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  • Brasile 2014: Pelè deluso, intanto la security è pronta

    Brasile 2014: Pelè deluso, intanto la security è pronta

    Dopo le esternazioni del Presidente della F.I.F.A., Joseph Blatter, a proposito dei ritardi nei lavori per la preparazione degli stadi  adesso si aggiungono anche le perplessità ed il dispiacere della leggenda carioca Pelè sullo stesso tema.

    Al quotidiano “Estadao” ammette tutta la sua preoccupazione e delusione:

    “Sono rattristato perché sono stato uno di quelli andati in vari posti per chiedere i voti necessari a far diventare il Brasile sede dei Mondiali. Poi, quando ci siamo guadagnati il diritto di ospitare la Coppa, abbiamo passato 4 anni facendo altre visite. Ora è difficile spiegare perché ci troviamo in questa situazione, ma abbiamo avuto abbastanza tempo a disposizione”.

    In effetti l’impegno di Pelè nel promuovere e fare in modo che la candidatura del Brasile come location per i Mondiale 2014 andasse a buon fine è stata totale. ‘O Rey ha messo il suo volto e la sua onorabilità per riportare il grande calcio mondiale nel suo paese e quanto sta accadendo, siamo sicuri che lo ferisce nel profondo come dal profondo è nata la sua voglia di credere nella rinascita del Brasile attraverso questo evento.

    Pelè | © Foto Web
    Pelè | © Foto Web

    Intanto le istituzioni brasiliane iniziano a diramare qualche dato per rendere noto il procedere dell’organizzazione. Brasile 2014 come ogni evento straordinario di questo tipo avrà bisogno di una vera e propria forza di polizia a parte per garantire la sicurezza, sia degli appartenenti alle varie nazionali (calciatori, accompagnatori, sponsor,etc etc) e sia per tifosi e turisti che andranno a vedere la rassegna.

    Brasil 2014 sullo sfondo Rio de Janeiro | 6copy; Foto Web / Il Pallonaro
    Brasil 2014 sullo sfondo Rio de Janeiro | 6copy; Foto Web / Il Pallonaro

    A Rio de Janeiro, il Segretario straordinario per la sicurezza nei grandi eventi, Andrei Rodriguez ha reso noto che:

    “Saranno circa 100 mila gli uomini delle forze dell’ordine mobilitati per garantire la sicurezza durante i Mondiali in Brasile. Alla Confederations Cup abbiamo utilizzato 50 mila uomini, per la Coppa del mondo contiamo di impiegarne il doppio”.

    Le risorse umane per raggiungere un simile numero di persone preposte a tale scopo saranno prese dalla polizia civile, militare e stradale, oltre che da elementi della forza nazionale.

    Il fatto che siano necessarie tali sforzi per la sicurezza fa da contrappeso alle misure che il Governo brasiliano vuole adottare per facilitare l’ingresso nel paese sudamericano. Infatti saranno agevolati, con particolari provvedimenti, i rilasci degli appositi visti temporanei per i tifosi stranieri che visiteranno il Brasile durante la competizione.

    Ad annunciarlo è stato il Ministro degli Esteri Luiz Alberto Figueiredo davanti alla Commissione Esteri del Senato:

    ”Abbiamo deciso di fornire visti speciali e temporanei per tutti i tifosi che verranno in Brasile. Saranno emessi in maniera gratuita e prioritaria nelle nostre ambasciate e consolati all’estero”.

    Insomma man mano che Brasile 2014 si avvicina ci si rende sempre più conto di come la macchina organizzativa sia complessa e di come un paese come il Brasile che sta attraversando un periodo di crisi notevole stia facendo di tutto per presentarsi al meglio per un appuntamento che lo porterà alla ribalta mondiale.

  • Brasil 2014: lavori in ritardo, Joseph Blatter preoccupato

    Brasil 2014: lavori in ritardo, Joseph Blatter preoccupato

    L’estate scorsa mentre si giocava la Confederation Cup vedendo le immagini delle zone attigue agli stadi della rassegna avevamo avuto un leggero sospetto che in Brasile la preparazione al Mondiale prossimo non fosse proprio una marcia spedita. Tuttavia il paese sudamericano stava attraversando un momento difficile, c’erano proteste pesanti ed una crisi spaventosa. Poi le parole del Presidente brasiliano e alcune riforme avevano iniziato a tranquillizzare un po’ l’ambiente, crisi e proteste di piazza sono rimaste, ma più soft.

