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  • Calciomercato Inter: è divorzio tra Eto’o e Mourinho, il Bayern Monaco alla finestra

    Nell’Inter bella e vincente c’è il rischio dell’esplosione di un caso Eto’o. L’attaccante camerunese protagonista principale del stagione folgorante del Barcellona e colpo a sensazione dell’estate nerazzurra ha perso considerazione nella gerarchia di Josè Mourinho e per questo pare si stia guardando intorno.

    Il tecnico portoghese ormai gli preferisce Pandev e Balotelli come partner d’attacco di Milito e nella prossima stagione dove l’Inter affiancherà a questi un altra prima punta importante gli spazi potrebbero diminuire ancora.

    Per tutto questo i rumors portati alla luce dal sito elvetico 4-4-2.com sembrano poter avere un fondamento, il Bayern Monaco di Luis Van Gaal per sopperire all’ormai sicura partenza di Frank Ribery avrebbero scelto Samuel Eto’o per aumentare il peso specifico in zona gol.

  • Mihajlovic:”Mourinho mi piace molto, campionato riaperto e su Ibra”

    Mihajlovic torna parlare ai microfoni per la partita che vedrà impegnato il suo catania contro l’Inter, squadra in cui ha militato sia come giocatore che come vice di Roberto Mancini. Tra le molte domande che riguardano il campionato spicca anche quella su Mourinho, Mihajlovic infatti “a sorpresa” dichiara di aver cambiato idea sullo Special One; Ecco le dichiarazioni integrali del Serbo:

    Mihajlovic, lo sa che tra due giorni mezza Italia tiferà per il Catania?
    «Milanisti e romanisti, probabilmente, ma io non posso pensare allo scudetto. Io devo sal­vare questa squadra, perché se lo merita»

    Per lei quella contro l’Inter è la partita del cuore.
    «Una delle partite del cuore, perché quando incontro la Lazio o la Sampdoria le emozioni sono le stesse. Squadre a cui ho legato la mia vita. Ma in campo i sentimenti non possono trovare spazio. L’Inter vuole lo scudetto, il Catania vuole la salvezza».

    Meglio incontrarli ora che non volano più.
    «Questo non lo so, è difficile scegliere il mo­mento più opportuno per affrontare un’av­versaria. L’Inter è talmente forte, che fa pau­ra davvero. Però…».

    Però?
    «In questo momento il Catania può battere chiunque, perché sta bene».

    Vuole riaprire la lotta per lo scudetto, pro­prio lei ex interista?
    «La lotta si è già riaperta da qualche setti­mana, ormai quattro punti di vantaggio non sono più una garanzia. Io, alla Lazio, ho per­so lo scudetto con nove punti in più e l’ho vin­to quando di nove punti ero sotto. Voglio vin­cere, mi auguro per il presidente Moratti e per i tifosi nerazzurri che l’Inter conquisti il titolo».

    Milan o Roma, dietro all’Inter?
    «Oggi dico Milan, ma in una settimana può cambiare tutto. Occhio alla Roma».

    Ma perché l’Inter, in volata, ha sempre il fiatone? E’ successo anche all’epoca di Man­cini.
    «Nel suo dna, evidentemente, ha la sofferen­za come destino. Ma non solo: è la Champions la vera ossessione dell’Inter, ormai da anni. Lo scudetto, adesso, lo danno quasi per scon­tato, rappresenta il minimo per i nerazzurri».

    Neanche Mourinho si è avvicinato al­l’obiettivo.
    «Lui ha preso una squadra molto forte, che aveva iniziato un ciclo importante, e l’ha rin­forzata in modo spaventoso. E’ stato bravo a farsi comprare da Moratti i giocatori che vo­leva. Ora se la gioca contro il Chelsea: ha un piccolo vantaggio, può sfruttarlo».

    L’Inter ha cambiato la panchina proprio per vincere la Champions, ma per ora non si sono visti grandi progressi.
    «Io dico la verità: appena arrivato in Italia, il tecnico portoghese mi stava sulle scatole, non sopportavo i suoi comportamenti. Ora ho cambiato idea, per me è un grande personag­gio. Lo stimo».

    Si spieghi meglio, per favore.
    «Lui tratta male i suoi interlocutori, spes­so chiunque si trovi davanti a lui, a volte prende in giro anche voi giornalisti, ma tutto gli viene permesso. Lo dico in senso buono: quindi alla gente piace. Faccio un esempio: se in Serbia si esponesse così e usasse le stes­se tecniche di comunicazione, non durereb­be più di un mese. Chiedete a Zenga cosa gli è successo: due dichiarazioni fuori dalla nor­malità ed è dovuto andare via da Belgrado».

