Tag: josè mourinho

  • Ibrahimovic giura fedeltà al Milan e snobba il Real

    Ibrahimovic giura fedeltà al Milan e snobba il Real

    Al Milan Ibrahimovic si sente a casa. L’attaccante svedese non ha alcuna intenzione ad abbandonare i rossoneri al termine di questa stagione. Smentite quindi le voci dell’iberico El Confidencial, che dava il bomber di Malmoe lontano dal Diavolo nel prossimo futuro. Niente Spagna, niente Real, Ibra resta a Milanello. Salvo colpi di sorpresa, Jose Mourinho dovrà puntare su un altro top player per l’obiettivo dichiarato della stagione 2012-2013, la Champions League. Nel frattempo il Milan si appresta a vivere una serie di addii eccellenti. Da Van Bommel a Nesta, fino all’olandese Seedorf.

    CASA MIA – Zlatan Ibrahimovic non rinnega la scelta compiuta la scorsa estate, quando dal Barcellona era approdato al Milan. L’obiettivo dello svedese era quello di vincere tutto. Il primo anno è arrivato lo scudetto, nel secondo probabilmente i rossoneri resteranno a bocca asciutta. Nonostante una stagione “fallimentare”, Ibra vuole tornare ad alzare un trofeo. Qui in Italia, con il Diavolo. Nessuna scorciatoia Real quindi, ammesso che possa considerarsi tale. Stando a quanto dichiarato dallo svedese al quotidiano svedese AftonBladet, Mino Raiola potrà stare tranquillo per altri 12 mesi, almeno sul questo fronte.

     

    zlatan-ibrahimovic
    zlatan-ibrahimovic | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    ADDII – Per un Ibrahimovic che resta, ci sono tanti calciatori del Milan pronti a lasciare i rossoneri. Rimanendo in tema Raiola, Van Bommel ha accettato la proposta del Psv per disputare il campionato dell’Eredivisie il prossimo anno. L’olandese classe ’77 torna quindi alle origini, nel club che gli ha permesso di approdare al Barcellona prima e al Bayern Monaco poi. Un altro orange pronto a salutare i rossoneri è Clarence Seedorf, dopo 10 anni e 298 presenze, con due Champions vinte. Probabilmente al numero 10 del Milan verrà offerto un posto all’interno della società, e non è da escludere che un giorno possa arrivare alla panchina della prima squadra. Anche l’avventura di Alessandro Nesta è arrivata al capolinea. Le 36 primavere del calciatore romano hanno convinto i dirigenti di Via Turati a non rinnovare il contratto del difensore centrale. Per lui futuro a stelle strisce. Infatti si fanno sempre più insistenti le voci che vogliono Nesta a un passo dai Red Bull, il club dove milita l’ex stella del calcio europeo Henry.

    RIFONDAZIONE – Per la difesa il nome più gettonato è quello di Acerbi, il giovane centrale del Chievo. A centrocampo invece, dopo l’arrivo a parametro zero di Bakaye Traoré (27 enne mediano del Nancy), sembra fatta per l’approdo di Montolivo (anche lui in scadenza di contratto con la Fiorentina).

  • Mourinho chiama Ibra, Higuain contropartita

    Mourinho chiama Ibra, Higuain contropartita

    Il calciomercato Milan è in fermento. Secondo il sito spagnolo El Confidencial, Jose Mourinho avrebbe contattato Ibrahimovic circa un mese fa. Non una semplice chiacchierata tra amici, ma qualcosa di più. Argomento principale della telefonata il trasferimento del rossonero al Real Madrid. Qui Zlatan riabbraccerebbe il tecnico con il quale forse ha legato maggiormente nella sua carriera da calciatore. Due personalità forti, due tra i personaggi più discussi del calcio, che spesso hanno garantito successi e fama ai propri club. Niente però nel calcio è regalato. Se da una parte c’è la finestra Spagna, dall’altra c’è il club di Via Turati che non vuole farsi trovare impreparato. L’idea è quella di uno scambio alla pari che includa il bomber Higuain ed il brasiliano Kaka.

    TELEFONATA – Le notizie che danno Ibra vicino ai Blancos ormai non destano più sorpresa. Stavolta è El Confidencial a scrivere una nuova puntata di quella che presumibilmente sarà una delle telenovele più gettonate della prossima estate. Durante la chiamata il vate di Setubal avrebbe chiesto allo svedese se fosse disponibile a raggiungerlo in Spagna. Non per vincere una seconda Liga. Ormai quello fa parte del passato. L’obiettivo numero uno del portoghese è vincere la Champions.