    Sono passati più di sei mesi e sono trapelate indiscrezioni, per qualche tempo smentite, riguardanti i preparativi di Brasil 2014 poco rassicuranti. Intervistato da France Football, Joseph Blatter ha rilasciato alcune dichiarazioni che hanno lasciato perplesso l’ambiente, mostrando grande preoccupazione anche dal massimo esponente della F.I.F.A.

    I lavori in Brasile sono molto in ritardo, basti pensare che 4 anni fa in questo periodo, in Sudafrica, la situazione era migliore“.

    Insomma una vera e propria stilettata agli organizzatori, e pensare che lo stesso Joseph Blatter appena pochi giorni fa e il presidente Dilma Rousseff avevano assicurato: “Brasile 2014 sarà l’edizione dei Mondiali di calcio più spettacolare di sempre”.

     

    Il Presidente brasiliano Dilma Rousseff e Joseph Blatter | © Fabrice Coffrini / Getty Images
    Il Presidente brasiliano Dilma Rousseff e Joseph Blatter | © Fabrice Coffrini / Getty Images

    Sarà sicuramente un evento spettacolare e se lo augurano altrettanto sicuramente le varie emittenti televisive che hanno sborsato fior di milioni per accaparrarsi i diritti di trasmissione in diretta delle partite, tuttavia la preoccupazione serpeggia, soprattutto per quanto riguarda la situazione di Curitiba.

    L'Arena da Baixada, lo stadio di Curitiba, situazione poco prima di Natale | © Shaun Botterill / Getty Images
    L’Arena da Baixada, lo stadio di Curitiba, situazione poco prima di Natale | © Shaun Botterill / Getty Images

    L’Arena da Baixada (che ospiterà, o meglio dovrebbe ospitare tre partite della fase a gironi, Iran-Nigeria, Honduras-Ecuador e Algeria-Russia) è quella che appare più in difficoltà.

    Il discorso riguarda i finanziamenti per i lavori nello stadio, che arrivano con il conta gocce e rallentano così la messa in opera. Una soluzione curiosa potrebbe arrivare dalla rete, o meglio da uno sponsor che opera in rete. Si tratta di AshleyMadison.com, popolare sito specializzato in incontri extraconiugali che sarebbe disposto a finanziare i lavori per ultimare lo stadio di Curitiba.

    La candidatura alla sponsorizzazione arriva direttamente da  Eduardo Borges, direttore di AshleyMadison per il Brasile.

    Noi siamo lontani dalle ipocrisie, gli infedeli aumentano sempre di più e abbiamo un iscritto ogni 9 secondi. Curitiba è la nostra quarta città per numero di contatti, non può perdere il Mondiale. Sponsorizzare lo stadio sarebbe un affare”.

    La F.I.F.A. avrebbe già dato parere positivo all’accordo ma ovviamente vuole far rientrare la sponsorizzazione, come tutte le altre, sotto l’ala protettrice e sotto gli accordi commerciali del massimo organo calcistico. In poche parole nessun nome abbinato allo sponsor per lo stadio e ovviamente pagamento delle competenze come gli altri sponsor.

    Un Mondiale è un’occasione, e noi lo sappiamo bene, per un paese di rifare buona parte degli impianti sportivi ed avere un rilancio economico da una competizione che porta un enorme flusso di capitali freschi da turismo e indotto nelle città coinvolte, pertanto in un modo o nell’altro Brasil 2014 non può steccare, soprattutto per il Brasile stesso.

  • Issa Hayatou eletto per la quinta volta Presidente della CAF

    Issa Hayatou eletto per la quinta volta Presidente della CAF

    Issa Hayatou, camerunense di 66 anni, è stato eletto per la quinta volta consecutiva alla presidenza della CAF, la confederazione calcistica africana. Pertanto il dirigente del Camerun riesce a conservare saldamente la sua preziosa e renumerativa poltrona da oltre 25 anni. Del resto, non è un caso che i dirigenti della FIFA mantengano il loro posto di comando per un tempo così lungo e che la loro leadership diventi in alcuni casi quasi inattaccabile. La FIFA raccoglie nella sua organizzazione planetaria ben 209 paesi, più dell’ONU e della NATO e le cariche dei suoi dirigenti spesso hanno una durata più lunga persino di un papato e di una legislatura di un paese democratico. Oltretutto alcuni dei suoi dirigenti resistono a perentori cambi di governi, colpi di stato, dittature e ai cambiamenti degli scenari politici più vari.

