Tag: Juve

  • Moratti attacca Tagliavento. E Galliani ricorda quel gol di Muntari…

    Moratti attacca Tagliavento. E Galliani ricorda quel gol di Muntari…

    E’ lunedì. Il derby d’Italia è alle spalle. L’Inter lo ha vinto meritatamente nonostante alcune decisioni arbitrali abbiano favorito (involontariamente si intende) la Juve. Ne sa qualcosa Paolo Tagliavento, colui che ha arbitrato il big match di sabato sera, per sua fortuna i due gravissimi errori che hanno senza ombra di dubbio favorito la Juve nel corso del primo tempo non hanno inciso (ma potevano) sul risultato finale della partita, con l’Inter capace di infliggere un netto 3-0 nella ripresa che ha certamente fatto passare in secondo piano molte decisioni arbitrali errate. Tuttavia risultato finale a parte, l’arbitraggio di Paolo Tagliavento non può passare inosservato. Il presidente nerazzurro Massimo Moratti, dopo la vittoriosa trasferta torinese, ha voluto complimentarsi con la squadra e con il suo allenatore Andrea Stramaccioni, ma ha voluto anche parlare dei due errori arbitrali che la sua squadra ha dovuto subire.

    Juventus FC v FC Internazionale Milano - Serie A
    Paolo Tagliavento © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il primo errore ovvero il gol di Vidal viziato da un fuorigioco netto di Asamoah va catalogato nella lista delle sviste arbitrali. Quindi errore grave, ma da accettare se si pensa che anche gli arbitri sono esseri umani e possono sbagliare. Sul secondo errore, ovvero la mancata espulsione di Lichtsteiner con lo svizzero che già ammonito falcia Palacio, invece Moratti parla di errore voluto nel senso che l’arbitro ha visto una cosa ma non è intervenuto, vuoi per non condizionare la partita dopo mezz’ora di gioco, vuoi per altro. Insomma Tagliavento ha mancato volutamente una decisione più che sacrosanta visto che se Lichsteiner fosse stato espulso dalle parti della Juve non ci si poteva di certo lamentare. Perchè non va dimenticato che l’errore su Lichsteiner è avvenuto dopo il gol in fuorigioco convalidato alla Juve. Un gol in fuorigioco, davvero millimetrico, è stato annullato invece ai nerazzurri, che da esseri razionali quali sono, possono tranquillamente chiedersi il perchè su due gol in fuorigioco, quello più difficile da vedere è stato visto e l’altro invece….

    Detto questo l’Inter ha archiviato la pratica Juve, ma non gli errori di Tagliavento. Le parole di Massimo Moratti, che rimbalzano da ore sui giornali e sul web, sono comprensibili e sono più addolcite dal risultato di una partita che ha comunque visto l’Inter vincere contro i campioni d’Italia ma anche contro una direzione di gara, a dir poco scandalosa nella prima frazione di gioco. Dall’altra sponda di Milano poi c’è Adriano Galliani, ad del Milan, che quando pensa a Tagliavento non può non ricordare quel famoso gol di Muntari (regolare ma non convalidato) in Milan-Juve 1-1, sfida scudetto della stagione 2011/2012.

    Il dirigente del Milan stamani davanti agli uffici della Lega, ha parlato velatamente di Tagliavento. Ecco le sue parole: “Mi sono passati per la mente molti pensieri, ma non li dico… Se non che Tagliavento è stato lo scorso campionato l’arbitro della sfida-scudetto Milan-Juventus ed è stato l’arbitro della sfida quasi-scudetto di quest’anno Juventus-Inter”. Il gol-lampo di Vidal contro l’Inter gli ha ricordato il gol di Muntari contro la Juventus?: “Quello non lo dimenticherò mai…”. 