    Zlatan Ibrahimovic | © Mark Ralston/Getty Images

    SFIDA – E quale sfida più affascinante per Ibrahimovic, se non quella europea? La stagione al Milan di quest’anno, salvo clamorosi colpi di scena, è da considerarsi fallimentare. Scudetto vanificato con un finale di stagione, eliminati in Champions League ai quarti di finale, senza dimenticare il triste epilogo della semifinale di Coppa Italia allo Juventus Stadium. In primavera il giocatore rossonero aveva dichiarato come la Coppa Campioni per lui non fosse un ossessione. Stesso discorso per il Pallone d’oro. Ma nella bacheca di un fuoriclasse non può mancare il trofeo più ambito da ciascun calciatore. Specialmente se si chiama Zlatan Ibrahimovic. E il Real Madrid potrebbe definitivamente accontentare i desideri celati del bomber di Malmoe.

    SCAMBIO – Che cosa possono offrire i Blancos in cambio al Milan? Soldi, certo. Anche giocatori però. E tra le fila del Real ci sono sia Higuain che Kakà, due pallini, vecchi e nuovi, dell’amministratore delegato rossonero. Da una parte “El Pepita” andrebbe a rimpiazzare il vuoto lasciato dall’attuale capocannoniere della Serie A, mentre Kakà tornerebbe a casa, come il più classico dei revival. In ogni caso la trattativa non appare delle più semplici, anche perché sul bomber argentino c’è da battere la concorrenza di Paris Saint Germain e Juve, mentre per Kakà le porte parigine sono spalancate da tempo.

  • Guardiola lascia il Barcellona, la fine di un’era. Vilanova nuovo allenatore

    Guardiola lascia il Barcellona, la fine di un’era. Vilanova nuovo allenatore

    Tutte le cose hanno un inizio e una fine. E anche per il Barcellona firmato Guardiola è arrivato il giorno dell’addio. Dopo oggi il calcio non sarà più lo stesso. In questi 4 anni abbiamo forse visto la squadra più forte mai esistita. E il merito non può essere attribuito soltanto a un Messi oppure a un Xavi. Il vero Pallone d’oro dei blaugrana sedeva in panchina. Lascia perché non ha più gli stimoli e motivazioni di un tempo. Il presidente Rosell, subito dopo l’addio di Pep, avrebbe dichiarato: siamo fregati. Eccessivo sì, ma del tutto comprensibile. E a chi già iniziava a scommettere sul nuovo allenatore del Barcellona sarà rimasto spiazzato dall’annuncio di Rosell. Il prossimo anno Messi e compagni saranno guidati da Tito Vilanova, il vice del tecnico spagnolo.

    MI FERMO – Guardiola ha detto basta. Lascia la panchina del Barca che in questi anni aveva trasformato nella squadra più forte di sempre. Mancano gli stimoli, le motivazioni per andare avanti. Niente Milan, né Inghilterra, né qualunque altro club. Il tecnico spagnolo starà fermo per un po’. Quanto? Non si è dato scadenze o limiti predefiniti. Il suo è un arrivederci. Un anno, sei mesi, neanche lui ora può saperlo. Una cosa però è certa: tornerà. Perché lo ha confermato oggi, e perché lo richiede il calcio.

    L’EREDE – Stupore nella sala del Barcellona quando Rosell e Zubizarreta hanno annunciato il nuovo tecnico per il prossimo anno. Un nome a cui in pochi alla vigilia avevano immaginato. Sarà infatti Tito Vilanova a guidare i blaugrana nel 2012-2013. Scelta coraggiosa da parte della dirigenza spagnola. Definita come “l’unica” dal leggendario portiere spagnolo. In casa Barca si vuole proseguire lungo la strada tracciata  da Guardiola. Chi meglio allora del tecnico in seconda? Non sarà però così semplice. I dirigenti blaugrana lo sanno, come anche Tito. E’ anche vero che il proverbio dice: chi non risica non rosica (leggi Berlusconi-Sacchi).
    Riviviamo i momenti più belli dei quattro anni di Pep.

    joseph guardiola | © LLUIS GENE/AFP/GettyImages

    SUBITO TRIPLETE – Guardiola si presenta al mondo intero conquistando alla sua prima stagione un memorabile triplete. Il duello con il Real Madrid viene stravinto dai blaugrana, che conquistano il successo nella Liga con 9 punti di vantaggio sui Blancos guidati da Juande Ramos (subentrato al tedesco Schuster durante il girone d’andata). Non c’è solo la Liga però. La cavalcata del Barca registra altri due successi. Da una parte la Copa del Rey vinta agevolmente contro l’Athletic Bilbao, dall’altra il successo in Champions League. Roma, la città eterna, ospita la sfida tra il Barca e il Manchester United. Eto’o e Messi firmano il successo, l’Europa conosce i suoi nuovi padroni.