    Issa Hayatou insieme a Blatter | ©Getty Images
    Issa Hayatou insieme a Blatter | ©Getty Images
    D’altra parte molto spesso gli alti dirigenti della FIFA e delle loro consorelle sono indagati per reati vari e molte volte risultano anche colpevoli, ma non c’è modo per farli destituire dalla loro carica e far decadere la loro leadership. Issa Hayatou è di Garoua, la maggiore città incastonata nel nord del Camerun ed è figlio di un sultano locale. La sua famiglia gode di pesanti influenze nella vita politica del Camerun ed uno dei suoi fratelli, Sadou Hayatou, è stato anche Primo ministro del paese. Issa Hayatou è stato Presidente della federazione calcistica camerunense dal 1986 al 1988, anno in cui si insediò alla guida della CAF. Ha contribuito allo sviluppo e alla modernità del calcio africano, ampliando le partecipanti alla stessa Coppa d’Africa e conferendo un maggior peso politico al proprio continente nell’ambito delle considerazioni della FIFA.

    Nel novembre del 2010, ad ogni modo, il giornalista e scrittore inglese Andrew Jennings lo ha tirato in ballo nello scandalo della cessione dei diritti televisivi e della vendita dei biglietti per la Coppa del Mondo in Sud Africa del 2010. Hayatou è stato coinvolto nello scandalo insieme al brasiliano Teixeira, che nel suo curriculum vanta anche di aver sposato la figlia di Havelange, e al Presidente del Conmebol (la confederazione calcistica sudamericana) Nicolas Leòz. Accuse fondate e rimarcate dalle prove raccolte dallo stesso Jennings e dal fallimento della ISL, la società concessionaria che gestiva il management della FIFA e quindi sorprendentemente finita in bancarotta. Nel maggio del 2011, invece, è stato il Sunday Times a rincarare la dose nei confronti di Hayatou, accusato di corruzione per aver ricevuto un milione e mezzo di dollari per votare a favore della candidatura del Qatar per l’organizzazione della Coppa del Mondo del 2022.

    Accuse che comunque non hanno spaventato Hayatou, né tanto meno ne hanno sminuito il suo potere e le sue influenze. Nel 2012, infatti, Hayatou ha fatto votare un emendamento in seno alla CAF in cui vietava di candidarsi per le elezioni a Presidente della stessa Confederazione a quei rappresentanti che non appartenessero al Comitato Esecutivo. Pertanto Hayatou ha vinto le elezioni del 2013, partecipando alla corsa elettorale praticamente da solo, senza rivali effettivi. Jacques Anouma, infatti, il suo virtuale concorrente, non era un membro del Comitato Esecutivo e quindi la sua candidatura è stata scartata a priori. Potenza del calcio e della FIFA, l’organizzazione calcistica mondiale i cui poteri non conoscono confini.

  • Blatter si arrende. Il Mondiale per Club apre al goal line technology

    Blatter si arrende. Il Mondiale per Club apre al goal line technology

    Sarà stata colpa del gol di Muntari o semplicemente la Fifa ha deciso di stare al passo con il tempo? Per l’imminente Mondiale per Club, che partirà il 6 dicembre e finirà dieci giorni dopo, la massima organizzazione al mondo in ambito calcistico ha deciso di introdurre il Goal Line Technology che permetterebbe di evitare casi di gol fantasma e si eviterebbero “incidenti arbitrali” come quello avvenuto a San Siro nel finale della scorsa stagione con il ghanese autore della rete poi non concessa inspiegabilmente dal direttore di gara nonostante la palla fosse entrata quasi di un metro. Un calcio alla tradizione e alla rigidità di Blatter, che dopo anni di lotte contro la tecnologia sembra aver effettuato un passo indietro a favore della stessa. Passerà l’esame il Goal Line Technology?

    TRENTALANGE – L’ex fischietto italiano fa parte della commissione che rappresenta i direttori di gara della Fifa in Giappone. Alfredo Trentalange ha così commentato questa grossa novità “Questo torneo sarà importante perché per la prima volta sarà sperimentata ufficialmente la goal line technology, per stabilire nei casi di goal-non goal se il pallone abbia o meno superato interamente la linea di porta”.

