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  • Super Inter, il Barcellona si sgretola a San Siro

    Super Inter, il Barcellona si sgretola a San Siro

    Super Inter a San Siro. I nerazzurri riescono nell’impresa di annichilire il Barcellona e di metter una serie ipoteca sul passaggio del turno conservando alla fine due gol di vantaggio. Mourinho stupisce tutti e schiera la “solita” Inter super offensiva e spavalda senza nessun timore reverenziale al cospetto del Barcellona.

    L’avvio dell’Inter è superlativo ma Milito dimostra non esser più il cecchino di inizio stagione e sbaglia clamorosamente un gol, non da lui. Al 19′ l’ex Maxwell beffa Maicon sulla destra e mette una palla al bacio per il giovane Pedro che non sbaglia. Il gol galvanizza ancora l’Inter che prima spreca ancora con Milito prima che lo stesso argentino servi l’assist a Sneijder per il pari.

    Il sorpasso si consuma ad inizio del secondo tempo con una azione magistrale: Pandev recupera palla nella propria metà campo e serve Milito sulla corsa, ancora un assist per Maicon questa volta ed è sorpasso. Il Barcellona si trova sotto e senza idee e l’Inter è padrona del campo e ancora in ripartenza trova la terza rete con Milito, anche se questa volta aleggia un fuorigioco.

    Il finale è un assedio del Barcellona ma l’unica occasione sui piedi di Pique viene murata da Lucio. Due episodi sospetti in area nerazzurra ma il risultato dà ragione a Mourinho.

    IL TABELLINO
    INTER-BARCELLONA 3-1
    Inter (4-2-3-1):
    Julio Cesar; Maicon (27′ st Chivu), Lucio, Samuel, J.Zanetti; Cambiasso, T.Motta; Eto’o, Sneijder, Pandev (11′ st Stankovic); D.Milito (30′ st Balotelli). A disposizione: Orlandoni, Cordoba, Materazzi, Muntari. All.: Mourinho
    Barcellona (4-3-3): Valdes; Dani Alves, Pique, Puyol, Maxwell; Xavi, Busquets, Keita; Pedro, Ibrahimovic (17′ st Abidal), Messi. A disposizione: Pinto, G.Milito, Jeffren, Y.Touré, Bojan, Henry. All.: Guardiola
    Arbitro: Benquerença (Portogallo)
    Marcatori: 19′ Pedro (B); 30′ Sneijder (I); 3′ st Maicon (I); 16′ st Milito (I)
    Ammoniti: Eto’o (I), Busquets (B), Puyol (B), Pique (B), Keita (B), Stankovic (I), Dani Alves (B)

  • Inter-Barcellona, parla Mou:”è più difficile giocare la prima in casa”

    Torna la Champions League e con essa Josè Mourinho ritorna a parlare con la stampa. Il tecnico portoghese alla vigilia di una partita importantissima che può valere la consacrazione per la sua Inter non fa trasparire nessuna emozione. Il tecnico, appare tranquillo e sicuro come uno bravo scolaro dopo aver studiato la lezione per il giorno dopo. Di seguito vi proponiamo i passi più salienti della conferenza stampa:

    Quante volte ha visto il Barcellona negli ultimi tempi? Cosa pensa di Puyol?
    Negli ultimi 5-6 mesi ho visto zero minuti di Barcellona. negli ultimi 15 gironi ho visto Inter-Barcellona e Barcellona-Inter due volte, lavoro normale. Puyol? Mi sembra lo stesso che ha lavorato con me dieci anni fa. Sembra abbia 21-22 anni. Ha la stessa passione e lo stesso entusiasmo, non posso dire niente di meglio. Il calcio e il successo non lo ha cambiato.

    Come vede la gara di domani?

    Quella di domani non sarà una partita contro Messi. Nella partita di Barcellona nel girone loro hanno vinto meritatamente e noi non abbiamo avuto capacità di rispondere. Mi sembra che oggi loro sono bravi come a novembre e che noi siamo molto meglio. Accetto il fatto che si dica che loro sono favoriti ma io penso che siamo 50-50.

    Pensa che la corsa campionato possa inflenzare la gara di domani? Cosa pensa del doppio cambio di Ranieri?