    SGAMBETTO MOU – Al secondo anno sulla panchina del Barcellona, Guardiola conferma di essere un personaggio unico nella storia del calcio. A dicembre 2009 sale sul tetto più alto del mondo. I catalani hanno bisogno di 120′ minuti per avere ragione dell’Estudiantes. Decisivo Messi. Fin troppo semplice il successo in Liga, 99 punti in 38 partite. Abbattuto ogni record. A rovinare la festa blaugrana l’eliminazione dalla Champions League in semifinale contro l’Inter di Mourinho. Una sconfitta però che non avrebbe arrestato la favola catalana.

    ANCORA CHAMPIONS – Nella stagione 2010-2011 arriva il terzo successo consecutivo nella Liga e il secondo trionfo europeo in due anni. Spazzato via il Real Madrid dell’ex nerazzurro Mourinho. Il triplete non si concretizza perché gli eterni rivali Blancos riescono a vincere la finale-battaglia della Copa del Rey.

    LA FINE – Il 2012 è l’anno del declino. L’ultima gioia nel Mondiale per Club contro il Santos di Neymar, letteralmente annichilito. Il nuovo anno solare però conosce un Barcellona stanco, sopratutto mentalmente. La resa nello spazio di tre giorni. Il Camp Nou fa da teatro sia allo scatto del Real di Mourinho nella Liga, sia all’incredibile trionfo del Chelsea. Guardiola sapeva già che questo sarebbe stato l’ultimo anno. E’ stato di parola anche questa volta.

    Il video della conferenza stampa d’addio di Pep Guardiola al Barcellona

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  • Champions Real Madrid, maledizione Mourinho

    Champions Real Madrid, maledizione Mourinho

    Spesso binomio vincente, Champions Real Madrid è un matrimonio che non s’ha da fare. L’eliminazione di ieri contro il Bayern ha confermato la tendenza negativa di questi ultimi anni. Una sconfitta cocente per tutto il tifo madrileno, che dopo la doppietta di Cristiano Ronaldo si sentiva già all’Allianz Arena per la finale. Mourinho pregustava la sua terza Champions. Sogno durato soltanto lo spazio di pochi minuti, spento implacabilmente dall’olandese Robben, ex di turno. Per il tecnico portoghese l’unico aspetto positivo è forse il declino del Barca. I blaugrana, dopo il double dello scorso anno, stanno attraversando forse il momento più difficile da quando Guadiola è diventato l’allenatore della prima squadra.

    ULTIMA FERMATA – Destino o maledizione che sia, il Real Madrid non riesce ad andare oltre la semifinale. In questi due anni in Spagna, mister “Champions”, all’anagrafe José Mourinho, non è riuscito a riportare i Blancos ai fasti di un tempo. L’anno scorso l’eliminazione era arrivata dopo un Clasico thrilling, reso celebre più dai porqué del portoghese a fine partita che per lo spettacolo offerto in campo. Dodici mesi più tardi, e svariati milioni spesi in estate, risultato identico. Stavolta però il sapore della sconfitta è più amaro, perché il Bayern sembrava, sulla carta, ampiamente alla portata del Real. Si aggiorna anche il triste ruolino di marcia del vate di Setubal nelle semifinali del massimo torneo continentale: quattro eliminazioni.

    jose mourinho | ©Javier Soriano/AFP/GettyImages

    TOP TEN – Premesso che il record di 9 Champions vinte resterà ancora per qualche anno nelle mani degli iberici, rimane l’incredulità di aver sciupato forse un’occasione unica. Una finale Real Madrid Chelsea avrebbe visto gli uomini di Mourinho logicamente favoriti, anche se in Europa la logica è spesso risultata mancante, sopratutto durante le fasi finali del torneo. Sfuma così in casa Real il successo numero 10 in Champions League. La leggenda può aspettare.

    HEYNCKES – Il destino ha voluto che il giustiziere degli spagnoli fosse proprio il tedesco Jupp Heynckes, il penultimo tecnico ad aver guidato il Real Madrid alla vittoria in Coppa Campioni. Era la stagione 1996-1997, esattamente quindici anni fa, una vita nel mondo del calcio. Allora la squadra madrilena affrontò in finale la Juventus di Marcello Lippi, allora una corazzata in Europa, reduce da un’altra finale persa l’anno prima contro il Borussia Dortmund. I bianconeri dovettero arrendersi al gol di Mijatovic che consentì alle merengues di alzare al cielo la settima Coppa dei Campioni.

    BARCELLONA – L’altra grande di Spagna non sorride, anzi. Il Barcellona oggi si ritrova psicologicamente a pezzi. Né Liga, né Champions, e fra poco più di un mese forse anche senza Guardiola, il tecnico che ha costruito il miracolo blaugrana. Con ogni probabilità i catalani non potranno essere più gli stessi qualora dovessero dire addio al proprio allenatore. Che Clasico o Champions sarà senza questo Barca?

