Sembrava tutto ormai scritto nella carriera futura di Gigi Buffon, le sue dichiarazioni rilasciate giorni fa lasciavano tranquillamente intendere che il portiere della nazionale dovesse concludere sotto la Mole la sua gloriosa carriera, ma qualcosa è cambiato.
Eh si, la nuova dirigenza continua a tagliare di qua e di là e nel monte ingaggi juventino sotto la lente di Beppe Marotta è finito il contratto del portierone azzurro che percepisce 5,5 milioni, il contratto più alto nella rosa bianconera. La proposta è una riduzione a 3,7 milioni, ma Buffon l’ ha rispedita sonoramente al mittente e risentendosi un po’ dell’ offerta visto il grande sacrificio fatto da campione del Mondo del 2006 a disputare un campionato di Serie B.
Di conseguenza quindi l’ ipotesi Roma, con Di Benedetto che ha la voglia di presentarsi nella capitale con il botto anche necessario viste le prestazioni fornite in questa stagione sia da Julio Sergio che da Doni. Buffon non è assolutamente dispiaciuto dell’ idea e lo dimostrano le sue dichiarazioni: «Il mio futuro? Ne parliamo a fine stagione, ora è inutile», ha dichiarato ieri a Coverciano il Gigi nazionale lasciando aperta la porta a una possibile cessione. Poi vi è l’elogio a De Rossi e Totti, con il capitano giallorosso, oltre a stima professionale, c’è una profonda amicizia che potrebbe influire non poco sulla scelta del portiere, già vicino in passato a vestire la maglia giallorossa.
Si prospetta quindi un addio illustre in casa bianconera e nuova linfa per la contestazione della tifoseria, sicuramente non disposta a perdere un simbolo bianconero degli ultimi anni.
Eccoci con l’appuntamento settimanale di Liscio e Sbalascio, col quale andremo ad analizzare i migliori e i peggiori della 24esima giornata di campionato:
Al primo posto dei Lisci c’è Totò Di Natale, che sabato contro la Sampdoria ha siglato le sue 100 reti in maglia friulana. Lui, che è da anni l’idolo dei tifosi (a Udine è più amato di Zico), in estate ha rifiutato grandi club, tra i quali la Juventus, proprio per non abbandonare quella gente che tanto lo ama e apprezza, sdebitandosi così con la 100esima rete in 6 anni di Udinese. In concomitanza con Di Natale, per via delle 100 reti, collochiamo anche Luca Toni, autore anch’egli del 100esimo gol (in serie A) siglato sabato sera durante Cagliari – Juventus. Un traguardo importante per l’attaccante modenese a coronamento di una grande carriera tra i professionisti.
Al secondo posto collochiamo Samuel Eto’o, sempre più trascinatore di questa Inter. 27 gol stagionali tra campionato e coppe, il camerunense non stecca una partita e risulta essere sempre decisivo nei momenti convulsi del match. Sta ingaggiando un duello a distanza con Edinson Cavani e tutti siamo curiosi di sapere come andrà a finire, ovvero chi dei due vincerà la classifica cannonieri. Una sfida intensa fino alla fine tra i bomber più prolifici della stagione.
Piazza d’onore per Josip Ilicic, autore ieri di una prova straordinari. Entrato nella ripresa di Lecce – Palermo quando i suoi erano sotto 2-1, in pochi minuti cambia il match a favore dei rosanero siglando un gol di vitale importanza (2-4) dopo aver mandato in gol prima il suo gemello Pastore e poi il rientrante Hernandez. Lo sloveno 21enne ha veramente una classe impressionante, questo palermo ormai non può più fare a meno di lui.
Tra gli Sbalasci di giornata troviamo al primo posto Julio Sergio, il portiere della Roma autore ieri di una prova alquanto imbarazzante contro l’Inter, non tanto per i 5 gol incassati quanto il modo in cui li ha presi: grossolana la papera su Eto’o per il 2-1 momentaneo dei nerazzurri, e anche se tenta di rimediare agli errori, non riesce mai ad infondere sicurezza alla retroguardia giallorossa. Ha straperso il confronto diretto con il collega (e connazinale) Julio Cesar, il quale dall’altro lato del campo si è superato con almeno 4 interventi decisivi.