    Non parlo di campionato

    Il Real ‘gufa’ contro il Barcellona…

    Il Real è troppo grande per essere felice del non successo degli altri. Il Real è il tipico club che deve essere felicde del suo successo non dei problemi degli altri. Non sarà un dramma per il Real se in finale ci sarà il Barcellona. Penso lo stesso della mia squadra.

    Molti la ritengono già il prossimo allenatore del Real
    Sono l’allenatore dell’Inter, ho un contratto. Il Real ha un allenatore e bravo. Il mondo del calcio è pieno di cose vere, di mezze bugie, di speculazioni. Io devo giocare in campionato, in Coppa, in Champions, ogni tre giorni gioco una partita decisiva. So troppo preoccupato del futuro dell’Inter.

    Il Barcellona ha affrontato un lungo viaggio…
    Non penso possa incidere, a me se succede lo stesso cerco di trasformare il problema in qualcosa che motivi la squadra. Non mi sembra un dramma. Noi siamo andati a Mosca contro una squadra che era una settimana in ritiro, c’era un campo di plastica e abbiamo giocato. Meglio fare un viaggio in aereo, ma se Mariga potesse sceglierebbe di andare a Barcellona in pullman.

    Dal punto di vista tattico l’assenza di Iniesta può essere paragonata a quella di Essien nel Chelsea?
    Non mi sembra che il Barcellona pianga. Non è un problema per loro.

    Come sta l’Inter?

    Come il 99% delle squadre in Europa vorrebbero stare. Fisicamente come una squadra che gioca 70 partite e non 40. Ma è un problema che riguarda tutte le quattro le semifinaliste.

    Se la sente di fare un bilancio al 19 aprile?
    E’ una stagione spettacolare però bisogna aspettare fino alla fine per sapere se sono soddisfatto. Non sono mai stato di ‘quasi’, quasi ho avuto una seconda Champions, quasi una terza. Ma la mia carriera è più piena di fatti e per questo vado fino all’ultimo minuto di ogni competizione per cercare di vincerla. Possiamo arrivare con tre, due zero ma la differenza tra tre e zero spesso sono dettagli.

    Il Barcellona è la più squadra forte del mondo?

    Vedremo. La squadra più forte è quella che vince la competizione più importante. Loro hanno vinto l’ultima ma bisogna vedere se si ripeteranno. Noi abbiamo battuto il Chelsea e loro l’Arsenal. Spero che questo match rispetti le aspettative.

    In cosa è migliorata l’Inter?

    Fisicamente no ma tatticamente è una squadra più compatta, che è crescita. La mentalità in Champions è diversa, la condizione psicologica è diversa. Giocare con tutta la pressione di un’Inter che non vinceva fuori e arrivare a cinque vittorie consecutive è bellissimo. Chi arriva in semifinale di Champions non deve avere paura ma piacere a giocare. Meritiamo tanto di stare qui ma l’obiettivo è andare in finale.

  • Il Pagellone Settimanale di Crazy Diamond. Speciale Inter Juve

    Il Pagellone Settimanale di Crazy Diamond. Speciale Inter Juve

    BUFFON 6.5 Gli interisti gli tirano addosso , lui non fa una piega e respinge. A quanto pare sarà il suo ultimo Inter- Juve, ma solo perchè è stato ingaggiato come sacco d’allenamento da Manny Pacquiao

    CANNAVARO 7 (5) Come immaginavamo, si avvicina il Mondiale e dopo una stagione pietosa torna a sfornare prestazioni di livello. Puntuale come un politico in campagna elettorale.

    MARCHISIO 5.5 Volenteroso e combattivo quanto impreciso. Nulla da obiettare sull’impegno ma anche i kamikaze sarebbero stati uno spreco per il Giappone avessero beccato la barriera corallina anzichè gli incrociatori alleati

    SISSOKO 3 Sprovvisto dalla nascita di piedi e cervello, la natura ha compensato fornendolo di altrettante doti fisiche. Se vengono meno i polmoni d’acciaio è evidente che non può fare il calciatore, ma gli resta sempre la carta del porno

    POULSEN 6+ In effetti aveva ragione Ranieri quando disse che questo onesto randellatore è meglio di Sissoko, ma non pensavamo in quel senso…

    MELO 6+ buona prestazione di tamponamento anche se rischia la solita espulsione idiota. Uomo dai saldi principi Felipe Melo, quando fare danni è una vocazione

    DIEGO 5.5 Lo chiamano “Il Panda”, perchè è un fuoriclasse puro ,di quelli in via d’estinzione. Scemi noi a pensare fosse perchè è lento, panciuto e dall’aspetto tenero ed orsacchiottoso

    DEL PIERO 6+ Nulla di trascendentale ma sembrava in serata e stava guadagnando una marea di punizioni, solo una mente obnubilata dalle polveri dell’Eyjafjallajokull poteva sostituirlo. Devono aver raggiunto la Romagna, mi chiudo in casa

    AMAURI 5.5 Per carità, Maicon segna un gol da fuoriclasse, ma lui fa opposizione peggio del PD.