  • Real Madrid – Bayern Monaco 2-1, rigori fatali a Mourinho

    Real Madrid – Bayern Monaco 2-1, rigori fatali a Mourinho

    Sarà il Bayern Monaco a sfidare il Chelsea nella finale di Champions League. Al Bernabeu infatti la squadra di Heynckes la spunta dopo i calci di rigore sul Real Madrid e può così festeggiare il raggiungimento della finale che si giocherà, ironia della sorte, all’Allianz Arena, proprio nell’impianto dei tedeschi dunque. Il tutto nonostante per i madridisti la strada verso la finalissima sembrava spianata già dopo un quarto d’ora grazie alla doppietta di Cristiano Ronaldo, ma i tedeschi sono rimasti aggrappati alla qualificazione grazie al gol di Robben. Da li in poi si è visto un match equilibrato che si è trascinato sino ai rigori dove decisiva è stata la segnatura di Schweinsteiger ma anche le parate del portiere Neuer, bravo a neutralizzare Cristiano Ronaldo e Kaka prima del clamoroso errore di Sergio Ramos.

    Nessuna sorpresa nei due undici iniziali. Il Real parte a razzo e al 5’ sblocca il punteggio: fallo di mani, dubbio, di Alabà in area di rigore e l’arbitro fischia un penalty che Cristiano Ronaldo realizza. Il portoghese però non si ferma qui visto che al quarto d’ora la difesa del Bayern si apre e lui ha la possibilità, servito da Ozil, di entrare facilmente in area di rigore e calciare a rete. Il 2 a 0 suona come una sveglia per i baveresi che con Robben mancano di poco il 2 a 1. Ma il giocatore olandese si rifà al 26’ quando l’arbitro assegna un penalty ai tedeschi: Gomez a centro area viene stretto da due Pepe e dal dischetto si presenta proprio Robben che insacca. Il Bayern si ringalluzzisce e poco dopo Gomez e Ribery mancano di poco il pareggio mentre Robben, proprio poco prima della chiusura della prima frazione si vede respingere una grande punizione da Casillas.

    Nella ripresa le squadre si dimostrano più guardinghe, quasi a non voler rischiare. E di conseguenza latitano le occasioni da rete. Intanto Mourinho si gioca la carta Kakà ma l’unica vera palla gol ce l’ha il Bayern con Gomez che, servito da Robben, spreca incredibilmente. Si va ai supplementari con Heynckes che prova a calare l’asso Muller al posto di Ribery ma accade poco. Solo nel secondo tempo supplementare Kakà perde una buona occasione per calciare a rete e il match si trascina via sino ai calci di rigori.

    Esultanza Bayern Monaco © CHRISTOF STACHE/AFP/GettyImages

    E qui il Real Madrid parte ad handicap visto con Neuer neutralizza sia i penalty di Cristiano Ronaldo che di Kaka. Tuttavia la risposta di Casillas non tarda ad arrivare su Kroos e Lahm. Ma il rigore che dovrebbe sancire la parità viene fallito da Sergio Ramos. Il tiro decisivo è sui piedi di Schweinsteiger che non lo sbaglia: il Bayern cosi vola in quella finale tanto sognata nel proprio stadio. Al Real Madrid, come consolazione, resta la Liga.

    Le pagelle di Real Madrid Bayern Monaco:
    Casillas 6,5: Il suo lo fa sia in partita che ai calci di rigore. Ma non basta.
    Cristiano Ronaldo 6: Parte a mille con un rigore e un gol facile facile. Potrebbe essere la sua serata ma quel rigore fallito pesa come un macigno.
    Kakà 5: Entra per dare la scossa all’attacco madridista e invece spreca una clamorosa palla gol e sbaglia il rigore. Serata da dimenticare.
    Neuer 7: Decisivo con due rigori parati. Basta e avanza per portare i suoi in finale.
    Boateng 7: Gioca come centrale e lo fa con grande sicurezza, lasciando veramente pochissimi spazi agli avversari.
    Robben 7: Imprendibile. Riesce a creare tante palle gol, non sempre sfruttate a dovere, ma ha il merito di siglare il gol su rigore che porterà i suoi ai supplementari.