  • I sospetti di Moratti “Spero solo un errore quello di Catania”

    I sospetti di Moratti “Spero solo un errore quello di Catania”

    Mancano solo quattro giorni al derby d’Italia ma Juve-Inter è già iniziata. L’ultimo turno di campionato ha fornito poco spettacolo ma ci ha regalato un mare di polemiche, incentrate soprattutto su quanto successo al Massimino in Catania-Juve, partita condizionata pesantemente dalla direzione arbitrale. Non aggiungiamo altro, gli arbitri sono esseri umani, come i calciatori possono sbagliare, ma è difficile capire se tutte gli errori che si susseguono in ogni campo siano tutti figli della buona fede. Se a usufruire degli errori, come successo a Catania, è poi la Juve, è comprensibile che la mente di molti ritorni a Calciopoli. Certo siamo nel campo del pensiero, di un sospetto che può starci considerando che la mente umana non dimentica il passato.

    Massimo Moratti
    Massimo Moratti © Claudio Villa/Getty Images

    Il passato non lo dimentica neanche Massimo Moratti, presidente dell’Inter, che ieri ha parlato in merito allo scandalo di Catania-Juventus: La partita di Catania un po’ di impressione l’ha fatta. Non vorrei però arrivare alla sfida di sabato acuendo la non grandissima simpatia tra le tifoserie di Inter e Juventus. Non credo ci sia bisogno di sottolineare quel che i giornali hanno sottolineato perfettamente. È una situazione assurda quella di domenica, ma bisogna pensare sempre che sia solo un errore e dobbiamo solo sperare che non si ripresentino errori così gravi. Ripetere la gara? Pulvirenti ha ragione ad essere arrabbiato, ma non voglio dare un parere”.

    Queste le parole del presidente nerazzurro, che ha poi aggiunto: “Fino al 2006 abbiamo avuto una terrificante esperienza, con tanti risvolti, che è rimasta dentro tutti. Qualcuno lo dimentica, ma è bene ricordarselo, perché è una macchia spaventosa e non credo che nessuno sia disposto a tornare a quel clima, né che l’attuale società della Juventus stia seguendo certe modalità”. Insomma Calciopoli sarà pure acqua passata ma non va dimenticata, anche perchè i sospetti, c’erano prima ma ci sono anche adesso.

  • Fiorentina, mercato in fermento. Con El Hamdaoui arriva Chamakh?

    Fiorentina, mercato in fermento. Con El Hamdaoui arriva Chamakh?

    Calciomercato Fiorentina in fermento. La società dei Della Valle è pronta a rifarsi il look in vista della prossima stagione, quella del rilancio viola dopo l’ultima annata a dir poco deludente per una piazza come Firenze abituata a ben altri posizioni di classifica. Dopo le prime settimane in sordina, il ds Daniele Pradè si sta adoperando in questi ultimi giorni per rinforzare la rosa a disposizione di Vincenzo Montella. L’ex tecnico del Catania però potrebbe non avere a disposizione nella prossima stagione il miglior giocatore della viola ovvero Stevan Jovetic. Su di lui c’è il forte pressing della Juventus, sempre alla ricerca del famoso top player. I bianconeri sono in procinto di recapitare una maxi offerta (Matri o Quagliarella più 15 milioni) alla Fiorentina pur di assicurare ad Antonio Conte le prestazioni del talento montenegrino.

    ATTACCO MADE IN MAROCCO – Ma la Fiorentina non sta a guardare ed in caso di cessione di Jojo è pronta a rimpiazzarlo con alcuni giocatori di tutto rispetto. Ricorderete Mounir El Hamdaoui, attaccante marocchino in forza all’Ajax, che nel mercato di gennaio era praticamente della Fiorentina prima che l’Ajax all’ultimo momento chiedesse delle garanzie bancarie che rallentarono la chiusura dell’operazione a calciomercato finito. Il suo approdo a Firenze però è stato rimandato di 6 mesi visto che la società viola ha trovato l’accordo con i lancieri e mancano solo le firme per l’ufficialità dell’affare. L’attaccante classe 1984 della nazionale marocchina è il primo colpo rilevante del mercato viola ma non sarà di certo l’ultimo perchè il ds Pradè vuole cautelarsi in caso di partenza di Jovetic. Ecco allora che torna di moda la pista che porta a Londra (sponda Arsenal) e risponde al nome di un altro giocatore marocchino: Marouane Chamakh. Il Sun riferisce di un’offerta viola (4 milioni di sterline) all’Arsenal ed il manager dei gunners Arsene Wenger ha confermato l’interesse della Fiorentina per il 28enne attaccante marocchino che a Londra è relegato il più delle volte in panchina.

