in questo primo scontro diretto dei bianconeri così come non sarà in panchina nel prossimo big match con l’Inter in programma il prossimo 3 novembre a Torino. In panchina contro il Napoli non siederà da protagonista neanche Massimo Carrera perchè proprio oggi scade la squalifica di Angelo Alessio. Il vice di Antonio Conte nei giorni scorsi si è visto ridurre la sua squalifica dal Tnas. Alessio che inizialmente fu condannato a 8 mesi, diventati poi 6 in appello, ha ricevuto un ulteriore sconto dal Tnas con conseguente scadenza della sua squalifica in data 15 ottobre.

    I tifosi bianconeri e napoletani già fremono per la sfida al vertice di sabato sera. Juve-Napoli, mai come quest’anno vuol dire match scudetto. Entrambe le squadre arrivano a questo incontro dopo una partenza quasi perfetta, conseguenza di 6 vittorie ed un solo pareggio, quello dei bianconeri arrivato a Firenze e quello dei napoletani arrivato a Catania nonostante una superiorità numerica di 90′. Chi vince dà un bel segnale all’avversario e a chi vorrebbe ambire al vertice vedi Lazio e Inter. Tenetevi pronti, Juve-Napoli sta arrivando.

  • Sciopero tifosi Juventus, popolo bianconero contro il caro biglietti

    Sciopero tifosi Juventus, popolo bianconero contro il caro biglietti

    Sciopero tifosi Juventus. Chi ha visto la partita in televisione, si sarà accorto che lo Juventus Stadium non registrava il tutto esaurito, cosa insolita per il nuovo impianto bianconero, soprattutto visto che si trattava dell’esordio in Champions League in questo stadio. La colpa va attribuita soprattutto al caro biglietti imposto dalla società di corso Galileo Ferraris. Un tagliando per la curva costava 40 euro, cifra ritenuta alta dal pubblico bianconero. Per questo motivo, per tutto il match Juventus-Shakthar c’è stato un clima abbastanza particolare, nessun coro e poco incitamento per la squadra che abituata al calore della curva juventina ha risentito di questa situazione, giocando una partita ampiamente al di sotto delle proprie capacità, il merito va dato anche agli ucraini, unica formazione in grado di proporre il proprio gioco a Torino.

    Un vero e proprio passo indietro per lo Juventus Stadium, che non ha raggiunto le 30mila persone presenti all’interno dell’impianto. La dirigenza bianconera, soprattutto Agnelli e Marotta, minimizzano la situazione, dando la colpa al fatto che il tifoso medio juventino abita fuori Torino e che per la partita del martedì o del mercoledì è più complicato spostarsi per motivi lavorativi, inoltre il presidente del club non accetta la lamentela contro il caro biglietti, visto che la cifra non rappresentava un ostacolo insormontabile.

    In secondo piano, spazi liberi nello Juventus Stadium © Olivier Morin/GettyImages

    Una soluzione poteva essere un mini abbonamento (come fatto dal Milan) per le tre partite casalinghe della Champions League, in modo tale da abbassare il prezzo unitario del biglietto, come avviene normalmente per il campionato, ma Juventus per quest’anno ha preferito non usare questo metodo, sperando comunque di riempire lo stadio, cosa che non è avvenuta.

    Che ci fossero difficoltà nella vendita dei biglietti era stato constatato nel primo pomeriggio di ieri, quando un preoccupato Chiellini, tramite Twitter, invitava il popolo bianconero ad acquistare il tagliando, ammettendo quasi con stupore che c’erano a disposizione ancora parecchi posti liberi come poi si è potuto osservare durante la partita.

    Lo stesso difensore bianconero, insieme al collega di reparto e autore del pareggio, Leonardo Bonucci, nel dopo partita hanno ammesso di aver giocato in un clima surreale, con lo stadio che si presentava diversamente rispetto alle partite di campionato e con lo sciopero dei tifosi che ha aumentato le difficoltà della squadra nel caricarsi durante il pre partita e durante la stessa.

    Secondo i bene informati, lo sciopero continuerà anche nelle prossime partite, ma a rimetterci saranno solo i giocatori, che non sentiranno più il sostegno del pubblico durante le partite casalinghe, annullando così il famoso “dodicesimo uomo in campo” tanto esaltato dai calciatori della Juventus.