    Il tabellino:
    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas 6,5; Arbeloa 5, Pepe 5,5, Sergio Ramos 5,5, Marcelo 6; Xabi Alonso 6, Khedira 5,5; Cristiano Ronaldo 6, Ozil 6 (6′ sts Granero 6), Di Maria 5 (30′ st Kakà 5); Benzema 5,5 (1′ sts Higuain sv). In panchina: Adan, Albiol, Coentrao, Callejon. Allenatore: Mourinho 5,5.
    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer 7; Lahm 6,5, Boateng 7, Badstuber 6, Alaba 6,5; Luiz Gustavo 6, Schweinsteiger 7; Robben 7, Kroos 6,5, Ribery 7 (5′ pts Mueller 6); Gomez 6. In panchina: Butt, Rafinha, Contento, Pranjic, Timoshschuk, Olic. Allenatore: Heynckes 7

    La video sintesi della partita:
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  • Ernesto Bronzetti su Mourinho, Tevez, Llorente e Giroud

    Ernesto Bronzetti su Mourinho, Tevez, Llorente e Giroud

    Ernesto Bronzetti, procuratore sportivo e consulente di mercato dei più grandi club europei, è intervenuto su Radio Lombardia nella trasmissione “Falla Girare” per parlare di calcio spagnolo e mercato.

    A proposito della vittoria del Real Madrid sul Barcellona nel “Clasico” della Liga che ha anticipato l’eliminazione dei blaugrana dalla Champions: “La vittoria del Real penso che sia stata quasi determinante per il campionato. Mourinho non si è smentito nemmeno questa volta. Ha innescato una polemica con la stampa sportiva per l’impiego di Fabio Coentrao contro il Bayern Monaco in Champions, gara in cui ha giocato malissimo. E’ stato attaccato e criticato per i 28 milioni di euro spesi e si dava per titolare ieri sera Marcelo. Mourinho, invece, ha preso tutti in contropiede, facendo giocare ancora Coentrao, che è stato uno dei migliori in campo“.

    Su Mourinho: “Lui è abituato ad andare in una squadra, vincere, far spendere molto, spremere i giocatori a livello fisico e mentale, poi andar via per vincere altrove. Questa è la sua logica, che era la stessa di Italo Allodi. Nel suo futuro vedo il Manchester City, sempre che Mancini non riesca a vincere il campionato. Vedo solo quest’ipotesi perchè non credo a ripensamenti di Abramovic o un ritorno all’Inter

    Ernesto Bronzetti © Elisabetta Villa/Getty Images

    Sul mercato del Milan: “Adriano Galliani ha il pallino di Tevez e potrebbe esserci un ritorno di fiamma. E’ chiaro che al Milan serva un grandissimo giocatore in mezzo al campo. Bisogna rintracciare il nuovo Pirlo e possibilmente il nuovo Nesta in difesa

    Su consigli di mercato dalla Spagna: “C’è un attaccante forte fisicamente, un grande giocatore che è Fernando Llorente dell’Athletic Bilbao E’ stato inseguito da tante grandi squadre europee, da ultimo il PSG. Senza considerare i giovani del Barcellona, lo ritengo l’elemento più interessante della Liga“.

    Tra i tanti appetiti sul calciomercato internazionale c’è Olivier Giroud, bomber emergente francese classe 1986, protagonista di una stagione da protagonista in Ligue1 col Montpellier con 20 reti. Queste le dichiarazioni del manager del giocatore Thorleif Schönfeld a SpazioMilan.it: “E’ un giocatore che piace a tanti grandi club ed è normale che sia così. Ha dei numeri impressionanti, è un talento giovane che interessa e interesserà sempre a mezza Europa“. Interessa anche al Milan, ci sono stati contatti? “No comment“. Quindi non smentisce? “Adesso il giocatore sta pensando a chiudere la stagione col Montpellier, è concentrato sull’obiettivo della vittoria del campionato. Poi vedremo”.

  • Real Madrid – Bayern Monaco per un posto in Paradiso. Tutti disponibili per Mourinho

    Real Madrid – Bayern Monaco per un posto in Paradiso. Tutti disponibili per Mourinho

    Un posto solo per due. In palio c’è la possibilità di sfidare il Chelsea e conquistare la Champions League nel prossimo mese di maggio. Real Madrid e Bayern Monaco stasera in campo per la semifinale di ritorno al Bernabeu. Si parte dal 2 a 1 dell’andata in favore dei tedeschi e proprio grazie a quel gol siglato proprio allo scadere il discorso qualificazione sembra essere molto aperto. Gli spagnoli, per approdare in finale, dovranno vincere. Ai tedeschi, dal canto loro, per centrare il passaggio e giocare la gara decisiva all’Allianz Arena, avranno a disposizione due risultati su tre, ma anche il ko di misura se questo sarà dal 3 a 2 in su. Un match che si preannuncia equilibrato e aperto dunque, con le due squadre quasi al completo.