    Mondiale per Club
    Il Goal Line Technology verrà utilizzato al Mondiale per Club © Fabrice Coffrini/AFP/Getty Images

    DI COSA SI TRATTA – Il Goal Line Technology non è altro che un sistema per permettere ai direttori di gara di rilevare quando il pallone varca completamente la linea di porta. Questo tipo di tecnologia si divide in due modalità, il GoalRef e l’Hawk-Eye. Il primo sistema è già stato provato nel campionato danese con buoni risultati e funziona tramite sensori posti nei due pali della porta e chip nella pallone da gara. Quando la sfera oltrepassa il campo magnetico formato dai due sensori posizionati nei due legni, il chip manda un segnale ad un computer che conferma il gol. Il secondo sistema, dagli amanti dello sport in generale è conosciuto più come “Occhio di Falco“, utilizzato nel cricket e soprattutto nel tennis. Tramite quattro o più telecamere posizionate in vari punti dello stadio, viene ricostruita la posizione precisa della palla. Secondo gli sviluppatori, questo sistema ha un errore massimo di 3.6 millimetri.

    Chissà se anche nel calcio, la tecnologia possa aiutare i direttori di gara ad evitare errori grossolani. Il sistema è ancora in via sperimentale, ma se dovesse dare risultati positivi, non viene escluso che possa essere utilizzato presto in tutte le competizioni europee. La curiosità è tanta, il Mondiale per Club è alle porte e visto le squadre che almeno inizialmente prenderanno parte alla competizione, la voglia di conoscere questo sistema, sarà un incentivo in più per guardare le gare.

  • Platini apre alla Champions a 64 squadre dal 2014

    Platini apre alla Champions a 64 squadre dal 2014

    Ben presto la Champions League, per come è attualmente strutturata, potrebbe non esistere più e venir sostituita da un torneo a 64 squadre (anzichè 32, ndr) che eliminerebbe, contestualmente, l’Europa League a partire dal 2014. A discuterne è il presidente dell’Uefa Michel Platini a margine di un’intervista al quotidiano francese Ouest-France, affermando che il dibattito è in corso e che entro il 2014 verrà presa una decisione in merito alle competizioni europee del periodo 2015-2018: work in progress, insomma.

    Se l’eventuale allargamento della competizione più prestigiosa è un’ipotesi in via di perfezionamento, un altro provvedimento “nuovo” ha già conosciuto sperimentazione ossia l’introduzione dei due giudici di porta a coadiuvare maggiormente i direttori di gara al fine di limitarne sviste ed errori e, dunque, lo stesso Michel Platini che commenta i risultati finora raggiunti: “i cinque arbitri sono usati in Champions e nel campionato italiano e che li ha adottati ne è contento”, sottolineando anche la necessità che il campionato francese apra a quest’innovazione proprio in virtù del semplice principio “quattro occhi in più vedono meglio”. Una soluzione che, secondo Michel Platini trova conforto anche nel risparmio in termini di costi, se confrontata rispetto all’introduzione di meccanismi tecnologici che segnalino i gol fantasma.

    Platini apre alla Champions a 64 squadre dal 2014
    Platini apre alla Champions a 64 squadre dal 2014 | © LIONEL BONAVENTURE/AFP/Getty Images

    In tal senso, il presidente Uefa si contrappone all’idea del  numero uno della Fifa Joseph Blatter, che qualche tempo fa aveva rimarcato come l’adozione dei giudici di porta comportasse un incremento dei costi. Platini, invece, sottolinea il “differenziale” molto ampio tra le due diverse soluzioni snocciolando cifre: alla luce dei 78 stadi delle competizioni Uefa, il costo dell’introduzione dei giudici di area è pari a 2,3 milioni di euro, mentre l’adozione della “tecnologia” comporterebbe una spesa di 32 milioni di euro per il primo anno e di 54 milioni per cinque anni.

    Sempre in tema di “riforme”, Platini analizza anche un altro discusso aspetto connesso ai regolamenti arbitrali attualmente in vigore, ossia la triplice punizione sui falli da ultimo uomo: espulsione, calcio di rigore e squalifica a seguito del cartellino rosso rimediato. Un provvedimento “eccessivo” secondo il numero uno dell’Uefa che, in tal senso, si uniforma anche al giudizio espresso  dall’Associazione italiana arbitri: secondo Michel Platini, infatti, potrebbe essere ridotta la rigidità del fallo da ultimo uomo, prevedendo la punizione con cartellino giallo piuttosto che cartellino rosso, in modo da “ammorbidirne” la portata ed evitare di stravolgere gli equilibri della gara, compromettendone l’esito per la formazione che subisce il provvedimento. Su questo argomento, come rivela Platini, sono d’accordo anche le commissioni Fifa e Uefa mentre, al momento, non lo è l’International Board, anche se non è escluso che “le cose potrebbero evolversi ed andare verso l’abolizione di questa regola”.

