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  • Il Liverpool trionfa a Madrid, sesta Champions per i Reds

    Il Liverpool trionfa a Madrid, sesta Champions per i Reds

    Due gol, due gol distanti quasi novanta minuti l’uno dall’altro, hanno permesso al Liverpool di Jurgen Klopp di battere 2-0 il Tottenham e conquistare la Champions League 2018/19. 

    Una finale, quella giocata al Wanda Metropolitano, non certamente spettacolare e forse anche un po’ condizionata dal rigore guadagnato dai Reds, poi trasformato da Salah, dopo soli 25 secondi.

    Poteva esser il tappo di champagne che salta dalla bottiglia e fa uscir fuori tutte le bollicine ed invece si è rivelato come un enorme macigno sulle spalle di entrambe le squadre.

    Il Liverpool è parso molto teso ed a tratti irriconoscibile, il Tottenham ci ha provato un qualcosina in più e quando ha avuto le occasioni, non moltissime, si è trovato davanti il muro brasiliano Alisson.

    Origi, l’eroe della semifinale contro il Barcellona, poi ha siglato il gol della conferma del successo a soli due minuti dalla fine.

    E’ festa per il Liverpool che conquista per la sesta volta il massimo trofeo europeo per club ed è gioia e rivincita per Jurgen Klopp che dopo 3 sconfitte in finale (2 in Champions con Borussia Dortmund e Liverpool ed una in Europa League sempre con i Reds) può finalmente alzare al cielo la coppa, la più importante coppa per una squadra di club, la Champions League.

    Dalla notte di Madrid esce sconfitto il Tottenham di Pochettino che ha provato a dare il massimo (Son Heung-Min il migliore dei suoi) ma che alla prima finale di Champions, ha pagato il gol preso nel primo minuto e forse anche la tensione della prima volta.

     

    Veniamo al racconto della Finale di Champions League.

    Pronti via e dopo 25 secondi Sissoko tocca con il braccio un passaggio di Mané, è rigore, dal dischetto va Salah che trasforma. Ci si aspetta una reazione degli Spurs che però paiono accusare il colpo dell’immediato svantaggio. Il più brillante del Tottenham pare esser Son che cerca con la sua rapidità di rendersi insidioso. Al 17° si rivede il Liverpool con un insidioso diagonale di Alexander-Arnold fuori di poco. Il Tottenham pian piano prende coraggio e con la scatto in profondità di Son spaventa la difesa Reds. La partita scorre su ritmi molto bassi, il match è decisamente bloccato. Sul finale di tempo si rivede in avanti il Liverpool che guadagna un paio di corner consecutivi. Il Tottenham risponde con un tiro di Eriksen che però finisce molto alto oltre la traversa. La prima frazione di gioco si chiude con gli uomini di Klopp avanti per 1-0.

    Si riparte senza cambi per i secondi 45 minuti della finale di Champions League. Partenza migliore degli Spurs che provano a chiudere nella propria metà campo i Reds. Il Liverpool risponde con un bel cross di Alexander-Arnold non sfruttato e da un inserimento di Salah chiuso all’ultimo momento. E’ il Tottenham però a farsi preferire e a creare apprensione alla difesa di Klopp. Dopo un lungo periodo di solo possesso Spurs, però sterile, si rivede il Liverpool che al 69° va vicino al 2-0 con un rasoterra di Milner fuori di niente. Le squadre si allungano e le chance potenziali cominciano ad aumentare da ambo le parti. Al 80° doppia chance prima per Son, respinge Alisson, poi per Lucas Moura che però calcia debolmente, blocca Alisson. Al 84° Eriksen pennella una bella punizione ma il portiere del Liverpool vola a deviare. Il Tottenham sembra poter pareggiare ma al 87° Origi si fa trovare pronto in area e con il sinistro incrocia battendo Lloris. Il Tottenham prova a non arrendersi ma Alisson è praticamente perfetto e non permette agli avversari di trovare il gol della speranza. Finisce così, il Liverpool conquista la Champions League 2018/19.

     

    TOTTENHAM – LIVERPOOL 0-2 (1° rig. Salah, 87° Origi)

    Tottenham (4-2-3-1): Lloris; Trippier, Vertonghen, Alderweireld, Rose; Winks (66° Lucas Moura), Sissoko (74° Dyer); Eriksen, Dele Alli (82° Llorente), Son; Kane.

    Allenatore: Pochettino.

    Liverpool (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Van Dijk, Matip, Robertson; Fabinho, Henderson, Wijnaldum (62° Milner); Salah, Mané (90° Gomez), Firmino (58° Origi).

    Allenatore: Klopp.

    Arbitro: Skomina.