    Josè Mourinho © DANI POZO/AFP/Getty Images

    Josè Mourinho in tal senso non ha problemi. Tutti a disposizione e 4-2-3-1 con Casillas tra i pali. Difesa formata da Pepe e Sergio Ramos centrali con Arbeloa e Marcelo laterali. Davanti alla difesa agiranno Xabi Alonso e Khedira con Di Maria, Ozil e Cristiano Ronaldo dietro l’unica punta Benzema, quest’ultimo preferito a Higuain. Occhio ai diffidati, che nel Real Madrid sono Sergio Ramos, Coentrao, Xabi Alonso e Higuain. Dall’altra parte Heynckes deve fare i conti con due assenze, quelle di Van Buyten e Breno. Nel suo 4-2-3-1 l’allenatore teutonico schiererà Neuer in porta, difesa com Boateng e Badstuber centrali mentre Lahm e Alab si sistemeranno sugli esterni. A protezione della difesa Luis Gustavo e Schweinsteiger con Robben, Kroos e Ribery alle spalle di Mario Gomez. Occhio anche qui ai diffidati che sono tanti: Lahm, Boateng, Badstuber, Alaba, Luiz Gustavo, Kroos e Muller.

    Real Madrid Bayern Monaco, le formazioni:
    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas; Arbeloa, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Xabi Alonso, Khedira; Di Maria, Ozil, Cristiano Ronaldo; Benzema. In panchina: Adan, Albiol, Coentrao, Kakà, Granero, Callejon, Higuain. All. Mourinho
    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Lahm, J. Boateng, Badstuber, Alaba; Luiz Gustavo, Schweinsteiger; Robben, Kroos, Ribéry; Mario Gomez. In panchina: Butt, Rafinha, Contento, Pranjic, Tymoschuk, Muller, Olic. Allenatore: Heynckes

  • Ciclo finito? Guardiola Milan adesso si può

    Ciclo finito? Guardiola Milan adesso si può

    Il match di ieri contro il Chelsea potrebbe aver sancito la parola fine al ciclo di Guardiola nel Barcellona. Una settimana orribile quella attraversata dai blaugrana. Prima la resa al Camp Nou contro il Real Madrid di Mourinho, ieri invece la debacle in Champions League. Le dichiarazioni del tecnico spagnolo a fine partita lasciano intravedere un futuro lontano dal Barca. Il tormentone Guardiola Milan, con Allegri praticamente fuori gioco per la panchina della prossima stagione. L’ipotesi rossonera però presenta dei grandi punti interrogativi, dalla convivenza con Ibrahimovic alla rosa attuale del Diavolo. Forse l’unica cosa che accomuna il Milan di oggi ai marziani del Barcellona è il prestigio a livello europeo costruito negli ultimi 20 anni, un passato da cogliere come una nuova sfida.

    GRAZIE MESSI – Consapevole di come la stampa non sarebbe stata tenera nei confronti di Messi per via del rigore fallito ieri, Guardiola l’ha voluto difendere, ringraziandolo per tutto ciò che aveva offerto alla squadra in questi quattro anni spettacolari. Ricordiamo che la Pulce, nonostante sia rimasto a secco nei due incontri di semifinale contro i Blues, rimane il capocannoniere della Champions con 14 reti in 11 presenze (è già leggenda nella la sua cinquina negli ottavi di finale contro il Leverkusen).

    SERATA PIÙ’ TRISTE – Lo stesso Guardiola ha voluto definito il ko con gli uomini di Di Matteo come la serata più triste da quando allena il Barcellona. Per qualsiasi tifoso imparziale, Barcellona Chelsea è stato un match incredibile, il cui risultato sembrava scritto fin dalla gara di andata. Al Camp Nou quelli che parevano indizi si sono trasformati in prove inconfutabili. I calciatori blaugrana hanno dominato in lungo e in largo gli avversari inglesi, creando occasioni su occasioni, colpendo 4 pali, e venendo trafitti dai rarissimi contropiedi del Chelsea.

    joseph guardiola | © Shaun Botterill/Getty Images

    ADDIO LIGALa rete di Cristiano Ronaldo nel Clasico di sabato scorso ha definitivamente affossato le speranze del Barca di poter conquistare il quarto campionato di fila da quando Guardiola è sbarcato in Spagna (2008-2009). Il tecnico blaugrana nel giro di pochi anni è diventato uno degli allenatori più vincenti della storia. Tre Liga, una Coppa del Re, tre Supercoppe di Spagna, due Champions League, due Supercoppe Europee, due Mondiali per club.

    CONTRATTO – Il contratto di Guardiola scadrà fra poco meno di due mesi, e mai come in questa stagione la firma dell’allenatore blaugrana sembra essere lontana. Più volte in passato Pep aveva lasciato intendere che prima o poi anche il ciclo del Barcellona sarebbe finito, perché nessuna cosa al mondo dura per sempre. Forse si conosce già la squadra che siederà sul trono del calcio per i prossimi anni, ed è la stessa che con il successo simbolo al Camp Nou sabato ha preso in consegna le chiavi d’Europa, il Real Madrid di Mourinho.