Al secondo posto rinnoviamo la critica verso un Bari completamente allo sbando, bruttissima copia di quello ammirato l’anno scorso quando arrivò decimo in campionato, e ormai abbandonata al suo destino (la serie B). La squadra, priva del suo uomo migliore Barreto (ma questo non è un alibi), non riesce a esprimersi e a essere pericolosa in zona gol, e ora recuperare 9 punti per tirarsi fuori dalla zona retrocessione sembra un’impresa veramente difficile, se non impossibile.
Infine ultimo posto per i tafferugli visti al Ferraris tra le tifoserie di Genoa e Milan. Gli ultras rossoblù hanno attaccato quelli rossoneri lanciando petardi, fumogeni e altri oggetti in direzione del settore ospiti. La rivalità, o meglio l’odio che i genoani nutrono nei confronti dei milanisti, è tristemente nota per l’omicidio di Spagnolo avvenuta nel 1995 per mano di un ultrà rossonero, e da quel giorno in poi i rischi di gravi disordini durante questa partita non si sono mai placati. Speriamo veramente che su questo accaduto si ci possa mettere una pietra sopra.
La Roma completa la missione qualificazione, pareggiando in Romania 1-1 contro un modesto ma volenteroso Cluj, a Borriello nel primo tempo, risponde nel finale di match Traorè.
Ranieri deve fare a meno del portiere titolare, infatti Julio Sergio deve dare forfait a causa di un risentimento muscolare con Lobont pronto a sostituirlo. Al 13’ minuto prima azione Cluj con Kone che salta il suo diretto avversario e calcio dal limite con Lobont che respinge sicuro, un minuto dopo è la Roma pericolossima con Menez che buca la difesa avversaria ma viene steso in area con l’ arbitro che inspiegabilmente non concede il calcio di rigore. Al 21’ gioia Roma, gran palla di Simplicio per Borriello che davanti alla porta mette in rete con il suo piede preferito, il sinistro. La Roma sembra controllare bene il match ma il Cluj ha l’ occasionissima al 41’, proprio con l’ italiano De Zerbi che riesce a controllare in maniera dubbia la palla (forse mano) e da distanza ravvicinata, si fa respingere il pallone da un super Lobont. Si chiude così la prima frazione, con la squadra di Ranieri meritatamente in vantaggio.
Ranieri manda in campo nella ripresa Greco al posto del diffidato Menez, ed al 7’ si vede Burdisso in versione attaccante, l’ argentino servito da Castellini, mette la palla sotto la traversa ma l’ urlo del gol si blocca grazie all’ intervento miracoloso di Stancioiu. Il copione è identico a quello del primo tempo, la Roma fa valere il suo maggiore tasso tecnico e con Totti al 25’, sfiora il raddoppio con un diagonale di sinistro di poco fuori. Comunque il Cluj onora la Champions e si rende pericoloso soprattutto con Traorè, che spreca molte palle gol, ma quella giusta arriva al minuto 43 che consente alla squadra rumena di raggiungere un pareggio d’ onore e alla Roma di superare comunque il turno ed approdare agli ottavi.
Continuano i problemi psicologici per la Roma di Claudio Ranieri che, all’ Olimpico di fa rimontare il doppio vantaggio da un fantastico Marco Di Vaio, autore di una doppietta.
Dopo la conferenza stampa a dir poco scoppiettante di mister Ranieri, la Roma scende in campo nel primo tempo carica e convinta dei propri mezzi che conduce una prima frazione di gioco, praticamente a senso unico. Il gol arriva dopo 7 minuti: Mexes lancia lunghissimo dalla sua zona, Borriello scatta sul filo del fuorigioco, aggancia splendidamente in corsa, fa ancora un passo e scaglia un sinistro imprendibile per Viviano. E sul primo gol da centravanti giallorosso la Roma produce ulteriori pericoli per Viviano con totti che al 9′ colpisce la traversa con un destro da 25 metri e Juan su calcio d’ angolo.
Nel secondo tempo si vede subito un Bologna più aggressivo ed efficace pericoloso nei primi 10 minuti con Di Vaio e Perez. Esce De Rossi per una contusione alla coscia sinistra, al suo posto entra Brighi. Al 14′ la Roma trova il raddoppio che le era sfuggito nel primo tempo: l’azione parte da una punizione di Totti, Borriello tocca di testa in area, Rubin per anticipare il nuovo entrato devia alle spalle di Viviano. Ancora pericolo con il palo di G. Burdisso e dopo il black out. Entra in scena Di Vaio che impegna due volte al 21′ e 22′ il portiere giallorosso Julio Sergio, che però si deve arrendere subito dopo, capitolando a causa di un fantastico sinistro incrociato di Di Vaio. A questo punto malesani ci crede ed inserisce, Meggiorini, al posto di Siligardi. E un attimo dopo gli emiliani dimezzano lo svantaggio: al 32′ Di Vaio supera Rosi e anche Julio Sergio, con un sinistro angolato. Ma ancora non è finita: al 33′ Julio Sergio anticipa Di Vaio dopo un affondo di Meggiorini, ma nulla può fare al 45′: cross basso di Meggiorini, Di Vaio appoggia in rete di destro il pallone del 2-2 finale.