    Marouane Chamakh © CARL DE SOUZA/AFP/Getty Images

    Non solo il reparto offensivo è oggetto del mercato viola perchè i dirigenti della Fiorentina stanno perfezionando alcune importanti operazioni per la difesa. Emiliano Viviano (grande tifoso della viola) sarà con molta probabilità il nuovo portiere della Fiorentina visto che a breve dovrebbe essere ufficializzato l’accordo con il Palermo sulla base di un prestito oneroso. Per la difesa è in arrivo dal Boca Juniors il classe 1987 Facundo Roncaglia mentre è sul piede di partenza Alessandro Gamberini, ambito da Napoli e Genoa. Altro movimento in uscita è l’imminente cessione in prestito con diritto di riscatto che riguarda il talentino classe 1991 serbo Adem Ljajic, che nel finale di stagione si è reso protagonista di un episodio deplorevole con l’ex allenatore viola Delio Rossi.

    Il mercato della Fiorentina si infiamma anche con le operazioni che riguardano il centrocampo. Valon Behrami, accostato al Napoli negli ultimi giorni, è pronto a rinnovare fino al 2016 il contratto che lo lega alla Fiorentina, rinnovo che comprende anche un aumento dell’ingaggio. Domani dovrebbe essere il giorno decisivo per l’arrivo a Firenze del 24enne Francesco Della Rocca dal Palermo.  Infine il ds Pradè non perde le speranze per Juan Cuadrado dell’Udinese, il cui cartellino è valutato 5 milioni. Sul colombiano che tanto bene ha fatto nel Lecce nel corso dell’ultima stagione sportiva c’è il forte pressing del Napoli ma la società viola potrebbe convincere l’Udinese con la carta Lorenzo De Silvestri, gradito al tecnico dei friulani Guidolin. Se il primo obiettivo della società viola era quello di riportare entusiasmo nella piazza di Firenze possiamo dire che la strada intrapresa è quella giusta (probabile partenza di Jovetic a parte).

  • Telenovela Destro, la Roma accelera. Inter e Juve alla finestra

    Telenovela Destro, la Roma accelera. Inter e Juve alla finestra

    Continua ad animare le pagine dei giornali la telenovela riguardante Mattia Destro. Il bomber di Ascoli Piceno, attualmente in comproprietà tra Genoa e Siena, è oggetto del desiderio di 3 big italiane come Inter, Juve e Roma. Proprio i giallorossi nelle ultime ore sembrano molto vicini ad affondare il colpo per assicurarsi le prestazioni dell’attaccante italiano. Il neo allenatore della Roma Zdenek Zeman stravede per lui e vorrebbe affidargli le chiavi dell’attacco giallorosso. Ragion per cui i dirigenti della società capitolina sono pronti a incontrare nei prossimi giorni il procuratore del giocatore Renzo Contratto per impostare eventuali strategie della trattativa. Sul bomber della nazionale under21 non c’è solo la Roma perchè la Juve si mantiene sempre vigile e l’Inter sta cercando di capire se il Genoa rileverà l’altra metà del cartellino dal Siena in modo tale da poter far valere quell’accordo sui 15 milioni esistente tra Moratti e Preziosi.