    IPOTESI GUARDIOLA MILAN – Quale sarà il futuro di Guardiola? L’estate scorsa si parlava insistentemente dell’Inter, con Moratti disposto a tutto pur di convincere lo spagnolo ad accettare l’offerta nerazzurra. Oltre all’Inter si facevano i nomi anche di United, City e lo stesso Chelsea. Nelle ultime ore però si sta facendo largo la suggestiva ipotesi di un possibile approdo al Milan.

    DUBBI – Gli scettici fanno notare come un’eventuale arrivo del tecnico spagnolo in rossonero non sia compatibile con la presenza nello spogliatoio di Zlatan Ibrahimovic, considerato il rapporto non esattamente idilliaco fra i due ai tempi dell’esperienza dello svedese in Spagna. Ibrahimovic però non sarebbe l’unico problema. Senza compiere ricerche approfondite sull’età media dei giocatori attualmente al Milan, risulta già da ora complicato per Guardiola impiantare il sistema di gioco del Barcellona a Milano. I vari Gattuso, Muntari, Nocerino, Ambrosini non sono certamente paragonabili a gente come Xavi, Iniesta e Fabregas.

    PRO – Ad oggi è piuttosto difficile che Guardiola scelga di allenare i rossoneri da quest’estate. Un fattore determinante potrebbe essere rappresentato dal fascino che la panchina del Diavolo tutt’ora possiede, rimasto intatto nel corso degli anni. Il Milan di Sacchi è ancora un’istituzione del calcio, e proprio insieme al Barcellona di Messi è considerata una delle squadre di club più forte di sempre. Senza dimenticare infine che Berlusconi non ha mai nascosto di amare profondamente il gioco blaugrana. Il numero uno dei rossoneri riuscirà a convincere Guardiola?

    Guardiola Barcellona, ciclo finito?

    • Si (65%, 104 Voti)
    • No (35%, 57 Voti)

    Totale Votanti: 161

     

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  • Real Madrid, violato il Camp Nou. La Liga ad un passo

    Real Madrid, violato il Camp Nou. La Liga ad un passo

    Vittoria che vuol dire campionato in mano per il Real Madrid che passa per 2 a 1 al Camp Nou di Barcellona e allunga a più 7 sui blaugrana quando ormai mancano quattro giornale alla fine. Grande impresa da parte dei ragazzi di Mourinho che riescono dove nessuno ancora quest’anno vi era riuscito: superare il Barcellona nella propria tana. Dal canto suo la squadra di Guardiola è parsa irriconoscibile rispetto alle altre volte, messa in difficoltà dal pressing dei madridisti che non hanno lasciato modo agli avversari di proporre la loro classica manovra.

    A deludere più di tutti i centrocampisti, che non hanno dato ordine ad una squadra, il Barcellona, che ora dovrà concentrare tutte le proprie energie nel ritorno di Champions di martedì con il Chelsea. Dal canto suo il Real, in vantaggio inizialmente con Khedira e che ha avuto il merito di replicare subito con Cristiano Ronaldo al gol di Sanchez, affronterà la propria semifinale di ritorno in casa contro il Bayern Monaco con una maggiore convinzione. E chissà che le due compagini non si sfideranno nella finalissima della massima competizione europea.

    Novità nei due schieramenti messi in campo. Guardiola lascia fuori Sanchez, Piquè e Fabregas gettando nella mischia i giovanissimi Tello e Thiago. Dall’altra parte fuori Marcelo: al suo posto fiducia a Coentrato. Sin da subito il Real metta in mostra il tema della serata: pressing asfissiante e contropiede. E già al 4’ Cristiano Ronaldo si fa vivo di testa. Para Valdes. Ci prova poco Benzema ma senza fortuna ma al 17’ ecco che il match si sblocca: sugli sviluppi di un corner Pepe anticipa Adriano, Valdes esce male e Khedira riesce a girare in rete. Il Barcellona si sveglia dal torpore e al 27’ va vicinissimo al pari ma Casillas è superbo su Xavi.

    Nella ripresa il Barcellona si getta a capofitto in avanti e Tello, ben imbeccato da Iniesta, potrebbe pareggiare già al 9’, ma spara fuori. Dall’altro lato risponde Xabi Alonso, ma bisogna aspettare il 25’ per vedere un altro gol: stavolta però è quello del Barcellona con Adriano che si avventa su un pallone respinto corto da Casillas appoggiando a Sanchez il quale insacca. A questo punto il Barcellona sente odoro di vittoria me ci pensa subito Cristiano Ronaldo a mettere le cose in chiaro: lancio di Ozil sul quale il portoghese si fionda anticipando Valdes. Finisce così con il Real Madrid ad esultare per una Liga praticamente in cassaforte.

