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  • Lampard: “Felice al Chelsea, non andare all’Inter la miglior cosa che potessi fare”

    Alla vigilia dell’attesissimo match di Champions League tra Inter e Chelsea, il capitano dei Blues Frank Lampard, interpellato da alcuni media inglesi, ha parlato del suo recente passato quando era stato vicinissimo ad indossare la maglia nerazzurra approdando alla corte del suo vecchio allenatore Mourinho.
    Lampard ha confermato l’esistenza della trattativa con i nerazzurri e senza nascondere nulla ha dichiarato:

    Sarò onesto, ho avuto dei dubbi in passato se andare all’Inter. Era un periodo difficile della mia vita (perdita della madre e rottura con la sua fidanzata) e tutti conoscono il mio legame con Mourinho. Non avevo proprio pensato ad un altro club inglese. Non andare all’Inter è stata la miglior cosa che potessi fare, perché avevo capito cosa volevo fare e cosa mi aveva dato il Chelsea. Chiuderò la mia carriera in questo club. E poi mi ricordo ancora oggi cosa mi dissero mia mamma e mio padre: quando lasci il campo, tutti invocano il tuo nome. Quindi pensa a quello che lasci. L’Inter sarà anche un grande club, ma non è il Chelsea“.

  • Ancelotti, frecciatina a Mourinho: “Grant al Chelsea ha fatto qualcosa più di lui”

    Carlo Ancelotti torna a San Siro, nello che gli ha regalato tantissime soddisfazioni e trofei ed affronterà l’avversario di sempre, l’Inter in una sfida che potrebbe consacrarlo definitivamente ai tifosi del Chelsea. I Blue con l’ex tecnico milanista alla guida sembrano aver ritrovato smalto e lucidità, e seppur senza una grossa campagna acquisti è da inizio della stagione che fanno la parte della lepre in Premier League guidando la classifica.

    L’ottavo di Champions League sarà il primo vero banco di prova per misurare la consistenza del Chelsea al cospetto del suo ex allenatore e rivale Jose Mourinho. Dopo i battibecchi della scorsa stagione, seppur Ancelotti confessa che regalerà al portoghese un ottima bottiglia di vino qualche frecciatina dall’Inghilterra è partita ad infuocare la vigilia: “Adesso, tutta Italia sarà con noi. Esclusi i tifosi dell’Inter”. E poi replica a Mourinho sul fatto che il Chelsea senza di lui non ha più vinto “E’ vero, ma è vero anche che un certo Avram Grant non ha fatto poi così male, arrivando sino alla finale di Champions”. Un “risultato” (non un “titulo”) al quale Mourinho non è mai arrivato con i Blues. Non poteva mancare la stoccata finale, eccola. “Mourinho è bravo nel caricare l’atmosfera e la squadra – conclude Ancelotti – ma io non mi comporterò mai così”.

  • Mourinho spiega il suo gesto: “non era riferito all’arbitro”

    Dopo le tre giornate di squalifica comminate dal giudice sportivo a Jose Mourinho in attesa di sentir la sua voce nella conferenza stampa di domani è il suo porta voce a spiegar le motivazione del gesto: “Si tratta di un gesto mal interpretato, non ha nulla a che vedere con l’arbitro. – dice Elaido Palmeiras – Voleva dire questo: “Potete anche portarmi via, arrestarmi, ma tanto la mia squadra è forte e vince lo stesso, anche se giochiamo in nove. Adesso bisognerà vedere se in un eventuale ricorso il giudice accetterà questa motivazione.

    Palmeiras replica anche a Ranieri e Mazzarri: “Voglio dire al signor Ranieri che José, sia con il Chelsea di Abramovich che con l’Inter di Moratti, ha vinto molti titoli, al contrario di lui, che nel club di Abramovich e nella Juve della famiglia Agnelli non ha vinto nulla“. Va giù pesante sul tecnico del Napoli “Un asino non diventerà mai un cavallo di razza. Al Porto José aveva un budget di 60 milioni nel 2004 e nonostante questo ha vinto, mentre la sua squadra solo sul mercato ha speso più di 57 milioni. E in tal senso si deve spiegare all’asino che il mercato rappresenta soltanto una parte del budget di una società”.