Sicuramente non dei passi avanti della squadra giallorossa, incapace di gestire il doppio vantaggio, prerogativa questa delle grandi squadre e, soprattutto, libere mentalmente cosa che la Roma in questo momento, non è.
ROMA-BOLOGNA 2-2 (1-0)
MARCATORI: nel pt 7′ Borriello (R); nel st 14′ Rubin (B, autogol), 32′ e
45′ Di Vaio (B)
ROMA (4-2-3-1): Julio Sergio; Rosi, Mexes, Juan, Cassetti (32′ pt G. Burdisso); Pizarro, De Rossi (8′ st Brighi); Perrotta, Menez (23′ st Simplicio), Borriello; Totti. (Lobont, Cicinho, Adriano, Vucinic). All.: Ranieri.
BOLOGNA (4-1-4-1): Viviano; Garics, Portanova, Britos, Rubin; Radovanovic (16′ st Casarini); Siligardi (31′ st Meggiorini), Perez, Mudingayi, Paponi (45′ pt Gimenez); Di Vaio. (Lupatelli, Della Rocca, Esposito, Moras. All.: Malesani. Ammoniti: Rubin, Mudingayi, Perez e Perrotta.
Premessa: è vero, avere in squadra un portiere che subisce pochi gol, ti dà la possibilità di non disperdere i bonus conquistati dagli altri giocatori, ma è altrettanto vero che non sempre questo è garanzia di vittoria finale. Lo scorso anno ho vinto il Fantacalcio della mia Lega, ma avevo come portieri Buffon, Manninger e Chimenti e sappiamo bene quanti gol ha preso la Juventus.
Molto spesso, infatti, bisogna ragionare sulla composizione delle difese e su come giocano le squadre, cercando di evitare gli estremi difensori di quelle che magari non hanno grandi baluardi nel reparto arretrato o tendono a scoprirsi troppo.
Tuttavia, diamo uno sguardo ai Numeri 1 e alle loro quotazioni (il riferimento è sempre la Gazzetta dello Sport).
Il più quotato, ovviamente, è J. Cesar (18). Il portiere dell’Inter, pur essendo reduce da un’annata non molto esaltante (si ricorderanno le pesanti indecisioni contro Roma e Fiorentina e l’ultima ai mondiali contro l’Olanda), ha davanti a sé una difesa granitica e collaudata che lo rende appetibilissimo sul mercato. Dietro di lui un altro brasiliano, J. Sergio (14), vera rivelazione della passata stagione nella Roma degli incertissimi Artur e Doni. Va tenuto di sicuro in forte considerazione, ma senza i suoi eventuali sostituti, che, a parer mio, sono poco affidabili.
Molto valido anche Sirigu (13), seppur la difesa palermitana non dia grandissime garanzie per le spiccate doti offensive della squadra di Delio Rossi, mentre la vociferata rivalità tra Frey (12) e Boruc (4) nella Fiorentina, consiglierebbe, eventualmente, di prenderli entrambi per evitare sorprese.
Da non sottovalutare i para rigori De Sanctis (13) e Sorrentino (10), che potrebbero ripetere le ottime cose fatte vedere l’anno scorso.
Sconsigliati vivamente Muslera e Curci, il vero uomo su cui puntare si chiama Marco Storari (11). Le strepitose prestazioni del precedente campionato e la sua ormai consolidata maturità non dovrebbero creargli problemi nell’esigente ambiente Juve. Non a caso, Del Neri lo ha voluto con se in questa importante avventura e gli darà senz’altro fiducia in attesa del rientro di Buffon (6)…e forse anche dopo.
