Tag: josè mourinho

  • Inter: giallo Balotelli, non convocato per il Chelsea

    Mario Balotelli non parte per Londra e quindi non sarà in campo all’Old Trafford nel match valido per gli ottavi di ritorno di Champions League contro il Chelsea. La decisione lascia perplesso l’ambiente nerazzurro, pare infatti che l’esclusione sia solo per scelta tecnica in quanto SuperMario questa mattina aveva svolto tutto l’allenamento con il resto del gruppo, confermando quindi di aver superato i problemi fisici.

  • Moggi: “chi sa cosa pensa Mourinho dell’arbitro di Milan-Chievo”

    Luciano Moggi nell’ormai consueto appuntamento di Studio Stadio da le sue teorie sul calcio italiano e anche se da posizione defilata riesce sempre ad aver un gran numero di interlocutori. Di seguito vi proponiamo i passi più importanti tratti dal blog di Stefano Discreti:

    Mourinho, il Chelsea, Balotelli e….Miccoli

    Mourinho ha esagerato spesso parlando di complotti, creando un clima di tensione ed alibi per giocatori che adesso sta pagando caro. Sono comunque curioso di sapere cosa ne pensa dell’arbitraggio di Milan-Chievo…..
    Credo che l’allenatore interista apprezzi le grandi capacità di Balotelli, dal quale pretende però che oltre a fare l’attaccante debba tornare a dar man forte al centrocampo come d’altronde dovrebbero fare tutti gli attaccanti.
    Io di un giocatore del genere non ne farei mai a meno. E’ un ragazzo da educare ma è certamente un campione che ha un gran tiro,sa calciare le punizioni, segna gol da 30 metri e quando entra in corso di gara spesso fa vincere la sua squadra.
    Con Eto’o, attualmente l’ombra del bomber che eravamo abituati a vedere, Balotelli non può essere lasciato in panchina. Anche in Nazionale ,vista l’attuale condizione di forma dei vari Gilardino, Iaquinta e Toni, il giovane campione dell’Inter può essere un’ottima alternativa, senza dimenticare poi che i prossimi mondiali si disputeranno in Sudafrica e Balotelli ha origini africane.
    Nella mia carriera ho gestito spesso situazioni difficili con dei giocatori,ma sono sempre riuscito ad avere con loro ottimi rapporti perché ha messo subito in chiaro un concetto: io ti do e tu mi dai. Solo con Miccoli non sono riuscito in questo.
    E pensare che il ragazzo a Terni l’ho scoperto io quando ancora non lo conosceva nessuno. Miccoli è un campione e a Zamparini sono stato io a consigliarlo più volte di prenderlo al Palermo. Ma la riconoscenza in questo ambiente non c’è…. Comunque forza Miccoli e Forza Palermo!
    La sfida di Champions dell’Inter con il Chelsea?
    E’ una partita molto difficile perché attualmente il calcio inglese è meglio del nostro.
    All’andata l’Inter ha vinto lottando fino all’ultimo contro una squadra che aveva due dei suoi punti di forza (Lampard e Terry) in serata negativa.Ora,però,la netta vittoria in campionato 4-1 contro il West Ham,ci dice che la squadra di Ancelotti ha ritrovato la miglior forma e contro l’Inter le basterà segnare un solo gol per passare il turno.
    L’Inter in Italia è la squadra più forte,ora deve dimostrare il suo valore in Champions. Noi tifiamo per il calcio italiano e perciò auguriamo all’Inter di centrare il bersaglio, altrimenti rischiamo di perdere un posto in Champions.