    Esultanza Real Madrid © Denis Doyle/Getty Images

    Le pagelle di Barcellona Real Madrid:
    Cristiano Ronaldo 8: Un gol importantissimo in una serata in cui è costretto al sacrificio lottando sempre contro due o tre avversari.
    Khedira 7,5: Gol a parte fa una partita di grandissimo sacrificio ringhiando costantemente sui centrocampisti avversari senza dargli tregua.
    Ozil 7: Gli spunti sono tantissimi, gli assist di più. Una partita da incorniciare la sua.
    Xabi Alonso 7: Come Khedira gioca una partita di grande quantità, lottando come un leone e spegnendo le velleità del centrocampo blaugrana.
    Messi 5,5: Per la seconda gara di fila non riesce in nessuno dei suoi guizzi, chiuso com’è dalla difesa del Real Madrid.
    Iniesta 4,5: Impalpabile. Dovrebbe dare la marcia in più ed invece non riesce mai ad accendere la luce.
    Tello 4,5: Guardiola lo presenta come la sorpresa della serata ed invece è un flop gigantesco.
    Puyol 4,5: Dormita colossale sul primo gol che spiana la strada alla formazione di Mourinho.

    Il tabellino di Barcellona Real Madrid:
    Barcellona (4-3-3): Valdes 5; Alves 5,5, Puyol 4,5, Mascherano 5, Adriano 5,5 (29′ st Pedro sv); Thiago Alcantara 5,5, Busquets 5,5, Xavi 5 (24′ st Sanchez 7); Iniesta 4,5, Messi 5,5, Tello 4,5 (35′ st Fabregas sv).In panchina: Pinto, Montoya, Keita, Piqué. Allenatore: Guardiola 4,5
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas 6; Arbeloa 6,5, Pepe 6,5, Sergio Ramos 6,5, Coentrao 6,5; Xabi Alonso 7 , Khedira 7,5 ; Di Maria 6 (29′ st Granero sv), Ozil 7 (44′ st Callejon sv), Cristiano Ronaldo 8; Benzema 6,5 (47′ st Higuain sv). In panchina: Adan, Kakà, Marcelo, Albiol. Allenatore: Mourinho 7

    La video sintesi di Barcellona Real Madrid:
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  • Barcellona – Real Madrid, Liga in palio. Blaugrana obbligati a vincere per sperare

    Barcellona – Real Madrid, Liga in palio. Blaugrana obbligati a vincere per sperare

    Un match point per il Real Madrid che ha due risultati su tre per chiudere i conti e mettersi la Liga in tasca. L’ultima spiaggia per un Barcellona capace sin qui di recuperare punti su punti tanto da rientrare in gioco quando ormai sembrava spacciato. Un Clasico che potrebbe risultare decisivo dunque quello che si disputerà stasera al Camp Nou. Le due squadra, cosa più unica che rara, arrivano da una sconfitta in Champions League: il Barcellona in casa del Chelsea e il Real Madrid nello stadio del Bayern Monaco. Ma il campionato è altra cosa e non ci sarà la gara di ritorno come nella massima competizione europea.

    Barcellona che dunque è obbligato a vincere e proprio per questo Guardiola potrebbe optare per un 3-4-3 con Valdes tra i pali, in difesa invece dovrebbero agire Piquè, Puyol e Mascherano. Sugli esterni spazio a Dani Alves e Iniesta con Xavi e Busquets al centro. In attacco il tridente dovrebbe essere formato da Cuenca, Sanchez e dal fenomeno Messi. Solo panchina dunque, almeno inizialmente, per Adriano e Fabregas.

    Real Madrid Barcellona | © Jasper Juinen/Getty Images

    Dall’altra parte Mourinho sa di poter giocare per due risultati su tre. Proprio per questo dovrebbe schierare una formazione non troppo sbottonato con Casillas tra i pali, difesa formata da Pepe e Ramos centrali con Arbeloa e Marcelo laterali. Davanti alla difesa dovrebbero giostrare Khedira e Xabi Alonso mentre il trio Di Maria, Ozil, Cristiano Ronaldo dovrebbe agire alle spalle di Benzema. Bocciato, dopo i disastri di martedì, Coentrao, mentre partiranno dalla panchina anche Kakà e Higuain.

    Barcellona Real Madrid, le probabili formazioni:

    BARCELLONA (3-4-3): Victor Valdes; Mascherano, Piqué, Puyol; Dani Alves, Xavi, Sergio Busquets, Iniesta; Cuenca, Messi, Sanchez. In panchina: Pinto, Adriano, Muniesa, Thiago Alcantara, Fabregas, Afellay, Pedro. Allenatore: Guardiola

    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas; Arbeloa, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Khedira, Xabi Alonso; Di Maria, Ozil, Cristiano Ronaldo; Benzema. In panchina: Adan, Fabio Coentrao, Raul Albiol, Sahin, Callejon, Kakà, Higuain. Allenatore: Mourinho