    Mattia Destro © Gabriele Maltinti/Getty Images
    Una bagarre del genere con tante squadre coinvolte non si vedeva da tempo e per di più l’oggetto del contendere è un giocatore italiano che con il Siena ha siglato 12 reti nella Serie A 2011/2012. Mattia Destro è ambito anche dal Paris Saint-Germain e a confermarlo è stato il ds senese Antonelli. Al momento la Roma sembra essere in pole position nella corsa a Destro anche se il ds Walter Sabatini dovrà districarsi nel trattare con entrambe le società detenenti il cartellino ovvero Siena e Genoa. Con la squadra toscana c’è già in linea di massima un accordo che prevede l’esborso da parte della Roma di 3 milioni e le metà di Viviani e Caprari per l’acquisto della metà di Destro. Tuttavia rimarrebbe da convincere il Genoa per l’altra metà e il presidente Enrico Preziosi sembra intenzionato a ricevere solo cash (7-8 milioni di euro).

    Detto questo non è da escludere l’ipotesi che il Genoa riacquisti l’altra metà Destro dal Siena per poi trattare unicamente con le società interessate, Roma su tutte. La Juventus, anche se al momento si è un pò defilata, potrebbe sempre tornare alla carica improvvisamente (vedi i colpi Isla e Asamoah) così come l’Inter potrebbe far leva sugli ottimi rapporti sull’asse Milano-Genova e riportare il 20enne attaccante italiano alla base. La telenovela Destro si fa sempre più intrigante e i colpi di scena potrebbero essere dietro l’angolo.

  • Juventus Catania, Conte si affida alla coppia Borriello-Vucinic

    Juventus Catania, Conte si affida alla coppia Borriello-Vucinic

    Questa sera allo Juventus Stadium la Juve sarà impegnata nell’anticipo della 24esima giornata di campionato contro il Catania, squadra in ottima salute. All’andata finì 1-1 con le reti di Bergessio e Krasic, alla sua unica marcatura stagionale.

    La Juventus deve fare i conti con la scarsa vena realizzativa al momento dei suoi attaccanti, la squadra di Conte infatti è reduce da due gare nelle quali è rimasta a secco di gol (0-0 contro Siena in casa e a Parma), nonostante la grande quantità di occasioni da rete creata. Risultati che non le hanno concesso di approfittare dei mezzi passi falsi del Milan. Inoltre nel recupero di Mercoledì contro il Parma, la Juventus ha reclamato con veemenza due rigori che non sono stati concessi dal direttore di gara. Recriminazioni di rigori non concessi a parte, i bianconeri devono deve fare i conti con un attacco sterile rispetto alle tante occasioni create, l’unico a non soffrire di tale sterilità è Matri:anche perchè l’altro collega di reparto, Vucinic, pagato in estate alla Roma 15 milioni di euro, ha trovato la rete solo tre volte in stagione.
    Il Catania è reduce dal poker rifilato al Genoa ma in trasferta non è quella squadra solida apprezzata quest’anno in casa e, soprattutto, ha una difesa che lontano dal Massimino subisce tanti gol.

    Marco Borriello titolare Juventus Catania | © Valerio Pennicino/Getty Images
    In vista degli impegni ravvicinati dell’ultimo mese causa recuperi per il maltempo Conte potrebbe affidarsi al turnover, lasciando intendere che Matri lascerà spazio a Quagliarella al centro dell’attacco mentre Lichtsteiner, apparso un po’ stanco contro il Parma, dovrebbe lasciare spazio a Caceres, eroe di San Siro in Coppa Italia. Il modulo dovrebbe essere il solito 4-3-3 con Buffon tra i pali, in difesa Chiellini, Barzagli, Bonucci e l’inserimento tra gli undici titolari di Caceres. Assente lo squalificato Vidal a centrocampo sostituito sicuramente da Giaccherini, vista l’assenza forzata per infortunio del giovane Marrone, affiancherà Pirlo e Marchisio. Ritorno in campo per Pepe, la coppia d’attacco dovrebbe essere affidata a Borriello e Vucinic.
    In casa Catania Montella deve fare i conti con la tegola per il brutto infortunio accorso a Potenza; anche Capuano salterà la trasferta per lo stesso motivo, rientra Bellusci, che dunque torna sulla fascia destra nella linea dei difensori. Il tecnico Montella si affiderà al 4-3-3 con Marchese sempre in luogo di Capuano, centrocampo orchestrato da Lodi con Almiron e Izco ai fianchi, solito tridente argentino Gomez-Bergessio-Barrientos, in porta con Campagnolo indisponibile giocherà molto probabilmente Kosicky.