    Dopo aver discusso di regole ed innovazioni, Platini si sofferma su un’altra questione di attualità considerando la prossima assegnazione del Pallone d’Oro: in tal senso, il principale candidato (e quasi certo vincitore) è Leo Messi che, così, potrebbe aggiudicarsi il prestigioso premio per la quarta volta consecutiva, battendo il record detenuto finora proprio da Platini che, da giocatore, lo vinse nell’edizione 1983, 1984, 1985. Ma, a tal proposito, Platini mostra la massima “sportività” nei confronti di Messi riconoscendo che “i record sono fatti per essere battuti, se vincerà il Pallone d’Oro sarà perchè l’avrà meritato”.

  • Gol fantasma, la Fifa dice si alla tecnologia

    Gol fantasma, la Fifa dice si alla tecnologia

    Niente più polemiche sui goal fantasma da oggi in poi dato che la Fifa ha ufficialmente adottato l’occhio di falco, chiamato Hawk-Eye, ed il GoalRef, due sistemi che verranno installati per porre fine al problema del goal-non goal. Per poter decidere se il pallone ha superato o no la linea di rete non ci saranno più solamente gli arbitri di linea ma anche appunto questi due oggetti tecnologici considerati infallibili.

    Questi nuovi metodi sarnno utilizzati per la prima volta durante il Mondiale per Club che si disputerà in Giappone dal 6 al 16 dicembre per poi procedere all’inserimento nei vari campionati. Il tutto però, come è stato più volte sottolineato, ha dei costi non indifferenti: si parla infatti di una spesa che tocca i 250.000 dollari per ogni stadio e soprattutto, dopo l’installazione, vi sarà un periodo di rodaggio per poter verificare che tutto funzioni alla perfezione.

    I sensori devono essere al proprio posto, la triangolazione deve essere precisa altrimenti il pallone non verrà individuato, il campo magnetico deve sostenere il tutto e le telecamere non devono registrare zone d’ombra: insomma il tutto ha un costo elevato ed inoltre bisogna lavorarci anche dopo averlo installato altrimenti non servirebbe a nulla.

    FIFA President Sepp Blatter gestures on
    Blatter © FABRICE COFFRINI/AFP/GettyImages

    Nel frattempo i vari Paesi hanno spiegato la loro posizione in merito a questi due nuovi metodi tecnologici anti goal fantasma: l’Inghilterra sembra la più entusiasta ed ha dichiarato di voler inserire il tutto già dai primi giorni di gennaio. La Spagna vorrebbe seguire l’Inghilterra ma il problema principale è la mancanza di soldi e quindi preferisce aspettare, mentre l’Italia non si è ancora schierata ne a favore ne contro.

    Quel che è certo è che come si stanno scontrando Blatter e Platini, si scontreranno tanti altri e soprattutto, visto che il presidente della Uefa ha dichiarato di essere contro ai due oggetti tecnologici, il problema che sorge è il seguente: se un paese deciderà di inserire i meccanismi per il proprio campionato mentre in Champions League si rimarrà ancora indietro, quale delle due verrà utilizzata negli stadi dove saranno installati gli occhi di falco? Ed infine, la cosa che fa riflettere tutti è che Fifa ha richiesto un’assicurazione contro gli errori, fatto che pone attenzione e fa meditare tutti sull’acquisto e l’installazione di Hawk-Eye e GoalRef.

  • Simone Farina diventa community coach dell’Aston Villa

    Simone Farina diventa community coach dell’Aston Villa

    Simone Farina trova squadra. Purtroppo per lui non si tratta di un ruolo da giocatore e soprattutto, nessun club italiano si è interessato. Dovrà emigrare in Inghilterra, patria del fair play. E’ costata caro al buon ex terzino del Gubbio la denuncia della tentata combine ai suoi danni nel 2011, che ha fatto scoppiare poco dopo lo scandalo scommesse che continua ad investire il calcio italiano. Farina ripartirà da Birmingham, esattamente dall’Aston Villa che ha inserito il 30enne nello staff tecnico societario come community coach. Dovrà insegnare ai bambini educazione e lealtà, portando la sua esperienza personale alle giovani promesse del club che un giorno potranno ritrovarsi nella sua stessa situazione. Ci si augura di no!