    -Juve, una squadra costruita malissimo

    E’ una squadra costruita malissimo piena di equivoci tattici, composta di bravi giocatori messi però in campo senza rispettare le loro caratteristiche. Melo è un buon mediano ma viene impiegato come regista. Il “peperino” Diego invece è un trequartista ma viene impiegato da centrocampista. Sono convinto che il ruolo al quale meglio si adatterebbe, per le sue caratteristiche ,è quello di seconda punta.
    Ha fatto bene Zaccheroni a non farlo partire titolare contro il Siena per dargli degli stimoli. Diego ha finora dimostrato di non essere in grado di sopportare e reagirealle critiche.
    Il pareggio contro il Siena è qualcosa di vergognoso. Da 3a0 a 3a3 ed il Siena ha anche preso un palo. La prestazione di Grygera ha superato ogni limite, ma forse la squadra era stanca per la sfida con il Fulham che però diciamolo vale si e no una squadra di mezza classifica italiana….

    -Lazio, Ballardini ha lasciato il segno…..

    Quando sono stato ospite a SportItalia, in studio mi hanno fatto notare che se Cagliari e Palermo giocano bene è anche merito di Ballardini che ha lasciato la sua impronta di gioco.
    Beh, evidentemente Ballardini ha lasciato il suo segno anche qui a Roma visto che la Lazio non riesce più a riprendersi. La squadra ormai è totalmente invischiata nella lotta per non retrocedere….

    -Roma, che occasione sprecata…

    Sono ancora convinto che la Roma come squadra sia superiore al Milan, ma la limitatezza della rosa è un handicap grande.
    A Livorno è stata gettata via una grandissima opportunità per riaprire la lotta scudetto.

    -Milan, adesso si che il campionato è riaperto!

    Il Milan, dopo l’umiliazione di Champions dove ha fatto piangere costringendo persino Berlusconi a spengere il televisore, vincendo contro il Chievo ha riaperto il campionato.
    Peccato però per il goal regolare annullato alla squadra veronese.

    -Real Madrid: Perez basta comprare solo attaccanti!

    Il fallimento del Real non mi ha stupito. Perez pensa sempre e solo a comprare attaccanti. Ma non è il numero degli attaccanti che aumenta la pericolosità di una squadra. Anzi, più attaccanti schieri in campo e più centrocampo e difesa vanno in sofferenza….

    -Genoa, che spettacolo per tutti!

    La squadra di Gasperini è incredibile, sempre tutti all’attacco. Per vincere non gli basta mai di segnare meno di 2 goal, con quella difesa così perforata.
    Di certo è una squadra che da spettacolo, sia in positivo che in negativo….

    -Torino, Cairo non ne azzecca una….

    Cairo ha detto che fa sempre il contrario di quello che dice Luciano Moggi? Intanto è tanto tempo che non gli dico nulla.
    Di certo però in questo momento sta facendo sicuramente l’opposto di quello che farei io. Ed i risultati si vedono….

    -De Laurentiis e il calcio dei “vecchi”

    De Laurentiis si è lamentato del calcio italiano definendolo gestito da vecchi?
    E’ stato solo un modo alternativo per attaccare la classe arbitrale. Purtroppo in Italia c’è la cultura del sospetto.
    Prendiamo Inghilterra e Spagna.
    In Spagna le designazioni arbitrali vengono fatte tutte insieme prima per l’andata e dopo per il ritorno.
    In Inghilterra poi il calcio è ancora più tranquillo. I giocatori arrivano da soli al campo mangiando un panino. Le moviole sono abolite dalle tv mentre negli stadi ci sono i carceri pronti per fermare i facinorosi.
    Da noi invece c’è sempre questo clima di accuse, di tensione.
    Certo il rigore su Lavezzi era nettissimo così come l’espulsione di Felipe, ma gli arbitri sbagliano e sbaglieranno sempre.
    La moviola in campo? Il calcio non è uno sport come gli altri. E’ impensabile utilizzare un simile strumento sui campi di calcio. Si rischierebbe solo di creare ulteriore confusione, con episodi che nemmeno dopo 10 replay si riescono a decifrare….
    Dopo la sconfitta di sabato il Napoli è ormai fuori dalla lotta per il quarto posto che ormai ristretta solo a Juventus-Palermo e Samp.