  • Stangata a Mourinho: 3 giornate per le “manette”. Squalificati anche 4 giocatori dell’Inter

    E’ arrivata puntuale la decisione del giudice sportivo Giampaolo Tosel di squalificare l’allenatore dell’Inter Josè Mourinho per il gesto delle manette rivolto alle telecamere e i comportamenti tenuti nel corso della gara Inter – Sampdoria.
    La punizione prevede 3 giornate di squalifica e un’ammenda di 40 mila euro “per avere ontestato ripetutamente l’operato arbitrale con atteggiamenti plateali, in particolare mimando, al 35° del primo tempo ed al 10° del secondo tempo, “le manette”, con i polsi incrociati e le braccia rivolte verso il pubblico e verso le telecamere presenti ai bordi del campo; per avere inoltre, nell’intervallo, nel sottopassaggio che adduce agli spogliatoi, rivolto all’Arbitro ed agli Assistenti espressioni ingiuriose; per avere, infine, nel corso della gara, contestato ripetutamente la presenza dei collaboratori della Procura federale, collocatisi nei pressi delle panchine di entrambe le squadre; infrazioni rilevate dai collaboratori della Procura federale; con recidiva specifica reiterata“.

    Ma il giudice sportivo non ha colpito solo Mourinho ma anche l’Inter, squalificando per 2 giornate Cambiasso, per aver cercato di colpire con un pugno un avversario nel parapiglia degli spogliatoi durante l’intervallo della gara, e Muntari, per aver espresso frasi ingiuriose agli ufficiali di gara mentre per una giornata Samuel e Cordoba per essere stati espulsi durante il match.
    E non finisce qui perchè alla società nerazzurra è stata inflitta una multa di 30 mila euro per il comportamento dei tifosi sugli spalti a cui si aggiunge l’inibizione fino all’8 marzo del dirigente Oriali per avere contestato ripetutamente la presenza dei collaboratori della Procura federale posizionatisi in prossimità delle due panchine.

  • Mourinho a rischio squalifica per il gesto delle manette

    Dopo averla passata liscia per le dichiarazioni post derby in cui accusava un disegno complottistico ai danni della sua Inter, ora Mourinho rischia seriamente di essere squalificato dal giudice sportivo per quanto accaduto durante la partita di sabato sera contro la Sampdoria.

    Il procuratore della Figc Stefano Palazzi, ha trasmesso al giudice sportivo Giampaolo Tosel tutti gli atti inerenti al comportamento tenuto in campo e fuori del tecnico nerazzurro; in particolar modo il gesto delle manette (il diretto interessato ancora deve spiegarne il senso) e la presunta rissa nel tunnel degli spogliatoi nell’intervallo del match che lo avrebbe visto protagonista. Probabile che alla luce dei fatti Tosel squalifichi Mourinho per qualche giornata e non si limiti solo ad un’ammenda pecuniaria (allora di 18 mila euro) per le dichiarazioni rilasciate dopo Inter – Milan, in quella occasione riservata anche all’ad Paolillo e alla società nerazzurra per responsabilità oggettiva.

  • Moratti sul gesto di Mourinho delle manette: “Forse pensa che vogliono fermarci”

    Cosa avrà voluto far intendere Mourinho con il gesto dei polsi incrociati a simboleggiare delle manette fatto durante l’anticipo serale di Serie A contro la Sampdoria? A provare a dare una risposta il presidente dell’Inter Moratti che, a chi gli chiede a cosa volesse riferirsi il tecnico portoghese, replica:

    Cosa signifiano le manette? Lo ha fatto lui, lui lo sa e lui lo deve spiegare. Forse intendeva che vogliono fermarci“.