    Ammoniti: /

  • Milan: Montella, Donadoni o Klopp?

    Milan: Montella, Donadoni o Klopp?

    Il Milan di Filippo Inzaghi sembra già naufragato e destinato ad una fine anticipata rispetto alle previsioni. Nel futuro rossonero sembra avere una possibile collocazione Vincenzo Montella o Roberto Donadoni ma sempre più forte arriva la voce dell’inizio di un avvicinamento tra l’entourage meneghino con Jurgen Klopp, attuale tecnico del Borussia Dortmund.

    Inzaghi era stato annunciato come l’inizio di una nuova era che prendeva sempre ispirazione da un canovaccio consolidato in casa Milan, ovvero il crearsi il tecnico vincente e del futuro in casa propria attingendo dalla sua storia. Così è stato nel recente passato con CapelloAncelotti ma anche con Seedorf e Inzaghi e così potrebbe essere in futuro pensando a Roberto Donadoni, già riavvicinato dal Milan l’estate scorsa prima della scelta condivisa sia da Barbara Berlusconi che da Adriano Galliani, su Superpippo.

    Filippo Inzaghi | Foto Twitter
    Filippo Inzaghi | Foto Twitter

    Il Milan si avvicina all’ennesima stagione incolore, dove il rischio di rimanere ancora una volta fuori dalle competizioni europee è alto e ancora una volta la piazza vuole la testa di chi ha sbagliato . L’esperienza dice che quando gli errori sono tanti e sono da attribuire a più persone la scelta del capro-espiatorio ricade sempre sulla parte più debole, che è sempre quella del tecnico in questi casi. Ecco che quindi il Milan si ritrova a lavorare duro, sia a Milanello che nei propri uffici per cercare un cambio di rotta fatto anche di conti ancora una volta da mettere a posto e tanti nuovi progetti, stadio per esempio, che devono essere realizzati tra mille difficoltà.

    Dal punto di vista del campo a Inzaghi sono dati strumenti a sufficienza per cercare di raddrizzare la stagione ma anche con i nuovi arrivi, Cerci e Destro su tutti, il trend non è cambiato, per questo la dirigenza ora cerca la guida giusta per la prossima stagione per riportare il Diavolo in alto. I nomi caldi sono tre.

    Donadoni è alle prese con il difficile momento del Parma che al tempo stesso ha una linea tracciata definita, alla quale non vuole credere nessuno ma che sembra segnata. Il tecnico dei parmigiani non vuole al momento sentire parlare di queste cose ma rappresenta la scelta che coniuga perfettamente lo stile Berlusconi-Milan portando una vecchia gloria a guidare la battaglia, inoltre non ha un ingaggio impossibile e nonostante non abbia una squadra di prima fascia fa giocare la sua squadra con equilibrio ma non difensivismo, cosa che al presidente piace.

    Vincenzo Montella è coccolato per il rinnovo di contratto dalla Fiorentina giustamente, rappresentava una prima scelta di Galliani che sposava così anche l’idea giovanile di Barbara Berlusconi. Tuttavia il tecnico campano andrebbe in rossonero con un suo schema ben definito, fatto anche di uomini di secondo piano di sua fiducia, questo vorrebbe dire un cambio radicale a partire dal tecnico in seconda (Tassotti) fino ad oggi unica vera linea di continuità tra il glorioso passato e il brutto presente sul campo.

    La terza via porta a una figura affascinante e vincente, si tratta di Jurgen Klopp attuale allenatore del Borussia Dortmund. Il tedesco piace a Barbara Berlusconi e non dispiace al Presidente, ma per Galliani si tratterebbe di una complicata gestione, a meno che, come si vocifera, lo stesso Klopp non abbia idee ben definite su anche chi portare in rossonero per il suo nuovo Milan e anche questo sarebbe però un altro blocco per il mago del mercato rossonero perché limiterebbe le sue trattative che sarebbero più gestite in stile manager dal tecnico.

    Jurgen Klopp | Foto Twitter
    Jurgen Klopp | Foto Twitter

    Insomma un ridimensionamento non da poco. Adriano Galliani, uomo di fiducia del Presidente, non si opporrà di certo e accetterà la sfida per aiutare comunque Klopp nell’intento e poi la figura del tecnico è importante proprio per il suo modo di far esprimere al meglio i giovani e non chiedere giocatori impossibili o fuori budget, quindi quanto ha fatto nel Borussia Dortmund è un ottimo biglietto da visita anche per lo stesso Galliani che pare si stia abituando all’idea.

    Insomma il Milan anche quest’anno, a metà stagione, è già al lavoro per ricostruire il proprio futuro intanto all’orizzonte c’è il Verona e il tentativo di una qualificazione per le coppe europee che sembra difficilissima ma è l’ultima richiesta fatta ad uno già sfiduciato Filippo Inzaghi.