  • Real Madrid: Perez scatenato. Il contratto di Mourinho farà arrossire Cristiano Ronaldo

    Anche se l’Inter continua a smentire e l’entourage del tecnico portoghese giura fedeltà ai colori nerazzurri è sicuro che il Real Madrid di Florentino Perez ha iniziato a corteggiare seriamente Josè Mourinho. In Spagna svelano incontri tra il procuratore dello Special One, Jorge Mendes, e il Real Madrid già a partire da dicembre e dopo la prematura estromissione dalla Champions League pare si siano intensificati.

    Florentino Perez vuole Mourinho e per averlo è disposto a cambiar le regole del calcio non scritto valutando l’allenatore al pari dei migliori giocatori. Il contratto proposto al portoghese, secondo indiscrezioni, sarebbe un triennale da 12 milioni di euro a stagione (uno in più di quello attuale) più premi e benefit che lo farebbero arrivare fino a 15 milioni di euro.

    La stella più luminosa del Real Madrid, Cristiano Ronaldo, la scorsa estate ha firmato un contratto di sei anni a 9,5 milioni di euro a stagione. Siamo sicuri che un allenatore possa incidere di più? L’Inter, comunque, farebbe bene a guardarsi intorno.

  • Liscio & Sbalascio: Super Catania demolisce l’Inter, inspiegabile il suicidio Juve

    Liscio & Sbalascio: Super Catania demolisce l’Inter, inspiegabile il suicidio Juve

    28esima giornata che va in archivio facendo registrare il massimo numero di segnature (ben 39!). Molti i protagonisti, in positivo e in negativo, della domenica.
    Primo posto assoluto è per il super Catania di Sinisa Mihajlovic che dà una lezione di calcio all’Inter per buona parte della gara. La vittoria è frutto di un modulo e di una mentalità che permette agli etnei di attaccare e difendere in modo compatto, senza scomporsi, mostrando peraltro una identità di gioco molto gradevole. I 22 punti raccolti dall’allenatore serbo sono un bottino superbo, rendimento che sta portando i siciliani al sicuro dalle zone più calde della classifica.
    Tra i migliori, senza ombra di dubbio, il capitano del Livorno Cristiano Lucarelli che con una strepitosa tripletta blocca la Roma di Claudio Ranieri sul pari. Giornata da incorniciare per il livornese, servono i suoi gol se la squadra labronica vorrà ancora dire la sua nella corsa alla salvezza.
    Un gradino più sotto si piazza il Siena e il suo allenatore, Alberto Malesani, autori di una formidabile rimonta a Torino contro la Juventus: i primi 10 minuti da incubo (3-0 che avrebbe tagliato le gambe a molti) vengono cancellati con una superba prestazione nel resto della partita e dopo aver compiuto tutti gli sforzi possibili (con risorse tecniche peraltro limitate) escono dallo stadio Olimpico con un pari prezioso in vista del futuro. I complimenti oltre che alla squadra vanno al suo allenatore che non ha mai mollato la presa sulla partita, azzeccando le mosse giuste e infondendo ai suoi uomini lo spirito giusto per credere nella clamorosa rimonta.
    Un posto in graduatoria lo trova anche la coppia viola Jovetic-Gilardino che a Napoli dà spettacolo e fa meraviglie: doppietta per il bomber, gol e 2 assist per il fantasista montenegrino. Non era facile dopo la batosta dell’eliminazione in Champions (subita da parte del Bayern Monaco) ricompattarsi e cercare di andare avanti, ma la Fiorentina ha sfoderato una prestazione sostanziosa ed efficace, infliggendo tra l’altro al Napoli di De Laurentiis la prima sconfitta casalinga in notturna da quando è diventato Presidente dei partenopei (cosa che non era riuscita neanche alle big del nostro campionato).
    Citazione per Clarence Seedorf, non solo per la bellezza del suo gesto tecnico ma anche per la valenza del gol segnato al Chievo che porta il Milan ad un solo punto dai cugini interisti in classifica. Quando bisogna togliere le castagne dal fuoco l’olandese è sempre uno dei primi a farsi trovare pronto.