    Termina così la carriera da giocatore di Farina, cresciuto nelle giovanili della Romae a lungo in giro per i campi dell’ex Serie C1 e Serie B. In estate ha rescisso il contratto con il Gubbio anticipatamente, motivando la scelta come la voglia di lasciare il calcio giocato (anche se questa dichiarazione lascia un po di dubbi, vista la ricerca continua di una società fino a fine mercato).

    Simone Farina
    Farina, lascia il calcio giocato ed entra nello staff tecnico dell’Aston Villa © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Contento il Presidente della Fifa, Joseph Blatter, che si dice orgoglioso di Simone, dandogli i migliori auguri per la sua nuova avventura. Stessa opinione per il segretario generale dell’Interpol, Ronald Noble, dichiarando “Ci congratuliamo con l’Aston Villa per aver preso l’uomo che ha saputo dire no” e aggiungendo “Per i ragazzi Farina dovrebbe essere importante come Lionel Messi o Cristiano Ronaldo“. Parole importanti che renderanno orgoglioso l’ex giocatore del Gubbio che rinunciando a 200 mila euro per una combine contro il Cesena, ha ricevuto apprezzamenti da tutto il mondo.

    Farina ha un nuovo scopo nella vita “trasmettere la mia esperienza perchè questo è uno sport che ispira molti. Un anno fa non pensavo che la mia vita potesse prendere questa direzione ma sono felicissimo di poter dare il mio contributo all’Aston Villa“. In tutto questo rimane l’amarezza di aver perso un altro elemento importante del calcio italiano, non tanto dal punto di vista tecnico, ma da quello umano. Una persona che, con il suo gesto, è stata capace di tenere ancora in vita la reputazione del nostro campionato nel mondo, ormai crollata al minimo sindacale.

    Inequivocabili le parole del giornalista Mario Sconcerti, che attraverso il suo spazio sul sito del Corriere della Sera, non le manda di certo a dire alle società italiane che hanno abbandonato completamente Farina, quasi come fosse una spia, un nemico, uno estraneo a loro. E soprattutto porta a galla dei dubbi. Perché mai Antonio Conte, che nel periodo incriminato non allenava ancora la Juve (e non aveva ancora l’appeal di adesso), avrebbe dovuto denunciare tutta la sua squadra? Perché condannarlo per omessa denuncia? Perché obbligarlo a cambiare mestiere? Il risultato finale sarebbe stato quello di essere escluso da tutto e tutti. L’opinionista di Sky conclude con parole forti su Conte “Ora è due volte eroe: per aver taciuto e per aver scontato una pena che a questo punto non meritava“.

    Non resta che augurare un grosso in bocca al lupo a Simone Farina per il suo nuovo ruolo e complimentarsi anche con l’Aston Villa per la scelta fatta. Good luck Farina!

  • Blatter su Twitter riapre alla tecnologia contro gol fantasma

    Blatter su Twitter riapre alla tecnologia contro gol fantasma

    Ricredersi, a volte, può essere un segno di intelligenza, capacità di rivalutare e considerare le proprie idee nell’ottica dei tempi che cambiano e delle necessità che devono adeguarsi al progresso. Tutto questo si è concretizzato nel Twit di Joseph Blatter, dopo il gol di Devic annullato all’Ucraina nell’ultima partita del girone D contro l’Inghilterra e che, di fatto, ha condizionato le possibilità di qualificazione ai quarti dei padroni di casa: “dopo la partita di ieri sera, la tecnologia per la linea di porta non è più un’alternativa ma una necessità“.

    Un messaggio che, in verità, il massimo esponente del calcio mondiale porta avanti già dal 2010, l’anno dell’ improvvisa svolta “modernista” per lui, dal più ottuso conservatorismo all’apertura tecnologica, proprio per scongiurare i problemi legati ai gol fantasma. In quell’occasione, la scintilla che aveva indotto il suo cambio di impostazione era stata la rete di Frankie Lampard annullata all’Inghilterra ai mondiali Sudafricani e, da allora, Joseph Blatter è diventato più aperto all’applicazione del progresso tecnologico, dichiarando – qualche mese fa – che la rivoluzione tecnologica non può attendere a lungo.

    Dai Mondiali 2010 agli Europei 2012, in realtà, un cambiamento è stato fatto ma, a quanto pare, non è stato sufficiente a garantire una riduzione delle sviste: in Ucraina-Inghilterra, infatti, era presente il giudice di linea e, nonostante ciò, non si è stati in grado di valutare che la rete dei padroni di casa era regolare, così come ha poi confermato anche il responsabile Uefa degli arbitri Pierluigi Collina definendolo come “un errore di pochi centimetri”.