  • Juventus, l’urna di Nyon sceglie il Borussia di Immobile

    Juventus, l’urna di Nyon sceglie il Borussia di Immobile

    Le terribili Bayern Monaco, Real Madrid e Barcellona sono stati evitate, la Juventus può definirsi relativamente contenta dal sorteggio degli ottavi di finale di Champions League, l’urna di Nyon ha infatti accoppiato i bianconeri con il Borussia Dortmund.

    I gialloneri tedeschi ovviamente non sono da sottovalutare, basti ricordare che due anni fa sono arrivati in finale nella massima competizione europea perdendo per 2-1 contro il Bayern Monaco solo negli ultimissimi minuti della sfida. La stagione in corso però è senza dubbio da ritenersi doubleface per gli uomini guidati da Jurgen Klopp: un cammino in Champions League sostanzialmente perfetto con il solo rilassamento nelle ultime due sfide a qualificazione già ampiamente ottenuta e un disastro in Bundesliga con un incredibile penultimo posto con 14 punti in 15 giornate giocate.

    Un andamento altalenante senza dubbio dovuto anche agli innumerevoli infortuni che ha visto il Borussia perdere per strada per diverso tempo i vari Hummels, Blaszczykowski, Sahin e sopratutto della stella Marco Reus, che però potrebbe tornare disponibile per la sfida con i bianconeri.

    Ciro Immobile
    Ciro Immobile

    Il Borussia quindi come già detto non è un avversario impossibile, però la squadra di Allegri dovrà fare molta attenzione all’ex dal dente avvelenato, sempre che a febbraio sia ancora a Dortmund, Ciro Immobile, al caldissimo pubblico del “Muro Giallo” e alla capacità di motivatore del tecnico Klopp.

    Analizzando tatticamente e tecnicamente il Borussia ha come punto di forza i suoi trequartisti abili ad inventare gioco e creare occasioni da gol. Da non sottovalutare nemmeno la spinta sulle fasce. I punti deboli potrebbero arrivare dalla difesa non certo impenetrabile sopratutto nel portiere Weidenfeller, non sempre sicurissimo, e nel centrocampo che se aggredito potrebbe andare in sofferenza.

    Le reazioni da parte della Juventus sono arrivate da Pavel Nedved che presente a Nyon ha così parlato, come riportato da SportMediaset: 

    E’ andata meglio di quanto si temeva, poteva andarci peggio, questo è evidente. Va bene così. Il Borussia in campionato sta andando così così, ma in Europa va forte, è una squadra con giocatori di spessore internazionale, costruita per far bene in Europa. Sono convinto che ce la giochiamo alla pari.

    Il tecnico Allegri invece ha voluto esprimere il suo pensiero attraverso Twitter citando il suo consueto “Fiuu”.

    Il tweet di Allegri dopo il sorteggio Champions
    Il tweet di Allegri dopo il sorteggio Champions

    La sfida con il Borussia, proprio come ricordato da Allegri sarà anche la rivincita di quella finale giocata nel 1997 con i bianconeri favoriti alla vigilia ma sconfitti per 3-1 dal Dortmund grazie anche ad una doppietta di Riedle, lo stesso Riedle che oggi ha pescato la pallina che ha accoppiato bianconeri e gialloneri.

     

    Nelle altre gare di ottavi di finale il sorteggio ha programmato sfide interessanti e anche match che già l’anno scorso si erano presentate.

    Il Real Madrid di Carlo Ancelotti ritroverà nuovamente sulla propria strada lo Schalke. Sarà una sfida di tecnici italiani visto che sulla panchina della squadra di Gelsenkirchen siede Di Matteo.

    Anche Manchester City-Barcellona sarà un replay dell’ottavo della scorsa stagione. Sfida interessante e molto spettacolare sarà certamente Chelsea-Psg con Mourinho ed Ibrahimovic che tornano ad incontrarsi. Simeone dovrà sconfiggere le “Aspirine” di Leverkusen per cercare di ripetere la corsa dello scorso anno. Il Bayern di Guardiola dovrà vedersela con lo Shakhtar, non sembra una partita difficile ma occhio alla compagine ucraina che può rivelarsi insidiosa. Non male il sorteggio per l’Arsenal che da seconda classificata pesca il Monaco. Equilibrata ma con i portoghesi, sulla carta, in vantaggio la gara tra Porto e Basilea che va a completare il quadro.