    JULIO CESAR 6.5 Attento nei 15 minuti in cui la juventus ha fatto la partita, sulla punizione di Diego gli scorre davanti tutta la vita. Nel senso che ora che arriva la palla passano una trentina d’anni

    LUCIO 7 Le sue sembianze sono la prova tangibile che l’uomo discende dalla scimmia. E anche che per marcare Iaquinta basterebbe un gibbone

    THIAGO MOTTA 5.5 Un Felipe Melo ancora più ignorante. Ma i brasiliani una volta non erano quelli allegri e un po’ tontoloni bravi a giocare a pallone?

    SNJEIDER 5.5 Non una gran partita per il trequartista olandese che dopo mesi di brillanti prestazioni ora avrebbe bisogno di rifiatare in vista della Champions. Da Barcellona consigliano un week-end in Islanda.

    ZANETTI 7 Probabilmente non è giocatore da fantacalcio ma è più facile spettinarlo che togliergli il pallone

    ETO’O 6.5 Attaccante tuttofare, oltre a segnare corre, pressa, suggerisce e durante l’intervallo insegna le tabelline a Muntari

    MUNTARI s.v. Ah già, dopo aver segnato il gol vittoria l’anno scorso quest’anno si veste da assistman. La newentus macina record su record

    BALOTELLI 6 Contro la difesa juventina potrebbe fare la differenza bendato se non entrasse in campo scazzato come un commesso dell’Upim la vigilia di Natale

    MOURINHO 6.5 Sarà che ha la testa alla Coppa ma l’inter di campionato sembra andare avanti col freno a mano tirato e anche venerdì solo l’espulsione di Sissoko ha spostato gli equilibri di una gara bloccata. Mezzo voto in più perchè non s’è lamentato dell’arbitro, del campo da gioco, delle luci troppo forti e dei colori sociali avversari che non gli piacciono. E’ aiutato dal silenzio stampa, ma conoscendolo avrebbe anche potuto affidare la sua comprensibilissima rabbia ai mezzibusti di Minzolini o utilizzare Beppe Baresi come pupazzo da ventriloquo

  • Verso Inter – Barcellona: Mou vara 4-1-4-1, Milito in panca gioca SuperMario

    Mourinho da i numeri. Dalle indiscrezioni raccolte dalla Gazzetta dello Sport sbirciando l’allenamento di ieri, il tecnico portoghese starebbe rivoluzionando il modulo di gioco per controbattere lo strapotere di palleggio del Barcellona.

    L’idea è quella di bloccare gli esterni difensivi con due uomini pericolosi e con grande corsa ma sopratutto incrementare il numero di uomini nelle zone di Xavi. Da ciò nasce l’idea di un possibile cambio di modulo con il passaggio dall’ormai famoso 4-2-1-3 ad un 4-1-4-1. Ma la novità non sarebbe solo nel modulo ma anche negli uomini, Cordoba dovrebbe agire da terzino destro con Maicon dirottato nel ruolo di ala destra, Thiago Motta al fianco di Sneijder ed Eto’o sull’out sinistro.

    La notizia più interessante e che potrebbe suscitare polemiche è però l’avvicendamento in attacco tra Diego Milito e Mario Balotelli. Il Principe, miglior realizzatore stagionale nerazzurro, appare in fase calante e Mou starebbe pensando di concedergli un pò di riposo facendo partire dal primo minuto il ribelle Mario Balotelli. Scelta coraggiosa? Certo, ma non per Mou.

    I possibili 11:
    Inter (4-1-4-1): Julio Cesar; Cordoba, Lucio, Samuel, Zanetti; Cambiasso; Maicon, Thiago Motta, Sneijder, Eto’o; Balotelli.