  • Udinese lancia nuovo stadio Friuli, un gioiello da 25 mila posti

    Udinese lancia nuovo stadio Friuli, un gioiello da 25 mila posti

    Dopo i positivi riscontri della scorsa stagione ottenuti dalla Juventus, appare sempre più importante, nell’ottica dei club calcistici, l’acquisto di uno stadio di proprietà, che possa diventare “la propria casa”, il proprio simbolo, il luogo di culto per i tifosi. “Modello English“, si diceva, ma se vogliamo italianizzarlo potremmo tradurlo in modello “Juventus Stadium”, facendo riferimento proprio allo stadio della Signora, inaugurato con tanto di fastosa cerimonia lo scorso Settembre, ripercorrendo nella splendida coreografia tutti i momenti simbolo della storia juventina, e che si è, poi, rivelato un elemento assolutamente di peso nell’economia della cavalcata scudetto, divenendo un catino caldissimo, soprattutto negli ultimi due-tre mesi di campionato, facendo registrare più di venti sold out. Un modello che, ora, troverà un’altra società pronta a raccoglierlo, confermandosi un club all’avanguardia: l’Udinese, infatti, ha allo studio il progetto del nuovo stadio Friuli, che diventerà il tempio del tifo friulano.

    Giampaolo Pozzo | © Roberto Serra/Getty Images

    Nel caso della Juventus, lo stadio è divenuto il punto di partenza per il rilancio del club, per la costruzione di una nuova immagine vincente, ma l’importanza dello stadio di proprietà è indubbia anche per altri club, che potrebbero avere comunque diverse esigenze. In tal senso, nel caso della seconda squadra di serie A ad inaugurare il suo stadio di proprietà (l’Udinese, appunto) l’impianto sarà realizzato con un’importante lavoro sinergico fra Comune e società che promette di dare ottimi frutti, fermo restando che la spesa sarà sostenuta dal club (che verserà anche un canone di locazione per il terreno, in virtù del diritto di superficie concesso per 99 anni, ndr) ma il Comune ne potrà beneficiare grazie alla creazione di posti di lavoro e, naturalmente, grazie alla creazione di un importante “attrattore” turistico, che permetterà di estendere la vivibilità del calcio friulano ben oltre l’orizzonte della classica partita domenicale, con diverse iniziative connesse, che si svolgeranno nello stadio.

    Per quanto concerne gli aspetti prettamente strutturali, il nuovo impianto avrà 25 mila posti, interamente coperti, con gli spalti a ridosso del terreno di gioco, con una forma ad anfiteatro, rivoluzionando interamente l’attuale struttura dello stadio Friuli, che presenta un’eccessiva distanza fra gli spalti ed il rettangolo verde: nonostante il limitato numero di posti, i vertici della società friulana ritengono che i posti disponibili siano congruenti ai bisogni del club. Inoltre, verrà ripristinata interamente la zollatura del manto erboso, prevedendo un sistema di riscaldamento sottostante, indispensabile per fronteggiare i rigidi inverni friulani e scongiurare il pericolo ghiaccio.

    Inoltre, sarà uno stadio a misura di spettatore, per garantirgli di vivere un’esperienza “unica”, con i confort dei più moderni impianti: wi-fi gratis per la connessione a internet, un complesso e funzionale sistema di videosorveglianza per garantire la più totale sicurezza, un sistema di tornelli all’insegna dell’efficienza, per evitare le code all’ingresso dello stadio, calcolando la tempistica d’entrata in massimo 30 minuti d’attesa. Infine, sarà un impianto sostenibile, perchè disporrà di un moderno impianto fotovoltaico sul tetto, capace di produrre energia per circa un milione di kWh e che, quindi, potrà essere sfruttata per l’illuminazione dell’impianto durante le partite in notturna, con un risparmio stimato di elettricità intorno al 20%.

    I lavori per la realizzazione del nuovo stadio Friuli inizieranno, secondo le previsioni, nei primi mesi del prossimo anno, con tutta probabilità del mese di Marzo, quando potrebbe essere simbolicamente “posata la prima pietra”, mentre l’inaugurazione potrebbe avvenire nella stagione 2014-2015.

    Il video presentazione del progetto del nuovo stadio Friuli

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”148442″]

  • Raduno Juventus, oggi visite mediche e presentazione maglia ufficiale

    Raduno Juventus, oggi visite mediche e presentazione maglia ufficiale

    I campioni d’Italia della Juventus iniziano oggi, ufficialmente, la preparazione della prossima stagione 2012/2013, con le visite mediche in programma da questa mattina per proseguire, poi, alle 12.30 con l’attesissima presentazione della maglia ufficiale, nel “tempio” dello Juventus Stadium.