     

    OTTAVI DI FINALE CHAMPIONS LEAGUE 

    Psg – Chelsea 

    Manchester City – Barcellona

    Bayer Leverkusen – Atletico Madrid

    Juventus – Borussia Dortmund

    Schalke – Real Madrid 

    Shakhtar Donetsk – Bayern Monaco

    Arsenal – Monaco 

    Basilea – Porto 

     

  • Il Borussia Dortmund batte il Bayern e conquista la Supercoppa di Germania

    Il Borussia Dortmund batte il Bayern e conquista la Supercoppa di Germania

    Il primo trofeo in Germania se lo porta a casa il Borussia Dortmund. La sfida contro il Bayern Monaco, che ormai è diventata “una classica” per assegnare i titoli tedeschi, questa volta valeva per l’assegnazione della Supercoppa di Germania, se la sono aggiudicata i gialloneri con un netto 2-0.

    Una partita che la si può definire a senso unico con gli uomini di Klopp che hanno avuto diverse occasioni per dilagare e solo il solito enorme Neuer ha evitato ai bavaresi un passivo ben più pesante.

    Al Westfalenstadion Klopp manda in capo i suoi con il consueto 4-2-3-1 con Langerak tra i pali, Piszczek, Papastathopoulos, Ginter e Schmelzer in difesa, Kirch e Kehl in mediana, Immobile di punta supportato dal trio Aubameyang, Mkhitaryan e Hofmann.

    Guardiola risponde con il 3-4-3 con Neuer in porta, Boateng, Javi Martinez e Alaba in difesa, centrocampo mai visto con Hojbjerg, Rode, Gaudino e Bernat e trio d’attacco con Muller, l’ex Lewandowski e Shaqiri.

    La prima occasione della gara capita ad Immobile che sfrutta un errore di Alaba e calcia ma il suo rasoterra esce a lato non di molto. Al 18° ci prova Kirch ma Neuer è attento e respinge. Passano soli 6 minuti ed il Borussia trova il vantaggio con Mhkitaryn che sfrutta un rimpallo e lascia partire un tiro imparabile. I gialloneri insistono e Neuer tiene a galla il Bayern che perde per infortunio Javi Martinez, al suo posto entra Dante. Si va al riposo sul 1-0 per il Dortmund.

    Aubameyang in versione Spiderman
    Aubameyang in versione Spiderman

    Nella ripresa Lewandowski avrebbe l’occasione di segnare il gol dell’ex e pareggiare i conti ma Langerak in uscita gli chiude lo specchio. Al 62° arriva il raddoppio con Aubameyang (festeggerà poi indossando la maschera di SpiderMan) che di testa gira in rete un cross di Piszczek. Guardiola inserisce anche Lahm e Gotze ma la musica non cambia anzi sono i gialloneri a sprecare con Immobile e Bender le chance per aumentare il bottino.

     

     

     

    Per il Borussia, parso in buona forma, è il primo trionfo stagionale contro un Bayern Monaco che, se pur rimaneggiato, dovrà riflettere e far tesoro della sconfitta incassata.

     

    BORUSSIA DORTMUND – BAYERN MONACO 2-0 (1-0) (24° Mhkitaryan, 62° Aubameyang)

    BORUSSIA DORTMUND (4-2-3-1): Langerak; Piszczek, Papastathopoulos, Ginter, Schmelzer; Kirch, Kehl; Aubameyang, Mkhitaryan, Hofmann; Immobile.

    Allenatore: Klopp.

    BAYER MONACO (3-4-3): Neuer; Boateng, Javi Martinez, Alaba; Hojbjerg, Rode, Gaudino, Bernat; Muller, Lewandowski, Shaqiri.

    Allenatore: Guardiola.

    Arbitro: Gagelmann.

  • Coppa di Germania a Berlino vince il Bayern di Guardiola

    Coppa di Germania a Berlino vince il Bayern di Guardiola

    Qualche giorno fa per alcuni la prima stagione di Guardiola al Bayern Monaco, specialmente a causa dell’eliminazione in semifinale di Champions League, era da considerarsi quasi fallimentare. Questa sera a Berlino Pep sconfiggendo il Borussia Dortmund ha messo in bacheca il 4° trofeo stagionale, probabilmente anche i critici saranno costretti a cambiare opinione.

    Contro il Borussia Dortmund non è stata certo una passeggiata, i gol vittoria infatti sono arrivati soltanto nel secondo tempo supplementare e la rete del 2-0 è arrivata nel recupero dopo un grosso pericolo corso dai bavaresi.

    Il Bayern Monaco
    Il Bayern Monaco

    Jurgen Klopp schiera il suo classico 4-2-3-1 con Weidenfeller tra i pali, Piszczek, Papastathopoulos, Hummels, Schmelzer nei 4 di difesa, Jojic e Sahin in mediana, Mkhitaryan, Reus, Grosskreutz sulla trequarti con Lewandowski all’ultima gara in giallonero, di punta.