    JUVENTUS CATANIA LE PROBABILI FORMAZIONI
    JUVENTUS (4-3-3):
    Buffon; Caceres, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Marchisio, Pirlo, Giaccherini; Pepe, Borriello, Vucinic. All. Conte.
    A disp: Storari, Lichtsteiner, De Ceglie, Padoin, Estigarribia, Matri, Quagliarella.
    Squalificati: Vidal.
    Indisponibili: Marrone.

    CATANIA (4-3-3): Kosicky; Bellusci, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Izco, Lodi, Almiron; Barrientos, Bergessio, Gomez. All. Montella.
    A disp: Carrizo, M. Motta, Llama, Seymour, Biagianti, Catellani, Ebagua.
    Squalificati: nessuno.
    Indisponibili: Campagnaro, Capuano, Potenza, Suazo.

    Arbitro : Brighi

  • Del Piero “voglio giocare fino a 40 anni”

    Del Piero “voglio giocare fino a 40 anni”

    Ha compiuto 37 anni da poco ma lui, Alex Del Piero, di voglia di appendere le “scarpette al chiodo” non ne ha ancora. Nel corso di un’intervista rilasciata per il quotidiano El Pais, il capitano della Juventus, nonostante i tanti dubbi legati al suo futuro con la società che l’ha fatto esplodere circa 20 anni fa, non nasconde di voler continuare ancora per altre tre stagioni. Da bravo numero 10, Pinturicchio è riuscito a dribblare il giornalista che gli aveva chiesto dove gli piacerebbe concludere la sua carriera: “Giocherò fino a 40 anni. Dove vorrei chiudere la mia carriera? “Non è una cosa cui mi piaccia rispondere, voglio terminare questa parentesi della mia carriera con la mente leggera

    Alessandro Del Piero | ©Getty Images

    A proposito della sua permanenza in bianconero, dopo la dichiarazione di Agnelli durante una conferenza per l’approvazione del bilancio dello scorso Ottobre, in cui venivano “liquidati” 18 anni di leggenda bianconera in sede non opportuna, Alex spiega le difficoltà di rimanere in panchina :

    Il calcio dalla panchina si vede male, la maggior parte delle panchine sono fredde. No seriamente meglio stare in campo. Mi pesa? Uno si prepara per giocare e vuole giocare, se non può farlo non è felice. Ma so perfettamente che fa parte della gestione di una squadra“.

    Nel corso dell’intervista sono molti gli argomenti toccati dal giocatore, dal suo rapporto con gli ex compagni di squadra, allenatori,  dai momenti più belli della carriera  fino a quelli più brutti.

    I migliori calciatori con i quali ho giocato sono stati Roberto Baggio, Jugovic  e Zinedine Zidane, ma Baggio e Zizou tecnicamente erano una delizia. Tra i difensori invece mi hanno dato sempre filo da torcere Nesta, Cannavaro e Thuram. Lippi mi ha allenato più di tutti gli altri ed è quello mi ha formato di più e ho lavorato con lui a 360 gradi. Inzaghi segnava anche quando non voleva, Trezeguet aveva un grandissimo tiro. Sono stato fortunato con loro

    E visto che siamo in Spagna per l’intervista, il giornalista non si è lasciato sfuggire l’occasione di fare una domanda su Zlatan Ibrahimovic, che ultimamente ha pubblicato una sua  autobiografia in cui ha rivelato di aver minacciato di “picchiarePep Guardiola ai tempi in cui militava nel Barcellona, Del Piero ha spiegato che “anche a Torino è quasi venuto alle mani con qualcuno” – “Con lei?” ha chiesto El Pais –  “Nooo! Io lo avrei picchiato. Zlatan nel quotidiano è tranquillo. Ma è molto esigente e vuole ricavare il meglio da se stesso e dagli altri“.