    Anche l’introduzione dei due arbitri di porta non è stato un “avvento” semplice nel calcio restìo al cambiamento (con la stagione di prova iniziale in Europa League e, poi, con l’estensione alla Champions League ed a Euro 2012, ndr)  ma, allo stato dei fatti, si è rivelato insufficiente proprio perchè continua ad affidarsi al fattore umano e, pertanto, soggetto ad errore per sua stessa natura: moltiplicare gli “occhi” può ridurre la probabilità di svista ma non azzerarla.

    Tutto risolto, dunque? No, sarebbe troppo semplice. Infatti, se da un lato il presidente Fifa è ormai favorevole sostenitore dell’applicazione della tecnologia a supporto degli arbitri, dall’altro lato il presidente Uefa Michel Platinì è contrario a tutto ciò, preferendo affidarsi esclusivamente ai “potenziamenti di organico arbitrale”, ossia ai giudici di linea, così come aveva confermato anche dopo il gol annullato a Muntari dopo Milan-Juventus del campionato italiano.

    Si preannuncia, dunque, uno scontro “ideologico” ai piani alti, che potrebbe iniziare ufficialmente già dal prossimo 2 Luglio, quando l‘Ifab si pronuncerà sulla questione-tecnologia in occasione della riunione straordinaria in programma.

    Sepp Blatter | © MIGUEL ROJO/AFP/GettyImages)

    Nonostante la rigidità di Platinì, però, la sperimentazione della tecnologia applicata al calcio sta continuando senza intoppi dallo scorso mese di Marzo ed, allo studio, si hanno due alternative valide, basate su diverse impostazioni.

    La prima è il cosiddetto “Hawk-Eye“, tradotto come occhio di Falco, già utilizzato nel tennis, che basa il suo funzionamento sul riconoscimento ottico attraverso le telecamere; la seconda alternativa, invece,  è la Goal Ref che utilizza il pallone con all’interno un microchip.

    Il pensiero “retrogrado” di Michel Platinì, dunque, potrebbe esser costretto a cedere il passo al cambiamento, facendo buon viso a cattivo gioco per non intaccare il sodalizio con Blatter: ubi maior, minor cessat.

  • Blatter vuole abolire i calci di rigore

    Blatter vuole abolire i calci di rigore

    La roulette dei rigori, la lotteria dagli undici metri, l’epilogo di gare infinite ed estenuanti, la conclusione di finali epiche, rimaste nella Storia del calcio e nella mente dei tifosi, vincitori e vinti: tutto questo, secondo il presidente della Fifa Joseph Blatter, “snaturerebbe il calcio” facendone perdere l’essenza, al punto che la stessa Fifa starebbe seriamente vagliando ipotesi alternative, per introdurre un diverso regolamento nel caso di gare ad eliminazione diretta, inserendo l’eventuale innovazione nel pacchetto “Calcio 2014”, un insieme di cambiamenti in fatto di regolamento finalizzato ad un restyling del calcio, anche se eventuali soluzioni alternative non sarebbero di immediata applicazione.

    Un annuncio-shock, a margine del 62esimo congresso dell’Organizzazione calcistica mondiale in corso a Budapest, che – se venisse realmente confermato – muterebbe nello scenario calcistico l’impostazione stessa delle gare che, soprattutto nel caso delle finali, è fortemente influenzato dalla presenza dei rigori: temuti dalle squadre tecnicamente più forti e, soprattutto, da chi fatica a  reggere la pressione di quel tiro dagli undici metri, l’ansia della rincorsa, la preparazione al tiro, lo sguardo al portiere, la scelta della direzione, l’esecuzione, l’esito inappellabile. I rigori, pur nel loro brutale sentenza, sono parte essenziale della gara, imprescindibili nell’immaginario collettivo, al punto da ispirare poeti e cantautori, da Umberto Saba a Francesco De Gregori.