    Viva Mourinho, allora.
    «E’ giusto che faccia così, mi piace sempre di più. Se se ne andasse, mi dispiacerebbe. Aspetto sempre con curiosità di vedere che cosa dice o che cosa combina».

    A proposito di gente che se n’è andata: si aspettava il divorzio tra Inter e Ibrahimo­vic?
    «Sì, perchè Ibra non può stare più di due o tre anni in una squadra. Dopo questo perio­do, non sopporta più i compagni e i compagni non sopportano più lui. Un tipo alla Bobo Vie­ri, insomma: straordinari campioni, ma dif­ficili».

  • Mourinho ritrova la parola: frecciate alle rivali e Balotelli

    Metter la museruola a José Mourinho è davvero difficile anche dopo le tre giornate di squalifica comminate nel tormentato dopo Inter-Sampdoria dal giudice sportivo Tosel, il portoghese ha tenuto ma alla fine si è arreso e ha rilasciato un intervista alla Gazzetta dello Sport:
    Prima stoccata a Balotelli

    “Balotelli non era al massimo per colpa della febbre? Quale febbre? La febbre l’avevo io, non lui. E’ una bugia. Io e il dottor Combi sappiamo che Mario non aveva la febbre, farlo giocare in quelle condizioni non sarebbe stato etico”


    Poi ad arbitri e rivali

    “Quattro pareggi nelle ultime cinque partite? Ci sono pareggi e pareggi, quelli per colpa di errori degli altri, quelli che arrivano per colpa nostra. Il pareggio con il Genoa (0-0, ndr)? Preferisco un pari così, in una partita onesta, in cui la mia squadra ha giocato bene e avrebbe meritato di vincere”.

    E sulle parole di Moratti (all’Inter manca Mourinho, ndr)

    “Ma io non gioco, non segno, non paro. Se la squadra gioca bene, con l’atteggiamento giusto, non c’è bisogno dell’allenamento in panchina per vincere. Quando serve il tecnico? Quando mancano concentrazione, intensità, aggressività: allora l’allenatore può cercare di aiutare la squadra ma se è lontano dai giocatori, non può fare niente”

  • Lega Calcio: che gaffe! Auteri paga, Mourinho no

    Lega Calcio: che gaffe! Auteri paga, Mourinho no

    C’è chi nasce con la camicia e chi no. Ma è clamorosa la disparità di trattamento usata dai giudici sportivi per Josè Mourinho e Gaetano Auteri, i tecnici di Inter e Catanzaro oltre ad aver in comune la testa della classifica nei rispettivi campionati avevano da scontare una squalifica comminatagli la settimana precedente dal giudice sportivo.

    La regola seppur assurda vieta agli allentori squalificati di dar istruzioni, suggerimenti o consigli agli allenatori in seconda. Mourinho e Auteri hanno disatteso il regolamento sporgendosi e sbraitando dalla tribuna per accorrere in aiuto delle proprie squadre che faticavano rispettivamente con Genoa e Barletta.

    Il Catanzaro dunque non potrà contare sul supporto del suo tecnico nel match contro l’Isola Liri importante per respingere l’attacco dello Juve Stabia. Mourinho invece dovrà scontare l’ultimo turno di squalifica dei tre comminategli dopo Inter Sampdoria

  • Serie A: le decisioni del giudice sportivo. Graziato Mourinho, due giornate a Zarate

    Questa volte il giudice sportivo Tosel usa il buon senso e non punisce ulteriormente il tecnico portoghese dell’Inter Jose Mourinho per aver usato la saletta vip di San Siro per delle indicazioni alla squadra. Costano invece due turni di squalifica e diecimila euro di ammenda a Mauro Zarate i plateali, pesanti insulti rivolti all’arbitro dopo essersi visto mostrare il cartellino rosso.

    Un turno di stop a Bianco (Atalanta), Canini (Cagliari), Jimenez (Parma), Paolo Cannavaro (Napoli), Frey (Chievo), Lazzari (Cagliari), Pepe (Udinese), Raimondi (Livorno), Samuel (Inter) e Zebina (Juventus). Edy Reja, allenatore della Lazio, ha rimediato un’ammonizione con diffida e un’ammenda di 8.000 euro dopo l’espulsione nella gara contro la Samp. Tra i club, ammende per Milan (7.000 euro) e Inter (5.000 euro).