  • Quaresma rifiuta il Besiktas, il portoghese vuole lo Sporting Lisbona

    Che Quaresma ormai fosse sul mercato lo si sapeva da tempo. Dopo le saltuarie convocazioni da parte del tecnico Josè Mourinho, l’esterno di centrocampo è stato abbandonato persino in tribuna, per ben 3 partite di fila. Segni chiari per le pretendenti al giocatore, infatti il procuratore Jorge Mendes ha più volte dichiarato che il ragazzo lascerà l’Inter a fine stagione, ma solo per una meta a lui gradita che molto probabilmente sarà lo Sporting Lisbona.
    Il giocatore portoghese avrebbe detto no al Besiktas, motivo per il quale una possibile trattativa di mercato tra l’Inter e il club turco rischia di tramontare ancor prima di aver gettato le prime basi perchè in cima alla lista dei desideri di Quaresma, al momento, c’è il club lusitano in cui ha militato per 4 anni.

  • Mancini: “L’Inter? Adesso è più facile vincere per Mou”

    Roberto Mancini in una intervista concessa all’Equipe si attribuisce ancora tutti i meriti delle vittorie raccolte dall’Inter in questi ultimi. “La cosa più difficile è cominciare a vincere. Dopo, è più facile” il tecnico del City risponde cosi alla domanda se non fosse più facile vincere adesso per Mourinho, dal momento che è stato Mancini a costruire le fondamenta:

    “Ma io ho costruito anche il tetto! Nel 2007 abbiamo vinto lo scudetto sul campo, qualcosa che all’Inter non riusciva da 17 anni. Lo ripeto, la cosa più difficile è cominciare a vincere. Dopo, è più facile”

  • Inter – Juventus 2-0. Maicon ed Eto’o riportano in vetta i nerazzurri

    Inter – Juventus 2-0. Maicon ed Eto’o riportano in vetta i nerazzurri

    L’Inter si aggiudica il derby d’Italia numero 155 battendo a San Siro la Juventus 2-0 riprendendosi la vetta della classifica, in attesa del derby della capitale di domenica. Una gara che si mette subito in discesa per i nerazzurri favoriti dall’espulsione di Sissoko per doppia ammonizione che ha lasciato con un uomo in meno i bianconeri per oltre un tempo. Decisiva le rete spettacolare di Maicon che precede il bis di Eto’o a tempo scaduto. Non ci poteva essere festeggiamento migliore per Zanetti, 500 gettoni con la maglia nerazzurra in campionato, e Mourinho alla sua 100esima presenza sulla panchina dell’Inter.

    La Juventus incassa un’altra sconfitta, la 13esima in campionato quest’anno, giocando comunque una buona gara difensiva, forse una delle migliore della stagione: Cannavaro e Chiellini tengono a bada il trio d’attacco Eto’o, Milito, Pandev fino a quando poi sono costretti ad arrendersi sul tiro da fuori area di Maicon. Impalpabile ancora una volta Diego, recuperato in extremis e gettato nella mischia da Zaccheroni dal primo minuto mentre Del Piero riesce a fare ben poco fino a quando il tecnico non decide di sostituirlo con Poulsen per sopperire all’espulsione di Sissoko e tappare il buco in mezzo al campo lasciato vuoto dal maliano.

    L’inizio di gara è della Juventus che è più determinata dell’avversario e si fa pericolosa con Iaquinta e Del Piero, in entrambe le occasioni è bravo Julio Cesar ad opporsi. Il primo tiro dell’Inter verso la porta bianconera avviene al 16′ con Thiago Motta, Buffon si distende e sventa il pericolo. Il centrocampo nerazzurro cresce pian pianino come il nervosismo, soprattutto quello juventino che prima vede i gialli di Felipe Melo e Sissoko e poi il rosso a quest’ultimo che ne condizionerà il prosieguo della gara.

    Nella ripresa, dopo una decina di minuti di assestamento, Eto’o ha sul piede giusto l’occasione del vantaggio ma arrivato nei pressi di Buffon calcia alto sulla traversa. La pressione dell’Inter si fa maggiore e Milito si mangia clamorosamente un gol già fatto a due passi dal numero uno bianconero mandando di poco a lato la sfera di testa, ci prova anche Stankovic dalla distanza ma Buffon è attento e smanaccia in calcio d’angolo. E’ il preludio al gol che arriva grazie alla magia di Maicon ad un quarto d’ora dal termine che raccoglie la sfera al limite dell’area e con un bel palleggio come solo i brasiliani sanno fare scaglia il destro imparabile per Buffon. San Siro si alza in piedi ad applaudire il gesto tecnico di Maicon.
    La Juventus è alle corde e, prima del raddoppio di Eto’o al 92′, coglie una traversa su punizione calciato da Balotelli.