    E passiamo ai peggiori di giornata. Se al primo posto tra i migliori c’è il Catania, per una semplice equazione al primo posto dei peggiori troviamo l’inter ed il suo centrocampista Muntari. Il ghanese (catastrofico), mandato in campo da Mourinho al 79esimo, riesce a provocare la punizione da dove poi scaturirà il rigore per un fallo da dietro prendendosi anche il relativo cartellino giallo, in barriera sulla punizione di Mascara allarga il braccio in modo innaturale per bloccare la palla proprio davanti agli occhi dell’arbitro, prendendosi il secondo giallo con annessa obbligatoria espulsione (in soli 70 secondi in campo!) e dando agli etnei il rigore del sorpasso calciato da Mascara. Ma non può essere solo lui il capro espiatorio di una squadra che sta attrversando un periodo tutt’altro che brillante e che dovrà ora giocare per il resto della stagione con il coltello tra i denti, cosa che in passato non è mai successa.
    Trova posto anche il suicidio Juventus contro il Siena: 10 minuti di calcio-champagne, poi dopo il terzo gol, il buio che permette a Malesani e ai suoi giocatori di rientrare piano piano in partita fino a d acciuffare un prezioso pareggio. Il black-out che ha colpito i bianconeri è inspiegabile, tra l’altro lo è anche la stagione che va a concludersi visto che la Juve avrebbe dovuto essere, a detta di molti addetti ai lavori, l’anti Inter e invece ha solo portato delusioni ai suoi tifosi.
    Citazione per Pizarro: il romanista sbaglia un rigore fondamentale che avrebbe potuto chiudere la partita contro il Livorno e invece il suo errore permette ai toscani di restare a galla e di pareggiare. Alla fine 2 punti persi che potrebbero pesare sui giallorossi nella rincorsa alla capolista Inter.
    Infine da ricordare la difesa del Cagliari: nel solo primo tempo “becca” 4 gol e subisce 3 pali dal Genoa, alla fine della parita i legni saranno 4 e le reti subite ben 5. Un giorno di vacanza ci sta, ma non proprio la domenica durante la partita del campionato! ci sono altri 6 giorni durante la settimana da scegliere per riposarsi!

  • Inter: un silenzio assordante.

    Un silenzio assordante quello di Mourinho, che ha dichiarato di non parlare se non prima della partita contro il Chelsea, il portoghese che abbandonò le conferenze in campionato dopo l’esito della pesante squalifica che avvenne per il gesto delle manette rifilato all’arbitro durante la partita contro la Sampdoria. In quell’occasione vinse il carattere dell’Inter che pur rimanendo in 9 disputò una partita di carattere ed agressività, una partita che pareggiò ma che valse come una vittoria.

    Mourinho probabilmente dopo queste 4 settimane di pausa, di riflessione si aspettava di ritrovare un inter compatta come sempre, invece a 3 giorni di distanza dal match più importante dell’anno, l’immagine di un inter esausta, in piena difficoltà. Un silenzio assordante, un patrimonio di punti dilapidato in pochi giorni, un patrimonio gestibile, ma non gestito. Molti vorrebbero sentire Mourinho, i tifosi, i giornali, gli opinionisti, per chiedere quanto meno un parere su un inter che in 4 anni non aveva mai affrontato un periodo di simile difficoltà, certo ci sono degli alti e bassi per tutti, ma un Inter caratterialmente in difficoltà non la si era mai vista.

    Ora per l’Inter si avvicina il momento più importante della stagione, il momento più importante in un periodo difficile, come un pugile suonato che deve dare il meglio di sè, in un periodo non certo positivo. In molti vorrebbero chiedere: Mister cosa succede?, di certo conoscendo il carattere del tecnico lusitano ,la risposta la darà sul campo.