E’ Julio Sergio Bertagnoli, portiere italo-brasiliano della Roma, il vincitore della sesta edizione del Premio Marciano, il prestigioso riconoscimento intitolato al fuoriclasse del ring (ritiratosi imbattuto dopo 49 incontri con ben 43 vittorie per K.O.) che Ripa Teatina (CH) assegna ogni anno all’atleta originario del paese abruzzese che più si è distinto per risultati e prestazioni. Julio Sergio, la cui bisnonna era abruzzese, ha dichiarato a margine della premiazione di ieri: “è un onore per me ricevere un riconoscimento così importante e dedicato ad un campionissimo e sono contentissimo di essere in un paese, Ripa Teatina, che mi ha accolto benissimo in un periodo difficile” (prima di approdare alla Roma, infatti, l’estremo difensore giallorosso ha vissuto nel centro teatino per ricostruire il suo albero genealogico). “E’ stata una stagione positiva sia per me che per la Roma”, continua Julio Sergio, “ma abbiamo trovato sulla nostra strada un’ Inter fortissima e più costante. Ci riproveremo l’anno prossimo”. Da segnalare, infine, che è stato attribuito all’ex Campione del Mondo dei Superwelter Rocky Mattioli il Premio Marciano alla Carriera e che è stato attribuito un riconoscimento anche ad Alfonso Nanni, medaglia d’oro nelle bocce ai Giochi del Mediterraneo 2009.
Se n’è andata anche la 34esima giornata di Serie A e come ogni volta ci soffermiamo ad analizzare i migliori e i peggiori del turno andato oramai in archivio.
In questo turno non possiamo esimerci dall’indicare Mirko Vucinic come il migliore in assoluto: da premettere che tutta la Roma (forse ad eccezione dei suoi uomini simbolo ovvero Francesco Totti e Daniele De Rossi, troppo in tensione per la stracittadina) meriterebbe un voto altissimo, dal mister “meraviglia” Claudio Ranieri per finire al portierone brasiliano Julio Sergio protagonista di un rigore parato che ha salvato il risultato, passando per Rodrigo Taddei, uomo svolta del Derby. Ma il palcoscenico principale lo ha catturato il Montenegrino che con la sua doppietta ha steso la Lazio e ridato ai giallorossi il primo posto in classifica dopo il sorpasso del venerdì effettuato dall’Inter grazie alla vittoria sulla disgraziata Juventus. In questo momento ci sembra l’uomo simbolo dei capitolini, grazie ad una crescita tecnica e mentale esponenziale che ne faranno sicuramente un pregiato uomo mercato la prossima Estate. I tifosi giallorossi sperano che la proprietà possa respingere con decisione qualsiasi offerta che perverrà per l’asso slavo. Se continua così sarà difficile anche per lsquadrone nerazzurro riappropiarsi del primo posto in Serie A.
Un gradino più in basso troviamo la “locomotiva” della fascia destra ovvero il brasiliano Maicon: da spellarsi le mani dagli applausi il suo gol contro gli acerrimi rivali di sempre della Juventus. Sblocca con un capolavoro una partita molto difficile che illude per quasi 48 ore i tifosi interisti di restare di nuovo da soli in testa alla classifica. Ma evidentemente il signor Vucinic non era poi così tanto d’accordo sulla questione.
Terzo posto tra i migliori e gradino più basso del podio per la super Sampdoria che stende il Milan e si prende il quarto posto in solitario visto lo stop del Palermo a Cagliari. Il progetto doriano è uno dei migliori in Italia, la squadra ha i campioni al posto giusto e altri gregari che corrono e si battono per loro per metterli in condizione di esprimersi al meglio. I gioiellini in attacco, Cassano e Pazzini, ricordano ai tifosi blucerchiati gli indimenticati Vialli e Mancini. Come dargli torto, forse una delle coppie gol meglio assortite in Italia. Sognare i preliminari di Champions non costa nulla, i tifosi dell’Inter chiedono a gran voce di bloccare la Roma nel prossimo turno. L’impresa potrebbe essere anche reale.