    In 18 anni di carriera sono tante le perle che Alex ha regalato ai suoi tifosi, perle e vittorie che custodisce indelebili nel suo cuore:

    Il gol contro la Germania e quello contro il River sono quelli cui sono più legato. Il Mondiale è l’emozione più grande perché l’ho vinto a 32 anni e dopo 14 di protagonista. A quale stadio sono più legato? Ho lasciato il cuore per l’emozione e per quello che ha rappresentato nella mia carriera, il Bernabeu l’ovazione che mi ha dedicato il pubblico è paragonabile a vincere una coppa, anche l’Old Trafford per non parlare dell’atmosfera a Glasgow e ad Anfield. Ho i brividi a pensarci

    Infine, dopo un breve accenno sul rapporto con la famiglia e sulle gioie di essere padre, il discorso si sposta sulle accuse di doping e sul suo infortunio del ’98:

    Il mio fisico è cambiato il 12 novembre 1998. Sono stato fuori dal campo per 12 mesi e quattro con le stampelle. Cambio la carriera e diventai un giocatore più forte. Prima era un ragazzo forte, rapido, tecnicamente buono e che seguiva solamente il suo istinto. Il Doping? Una cosa per cui rimasi incredulo e arrabbiato – ha detto – Si fece un processo che non aveva alcuna ragione d’essere ed è stato dimostrato. Per me il calcio è una partita 11 contro 11 su un campo di color verde.

  • Lampi di Juve sotto il diluvio di New York. Video

    Lampi di Juve sotto il diluvio di New York. Video

    La Juventus saluta New York con una vittoria a decidere il match contro il messicani del Club America è una bella conclusione di Pasquato che trova l’incrocio dei pali sul finire del primo tempo. Rispetto alla gara contro lo Sporting Lisbona l’undici di Conte quest’oggi ha dimostrato più brillantezza fisica e seppur con qualche errore di troppo si inizia intravedere la mano del tecnico nella costruzione della manovra.

    © DON EMMERT/AFP/Getty Images
    Funziona il tandem di destra dove Lichsteiner e Krasic iniziano a trovare l’intesa e fanno ben presagire per il futuro. Il migliore in campo è però Claudio Marchisio schierato questa volta al fianco di Pirlo a centrocampo si è fatto preferire per la sua solita grande dinamicità e sacrificio accompagnando l’azione d’attacco e non risparmiandosi nella fase di non possesso. Il giovane Pasquato dimostra invece oltre alla grandissima qualità la capacità di emergere nel gruppo aiutando la squadra in fase di riegamento ma mostrando sopratutto intraprendenza nel chiedere la palla e proporsi come terminale dell’azione offensiva. Sotto il diluvio di New York iniziano a intravedersi lampi di Juve dunque, domani sera a Raleigh i bianconeri concluderanno la tournee sfidando il Chivas de Guadalajara. [jwplayer config=”240s” mediaid=”90302″]

  • Juve, Rossi o Aguero. Marotta infiamma il mercato

    Juve, Rossi o Aguero. Marotta infiamma il mercato

    Il cda di due giorni fa ha per forza di cose messo i riflettori sulla Juventus, il ruolo di prima donna però non sembra disturbare la società che per cavalcare l’onda ha deciso di prestarsi a stampa a fotografi. Ha iniziato John Elkann spiegando, nelle mura amiche di JuveChannel, il nuovo progetto Juventus iniziato con l’aumento di capitale necessario per coprire i debiti e far partire il calciomercato. Ieri poi a rubare la scena è stato Andrea Agnelli con un intervista esclusiva e con qualche frecciatina alla Gazzetta dello Sport.