  • Serie A: il Genoa blocca l’Inter, pari noioso a San Siro

    Serie A: il Genoa blocca l’Inter, pari noioso a San Siro

    Come l’anticipo del sabato tra Roma e Milan in quello di questa sera il Genoa blocca sul risultato a occhiali l’Inter di Mourinho. Partita strana e vissuta con tantissime pause quella tra le due squadre in campo, Mourinho a sorpresa rispedisce in naftalina Eto’o per Pandev, ma il macedone dopo un mese al massimo adesso sta rifiatando e per Milito è davvero un compito arduo metter in difficoltà l’attenta difesa rossoblu.

    Primo tempo senza particolari scintille e con il primo tiro nello specchio della porta ad opera di Stankovic al 40′. Ritmi blandi nessun cambio di passo e giocatori fermi e spaesati fanno capire subito che per lo scalmanato Mourinho in tribuna non sarà una serata tranquilla. Il Genoa, di fronte a questa sorpresa, non si esalta, anzi. Quasi timoroso di svegliare nerazzurri, la squadra di Gasperini bada soprattutto a mantenersi ordinata e a non concedede spazi sugli esterni a Balotelli, Maicon, Pandev. Tanto, quando la palla finisce nella metà campo interista, il fantasma di Suazo vanifica ogni timidissimo tentativo. In stand-by rimane anche l’ex Milito, che tuttavia si procura almeno la recriminazione settimanale finendo a terra in area, a inizio ripresa, su un sospetto tocco alla gamba di appoggio di Moretti.

    Mou prova a cambiare le carte in tavola trasformando l’Inter con un 4-2-4 inserendo Eto’o e Quaresma al posto di Pandev e Stankovic, ma la manovra è confusa e anche Baresi dalla panchina trova difficoltà a comprendere la volontà del portoghese. Arriva qualche occasione su palla da fermo grazie alle incornate di Samuel e qualche tiro dalla distanza di Eto’o e sopratutto Sneijder ma il risultato resta inchiodato.

    Distacco invariato dal Milan ed una partita in meno da giocare, per l’esigente Mourinho sarà una magra consolazione ma è un altro passo verso lo scudetto. Per il Genoa, snaturato da Gasperini per l’occasione un buon punto ma che deve far riflettere sul futuro. Sontuosa la prova di Bocchetti e Moretti.

    IL TABELLINO

    INTER-GENOA 0-0
    Inter (4-2-3-1):
    Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, J.Zanetti; Stankovic (30′ st Quaresma), Muntari (13′ st Cordoba); Balotelli, Sneijder, Pandev (12′ st Eto’o); Milito. A disp.: Toldo, Materazzi, Mariga, Krhin. All.: Mourinho (squalificato: in panchina Baresi)
    Genoa (3-4-3): Amelia; Papasthatopoulos, Moretti, Bocchetti; Rossi, Milanetto, Zapater, Criscito; Mesto, Suazo (8′ st Jankovic; 22′ st Palladino), Sculli (17′ st Palacio). A disp.: Scarpi, Tomovic, Kharja, Juric. All.: Gasperini
    Arbitro: Banti
    Ammoniti: Criscito (G), Samuel (I), Balotelli (I)

  • Inter: Santon out, tridente Balotelli, Eto’o, Milito

    Inter: Santon out, tridente Balotelli, Eto’o, Milito

    Incomincia il conto alla rovescia per l’Inter di Mourinho che sarà impegnata nel posticipo settimanale allo stadio Giuseppe Meazza alle ore 20.45. Buone notizie per il tecnico di Setubal che ritroverà Samuel e Muntari squalificati durante il match contro la Sampdoria.

    Non recupera Davide Santon, il terzino italiano infatti insieme al rumeno Christian Chivu ha partecipato all’allenamento mattutino senza avere le buone notizie che sperava, per il terzino rumeno invece procede con giusta cautela il recupero dopo l’operazione alla testa. Ricapitolando, il capitano Javier Zanetti sarà spostato in difesa, a centrocampo spazio a Muntari e Cambiasso, dietro le tre punte Balotelli Milito ed Eto’o giocherà Sneijder. Torna a disposizione Cordoba dopo le giornate di squalifica, ma siederà in panchina.

    PROBABILE FORMAZIONE
    INTER (4-2-1-3)
    : J.CESAR MAICON LUCIO SAMUEL ZANETTI CAMBIASSO MUNTARI SNEIJDER BALOTELLI MILITO ETO’O.

  • Calciomercato, Inter: Mourinho vuole Lukaku, il clone di Drogba

    L’Inter bella e vincente di José Mourinho guarda al mercato in cerca di nuovi talenti da inserire nello scacchiere. Su un telaio bel collaudo è più facile inserire giovani di belle speranze e farli crescere senza trascurare gli obiettivi principali, a Balotelli e Santon, due prodotti fatti in casa, si è aggiunto nelle scorse settimane il difensore Ranocchia e adesso potrebbe esser arrivato il momento di Romelu Lukaku .