  • Inter: inizia l’operazione Chelsea. Preoccupano Balotelli e Santon

    Inter: inizia l’operazione Chelsea. Preoccupano Balotelli e Santon

    Dopo il capitombolo di ieri sera al Massimino contro lo spavaldo Catania di Sinisa Mihajlovic l’Inter si tuffa nella preparazione dell’incontro dello Stamford Bridge contro il Chelsea. Lo scarso rendimento in campionato è proprio frutto di questa partita, se volgiamo lo sguardo al passato il Milan per vincere in Europa ha spesso messo in secondo piano la serie A subendo a volte sconfitte ancor più brutte di quella nerazzurra di ieri e ulteriore dimostrazione è come lo stesso Chelsea e Barcellona hanno rallentato nei rispettivi campionati.

    La Champions League porta via tante risorse fisiche e sopratutto mentali ma per rendere lo stacco dal campionato più indolore c’è bisogno della partita della vita martedi contro il Chelsea. Il risultato dell’andata impone a i Blue di attaccare e scoprirsi e l’Inter ha dimostrato di esser maestra nello sfruttare gli errori degli avversari.

    Nel catino di Stampford Bridge l’Inter avrà in panchina il suo condottiero la cui assenza in campionato si è fatta sentire oltre misura. I nerazzurri già da oggi hanno iniziato la preparazione al difficile match e a preoccupare l’ambiente sono le condizioni di Balotelli e Santon, SuperMario soffre per una infiammazione al ginocchio destro mentre Santon è alle prese con un fastidio al ginocchio operato a novembre. Il recupero dei due è fondamentale per dar inventività all’attacco ma sopratutto per poter usufruire di Zanetti a centrocampo.

  • Serie A: “Clamoroso al Cibali”, l’Inter crolla a Catania

    Serie A: “Clamoroso al Cibali”, l’Inter crolla a Catania

    Quale occasione migliore per utilizzare l’esclamazione di Sandro Ciotti quando, per descrivere una sconfitta determinante per la volata scudetto dell’Inter a Catania negli anni ’60, coniò la celebre frase “Clamoroso al Cibali”. Lo stadio di Catania ora non si chiama più Cibali ma Massimino, il risultato a fine gara è impietoso, come allora, per i nerazzurri: Catania – Inter 3-1.

    Gara quasi interamente dominata dagli etnei a parte una decina di minuti nella ripresa, quando dopo il vantaggio l’Inter sembrava potesse prendere il sopravvento della partita. Nel primo tempo da segnalare 2 grandissime occasioni (quasi simili peraltro) per il Catania con Adrian Ricchiuti, che, lasciato sempre solo soletto in mezzo all’area di rigore, ha sbagliato clamorosamente in entrambe le occasioni. Per i Campioni d’Italia un gran tiro di Sneijder su una ripartenza nerazzurra sventato in corner da Andujar con una grande parata.