    Dopo i vertici è toccato al ds Marotta spiegare dal punto di vista tecnico come si muoverà la Juventus sul mercato. L’ex uomo mercato della Sampdoria dimostra di aver idee chiare e pazienza e la convinzioni di poter far ricredere chi lo ha abbondantemente criticato dopo la fallimentare scorsa stagione.

    “E’ un mercato in fase di stallo, dove di operazioni ne sono state concluse pochissime, si parla molto ma di trasferimenti ce ne sono stati uno o due. Noi non abbiamo incombenze, il primo appuntamento importante è l’ultima domenica di agosto con la prima giornata di campionato e quindi ci muoveremo con cautela”.
    Un messaggio chiaro e deciso che vuole cercare di tranquillizzare i tifosi bianconeri ma anche un messaggio alle altre squadre “la Juve non si farà prender per la gola partecipando ad aste”.

    La mission: “La nostra prerogativa è quella di alzare il livello di qualità visto che l’anno scorso abbiamo rivoluzionato la squadra. L’obiettivo del nostro mercato è centrare dei top player, uno l’abbiamo preso, uno che ha vinto parecchio, sto parlando di Pirlo: un grande giocatore, un grande uomo, capace di trasmettere la capacità di vincere, di far capire cosa significa vestire la maglia della Juventus. Noi dobbiamo agire nel migliore dei modi, individuando quei giocatori capaci di aiutarci a ritornare competitivi. E’ difficile perché è un mercato dove circolano pochi soldi e perché la Juve non parteciperà a nessuna competizione europea, Noi comunque una pedina importante l’abbiamo già presa ed è Antonio Conte, un allenatore in grado di trasmettere la juventinità ed il sistema di gioco

    L’ultima battuta concessa ai microfoni di Sky non poteva che esser su Aguero e Rossi, due dei nomi che vengono accostati con maggiore insistenza alla JUventus “Sono entrambi bravi e rispondono al profilo dei giocatiri che cerchiamo: sono campioni capaci di darci una mano ed anche di generare emozioni ai tifosi e quindi appetibili per noi”

  • Juventus, Delneri – Marotta e le verità non dette

    Juventus, Delneri – Marotta e le verità non dette

    Con lo scialbo 0-0 ottenuto ieri al Franchi contro la Fiorentina e le contemporanee vittorie di Lazio e Udinese, la Juventus ha fallito l’ ultimo dei suoi obiettivi stagionali e cioè la qualificazione ai preliminari di Champions.

    Ennesima dimostrazione la partita di Firenze, di come Gigi Delneri sia completamente inadatto a guidare una squadra di alta classifica, o che comunque inizia la stagione con obiettivi importanti. Le tre vittorie consecutive ottenute anche con un po’ di fortuna, hanno illuso il tecnico di Aquileia che il modulo da attuare fosse quello presentato al Franchi un 4-1-4-1 con Matri unica punta ma come al solito, a partita in corso, non è riuscito a rendersi conto che il predominio della Fiorentina era netto e che Krasic arrancava in campo. Come può essere possibile che la Juventus vada a Firenze per ottenere un pareggio? Come ci si può presentare davanti alle telecamere e dire che la squadra ha risposto bene e che Boruc è l’ unico portiere ad aver fatto una parata?

    Ma soprattutto, come si può pensare di confermare un allenatore che è riuscito a fare peggio della gestione Ferrara, con figure barbine in Europa e prestazioni assolutamente imbarazzanti?

    Purtroppo sembra che la Juventus abbia ormai acquisito la mentalità di chi la guida, sia a livello tecnico che dirigenziale e cioè una mentalità di assoluta provinciale. Ma allora ci si chiede, come mai non è stato detto che ad inizio stagione l’ obiettivo fosse il 4° posto? Perché non si è spiegato ai tifosi che l’ eliminazione in Europa League fosse necessaria perché la squadra non era attrezzata a competere su due fronti?

    Beh sicuramente perché alcune verità fanno male, soprattutto a dei tifosi abituati ai piani alti, ma forse, non sarebbe stato più opportuno essere onesti con chi paga il biglietto e soffre veramente per questi colori?