    Nella mattinata di domani 12 Luglio, invece, è in programma la partenza per Chatillon, dove i bianconeri, cambiando “base” rispetto alle ultime stagioni, ritorneranno alle vecchie abitudini, fra i verdi monti della Val d’Aosta, dove usavano preparare le stagioni vincenti con mister Marcello Lippi in panchina, negli anni dal 1995 al 2003, che vennero costellati da numerosi successi, sia in Italia che in ambito internazionale.

    Il programma del ritiro valdostano è già definito in linea di massima, con la squadra bianconera che alloggerà presso la scuola alberghiera e si allenerà a porte aperte allo stadio Brunod di Chatillon (nelle sedute mattutine alle 10.30 mentre nelle pomeridiane alle 17, ndr), per poi disputare il 17 Luglio, a Saint Vincent, la prima amichevole stagionale contro una rappresentativa locale. Il 21 Luglio, poi, la Juventus parteciperà Trofeo Tim, classico appuntamento del pre campionato, allo stadio San Nicola di Bari, mentre tra il 28 Luglio ed il 4 Agosto disputerà tre amichevoli “europee” contro Herta Berlino, Benfica e Malaga, per approdare, poi, al primo impegno ufficiale della prossima stagione, in calendario l’11 Agosto, ossia la finale di Super Coppa Italiana contro il Napoli, la “rivincita” della gara dell’Olimpico dello scorso 20 Maggio.

    Oggi al via il raduno della Juventus campione d’Italia | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Dalle 10.30 di questa mattina, si sono completate le prime visite mediche dei presenti, presso l’istituto di medicina dello sport, con Simone Pepe, Fabio Quagliarella, Mirko Vucinic, Reto Ziegler, Martin Caceres, Arturo Vidal e Lichtesteiner, fra  i primi a completare il check up, nell’attesa della presentazione organizzata dalla Nike per la divisa della prossima stagione bianconera, resa già famosa dalle innumerevoli indiscrezioni che circolano già da diverso tempo, a partire dalla frase “cult” di Giampiero Boniperti, “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta“.

    La presentazione vedrà protagonista il presidente Andrea Agnelli, che, durante la conferenza stampa in programma, illustrerà la scelta della scritta “30 sul campo” in luogo della terza stella, compiendo una scelta diplomatica, finalizzata ad evitare spunti polemici con le altre squadre, e di “rottura” con il passato, considerando che le due stelle erano presenti sulle divise bianconere fin dal lontano campionato 1981/1982, quando la Signora si fregiò del suo ventesimo scudetto.

    Quest’oggi saranno assenti, invece, gli otto bianconeri reduci dalle fatiche di Euro 2012, Buffon, Giovinco, Marchisio, Chiellini, Bonucci, Barzagli, Pirlo e Giaccherini, che raggiungeranno i compagni in ritiro solo dal 25 Luglio, direttamente a Vinovo, quando il resto della truppa tornerà da Chatillon, dopo aver completato, il 23 Luglio, la prima fase della preparazione.

    Non tutti i membri effettivi della rosa, però, partiranno per Chatillon, anche alla luce della necessaria opera di “razionalizzazione” in programma nelle prossime settimane di mercato, che coinvolgerà quei giocatori che, già da tempo, non rientrano più nei progetti di mister Conte, come Milos Krasic, Felipe Melo, Martinez, Giandonato, Pazienza e lo stesso Ziegler, mentre Vincenzo Iaquinta ha ottenuto qualche giorno di vacanza in più nell’attesa di conoscere la sua prossima destinazione.

    La stagione bianconera, dunque, è ai nastri di partenza, nell’attesa di qualche altra sorpresa di mercato e dell’arrivo del famigerato “top player” che potrebbe rendere ancora più interessante l’estate dei tifosi juventini.

  • J Museum, il museo della Juventus. Il 16 Maggio l’inaugurazione

    J Museum, il museo della Juventus. Il 16 Maggio l’inaugurazione

    Dopo l’inaugurazione dello Juventus Stadium, avvenuta lo scorso Settembre, in casa bianconera è già tempo di nuove idee e nuovi traguardi. Il 16 Maggio infatti, verrà inagurato “J Museum“, il museo della  storia della Juventus, il quale sarà aperto ai tifosi a partire dal 17 Maggio.

    Il museo sorgerà all’interno dello Juventus Stadium, nello zona est dell’impianto. 115 anni di storia bianconera raccolti in trofei, video, filmati, immagini, scritture, insomma, un luogo in cui ci si può emozionare, si può rivivere una storia fantastica che va avanti da 115 anni appunto. I tifosi bianconeri, già entusiasti della possibilità di visitare lo Juventus Stadium tramite il giro turistico sullo stile “Barcellona e Real Madrid”, potranno aggiungere a breve, grazie al nuovo museo, la possibilità di rivivere e calarsi nella ultra centenaria storia bianconera.