    Il tabellino
    INTER – JUVENTUS 2-0
    75′ Maicon, 92′ Eto’o
    INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, J. Zanetti; Cambiasso, Thiago Motta (46′ Stankovic); Eto’o, Sneijder (89′ Muntari), Pandev (55′ Balotelli); Milito.
    A disposizione: Orlandoni, Cordoba, Materazzi, Arnautovic.
    Allenatore: Mourinho
    JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Zebina, Cannavaro, Chiellini, Grosso; Sissoko, Melo, Marchisio (77′ Salihamidzic); Diego; Iaquinta (72′ Amauri), Del Piero (42′ Poulsen).
    A disposizione: Manninger, Legrottaglie, De Ceglie, Camoranesi.
    Allenatore: Zaccheroni.
    Arbitro: Damato
    Ammoniti: Samuel (I), Iaquinta (J), Melo (J), Thiago Motta (I), Chiellini (J), Balotelli (I)
    Espulso: Sissoko (J)

  • Le interviste di Inter – Juventus 2-0

    Queste le dichiarazioni dei protagonisti di InterJuve finita con la vittoria dei nerazzurri per 2 reti a zero. Mentre Mourinho prosegue il suo silenzio stampa, Zaccheroni, polemico come non mai, così ai microfoni di Sky:

    Sulla seconda ammonizione a Sissoko non dico niente perchè ero lontano, ma la prima proprio non l’ho capita. Era solo Motta a spingere. Qualcuno mi spieghi il primo giallo di Sissoko perchè proprio non ha senso e l’espulsione ha deciso la partita. Eravamo molto bene in gara, l’avevamo preparata per non dare loro punti di riferimento e stavamo andando bene. Una partita così importante non può essere decisa da un episodio del genere, ci vuole buon senso. Io non parlo mai degli arbitri ma stasera è stato troppo decisivo l’errore. L’Inter è superiore alla Juventus e l’unico modo per giocarcela era quello di mettere in campo più determinazione di loro. Diego nel secondo tempo ha disputato la sua miglior prova della stagione. Oggi non ho visto la differenza che invece evidenzia la classifica“.

    Chiellini: “Oggi stavamo facenbdo bene, ma l’espulsione di Sissoko ha cambiato tutto. Penso l’abbiano visto tutti, la prima ammonizione non ha senso, non esiste. Ma non è solo quello. Samuel ha fatto una quantità di falli incredibile, Motta doveva essere ammonito prima. Insomma, tante piccole cose senza le quali l’Inter oggi non avrebbe vinto nonostante sia una grandissima squadra. Il futuro? Zaccheroni ha la stima di tutti i giocatori, il resto per ora non ci interessa“.

    Branca: “E’ una vittoria che vale tre punti. Abbiamo incontrato qualche difficoltà perchè la Juventus si chiudeva molto bene e nonostante l’espulsione si sono compattati benissimo. Era difficile trovare spazi ma per fortuna Maicon ne ha trovato uno bellissimo. C’è tensione ma in senso positivo, ormai sono anni che siamo ai vertici del nostro calcio e quindi sappiamo gestire queste situazioni al meglio. Volevamo vincere, perchè dovevamo vincere, e ci siamo riusciti. Non c’è nessun nervosismo, siamo tutti concentrati per fare il meglio. Sono d’accordo con le scelte di Mourinho, va benissimo così. Messaggi alla Roma? Nessuno, noi giochiamo solo per noi stessi. Pandev in difficoltà da esterno? Ma no perchè all’inizio ha fatto grandi cose, non ci sono problemi. Moratti stanco? Ci sta, è normale, ma ha tutte le forze per reagire