    Guardiola risponde con un 3-4-3 inedito, Neuer in porta, Boateng, Javi Martinez e Dante in difesa, il giovane Hojbjerg, Lahm, Kroos e Rafinha a centrocampo, Robben, Gotze e Muller nel tridente offensivo.

    Parte meglio il Bayern che prova a metter in difficoltà Weidenfeller con le conclusioni di Muller e Robben. Guardiola perde Lahm per infortunio al 32°, entra Ribery e nel finale di tempo Lewandowski ha l’occasione per trovare il vantaggio ma il polacco calcia alto.

    Nella ripresa si rende pericoloso il Dortmund che colpisce una traversa con Reus e poi al 64° reclama un gol su colpo di testa di Hummels, salvato probabilmente oltre la linea da Dante. Il difensore del Borussia però era in fuorigioco, arbitro e guardalinee non si accorgono di niente e commettono quindi un doppio errore.

    I tempi regolamentari si chiudono sullo 0-0 e se nel primo supplementare è Aubameyang, appena entrato, ad avere la buona occasione, nel secondo, al 107° è Robben a trovare il gol. L’olandese sul secondo palo si fa trovare pronto sull’assist di Boateng e calcia di sinistro battendo un insicuro Weidenfeller. Il Borussia si getta in avanti, sfiora il pareggio con un tiro di Reus deviato da Boateng che sfiora la traversa a Neuer battuto. Nel recupero del secondo tempo supplementare arriva il colpo del Ko con Muller che salta anche Weidenfeller prima di depositare in rete. 

    Il Tiki-Taken (così ribattezzato da quando è in Germania) di Pep Guardiola non sarà divertente, non avrà fatto breccia nei cuori dei tifosi bavaresi ma certamente anche stavolta si è rivelato vincente.

     

    BORUSSIA DORTMUND – BAYERN MONACO 0-2 d.t.s. (0-0 dopo tempi regolamentari ) (107° Robben, 122° Muller)

    Borussia Dortmund (4-2-3-1): Weidenfeller; Piszczek, Papastathopoulos, Hummels, Schmelzer; Jojic (83° Aubameyang), Sahin; Mkhitaryan (60° Kirch), Reus, Grosskreutz (110° Hofmann); Lewandowski.

    Allenatore: Jürgen Klopp.

    Bayern Monaco (3-4-3) Neuer; Boateng, Martinez, Dante; Hojbjerg (102° van Buyten), Lahm (31° Ribery (109° Pizarro)), Kroos, Rafinha; Robben, Götze, Müller.

    Allenatore: Josep Guardiola

    Arbitro:

    Ammoniti: Boateng (B), Hojbjerg (B), Kroos (B), Robben (B), van Buyten (B)

  • Spettacolo ed emozioni in Champions League, Chelsea e Real Madrid vanno in semifinale

    Spettacolo ed emozioni in Champions League, Chelsea e Real Madrid vanno in semifinale

    Una serata di continue emozioni, una serata davvero incredibile dove una rimonta si è compiuta e l’altra, quella più difficile è andata ad un passo dal trasformarsi da sogno in realtà. Due partite che hanno mostrato la bellezza e lo spettacolo di questo sport ed un equilibrio che non lascia mai certezze in alcuna gara sino al triplice fischio finale.

    Il Chelsea di Josè Mourinho partiva dalla sconfitta per 3-1 subita a Parigi ma con la convinzione di poter riuscire nell’impresa di portare i Blues a giocarsi le semifinali. Il tecnico portoghese schierava i suoi con un 4-2-3-1 dove Eto’o si piazzava punta centrale con Torres in panchina. Blanc invece deve rinunciare ad Ibrahimovic infortunatosi nella gara d’andata e schiera il 4-3-3 con Lucas esterno d’attacco e Cavani punta centrale. La partita sembra mettersi male per il Chelsea al 18° quando Hazard deve lasciare il campo peer infortunio, il suo sostituto però si rivela decisivo, Schurrle infatti dopo solo 15 minuti dall’ingresso s’inserisce bene su una sponda di David Luiz e porta avanti i suoi. Il primo tempo si chiude sul 1-0 con il Chelsea che ci prova e con il Psg che pare accontentarsi del possesso palla senza premere. Ad inizio ripresa arrivano due traverse in successione per i Blues, prima con una conclusione di  Schurrle poi con Oscar su calcio di punizione. Blanc sostituisce uno spento Verratti e il Psg pare pian piano provare a sfruttare qualche ripartenza con Cavani che ha sul piede il match point ma lo spedisce alto. Quando ormai la gara sembra volgere al termine ecco che al 87° in una mischia sbuca il piede di Demba Ba nell’area piccola, e dopo aver vinto il contrasto con Maxwell spinge in qualche modo il pallone in rete per l’immensa gioia di Stamford Bridge. La ciliegina sulla torta la mette Cech che nel recupero salva su una grande conclusione di Marquinhos per il 2-0 finale che lancia gli uomini di Mourinho in semifinale.