    Juventus Stadium © Valerio Pennicino/Getty Images

    Da Sivori a Del Piero, passando da Platini a Zidane, lo “J Museum” sarà una vera e propria banca dati della storia della Juventus. Verranno allestite diverse bacheche dove verranno riportati tutti i trofei di “Madama”, dai successi italiani a quelli internazionali, insomma un vero paradiso a strisce bianconere. Ci sarà spazio anche per i ricordi un po’ meno felici, dalle finali di Champions perse contro Amburgo, Dortmund e Real, alla tanto criticata partita scudetto di Perugia del 2000. Troveranno spazio anche i ricordi per “gli angeli” bianconeri, da Andrea Fortunato a Gaetano Scirea; all’interno del “J Museum” vivrà il ricordo anche di Alessio e Riccardo, i due ragazzi della primavera scomparsi tragicamente pochi anni fa.

    Il presidente del “J Museum” sarà Paolo Garimberti, grande figura del giornalismo nazionale e internazionale. L’iniziativa del museo ha spinto la Juventus ad affiancarsi alle grandi realtà europee, dove anche un grande lavoro di marketing giova serenamente sulle casse della società, avvicinando comunque sensibilmente milioni di tifosi a vivere la realtà bianconera in prima persona, piuttosto che dietro ad un computer o sulle pagine di un libro.

  • Del Piero e il rinnovo, Agnelli ci ripensi

    Del Piero e il rinnovo, Agnelli ci ripensi

    Alessandro Del Piero, ieri alla 700 presenza in maglia bianconera,  maglia che indossa come una seconda pelle,  maglia con cui ha vinto tutto,  maglia che lo accompagna oramai da 19 anni!

    Ieri sera è stato ancora una volta decisivo. La sua punizione al minuto 82′ ha fatto gridare di gioia lo Juventus Stadium e tutto il popolo bianconero. Il 2-1 sulla Lazio è l’ennesima dimostrazione che la Juve quest’anno è viva più che mai e con essa il suo capitano, rispolverato da Mister Conte dopo gran parte della stagione trascorsa in panchina.

    Sappiamo tutti qual’ è la situazione contrattuale di Del Piero. A inizio stagione il Presidente Andrea Agnelli gli ha inoltrato, tramite conferenza stampa, il “benservito”, dichiarando che al termine della stagione  il rapporto tra Del Piero e la Juventus si sarebbe interrotto. La domanda di tutto il popolo bianconero e di quella di tutto l’universo calcistico è una sola: “Perchè?”. In effetti non si capisce con chiarezza la fretta del Presidente Agnelli nel liquidare il capitano bianconero, sinonimo ed emblema della storia Juventina. Nonostante le 38 primavere, Del Pierosta dimostrando di essere ancora utile alla causa bianconera. Oltre al grande temperamento sportivo, Alex si è rivelato un vero fuoriclasse anche fuori dal campo, dribblando perennemente le polemiche e  domande sul futuro.

    Alessandro Del Piero © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Ma passiamo al lato calcistico. Siamo sicuri che “questo Del Piero” non possa più servire ai bianconeri? Va ricordato che il prossimo anno la Juventus sarà impegnata anche in Champions League e l’esperienza del capitano potrebbe ritornare assai utile nel massimo contesto europeo. Andrea Agnelli questo lo sa, e sicuramente starà meditando sul da farsi, specialmente dopo aver visionato le ultime magie del capitano, ritornato ad essere decisivo più che mai. Non ci stupirebbe un dietrofront a fine stagione.

    L’abilità di Conte nel gestire Del Piero in formato “Altafini”, pronto a subentrare nella ripresa per alterare gli equilibri della gara, grazie alle sue caratteristiche tecniche e la sua notevole esperienza, potrebbe convincere la proprietà a prolungare il contratto al numero 10 di Conegliano Veneto, pronto a vestire i panni dell’ “uomo provvidenza”; 20-25 minuti finali a tutta birra e inizio di una nuova carriera in formato part-time. Un ruolo che potrebbe convincere entrambe le parti, sia la proprietà appunto, sia Del Piero, pronto in quel caso a mettere nero su bianco il continuo di questa storia a strisce bianconere.