    Lukaku è ormai una certezza dell’Anderlecht, essendosi affermato a suon di gol sia nel campionato belga che in Europa League. Le caratteristiche fisiche e tecniche lo rendono simile a Didier Drogba, ma Romelu ha solo sedici anni e tutte le carte in regola per diventare una gemma del panorama mondiale. Dal Belgio rimbalza la voce di un primo incontro tra gli osservatori nerazzurri e l’entourage del giocatore sponsorizzato proprio da Mourinho.

    La concorrenza è però asfissiante, Real Madrid, Arsenal, Chelsea e nei mesi scorsi anche il Milan era stato accostato al giovane talento belga ma la volontà di Mourinho potrebbe dar una accelerata alla trattativa.

  • Balottelli show a “Le Iene”: “andrò al Mondiale e Mourinho mi vuole bene”

    Mario Balotelli si apre ai microfoni delle “Iene” parlando a tutto tondo dalla sua vita privata al rapporto con Mourinho, dalla Nazionale alla sua fede milanista.

    “Se Lippi dovesse convocarmi ti porto la maglietta, ti pago tre cene e nel caso vincessimo i Mondiali te ne pago 40, quante ne vuoi, tutto l’anno”.

    Il razzismo?
    “Io sono italiano e cercano di prendersela su questa cosa della pelle, ma io sono italiano, loro lo sanno – spiega -. Quale è la soluzione? Non lo so mica, io sono una parte piccola di questo mondo. Non posso cambiarlo. Non dico che sarà sempre così, però credo che stia migliorando. Anche se dall’inizio alla fine mi fanno queste cose, io non mi fermerei – attacca -. Se avessi il potere allora fermerei le partite o farei giocare a porte chiuse. Comunque, secondo me è solo un modo per intimidire”. Sono altre le cose che lo fanno infuriare: “Primo: se mi rigano la macchina. Secondo: mia mamma quando non mi fa parlare al telefono… vado fuori di testa… Mamma fammi controbattere al telefono!… Terzo: quando sono fuori e qualcuno grida qualcosa di non molto bello a me o a chi mi sta vicino”.

    La passione per il Milan?
    “Io non tifo niente. Però – confessa – da piccolo tifavo Milan. Adesso non tifo niente, gioco per l’Inter e vinco per l’Inter. Voglio precisare che sono andato a Milan-Manchester per vedere una grande partita, non per vedere il Milan”.

    Perché non esulti dopo aver segnato un gol?
    “Io ho detto che esulterò alla finale dei Mondiali. Però aggiungo che esulterò anche alla finale di Champions perché il mio sogno è sempre quello di segnare in una competizione importante all’ultimo minuto. E magari non giocare dall’inizio, di entrare, segnare e vincere”.

    Mourinho e Cassano?
    “Antonio mi ha dato dei consigli l’anno scorso o due anni fa. Era il periodo in cui non giocavo. Mi diceva di stare tranquillo, che sto in una grande società, che il mister mi vuole bene e mi diceva che gli sarebbe piaciuto giocare con me, così mi avrebbe messo a posto lui”. “Il mister sa come prendermi. E proprio per questo motivo litighiamo spesso. Certo il nostro rapporto è fatto di alti e bassi, ma mi vuole bene”

  • Inter: Mourinho si tiene le 3 giornate di squalifica

    Notizie agrodolci in casa Inter: la Corte di Giustizia Federale ha infatti respinto il ricorso presentato d’urgenza dall’Inter, confermando i 3 turni di squalifica per l’allenatore lusitano e i 2 per il centrocampista argentino. La squalifica del Ghanese Muntari scende invece da 2 ad un turno, unica nota di consolazione in tutta la vicenda. Le decisioni sono il seguito dei poco gradevoli fatti del post partita di una settimana fa con la Sampdoria.

    Salta intanto il tradizionale appuntamento dell’Inter ad Appiano Gentile alla vigilia della gara contro l’Udinese al Friuli. Con Mourinho squalificato, la società ha deciso di non organizzare la consueta e solita conferenza stampa che precede ogni partita di campionato di Serie A. All’Inter però fanno sapere che non è la prima volta che capita in coincidenza con la squalifica dell’allenatore. L’ultima volta che Mourinho non aveva partecipato alla conferenza stampa era stato sostituito dal suo vice Giuseppe Baresi.