    Demba Ba
    Demba Ba

    CHELSEA – PSG 2-0 (1-0) (32° Schurrle, 87° Demba Ba)

    Chelsea (4-2-3-1): Cech; Ivanovic, Cahill, Terry, Azpilicueta; David Luiz, Lampard (66° Demba Ba); Oscar (80° Torres), Willian, Hazard (18° Schurrle); Eto’o.

    Allenatore: Mourinho.

    Psg (4-3-3): Sirigu; Jallet, Thiago Silva, Alex, Maxwell; Matuidi, Verratti (55° Cabaye), Thiago Motta; Lucas (79° Marquinhos), Cavani, Lavezzi (73° Pastore).

    Allenatore: Blanc.

    Arbitro: Proença.

    Ammoniti: Willian (C), Lampard (C), Ivanovic (C), David Luiz (C); Verratti (P), Cavani (P), Lucas (P), Maxwell (P).

     

    Anche la gara del Westfalenstadion è stata decisamente emozionante nonostante il Borussia Dortmund si trovasse dinanzi una montagna da scalare, ovvero la sconfitta per 3-0 incassata al Bernabeu. Klopp continua con l’emergenza e nel suo 4-2-3-1 inserisce Friedrich accanto ad Hummels, in mediana Jojic e Kirch, con Mkhitaryan titolare ed Aubameyang in panchina. Ancelotti è costretto a rinunciare a Cristiano Ronaldo, che va solo in panchina, al suo posto Di Maria mentre a centrocampo gioca Illarramendi per Isco. Ritmi blandi all’inizio, poi arriva al 16° un rigore per il Real, cross di Coentrao sul braccio di Piszczek, dal dischetto va Di Maria ma Weidenfeller è bravo a parare la conclusione e tenere in vita i gialloneri. A questo punto si accende il Borussia che prima fallisce un gol con Mhkitaryan e poi sfruttando due errori del Real Madrid, prima Pepe e poi Illarramendi, trova la doppietta di Reus al 24° e 37°, per un 2-0 che mette i brividi ai Blancos. Nella ripresa Ancelotti prova a cambiare i suoi inserendo Isco per Illarramendi ed i frutti paiono vedersi con le Merengues che premono e sfiorano in un paio d’occasioni il gol. Dal 65° al 70° arrivano 5 minuti da brivido per il Real Madrid prima Mkhitaryan evita Casillas in dribbling e a porta vuota centra il palo, poi con il Real in crisi al 68° e poi  al 70° Casillas si supera chiudendo la porta a conclusioni a botta sicura di Mkhitaryan e Grosskreutz. A questo punto il Borussia finisce le energie e lascia enormi spazi al Real che però non riesce a sfruttarli, il finale è 2-0 ed il turno lo passa il Real Madrid di Carlo Ancelotti.

    BORUSSIA DORTMUND – REAL MADRID 2-0 (2-0) (24°, 37° Reus)

    Borussia Dortmund (4-2-3-1): Weidenfeller; Piszczek (35′ st Aubameyang), Friedrich, Hummels, Durm; Jojic, Kirch; Grosskreutz, Mkhitaryan, Reus; Lewandowski.

    Allenatore: Klopp.

    Real Madrid (4-3-3): Casillas; Carvajal, S. Ramos, Pepe, Coentrao; Illaramendi (1′ st Isco), Xabi Alonso, Modric; Di Maria (28′ st Casemiro), Benzema (47′ st Varane), Bale.

    Allenatore: Ancelotti.

    Arbitro: Skomina.

    Ammoniti: Reus (B), Aubameyang (B), Sergio Ramos (R), Xabi Alonso (R), Carvajal (R), Casemiro (R).

     

     

  • Champions League, troppo Real Madrid, il cuore non basta al Dortmund

    Champions League, troppo Real Madrid, il cuore non basta al Dortmund

    Il Real Madrid ha confermato le premesse della vigilia, i Blancos hanno messo in campo tutta la propria classe e tutto il talento mandando al tappeto un Borussia Dortmund che in piena emergenza ha comunque messo tanto orgoglio e tanto cuore che però non è bastato ad arginare lo straripante Real Madrid che ha portato a casa un netto 3-0 al Bernabeu provando a mettere un piede verso le semifinali di Champions League.