Tra i peggiori di giornata ci permettiamo di segnalare il maliano Momo Sissoko. La Juventus scesa in campo a San Siro non è stata una squadra disposta male (come al solito in questo orrendo campionato) sul terreno di gioco, anzi ha dato molto filo da torcere ai nerazzurri anche dopo l’espulsione del centrocampista: infatti solo una prodezza di Maicon ha dato il via alla tranquillità dell’Inter che poi ha legittimato il successo con il gol di Eto’o. Sissoko ha in parte rovinato la gara della squadra bianconera che si difendeva con ordine e ripartiva senza la solita confusione, spinta e motivata, forse, dalla grande rivalità coi milanesi. Forse la prima ammonizione ci pare un pò avventata visto che è Thiago Motta a litigare con il maliano e non il contrario, ma in questi casi, se si devono sedare gli animi, si sa che gli arbitri ammoniscono tutti coloro che sono coinvolti in momenti di tensione. Ma sapendo di essere già ammonito il centrocampista juventino compie un’entrataccia su capitan Zanetti che, vista rallentata, non pare neanche tanto grave ma è così plateale e scomposta che induce il direttore di gara a sanzionare nuovamente il giocatore di colore. La sua uscita condanna la Juve alla sconfitta visto il divario tra le 2 squadre.
Secondo posto per Sergio Floccari: i tifosi dell’Inter avranno sicuramente il dente avvelenato con lui così come i tifosi laziali visto che sbagliando il rigore del posibile 2-0 dà la spinta necessaria alla Roma per ribaltare l’incontro. Risultato: gli odiati rivali giallorossi si riprendono la leadership in campionato a discapito dei nerazzurri e la Lazio trema in zona retrocessione visto che ormai il distacco si è ridotto ad una manciata di punti dall’Atalanta terz’ultima. Spento per tutta la partita non incide mai. Da rivedere.
Chiudiamo dicendo che ci sembra lapalissiano che peggiore di giornata è la Fiorentina: la squadra viola è allo sbando, colleziona risultati negativi su risultati negativi. Fuori dalla Champions League (anche per demeriti non suoi), fuori dalla Coppa Italia e molto probabilmente anche dal giro della qualificazione dall’Europa League del prossimo anno. Brutta annata, cominciata in modo buono ma che sta finendo nel peggiore dei modi. Urgono seri provvedimenti.
Che emozioni all’Olimpico! Il derby regala suspance e colpi scena esaltando prima laziali e interisti per poi farli ricadere nello scoramento. Reja carica i suoi a molla e praticamente per tutto il primo tempo la Roma con il tridente non capisce niente, il pressing asfissiante a centrocampo di Brocchi e le geometrie di Ledesma consentono ai biancocelesti di comandare il gioco.
Al 15′ arriva il vantaggio laziale, Burdisso sbaglia il tempo nello stacco e Rocchi da solo davanti a Julio Sergio non sbaglia, ma è da esaltare anche la verticalizzazione di Ledesma. La Roma non reagisce e nella ripresa Ranieri si presenta senza Totti e De Rossi. Scelta coraggiosa e vincente.
Ma il secondo tempo si apre con un rigore per la Lazio: Cassetti stende Kolarov costringendo Tagliavendo a indicare il dischetto del rigore. Dagli undici metri va Floccari, che si fa però respingere il tiro da Julio Sergio. Il derby cambia qui perché, tenuta a galla una partita che sembrava persa, la Roma si sveglia improvvisamente e, all’8′, trova il pareggio con Vucinic su rigore (fallo di Kolarov su Taddei).
E’ ancora il montenegrino dopo 10′ a prendersi la palla scudetto scagliando con rabbia un punizione verso Muslera per il gol che vale derby e sorpasso all’Inter in testa alla classifica. Il finale è un assedio laziale ma il risultato non cambia, la Roma torna in vetta e adesso paradossalmente la Lazio potrà contribuire alla vittoria giallorossa. IL TABELLINO
LAZIO-ROMA 1-2
Lazio (3-5-2): Muslera; Dias, Stendardo (6′ Biava), Radu; Lichtsteiner (20′ st Zarate), Brocchi, Ledesma, Mauri, Kolarov; Rocchi, Floccari (29′ st Cruz). A disp.: Berni, Diakitè, Firmani, Baronio. All.: Reja.
Roma (4-3-3): Julio Sergio; Cassetti, Juan, Burdisso, Riise; Perrotta, Pizarro, De Rossi (1′ st Taddei); Vucinic (38′ st Brighi), Toni; Totti (1′ st Menez). A disp.: Doni, Mexes, Tonetto, Baptista. All.: Ranieri
Arbitro: Tagliavento
Marcatori: 14′ Rocchi (L), 8′ st rig. e 18′ st Vucinic (R)
Ammoniti: Brocchi, Kolarov (L), Riise, De Rossi, Totti, Juan, Taddei, Toni, Menez (R)
Espulsi: 46′ st Ledesma (L), per doppio ammonizione