    Il secondo tempo invece è ricco di emozioni e sussulti: al 54esimo l’Inter passa in vantaggio con una bellissima azione di contropiede di Eto’o (la posizione di partenza del camerunense è buona, anche se ci sono proteste dei siciliani) con l’attaccanta africano che arrivato davanti ad Andujar preferisce appoggiare al più libero compagno di squadra Milito che a porta vuota segna l’1-0.
    Per la reazione del Catania occorre circa un quarto d’ora (tempo in cui l’Inter sembra prendere le redini del gioco), poi all’improvviso, al 74esimo, un cross in mezzo all’area, ben teso, di Alvarez trova il piedino di Maxi Lopez per il momentaneo ed inaspettato 1-1. Cambia di nuovo la partita, perchè la esile superiorità dell’Inter svanisce, il Catania si rifà coraggio e si ributta all’attacco.
    Mourinho (in tribuna per scontare la seconda delle 3 giornate di squalifica) decide che comunque vuole vincere la partita e ad una formazione già super offensiva aggiunge il decisivo Muntari e Pandev al posto di Cambiasso e Stankovic (3 punte per l’allenatore portoghese più 2 trequartisti per cercare di far suo il risultato, senza mediani di ruolo). La mossa paga, per il Catania però, perchè Muntari (per questo dicevamo decisivo) dopo 30 secondi fa fallo da dietro al limite dell’area su uno scatenato Martinez e si prende un sacrosanto giallo. Ma la beffa deve ancora arrivare perchè sugli sviluppi della punizione tirata da Mascara, il giocatore ghanese allarga il braccio in modo scomposto per impedire al tiro di arrivare in porta. Risultato? secondo cartellino giallo (in 1 minuto!), espulsione, Inter in 10 e calcio di rigore per il Catania. Peggio di così difficilmente Muntari avrebbe potuto fare. Mascara lascia tutti a bocca aperta battendo Julio Cesar dal dischetto con il “cucchiaio” per un rigore memorabile.

    E’ l’81esimo e ci si aspetta il forcing finale dei milanesi come capita spesso nei momenti in cui devono recuperare le partite. Ma il Catania sorprende tutti, non si scompone, ingabbia i nerazzurri, riparte in contropiede e proprio al 90esimo segna il gol della sicurezza con lo scatenato Martinez che sprinta sulla fascia sinistra, si accentra bevendosi Lucio, mandando in tilt Materazzi e spedendo il pallone in rete facendolo passare sotto il braccio di Julio Cesar in disperata uscita. Pochi minuti dopo Valeri mette fine alle ostilità e lo stadio esplode in tutta la sua felicità: la capolista è caduta ed autori dell’impresa sono Mihajlovic e i suoi ragazzi (con la forte partecipazione del nerazzurro Sulley Muntari).
    Josè Mourinho è attonito e perplesso in tribuna e non crede ai suoi occhi. Spetta a Milan e Roma, ora, riaprire più che mai il Campionato.

    Il tabellino CATANIA – INTER 3-1
    54′ Milito (I); 74′ Maxi Lopez (C); rig 81′ Mascara (C); 90′ Martinez (C) CATANIA (4-3-3): Andujar; Alvarez, Silvestre, Terlizzi, Capuano (87′ Potenza); Izco, Biagianti, Ricchiuti (76′ Delvecchio); Mascara, Maxi Lopez (83′ Carboni), Martinez.
    A disposizione: Campagnolo, Augustyn, Ledesma, Morimoto.
    Allenatore: Mihajlovic
    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Materazzi, J.Zanetti; Stankovic (76′ Pandev), Cambiasso (79′ Muntari), Mariga (46′ Quaresma); Sneijder; Milito, Eto’o.
    A disposizione: Toldo, Orlandoni, Cordoba, Khrin.
    Allenatore: Mourinho (squalificato, in panchina Baresi)
    Arbitro: Valeri
    Ammoniti: Biagianti (C), Zanetti (I), Stankovic (I), Martinez (C)
    Espulsi: Muntari (I)

  • Serie A, Catania – Inter: probabili formazioni. Mou rispolvera Eto’o, al Massimino anche Maradona

    L’Inter anticipa in vista della Champions League e stasera farà visita al rigenerato Catania di SInisa Mihajlovic. Per i nerazzurri è indispensabile la vittoria per non rischiare di riaprire ulteriormente il discorso campionato, senza Balotelli e Samuel Mourinho torna a dar fiducia Samuel Eto’o al fianco di Milito, a centrocampo si rivede Cambiasso. Nel Catania Martinez sostituisce l’infortunato Llama, al Massimino è prevista la presenza di Diego Armando Maradona per i visionare i tanti argentini in campo.