    Il presidente così non da alibi all’allenatore nerazzurro esortandolo a definire la questione personalmete, dichiarazioni che sanno di bacchettata. Mourinho, al termine della partita terminata in 9 uomini per le espulsioni di Samuel e Cordoba, non ha voluto rilasciare dichiarazioni ma il suo gesto, eloquente, non può lasciare a tante interpretazioni: “Abbiamo le mani legate”? oppure “Gli arbitri sono da galera”?. A voi le ardue sentenze.

  • Champions League: Inter con nervi a fior di pelle e a rischio squalifiche

    Archiviata la tormentata domenica di Serie A, è tempo in casa Inter di pensare al probante impegno contro il Chelsea di Carlo Ancelotti per l’andata degli ottavi di Champions League. Sarà un lavoro difficile per Mourinho far calare la tensione ai suoi giocatori per affrontare al meglio i Blue, il tecnico nerazzurro e la dirigenza speravano in una vigilia meno tormentata.

    Una vittoria sulla Samp, infatti, oltre a tener a bada le inseguitrici in campionato avrebbe permesso di arrivare con il morale alle stelle ma sopratutto senza lo sforzo super fatto per contenere i blucerchiati in 9 uomini.

    Se Mourinho, placherà i suoi bollenti spiriti, al cospetto della sua ex squadra (“se vinco non esulto”). La sua difesa dovrà star attenta nel contenere l’ivoriano Drogba, sono in diffida e a rischio Stamford Bridge Maicon, Lucio, Samuel e J. Zanetti. E’ inutile dire l’importanza di questi uomini nell’economia tattica dei nerazzurri.

  • Liscio & Sbalascio: Zac resuscita la Juve, Mou contro il “Sistema”

    In questo turno assoluti protagonisti gli allenatori, chi nel bene e chi nel male.
    Tra i migliori come non si può citare Alberto Zaccheroni, che dal suo arrivo sulla panchina della Juventus ha restituito un pò di fiducia ad una squadra tremendamente in crisi, sia di identità che di gioco. Certamente la Juve non esprime un calcio spettacolare ma almeno ora è concreta e continua a fare punti, cosa importantissima per sperare di acciuffare un posto in Champions League per il prossimo anno. E con l’arrivo di Zac anche atleti molto in crisi come Diego ed Amauri hanno ripreso la strada giusta.
    Anche Massimiliano Allegri sta dimostrando di essere un grande allenatore. Il Cagliari vola e si sta proiettando verso zone che ad inizio anno sarebbero state molto inaspettate e forse erano poco più che un sogno anche nella testa dei tifosi più accaniti. La realtà invece sta dimostrando che se questa squadra resta unita può ambire anche all’obiettivo Champions League anche se dovrà combattere contro squadre che a livello di organico sono ancora superiori.
    Chiudiamo i migliori della settimana con Leonardo. Dopo le pesanti critiche e accuse rivolte dal patron Berlusconi per via della sconfitta interna in Champions patita col Manchester, c’è stata la risposta dell’allenatore rossonero che aiutato dall’unione del suo gruppo (vedi esultanza di Borriello dopo il gol) è riuscito a “zittire” immediatamente il suo Presidente. Deve ringraziare Ronaldinho (in un grandissimo momento di forma) e il già citato Borriello (che quando non è in campo come con lo United mostra quanto sia importante per questa squadra), ma le sue decisioni e le sue idee sono tutt’altro che da buttare.