    In ordine cronologico, l’ultima finale decisa ai calci di rigore è stata quella di Champions League, all’Allianz Arena di Monaco di Baviera, sancendo la sconfitta dei padroni di casa tedeschi contro il Chelsea di Roberto Di Matteo, mostrando umori totalmente opposti, dalla gioia irrefrenabile di Didier Drogba, ultimo rigorista dei blues che ha regalato di fatto la vittoria, alla delusione cocente di Schweinsteiger, “responsabile” dell’errore fatale dei bavaresi. Bayern-Chelsea, ma non solo: la storia del calcio è zeppa di episodi e protagonisti legati alla sequenza dei calci di rigore finali. Fra le più emozionanti, scontato ricordare la finale del Mondiale 2006 fra Italia e Francia, conclusasi con la perfetta sequenza di rigori calciati dagli Azzurri, ed il tiro vincente di Fabio Grosso ed il suo urlo incredulo, con gli occhi spalancati a celebrare la gioia per quel momento, impresso indelebilmente nella memoria di tutti gli italiani.

    Joseph Blatter | © FABRICE COFFRINI/AFP/GettyImages

    Quella straordinaria vittoria Azzurra fu una gioia tanto intensa anche perchè arrivò dopo anni di grandi delusioni legate alla roulette-rigori per la nostra Nazionale, dalla semifinale del mondiale di Italia ’90 in cui gli Azzurri persero contro l’Argentina al San Paolo di Napoli, alla finale mondiale persa nel 1994 contro il Brasile, con Arrigo Sacchi in panchina, ed il celebre rigore calciato alle stelle dal “divin codino” Roberto Baggio, all’eliminazione nei quarti di finale nei mondiali di Francia ’98 ad opera della stessa Francia padrona di casa.

    Dal tetto del mondo alla delusione più bruciante, la lotteria dei rigori può essere crudele e frustrante, ma anche esaltante, ancor più di una vittoria ottenuta nei tempi regolamentari perchè ad essa è connessa l’attesa spasmodica, la tensione che taglia il fiato, i brividi di emozioni irripetibili.

    Pensare di cambiare le regole, dunque, priverebbe il calcio di tutto questo e rischierebbe di rendere meno intense le notti magiche delle grandi competizioni: non sempre il “nuovo” è meglio del presente.

  • Indennizzo ai club per gli infortuni in Nazionale

    Indennizzo ai club per gli infortuni in Nazionale

    L’Esecutivo Fifa ha deciso di riconoscere un indennizzo ai club per quei calciatori che subiranno infortuni durante le partite con le rispettive nazionali. Si conclude così una diatriba che proseguiva da tempo immemore. La norma, dopo l’approvazione del Congresso Fifa in programma l’ultima settimana di maggio, entrerà in vigore dal prossimo settembre, al via della nuova stagione. Negli ultimi tempi in Italia si era registrata una situazione di tensione fra il presidente del Napoli De Laurentiis e la nazionale uruguaiana riguardo l’impiego del “matador” Cavani. La Celeste era fra l’altro recidiva, dopo il caso Forlan, infortunatosi a inizio ottobre.

    Se da un lato i club possono esultare, dall’altra non faranno salti di gioia per la norma riguardante le Olimpiadi.

    INDENNIZZO AI CLUB – Per l’ufficialità dovremo attendere circa due mesi. In ogni caso, salvo clamorosi colpi di scena dell’ultimo minuto, la stagione 2012-2013 rappresenterà l’anno zero per i rapporti fra club e nazionali. Ogni giocatore impegnato in un incontro internazionale sarà coperto da una speciale polizza assicurativa. Se malauguratamente dovesse infortunarsi, la società di appartenenza riceverà un indennizzo proporzionale all’entità dello stop subito dal calciatore. Oltre alla gravità dell’infortunio, la copertura assicurativa terrà conto dello stipendio annuale percepito dal giocatore.

    joseph blatter | © FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images

    OLIMPIADI – Prima la carota e poi il bastone. In sintesi possono essere riassunti così i due provvedimenti presi dalla Fifa. Infatti l’organismo, che ha come presidente Joseph Blatter, ha accontentato con l’indennizzo ai club in merito alle Olimpiadi di Londra, ha stabilito che gli stessi saranno obbligati a lasciar partire i propri under-23, qualora quest’ultimi venissero convocati dalle rispettive nazionali per disputare i Giochi.

    EPISODIO MESSI – Famoso l’episodio che vide protagonista il Barcellona e Lionel Messi, futuro Pallone d’oro, quando nel 2008 scoppiò un incidente diplomatico tra la società bluagrana e l’Albiceleste. Gli spagnoli ricorsero persino al Tas, che si pronunciò favorevole ai catalani. Alla fine prevalse la volontà del giocatore e il Barca lasciò partire l’argentino.