  • Edi Reja teme il calore dello Juventus Stadium

    Edi Reja teme il calore dello Juventus Stadium

    Il tecnico biancoceleste Edi Reja, nel giorno di Pasquetta, era presente a Formello per dirigere l’allenamento dei suoi uomini in vista della trasferta di mercoledì, nel  turno infrasettimanale, allo Juventus Stadium, proprio contro la Signora “neo”capolista. Un impegno di elevato coefficiente di difficoltà, considerando anche l’ambiente “caldo” che attenderà la sua squadra, anche alla luce del ritrovato entusiasmo attorno alla formazione di Conte, ed alle previsioni di tutto esaurito.

    A tal proposito, il tecnico goriziano analizza proprio quella che sarà l’atmosfera nel tempio bianconero: “Il loro stadio incute paura e Conte è un tecnico che non molla niente”. Un tecnico giovane ma che, secondo Reja, “è di grande carattere e capace di infondere la sua carica alla squadra”.

    edi reja | © Getty images

    Per tal ragione, il mister biancoceleste teme soprattutto le doti caratteriali della Juventus, pur augurandosi che i suoi uomini abbiamo ormai ritrovato la condizione fisica e nervosa per lottare su ogni pallone senza mai mollare, l’unica strada che potrebbe consentire loro di giocarsela alla pari contro la Juventus, che Reja giudica “in grande forma”. In tal senso, la gara di sabato scorso, nel posticipo contro il Napoli, dovrebbe aver dato segnali più che confortanti, alla luce della vittoria ottenuta, dell’ottimo gioco mostrato, oltre che dello spirito “guerriero” con cui la squadra è scesa in campo, proprio “come quello del compianto Long John”: in ricordo dell’ardore agonistico di Giorgio Chinaglia la squadra ha saputo lottare con grinta e determinazione, ottenendo una vittoria difficile ma essenziale in prospettiva qualificazione Champions League, contro una diretta concorrente.

    A due giorni di distanza dalla magica serata dell’Olimpico, Edi Reja, però, non vuole guardarsi indietro ma, al contrario, è intenzionato a mantenere alta la guardia, predicando immediata concentrazione sul prossimo delicato impegno, proprio per evitare contraccolpi psicologici conseguenti all’eccessivo entusiasmo, così com’è accaduto qualche settimana fa, dopo il derby vinto contro la Roma. La sua Lazio, però, sembra ormai aver imparato la lezione.

  • Finale Champions a Milano nel 2016, allo Juventus Stadium l’Europa League

    Finale Champions a Milano nel 2016, allo Juventus Stadium l’Europa League

    Manca solo il comunicato della Uefa per rendere ufficiali due date importanti per il calcio italiano. Secondo la Gazzetta dello Sport, il massimo organismo europeo ha scelto infatti come sede della finale di Champions League 2016 Milano mentre Torino due anni prima ospiterà quella di Europa League.

    San Siro quindi ospiterà l’atto conclusivo della competizione più importante a livello europeo a distanza di 15 anni. La finale di Champions infatti manca dalla ‘Scala del calcio’ dal 2001 quando a vincere il prestigioso trofeo fu il Bayern Monaco guidato da Ottmar Hitzfeld che ebbe la meglio soltanto dopo la lotteria dei calci di rigore il Valencia di Hector Cuper dopo che i tempi regolamentari e quelli supplementari erano finiti sull’1-1 con due penalty trasformati da Mendieta per gli spagnoli ed Effenberg per i tedeschi.

    San Siro

    In realtà la città meneghina avrebbe voluto anticipare tale data prenotando la finale del 2014 o quella del 2015, giacchè quella di quest’anno e quella del 2013 sono state già assegnate all’Allianz Arena di Monaco di Baviera, casa del Bayern, e al Wembley di Londra, l’Uefa ha rigettato la richiesta poichè in concomitanza rispettivamente con la finale di Europa League a Torino e con l’Expo che si terrà nel capoluogo lombardo tra 3 anni.

    Lo Juventus Stadium sarà il teatro della finale di Europa League 2014, il nuovissimo impianto torinese, il primo in Italia di proprietà di un club, infatti non possiede i requisiti richiesti dalla Uefa in termini di capacità minima per ospitare una finale di Champions League (necessari 50 mila posti a sedere mentre lo ‘Stadium’ ha una capienza massima di 42 mila spettatori, ndr) dovendosi accontentare così della finalissima della “sorella minore”. Nonostante tutto un bel traguardo per la nuova casa bianconera dal momento che è stata designata dalla Uefa ad ospitare la finale di Europa League del 2014, la prima in assoluto, a soli pochi mesi dalla sua inaugurazione avvenuta lo scorso 8 settembre 2011.