    PROBABILI FORMAZIONI
    Catania (4-3-3):
    21 Andujar, 22 Alvarez, 6 Silvestre, 23 Terlizzi, 33 Capuano, 13 Izco, 27 Biagianti, 19 Ricchiuti, 25 Martinez, 11 Maxi Lopez, 7 Mascara. (30 Campagnolo, 2 Potenza, 18 Augustyn, 5 Carboni, 4 Delvecchio, 8 Ledesma, 15 Morimoto).
    All: Mihajlovic. Squalificati: nessuno. Diffidati: Andujar, Delvecchio, Martinez, Silvestre, Ricchiuti, Maxi Lopez, Capuano. Indisponibili: Spolli, Llama, Plasmati, Marchese.

    Inter (4-3-1-2): 12 Julio Cesar, 13 Maicon, 2 Cordoba, 23 Materazzi, 39 Santon, 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 11 Muntari, 5 Stankovic, 22 Milito, 9 Etòo (1 Toldo, 6 Lucio, 17 Mariga, 8 Thiago Motta, 10 Sneider, 7 Quaresma, 27 Pandev). All.: Baresi.
    Squalificati: Samuel, Mourinho.
    Diffidati: Etòo.
    Indisponibili: Chivu, Balotelli e Arnautovic.
    Arbitri: Valeri di Roma.

  • Inter: Balotelli salta Catania. Sarà vero il problema al ginocchio?

    Non arriva nel momento migliore l’ennesimo fraintendimento tra José Mourinho e Mario Balotelli. Il tecnico portoghese nell’inaspettata intervista rilasciata ieri alla Gazzetta dello Sport ha smentito la presunta influenza del giovane attaccante nel match contro il Genoa. Questa intervista pare sia seguita ad un litigio nello spogliatoio della Pinetina e adesso tra i venti partenti per Catania manca SuperMario per un presunto dolore al ginocchio. Sarà vero questa volta?

    Per Catania il tecnico portoghese non avrà a disposizione lo squalificato Samuel e gli infortunati Arnautovic e Chivu. Saranno invece a disposizione Cambiasso e Santon.

    VENTI CONVOCATI PER CATANIA
    Portieri: 1 Francesco Toldo, 12 Julio Cesar, 21 Paolo Orlandoni;
    Difensori: 2 Ivan Ramiro Cordoba, 4 Javier Zanetti, 6 Lucio, 13 Maicon, 23 Marco Materazzi, 39 Davide Santon;
    Centrocampisti: 5 Dejan Stankovic, 7 Ricardo Quaresma, 8 Thiago Motta, 10 Wesley Sneijder, 11 Sulley Muntari, 15 Rene Krhin, 17 MacDonald Mariga, 19 Esteban Cambiasso;
    Attaccanti: 9 Samuel Eto’o, 22 Diego Milito, 27 Goran Pandev.

  • Inter: Mou vs Balotelli, ultimo atto. Il portoghese cerca una via di fuga

    Le ultime dichiarazioni di José Mourinho alla Gazzetta dello Sport oltre ad esser indigeste per i rivali non sono state gradite dalla società. Il patron Moratti, aveva esortato il tecnico a rispettare la squalifica e chiudendosi in un silenzio stampa che avrebbe contribuito ad abbassar i toni ed esser quindi più sereni nel frangente più caldo del campionato.

    Il tecnico portoghese ha disatteso la linea societaria pare dopo l’ennesimo alterco con Mario Balotelli. Nel dopo Inter Genoa si era appreso che la prestazione del giovane attaccante nerazzurro era stata deficitaria (ma non solo la sua) per un presunto stato influenzale. Dopo il litigio il tecnico portoghese avrebbe preteso un comunicato stampa atto a smentire l’entourage del giocatore, lo staff medico è con Mourinho ma la società non ha gradito.

    Andando a ritroso è possibile accostare questo atteggiamento di Mourinho con quello avuto nell’ultima stagione al Porto e al Chelsea concluse in entrambi i casi con un divorzio. Vuoi vedere che, la strategia del portoghese mira ancora una volta ad abbandonare la barca prima che affondi?