    Passiamo ai peggiori: come non menzionare la caduta libera del Parma. Solo qualche mese fa, precisamente prima della ripresa del campionato il 6 gennaio, la squadra di Guidolin veleggiava a gonfie vele nelle primissime posizioni ed era la squadra rivelazione del torneo. Da quel momento in poi però una pericolosa involuzione ha colpito i ducali che ora sono pericolanti in classifica e dovranno guardarsi le spalle per non sprofondare nella lotta per non retrocedere.
    Anche l’Udinese non è messa bene, e a differenza del Parma dà l’impressione di una certa confusione societaria. E il tutto si riflette sulla squadra che non riesce a trovare continuità (ad esempio dopo la vittoria contro il Napoli) e vede il baratro del terz’ultimo posto sempre più vicino. Urgono rimedi se si vogliono evitare guai ulteriori.
    Peggiore della settimana ancora una volta Josè Mourinho. Gli atteggiamenti dello “Special One” sono tutt’altroche improntati al rispetto degli avversari, degli arbitri e anche dei tifosi. Dovrebbe capire che alcuni suoi gesti avrebbero anche il potere di aizzare gli animi dei tifosi “più caldi” e un pò più di autocontrollo sarebbe gradito. Se le 2 espulsioni di sabato sera fossero andate a suo favore (i provvedimenti di Tagliavento sono stati tutti ineccepibili!) sicuramente non avrebbe protestato, allora se le decisioni sono giuste ed esatte perchè inscenare sempre il solito teatrino? Mourinho, non preoccuparti, il sistema calcio non è contro l’Inter, oppure hai la memoria corta e non ricordi ciò che è stato a tuo vantaggio?

  • Serie A: il mondo arbitrale insorge “adesso Mourinho sta esagerando”

    Serie A: il mondo arbitrale insorge “adesso Mourinho sta esagerando”

    Il gesto delle manette di ieri sera Mourinho sembra aver fatto perdere la pazienza alla classe arbitrale che, secondo quanto riporta la Repubblica.it, sarebbe pronta ad insorgere contro le continue proteste del tecnico portoghese.

    L’operato di Tagliavento di ieri sera, vivisezionato dalla moviola, è sembrato di grande statura e personalità, tenere in pugno una partita dura e spigolosa come quella di ieri sera. C’è chi è sicuro che adesso il tecnico dovrà rispondere, e non patteggiare come nelle predenti occasioni, sul presunto complotto ai danni dell’Inter. La partita di ieri da quanto trapela sempre dall’autorevole fonte era seguita da tre “007” della procura federale in missione per conto del Procuratore Palazzi per vigilare sulla regolarità del campionato.

    Mou, rischia la squalifica per il gesto, ma dovrà rispondere anche degli insulti a Pozzi e all’arbitro nel tunnel che porta agli spogliatoi a fine primo tempo.

  • Inter: panolada e silenzio stampa, ma se il problema fosse Mourinho?

    Inter: panolada e silenzio stampa, ma se il problema fosse Mourinho?

    Gli anticipi del sabato in serie A si sono conclusi “tanto per cambiare” con proteste e polemiche, il dopo gara di Inter – Sampdoria è stato soporifero solo perchè in campo il nervosismo ha toccato le stelle. San Siro in perfetto stile spagnolo inscena la “panolada” per protesta contro le decisioni di Tagliavento, Moratti obbliga la truppa al silenzio e in tutto questo esce fuori una frase sibillina di Mourinho “perdiamo solo se giochiamo in sei”.

    Non volendo entrare nel merito delle decisioni arbitrali, anche se molte ci sembrano sacrosante, vorremmo capire il perchè una squadra prima in classifica, con un organico da far invidia, debba arrivare alla partita con un altissima soglia di nervosismo. Il tecnico portoghese non perde occasione di battibeccare con chiunque, alimentando complotti e congiure, salvo poi ritrattare tutto (post derby) o imporsi il silenzio per evitare ulteriori beffe.

    Quello che vediamo è un Inter superiore alle altre, che vince anche quando i suoi uomini si fanno prender dal protagonismo contaggioso mourinhano. Le polemiche di Mou hanno un triplice effetto negativo, innervosiscono i giocatori, caricano gli avversari e colpiscono nell’orgoglio la mediocre classe arbitrale.

    Se nel derby si invitava l’arbitro ad un maggior tranquillità nelle decisioni, ed effettivamente si poteva lasciar perder l’applauso di Sneijder e ieri si poteva evitare il secondo giallo a Cordoba, adesso ci aspettiamo che il presidente Moratti intervenga per ammonire i suoi giocatori e tecnico che nonostante lauti ingaggi fanno di tutto per irretire l’orgoglio degli arbitri.