  • Stasera c’è Inter – Juventus, il derby d’Italia. Le ultime e le formazioni

    Stasera c’è Inter – Juventus, il derby d’Italia. Le ultime e le formazioni

    Inter – Juventus, la madre di tutte le partite. Grande attesa stasera per il derby d’Italia numero 154, da quando il campionato italiano è stato rinominato Serie A: il bilancio parla a favore della Juventus che guida con 72 vittorie contro le 43 dei nerazzurri (più 38 pareggi).
    Sarà un derby d’Italia e più infuocato che mai alla luce di quanto sta venendo fuori da quello che sembra essere Calciopoli 2, con i legali di Moggi, ex dg bianconero, che nel corso del processo penale di Napoli hanno portato in tribunale intercettazioni che riguardano in particolar modo l’Inter, con l’intento di dimostrare la discutibile onestà, a livello sportivo, nerazzurra.
    Vicende di Calciopoli a parte, la sfida è stata anticipata al venerdì per consentire all’Inter di favorire di un giorno in più di riposo in vista della semifinale di Champions League di martesì a San Siro contro il Barcellona.
    Quello di stasera sarà anche un derby d’Italia anomalo per le motivazioni e gli obiettivi diversi di questa stagione delle sue squadra: l’Inter si sta giocando lo scudetto e, dopo aver perso la testa della classifica settimana scorsa in favore della Roma, vuole tornare a comandare la Serie A; la Juventus ha l’obiettivo arduo di conquistare il quarto posto che consentirebbe ai bianconeri di disputare i preliminari di Champions League.
    Curiosità: il capitano dell’Inter Javier Zanetti e l’allenatore Josè Mourinho festeggeranno rispettivamente la 500esima presenza in Serie A e e la 100esima panchina nerazzurra.

    Per quanto riguarda le ultime sulle formazioni Mourinho ha intenzione di dare un assetto offensivo alla sua squadra schierando Eto’o, Milito, Sneijder e Balotelli contemporaneamente in campo; al posto di Stankovic dovrebbe esserci Thiago Motta al fianco di Cambiasso mentre in difesa i soliti Maicon, Samuel, Lucio e Zanetti sulla corsia di sinistra.
    Zaccheroni invece ha qualche problema in più: Diego è recuperato ma partirà dalla panchina, out Trezeguet e Giovinco, il tecnico è intenzionato a mandare in campo un 4-4-2 che dia più equilibrio alla squadra. Coppia d’attacco dovrebbe essere Del Piero – Iaquinta con Amauri in panchina, sulle fasce Camoranesi e De Ceglie con in mediana Felipe Melo e Marchisio, il giustiziere dei nerazzurri all’andata, in vantaggio su Sissoko. Infine difesa con Cannavaro e Chiellini centrali, Zebina e Grosso laterali.

    Probabili formazioni INTER – JUVENTUS (ore 20:45)

    INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Zanetti; Thiago Motta, Cambiasso; Balotelli, Sneijder, Eto’o; Milito.
    A disposizione: Orlandoni, Materazzi, Cordoba, Quaresma, Muntari, Stankovic, Pandev.
    Allenatore: Mourinho.
    JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Zebina, Cannavaro, Chiellini, Grosso; Camoranesi, Felipe Melo, Marchisio, De Ceglie; Iaquinta, Del Piero.
    A disposizione: Manninger, Legrottaglie, Poulsen, Sissoko, Candreva, Immobile, Amauri.
    Allenatore: Zaccheroni.

  • Il Liverpool è in vendita, adesso l’Inter può arrivare a Gerrard

    Adesso è ufficiale il Liverpool è in vendita, i proprietari Tom Hicks e George Gillet hanno gettato la spunga annunciando di aver affidato al neo-presidente ad interim, Martin Broughton, numero uno della British Airways, il compito di sovrintendere alla vendita del club.

    I Reds vantano un debito mastodontico e per trovare un nuovo acquirente è necessario fare cassa e far scendere di conseguenza l’importo del deficit, rendendosi appetibile a un nuovo cliente. Traduzione? I pezzi pregiati in organico sono in vendita.

    C’è adesso da aspettarsi un asta per assicurarsi i tanti talenti del Liverpool a cominciare dal capitano e simbolo della squadra Steven Gerrard. Il centrocampista pupillo dell’Inter e di Mourinho ha svelato nei giorni scorsi una particolare ammirazione per il tecnico portoghese e questo potrebbe giocare a favore dei nerazzurri per vincere la battaglia con Manchester City e Real Madrid.

    Inserire l’inglese nel centrocampo dell’Inter sarebbe l’ennesimo passo di una crescita costante e intelligente che hanno dopo anno sta portanto il club caro al presidente Moratti nell’elite delle squadre più prestigiose.