    Carlo Ancelotti schiera la formazione prevista alla vigilia con l’eccezione di Di Maria che lascia il suo posto in campo ad Isco, per il resto Casillas tra i pali, Carvajal, Pepe, RamosCoentrão in difesa, Modric, Xabi Alonso e appunto Isco a centrocampo, in attacco il trio stellare Bale, Benzema e Cr7.

    Klopp non avendo molte scelte cerca di mandare in campo la miglior formazione, che è poi quella prevista nel pregara, Weidenfeller in porta, Piszczek, Papastathopoulos, Hummels e Durm in difesa, Kehl, Sahin sulla mediana, Großkreutz, Mkhitaryan e Reus dietro alla punta Aubameyang.

    Pronti via, passano solo 3 minuti ed il Real si trova subito avanti con Bale che si inserisce su assist di Carvajal e porta subito in vantaggio il Real. Le Merengues premono forte costringendo il Borussia a chiudersi in difesa senza riuscire a ripartire, al 27° infatti arriva il raddoppio di Isco: brutta palla persa al limite in uscita dal Dortmund, l’ex Malaga controlla e poi batte Weidenfeller con un destro rasoterra piazzato. A questo punto parte una reazione dei gialloneri che allentano la pressione dei padroni di casa  e provano a creare qualche problema alla porta di Casillas, anche se il risultato al termine della prima frazione non cambia.

    L'esultanza dei calciatori del Real Madrid
    L’esultanza dei calciatori del Real Madrid

    Nella ripresa gli uomini di Klopp tirano fuori l’orgoglio e si spingono in avanti con più continuità ma nel momento migliore degli ospiti arriva un’altra palla persa dalla difesa del Dortmund con Cristiano Ronaldo che non perdona e sigla il 3-0 con una bella giocata su Weidenfeller in uscita. Il Borussia però non molla e cerca insistentemente il gol che potrebbe riaprire uno spiraglio in vista del ritorno ma la difesa del Real regge e così i ragazzi di Ancelotti escono con un rassicurante 3-0 dal Bernabeu in vista del ritorno al Westfalenstadion tra 6 giorni.

     

    REAL MADRID – BORUSSIA DORTMUND 3-0 (2-0) (3° Bale, 27° Isco, 57° Cristiano Ronaldo)

    Real Madrid (4-3-3): Casillas; Carvajal, Sergio Ramos, Pepe, Coentrão; Modric, Xabi Alonso, Isco; Bale, Benzema, Cristiano Ronaldo

    Allenatore: Carlo Ancelotti.

    Borussia Dortmund (4-2-3-1): Weidenfeller; Piszczek, Papastathopoulos, Hummels, Durm; Kehl, Sahin; Großkreutz, Mkhitaryan, Reus; Aubameyang

    Allenatore: Jurgen Klopp.

    Arbitro: Mark Clattenburg.

  • Champions League, al Bernabeu il Real Madrid cerca la rivincita sul Borussia Dortmund

    Champions League, al Bernabeu il Real Madrid cerca la rivincita sul Borussia Dortmund

    Il 30 Aprile 2013 al fischio finale della semifinale di ritorno di Champions League fu grande la delusione del pubblico del Santiago Bernabeu, al Real Madrid di Josè Mourinho infatti non bastò il successo per 2-0 sul Borussia Dortmund per ribaltare la sconfitta per 4-1 dell’andata e così in finale a Wembley andarono i tedeschi.

    Dopo poco meno di un anno le Merengues hanno l’occasione di una ghiotta rivincita, stavolta nei quarti di finale della massima competizione europea per club, tutto partirà dalla gara di questa sera dove i Blancos, guidati adesso da Carlo Ancelotti, cercheranno di sfruttare il fattore casalingo per metter da parte un buon risultato che permetta di affrontare con serenità il ritorno tra una settimana a Dortmund.

    Un'immagine della sfida dello scorso anno
    Un’immagine della sfida dello scorso anno

    Sulla carta, viste anche le prestazioni stagionali nei rispettivi campionati, non ci dovrebbe esser partita con il Real Madrid nettamente avvantaggiato, mai dare però per spacciati i gialloneri di Dortmund che nonostante le mille difficoltà di una stagione tormentata, anche da parecchi infortuni, scenderà in campo con la grinta del proprio tecnico, provando, magari a limitare i danni stasera per poi scatenarsi dinanzi al muro giallo del Westfalenstadion tra 6 giorni.

    Per quanto riguarda le formazioni, Carlo Ancelotti non dovrebbe avere grandi dubbi o ballottaggi, il portiere di Champions Casillas riprende il suo posto tra i pali, Ramos e Pepe coppia centrale con Carvajal e Coentrao, sostituto dell’infortunato Marcelo, sulle fasce, trio mediano composto da Modric, Xabi Alonso e Di Maria e il solito BBC davanti, Bale-Benzema-Cristiano Ronaldo.

    Jürgen Klopp invece sarà costretto alla solita emergenza viste le contemporanee assenze degli infortunati Subotic, Schmelzer, Gundogan, Bender, Blaszczykowski e sopratutto dello squalificato Lewandowski. Il Borussia quindi dovrebbe scendere in campo con il classico 4-2-3-1 con Weidenfeller tra i pali, Piszczek e Durm esterni difensivi, Hummels e Papastathopoulos centrali di difesa, in mediana ci saranno Kehl e Sahin, il trio di trequartisti sarà composto da Großkreutz, Mkhitaryan Reus con Aubameyang punta centrale. Non è da escludere però la possibilità di vedere Schieber all’attacco con l’arretramento di Aubameyang al posto di Großkreutz.

     

    REAL MADRID – BORUSSIA DORTMUND le probabili formazioni

    Real Madrid (4-3-3): Casillas; Carvajal, Pepe, Ramos, Coentrão; Alonso, Modrić, Di Maria; Bale, Benzema, Ronaldo.

    Allenatore: Carlo Ancelotti.

    Borussia Dortmund (4-2-3-1): Weidenfeller; Piszczek, Hummels, Papastathopoulos, Durm; Şahin, Kehl; Großkreutz, Mkhitaryan, Reus; Aubameyang.

    Allenatore: Jürgen Klopp

    Arbitro: Mark Clattenburg

     

  • Il Bayern nel futuro di Gotze e Lewandoski

    Il Bayern nel futuro di Gotze e Lewandoski

    Il Bayern Monaco, guidato la prossima stagione da Pep Guardiola, sarà targato “Borussia Dortmund”, almeno per quanto riguarda il reparto avanzato. Il club bavarese, che ha travolto 4-0 il Barcellona nell’andata della semifinale della Champions League, potrebbe mettere a segno un doppio colpo: Gotze e Lewandoski. Dopo aver messo annunciato l’ acquisto di Mario Gotze per 37 milioni di euro, sembra aver già trovato l’accordo per Robert Lewandowski, compagno di reparto proprio di Gotze al Dortmund.

    L’identikit di Mario Gotze:  Mario Gotze, classe ’92, è un centrocampista offensivo che viene schierato anche come trequartista nel 4-2-3-1 di Jurgen Klopp, come esterno o ala in un attacco a 3, dimostrando una grande polivalenza tattica. Spesso gioca anche a centrocampo, sfruttando le proprie doti di inserimento senza palla. Ottima visione di gioco, è veloce e con un buon dribbling. È in possesso di un tiro sia potente che preciso con entrambi i piedi, nonostante giochi prevalentemente con il destro. È ritenuto uno dei migliori calciatori nati dopo il 1992 ed il principale talento tedesco. Quest’anno ha collezionato in Bundesliga 28 presenze con 10 reti e ben 14 assist!

    Gotze e Lewandoski | © Denis Doyle / Getty Images
    Gotze e Lewandoski | © Denis Doyle / Getty Images

    Robert Lewandoski, il rimorso più grande delle squadre italiane: L’attaccante polacco, il desiderio più grande delle migliori squadre d’europa (con il Bayern ad un passo), il giocatore che ha annientato il Real Madrid e che ha raggiunto altri pokeristi di champions del calibro di Di Stefano, Puskas, Van Basten, Van Nistelrooy e Shevchenko, nel 2010 è stato vicinissimo a diverse squadre italiane, sopra tutte il Genoa. Erano i tempi di Lewandoski al Lech Poznan. Allora il Genoa se lo lasciò sfuggire, il Borussia no! Forse non significa nulla, o forse la differenza tra il calcio tedesco e quello italiano è tutta qui!

    Il già fortissimo Bayern Monaco, qualora dovesse ufficializzare anche Lewandoski e con un Pep Guardiola che scalpita per tornare in panchina, potrebbe diventare davvero una squadra incredibile. Se ciò non dovesse bastare, secondo le ultime indiscrezioni per Guardiola sarebbe pronto anche il forte difensore del Dortmund Mats Hummels.

  • Le protagoniste della Champions League. Focus on: Borussia Dortmund

    Le protagoniste della Champions League. Focus on: Borussia Dortmund

    Il Borussia Dortmund è stata la vera rivelazione di questa Champions League. Basta guardare il percorso che ha fatto la squadra di Jurgen Klopp per arrivare in semifinale dove dovrà affrontare ancora una volta il Real Madrid (altro…)